Legislatura: 17Seduta di annuncio: 53 del 15/07/2013
Primo firmatario: MIGLIORE GENNARO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 15/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PILOZZI NAZZARENO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 FAVA CLAUDIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 AIELLO FERDINANDO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 BOCCADUTRI SERGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 LACQUANITI LUIGI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 LAVAGNO FABIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 NARDI MARTINA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 PIAZZONI ILEANA CATHIA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013 ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/07/2013
La Camera,
premesso che:
in data 31 maggio 2013, due cittadine kazake, ovvero la moglie e la figlia di sei anni di Mukhtar Ablyazov, il principale oppositore politico al dittatore kazako Nursultan Äbişulı Nazarbaev, sono state espulse dal territorio italiano;
Alma Shalabayeva «è stata espulsa da Roma, dove risiedeva dallo scorso anno, insieme con la figlia di sei anni ed imbarcata su un aereo, appositamente arrivato dal Kazakistan, per riportarla in patria» (ANSA del 31 maggio 2013);
l'espulsione, grave ed illegittima, ha esposto la Shalabayeva e sua figlia – senza, peraltro, aver commesso alcun illecito – all'elevatissimo rischio di trattamenti crudeli, disumani e degradanti, analoghi a quelli cui fu sottoposto il marito nel 2003, quando si opponeva al regime;
l'inumanità dei trattamenti all'epoca era già all'epoca stata denunciata da Amnesty International, dal Parlamento europeo, dall'OSCE e dal dipartimento di Stato americano;
in particolare, la donna sarebbe stata prelevata la notte del 29 maggio dalla polizia nel corso di un'operazione finalizzata alla ricerca di Ablyazov, a seguito di una nota dell'ambasciata kazaka che avvisava della presenza del dissidente, ricercato in patria;
il Financial Times del 6 luglio 2013 narra che, nel corso dell'irruzione che ha portato all'arresto della Shalabayeva, vi sarebbero stati insulti e violenze da parte degli agenti coinvolti;
il Corriere della Sera del 2 giugno 2013 riporta che «secondo le autorità italiane, la donna aveva con sé un passaporto della Repubblica Centroafricana falso»;
il Financial Times del 3 giugno 2013 e Il Fatto Quotidiano sostengono invece che le autorità italiane non avrebbero verificato che la Shalabayeva fosse in possesso di due passaporti validi del Kazakistan (n. 0816235 e n. 5347890) e di altrettanti permessi di soggiorno, validi rilasciati uno dalla Gran Bretagna ed uno dalla Lettonia, entrambi paesi dell'Unione europea;
il Corriere della Sera racconta che «dopo aver affidato la piccola Alua (che andava a scuola in Italia) alla zia, la polizia ha trasportato la madre nel centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria vicino Roma. Intanto all'aeroporto di Ciampino è arrivato un jet privato pronto per partire per Astana. Neanche il tempo di coinvolgere la Procura per verificare la condizione e i pericoli ai quali sarebbe andata incontro la donna, che la squadra mobile, la DIGOS e l'Ufficio Falsi della Questura avevano già deciso per l'espulsione immediata»;
l'aereo che ha ricondotto le due cittadine kazake ad Astana è della compagnia austriaca Avcon ed è stato pagato dall'ambasciata kazaka, come risulta da un'inchiesta immediatamente aperta dalla procura austriaca;
il già citato articolo de Il Fatto Quotidiano riporta che una deposizione del pilota nel corso della suddetta inchiesta chiarisce che il viaggio era stato già preparato dalla mattina del 31 maggio, prima ancora che il giudice di pace del centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria convalidasse il fermo della Shalabayeva;
sempre il Corriere della Sera nell'articolo scritto dal corrispondente da Mosca spiega che «all'insaputa dei parenti, la polizia ha portato all'aeroporto anche la figlia Alua, preziosissima merce di scambio»;
Alua è stata prelevata con l'inganno dagli organi di polizia dopo il trasporto della madre nel centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, mentre era affidata alla zia, come riporta un articolo dell'edizione online de La Repubblica, datato 7 luglio 2013;
i legali della Shalabayeva si sono opposti indicando la disponibilità della donna ad abbandonare volontariamente l'Italia ed i rischi connessi al rientro in Kazakistan;
il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero prevede che «in nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione»;
la figlia di Alma Shalabayeva, Alua, di soli sei anni, è stata prelevata dalla casa di residenza senza che per quanto risulta ai firmatari del presente atto di indirizzo, dell'operazione siano stati stilati verbali, ed è stata successivamente affidata a tre persone diverse nel giro di tre giorni senza che risulti alcun provvedimento scritto dell'Autorità giudiziaria presso il Tribunale dei minori nonché sempre secondo quanto risulterebbe ai firmatari del presente atto, con parere positivi del pubblico ministero riferiti come «orali»;
la vicenda ha inevitabilmente suscitato polemiche anche sulla stampa internazionale, palesando risvolti poco chiari relativamente al ruolo delle istituzioni e delle forze dell'ordine del nostro Paese;
risulterebbe, addirittura, che alcuni funzionari della questura di Roma, coinvolti nell'operazione, siano in seguito stati promossi a cariche più elevate;
dal comunicato stampa che ha riferito delle conclusioni di un vertice che si è svolto (solo) venerdì 12 luglio 2013 a palazzo Chigi, in relazione alla vicenda della famiglia del dissidente kazako – vicenda che si sarebbe svolta ad insaputa del Governo italiano, e nel quale è stata decisa la revoca del provvedimento di espulsione, emergono gravi e colpevoli mancanze da parte di apparati dello Stato;
in tutta la vicenda è evidente un rapporto di collaborazione tra le forze dell'ordine italiane e il Governo kazako assolutamente singolare, anche in considerazione dell'assenza di trattati bilaterali tra Italia e Kazakhstan, in materia di estradizione, nonché in materia di collaborazione tra le rispettive autorità di polizia;
non può non ricadere sul Ministro dell'interno la responsabilità di quanto accaduto; questi, nel rispetto delle istituzioni, e per senso di responsabilità politica rispetto al gravissimo episodio illustrato, non dovrebbe esitare a dimettersi,
impegna il Governo
a intraprendere in via immediata tutte le iniziative utili a chiarire inequivocabilmente le responsabilità politiche e disciplinari in relazione alla vicenda dell'espulsione dall'Italia di Alma Shalabayeva e sua figlia Alua, rispettivamente moglie e figlia di Ablyazov, il principale oppositore politico al dittatore kazako Nursultan Äbişulı Nazarbaev, e ad adottare, conseguentemente, gli opportuni provvedimenti.
(1-00142) «Migliore, Pilozzi, Kronbichler, Zan, Scotto, Fava, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Duranti, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Lacquaniti, Lavagno, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Piras, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zaratti».
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