Legislatura: 17Seduta di annuncio: 241 del 09/06/2014
Atto 1/00413 abbinato in data 20/10/2014
Atto 1/00558 abbinato in data 20/10/2014
Atto 1/00630 abbinato in data 20/10/2014
Atto 1/00631 abbinato in data 20/10/2014
Atto 1/00632 abbinato in data 20/10/2014
Atto 1/00635 abbinato in data 17/11/2014
Atto 1/00638 abbinato in data 17/11/2014
Atto 1/00669 abbinato in data 17/11/2014
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 IANNUZZI CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 PINNA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 TURCO TANCREDI MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 20/10/2014 Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 20/10/2014 Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 17/11/2014 Resoconto CALENDA CARLO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO) DICHIARAZIONE VOTO 17/11/2014 Resoconto FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto BERNARDO MAURIZIO NUOVO CENTRODESTRA Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto FASSINA STEFANO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 17/11/2014 Resoconto SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/10/2014
DISCUSSIONE IL 20/10/2014
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/10/2014
ATTO MODIFICATO IL 22/10/2014
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/11/2014
IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 17/11/2014
PARERE GOVERNO IL 17/11/2014
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/11/2014
DISCUSSIONE IL 17/11/2014
VOTATO PER PARTI IL 17/11/2014
IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 17/11/2014
CONCLUSO IL 17/11/2014
La Camera,
premesso che:
il 14 giugno 2013 il Consiglio europeo ha accordato alla Commissione europea il mandato per negoziare, a nome dell'Unione europea, l'accordo di partenariato economico-finanziario noto come Transatlantic trade and investment Partnership (TTIP) considerato «il più importante accordo di libero scambio del mondo e della storia» che, ad opinione di molti, viene considerato una «Nato economica», per enfatizzare il ruolo egemone degli Stati Uniti nell'organizzazione del Patto atlantico;
le condizioni per la creazione di una zona di libero scambio vennero poste già nel 2007 con l'istituzione di un Consiglio economico transatlantico, un anno prima dello scoppio della bolla speculativa che ha aperto la strada alla crisi finanziaria e all'attuale depressione economica; ciò, considerato alla luce delle recenti indiscrezioni che vedrebbero la Federal Reserve intenzionata ad avviare una stretta monetaria – i cui effetti provocherebbero un rialzo dei tassi di interesse statunitensi generando un consistente afflusso di dollari dal resto del mondo agli Usa – renderebbe verosimile la possibilità dell'adozione del dollaro come moneta unica europea quale provvidenziale soluzione all'ormai irreversibile crisi dell'euro;
già da tempo gli Stati Uniti si sono impegnati a migliorare gli accessi per incentivare gli scambi con l'Unione europea che offre un mercato di oltre 500 milioni di persone, con particolare riguardo ai comparti manifatturiero, dell'agricoltura e dei servizi a conferma delle tesi che ritengono il TTIP un accordo disegnato a misura degli interessi dell'economia americana;
si legge nell’executive order n. 13534 del marzo 2010, firmato dal Presidente americano Barack Obama, che gli Stati Uniti si sono impegnati a migliorare gli accessi per gli scambi oltreoceano relativi alla propria manifattura, agricoltura e servizi ed è pertanto plausibile sostenere che il TTIP sia disegnato a misura degli statunitensi, dove l'Unione europea è puramente subordinata alle loro scelte;
le trattative per la conclusione del TTIP si svolgono nel più assoluto segreto; anche i documenti elaborati nei vari incontri che si sono susseguiti sono e saranno secretati; infatti, nessuna bozza o schema è uscito dalle trattative sul TTIP tra Stati e multinazionali, mentre le popolazioni e le organizzazioni sociali vengono tenute rigorosamente all'oscuro e fuori da ogni processo decisionale e nel silenzio complice dei grandi media;
il 4o
round del negoziato Ue-Usa si è svolto il 26 marzo 2014, mentre quello successivo è previsto a Washington prima dell'estate. Sul sito dell'Unione europea si legge che lo scopo dell'accordo è quello di «aumentare lo scambio delle merci, eliminando dazi e barriere commerciali», una deregulation insomma, tramite tre obiettivi: accesso ai mercati, allineamento delle regole e norme in materia di commercio per la globalizzazione;
il Ministero Usa del commercio con l'estero ha proseguito i nuovi negoziati del TTIP ad Arlington, nello Stato della Virginia, nei giorni dal 19 al 23 maggio 2014; nella settimana precedente alle elezioni europee, nell'intento di aumentare il consenso alle trattative a partire da Francia e Germania, all'idea della necessità di ulteriori liberalizzazioni, il Commissario europeo al commercio De Gucht ha aperto per tre settimane una consultazione online sul sito della Commissione europea per acquietare quella parte dell'opinione pubblica che lo accusa di scarsa trasparenza nel negoziato e ha iniziato una marcia forzata di incontri con imprese e istituzioni competenti;
il timore per il nostro Paese è più che lecito, poiché basta chiedere ai piccoli imprenditori e agricoltori, che sono la maggior parte in Italia, se l'attuale globalizzazione li ha favoriti; infatti, saranno coinvolti i prodotti agroalimentari e industriali, il mercato dei servizi come il trasporto e la liberalizzazione degli investimenti privati, che coinvolgeranno anche gli appalti pubblici, sicurezza ambientale e alimentare, dei farmaci, dei diritti di proprietà intellettuale;
il Ministero dello sviluppo economico ha commissionato nel 2013 a Prometeia spa una prima valutazione d'impatto per l'Italia, da cui si evince che i primi benefici delle liberalizzazioni si manifesterebbero nell'arco di tre anni dall'entrata in vigore dell'accordo, immaginando il 2018 quale data più vicina, con un aumento del prodotto interno lordo dello 0,5 per cento nel migliore dei casi; secondo l'Ice solo le prime 10 imprese italiane, su 210 mila, monopolizzano oltre il 70 per cento dell’export italiano, quindi alle piccole imprese, se non già inserite nelle filiere globali, il trattato non risulta dare vantaggi, piuttosto potrebbero non sopravvivere allo shock, mentre le grandi imprese, che già sono ben inserite nel mercato globale, esportando grazie molto spesso alle esternalizzazioni di parti dell'impresa fuori dal territorio italiano, non risultano necessitare del trattato;
erroneamente si ritiene che per l'Italia l'interesse strategico assoluto sia la riduzione massima delle barriere commerciali, quali i dazi, al fine di avere più aperture di mercato possibili, come se l'apertura dei mercati fosse la panacea per risolvere una situazione di crisi creata dallo stesso sistema economico neoliberista, che promuove, ad esempio, la gestione privatistica di beni e servizi essenziali i cui risultati fallimentari sono ben visibili, essendo l'interesse privatistico unicamente il raggiungimento dell'utile a fine anno e non la fornitura del bene o servizio a fini sociali; l'aumento del prodotto interno lordo può tradursi, a questo punto, nella distruzione di interi settori produttivi italiani, quali la manifattura e la piccola e media trasformazione, i presidi dop e igp;
sulla natura di tale accordo viene affermato, tra l'altro, che potrebbe far aumentare l'economia europea di 120 miliardi di euro, considerazione frutto di studio che è stato commissionato da un ente, il Center for economic policy research (Cepr) di Londra che, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, non sembra risultare del tutto indipendente;
sul sito dell’Economic and social research Council, si legge che il Center for economic policy research è finanziato dalla Banca d'Inghilterra, dalla Fondazione Rockefeller, dalla Banca del Canada e di Israele, dalla Banca centrale europea, dall’Alpha Bank, dalla Barclais, dal Citigroup, dal Crédit Suisse, dall’Intesa San Paolo, dal gruppo Santander, da JP Morgan e altre banche e con i fondi del MES. Il Center for economic policy research è presieduto da Guillermo De La Dehesa, membro del «gruppo dei trenta» del comitato esecutivo del Banco Santander e consulente internazionale di Goldman Sachs. Alcuni ricercatori del Center for economic policy research risulta che lavorino per la Rockefeller foundation e la Banca mondiale. Il capo progetti del dossier del TTIP elaborato dal Center for economic policy research è Jospeh François economista di Linz (Austria) con cittadinanza statunitense e ha lavorato per l’International trade commission degli Stati Uniti, occupandosi degli accordi Nafta, Gatt E Wto;
è logico considerare che il TTIP sia lontano dall'essere un progetto neutrale, la zona euro-americana di libero scambio legherebbe in maniera definitiva le sorti dell'Europa e dell'euro a quelle degli Stati Uniti e del dollaro, limitando la residua autonomia di un'Unione europea sempre meno integrata al suo interno e rischia di sfociare in un'annessione totale dell'Europa ai dettami finanziari e commerciali di Washington;
il paventato rialzo dei tassi di interesse americani non sarebbe senza implicazioni per la politica monetaria nell'eurozona e imporrebbe alla Banca centrale europea di scegliere se svalutare l'euro o elevare il saggio di sconto, spingendo verso la bancarotta alcuni degli Stati periferici come l'Italia;
sul piano strettamente economico giova rilevare che mentre il mercato unico, quantomeno nelle intenzioni, ha l'obiettivo di creare un'omogeneità di regolamentazione senza precedenti, volta ad assicurare ai cittadini europei uguali condizioni di partenza per l'esercizio dell'attività imprenditoriale, quello statunitense è frutto di anni di deregulation e i nostri operatori economici si troveranno a competere con concorrenti americani in un quadro caratterizzato dalla compresenza di assetti legislativi differenti, poiché difficilmente i negoziatori europei riusciranno a persuadere i colleghi d'oltreoceano sulla bontà delle pesanti normative in vigore nell'Unione europea. Inoltre, le regole e gli standard europei in termini di tutela della salute e delle condizioni di lavoro, come è noto più restrittivi in Europa rispetto agli Stati Uniti, riescono a tenere lontani dai nostri mercati alcuni prodotti non sicuri o tossici (cibi geneticamente modificati e trattati con nanoparticelle di vetro per aumentarne la croccantezza, residui di pesticidi nel cibo, ftalati nei giocattoli, carne agli ormoni, solo per fare qualche esempio), ma la preoccupazione di una concessione alle multinazionali di porsi al di sopra dei bisogni delle persone e di sfruttare in maniera incontrollata risorse naturali fondamentali come l'acqua, il suolo, i minerali rimane forte;
l'Unione europea, attraverso il TTIP, potrebbe imporre con maggiore facilità le politiche di austerità e di smantellamento delle politiche sociali, inizialmente introdotte in modo forzoso a causa della crisi del debito pubblico, fino alla completa privatizzazione anche dei servizi essenziali alla persona;
in particolare, relativamente al comparto agricolo, per il quale i fautori dell'accordo vantano benefici a doppio senso, in considerazione delle enormi barriere tariffarie esistenti, le preoccupazioni maggiori riguardano le importazioni di organismi geneticamente modificati, posto che gli Usa cercano sbocchi per grano e soia, e, in assenza di opportune salvaguardie, il rischio di chiusura di molte piccole aziende, in quanto la frammentazione della proprietà agraria che caratterizza il continente europeo comporta un'impari competizione con i grandi farmer statunitensi;
si rileva l'esautorazione dei tribunali nazionali in caso di dispute legali, in quanto l'accordo prevede, infatti, l'inclusione dell’Investor State dispute settlement (ISDS), uno strumento che consentirebbe a un soggetto privato di denunciare un Governo per i mancati profitti derivanti da politiche sociali; per fare un esempio, accordi simili hanno fatto sì che la Philip Morris stia chiedendo il risarcimento ai Governi uruguaiano e australiano per le politiche di restrizione del fumo a tutela della salute; ciò, unitamente all'esautorazione dei tribunali nazionali nella risoluzione di dispute legali che verranno risolte da un organismo terzo, come già avviene con i panel dell'Organizzazione mondiale del commercio, metterebbe a rischio la tutela ambientale e sociale garantita dalla legislazione europea, di gran lunga più garantista per i cittadini di quanto non lo sia quella statunitense;
è assolutamente necessario, dunque, sviluppare la dovuta informazione sul significato di tale tipo di scenario per la società, l'ambiente e la democrazia; a questo proposito, infatti, va evidenziato che sul sito della Commissione europea è disponibile il questionario per la consultazione informale sul TTIP, ma nessuna campagna informativa è stata promossa dai Ministeri competenti per i cittadini e le associazioni interessate; tutto questo mentre la legge n. 234 del 2012, recante «Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa delle politiche dell'Unione europea», prevede che il Governo debba obbligatoriamente rendere conto di tutte le riunioni e delle iniziative che avvengono nell'ambito dell'istituzione dell'Unione europea, compresi i negoziati per i trattati,
impegna il Governo:
a riferire periodicamente al Parlamento in merito agli sviluppi delle trattative e nell'ottica di una più ampia partecipazione democratica;
ad intervenire presso le competenti sedi comunitarie affinché:
a) il partenariato si articoli su assetti legislativi quanto più omogenei e preveda forti tutele per l'agricoltura comunitaria;
b) siano esclusi dall'ambito dell'accordo i beni fondamentali, quali la gestione del servizio idrico integrato e i servizi pubblici locali, ponendo in essere ogni iniziativa al fine di evitare un abbassamento degli standard nazionali di protezione ambientale, di sicurezza dei lavoratori, di tutela occupazionale, nonché delle normative di sicurezza e di salute pubblica;
c) si svolgano adeguate consultazioni pubbliche attraverso l'attivazione di tavoli di lavoro partecipati volti a informare e coinvolgere i cittadini, le associazioni e la società civile in merito alle ragioni e agli effetti di un tale accordo e alle conseguenze che esso avrebbe sui rapporti politici e diplomatici con gli altri partner commerciali, quali i cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
(1-00490)
(Nuova formulazione) (Testo modificato nel corso della seduta come risultante dalla votazione per parti separate) «Gallinella, Daga, Sibilia, Agostinelli, Alberti, Artini, Baldassarre, Barbanti, Baroni, Basilio, Battelli, Bechis, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Busto, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Currò, Da Villa, Dadone, Dall'Osso, D'Ambrosio, De Lorenzis, De Rosa, Del Grosso, Della Valle, Dell'Orco, Di Battista, Di Benedetto, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro, Frusone, Gagnarli, Luigi Gallo, Silvia Giordano, Grande, Grillo, Cristian Iannuzzi, L'Abbate, Liuzzi, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mannino, Mantero, Marzana, Micillo, Mucci, Nesci, Nuti, Parentela, Pesco, Petraroli, Pinna, Pisano, Prodani, Rizzetto, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Rostellato, Ruocco, Sarti, Scagliusi, Segoni, Sorial, Spadoni, Spessotto, Terzoni, Tofalo, Toninelli, Tripiedi, Turco, Vacca, Simone Valente, Vallascas, Vignaroli, Villarosa, Zolezzi».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):negoziato internazionale
liberalizzazione del mercato
politica commerciale comune