ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00821

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 412 del 21/04/2015
Abbinamenti
Atto 1/00755 abbinato in data 27/04/2015
Atto 1/00818 abbinato in data 27/04/2015
Atto 1/00819 abbinato in data 27/04/2015
Atto 1/00820 abbinato in data 27/04/2015
Atto 1/00823 abbinato in data 27/04/2015
Atto 1/00828 abbinato in data 27/04/2015
Atto 1/00829 abbinato in data 27/04/2015
Atto 1/00848 abbinato in data 12/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI NICOLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2015


Stato iter:
12/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/04/2015
Resoconto BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 12/05/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO GOVERNO 12/05/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/05/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Resoconto NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto GAROFALO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/04/2015

DISCUSSIONE IL 27/04/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/04/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/05/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/05/2015

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 12/05/2015

NON ACCOLTO IL 12/05/2015

PARERE GOVERNO IL 12/05/2015

DISCUSSIONE IL 12/05/2015

RESPINTO IL 12/05/2015

CONCLUSO IL 12/05/2015

Atto Camera

Mozione 1-00821
presentato da
BIANCHI Nicola
testo presentato
Martedì 21 aprile 2015
modificato
Martedì 12 maggio 2015, seduta n. 425

   La Camera,
   premesso che:
    la regolazione del settore postale, soggetta ad un'opera di armonizzazione a livello europeo, è contenuta nel decreto legislativo n. 261 del 1999, recante «Attuazione della direttiva 97/67/CE concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio», come da ultimo modificato dal decreto legislativo n. 58 del 2011, recante «Attuazione della direttiva 2008/6/CE che modifica la direttiva 97/67/CE, per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali della Comunità»;
    sulla base del decreto legislativo n. 58 del 2011 sopra richiamato Poste italiane spa, controllata a livello totalitario dal Ministero dell'economia e delle finanze, risulta affidataria per quindici anni e quindi fino al 2026 del servizio universale postale, che comprende, ai sensi del disposto dell'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo n. 261 del 1999, e successive modificazioni: «a) la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg; b) la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione dei pacchi postali fino a 20 kg; c) i servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati»;
    i rapporti tra lo Stato e il fornitore del servizio universale sono disciplinati nel dettaglio dal contratto di programma. Il contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e Poste italiane spa per il triennio 2009-2011 è stato approvato con legge n. 183 del 2011 (comma 31 dell'articolo 33), fatti salvi gli adempimenti previsti dalla normativa comunitaria;
    la legge di stabilità per il 2015 (legge n. 190 del 2014), al comma 274, ha previsto che: «a) il contratto di programma per il triennio 2009-2011, stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Poste italiane spa, approvato dall'articolo 33, comma 31, della legge 12 novembre 2011, n. 183, resta efficace fino alla conclusione della procedura di approvazione del nuovo contratto di programma per il quinquennio 2015-2019 secondo le previsioni di cui al comma 275 del presente articolo»;
    il successivo comma citato prevede che «Il contratto di programma di cui al comma 274, lettera b), è sottoscritto tra il Ministero dello sviluppo economico e il fornitore del servizio postale universale entro il 31 marzo 2015 e contestualmente notificato alla Commissione europea per le valutazioni di competenza»;
    la stessa legge di stabilità, ai commi 277 e seguenti, prevede che il contratto di programma 2015-2019 per il servizio postale possa contenere misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull'intero territorio nazionale, ferme restando le competenze dell'autorità di regolamentazione (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), derogando per tal via agli obblighi di servizio universale postale di Poste italiane spa;
    sebbene la legge di stabilità di cui sopra fissava quale termine ultimo per la sottoscrizione del contratto di programma 2015-2019 il 31 marzo 2015, lo stesso non risulta ancora essere stato sottoscritto;
    come noto, infatti, l'affidamento del servizio universale postale comporta, in ossequio alle previsioni del legislatore comunitario, a carico della società affidataria l'obbligo di rispettare specifici livelli qualitativi e quantitativi del servizio offerto, che deve essere prestato in modo omogeneo all'interno del territorio nazionale e deve essere offerto a tariffe accessibili;
    la vigilanza sull'attività di Poste italiane spa nell'espletamento dei propri compiti di servizio universale è affidata al Ministero dello sviluppo economico e all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, secondo diversi ambiti di rispettiva competenza;
    la delibera n. 342/14/Cons dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni prevede criteri specifici di distribuzione degli uffici postali con divieto di chiusura di uffici situati in comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei comuni montani e di uffici che sono presidio unico nelle isole minori. La delibera, inoltre, impone a Poste italiane spa di avvisare con congruo anticipo le istituzioni locali sulle misure di razionalizzazione, al fine di avviare un confronto sull'impatto degli interventi sulla popolazione interessata e sulla possibile individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale;
    da un'elaborazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sui dati di Poste italiane spa si evince che il 60 per cento dei 288 comuni privi di un ufficio postale appartiene alla categoria dei comuni rurali e totalmente montani;
    nel quadro descritto è noto che il Governo con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, approvato nel Consiglio dei ministri n. 16 del 2014, ha avviato un processo di privatizzazione del 40 per cento del capitale azionario di Poste italiane spa da collocarsi attraverso un'offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del gruppo Poste italiane spa, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali;
    Poste italiane spa ha presentato il 16 dicembre 2014 il nuovo piano strategico 2015-2019, che, tra le altre cose, intende ridefinire gli obblighi di servizio universale postale posti a carico della società dalla normativa europea e nazionale, da un punto di vista economico, logistico e organizzativo. La società si impegna con il nuovo piano industriale a raggiungere determinati obiettivi di qualità, prevedendo, però, a partire dai prossimi mesi, in numerose regioni, la progressiva chiusura di ben 455 uffici postali a livello nazionale e la riduzione degli orari di apertura in circa 608 uffici, ritenuti «improduttivi» o «diseconomici»;
    la nuova politica aziendale che Poste italiane spa intende perseguire sta determinando diffuse preoccupazioni nei cittadini, in particolar modo nei piccoli centri urbani, spesso isolati, così come evidenziato anche dai sindacati dei pensionati, nonché da sindacati regionali di categoria come Spi (Sindacato pensionati italiani) della Cgil, Fnp (Federazione nazionale pensionati) della Cisl e Uilp (Unione italiana lavoratori pensionati) della Uil, che criticano l'iniziativa in ottica di livelli occupazionali, nonché in virtù delle gravi ripercussioni che si determineranno nella fascia di popolazione più debole, composta da disabili e anziani;
    dal piano presentato emerge che Poste italiane spa intende puntare su assicurazioni, e-commerce, carte di credito, telefonia mobile e servizi finanziari in genere, anziché garantire il servizio universale, a scapito delle esigenze della collettività, chiudendo uffici che ritiene «improduttivi» o «diseconomici», senza considerare che i servizi postali rappresentano un servizio fondamentale per lo svolgimento delle attività quotidiane di numerosissime imprese, cittadini ed in particolare delle famiglie;
    le zone maggiormente colpite dalle annunciate chiusure risultano essere quelle aree nelle quali insistono numerosi comuni e frazioni interessati dal ridimensionamento messo in atto da Poste italiane spa. In tali zone attualmente vengono offerti servizi destinati a frazioni contigue già prive di uffici postali. Appare, quindi, ulteriormente inopportuna l'attuazione del piano, soprattutto nelle regioni nei cui territori insistono uffici che sono stati già oggetto di altri piani di razionalizzazione locale;
    il 27 marzo 2015 la Commissione europea ha bocciato la parte del piano di Poste italiane spa che prevede la consegna della posta a giorni alterni, perché in violazione del diritto di accesso al servizio di posta universale che garantisce la consegna giornaliera della posta presso la sede della persona;
    nel piano illustrato dall'amministratore delegato di Poste italiane spa Francesco Caio in audizione presso la IX Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, si fa riferimento a una progressiva digitalizzazione dei servizi offerti dal gruppo Poste italiane spa funzionale alla progressiva riduzione e razionalizzazione degli uffici postali presenti sul territorio;
    a distanza di un anno dall'avvio del processo di privatizzazione, non sono ancora chiare le modalità operative attraverso le quali si provvederà alla vendita di quote della società di cui in parola. Restano, dunque, fondate le preoccupazioni circa un possibile scorporo di Poste italiane spa con la creazione di una cosiddetta good company oggetto della privatizzazione e una cosiddetta bad company dedita al servizio universale postale a carico dello Stato,

impegna il Governo:

   a rivedere l'operazione di privatizzazione di Poste italiane spa e, quindi, a rivalutare l'opportunità di procedere alla cessione di quote della società;
   ad intervenire presso Poste italiane spa per chiedere una profonda revisione del piano industriale, nel pieno rispetto degli obblighi di servizio universale previsti dalla normativa europea e nazionale;
   a garantire la piena operatività del servizio universale, in particolare modo per i cittadini che risiedono in aree svantaggiate del Paese, incentivando forme di consultazione obbligatoria delle popolazioni coinvolte;
   ad intervenire presso Poste italiane spa affinché nel processo di riorganizzazione degli uffici postali si continui a garantire l'accessibilità ai servizi postali nelle regioni rurali e remote, anche attraverso la previsione di criteri ulteriori a quelli già previsti nella normativa vigente, quali i tempi di percorrenza per il raggiungimento dell'ufficio più vicino, l'età anagrafica media degli abitanti, l'offerta di trasporto di cui i cittadini possono avvalersi per raggiungere i medesimi uffici;
   ad intervenire presso Poste italiane spa affinché il rinnovato piano industriale punti con maggiore decisione sulla digitalizzazione dei processi, prevedendo, da un lato, che il gruppo Poste italiane spa si faccia carico di programmi di alfabetizzazione digitale dei propri utenti (in particolare in favore delle fasce più deboli della cittadinanza) e, dall'altro, che eventuali interventi di razionalizzazione dei punti fisici di accesso alla rete postale siano preceduti dalla piena operatività di servizi digitali e da valutazioni indipendenti circa l'impatto di tali nuovi servizi sulla popolazione interessata;
   a salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, con particolare riferimento ai contratti di lavoro già in essere anche alla luce del progetto di crescita illustrato dall'amministratore delegato di Poste italiane spa.
(1-00821) «Nicola Bianchi, Dell'Orco, Liuzzi, Spessotto, Carinelli, De Lorenzis, Paolo Nicolò Romano, Grillo, Frusone, Businarolo, Parentela, Gagnarli, Battelli, Pesco, Tripiedi, Cominardi, Castelli, Sorial, Caso, Brugnerotto, Cariello, Colonnese, D'Incà, Gallinella».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio universale

protezione del consumatore

societa' per azioni