ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01344

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 670 del 12/09/2016
Abbinamenti
Atto 1/01358 abbinato in data 26/09/2016
Atto 1/01359 abbinato in data 26/09/2016
Atto 1/01360 abbinato in data 26/09/2016
Atto 1/01361 abbinato in data 26/09/2016
Atto 1/01362 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01365 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01366 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01367 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01368 abbinato in data 28/09/2016
Atto 6/00260 abbinato in data 28/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 12/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 12/09/2016


Stato iter:
28/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/09/2016
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/09/2016
Resoconto VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BALDELLI SIMONE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO GOVERNO 28/09/2016
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/09/2016
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Resoconto PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Resoconto BARADELLO MAURIZIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto CASTIELLO GIUSEPPINA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto TANCREDI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto BALDELLI SIMONE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA MISTO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 28/09/2016
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
PARERE GOVERNO 28/09/2016
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/09/2016

DISCUSSIONE IL 26/09/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/09/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/09/2016

DISCUSSIONE IL 28/09/2016

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 28/09/2016

ACCOLTO IL 28/09/2016

PARERE GOVERNO IL 28/09/2016

VOTATO PER PARTI IL 28/09/2016

APPROVATO IL 28/09/2016

CONCLUSO IL 28/09/2016

Atto Camera

Mozione 1-01344
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Lunedì 12 settembre 2016
modificato
Mercoledì 28 settembre 2016, seduta n. 681

   La Camera,
   premesso che:
   nella notte del 24 agosto 2016 un terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito alcune regioni italiane, con epicentro nei comuni laziali e marchigiani di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, poi seguito da centinaia di scosse di assestamento;
   nel terremoto hanno perso la vita 295 persone, 386 sono state ferite, mentre 238 persone sono state estratte illese dalle macerie;
   il sisma ha causato la distruzione pressoché completa di interi comuni e loro frazioni, tra i quali Amatrice e Accumoli in provincia di Rieti, Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo e Montemonaco in provincia di Ascoli Piceno, oltre che seri danneggiamenti di edifici pubblici e privati in numerosi comuni del Lazio, dell'Abruzzo, delle Marche e dell'Umbria;
   la tempestività e l'operatività dei soccorsi sono state gravemente compromesse dalle condizioni dei territorio, aspro per morfologia e con strade difficilmente percorribili sia a causa del sisma sia a causa di problematiche preesistenti, tanto che secondo quanto dichiarato dal capo della Protezione civile il sistema «si è reso pienamente operativo alle 7 del mattino», mentre in alcune zone colpite i militari e la Protezione civile sono riusciti ad arrivare solo dopo 7/8 ore dalla prima terribile scossa;
   in particolare, la strada statale Salaria, unica arteria di collegamento nei tratti interessati, è ridotta a un eterno cantiere, i cui lavori di ammodernamento e ampliamento vanno a rilento per problemi sorti con la ditta appaltatrice, per gli interventi della Sovraintendenza ai beni architettonici e paesaggistici del Lazio e per il fermo causato da presunte collusioni con la mafia rilevate nelle indagini svolte dalla magistratura di Catania, mentre il termine per il completamento dei lavori, calendarizzato per il 2017, sembra ora slittare ancora, anche a causa dei danni prodotti dall'evento calamitoso del 24 agosto 2016;
   il soccorso sanitario dei feriti è stato reso ancora più complicato dai danni riportati nel sisma dall'ospedale di Amatrice, che negli anni precedenti aveva rischiato di subire un declassamento in «casa della salute»;
   nella notte del terremoto, subito dopo la prima e più violenta scossa, le comunicazioni telefoniche hanno subito un arresto che ha impedito alle vittime di chiedere aiuto, mentre la zona non è sufficientemente coperta dai gestori di telefonia mobile probabilmente perché non ritenuta commercialmente interessante;
   per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la placca africana e quella eurasiatica, l'Italia è la nazione a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, nella quale quasi la metà del territorio – dove vive il 40 per cento della popolazione – è soggetta a un grado di rischio particolarmente elevato;
   dal 1900 a oggi in Italia si sono verificati ben sessanta terremoti che hanno provocato danni gravi, venti dei quali hanno avuto effetti distruttivi tali da causare la morte di centoventimila persone, oltre che la devastazione di interi centri urbani e la paralisi per anni delle attività produttive nelle aree colpite;
   secondo alcuni studi, una percentuale tra il venti e il cinquanta per cento dei decessi in occasione dei terremoti è causata da comportamenti sbagliati dei cittadini durante l'evento sismico;
   dopo il terremoto del 2002 in Puglia e Molise è stata emanata l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, recante «Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica», con la quale l'intero territorio nazionale è stato diviso in quattro zone a diversa pericolosità, eliminando le zone non classificate;
   il provvedimento ha dettato i principi generali sulla base dei quali le regioni, delegate dallo Stato in base al testo unico delle norme per l'edilizia, devono adottare la classificazione sismica del territorio e compilare l'elenco dei comuni con la relativa attribuzione a una delle quattro zone a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato l'intero territorio nazionale;
   in base alla zonizzazione prevista dall'ordinanza del 2003, la zona 1, «a sismicità alta» nella quale ricadono 708 comuni, è la zona più pericolosa, soggetta al probabile verificarsi di fortissimi terremoti; nella zona 2, «a sismicità media» che comprende 2.345 comuni, possono verificarsi forti terremoti; nella zona 3, «a sismicità bassa», composta da 1.560 comuni, possono verificarsi forti terremoti ma con frequenza rara, mentre nella zona 4, che in base alla nuova classificazione include le aree precedentemente non catalogate, è considerata «a sismicità molto bassa», comprende 3.488 comuni dove i terremoti sono rari e la decisione se prescrivere o meno la progettazione antisismica è lasciata alle singole regioni;
   l'ordinanza del 2003 è stata aggiornata con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006;
   in seguito al terremoto che ha coinvolto il comune de L'Aquila e i comuni limitrofi il 6 aprile del 2009, con il decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, è stato istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze il fondo per la prevenzione del rischio sismico, con una dotazione di 44 milioni di euro per l'anno 2010, 145,1 milioni di euro per l'anno 2011, 195,6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, 145,1 milioni di euro per l'anno 2015 e 44 milioni di euro per l'anno 2016;
   le somme stanziate, stando a quanto riportato sul sito della Protezione civile, rappresentano solo una minima percentuale, «forse inferiore all'1 per cento, del fabbisogno necessario per il completo adeguamento sismico di tutte le costruzioni, pubbliche e private, e delle opere infrastrutturali strategiche»;
   inoltre, allo stato attuale i finanziamenti si esauriscono con l'anno in corso;
   all'indomani del terremoto, il 25 agosto 2016, il Consiglio dei ministri ha chiesto al Ministro dell'economia e delle finanze di adottare il decreto per il differimento del pagamento dei tributi per i soggetti residenti nei comuni nei quali il terremoto ha provocato danni strutturali di gravità tale da impedire l'assolvimento degli obblighi fiscali da parte dei cittadini;
   in Italia sono oltre ventiquattro milioni le persone che vivono in zone a elevato rischio sismico,

impegna il Governo:

   a riperimetrare le località colpite dal sisma del 24 agosto 2016 ai fini dell'esenzione dal pagamento dei tributi, rettificando la lista dei comuni, come risultante dal decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 1o settembre 2016, dalla quale risultano esclusi molti comuni danneggiati e, comunque, sismicamente a rischio, adottando criteri selettivi oggettivi;
   a favorire una rapida ricostruzione di tutti gli edifici danneggiati dal sisma, secondo i più aggiornati criteri anti-sismici ma nel pieno rispetto dell'identità urbanistica e architettonica dei luoghi, senza distinzione tra edifici di residenti e non residenti;
   ad assumere iniziative per proseguire in favore delle popolazioni interessate la sospensione dei pagamenti di tasse e tributi e ad attivarsi con somma urgenza per ricostruire il tessuto produttivo e industriale delle aree colpite dal sisma affinché si possa rimettere in moto l'economia locale;
   ad assumere iniziative per prevedere in favore di tutti i proprietari di case ricadenti nella zona «1» ad alto rischio, sull'intero territorio nazionale, la defiscalizzazione degli interventi volti a mettere in sicurezza la propria abitazione adottando criteri antisismici;
   a dare priorità, nel finanziamento diretto e indiretto dello Stato, alla realizzazione delle infrastrutture adeguate a garantire un efficace e tempestivo sistema di soccorsi: realizzazione di ferrovie, aeroporti, eliporti, costruzione o modernizzazione strade, consolidamento viadotti e gallerie, conclusione delle opere in corso;
   ad assumere iniziative per mantenere la piena operatività degli ospedali delle zone in questione, in raccordo con le regioni, affinché nei piani di riordino, razionalizzazione e riclassificazione, non vengano sguarnite di strutture sanitarie fondamentali a garantire la salvaguardia della vita umana e la tempestiva assistenza;
   a garantire attraverso precisi accordi con i gestori di telefonia mobile la copertura delle comunicazioni nelle stesse zone, anche se commercialmente poco interessanti, con ogni strumento e tecnologia possibili e a inserire nelle concessioni l'istituzione di aree wi-fi per scongiurare ogni rischio d'isolamento con possibili drammatiche conseguenze;
   a promuovere campagne d'informazione per migliorare la conoscenza del fenomeno sismico e realizzare una riduzione del rischio al verificarsi dei terremoti, mettendo in atto una costante e incisiva azione di informazione e sensibilizzazione volta a diffondere una cultura della prevenzione sismica nella popolazione e da parte degli amministratori pubblici;
   a realizzare un costante monitoraggio dei territorio ai fini del tempestivo aggiornamento della classificazione sismica e della relativa normativa, valutando adeguatamente il pericolo al quale sono esposti il patrimonio abitativo, la popolazione e i sistemi infrastrutturali;
   ad assumere iniziative per destinare maggiori risorse al fondo per la prevenzione del rischio sismico al fine di consentire la prosecuzione della sua attività nelle prossime annualità di bilancio e per attuare un piano di messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici e privati nelle zone a più elevato rischio sismico;
   a valutare la possibilità di realizzare politiche di riduzione della vulnerabilità dei singoli edifici finanziate con le risorse destinate al recupero e alla riqualificazione del patrimonio edilizio;
   ad intervenire presso le istituzioni europee affinché siano stanziati fondi per l'adeguamento anti-sismico degli edifici pubblici e privati degli Stati membri dell'Unione europea flagellati da frequenti movimenti tellurici;
   a promuovere un corretto utilizzo degli strumenti ordinari di pianificazione, per conseguire nel tempo un riassetto del territorio che tenga conto del rischio sismico;
   a tenere conto della perimetrazione del rischio sismico in Italia, che configura una zona rossa dorsale lungo tutta la penisola in senso longitudinale, considerando che la fascia appenninica interessata è tradizionalmente quella meno infrastrutturata e richiede, quindi, un ripensamento del sistema dei collegamenti viari e ferroviari, fin qui organizzati da nord a sud e non da est a ovest per consentire una più veloce capacità d'intervento.
(1-01344)
(Testo modificato nel corso della seduta)  «Rampelli, Giorgia Meloni, Cirielli, La Russa, Maietta, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sismologia

sisma

prevenzione antisismica