ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00718

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 367 del 21/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: NIZZI SETTIMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
PIZZOLANTE SERGIO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 21/01/2015
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 21/01/2015
GAROFALO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 21/01/2015
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
MILANATO LORENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
PETRENGA GIOVANNA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
MARTINO ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 21/01/2015
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
CALABRO' RAFFAELE AREA POPOLARE (NCD-UDC) 21/01/2015
MINARDO ANTONINO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 21/01/2015
SCOPELLITI ROSANNA AREA POPOLARE (NCD-UDC) 21/01/2015
PARISI MASSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 21/01/2015
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015
VELLA PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/01/2015


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00718
presentato da
NIZZI Settimo
testo di
Mercoledì 21 gennaio 2015, seduta n. 367

   La Camera,
   premesso che:
    la Sardegna versa ormai da troppo tempo in una condizione oggettiva di grave crisi economica e finanziaria, causata soprattutto da una grave carenza infrastrutturale, che impedisce un proficuo scambio tra i cittadini sardi e le popolazioni continentali, ma anche di merci e prodotti di ogni genere;
    per sopperire a questa grave carenza strutturale, aggravata dalla sua insularità, la regione Sardegna negli anni ha approvato alcune leggi, chiedendo ai vari Governi di istituire su tutto il territorio la cosiddetta «zona franca integrale» o, in alternativa, alcune zone franche per i porti e capoluoghi di provincia più importanti e bisognosi di questo trattamento;
    l'attuazione della della zona franca integrale per la Sardegna non può considerarsi un privilegio o una concessione, ma una misura economica e fiscale idonea alla sopravvivenza del territorio e della popolazione sarda, un atto dovuto per compensare gli svantaggi competitivi con il resto del continente;
    difatti, le zone interne e periferiche della Sardegna sono storicamente caratterizzate da un'arretratezza infrastrutturale che, unitamente alle difficoltà nei collegamenti viari, agli alti costi dei trasporti, a un cronico ritardo nello sviluppo economico e occupazionale e al progressivo disimpegno dei servizi pubblici di natura essenziale, ha determinato, con il passare dei decenni, un sempre maggiore spopolamento e abbandono di tali zone, fenomeno che si va aggravando in conseguenza della crisi economica generale;
    a questo va aggiunto che, con l'adozione del decreto ministeriale 7 marzo 2014, del Ministro della giustizia, è stata disposta la chiusura di 38 sedi distaccate del giudice di pace nel territorio regionale e il relativo accorpamento con le sedi centrali da cui dipendevano, privando così diverse aree ritenute marginali di un servizio estremamente utile per i cittadini e costringendo questi ultimi ad affrontare lunghi ed estenuanti spostamenti per poterne usufruire; congiuntamente è stato stabilito anche il ridimensionamento dei presidi di polizia e vigili del fuoco in diverse aree interne e periferiche dell'isola;
    nonostante la riluttanza dei vari Governi, fu la legge costituzionale n. 3 del 1948, che diede vita allo statuto autonomo della regione Sardegna, a prevedere all'articolo 12 l'attuazione della zona franca per la Sardegna;
    questo ritardo ha, purtroppo, provocato una profonda distorsione dell'economie territoriali con una grave crisi economica-occupazionale che, negli anni, ha creato una crisi demografica senza precedenti;
    secondo i dati dell'Istat, la disoccupazione in Sardegna ha raggiunto numeri allarmanti, infatti, sono 552 mila i sardi che nel 2013 hanno un lavoro, 43 mila in meno rispetto al 2012, mentre i disoccupati sono aumentati di 8 mila, diventando 117 mila in totale, tutto questo a causa di condizioni economiche stantie che, senza un cambiamento di rotta, non possono modificarsi da sole;
    per tali ragioni, la «zona franca» non può essere considerata un privilegio, ma il rimedio per compensare la difficoltà di un'isola dove i costi di produzione sono il 30 per cento in più che nel resto d'Italia per l'assenza d'infrastrutture ed elevati costi di trasporto, basti pensare che l'Europa è distante 240 miglia marine;
    l'attuazione della zona franca al consumo, infatti, favorirebbe un risparmio delle famiglie senza contare i potenziali benefici derivanti dalla fiscalità di vantaggio per le imprese, mentre i comuni potrebbero disporre delle entrate derivanti dal fatturato territoriale,

impegna il Governo:

   a realizzare nel minor tempo possibile tutte le procedure necessarie al fine di istituire in Sardegna una zona franca integrale, come previsto dalla legge costituzionale n. 3 del 1948 e dallo statuto speciale della Sardegna;

   ad assumere tutte le iniziative idonee a favorire il rilancio economico ed industriale del territorio sardo, introducendo misure di sostegno soprattutto per i territori interni con maggiori problematicità infrastrutturali, in particolare al fine di prevedere una riduzione degli oneri burocratici, fiscali e sociali tale da incentivare le imprese alla permanenza nei luoghi d'origine e all'assunzione di forza lavoro locale.
(1-00718) «Nizzi, Faenzi, Pizzolante, Caon, Garofalo, Polverini, Bergamini, Milanato, Petrenga, Antonio Martino, Busin, Mottola, Russo, Sandra Savino, Palmieri, Calabrò, Minardo, Scopelliti, Parisi, Marcolin, Occhiuto, Vella».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona franca

prezzo di trasporto

recessione economica