ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00242

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 118 del 14/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 14/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00242
presentato da
RONDINI Marco
testo di
Giovedì 14 novembre 2013, seduta n. 118

   La Camera,
   premesso che:
    il 14 novembre 2013 si celebra in tutto il mondo la più grande campagna di informazione, sensibilizzazione e prevenzione del diabete è la Giornata mondiale del diabete (GMD), promossa da IDF (International Diabetes Federation), organizzazione internazionale composta da 200 Associazioni di oltre 160 Paesi, che rappresenta milioni di persone affette da diabete, le loro famiglie e i professionisti sanitari;
    si definiscono «diabete mellito» (o «diabete») tutte le malattie e condizioni che, non trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia);
    la forma più frequente di diabete, il diabete di tipo 2 si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. È comunemente noto come «diabete dell'anziano», «diabete alimentare» o con la sigla DM2 o T2DM. È la forma di gran lunga più comune con milioni di casi in Italia;
    il diabete di tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l'insulina. Essendo l'insulina necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule, la persona con diabete di tipo 1 deve assumerla dall'esterno e fare in modo di averne sempre la quantità giusta nel sangue;
    il diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica. Circa 100 mila bambini e ragazzi in Italia hanno il diabete di tipo 1 e sono seguiti da una rete di servizi di diabetologia pediatrica all'interno dei quali team specializzati sono in grado di prescrivere le terapie più appropriate e soprattutto di educare la famiglia e i ragazzi a una corretta gestione del diabete;
    l'insorgere di questa patologia significa convivere per lunghissimo tempo con il diabete e quindi è fondamentale per la persona con diabete di tipo 1 mantenere il più possibile vicino alla norma la glicemia, evitando iperglicemie (quantità troppo elevata di glucosio nel sangue) che a lungo andare generano le complicanze ma anche ipoglicemie (carenza di glucosio nel sangue);
    il diabete di tipo 1 può essere considerato la più frequente delle patologie rare. Ogni anno si rilevano 84 casi ogni milione di persone in Italia (poco meno di 5 mila casi). Alcune regioni italiane, in primo luogo la Sardegna hanno tassi di incidenza superiori alla media europea. Si stima che in Italia circa 250 mila persone abbiano il diabete di tipo 1;
    il numero di persone con diabete di tipo 1 cresce soprattutto perchè ormai è possibile garantire a chi segue le cure una attesa di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale. Cresce però anche l'incidenza cioè il rischio di sviluppare il diabete di tipo 1;
    il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto alle modifiche quantitative e qualitative nell'alimentazione (si mangia di più e peggio) ed al minor dispendio energetico (il lavoro richiede meno fatica, non ci si muove a piedi, si sta lunghe ore fermi);
    queste modifiche allo stile di vita spesso associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete;
    sono 250 milioni le persone nel mondo e l'8,6 per cento della popolazione europea affette da questa condizione, che non risparmia neppure i bambini. Solo nel nostro Paese sono più di 200 le persone che ogni giorno si ammalano di diabete;
    si calcola che in Italia oggi che 3 milioni di persone abbiano il diabete di tipo 2 e siano diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9 per cento della popolazione; 1 milione di persone abbiano il diabete di tipo 2 ma non siano state diagnosticate: è l'1,6 per cento della popolazione; 2,6 milioni di persone abbiano difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3 per cento della popolazione;
    oggi il 9,2 per cento della popolazione italiana ha i difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia;
    nel 2030 si prevede che le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni;
    il diabete risulta essere una condizione cronica. Non si «guarisce» dal diabete. Se non si interviene, la glicemia, vale a dire la concentrazione di zucchero nel sangue tende ad aumentare;
    in Italia, il diabete assorbe risorse del Servizio sanitario nazionale per 9,2 miliardi di euro l'anno, con una proiezione di 12 miliardi al 2020: il 7 per cento della spesa è dato dai farmaci, mentre il resto è costituito dalla spesa per i ricoveri ospedalieri (68 per cento) e per la cura di complicanze (25 per cento);
    i costi diretti del diabete continuano ad essere attribuibili in misura preponderante ai ricoveri ospedalieri, che rappresentano circa il 57 per cento dei costi complessivi, mentre i costi legati ai farmaci rappresentano meno del 7 per cento della spesa pro capite, stimata mediamente in circa 3.000 euro;
    il diabete è una malattia che rappresenta uno dei problemi più urgenti per i Paesi economicamente avanzati, con una forte incidenza sulla spesa sanitaria. Al sud e nelle isole l'incidenza del diabete è più presente, ad esempio, la Sicilia è la regione che più di tutte consuma farmaci antidiabetici, seguita dal centro e dal nord (Fonte Istat). Il 9 per cento dei diabetici ha tra i 20 e i 79 anni, ne soffre il 20 per cento degli anziani, mentre 15 mila tra bambini e ragazzi sono colpiti dal diabete di tipo 1. Questi numeri incidono sulla vita di milioni di famiglie, più che sul sistema sanitario regionale, per questo è importante partecipare e far sentire la propria voce a chi si deve far carico di queste emergenze;
    ad oggi sono solo nove le regioni italiane che hanno recepito ufficialmente il Piano nazionale per la malattia diabetica, meglio noto come Piano nazionale diabete: sono le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano, l'Abruzzo, il Veneto, l'Umbria, la Sicilia, la Basilicata, la Calabria e il Lazio e Sardegna;
    tra gli enti che non hanno recepito ufficialmente il Piano nazionale per la malattia diabetica, c’è regione Lombardia;
    il principio è che pur nella positività ed innovazione del Piano nazionale diabete, i risultati che deriverebbero dalla sua applicazione sarebbero notevolmente inferiori rispetto alla qualità del servizio a favore dei malati di diabete assistiti dal sistema sanitario lombardo;
    servizio che, lasciando liberi medici e pazienti di scegliere i mezzi di supporto alla cura del diabete ha permesso di consentire un risparmio nel 2013 di circa il 20 per cento rispetto all'anno precedente con piena soddisfazione degli assistiti,

impegna il Governo:

   a perseguire la strada di miglioramento del sistema di cura ai malati di diabete, ottimizzando quanto previsto dal Piano nazionale diabete allineandolo al sistema in uso per l'assistenza dei pazienti in Lombardia;
   ad assumere iniziative per istituire un registro nazionale del diabete, basato su registri regionali, che è da considerare una opportunità perché lo stesso permette di dimensionare oltre ogni incertezza la domanda di assistenza da parte delle persone con diabete di diverso tipo e con differenti bisogni e quindi le risorse da mettere in campo.
(1-00242) «Rondini, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Fedriga, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diabete

prevenzione delle malattie

Lombardia

malattia del sangue

prodotto farmaceutico

rischio sanitario

sistema sanitario

spese sanitarie