ATTO CAMERA

MOZIONE DI SFIDUCIA 1/00670

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 333 del 17/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
IANNUZZI CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
PINNA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
TURCO TANCREDI MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2014


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione di sfiducia 1-00670
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Lunedì 17 novembre 2014, seduta n. 333

   La Camera,
   premesso che:
    un Ministro, figura chiave della compagine governativa ed elemento fondamentale nella società, nell'economia del Paese e nei rapporti politici con tutte le forze parlamentari, è chiamato ad essere e ad apparire trasparente rispetto ai propri atti, coerente ai propri impegni ed ai propri comportamenti;
    il Ministro dello sviluppo economico assume un ruolo chiave in tutte le vertenze che riguardano crisi industriali e ha il compito fondamentale di governo dello sviluppo e delle strategie di sviluppo economico del nostro Paese soprattutto in fasi delicate quali quelle odierne e di dare risposte concrete ai problemi del lavoro e all'impresa;
    lunedì 10 novembre 2014 in occasione dell'incontro presso il Ministero dello sviluppo economico per la ormai nota vertenza dell'AST, alla presenza del Ministro Guidi, in assenza di una nuova ed effettiva proposta, ben presto l'incontro degenera in un botta e risposta tra l'amministratore delegato Lucia Morselli e i rappresentanti dei sindacati. L'amministratore delegato ha mostrato una serie di slide che – seppur rappresentando una realtà leggermente diversa da quella evidenziata nelle occasioni precedenti – non conterrebbero elementi di novità e, soprattutto, di chiarezza sufficienti a determinare un giudizio diverso rispetto a quello già dato;
    il Ministro Guidi, visto il perdurare della situazione di stallo rimanda tutti a casa: se ne riparlerà martedì 18 novembre 2014; dunque nessuno spiraglio di apertura da parte dell'amministratore delegato Morselli al reale sblocco delle trattative. Le posizioni dell'azienda e del sindacato restano infinitamente distanti;
    il 12 novembre 2014, secondo gli organi di informazione (giornale dell'Umbria), alcune centinaia di lavoratori e operai dell'Ast si sono diretti a Orte bloccando l'autostrada per inscenare l'ennesima protesta contro la lunghissima vertenza che li vede impegnati nel braccio di ferro con l'azienda ThyssenKrupp. La decisione è maturata al termine dell'assemblea dei lavoratori che si è tenuta nella mattinata del 12 novembre in viale Brin, assemblea convocata alla luce dell'ennesimo rinvio del vertice tra azienda e Governo avvenuto il giorno prima. L'incontro è stato aggiornato a martedì 18 novembre, sempre al Ministero dello sviluppo economico;
    il senso dell'ennesima protesta l'ha spiegato il segretario nazionale della Uilm Mario Ghini: «Da parte dei lavoratori è stata unanime la decisione di tenere una nuova manifestazione di protesta ad Orte». Secondo Ghini, intanto, l'amministratore delegato di Ast Lucia Morselli non è riuscita a dare in sede di Ministero dello sviluppo economico, le garanzie e le novità che il sindacato tanto attendeva. Una delegazione sindacale dei metalmeccanici sarà a Monaco il giorno prima per una riunione con il board della Thyssenkrupp;
    alle 10 di mattina del 12 novembre 2014, già erano presenti un migliaio di persone per l'assemblea che si sarebbe tenuta da lì a una mezz'ora circa. I rappresentanti sindacali hanno esposto quello che Governo e azienda hanno messo sul tavolo. Il Governo ha proposto all'AST di partecipare, con un minimo investimento di 30 milioni di euro al progetto interconnector che permetterebbe all'azienda di acquistare energia elettrica dall'estero a costi vantaggiosi;
    dal canto suo l'azienda ha fatto sapere che il risparmio sulla manodopera passerà dai 12 milioni di euro iniziali ai 14 milioni preventivati e che per il 2016 il fuso sarà di soli 1 milione di tonnellate, per poi verificare. Gli esuberi, per l'azienda, restano 290 anche se 140 sono già usciti in mobilità volontaria. Risultano confermati gli incentivi all'uscita di 80mila e 50mila euro e 140 milioni di investimento comprensivi di trasferimento della linea 5 di Torino;
    l'AST fa anche sapere che il contratto integrativo, già scaduto nel 2008, non esiste né esisterà più;
    secondo fonti di stampa (www.umbria24 e Corriere dell'Umbria), il 12 novembre 2014 i lavoratori dell'Ast di Terni, infuriati per l'esito dell'incontro di martedì a Roma, al Ministero dello sviuluppo economico, tra Governo, azienda e sindacati, hanno bloccato le strade vicine allo stabilimento. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e vigili urbani per cercare di far tornare la situazione alla normalità;
    gli operai dopo aver atteso i sindacati presenti al Ministero per avere maggiori dettagli sull'incontro hanno sfogato la loro rabbia anche contro i rappresentanti dei lavoratori. Grandissima è stata rabbia delle persone, sfociata nell'incendio di un manichino e di un ufficio;
    è toccato così ai vigili del fuoco intervenire per spegnere le fiamme. La tensione è ormai alle stelle, l'ennesimo nulla di fatto al Ministero dello sviluppo economico ha alimentato ulteriormente la rabbia degli operai. Da parte sua l'azienda ha fatto saldare il cancello di entrata allo stabilimento, fatto preso come una vera e propria provocazione dagli scioperanti;
    questa è la cronologia dei fatti:
     ore 23,30: L'azienda avrebbe dato ordine ad una ditta (forse esterna) di saldare delle piastre per bloccare il cancello della portineria principale, per impedirne l'accesso. A scoprirlo sono stati proprio i lavoratori presenti in viale Brin che, alla vista delle fiamme della saldatrice, sono corsi a vedere cosa stesse succedendo. Questo gesto è stato interpretato dai lavoratori come l'ennesima provocazione da parte dell'azienda che li ha portati a distruggere un paio di telecamere di sorveglianza;
    ore 22,30. Davanti alle portinerie di viale Brin si sono radunate circa 500 persone, creando blocchi stradali spontanei. La disperazione e la frustrazione si è fatta sempre più chiara nei volti degli operai;
    ore 22,15. A fronte del piano industriale presentato, le organizzazioni sindacali valutano con un parere «complessivamente negativo, con elementi di novità ritenuti insufficienti per esprimere giudizi diversi rispetto a quanto sostenuto fino ad oggi. A questo va aggiunto un atteggiamento del Governo non coerente rispetto alle dichiarazioni sostenute nei giorni scorsi». Le organizzazioni sindacali indicono per mercoledì 12 novembre 2014 alle 10,30, in viale Brin, le assemblee dei lavoratori;
    ore 20,32 appare imbarazzante la nota del Ministero dello sviluppo economico, secondo la quale «il nuovo piano industriale è stato presentato dall'amministratore delegato di Ast Lucia Morselli relativo all'impianto di Terni e il tavolo tra Governo, azienda e sindacati è stato aggiornato al 18 novembre prossimo. Nel corso della riunione, l'amministratore delegato Ast, Lucia Morselli ha illustrato le nuove linee guida del piano industriale relativo all'impianto di Terni. Il tavolo si è chiuso per proseguire il confronto in occasione della nuova riunione fissata per martedì prossimo, 18 novembre, alle ore 10»;
    ore 20,00 La prima reazione dei lavoratori, in attesa di notizie ai presidi, è di rabbia quasi si volesse prendere gli stessi per disperazione e rassegnazione. Non sfugge a nessuno, infatti che un'altra settimana di sciopero, per loro, rappresenterebbe un'autentica mazzata;
    solo nel tardo pomeriggio i lavoratori dell'AST liberano l'autostrada del sole appena appresa la notizia che l'indomani sarà anticipata la riunione al Ministero dello sviluppo economico con l'azienda, il Governo e le parti sindacali per discutere il piano industriale del azienda. Il blocco dell'autostrada è andato avanti per oltre tre ore in maniera pacifica, ma gli operai di Terni non erano intenzionati ad andarsene prima di aver ricevuto notizie favorevoli;
    il segretario Fiom Rosario Rappa ha fatto sapere che lo sblocco del casello di Orte e stato deciso dopo che i delegati sindacali hanno ricevuto la telefonata del Ministro Federica Guidi che ha riferito di aver organizzato un tavolo d'urgenza per l'indomani al Ministero dello sviluppo economico;
    arrivano le rassicurazioni da Federoacciai, tramite il presidente Antonio Gozzi che, dopo aver sentito telefonicamente l'amministratore delegato Lucia Morselli afferma: «Mi ha trasmesso una convinzione che non avevo e che considero un fatto nuovo e positivo. Ho la convinzione che tutto quello che si pensava fino a ieri, che i tedeschi di ThyssenKrupp avessero l'intenzione di abbandonare l'inossidabile, in una partita europea che tende a riaprirsi è una scelta in corso di revisione;
    solo allora i lavoratori decidono di togliere il blocco della circolazione, pertanto il traffico riprende lentamente il suo corso;
    Il sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali, Teresa Bellanova, a margine dei lavori del Governo sul «Job Act» è tornata sull'incontro al Ministero dello sviluppo economico: «Dopo l'incontro di ieri, bisogna continuare nel confronto; non è con prove muscolari che si risolverà la situazione. Faccio appello a tutti ha aggiunto il sottosegretario – anche alle forze dell'ordine, perché mantengano i nervi saldi. Ci vuole uno sforzo da parte di tutti per fare in modo che una vicenda sindacale non si trasformi in una questione di ordine pubblico». Il sottosegretario Bellanova ha poi invitato gli operai «a rimuovere il blocco totale del lavoro e delle merci e continuare la discussione di merito» e l'azienda «a rendere più chiaro il progetto industriale»;
    la manifestazione era stata inscenata per protestare dagli operai snervati da lunghe trattative senza alcun approdo concreto e contro la nota decisione della ThyssenKrupp di licenziare 537 dipendenti dell'acciaieria;
    la delicatezza che ha assunto la vicenda, sia per la sua strategicità produttiva che per l'impatto occupazionale, ma anche per le vicende di ordine pubblico e di ricaduta sociale che si stanno realizzando, richiede che si realizzi un'azione più incisiva e complessiva del Governo tesa a rimuovere le posizioni oltranziste messe in campo dall'azienda e a operare ogni sforzo per scongiurare i licenziamenti;
    non può passare inosservato il «braccio di ferro» operato dall'azienda che fino a poco tempo aveva anche sospeso il pagamento dello stipendio spettante ai dipendenti così portando all'esasperazione in particolar modo gli operai;
    la situazione richiede sensibilità istituzionale nonché un intervento deciso del Governo verso la proprietà dell'Ast, sensibilità apparsa del tutto assente da parte del Ministro dello sviluppo economico che fino ad ora non è stato in grado di mettere in campo una proposta coerente con l'impegno e l'affermazione della «strategicità» dell'AST;
    la gravità di questi accadimenti è esaltata dal fatto che essi risultano quali ultimi episodi, in ordine di tempo, di una serie che ha messo in luce l'inadeguatezza dell'autorità politica di vertice del Ministero dello sviluppo economico, che ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo abdica alle sue funzioni;
    appare evidente l'inerzia del Governo che a fronte delle mere dichiarazioni per una vicenda che ormai si trascina da luglio 2014 non riesce a mettere in campo una strategia vera e ad affrontare la vertenza;
    il Ministro ha il compito di operare un intervento deciso, e non può permettere che tutta la vertenza stia sulle spalle dei dipendenti che stanno pagando con alti sacrifici la difesa di un sito industriale strategico e del lavoro;
    i fatti indicati, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, minano ulteriormente la credibilità del Ministero dello sviluppo economico e pongono un grave pregiudizio sulle sue capacità di svolgere le funzioni a cui è chiamato, nonché sull'opportunità della sua permanenza a ricoprire una carica di primo piano e di piena rappresentanza politica, in particolare in un ruolo così rilevante e delicato;
    per tali motivi:
    visto l'articolo 94 della Costituzione;
    visto l'articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati;
    esprime la sfiducia al Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, e lo impegna a rassegnare immediatamente le dimissioni.
(1-00670) «Ciprini, Gallinella, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Busto, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Daga, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, De Rosa, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mannino, Mantero, Marzana, Micillo, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Segoni, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Terzoni, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa, Zolezzi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro