ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00171

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 68 del 08/08/2013
Abbinamenti
Atto 1/00098 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00150 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00198 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00203 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00211 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00228 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00229 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00231 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00233 abbinato in data 05/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 08/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 08/08/2013
DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 08/08/2013
FURNARI ALESSANDRO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 08/08/2013
PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/08/2013
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 08/08/2013
CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 08/08/2013
DI LELLO MARCO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 08/08/2013
OTTOBRE MAURO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 08/08/2013
PLANGGER ALBRECHT MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 08/08/2013
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 08/08/2013
ZACCAGNINI ADRIANO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 08/08/2013


Stato iter:
05/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/11/2013
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/11/2013
Resoconto MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 05/11/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/11/2013
Resoconto GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto RUSSO PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE IL 04/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/11/2013

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/11/2013

ACCOLTO IL 05/11/2013

PARERE GOVERNO IL 05/11/2013

DISCUSSIONE IL 05/11/2013

APPROVATO IL 05/11/2013

CONCLUSO IL 05/11/2013

Atto Camera

Mozione 1-00171
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo presentato
Giovedì 8 agosto 2013
modificato
Martedì 5 novembre 2013, seduta n. 111

   La Camera,
   premesso che:
    in Italia i siti contaminati di interesse nazionale sono 57;
    di questi ben 20 sono situati al Sud. Si tratta di aree fortemente inquinate che, con la loro presenza, rappresentano rischi gravissimi per la salute dei cittadini e hanno fortemente compromesso e inquinato l'ambiente;
    lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento (Sentieri), condotto e finanziato nell'ambito del programma strategico ambiente e salute del Ministero della salute, ha condotto un'analisi della mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di una serie di grandi centri industriali attivi o dismessi, o di aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali e/o pericolosi, che presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario tale da avere determinato il riconoscimento di «siti di interesse nazionale per le bonifiche» (sin);
    il progetto, iniziato nel 2007, è stato completato nel mese di dicembre 2010, mentre i risultati sono pubblicati in due supplementi della rivista Epidemiologia & Prevenzione rispettivamente nell'autunno del 2010 e del 2011;
    lo studio ha preso in considerazione 44 dei 57 siti oggi compresi nel «programma nazionale di bonifica», che coincidono con i maggiori agglomerati industriali nazionali;
    i siti di interesse nazionale per le bonifiche studiati sono costituiti da uno o più comuni; la mortalità è stata studiata per ogni sito, nel periodo 1995-2002, attraverso i seguenti indicatori: tasso grezzo, tasso standardizzato, rapporto standardizzato di mortalità (smr) e rapporto standardizzato di mortalità corretto per un indice di deprivazione socioeconomica messo a punto ad hoc;
    gli indicatori di mortalità sono stati calcolati per 63 cause singole o gruppi di cause. La presenza di amianto (o di fibre asbestiformi a Biancavilla) è stata la motivazione esclusiva per il riconoscimento di sei siti di interesse nazionale per le bonifiche (Balangero, Emarese, Casale Monferrato, Broni, Bari-Fibronit e Biancavilla);
    in tutti i siti (con l'esclusione di Emarese) si sono osservati incrementi della mortalità per tumore maligno della pleura e in quattro siti i dati sono coerenti in entrambi i generi (maschi e femmine). In sei siti con presenza di altre sorgenti di inquinamento oltre all'amianto, la mortalità per tumore maligno della pleura è in eccesso in entrambi i generi a Pitelli, Massa Carrara, Priolo e nell'area del litorale vesuviano. Nel periodo 1995-2002, nell'insieme dei dodici siti contaminati da amianto, sono stati osservati un totale di 416 casi di tumore maligno della pleura in eccesso rispetto alle attese;
    per quanto concerne il sito di interesse nazionale per le bonifiche di Taranto, questo è costituito da due comuni con una popolazione complessiva di 216.618 abitanti al censimento del 2001. Sulla base dei risultati compatibili con la presenza di un eccesso/difetto di rischio sanitario, relativi alle principali cause di decesso elencate alle cause per le quali vi è a priori un'evidenza sufficiente o limitata di associazione con le fonti di esposizioni ambientali del sito di interesse nazionale per le bonifiche, si rileva il seguente profilo di mortalità: eccesso tra il 10 per cento e il 15 per cento nella mortalità generale e per tutti i tumori in entrambi i generi; eccesso di circa il 30 per cento nella mortalità per tumore del polmone, per entrambi i generi; eccesso, in entrambi i generi, dei decessi per tumore della pleura: eccesso compreso tra il 50 per cento (uomini) e il 40 per cento (donne) di decessi per malattie respiratorie acute, eccesso di circa il 15 per cento tra gli uomini e 40 per cento nelle donne della mortalità per malattie dell'apparato digerente, incremento di circa il 5 per cento dei decessi per malattie del sistema circolatorio soprattutto tra gli uomini; in ordine a quest'ultimo, eccesso per la mortalità per condizioni morbose di origine perinatale (0-1 anno);
    ulteriori elementi di interesse sono stati forniti dalle stime globali della mortalità nell'insieme dei siti oggetto del progetto Sentieri. In particolare, è emerso che la mortalità in tutti i siti di interesse nazionale per le bonifiche, per le cause di morte con evidenza a priori sufficiente o limitata per le esposizioni ambientali presenti supera l'atteso, con un rapporto standardizzato di mortalità di 115.8 per gli uomini (IC 90 per cento 114.4-117; 2, 2.439 decessi in eccesso) e 114.4 per le donne (IC 90 per cento 112.4-116.5; 1.069 decessi in eccesso). Tale sovramortalità si riscontra anche estendendo l'analisi a tutte le cause di morte, cioè non solo per quelle con evidenza a priori sufficiente o limitata: il totale dei decessi, per uomini e donne, è di 403.692, in eccesso rispetto all'atteso di 9.969 casi (rapporto standardizzato di mortalità 102.5 per cento; IC 90 per cento 102.3-102.8), con una media di oltre 1.200 casi annui;
    in Italia, fino agli anni Novanta, si è parlato di inquinamento facendo riferimento a singoli comparti ambientali (aria, acque sotterranee e superficiali, sedimenti e suolo), ma il concetto di sito inquinato, cioè la porzione di territorio in cui più di una matrice ambientale risulta contaminata, viene introdotto per la prima volta con la definizione delle «aree a elevato rischio di crisi ambientale», dichiarate tali in base alla legge 8 luglio 1986, n. 349, e successive modifiche e integrazioni;
    nel decreto legislativo n. 22 del 1997 sulla gestione dei rifiuti, uno specifico articolo (articolo 17), che riguarda la bonifica dei siti inquinati, amplia il concetto di sito inquinato ricomprendendo non più solo vaste aree industriali in attività, bensì anche aree industriali dismesse o da dismettere e aree di smaltimento rifiuti;
    con il decreto ministeriale n. 471 del 1999 relativo alle bonifiche dei siti inquinati, si ha la prima definizione di sito inquinato, e precisamente: «Sito che presenta livelli di contaminazione o alterazioni chimiche, fisiche o biologiche del suolo o del sottosuolo o delle acque superficiali o delle acque sotterranee tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l'ambiente naturale o costruito. È inquinato il sito nel quale anche uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti nel suolo o nel sottosuolo o nelle acque sotterranee o nelle acque superficiali risulta superiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti dal presente regolamento». Pertanto, un sito è considerato inquinato quando in una delle matrici considerate viene superata la concentrazione limite individuata nella normativa;
    il decreto legislativo n. 152 del 2006 (che ha sostituito, con la parte IV-titolo V, il decreto ministeriale n. 471 del 1999) riporta una nuova definizione di sito inquinato, e precisamente: «Un sito nel quale i valori delle concentrazioni soglia di rischio (CSR) determinati con l'applicazione della procedura di analisi di rischio di cui all'allegato 1 alla parte quarta del presente decreto sulla base dei risultati del piano di caratterizzazione, risultano superati». Viene, pertanto, introdotto per la prima volta un importante concetto: un sito è definito contaminato quando esibisce un rischio igienico sanitario per l'uomo, cioè quando supera le soglie di accettabilità del rischio stesso, valutate attraverso una specifica procedura di analisi di rischio;
    con il decreto ministeriale n. 471 del 1999 e il decreto legislativo n. 152 del 2006 vengono individuate quelle condizioni che rendono un sito inquinato oggetto di intervento di interesse nazionale. In altre parole, vengono individuate le aree da inserire nel «programma nazionale di bonifica» come «siti di bonifica di interesse nazionale» (sin), sulla base delle caratteristiche del sito inquinato, delle quantità e della pericolosità degli inquinanti presenti, dell'impatto in termini di rischio sanitario ed ecologico sull'ambiente circostante. L'inserimento di un'area tra i siti di interesse nazionale per le bonifiche avviene in base a criteri: di ordine sanitario, come le evidenze di alterazioni dello stato di salute delle popolazioni residenti nell'area d'interesse; di ordine ambientale, come l'estensione dell'area potenzialmente inquinata, la compromissione di tutte le matrici ambientali (suolo, acqua, aria) oppure la presenza massiva di abbancamenti di rifiuti; di ordine sociale, quale un'elevata percezione del rischio stesso da parte della popolazione, per motivazioni storiche, sociali e ambientali;
    è importante evidenziare che molti siti di interesse nazionale per le bonifiche sono stati definiti sulla base della presenza di grandi agglomerati industriali, che hanno avviato l'attività tra gli anni Cinquanta e Sessanta. In queste situazioni è verosimile ipotizzare che, nel passato, la via di esposizione prevalente della popolazione sia stata quella inalatoria, dovuta alle emissioni industriali in atmosfera;
    un'altra plausibile via di esposizione è attraverso le acque sotterranee contaminate, ove queste ultime siano state utilizzate soprattutto a scopo irriguo, con conseguente possibile contaminazione di prodotti agricoli locali. Inoltre, è da sottolineare un altro fattore relativo al consumo da parte della popolazione residente di prodotti agricoli potenzialmente contaminati attraverso le ricadute aeree, le acque e/o i terreni;
    i comuni inclusi nei siti di interesse nazionale per le bonifiche sono oltre 300, con circa 9 milioni di abitanti. Non c’è regione che non abbia nel suo territorio almeno un sito contaminato;
    è importante ricordare che, oltre ai siti inquinati di interesse nazionale, vi sono quelli di interesse regionale che sono enormemente più numerosi (di questi, almeno cinquemila avrebbero necessità di bonifiche);
    non è noto, attualmente, quanti siano i cittadini italiani esposti agli inquinanti rispetto ai siti regionali contaminati;
    la mancanza di politiche serie di bonifica delle aree contaminate sta producendo danni ambientali e sanitari non quantificabili ma sicuramente enormi;
    tale mancanza è il segnale inequivocabile dell'indifferenza dimostrata, nel corso degli anni, dalla politica nei confronti della salute pubblica e della salvaguardia del territorio;
    lo sforzo economico per attuare le bonifiche non è solo un atto dovuto ai cittadini e ai territori che sono stati stravolti da scelte economiche scellerate, ma può rappresentare il volano economico di un nuovo sviluppo fondato sulla green economy, in grado di creare nuova occupazione salvaguardando il territorio, le risorse naturali e la salute dei cittadini;
    discorso a parte, non per differenza di inquinamento ma per le aree interessate, merita la questione dei poligoni di tiro, rispetto ai quali è ormai ampiamente riconosciuta l'esigenza di interrompere le attività militari nocive e altamente inquinanti in tutti i poligoni insediati sul territorio nazionale (con la Sardegna che occupa il triste primato dell'80 per cento delle aree utilizzate a tale scopo),

impegna il Governo:

   compatibilmente con i vincoli di bilancio, ad attivarsi per accedere ai fondi comunitari al fine di dare maggiore impulso al settore delle bonifiche;
   ad adottare un piano di sorveglianza sanitaria mirata, che coinvolga il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero della salute e gli enti locali, e che sia affiancato da attività di ricerca e sistemi di monitoraggio e controllo della qualità ambientale;
   a prevedere, in accordo con gli enti locali, un piano per l'aggiornamento dei tecnici delle pubbliche amministrazioni in merito alla modalità di valutazione della qualità ambientale e alla potenzialità e ai limiti dei modelli di analisi a rischio;
   a definire, in accordo con gli enti locali interessati in maniera concreta, i tempi e la strategia di utilizzo di adeguati stanziamenti previsti per l'eventuale bonifica dei siti potenzialmente inquinati nelle aree dei poligoni di tiro, definendo un'ulteriore implemento delle risorse previste anche per consentire un maggiore sviluppo economico nelle aree interessate;
   a predisporre gli strumenti, anche normativi, idonei a valutare in tutti i siti di interesse nazionale per le bonifiche il contributo all'esposizione derivante dal potenziale ingresso nella catena alimentare dei contaminanti riscontrati nelle varie matrici ambientali.
(1-00171)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Labriola, Pisicchio, Di Gioia, Furnari, Pelillo, Chiarelli, Pastorelli, Capelli, Di Lello, Ottobre, Plangger, Locatelli, Zaccagnini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

rischio sanitario

mortalita'

protezione dell'ambiente

malattia

sanita' pubblica

zona inquinata

prodotto agricolo

inquinamento