ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00816

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 412 del 21/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: ALTIERI TRIFONE
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTI ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 20/04/2015
PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 20/04/2015
DISTASO ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 20/04/2015
CIRACI' NICOLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 20/04/2015
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 20/04/2015
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 20/04/2015


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00816
presentato da
ALTIERI Trifone
testo di
Martedì 21 aprile 2015, seduta n. 412

   La Camera,
   premesso che:
    il decreto legislativo n. 22 del 4 marzo 2015, attuativo della riforma cosiddetta «Jobs Act», ha introdotto il nuovo sussidio di disoccupazione che rischia di penalizzare fortemente i lavoratori del settore turistico, fino ad oggi occupati per sei mesi all'anno e percettori dell'assegno di disoccupazione per i restanti sei mesi;
    per avere accesso a questo sussidio, il disoccupato deve avere lavorato per almeno 13 settimane nei quattro anni e 30 giorni nei 12 mesi che hanno preceduto la perdita del posto;
    i lavoratori stagionali non lamentano tanto i requisiti succitati relativi al nuovo ammortizzatore, quanto piuttosto la durata dell'indennità, pari ad un numero di settimane corrispondente alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni di lavoro;
    ciò significa che se un lavoratore nella prossima stagione verrà assunto per sei mesi, nel mese di ottobre 2015 potrà accedere al nuovo sussidio di disoccupazione che, però, gli sarà erogato per soli tre mesi, rimanendo privo di copertura negli ulteriori tre mesi fino ad, eventuale nuova assunzione con contratto stagionale;
    trattasi di una situazione penalizzante per chi, invece, sino all'anno scorso maturava il diritto ai vecchi ammortizzatori sociali come l'assicurazione sociale per l'impiego ordinaria, che poteva durare anche un anno e dunque coprire il dipendente stagionale per il semestre successivo, prima dell'inizio di un nuovo periodo di lavoro estivo;
    alla minor durata del sussidio di disoccupazione si aggiunge l'ammontare ridotto dell'assegno, che penalizza fortemente i dipendenti stagionali con impieghi discontinui: a parità di retribuzione e di giorni lavorati nel corso dell'anno, un lavoratore stagionale che ha avuto lunghe pause tra un'assunzione e l'altra riceverà un'indennità di disoccupazione ben più contenuta rispetto ad un loro collega che ha lavorato per lo stesso tempo ma in maniera più lineare e continua;
    da notizie a mezzo stampa si apprende che i lavoratori penalizzati per l'entrata in vigore del nuovo sussidio, stanno sollevando le loro preoccupazioni dando vita a delle iniziative utilizzando i social network e firmando una petizione nazionale da inviare all'Inps; i promotori della succitata petizione spiegano che «si attendono chiarimenti dalle prossime circolari dell'Inps, che dovranno specificare in che modo il comma 2 dell'articolo 5 del decreto attuativo del Jobs Act, debba essere interpretato». L'istituto di previdenza ha risposto ai lavoratori stagionali dal proprio profilo Twitter «Al momento non abbiamo informazioni specifiche, ma non appena ne avremo le condivideremo con voi. In ogni caso per tutte le disposizioni dovete attendere la pubblicazione delle circolari operative dell'istituto»;
    secondo la Commissione europea il settore turistico è considerato «un'attività economica in grado di generare crescita ed occupazione nell'Unione europea, contribuendo allo sviluppo economico e all'integrazione sociale, in particolare delle zone rurali e di montagna, delle Regioni costiere e delle isole, delle Regioni periferiche e ultraperiferiche»;
    l'industria del turismo rappresenta, dunque, un settore chiave dell'economia europea, che genera oltre il 10 per cento del prodotto interno lordo dell'Unione europea, impiegando 9,7 milioni di persone e coinvolgendo 1,8 milioni di imprese;
    il turismo può contribuire efficacemente a incrementare il lavoro e lo sviluppo regionale, ad incentivare uno sviluppo sostenibile, a creare un patrimonio naturale e culturale maggiore, nonché a formare un'identità europea;
    la politica dell'Unione europea mira a promuovere il turismo in modo da mantenere la posizione di prima destinazione turistica mondiale, massimizzando, al contempo, il contributo del settore alla crescita e all'occupazione;
    il Trattato di Lisbona riconosce espressamente l'importanza del turismo all'articolo 195 del Trattato stesso, mentre la strategia europea sul turismo è enunciata principalmente dalla comunicazione «L'Europa, prima destinazione turistica mondiale — un nuovo quadro politico per il turismo europeo», adottata nel giugno 2010 dalla Commissione europea;
    tale quadro di iniziative per il turismo europeo definisce 21 azioni per l'industria del turismo su cui la Commissione europea intende operare in stretta collaborazione con gli Stati membri e con i principali operatori dell'industria turistica. Tali azioni possono essere riunite attorno a quattro assi principali che consistono nello stimolare la competitività del settore turistico europeo;
    promuovere lo sviluppo di un turismo responsabile, sostenibile e di qualità; consolidare l'immagine dell'Europa come insieme di destinazioni sostenibili e di alta qualità; infine, massimizzare il potenziale delle politiche finanziarie dell'Unione europea per lo sviluppo del turismo;
    sempre secondo la Commissione europea «il problema più grave del turismo in Europa è la sua elevata concentrazione in alta stagione, il che comporta la congestione delle capacità di trasporto e dei servizi di accoglienza, nonché il degrado dell'ambiente naturale ed umano nell'alta stagione, ed uno scarso impiego delle risorse finanziarie ed umane nella bassa stagione»;
    in Italia il turismo, rappresenta una fonte importante del prodotto interno lordo (PIL), attraendo milioni di visitatori l'anno e generando circa un milione di posti di lavoro, il 5 per cento dell'occupazione complessiva in Italia;
    dall'Osservatorio Bit (Borsa internazionale del turismo) in un'elaborazione esclusiva per il Sole 24 Ore, emerge che il tasso di stagionalità (la differenza percentuale tra presenze nell'alta stagione e nella bassa) è sceso solo dal 6,8 per cento nel 2000 al 5,8 per cento nel 2011, con il 49 per cento di arrivi e il 61 per cento di presenze concentrati tra giugno e settembre;
    a detta dell'interrogante occorre in quest'ottica favorire il processo di destagionalizzazione nel nostro Paese anche da un punto di vista di agevolazioni contrattuali al fine di consentire alle imprese che assumono personale in questo settore di poter essere aperte nei mesi con minor flusso turistico, per attrarre e investire maggiormente nel settore turistico;
    la destagionalizzazione dei flussi appare di estrema rilevanza ai fini dello sviluppo delle nostre imprese, essa si rivela ancora più strategica per il Mezzogiorno del nostro Paese, area in cui tale obiettivo è più agevolmente perseguibile grazie alle condizioni climatiche favorevoli,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per sviluppare ulteriormente, per quanto di competenza, i servizi del computo turistico, anche al fine di agevolare la destagionalizzazione dei flussi anche al di fuori dei periodi interessati (maggio/settembre), in modo da rendere più appetibile e ampia l'offerta;
   a promuovere ulteriormente e agevolare la destagionalizzazione del lavoro in questo settore anche attraverso l'incremento dei periodi interessati dai flussi turistici;
   a valutare la possibilità di assumere iniziative, anche di tipo normativo, al fine di garantire la continuità lavorativa nonché per agevolare l'incremento in termini temporali dei periodi di assunzione del personale impiegato nel settore di, cui al presente atto di indirizzo;
   a valutare nello specifico la possibilità di assumere iniziative per prevedere, per quanto concerne le assunzioni a tempo determinato superiori a sei mesi da parte delle imprese del settore turistico implicate in attività di lavoro stagionale, sgravi contributivi volti ad esentare gli imprenditori dal pagamento degli oneri previdenziali relativamente alle settima, ottava e nona mensilità in modo tale da destagionalizzare l'occupazione;
   a promuovere lo sviluppo del settore turistico anche attraverso l'erogazione di finanziamenti con Fondi europei finalizzati alla formazione professionale e all'inserimento lavorativo direttamente all'interno delle singole imprese;
   in particolare, a determinare una moltiplicazione delle infrastrutture, soprattutto di tipo tecnologico, al fine di determinare un incremento sensibile dell'offerta turistica, con particolare riguardo allo sviluppo della banda ultralarga, fissa o mobile.
(1-00816) «Altieri, Marti, Palese, Distaso, Ciracì, Chiarelli, Fucci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria

turismo

lavoro stagionale