ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00795

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 407 del 13/04/2015
Abbinamenti
Atto 1/00784 abbinato in data 13/04/2015
Atto 1/00790 abbinato in data 13/04/2015
Atto 1/00793 abbinato in data 13/04/2015
Atto 1/00797 abbinato in data 13/04/2015
Atto 1/00808 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00811 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00817 abbinato in data 06/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: MUCCI MARA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 13/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSTELLATO GESSICA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 13/04/2015


Stato iter:
06/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/04/2015
Resoconto ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 13/04/2015
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
PARERE GOVERNO 06/05/2015
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/05/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Resoconto MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto SBERNA MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto FALCONE GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto BIANCHI DORINA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/04/2015

DISCUSSIONE IL 13/04/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/04/2015

NUOVO PRIMO FIRMATARIO IL 04/05/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/05/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/05/2015

ACCOLTO IL 06/05/2015

PARERE GOVERNO IL 06/05/2015

DISCUSSIONE IL 06/05/2015

APPROVATO IL 06/05/2015

CONCLUSO IL 06/05/2015

Atto Camera

Mozione 1-00795
presentato da
MUCCI Mara
testo presentato
Lunedì 13 aprile 2015
modificato
Mercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422

   La Camera,
   premesso che:
    il settore agricolo italiano sta vivendo una situazione di disagio economico causato dalla crisi in atto. Nel corso del 2015, a peggiore la situazione economico finanziaria complessiva del settore, hanno contribuito una serie di ulteriori aggravi di ordine fiscale pari nel complesso ad oltre 760 milioni di euro. La parte più cospicua di essi è imputabile all'imposta municipale unica (IMU) sui terreni agricoli, che ha garantito un gettito pari a circa 350 milioni di euro mentre il pagamento dell'IMU e della Tasi sui fabbricati rurali ha garantito un gettito pari a circa 150 milioni di euro;
    attualmente in Italia vi sono settori economici come quello agricolo, rilevanti sotto molteplici aspetti. Sono 2 milioni le imprese agricole complessive del Paese, le quali producono il 9 per cento del prodotto interno lordo italiano che aumenta sino al 14 per cento, considerando anche l'indotto, dando lavoro a 3,2 milioni di lavoratori nella filiera. Il contributo complessivo garantito all'erario è valutato in più di 25 miliardi di euro. Anche a causa di ciò, si sono poste le condizioni per il potenziale abbandono di molti imprenditori agricoli, fatto che avrebbe conseguenze nefaste per l'intera economia. Sono infatti molte le aziende agricole che già vivono tale situazione insostenibile fatta di ricavi che non coprono più l'insieme dei costi produttivi e degli oneri tributari cui devono far fronte poiché la redditività degli imprese agricole è ferma ai livelli del 2005;
    l'assoggettamento dei terreni agricoli all'IMU ha provocato e provoca una crisi delle imprese agricole superiore a quello rilevabile in altri settori, ad esempio in quello edilizio, con una conseguente diminuzione delle imprese operanti e, per quelle operanti, una riduzione della redditività che è causa di licenziamenti ed impoverimento degli addetti nel settore;
    si stima che il reddito derivante dalla vendita delle produzioni agricole non sarebbe sufficiente a far fronte al pagamento dell'imposta, determinando la conseguente cessazione dell'attività ed una elevata svalutazione del valore del bene fondiario;
    ad oggi, la classificazione dei comuni per grado di montanità è ancora quella elaborata dalla «Commissione censuaria» istituita presso il Ministero dell'economia e delle finanze sulla base dell'articolo 1 della legge n. 991 del 1952, recante «Provvedimenti in favore dei territori montani». Quella classificazione ha definito quali fossero i comuni ricadenti in ciascuna delle tre classi (comuni totalmente montani, parzialmente montani e non montani);
    nel corso dell'audizione svoltasi al Senato della Repubblica, la rappresentante dell'Istat ha testualmente affermato che: «La legge n. 142 del 1990, con l'abrogazione degli articoli 1 e 14 della legge n. 991 del 1952, ha di fatto soppresso lo strumento giuridico (Commissione censuaria) che consentiva il periodico aggiornamento della classificazione dei comuni per grado di montanità». In particolare, si ricorda che l'articolo 1 della legge n. 991 del 1952, abrogato dalla citata legge n. 142 del 1990, a sua volta abrogata dal decreto legislativo n. 267 del 2000 (TUEL), disponeva che «la Commissione censuaria centrale compila e tiene aggiornato un elenco nel quale d'ufficio o su richiesta dei Comuni interessati, sono inclusi i terreni montani. La Commissione censuaria centrale notifica al Comune interessato e al Ministero dell'agricoltura e delle foreste l'avvenuta inclusione nell'elenco». Tali funzioni della Commissione censuaria sono state appunto abrogate dalla legge n. 142 del 1990;
    la Commissione censuaria, che era incaricata del periodico aggiornamento della classificazione dei comuni, ha trasmesso periodicamente all'Istat tali dati sino al 2009. Dell'incombenza è stata successivamente incaricata l'Unione nazionale comuni, comunità, enti montani (Uncem);
    sebbene la classificazione, da allora, sia rimasta invariata, nei casi in cui si sono verificate variazioni amministrative, i dati sono stati aggiornati sulla base del criterio di prevalenza territoriale. Di conseguenza, i dati utilizzati per quantificare l'IMU non corrispondono esattamente alla realtà dei territori;
    si ricorda che ai fini dell'ottenimento dell'esenzione dall'imposta si devono indicare dei parametri desumibili da quanto reso pubblico dall'Istat. Come detto, però, gli stessi dirigenti dell'istituto auditi pubblicamente affermano che essi non sono aggiornati e, quindi, non adeguati a valutare l'effettivo valore imponibile desumibile dalla natura e dalla posizione del terreno in base ai quali si determina concretamente il quantum dell'imposizione;
    la normativa attualmente vigente, inoltre, non ha previsto casi di esenzione per quei terreni agricoli colpiti da calamità naturali e per i quali sia stato dichiarato lo stato di calamità naturale e che quindi si troverebbero a dover affrontare difficoltà produttive tali da rendere particolarmente onerosa la corresponsione dell'imposta e le difficoltà conseguenti agli eventi di cui sopra possono protrarsi per diverse stagioni compromettendo le culture per più di un anno;
    non risultano poi esentati dal pagamento dell'imposta i proprietari di terreni agricoli non coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali che intendono affittare i terreni, quindi coloro che non hanno la qualifica professionale. Da ciò discende il fatto che non consentire alcuna esenzione ai proprietari non professionisti che affittano i propri terreni e ciò rischia di far ricadere il costo dell'imposta sul canone di affitto. Si segnala in modo particolare il danno potenziale causato ai giovani che vogliano avviare un'attività produttiva agricola sottoscrivendo un contratto di affitto di un terreno. In questi casi il proprietario potrebbe essere indotto dalla normativa ad aumentare il canone di locazione per compensare indirettamente la maggiore imposizione fiscale a cui sono sottoposti, traslandola sull'imprenditore agricolo;
    la disciplina, inoltre, non prevede l'esenzione per quei terreni agricoli che abbiano subito grave pregiudizio alla redditività aziendale, come effettivamente è accaduto, ad esempio, in seguito alla diffusione del batterio della xylella fastidiosa sulle piante di olivo in Puglia, della «tristezza degli agrumi», del cinipide del castagno, della diabrotica, della mosca del ciliegio e della mosca dell'ulivo, e che tali eventi hanno compromesso seriamente la redditività dell'attività di impresa, per cui risulta onerosa la corresponsione dell'imposta;
    maggiori disponibilità derivanti dall'abrogazione delle disposizioni fiscali a favore del lavoro in agricoltura, recentemente approvate possono consentire ai produttori agricoli di essere destinatari di alcune deduzioni dalla base imponibile del medesimo tributo con riferimento alle assunzioni dei lavoratori agricoli dipendenti sia a tempo indeterminato che a tempo determinato;
    si sottolinea che tali abolizioni sono del tutto controproducenti per il settore agricolo dal momento che vengono ad essere così sottratte ulteriori risorse all'agricoltura,

impegna il Governo:

   a valutare la possibilità di andare via via riducendo fino ad arrivare a una totale abolizione dell'IMU sui terreni agricoli nei casi in cui il terreno e/o i fabbricati siano utilizzati come beni strumentali imprescindibili dall'attività agricola, poiché il terreno agricolo, per chi svolge attività di imprenditore agricolo professionale e di coltivatore diretto, rappresenta un bene strumentale in relazione alla propria attività;
   ad assumere iniziative affinché il Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali avvii una revisione organica e complessiva delle tariffe d'estimo stabilite, per ciascuna qualità e classe di terreno, sia per il reddito agrario che dominicale, su tutto il territorio, con un'armonizzazione tra colture e tra territori, che tenga conto dell'intervenuta modificazione delle relazioni economiche e competitive sui territori stessi e tra le filiere settoriali, anche attraverso l'attivazione di tavoli di confronto con le organizzazioni agricole e con le rappresentanze degli enti locali;
   ad assumere iniziative per prevedere l'inserimento tra i soggetti esentati dall'IMU anche coloro che, essendo proprietari di terreni agricoli e non rivestendo la qualifica di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, affittino i propri terreni a coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali al fine della coltivazione;
   ad effettuare un riesame complessivo della disciplina giuridica afferente l'imposizione fiscale sui terreni agricoli nel territorio nazionale, prevedendo forme più eque e che siano in grado di differenziare effettivamente e nel migliore dei modi i contesti geografici e le zone montane o semi montane in cui si riscontrano effettive difficoltà produttive e una minore redditività;
   a verificare i modi effettivi e le relative conseguenze dell'applicazione delle esenzioni introdotte per i terreni svantaggiati, al fine di prevedere, con una successiva iniziativa normativa, una revisione dei criteri di esenzione dall'IMU che si adatti alla reale situazione dei terreni agricoli, in modo da aver riguardo alle reali condizioni socio-economiche ed agrarie e alle caratteristiche orografiche del suolo, nonché tenendo conto del rischio idrogeologico dei territori e della loro redditività, in modo da assicurare la coerenza della misura dell'imposta con la capacità contributiva dei medesimi terreni;
   a valutare l'opportunità di assumere iniziative per l'applicazione delle esenzioni introdotte anche per quei comuni con un territorio non uniforme, per i quali occorre differenziare anche nel medesimo comune tra zone svantaggiate e non, delimitando le diverse aree e valutando la possibilità di considerare tra le aree oggetto di esenzione o di significativa franchigia anche i siti di interesse comunitario e le aree protette;
   ad assumere iniziative normative per assicurare il rimborso a favore dei contribuenti che hanno effettuato versamenti dell'IMU relativamente ai terreni che risultano imponibili.
(1-00795)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Mucci, Rostellato, Artini, Baldassarre, Barbanti, Bechis, Prodani, Rizzetto, Segoni, Turco».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

terreno agricolo

zona protetta

imposta locale