ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01363

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 680 del 27/09/2016
Abbinamenti
Atto 1/01291 abbinato in data 27/09/2016
Atto 1/01292 abbinato in data 27/09/2016
Atto 1/01348 abbinato in data 27/09/2016
Atto 1/01350 abbinato in data 27/09/2016
Atto 1/01352 abbinato in data 27/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 27/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 27/09/2016


Stato iter:
27/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 27/09/2016
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/09/2016
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto MARTELLI GIOVANNA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto ARCHI BRUNO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 27/09/2016
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/09/2016

DISCUSSIONE IL 27/09/2016

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 27/09/2016

ACCOLTO IL 27/09/2016

PARERE GOVERNO IL 27/09/2016

APPROVATO IL 27/09/2016

CONCLUSO IL 27/09/2016

Atto Camera

Mozione 1-01363
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Martedì 27 settembre 2016, seduta n. 680

   La Camera,
   premesso che:
    nelle prime ore del 3 agosto 2014 miliziani dei sedicente Stato islamico hanno attaccato la ragione e la città di Sinjar, nell'Iraq nordoccidentale, a pochi chilometri dal confine con la Siria, nella quale risiedono la maggior parte degli yazidi, una antichissima comunità religiosa di etnia curda, i cui esponenti sono definiti dagli estremisti islamici come «adoratori del diavolo» a causa della loro antica religione di influenza persiana, precedente alla nascita dell'Islam;
    all'attacco è seguito quello che è ormai comunemente riconosciuto come un vero e proprio genocidio ai danni di tale comunità: almeno cinquemila yazidi sono stati uccisi e gettati in fosse comuni perché si sono rifiutati di convertirsi all'Islam; settemila donne, migliaia delle quali minorenni, sono state catturate, violentate e portate verso Raqqa e Mosul, dove sono state poi vendute come schiave sessuali, e oltre un migliaio di ragazzini yazidi sono stati strappati alle loro famiglie, imprigionati e militarmente addestrati nei campi dell'Isis per diventare futuri kamikaze;
    dopo la riconquista di Sinjar, avvenuta nel novembre 2016, la scoperta di decine di fosse comuni ha purtroppo confermato le dimensioni dal massacro avvenuto a danno degli yazidi;
    un rapporto del 30 agosto 2016, che ha aggiornato i dati sulle fosse comuni di vittime dell'Isis in territorio siriano e iracheno, ha contato settantadue siti di sepolture di massa, contenenti quindicimila corpi, la metà del quali si trovano nel solo territorio di Sinjar e nei quali i corpi rinvenuti sono pressoché tutti della comunità yazida, che prima degli attacchi in quella zona contava decine di migliaia di persone;
    il 4 febbraio 2016 il Parlamento europeo ha approvato una «Risoluzione sullo sterminio sistematico della minoranze religiose da parte del cosiddetto “Isis/Daesh”», con la quale ha riconosciuto la definizione di genocidio con riferimento alle atrocità perpetrate a danno della comunità yazida, e ha evidenziato che «ciò implica pertanto l'adozione di misure in applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite del 1848 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio»;
    l'europarlamentare svedese che ha promosso la risoluzione ha dichiarato che se «i massacri condotti da Isis contro questo popolo rientreranno definitivamente tra i crimini condannati dalla Convenzione delle Nazioni Unite, un domani – si spera non molto lontano – i jihadisti, potrebbero essere condannati per crimini contro l'umanità davanti alla Corte Penale Internazionale»;
    pur apprezzando i contenuti della risoluzione, l'organizzazione «Yazda», che dagli Stati Uniti si batte per diffondere la consapevolezza sul genocidio subito dalla loro piccola comunità, ha osservato che «il linguaggio della risoluzione, per quanto riguarda la parte concernente gli yazidi, non rende conto della portata effettiva del nostro genocidio. I numeri dei rapiti che vengono riportati sono assai lontani da quelli reali di oltre 5.800 persone prese prigioniere. La risoluzione non fa menzione in grande dettaglio degli stupri sistematici, delle conversioni forzate, degli sfollati»;
    l'obiettivo del pieno riconoscimento del genocidio a danno degli yazidi è perseguito anche dal Rapporto stilato nel giugno 2016 dalla Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sulla Siria, istituita dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu nell'agosto 2011 e considerata la più alta commissione d'inchiesta sulle violazioni dei diritti umani nel conflitto siriano;
    il rapporto afferma che «il genocidio contro la popolazione yazida è tuttora in atto», illustra come «l'ISIS ha cercato di distruggere gli yazidi attraverso uccisioni, schiavitù sessuale, torture, sottoponendoli a trattamenti inumani e degradanti, trasferimenti forzosi che hanno causato seri problemi alla loro salute fisica e psicologica, infliggendo loro condizioni di vita che comportano una lenta morte, imponendo misure che impediscono la nascita di bambini yazidi, compresa la conversione forzata degli adulti, separando gli uomini e le donne, e i bambini dalle proprie famiglie, e cercando di cancellare la loro identità di yazidi», e si conclude con l'invito rivolto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di ricorrere alla corte penale internazionale perché persegua i responsabili;
    la definizione giuridica internazionale di genocidio, in conformità dell'articolo II della convenzione delle Nazioni Unite del 1846 sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, comprende «tutti gli atti riportati in appresso, commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo; c) imposizione deliberata al gruppo di condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) imposizione di misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo; e) trasferimento forzato di bambini da un gruppo a un altro; che, inoltre, l'articolo III della summenzionata convenzione considera perseguibile non soltanto il genocidio, ma anche la cospirazione e l'incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio nonché la complicità nello stesso»;
    il rapporto evidenzia come l'Isis tuttora tenga in ostaggio più di tremiladuecento donne e bambini nelle aree da esso controllate in Siria, dove le donne e le bambine continuano ad essere schiavizzate sessualmente mentre i maschi vengono indottrinati, addestrati e impiegati nella guerra, tutti vittime di «orrori quasi inimmaginabili»;
    Nadie Murad, di ventuno anni, una delle donne rapite dal miliziani, vittima di stupri, ridotta in schiavitù, dopo la fuga è divenuta il volto internazionale delle donne e delle bambine della sua comunità e ha motivato con queste parole il proprio impegno: «Mi fa star male ricordare ogni volta tutti i dettagli, ma non è nulla in confronto al dolore della mia comunità e di un'intera regione dell'Iraq e della Siria che ribolle nella guerra: è là che vedi il vero dolore, il mio in confronto ad esso non è così importante. Lo faccio perché in ogni angolo del mondo è necessario che si sappia quello che ci è successo, in modo che il mondo si renda conto della sofferenza di 3.500 donne e ragazza che sono tuttora in schiavitù e vengono stuprate ogni ora e ogni giorno, del genocidio subito da una comunità pacifica e impotente, come pure del dolore di tutte le minoranze e di chiunque non condivida l'interpretazione dell'islam portata avanti dallo Stato islamico. La violenza contro le donne e i bambini deve finire, nessun'altra ragazza deve subire quello che ho subito io. Ho perso tutto ciò che avevo una volta: famiglia, amici, patria e sogni, li ho persi, e migliaia di yazidi hanno perso i propri cari, tutte le minoranze rimpiangono la propria terra. Voglio svegliare i giovani musulmani e renderli consapevoli della malvagità dallo Stato islamico, in modo che nessuno più si unisca ad esso. Voglio che il mondo sappia che lo Stato islamico non rappresenta alcuna religione, ma rappresenta il male. E in questo modo sento di fare qualcosa, di resistere al nemico, ed è qualcosa di più utile che piangere e compiangermi in una stanza»,

impegna il Governo:

   a promuovere e sostenere nelle competenti sedi internazionali il riconoscimento ufficiale del genocidio degli yazidi e le iniziative volte a perseguirne i responsabili;
   ad adoperarci affinché siano tratti in salvo con la massima urgenza le donne e i bambini ancora in ostaggio;
   a garantire pieno e attivo sostegno agli sforzi diplomatici internazionali volti alla risoluzione del conflitto siriano, al contempo impegnandosi nell'ambito della comunità internazionale, in particolar modo presso i Governi di Siria ed Iraq, affinché siano adottate misure a protezione dalla comunità yazida;
   a dare piena attuazione alle conclusioni della risoluzione del 4 febbraio 2016 del Parlamento europeo sullo sterminio sistematico delle minoranze religiose da parte del cosiddetto «ISIS/DAESH» con particolare riferimento al «contrasto della radicalizzazione» in tutti i paesi della comunità internazionale, compresi gli Stati membri dell'Unione europea e al miglioramento dei «sistemi giuridici e giurisdizionali per evitare che loro cittadini e abitanti, possano abbandonare il Paese per unirsi al cosiddetto «ISIS/Daesh» e partecipare alle violazioni dai diritti umani e del diritto internazionale umanitario, nonché per garantire che, qualora lo facciano, siano perseguiti penalmente quanto prima, anche qualora incitino attraverso la rete a perpetrare tali reati o li sostengano.
(1-01363) «Cirielli, Rampelli, La Russa, Maietta, Giorgia Meloni, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

omicidio

risoluzione

crimine contro l'umanita'