ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00917

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 447 del 22/06/2015
Abbinamenti
Atto 1/00591 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00901 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00913 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00914 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00916 abbinato in data 22/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: LIBRANDI GIANFRANCO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 22/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 22/06/2015
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 22/06/2015


Stato iter:
23/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/06/2015
Resoconto ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/06/2015

DISCUSSIONE IL 22/06/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/06/2015

RITIRATO IL 23/06/2015

CONCLUSO IL 23/06/2015

Atto Camera

Mozione 1-00917
presentato da
LIBRANDI Gianfranco
testo di
Lunedì 22 giugno 2015, seduta n. 447

   La Camera,
   premesso che:
    a seguito dello scoppio e dell'aggravarsi della crisi politico-militare tra la Russia e l'Ucraina, nel 2014 l'Unione europea, gli Stati Uniti, il Canada, la Norvegia e altri Paesi hanno comminato pacchetti di sanzioni nei confronti della Federazione russa per violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani;
    in risposta alle suddette sanzioni, ad agosto 2014 il Governo russo ha disposto un embargo annuale su numerose tipologie di prodotti agroalimentari provenienti dai Paesi di cui sopra;
    a settembre 2014 il Consiglio dell'Unione europea ha dunque varato nuove sanzioni indirizzate al settore energetico (sospendendole temporaneamente per verificare il progressivo rispetto degli accordi di Minsk), cui il Presidente russo Medvedev ha risposto ipotizzando la chiusura dello spazio aereo nazionale ai voli europei e statunitensi;
    come evidenziato da diversi studi e analisi indipendenti, sia per l'Unione europea che per la Russia il costo delle sanzioni e dell'embargo ammonta a centinaia di miliardi di euro, con effetti negativi sull'occupazione e sulle prospettive di stabilità e crescita;
    il sistema economico europeo rischia per effetto diretto e indiretto delle sanzioni un calo dell'occupazione di poco meno di un milione di unità nel breve termine e di oltre due milioni nel lungo termine; la ripartizione dei costi tra Paesi membri dell'Unione europea colpisce particolarmente le economie più orientate alle esportazioni, come la Germania e l'Italia; il nostro Paese, da sempre uno dei maggiori punti di riferimento per i consumatori di prodotti agroalimentari russi, appare particolarmente colpito dall'embargo;
    in termini relativi, la Russia sta pagando il prezzo maggiore delle misure restrittive reciprocamente adottate con l'Unione europea: gli istituti di credito russi hanno perso la possibilità di ottenere prestiti dalle banche occidentali; il blocco delle tecnologie per le trivellazioni sta limitando la capacità estrattiva dell'industria energetica, in una fase già resa complicata per il calo del prezzo del petrolio; la svalutazione del rublo ha ridotto pesantemente il peso dei risparmi e lo Stato ha dovuto incrementare i prezzi dei farmaci e dell'assistenza sanitaria; l'industria agroalimentare russa non è in grado di sostituire le importazioni dall'Europa occidentale, con il risultato di un aumento significativo dei prezzi al consumo negli ultimi sei mesi;
    a detta di molti osservatori, il regime sanzionatorio e le sue imponenti conseguenze sull'economia russa hanno evidenziato l'importanza per Mosca di un rapporto pacifico e costruttivo con l'Europa occidentale,

impegna il Governo

   ad adoperarsi con sempre maggiore incisività, nell'ambito dell'Unione europea e nei rapporti bilaterali con la Federazione russa, affinché si possa giungere ad una soluzione politica che preveda anzitutto il pieno rispetto degli accordi di Minsk, in particolare la salvaguardia dell'integrità territoriale dell'Ucraina e la tutela delle popolazioni russofone del Donbass, anche sperimentando forme avanzate di autonomia politico-amministrativa regionale;
   a proseguire, unitamente ai partner europei e internazionali, nel dialogo con il Governo di Mosca per un percorso – condizionato al pieno rispetto degli accordi di Minsk – che consenta di arrivare al superamento del regime sanzionatorio e dell'embargo commerciale, nel mutuo interesse dei lavoratori, delle imprese e dei consumatori dell'Unione europea e della Federazione russa;
   ad aprire, in sede di Unione europea, un confronto su possibili misure compensative adeguate a sostenere le imprese e i sistemi di filiera più colpiti dagli effetti dell'embargo russo;
   a fare esso stesso quanto in proprio potere per alleviare le condizioni di difficoltà che il settore agroalimentare italiano sta sperimentando a causa dell'embargo russo.
(1-00917) «Librandi, Mazziotti Di Celso, Rabino».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

sanzione internazionale

industria energetica