ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01053

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 515 del 04/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01053
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Mercoledì 4 novembre 2015, seduta n. 515

   La Camera,
   premesso che:
    con delibera n. 14/2014/G la Corte dei Corti ha invitato l'Agenzia delle entrate a svolgere una attività di audit «sul comportamento degli intermediari in potenziale conflitto di interesse, al fine di tutelare la libera scelta dei contribuenti»;
    al riguardo, secondo quanto riportato dal Ministero dell'economia e delle finanze, l'Agenzia delle entrate riferisce che la funzione di audit nell'arco del 2014 ha posto in essere un'azione sull'intero territorio nazionale mirata, in particolare, alla verifica della corretta gestione delle scelte per la destinazione del 5 e dell'8 per mille dell'IRPEF e focalizzata nei confronti di alcuni CAF;
   i criteri sulla base dei quali l'Agenzia delle entrate ha svolto l'azione di controllo e verifica hanno riguardato, sulla scorta di dati e informazioni a disposizione, la presenza di oggettivi fattori di rischio quali la presenza sui siti web dei CAF di inviti diretti a destinare il 5 per mille a determinati beneficiari; l'esistenza di eventuali «collegamenti tra il CAF e i potenziali beneficiari delle scelte (quali, ad esempio, quelli derivanti dall'essere espressione della medesima realtà associativa o eventuali rapporti tra i componenti degli organi sociali del CAF e i soggetti beneficiari)» e, infine, «eventuali segnalazioni relative a irregolarità nella gestione delle scelte in argomento»;
    l'Agenzia delle entrate ha comunicato che sulla base dei criteri di cui sopra sono stati selezionati alcuni CAF collegati ad associazioni per i quali sono stati previsti «specifici controlli in merito alle modalità di gestione delle scelte della destinazione del 5 per mille dell'IRPEF»;
    i centri di assistenza fiscale selezionati risultano essere stati i seguenti: Caf MCL collegata all'associazione MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI; Caf ACAI, collegata alla ONLUS Associazione cristiana artigiani italiani; CAF SERVizi di BASE collegata alla ONLUS RETE ISIDE; CAF ANMIL collegata alla Onlus Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro; CAF ACLI collegata a Associazioni cristiane dei lavoratori italiani;
    i controlli eseguiti su 7.940 dichiarazioni relative agli anni d'imposta 2012 e 2013 hanno evidenziato diverse criticità con particolare riguardo: a ingerenze nel processo decisionale dell'utente del CAF che ne hanno limitato l'autonomia nella effettuazione della scelta in argomento; a comportamenti fraudolenti, posti in essere nell'ambito dell'attività di assistenza fiscale, volti a procurare un indebito vantaggio economico a un determinato beneficiario; oltre che nello svolgimento delle attività correlate al processo in esame, ivi compresa l'archiviazione delle schede;
    con direttiva prot. n. 85842 del 26 giugno 2014 la direzione audit dell'Agenzia delle entrate ha fornito alle direzioni regionali un piano di interventi di vigilanza in merito alle modalità di gestione, da parte dei CAF, delle scelte della destinazione del 5 e dell'8 per mille dell'IRPEF. Nel piano si è previsto, in particolare, lo svolgimento di 78 interventi riguardanti società di servizi, sedi legali e strutture periferiche di cinque centri di assistenza fiscale tra quelli considerati a rischio. Dei settantotto interventi previsti ne risultano svolti e conclusi, al mese di ottobre 2015, ben settantatré;
    nel corso dei controlli svolti sono emerse rilevanti irregolarità, riguardanti complessivamente 735 dichiarazioni pari al 9,2 per cento del campione esaminato. Le irregolarità registrate sono state le seguenti: a) difformità delle scelte relative alla destinazione del 5 per mille rispetto alla volontà del contribuente. Nello specifico, per questa tipologia di irregolarità, l'Agenzia delle entrate ha avuto modo di registrare che si è trattato di scelte non espresse ma comunque trasmesse ovvero di scelte espresse ma non correttamente trasmesse. La difformità inoltre è consistita nel trasmettere le scelte a favore delle realtà associazionistiche collegate al CAF presso cui il contribuente si è rivolto per l'assistenza fiscale; b) influenza e ingerenza nel processo decisionale del contribuente. In particolare si è rilevato che sui siti internet di circa il 20 per cento dei CAF erano presenti inviti a destinare la scelta del 5 per mille oppure link di collegamento ai siti di determinati beneficiari; inoltre presso i locali nei quali si svolgeva l'assistenza si è rilevata una presenza pressoché costante, nel 26 per cento dei casi, di manifesti pubblicitari o di volantini volti ad orientare le scelte dei contribuenti a favore di determinati beneficiari. Altresì nell'8,2 per cento degli interventi di vigilanza si è rilevato un'attività di indirizzo della scelta del contribuente da parte degli stessi operatori del CAF. Comportamento che pare non sia stato adottato esclusivamente su indicazione del CAF ma che a volte è risultato essere di iniziativa personale, addirittura volto a favorire beneficiari collegati a vario titolo agli operatori stessi; in fine, c) manca conservazione delle schede relative alle scelte e quindi impossibilità di svolgere la funzione di audit ai fini di cui alle citate delibera della Corte dei Conti e della direzione audit dell'Agenzia delle entrate;
    secondo quanto rilevato dall'Agenzia delle entrate e acquisito dal Ministero dell'economia e delle finanze «il collegamento, a vario titolo, tra CAF e soggetti beneficiari delle scelte in argomento, non è fenomeno infrequente»; inoltre, dagli interventi di vigilanza nel 2014 sarebbe emerso che «spesso CAF e beneficiari delle scelte in argomento sono espressione della medesima realtà associativa» e che gli stessi centri di assistenza fiscale sottoposti a controlli «non risulterebbero aver posto in essere adeguate misure di controllo interno sul processo di gestione delle scelte in argomento»;
    inoltre, è emerso che «il contribuente non è in grado di esercitare un effettivo controllo sulla corrispondenza delle opzioni esercitate nel mod. 730-1 con quelle successivamente trasmesse all'Agenzia»;
    per l'anno 2015 l'Agenzia delle entrate avrebbe pianificato lo svolgimento di ulteriori 153 interventi di controllo presso altrettante sedi sul territorio nazionale dimostrando come il trend e quei soggettivi fattori di rischio di cui in premessa rappresentino un'evidente problematica di respiro ben più ampio e ben più importante di quanto si potesse immaginare con riferimento a sparuti casi di opportunismo o debolezza morale di alcuni operatori o centri di assistenza fiscale,

impegna il Governo

a individuare e a definire strumenti e procedure di prevenzione, oltre che di controllo e vigilanza, dei comportamenti irregolari e dei conflitti di interesse tra strutture di intermediazione fiscale e beneficiari, nonché ad assumere iniziative per rivedere la normativa di riferimento al fine di tutelare i diritti dei contribuenti e garantire la regolare funzionalità del sistema di contribuzione fiscale e una redistribuzione dei finanziamenti – provenienti dal cinque e dall'otto per mille – strettamente conforme alle scelte operate dai contribuenti.
(1-01053) «Dadone, Villarosa, Pesco, Alberti, Cozzolino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

automazione

sicurezza e sorveglianza

struttura istituzionale