ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01286

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 630 del 24/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: VIGNALI RAFFAELLO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 24/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUPI MAURIZIO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 24/05/2016
BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC) 24/05/2016
CALABRO' RAFFAELE AREA POPOLARE (NCD-UDC) 24/05/2016
MAROTTA ANTONIO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 24/05/2016
CIRACI' NICOLA MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 10/06/2016


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/06/2016

Atto Camera

Mozione 1-01286
presentato da
VIGNALI Raffaello
testo presentato
Martedì 24 maggio 2016
modificato
Venerdì 10 giugno 2016, seduta n. 635

   La Camera,
   premesso che:
    la musica è una delle grandi ricchezze che costituiscono lo straordinario patrimonio culturale dell'Italia;
    l'Italia è il Paese della musica e del bel canto: italiano è l'ideatore della moderna «notazione musicale», Guido D'Arezzo; in tutti gli spartiti musicali del mondo il lessico è italiano: adagio, allegro, andante;
    tra i massimi compositori molti sono italiani: Vivaldi, Corelli, Palestrina, Pergolesi, Monteverdi, Scarlatti, Paisiello;
    l'opera è italiana: basti pensare a Verdi, Rossini, Donizetti, Bellini, Puccini; anche Mozart utilizzava libretti italiani;
    l'Italia è leader anche nella costruzione degli strumenti musicali, e ne è esempio di eccellenza la tradizione di liuteria di Cremona, nata con Amati, Guarneri e Stradavari;
    oggi l'Italia annovera tantissimi compositori, musicisti e direttori d'orchestra di fama mondiale;
    si hanno giovanissimi talenti musicali che vincono i principali premi internazionali;
    la musica è un potente strumento di educazione e coesione sociale che, grazie al suo linguaggio universale, permette di comunicare tra culture diverse, instilla passione e capacità, educa all'impegno e al sacrificio;
    il Governo sta investendo concretamente, anche con l'ultima legge di stabilità, su musica e cultura attraverso una serie di misure volte alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale nazionale: si pensi, con riferimento alla legge di stabilità per il 2016, all’«art bonus» (commi 318 e 319 dell'articolo 1), al cosiddetto bonus Stradivari (comma 984), al risanamento delle fondazioni lirico sinfoniche (commi 355-357), nonché alle norme in materia di personale delle istituzioni musicali contenute nella riforma della «buona scuola» (legge n. 107 del 2015);
    in particolare, il «bonus» Stradivari prevede un contributo di mille euro per gli studenti dei conservatori per l'acquisto dello strumento musicale, ed è quindi un reale sostegno alla formazione musicale;
    il disegno di legge di delegazione europea S. 2345, attualmente in discussione al Senato, prevede un importante intervento per sostenere e promuovere la musica dal vivo, attraverso l'esclusione dagli obblighi SIAE per gli spettacoli dal vivo fino a cento posti (articolo 20);
    nonostante le recenti misure nazionali a favore e a sostegno della musica, il settore continua a permanere in uno stato di sofferenza per la mancata attuazione di importanti e necessarie leggi di riforma, con gravi ripercussioni sul piano culturale ma anche occupazionale;
    ad oggi, dopo ben 17 anni, risulta in gran parte non ancora attuata la legge di riforma dei conservatori e degli istituti per l'alta formazione artistica e musicale (AFAM), legge n. 508 del 1999, se non per la parte relativa all'autonomia statutaria, con la conseguenza che tali istituzioni formative, bloccate in un limbo normativo, stanno perdendo qualità e competitività;
    il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, e la legge 13 luglio 2015, n. 107, al fine di rimediare alle gravi difficoltà economiche hanno erogato finanziamenti tampone agli istituti superiori di studi musicale e coreutici (ex istituti musicali pareggiati), limitati ai soli anni 2014-2016;
    gli istituti superiori di studi musicale e coreutici rappresentano circa il 30 per cento dell'offerta nazionale; tali istituti formano ogni anno oltre mille orchestrali. Sono stati rasentati numerosi progetti di legge per la statizzazione degli istituti musicali ex pareggiati per dare attuazione alle previsioni della legge 21 dicembre 1999, n. 508; la legge di stabilità per il 2013 ha stabilito che i diplomi accademici di secondo livello rilasciati da queste istituzioni sono equipollenti ai titoli di laurea magistrale;
    a tutt'oggi i costi del personale (docente e tecnico-amministrativo) degli istituti ex pareggiati, nonché la gestione delle strutture, ricadono ancora quasi interamente sui bilanci dei comuni e delle province di appartenenza; attualmente, una percentuale vicina al 50 per cento del personale AFAM non è a tempo indeterminato;
    i diplomati accademici delle istituzioni AFAM incontrano oggi gravi problemi occupazionali, come rivela la recente indagine di Alma Laurea sugli «Esiti occupazionali dei diplomati accademici delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica», che evidenzia come solo il 53 per cento dei diplomati trova occupazione;
    sempre secondo l'indagine di Alma Laurea il 34,5 per cento degli occupati è assunto con contratti a tempo determinato o forme simili, quindi con un alto livello di precarietà;
    recentemente anche una realtà musicale importante e di lunga tradizione come l'Orchestra sinfonica giovanile dell'Unione europea (EUYO), composta da 160 elementi, che dal 1979 rappresenta simbolicamente l'integrazione dell'Europa unita e è ambasciatrice culturale dell'Unione europea, oggi rischia di scomparire a causa del taglio di fondi dell'Unione (restano ancora i finanziamenti dei singoli Stati), nonostante ne sia presidente onorario Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo. Molti musicisti oggi famosi sono passati tra le fila dell'orchestra (la «generazione di Abbado») e ricordano quale immensa opportunità abbia rappresentato questa esperienza;
    il 21 giugno 2016 ricorre la Festa europea della musica e la celebrazione di tale evento non può che essere sminuita e contraddetta dalla possibile chiusura dell'orchestra EUYO. Dal sito www.euyo.ue è partita una mobilitazione, estesa anche ai social network, per sensibilizzare i cittadini europei e scongiurare la chiusura di questa grande istituzione;
    è opportuno contrastare la generale crisi del settore della musica in Italia, in particolare quella classica; l'orchestra sinfonica di Roma ha chiuso i battenti, così molte altre negli ultimi due anni; la scarsità di risorse ha portato alla chiusura o alla riduzione al lumicino delle attività di illustri istituti superiori di studi musicali quali il «Pergolesi» di Ancona o il «Paisiello» di Taranto;
    è paradossale osservare che in una delle nazioni dove la musica classica è nata e cresciuta, essa tenda a scomparire, mentre essa prospera in Paesi di cultura musicale totalmente diversa (Estremo Oriente),

impegna il Governo:

   a rafforzare l'azione del Governo per la tutela ed il rilancio della musica in Italia, individuando le risorse necessarie a contrastarne la crisi di qualità, di vocazioni, di spazi e di pubblico;
   ad attuare con la massima sollecitudine la riforma dei conservatori e degli istituti AFAM come previsti dalla legge n. 508 del 1999 e, in particolare, ad assumere iniziative per emanare i decreti sul reclutamento e sulle carriere del personale docente, sulla messa a ordinamento dei bienni, sulla statizzazione degli istituti superiori di studi musicali, sulla funzionalità dell'organo consultivo di sistema (Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale), assicurando il pieno riconoscimento dei conservatori, e in generale degli istituti AFAM, quali soggetti del sistema universitario, ivi incluse la pubblicizzazione dei contratti e l'armonizzazione progressiva dei livelli stipendiali del personale docente;
   ad individuare e destinare le risorse necessarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili destinati alla musica e per le utenze, in passato assicurate alle province;
   a promuovere la creazione di orchestre giovanili, quali luoghi di formazione musicale e tirocinio, nei grandi teatri, nonché l'inserimento delle loro esecuzioni nei palinsesti, anche inserendo tali iniziative tra i criteri di premialità del Fondo unico per lo spettacolo ed utilizzando a tal fine le risorse del programma «Garanzia Giovani»;
   a promuovere la creazione di orchestre e gruppi musicali nelle scuole e nelle periferie, quale strumento di formazione, di socialità e di integrazione;
   a favorire presso l'emittenza pubblica e privata la messa in onda si musica italiana, con particolare riferimento ai giovani compositori;
   a sostenere con risorse adeguate le edizioni nazionali riferite alle opere della musica italiana;
   ad attivarsi in sede europea al fine di istituzionalizzare l'orchestra giovanile dell'Unione europea EUYO, in considerazione della sua funzione decisiva per l'integrazione europea.
(1-01286) «Vignali, Lupi, Binetti, Calabrò, Marotta, Ciracì».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

musica

integrazione europea

patrimonio culturale