ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01014

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 502 del 14/10/2015
Abbinamenti
Atto 1/01013 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01008 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01009 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01010 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01011 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01012 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01015 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01016 abbinato in data 15/10/2015
Atto 1/01017 abbinato in data 15/10/2015
Atto 6/00173 abbinato in data 15/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: MONCHIERO GIOVANNI
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 14/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 14/10/2015


Stato iter:
15/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 15/10/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
INTERVENTO GOVERNO 15/10/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/10/2015
Resoconto BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto CALABRO' RAFFAELE AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MARAZZITI MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/10/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 15/10/2015

ACCOLTO IL 15/10/2015

PARERE GOVERNO IL 15/10/2015

DISCUSSIONE IL 15/10/2015

APPROVATO IL 15/10/2015

CONCLUSO IL 15/10/2015

Atto Camera

Mozione 1-01014
presentato da
MONCHIERO Giovanni
testo presentato
Mercoledì 14 ottobre 2015
modificato
Giovedì 15 ottobre 2015, seduta n. 503

   La Camera,
   premesso che:
    il Servizio sanitario nazionale, comunemente dipinto come un luogo di sprechi, e come tale, purtroppo, percepito dall'opinione pubblica, è in realtà il migliore dei servizi pubblici italiani: non lo dicono fonti interne, lo dice l'Ocse, lo dicono tutti gli osservatori internazionali, lo dice l'Organizzazione mondiale della sanità, che ha quasi sempre classificato l'Italia ai primi posti fra i servizi sanitari del mondo;
    il costo pro capite complessivo (spesa pubblica più privata) della sanità italiana è straordinariamente basso, e quello degli altri Paesi con i quali l'Italia ama confrontarsi lo supera abbondantemente: più 27 per cento per il Regno Unito, più 34 per cento per la Francia, più 46 per cento per la Germania, più 78 per cento per la Svizzera, più 178 per cento (quasi il triplo) per gli Stati Uniti d'America;
    occorre anche sfatare il mito di una spesa fuori controllo: nel decennio 2000-2010 la spesa sanitaria italiana è cresciuta solo del 30,3 per cento a fronte di una media dei Paesi aderenti all'Ocse pari al 42 per cento, segno di una gestione mediamente attenta, capace di contrastare le dinamiche incrementali dei costi del settore che, in tutto il mondo, superano sensibilmente il dato dell'inflazione generale;
    a fronte di una spesa contenuta, la sanità italiana brilla per particolare efficacia, come evidenziano dati di out-come quali l'aspettativa di vita o l'incidenza percentuale delle cosiddette «morti evitabili», indicatore di efficacia che vede l'Italia al secondo posto del mondo dopo la Svizzera;
    purtroppo, la crisi economica ha imposto anche alla sanità ineludibili ridimensionamenti di risorse, esplicitati, nel tempo, attraverso più interventi normativi finalizzati a razionalizzare la spesa degli enti del Servizio sanitario nazionale;
    ultimo in ordine di tempo, il decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, ha previsto un taglio di 2,3 miliardi di euro al fondo sanitario nel 2015 e altrettanto nel 2016 e nel 2017. Il decreto-legge n. 78 del 2015 recepisce l'intesa raggiunta con le regioni nel Patto per la salute che comporta tagli per 2,35 miliardi di euro alla spesa sanitaria, che vanno dai 385 milioni di euro della Lombardia ai 500 mila euro della Campania;
    inserendosi nel contesto sopra descritto – in media decisamente virtuoso – la politica di risparmi in sanità ha portato l'Italia a spendere meno di Paesi travagliati da difficoltà economiche anche maggiori di quelle dell'Italia. In Italia la percentuale di prodotto interno lordo destinata alla sanità è più bassa di quella greca: nel 2013 i greci hanno investito in sanità, tra pubblico e privato, il 9,2 per cento, l'Italia si è fermata all'8,8 per cento;
    livelli di finanziamento così bassi pongono il problema della sostenibilità complessiva del Servizio sanitario nazionale, mentre le conseguenti criticità hanno ulteriormente acuito le differenze di qualità e di accessibilità delle prestazioni rese all'utenza;
    è quasi un luogo comune che in Italia convivano venti servizi sanitari diversi. Nella realtà percepita dai cittadini sono anche più numerosi, poiché accanto alle scontate disparità fra Nord e Sud si sono acuite anche quelle interne alla singole regioni, con intollerabili variazioni, da asl ad asl, sia nella spesa pro capite sia nella quantità e qualità dei servizi;
    queste ultime rappresentano il frutto, certamente indesiderato, di politiche congiunturali e di logiche gestionali non sempre efficaci e coerenti. Basti pensare alle varie operazioni di spending review – basate sulla presunzione che fossero utili interventi decisi dal centro sui singoli fattori produttivi e risultate poi meno efficaci del previsto – che si sono tradotte in tagli lineari ed hanno penalizzato le aziende sanitarie più «virtuose», riducendo al limite di sopravvivenza quelle che avevano sempre risparmiato;
    così come appaiono improvvide le politiche di contenimento dei costi del personale che hanno comportato il blocco delle assunzioni, dei contratti e delle carriere, demotivando e, in qualche caso, umiliando quella che è la risorsa più preziosa del sistema;
    questa serie di criticità ha messo a rischio, nelle situazioni più difficili, l'esigibilità stessa dei livelli essenziali di assistenza, sia sotto il profilo quantitativo delle prestazioni sia sotto quello della loro qualità;
    politiche di pura rivendicazione non appaiono utili a favorire la necessaria inversione di tendenza, anche se il miglioramento degli indicatori macro-economici lascia sperare che l'era del contenimento delle risorse sia finita;
    ci si deve misurare sul terreno dell'innovazione gestionale. Anziché fossilizzarsi sull'abusato, oscuro, concetto di «costo standard», sarebbe più utile far riferimento ai «fabbisogni standard», cioè a quell'insieme di risorse sufficienti ad erogare i livelli essenziali di assistenza che vanno garantiti ovunque, uniformemente, su tutto il territorio nazionale;
    occorre, quindi, giungere ad un finanziamento standard, secondo criteri condivisi in sede di Conferenza Stato-regioni, che siano uguali per tutti e che dalle regioni siano applicati al proprio interno nei confronti delle singole aziende sanitarie, in modo da responsabilizzare i gestori ed introdurre nel sistema una logica positiva,

impegna il Governo:

   a promuovere periodiche revisioni dei livelli essenziali di assistenza al fine di adeguarli ai reali bisogni di salute della popolazione;
   ad assumere iniziative per assicurare al Servizio sanitario nazionale risorse adeguate a consentire la loro effettiva erogazione;
   a migliorare le attività di verifica sulla loro applicazione su tutto il territorio nazionale, superando le disparità ad oggi ancora esistenti tra le diverse aree del Paese;
   a valutare la possibilità di modificare le politiche di contenimento dei costi del personale riaprendo immediatamente le attività di contrattazione da troppo tempo bloccate;
   a rivedere le logiche di «governance» del sistema sanitario, ponendo come primario obiettivo economico il perseguimento dell'efficienza e introducendo meccanismi di finanziamento atti ad incentivare gestioni «virtuose» e premiare l'efficienza delle regioni, delle asl e delle singole strutture operative.
(1-01014)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Monchiero, Vargiu».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio sanitario nazionale

costo d'investimento

sanita' pubblica