Legislatura: 17Seduta di annuncio: 626 del 17/05/2016
Atto 1/01269 abbinato in data 18/05/2016
Atto 1/01193 abbinato in data 18/05/2016
Atto 1/01265 abbinato in data 18/05/2016
Atto 1/01271 abbinato in data 18/05/2016
Atto 1/01277 abbinato in data 18/05/2016
Atto 1/01279 abbinato in data 18/05/2016
Atto 1/01280 abbinato in data 18/05/2016
Atto 1/01281 abbinato in data 18/05/2016
Primo firmatario: BORGHESI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 17/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 PICCHI GUGLIELMO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016 SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 17/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO GOVERNO 18/05/2016 Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA) DICHIARAZIONE VOTO 18/05/2016 Resoconto MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE Resoconto PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI Resoconto CAPELLI ROBERTO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI Resoconto CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto GALLI CARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO Resoconto PIEPOLI GAETANO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 18/05/2016 Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/05/2016
DISCUSSIONE IL 18/05/2016
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/05/2016
ACCOLTO IL 18/05/2016
PARERE GOVERNO IL 18/05/2016
APPROVATO IL 18/05/2016
CONCLUSO IL 18/05/2016
La Camera,
premesso che:
il sistema nazionale della ricerca è afflitto da anni da molteplici criticità che ne minano gravemente l'efficienza e spingono molti giovani ricercatori di talento a trasferirsi all'estero, ma ad avviso dei presentatori del presente atto sono soprattutto due i problemi che inficiano l'efficienza del sistema ricerca in Italia: la frammentazione della vigilanza sugli enti di ricerca e la non completa indipendenza del comparto della ricerca da quello della pubblica amministrazione. Si accusa inoltre la carenza di un coordinamento che renda possibile una visione strategica comune all'atto della definizione delle priorità e della destinazione dei finanziamenti per la ricerca;
si ritengono improcrastinabili investimenti maggiori per la ricerca; il raggiungimento degli obiettivi Horizon 2020 (0,7 per cento di Pil di apporto pubblico) è ritenuto una condizione imprescindibile per assicurare competitività alla ricerca negli anni a venire. C’è forte richiesta di stabilità e programmazione pluriennale dei fondi (3 o 5 anni), ma per ora si assiste unicamente alla presentazione di progetti «bandiera», oppure basati solo su fondi già esistenti, senza stanziare risorse aggiuntive; inoltre, si fa un uso delle risorse dell'Unione europea come sostitutivo dell'impegno pubblico statale, meccanismo pericoloso che implicherà, tra le altre cose, l'etero-direzione degli interventi, con evidente perdita di autonomia decisionale del nostro Paese nel comparto ricerca;
la disomogeneità dello status giuridico, del trattamento economico e dei diritti e doveri dei ricercatori nei vari comparti della ricerca: università, enti pubblici di ricerca e privati, genera una situazione estremamente disomogenea e richiederebbe una soluzione unitaria;
la ricerca libera è molto indebolita nel nostro Paese e le risorse sono pilotate dall'alto con spartizioni su base clientelare e nepotistica. È quasi scomparso il fondo Firb, che finanziava negli enti i progetti dei ricercatori, i quali per ottenere risorse devono sperare solo nelle trattative tra i presidenti dei vari enti di ricerca e i funzionari ministeriali, che gestiscono le procedure di finanziamento chiamate «premiali», ma che, di fatto, per i presentatori del presente atto sono altamente discrezionali. Succede che ai bandi Prin del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non possono accedere direttamente gli studiosi del CNR è che, ai bandi del Ministero della salute, non possono accedere gli studiosi universitari, i bandi del CNR sono per il solo CNR, quando spesso gli obiettivi sono gli stessi. Si dovrebbe rimuovere questa frammentazione, unificare gli obiettivi e avere, al contempo, una garanzia di valutazione di ciò che viene finanziato con soldi pubblici;
il finanziamento in corso dei bandi di ricerca per tutti gli atenei e per l'insieme delle discipline accademiche è ridotto a 30 milioni di euro all'anno, ma non perché il debito non consente di fare meglio, bensì perché, a giudizio dei presentatori del presente atto le risorse sono erogate quando si tratta di assegnarle magari ad un solo ente, che poi distribuisce finanziamenti agli altri atenei, ottenendo magari in cambio in via di fatto, la firma delle pubblicazioni scientifiche, per migliorare il proprio prestigio accademico. È anche per queste modalità che i firmatari del presente atto ritengono sostanzialmente «corruttive» del metodo della scienza, oltre che dell'etica pubblica, che i giovani studiosi fuggono via;
per consolidare questo sistema i Governi hanno sempre impedito, negli ultimi anni, la costituzione di una moderna Agenzia della ricerca, nonostante le proposte venute dalla comunità scientifica e gli indirizzi approvati dal Parlamento. C’è un modo per superare queste distorsioni, basterebbe guardare ad altri Paesi, mutuando i modelli già esistenti in Spagna, Francia, e, con sistemi più complessi ed efficaci, in Germania e Gran Bretagna, adattandoli alle peculiarità dell'Italia. L'Agenzia consentirebbe un libero confronto di idee e di progetti, entro una ben definita politica nazionale ed europea; avrebbe il compito di diffondere i bandi per i progetti, di eliminare i conflitti di interesse e di coinvolgere le migliori risorse nell'attuazione degli obiettivi strategici;
esiste un vincolo etico che lega ogni studioso di ogni disciplina ai cittadini che, con le loro tasse, sostengono quegli studi; è attraverso questo meccanismo, che implica libertà e uguaglianza delle idee per l'accesso alle risorse pubbliche su base competitiva, che si restituirà al cittadino la miglior proposta sostenibile con i fondi pubblici. È un metodo, questo, che non si concilia con le convenienze politiche, ma che orienta ogni decisione e valutazione sulla selezione delle idee migliori e sul controllo dei fatti. Adottare queste regole significa rispettare la struttura etica della scienza e rispettare l'impegno verso i cittadini. Questo è quel che si chiede alle comunità scientifiche nei Paesi liberi, democratici ed economicamente avanzati;
la ricerca pubblica in tutti i settori ha bisogno di cinque componenti: continuità dei bandi presso i quali competere; procedure affidabili unificate nel metodo e diversificate in funzione degli obiettivi; valutazioni terze, indipendenti, competenti; controlli ferrei ad ogni passaggio; rendiconti certi e verificabili su cosa viene finanziato e su cosa si è creato. Si potrebbe pensare a reindirizzare finanze e risorse umane frammentate tra i vari enti governativi, per concentrare in un'unica struttura funzioni duplicate in diversi uffici. Inoltre, si potrebbero ridurre o sospendere per qualche anno i flussi dei finanziamenti pubblici a enti poco efficienti oppure a quelli che hanno già accumulato denaro pubblico. A fronte di ciò bisogna adottare ogni sensibile procedura per garantire al cittadino che i suoi soldi siano ben spesi, ripristinando fiducia nelle istituzioni,
impegna il Governo:
ad avviare un piano di azione per la ricerca scientifica, al fine di favorire gli obiettivi strategici di alto profilo per il Paese;
a reperire nuove e concrete risorse per la ricerca, senza limitarsi a riproporre precedenti interventi già rendicontati e senza limitarsi a destinare le sole risorse provenienti dall'Unione europea, che devono ritenersi aggiuntive e non sostitutive degli interventi statali;
a favorire la formazione di fondi privati per la ricerca italiana;
a potenziare le iniziative di collaborazione con il mondo imprenditoriale, per lo sfruttamento economico delle idee innovative, e creare nuove produttive interazioni, al fine di scoraggiare la cosiddetta «fuga dei cervelli» e promuovere il rientro dei ricercatori italiani;
ad assumere iniziative per rimuovere la frammentazione dei finanziamenti tra gli enti di ricerca, al fine di unificare gli obiettivi ed avere, al contempo, una garanzia di valutazione di ciò che viene finanziato con soldi pubblici.
(1-01276)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Borghesi, Allasia, Attaguile, Bossi, Busin, Caparini, Fedriga, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Molteni, Picchi, Gianluca Pini, Rondini, Saltamartini, Simonetti».
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