ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00173

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 68 del 08/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
FERRARI ALAN PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/03/2014

Atto Camera

Mozione 1-00173
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Giovedì 20 marzo 2014, seduta n. 194

   La Camera,
premesso che:
in data 26 giugno 2013 il Parlamento europeo, il Consiglio europeo dei ministri dell'agricoltura e la Commissione europea hanno raggiunto un accordo politico sui quattro dossier legislativi componenti la riforma, della politica agricola comune post-2013, ovvero: norme sui pagamenti diretti agli agricoltori; sostegno allo sviluppo rurale; organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli; finanziamento, gestione e monitoraggio della politica agricola comune;
la politica agricola comunitaria (Pac), che negli ultimi vent'anni è stata caratterizzata da un lungo percorso di riforma, attiverà nel prossimo periodo di programmazione risorse finanziarie per un importo superiore ai 372 miliardi di euro (rubrica 2 del bilancio dell'Unione europea) di cui circa 278 miliardi di euro a valere sui pagamenti diretti e le misure di mercato;
per l'Italia, le risorse finanziarie disponibili saranno mediamente pari a circa 3,9 miliardi di euro annui per i pagamenti diretti agli agricoltori. Le dotazioni finanziarie del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per la politica di sviluppo rurale, ammonteranno invece a 9,2 miliardi di euro per l'intero periodo di programmazione (2014-2020). A quest'ultima cifra, si deve aggiungere il cofinanziamento nazionale che porterà le risorse pubbliche per lo sviluppo rurale a circa 18,5 miliardi di euro;
i contenuti dell'accordo politico del 26 giugno 2013, introducono una serie di modifiche e novità rispetto all'impianto originariamente proposto dalla Commissione nell'autunno 2011, con l'obiettivo di rimettere al centro della prossima politica agricola europea le imprese, il lavoro e, in generale, la sostenibilità economica del tessuto agricolo europeo, salvaguardando e valorizzando, al tempo stesso, la sostenibilità ambientale e i territori rurali;
in particolare, l'accordo politico sul nuovo regolamento sui pagamenti diretti:
consente un passaggio al nuovo sistema (convergenza interna) graduale e con limitati impatti economici;
include una definizione di agricoltore attivo semplificata e adattabile alle diverse situazioni degli Stati membri, con l'obbligo di escludere una lista di soggetti giuridici che non svolgono attività agricola se non in modo marginale (aeroporti, campi da golf, compagnie assicurative eccetera);
delinea una componente ambientale (greening) meno burocratica e più flessibile attraverso l'esclusione delle aziende medio-piccole, la rivisitazione degli impegni e la valorizzazione del ruolo ambientale delle colture mediterranee (ulivi, frutteti e vigneti) e delle colture sommerse;
modifica il sostegno accoppiato elevando la percentuale di risorse finanziarie utilizzabili, portandola in un intervallo compreso tra l'8 per cento e il 13 per cento (più un 2 per cento dedicato alle colture proteiche);
conferma l'obbligatorietà del regime per i giovani agricoltori, includendo alcune modifiche tra cui la possibilità di integrare il pagamento di base accordato ai giovani agricoltori (di età inferiore a 40 anni) al loro primo insediamento da un ulteriore 25 per cento per i primi cinque anni di attività;
aumenta l'incentivo per i «piccoli agricoltori» il cui valore sarà compreso fra 500 e 1.250 euro (il limite massimo nella proposta della Commissione era di 1000 euro);
nell'ambito della prossima programmazione di sviluppo rurale:
sono stati confermati i tre obiettivi strategici di lungo periodo (economico, ambientale e sociale) che si traducono più concretamente in sei priorità, con una maggiore enfasi ad alcuni temi principali: innovazione, ambiente e cambiamento climatico;
gli Stati membri o le regioni avranno anche la possibilità di mettere a punto sottoprogrammi tematici alcuni dei quali sono stati introdotti nel corso del negoziato;
gli Stati membri saranno tenuti a riservare almeno il 30 per cento degli stanziamenti provenienti dal bilancio dell'Unione europea per lo sviluppo rurale a determinate misure di gestione delle terre e alla lotta contro i cambiamenti climatici, e almeno il 5 per cento all'approccio leader;
per gli Stati membri a programmazione regionale potrà essere istituito un organismo di coordinamento per garantire la coerenza nella gestione del fondi e fornire un collegamento tra la Commissione e le autorità di gestione nazionali;
in merito alle future misure di mercato, l'accordo politico del 26 giugno 2013:
ha rivisto nel loro funzionamento (più reattivi, efficaci ed efficienti) i sistemi vigenti di intervento pubblico e di aiuto all'ammasso privato;
ha modificato il funzionamento, gli obiettivi e le misure degli aiuti per l'olio di oliva (programmi triennali gestiti dalle organizzazioni di produttori e dall'interprofessione);
nell'ambito degli aiuti per il settore ortofrutticolo, ha prodotto il rafforzamento del ruolo delle associazioni di organizzazioni di produttori che potranno gestire fondi di esercizio, nell'ambito dell'attuazione di parziali programmi operativi, con la possibilità di portare l'aiuto finanziario dell'Unione fino al 4,75 per cento del valore produzione commercializzata;
ha consentito una definizione più efficace dei programmi di sostegno nel settore vitivinicolo, sia negli obiettivi sia nelle attività. Tra le misure viene inclusa «l'innovazione nel settore vinicolo», mentre la misura della promozione potrà essere rivolta o al mercato extra-UE o al mercato interno (seppur limitatamente ad azioni informative sul consumo responsabile di vino e sul sistema UE delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche);
ha reintrodotto il Paese di origine in etichetta tra le condizioni obbligatorie di commercializzazione per i prodotti ortofrutticoli venduti come freschi;
ha introdotto lo strumento di gestione e programmazione dell'offerta produttiva per i prosciutti certificati dop e igp;
ha introdotto il rafforzamento del ruolo, maggiori certezze di funzionamento e un miglioramento dell'efficacia delle organizzazioni di produttori e delle organizzazioni interprofessionali;
ha previsto per gli agricoltori la possibilità di negoziare collettivamente i contratti per la fornitura di olio d'oliva, carni bovine, cereali e altri seminativi, a determinate condizioni e garanzie;
l'accordo politico maturato a Bruxelles il 26 giugno 2013 rappresenta l'architettura legislativa al cui interno le differenti agricolture europee dovranno identificarsi e svilupparsi;
affinché le novità e risultati maturati negli ultimi due anni di negoziato e riportati in premessa possano tradursi in opportunità di crescita e di rilancio competitivo per il sistema agroalimentare nazionale e per i tenitori rurali italiani, è opportuno che nei prossimi mesi si avvii con successo un efficace percorso d'implementazione su scala nazionale delle nuove regole europee,

impegna il Governo:

ad adottare nell'ambito delle opzioni previste dal quadro regolamentare sui nuovi pagamenti diretti (titolo III, capo I della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio COM(2011)625), un sistema di convergenza interna a tutela delle aree geografiche/settori dove una riduzione degli aiuti troppo repentina (rispetto al quadro attuale) potrebbe mettere i produttori agricoli in serio pericolo, riducendo drammaticamente i loro margini reddituali e determinando ricadute negative in termini sociali e occupazionali;
ad utilizzare tutti i margini di flessibilità nazionali e gli strumenti legislativi necessari all'individuazione di una definizione di agricoltore attivo (di cui all'articolo 9 della proposta di regolamento sui pagamenti diretti agli agricoltori) che sia espressione del mondo produttivo nazionale, che premi i soggetti esclusivamente impegnati nell'attività agricola e che, al tempo stesso, possa concorrere all'alleggerimento del carico burocratico e amministrativo degli operatori;
ad adottare tutti gli strumenti, normativi e la flessibilità prevista nelle nuove regole comunitarie, per l'applicazione della componente ambientale relativa ai nuovi pagamenti diretti (Titolo III, capo 2 della citata proposta) salvaguardando la sostenibilità ambientale del sistema agricolo nazionale ma senza comprometterne la sostenibilità economica e la funzione sociale-produttiva, il tutto in un'ottica di semplificazione amministrativa e burocratica;
ad applicare in maniera efficiente ed efficace il nuovo supporto previsto per le giovani generazioni nell'ambito della normativa sui pagamenti diretti per gli agricoltori (titolo III, capo 4 della citata proposta) anche in stretta correlazione con le altre misure a disposizione dei giovani agricoltori nel quadro dei programmi di sviluppo rurale, tutto ciò con l'obiettivo di avviare con decisione e determinazione una politica agricola nazionale di rilancio delle giovani generazioni e di valorizzazione del ricambio generazionale in agricoltura;
ad utilizzare efficacemente le risorse finanziarie disponibili per il sostegno accoppiato di cui al Titolo IV della proposta di regolamento sui pagamenti diretti agli agricoltori, al fine di salvaguardare quei settori produttivi particolarmente esposti alla volatilità dei mercati nonché le produzioni ad elevato impatto economico ed occupazionale e, al tempo stesso, ad attivarsi in sede europea per sensibilizzare l'esecutivo comunitario ad una rivisitazione dei settori oggetto del sostegno accoppiato;
ad applicare in maniera efficace ed efficiente lo schema di sostegno per i piccoli agricoltori di cui al Titolo V della proposta di regolamento sui pagamenti diretti per gli agricoltori, utilizzando la flessibilità prevista per la scelta di una metodologia di calcolo del pagamento annuale che sia semplice e funzionale al raggiungimento degli obiettivi della misura;
ad intraprendere un percorso strutturato e durevole di stretta condivisione e cooperazione con il Parlamento e le Commissioni parlamentari di merito per la realizzazione di tutti gli impegni sopra riportati necessari all'applicazione nazionale delle nuove regole sui pagamenti diretti per gli agricoltori;
a predisporre del contratto di partenariato in condivisione con il Parlamento, al fine di concertare le criticità e le priorità strategiche che saranno affrontate nei prossimi sette anni con le risorse finanziarie dei fondi comunitari, con particolare riferimento al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e alla politica di sviluppo rurale;
a condividere con il Parlamento e le autonomie regionali delle priorità strategiche dei futuri programmi di sviluppo rurale 2007-2013, anche tenendo conto delle raccomandazioni della Commissione europea all'Italia sulla necessità di affrontare quattro criticità: ambiente sfavorevole all'innovazione delle imprese; lacune infrastrutturali; basso livello di occupazione; amministrazione pubblica burocratica e inefficiente;
a garantire alcune priorità della nuova programmazione di sviluppo rurale, quali: promuovere l'imprenditorialità; ridurre gli oneri amministrativi per le imprese; migliorare la dotazione infrastrutturale nel nostro Paese; sostenere la filiera corta e rafforzare le filiere agricole e agro-alimentari;
a predisporre un programma di sviluppo rurale nazionale per la gestione di alcune misure particolarmente strategiche come ad esempio le misure di gestione del rischio, anche al fine di dare continuità e omogeneità nazionale alla positiva esperienza dell'articolo 68 del Regolamento (CE) 73/2009 sulla gestione del rischio in agricoltura;
a predisporre un piano di coordinamento nazionale che armonizzi gli importi del sostegno a valere sulle misure dei futuri programmi di sviluppo rurale e che individui i principali fabbisogni infrastrutturali che limitano lo sviluppo e economico delle imprese agricole nelle aree rurali, al fine di orientare e indirizzare la redazione dei piani di sviluppo rurale regionali e la conseguente erogazione del sostegno, operando al contempo un importante coordinamento fra regioni;
al rafforzamento della posizione negoziale degli agricoltori all'interno della catena agroalimentare, individuando e definendo, in stretta condivisione con il Parlamento, gli strumenti normativi necessari (inclusa la revisione dell'attuale quadro normativo nazionale) all'applicazione delle nuove regole di funzionamento delle organizzazioni di produttori (e loro associazioni) e degli organismi interprofessionali;
a promuovere l'utilizzo efficace degli strumenti d'intervento pubblico e ammasso privato secondo le novità introdotte durante il negoziato comunitario nell'ambito del regolamento recante l'organizzazione comune di mercato unico e in stretta condivisione con il Parlamento e le Commissioni parlamentari di merito;
a implementare, individuando e definendo gli strumenti normativi appropriati e con il coinvolgimento del Parlamento, le nuove regole e le novità contenute nel regolamento recante l'organizzazione comune dei mercati con riferimento agli aiuti previsti nei settori olivicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo;
ad applicare, in comune intesa con il Parlamento e le Commissioni parlamentari di merito, il nuovo sistema di autorizzazioni nel settore vinicolo che sostituisce l'attuale regime dei diritti d'impianto, tutto ciò con l'obiettivo di salvaguardare le produzioni ad elevato contenuto qualitativo e di consentire un passaggio al nuovo sistema che minimizzi gli eventuali impatti negativi lungo la filiera produttiva;
a individuare, insieme al Parlamento nazionale e alle istituzioni comunitarie, un percorso e soluzioni efficaci che possano «accompagnare» e rilanciare il settore lattiero oltre il 2015, anno in cui cesserà il regime di contingentamento della produzione (quote latte);
ad intraprendere, nell'ambito dei dettami del nuovo regolamento sull'organizzazione comune dei mercati, una politica di salvaguardia sociale e di valorizzazione del settore bieticolo-saccarifero nazionale, anche in vista della cessazione delle quote produttive (post-2017);
ad applicare le nuove regole di commercializzazione introdotte con il regolamento recante l'organizzazione comune dei mercati e, in tale ambito, a farsi carico di una nuova e incisiva azione di sensibilizzazione in sede europea della tematica relativa all'indicazione di origine in etichetta nella vendita dei prodotti agricoli;
a garantire un'applicazione efficace e funzionale dello strumento di gestione e programmazione dell'offerta produttiva dei prosciutti a denominazione di origine protetta introdotto dal negoziato comunitario nell'ambito del regolamento recante l'organizzazione comune dei mercati;
a relazionare periodicamente alle Commissioni parlamentari di merito sullo stato generale di avanzamento dell'applicazione della riforma, in parallelo con la messa in atto e lo sviluppo di un percorso di piena condivisione e cooperazione interistituzionale.
(1-00173) «Oliverio, Sani, Luciano Agostini, Zanin, Venittelli, Covello, Valiante, Anzaldi, Antezza, Taricco, Mongiello, Carra, Cova, Dal Moro, Marrocu, Ferrari, Tentori, Terrosi, Palma, Fiorio, Cenni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sostegno agricolo

politica agricola comune

gruppo di produttori

prodotto agricolo

denominazione di origine

politica agricola nazionale

viticoltura