ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00742

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 380 del 24/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 24/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/02/2015
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/02/2015


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00742
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 24 febbraio 2015, seduta n. 380

   La Camera,
   premesso che:
    sul versante della lotta all'evasione fiscale, la dilagante diffusione del fenomeno da una parte e l'ammontare totale di gettito evaso dall'altra, impediscono di confidare, in futuro, nell'attività di accertamento quale unica ed efficace arma di contrasto. In questo senso il Governo, con la legge di stabilità 2015, accanto a misure che tendono a far emergere spontaneamente la base imponibile oggi occultata (tax compliance), ha scelto di intervenire su quei meccanismi impositivi dell'iva che più si prestano ad un uso distorto e fraudolento come, ad esempio, i versamenti pro-quota nell'intera filiera, estendendo il regime del cosiddetto reverse charge ed introducendo nei rapporti di appalto e fornitura con la pubblica amministrazione, lo Split Payment;
    in regime di split payment i pagamenti effettuati da tutte le pubbliche amministrazioni per beni e servizi ricevuti, subiscono una scissione: all'azienda fornitrice viene corrisposto il controvalore del solo imponibile della prestazione, cioè al netto dell'IVA, nonostante essa l'abbia fatturata alla pubblica amministrazione per intero, e cioè con l'imposta inclusa, mentre quest'ultima viene versata da parte delle pubbliche amministrazioni direttamente all'erario;
    tale meccanismo, in forza del quale solo in un secondo momento le imprese fornitrici possono chiederne all'erario il rimborso così da attuare una compensazione, di fatto genera in capo alle stesse, oltre ai maggiori oneri burocratici legati al recupero del credito, anche e soprattutto una crisi di liquidità, privandole di quella dote finanziaria sulla quale poter contare fino al momento, e cioè entro il mese o il trimestre successivo al pagamento della fattura, in cui effettuano il versamento dell'iva all'erario, circostanza che potrebbe costringerle a contrarre un prestito forzoso di pari valore. Il regime precedente infatti, nel prevedere un gap temporale tra incasso e pagamento, consentiva alle imprese di recuperare l'iva loro pagata sugli acquisti e di disporre con continuità di risorse per le esigenze di pagamento più immediate;
    la misura, pertanto, è capace di produrre uno squilibrio nella gestione finanziaria a breve delle imprese, incidendo sulla loro liquidità già fortemente compromessa dalla perdurante stretta creditizia e dal fenomeno, lungi ancora dall'essere risolto, dei ritardi strutturali dei pagamenti della pubblica amministrazione, e mettendo a rischio la sopravvivenza di tutte quelle, soprattutto piccole e medie, che operano in particolare nei settori delle costruzioni e delle installazione degli impianti, con effetti negativi a cascata su tutta la filiera, innescando, infine, un circolo vizioso dalle conseguenze drammatiche su occupazione, investimenti e funzionamento dell'economia;
    l'ufficio studi di Confartigianato ha calcolato che lo split payment peserà sulle imprese per costi pari a 230 milioni di euro all'anno dei quali 155 milioni imputabili ai maggiori oneri finanziari connessi al credito che si genera in capo alle imprese e che sarà rimborsato dall'Agenzia delle entrate solo sei mesi dopo la richiesta; 55 milioni sono quelli legati alla mancata liquidità nel periodo che intercorre tra il precedente incasso dell'Iva e il suo versamento, 21 milioni sono gli oneri burocratici connessi alla pratica dell'istanza di rimborso, per un totale di extra costo pari a 1.224 euro per ogni impresa che lavora con il settore pubblico. A tali importi occorre aggiungere che un rimborso iva oltre la soglia di valore di 15.000 euro dev'essere assistito da una garanzia fideiussoria o, alternativamente, dal visto di conformità da parte di un professionista e che i tempi di soddisfazione in media si aggirano attorno ai 470 giorni, pari a circa 16 mesi;
    inoltre il credito iva, fermo restando l'aggravio derivante alle imprese per l'ottenimento del visto di conformità per l'utilizzo del credito stesso, potrà essere usato in compensazione in presenza di capienza con debiti tributari (Irpef, Ires, e altro) o previdenziali (propri o dei dipendenti), ma qualora non fosse sufficiente tale capienza, l'unica soluzione rimarrebbe la richiesta del rimborso dell'iva, con i suddetti relativi e lunghi tempi di definizione;
    medesimi problemi comporta il regime di reverse charge, che la legge di stabilità 2015 ha esteso dal settore immobiliare a quelli delle prestazioni di servizi di pulizia, demolizione, installazione impianti e di completamento relative ad edifici, e la cui procedura, analogamente a quanto avviene con lo split payment, derogando alla disciplina generale sull'IVA, prevede l'assolvimento della stessa da parte del cessionario o committente in luogo del cedente o prestatore;
    tra le novità recentemente introdotte nel cosiddetto decreto milleproroghe 2015 c’è un primo tentativo del Governo, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo non del tutto sufficiente, di attenuare l'impatto negativo prodotto dallo split payment, grazie all'elevazione, fino al 31 dicembre 2015, dal 10 per cento al 20 per cento dell'importo contrattuale, dell'anticipo del prezzo in favore dell'appaltatore;
    alla luce della nuova disciplina introdotta dalla legge di stabilità 2015, l'Agenzia delle entrate, in qualità di gestore del sistema di interscambio ai sensi del decreto ministeriale 7 marzo 2008, ha provveduto ad aggiornare il software per la trasmissione delle fatture elettroniche, recependo, dal 2 febbraio 2015 le modalità di fatturazioni previste anche al fine di rendere operativa, a partire dal prossimo 31 marzo, l'introduzione della fatturazione elettronica verso tutte le pubbliche amministrazioni, compresi gli enti locali, che verrà affiancata da apposite funzionalità della «piattaforma per la certificazione dei crediti», al fine di garantire e realizzare la completa tracciabilità automatizzata di tutti i rapporti e delle operazioni effettuate con il meccanismo dello split payment nei confronti di enti pubblici;
    la lotta all'evasione fiscale non dovrebbe comunque trasformarsi in un risultato penalizzante per quelle imprese serie ed oneste che quotidianamente operano nel segno della legalità e che contribuiscono alla crescita economica del nostro Paese,

impegna il Governo:

   a semplificare le procedure di rimborso, accelerando sensibilmente, fino ad azzerarli, i tempi per quelle imprese che applicano il reverse charge e lo split payment, eliminando, contemporaneamente, tutti gli ostacoli burocratici che ancora intralciano il pieno utilizzo in compensazione dei crediti iva;
   ad adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere, per entrambi i meccanismi del reverse charge dello split payment, specifiche disposizioni che impongano, in capo alle pubbliche amministrazioni, l'obbligo di rimborso o compenso dell'IVA secondo le norme che disciplinano il rimborso infrannuale, o anche mediante modalità diverse che stabiliscano tempi certi e brevi, al fine di non sottrarre la disponibilità di risorse economiche alle imprese già in difficoltà per la grave crisi economica, e produrre ulteriori effetti negativi sui loro flussi di cassa;
   ad assumere iniziative per introdurre una disposizione normativa che disapplichi il meccanismo dello split payment nei confronti di tutti coloro che, a partire dal 31 marzo 2015 regoleranno con fatturazione elettronica tutti i rapporti e le prestazioni effettuate con le pubbliche amministrazioni.
(1-00742) «Paglia, Nicchi, Scotto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

IVA

rimborso

fatturazione