ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00663

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 330 del 12/11/2014
Abbinamenti
Atto 1/00515 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00657 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00658 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00664 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00678 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00681 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00682 abbinato in data 03/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: BERGAMINI DEBORAH
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/11/2014


Stato iter:
03/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 03/12/2014
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 03/12/2014
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto OLIARO ROBERTA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto GAROFALO VINCENZO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 03/12/2014
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
PARERE GOVERNO 03/12/2014
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/12/2014

DISCUSSIONE IL 03/12/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 03/12/2014

ACCOLTO IL 03/12/2014

PARERE GOVERNO IL 03/12/2014

APPROVATO IL 03/12/2014

CONCLUSO IL 03/12/2014

Atto Camera

Mozione 1-00663
presentato da
BERGAMINI Deborah
testo di
Mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 344

   La Camera,
   premesso che:
    le telecomunicazioni rappresentano un motore fondamentale di sviluppo poiché aumentano la produttività delle imprese e della pubblica amministrazione. Gli investimenti in banda ultra larga sono dunque strategici per il sistema Paese;
    lo sviluppo delle reti fisse a banda larga e ultra larga costituisce un passaggio cruciale per dotare il Paese di quelle infrastrutture che rappresentano la base per dare un forte impulso al processo di digitalizzazione, nonché un fattore determinante di rilancio dell'economia, della competitività e della crescita;
    il settore delle telecomunicazioni in Italia è stato pienamente liberalizzato sin dal 1998 e risulta oggi caratterizzato da un elevato livello di concorrenzialità ed è regolamentato a livello sia europeo sia nazionale;
    a livello nazionale le società proprietarie di reti, a vario titolo, si stanno fortemente impegnando nello sviluppo delle infrastrutture di rete, come confermato dall'importante piano di investimenti di Telecom per il triennio 2014-2016, che vale complessivamente 9 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi di euro dedicati allo sviluppo di reti e servizi innovativi sia per quanto riguarda la fibra che il 4G;
    a novembre 2013 Vodafone ha annunciato il programma «Spring» che prevede investimenti per 3,6 miliardi di euro in due anni al fine di raddoppiare le risorse per lo sviluppo dei collegamenti a banda ultra larga, mobile e fissa. Più nello specifico Vodafone intende sviluppare infrastrutture e piattaforme evolute e accelerare gli investimenti, oltre che sulle reti mobili 3G e 4G, anche nella rete fissa in fibra ottica, arrivando a coprire le 150 principali città con la rete Fttc (Fibre to the cabinet), con l'obiettivo di raggiungere entro il 2016 almeno 6 milioni e mezzo di famiglie, pari a un quarto della popolazione italiana;
    allo stesso modo Fastweb spa, società a socio unico soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Swisscom AG, ha sviluppato una rete nazionale in fibra ottica che si estende per 35.000 chilometri e raggiunge circa il 50 per cento della popolazione italiana, di cui il 10 per cento direttamente in tecnologia fiber to the cabinet, il collegamento in fibra ottica fino a casa del cliente, offrendo servizi a banda ultra larga fino a 100 megabit al secondo;
    dal 1995 opera in Italia anche Albacom spa, nata come progetto delle società British Telecom (BT) e Banca nazionale del lavoro (Bnl), il cui capitale sociale è stato interamente acquisito alla fine del 2004 da British Telecom e il 4 febbraio 2005 la compagnia ha modificato la denominazione sociale in BT Albacom spa;
    nel 2006 in BT Albacom confluiscono le attività di Atlanet spa, acquisita da British Telecom nel mese di marzo, e la società ha assunto la sua attuale ragione sociale, BT Italia spa;
    BT Italia è il principale fornitore in Italia di servizi e soluzioni integrate di comunicazione e IT interamente dedicato alle imprese, dalle multinazionali alle piccole e medie imprese e professionisti, e alla pubblica amministrazione, gestendo una base clienti di circa 150.000 aziende e una rete in fibra ottica di oltre 14.000 chilometri;
    opera in Italia, e in particolare in Lombardia e Liguria, anche Metroweb, che nell'area metropolitana di Milano gestisce una rete in fibra ottica di 7.254 chilometri di cavi, pari a 324.000 chilometri di fibre ottiche, coprendo un'area di oltre 2,7 milioni di abitanti;
    una visione liberale dell'economia promuove la piena trasparenza, competitività e libera concorrenza nel mercato tutelando al contempo l'impresa privata;
    è necessaria un'azione di regia da parte del Governo affinché, grazie ad una cooperazione tra settore pubblico e privato, l'Italia colmi il digital divide che la separa dagli altri Paesi ad economia avanzata. Per cercare di risolvere il problema del digital divide sono fondamentali gli investimenti sia sulla rete mobile che sulla rete fissa;
    il digital divide va considerato come esistente non solo sui megabit necessari alla connessione base, ma anche all'accesso veloce a Internet;
    è dunque necessaria un'efficace azione di Governo volta, da un lato, a creare le condizioni per favorire gli investimenti e, dall'altro, ad attuare iniziative di stimolo ed impulso che favoriscano la domanda di servizi digitali anche a fronte del fatto che il livello di alfabetizzazione digitale del Paese risulta basso, come scarso risulta ancora il numero degli utilizzatori di Internet ed il tasso di diffusione dei pc nelle famiglie;
    il ritardo accumulato dal Paese deriva anche da una governance sull'Agenda digitale estremamente farraginosa, poco trasparente, con evidenti sovrapposizioni di ruoli e carenza nell'individuazione degli obiettivi e delle azioni necessarie al loro raggiungimento;
    come riportato anche dalla recente ricerca dell'Osservatorio agenda digitale della School of management del Politecnico di Milano, infatti, ad oggi sono stati adottati solo 18 dei 53 provvedimenti attuativi, tra regolamenti e regole tecniche, previsti per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda digitale, e su alcuni di questi sono stati accumulati oltre 600 giorni di ritardo,

impegna il Governo:

   ad elaborare una visione strategica nazionale per il settore delle telecomunicazioni che promuova piena trasparenza, competitività, libera concorrenza, in un'ottica di gestione liberale dell'economia, cioè tutelando l'impresa privata, ma al contempo l'interesse dei cittadini ad essere raggiunti dal servizio anche nelle aree a fallimento di mercato;
   ad attivarsi con e nelle istituzioni dell'Unione europea affinché sia possibile escludere gli investimenti pubblici, diretti a colmare il digital divide, dal patto di stabilità;
   ad attivarsi affinché i fondi strutturali europei siano impiegati a sostegno degli interventi necessari a sviluppare la banda ultra larga su rete fissa e in fibra, wi-fi e mobile, anche nelle aree a fallimento di mercato;
   a valutare le strategie più efficaci e praticabili atte a consentire lo sviluppo delle infrastrutture di rete in modo da assicurare la piena concorrenza tra operatori;
   a promuovere ogni iniziativa volta alla massima diffusione dell'utilizzo delle tecnologie digitali e alla sperimentazione dei relativi vantaggi, attuando politiche volte a diffondere l'uso di Internet tra i cittadini, anche attraverso la sensibilizzazione delle fasce della popolazione che attualmente non fanno uso di servizi on-line;
   a valutare l'opportunità di rivedere la governance dell'Agenda digitale, in modo da chiarire obiettivi, ruoli ed azioni, nonché a provvedere alla celere adozione dei decreti attuativi.
(1-00663) (Testo modificato nel corso della seduta) «Bergamini, Palese».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assetto territoriale

paese industrializzato

divario digitale