ATTO CAMERA

MOZIONE DI SFIDUCIA 1/00735

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
IANNUZZI CRISTIAN MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 11/02/2015
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2015


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione di sfiducia 1-00735
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375

   La Camera,
   premesso che:
    pochi giorni fa si è consumata l'ennesima strage al largo di Lampedusa;
    organi di stampa riportano che oltre 330 persone sarebbero decedute nel naufragio, 29 delle quali addirittura morte assiderate dopo il soccorso della Guardia costiera a cento miglia da Lampedusa;
    si tratta, dunque, della tragedia più grave dopo quella del 3 ottobre 2013 in cui morirono 366 persone più altre 20 che risultano ancora disperse;
    questi dati devastanti e tragici sono stati confermati sia dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati (UNHCR), sia dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM);
    le normative nonché le politiche migratorie, di accoglienza, identificazione ed assistenza ai migranti, sia europee che italiane, sono state, sino ad ora, del tutto fallimentari;
    in primo luogo, in sede europea, il 29 giugno 2013 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, gli atti legislativi finalizzati di completamento del processo di «revisione» di tutte le principali norme del Sistema europeo comune di asilo;
    in particolare è stato adottato il regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto «Dublino III», entrato in vigore il 19 luglio 2013, in sostituzione del regolamento (CE) n. 343/2003, cosiddetto «Dublino II»;
    il regolamento «Dublino III» da un lato si propone di assicurare il pieno rispetto del diritto d'asilo di cui all'articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché dei diritti riconosciuti ai sensi degli articoli 1, 4, 7, 24 e 47 della Carta medesima;
    dall'altro lato, il predetto regolamento, stabilisce i criteri e le modalità per individuare lo Stato membro competente utilizzando il principio generale posto già a fondamento della vecchia convenzione di Dublino del 1990 e nonché di «Dublino II»: le domande di asilo devono essere esaminate da un solo Stato membro e la competenza spetta allo Stato che ha svolto il maggior ruolo in relazione all'ingresso e al soggiorno del richiedente nel territorio degli Stati membri, salvo eccezioni;
    proprio per tale ragione la normativa dell'Unione europea è del tutto insufficiente laddove addossa la maggior parte degli oneri e delle responsabilità ai soli stati di prima accoglienza, che in sostanza sono poi quelli maggiormente colpiti dalla crisi economica, come l'Italia, e che, pertanto, non sono in grado di dare una risposta adeguata all'emergenza umanitaria;
    in secondo luogo, per quanto concerne la normativa e le attività di tipo nazionale, l'operazione «Mare Nostrum» – missione militare e umanitaria decisa dal governo Letta il 14 ottobre 2013, volta a rafforzare il dispositivo nazionale per il pattugliamento del Canale di Sicilia al fine di prestare soccorso ai migranti e di affrontare l'aumento del fenomeno migratorio – è risultata del tutto inadeguata ed inefficace, nonostante abbia comunque contribuito a salvare la vita a migliaia di persone;
    ciò soprattutto in considerazione del fatto che la missione non è riuscita ad impedire l'incremento dei flussi migratori illegali, ed ha garantito, in sostanza, l'arrivo in Italia a tutti coloro che si imbarcano sulle coste libiche;
    difatti, durante la missione Mare Nostrum, non solo vi è stata una costante ed incontrollabile crescita dei flussi migratori verso l'Italia, ma, secondo quanto riportato dal Ministro dell'interno durante l'informativa alla Camera dei deputati del 16 ottobre 2014, si è comunque assistito a circa 3000 morti (anche se dai dati dell'Unhcr emergerebbero circa 4.000 morti);
    già alla fine di agosto del 2014, proprio a causa dell'aumento dei flussi, l'Agenzia Frontex (Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea) aveva promesso di sostenere l'operazione italiana «Mare Nostrum» con un'operazione definita all'inizio «Frontex Plus» e che avrebbe garantito anche la lotta alle mafie sulle coste africane e agli scafisti;
    a partire dal primo novembre 2013 l'operazione «Mare Nostrum» è però cessata e Frontex ha dato vita all'operazione europea «Triton», partita il 1o novembre 2014, che ha sostituito tutte le missioni attive nel Mediterraneo;
    «Triton», secondo stime riportate da organi di stampa, è finanziata dall'Unione europea con 2,9 milioni di euro al mese – circa due terzi in meno di quanti erano destinati a Mare Nostrum – ed a differenza di quest'ultima prevede il controllo delle acque internazionali solamente fino a 30 miglia dalle coste italiane: lo scopo principale è, dunque, quello di controllare la frontiera e non di prestare soccorso;
    anche tale iniziativa europea, come Mare Nostrum, può dirsi del tutto inadeguata ed inefficace come osservato dall'UNCHR secondo cui Triton «non fornisce in modo adeguato la capacità di ricerca e soccorso. Se le operazioni non verranno condotte in modo idoneo, ci si dovranno aspettare altre tragedie di questo genere»;
    anche le organizzazioni non governative Ai.bi., Amnesty International Italia, Caritas, Centro Astalli, Emergency, Fondazione Migrantes, Intersos, Save the Children e Terre des Hommes sostengono che Triton si è rivelata «inadeguata come unica misura per la gestione dei flussi migratori» e «limitata nel portare soccorso ai migranti in mare»;
    si consideri che in una nota il commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, si evidenzia che l'operazione «Triton non è all'altezza» dei compiti che deve svolgere e «l'Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace»;
    tutte le operazioni, nazionali ed europee, finalizzate al soccorso ai migranti nonché al contenimento del fenomeno migratorio illegale sono state fallimentari;
    già nei primi 4 mesi del 2014 si è potuto assistere ad un aumento dell'823 per cento di arrivi di migranti verso l'Italia rispetto allo stesso periodo del 2013, secondo i dati forniti da Frontex;
    inoltre, sempre secondo l'Agenzia Frontex, sono stati i 278 mila i migranti che hanno attraversato «illegalmente» le frontiere Ue nel 2014 – due volte e mezzo rispetto al 2013 (107 mila), e circa il doppio del 2011 (141 mila) anno delle «primavere arabe» – mentre l'Italia ha registrato l'arrivo di 170.757 persone;
    al Ministro dell'interno, Angelino Alfano, è riconducibile la proposta di chiusura di «Mare Nostrum» che, come riportato nella predetta informativa alla Camera del 16 ottobre 2014, «non convivrà con l'operazione di Frontex, ma sarà chiusa. A un prossimo Cdm sarà deliberata la conclusione dell'operazione»;
    le continue e reiterate rassicurazioni del Ministro dell'interno di fare pressione in sede Unione europea al fine di far ottenere un sostegno ed una collaborazione da parte delle istituzioni europee e dagli altri stati membri, non si sono mai tradotte in fatti concreti e non hanno portato al conseguimento di alcun risultato;
    il Ministro dell'interno Alfano non è mai riuscito a far valere le istanze e le richieste italiane neppure in seno al Consiglio dei ministri dell'Unione europea, in formazione giustizia e affari interni (GAI), nonostante il tanto atteso semestre di presidenza italiana;
    il Governo, ed in particolare il Ministro dell'interno, non hanno dato seguito alla mozione numero 1-00605, a prima firma Manlio Di Stefano, approvata dalla Camera dei deputati in data 18 dicembre 2014, con la quale si impegnava il Governo:
     «ad attivarsi in ogni sede dell'Unione europea, soprattutto in occasione del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell'Unione europea, al fine di realizzare il superamento dell'attuale quadro normativo (così detto sistema di “Dublino III”) attraverso una sua revisione per favorire: l'inserimento dei richiedenti asilo già dal momento dell'avvio della procedura di protezione, nei Paesi dell'Unione dove già vivono propri parenti, prima ancora che acquisiscano lo status di apolide; il rispetto e la protezione dei diritti umani dei rifugiati e dei richiedenti asilo, al fine di garantire un ambiente più favorevole a una loro accoglienza, compatibilmente con le possibilità dei Paesi ospitanti e di provvedere efficacemente a una loro identificazione per evitare che finiscano vittime del traffico clandestino, fornendo loro un'adeguata assistenza;
     ad assumere iniziative, in sede di Unione europea, per una più efficace azione nei confronti dei Paesi di origine e di transito, impegnando e incentivando i rispettivi Governi in una seria e solidale politica di gestione dei flussi, soprattutto nella lotta alle organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di esseri umani;
     a favorire l'avvio di un sistema europeo di accoglienza che si basi sulla solidarietà tra i Paesi membri e che distribuisca la presenza dei rifugiati per quote definite sulla base degli indici demografici ed economici, favorendo le logiche di ricongiungimento familiare, etnico, religioso e linguistico;
     a promuovere l'adozione di:
   a) un omogeneo sistema europeo che regoli la concessione del diritto di asilo secondo standard e procedure comuni e il coordinamento nella raccolta delle domande dei richiedenti, anche al di fuori del territorio dei Paesi membri e in collaborazione con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, per permettere agli aventi diritto di raggiungere i Paesi di accoglienza in modo sicuro e prevenire ogni abuso del sistema con la presentazione di domande di asilo multiple da parte di una sola persona;
   b) un sistema di mutuo riconoscimento tra gli Stati membri della concessione del diritto di asilo, tale da garantire la libertà di stabilimento del beneficiario in ogni Stato membro, per cui il riconoscimento della protezione internazionale a un richiedente asilo all'interno di un determinato Stato sia valido nell'intero territorio dell'Unione europea;
     a favorire l'istituzione di sistemi di screening delle domande di asilo al di fuori del territorio UE di concerto con UNHCR, OIM, EASO e Stati membri;
     a rivedere tutte le note del Ministero dell'interno che concernono i finanziamenti dei bandi interministeriali destinati alla prima accoglienza e alla gestione dei servizi connessi, con particolare riguardo ai criteri di spesa ad essi inerenti;
     a verificare la possibilità di promuovere interventi per assicurare beni e servizi per le famiglie italiane meno abbienti con il fine di evitare tensioni tra italiani e richiedenti asilo all'interno della comunità»;
    nessuno di questi impegni è stato ad oggi mantenuto dal Governo e, nello specifico, dal Ministro dell'interno;
    Frontex e l'Unione europea non si sostituiscono ai singoli Stati membri nella gestione delle loro frontiere;
    la responsabilità della politica migratoria in Italia è esclusivamente riconducibile al Ministro dell'interno, che, quale autorità politica al vertice del dicastero omonimo, è garante e responsabile del controllo dei flussi migratori e della sicurezza nazionale;
    l'articolo 14 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 (rubricato Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59) stabilisce che «al Ministero dell'interno sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di (...) tutela dei diritti civili, cittadinanza, immigrazione, asilo e soccorso pubblico»;
    l'inadeguatezza dimostrata dal Ministro dell'interno nel prevenire ripetute emergenze di tipo umanitario, nell'incapacità ormai manifesta di poter imprimere un cambiamento, a livello delle istituzioni europee, nonché a fronte degli incontrollabili flussi migratori e delle insostenibili condizioni di vita nei centri di accoglienza, non consentono a giudizio dei firmatari del presente atto la permanenza del Ministro dell'Interno in seno alla compagine governativa,

per tali motivi:

   visto l'articolo 94 della Costituzione;
   visto l'articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati;
   esprime la propria sfiducia al Ministro dell'interno, Angelino Alfano, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni.
(1-00735) «Dadone, Di Battista, Grillo, Sibilia, Fico, Del Grosso, Tofalo, Vallascas, De Rosa, Zolezzi, Busto, Daga, Terzoni, Mannino, L'Abbate, Gagnarli, Gallinella, Fraccaro, Parentela, Nesci, Benedetti, Villarosa, Paolo Nicolò Romano, Spessotto, Brescia, Scagliusi, Spadoni, Della Valle, Battelli, Vignaroli, Carinelli, Petraroli, Simone Valente, Manlio Di Stefano, Cozzolino, Businarolo, Agostinelli, Bonafede, Sarti, Caso, Brugnerotto, D'Incà, Basilio, Corda, Pesco, Cristian Iannuzzi, Luigi Gallo, De Lorenzis, Di Benedetto, Crippa, Liuzzi, Fantinati, Lorefice, Cancelleri, Ciprini, Silvia Giordano, Mantero, Ferraresi, Castelli, Nuti, Vacca, Sorial, Alberti, D'Uva, Rizzo, Frusone, Lombardi, Cominardi, Toninelli».
(Presentata il 12 febbraio 2015)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

mercato comunitario

diritti umani