Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento finanze
Titolo: Assestamento 2013 - Rendiconto 2012 - A.C. 1573, A.C. 1572 - Profili di competenza della VI Commissione Finanze
Riferimenti:
AC N. 1573/XVII   AC N. 1572/XVII
Serie: Progetti di legge    Numero: 71
Data: 20/09/2013
Descrittori:
BILANCIO DI ASSESTAMENTO   RENDICONTO GENERALE DELLO STATO
Organi della Camera: VI-Finanze


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Assestamento 2013 - Rendiconto 2012

20 settembre 2013
Elementi per l'istruttoria legislativaProfili di competenza della VI Commissione Finanze



Indice

Assestamento 2013|Rendiconto 2012|



Assestamento 2013

Le entrate

 

Il disegno di legge di assestamento propone, in termini di competenza e al lordo delle regolazioni, una diminuzione di oltre 6,9 miliardi delle entrate complessive (entrate finali + accensione di prestiti). Tale variazione è determinata sostanzialmente da maggiori entrate per 2,1 miliardi da entrate extratributarie e da 5,4 miliardi da emissione di titoli di Stato (accensione di prestiti) a fronte di una diminuzione delle entrate tributarie per 14,5 miliardi.

 

Analoga situazione di variazioni si rappresenta per le autorizzazioni di cassa, per le quali viene indicato una diminuzione delle entrate complessive di soli 2,1 miliardi, in quanto, a parità per le altre voci, sono contabilizzate maggiori entrate da emissione di titoli di Stato per 10,5 miliardi (in competenza sono indicati 5,4 miliardi).

 

Analizzando le entrate finali assestate (quindi non considerando le entrate da accensione di prestiti pari a 14,3 miliardi) si osserva che le variazioni per atto amministrativo intervenute nel periodo gennaio-maggio 2013 indicano aumenti per 1,5 miliardi, di cui 178 milioni di entrate tributarie, 829 milioni delle entrate extratributarie e 547 milioni da alienazioni ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti.

 

A tale aumento per atto amministrativo, il disegno di legge di assestamento reca, invece, una proposta di riduzione delle entrate finali per complessivi -12.356 milioni di euro, risultante dalla diminuzione delle entrate del comparto tributario (-14.521 milioni), a fronte di un aumento delle entrate extra tributarie (+2.088 milioni), nonché alienazioni ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti (+77 milioni).

 

In particolare, nell'ambito delle entrate tributarie assumono un particolare rilievo, tra le imposte ricorrenti, le variazioni in diminuzione relative all'IVA (-10.548 milioni), alle imposte di registro, bollo e sostitutive (-2.711 milioni), all'accisa sui prodotti energetici (-4.178 milioni), all'accisa su altri prodotti (-710 milioni), alle imposte sui generi di Monopolio (-24 milioni), alle lotterie ed altri giochi (-343 milioni), ad altre imposte indirette (-1.802 milioni). Sono proposte in aumento le entrate da IRPEF (+2.803 milioni), da IRES (+1.599 milioni), le imposte sostitutive (1.471 milioni) e le altre imposte dirette (+275 milioni). Per le imposte non ricorrenti il d.d.l. di assestamento indica riduzioni pari a 405 milioni.

 

L'aumento delle entrate extra-tributarie (+2.088 milioni) é sostanzialmente dovuto al riversamento all'entrata del bilancio delle disponibilità esistenti sulle contabilità speciali intestate alla soppressa Azienda autonoma dei monopoli di Stato (AAMS), ora inglobata nell'Agenzia delle dogane.

 

 

 

Nelle due tavole qui illustrate sono posti a raffronto i dati di competenza sulle entrate finali, sia al netto che al lordo dei rimborsi IVA, come definite dalla legge di bilancio per il 2013 (legge n. 229/2012) ed il dato assestato, determinato dalle modifiche proposte dal disegno di legge di assestamento e dalle variazioni per atto amministrativo intervenute al 31 maggio 2013 (dati in milioni di euro).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La relazione illustrativa al disegno di legge di assestamento evidenzia che le variazioni proposte dal provvedimento per le entrate tributarie scontano l'adeguamento al quadro macro-economico per l'anno corrente, assunto a base nell'elaborazione delle stime contenute nel Documento di Economia e Finanza 2013, nonché l'andamento del gettito. Su tale punto, la Relazione aggiungeva che, per una puntuale quantificazione del gettito dell'esercizio finanziario 2013, non erano conosciuti i dati definitivi concernenti l'autoliquidazione delle imposte sui redditi, considerato che i versamenti a saldo ed in acconto (I rata) relativi alle dichiarazioni dei redditi possono essere effettuati fino al 17 giugno 2013, senza maggiorazione, e successivamente a tale data, entro il 16 luglio 2013, con una maggiorazione dello 0,40 per cento, a titolo di interesse corrispettivo. Per i contribuenti le cui attività sono interessate da studi di settore, tali termini sono differiti, rispettivamente, all'8 luglio 2013 e al 20 agosto 2013. Pertanto, nella Relazione, il Governo riteneva possibile, in via successiva, la presentazione di apposito emendamento al disegno di legge di assestamento, qualora gli andamenti ipotizzati ai fini del bilancio di previsione 2013 non siano in linea con quelli effettivi, allorquando saranno disponibili i summenzionati dati.

 

Tuttavia, nel corso dell'esame al Senato il Governo ha sottolineato che la forte diminuzione delle entrate prevista nel provvedimento, derivante principalmente dalle minori entrate tributarie (per 14.520 milioni), benché individuata nel mese di giugno 2013, non necessita di modificazioni alla luce dei successivi andamenti dell'anno. Ciò in quanto sulla base del monitoraggio dell'andamento del gettito nei primi sette mesi dell'anno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, proiettate su base annua, risultano nel complesso sostanzialmente in linea con quelle contenute nell'assestamento.

 

 

In particolare:

 

  1. il gettito dei primi sette mesi del 2013 cresce dell'1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, ovvero risulta superiore al tasso di crescita delle entrate tributarie assestate per il 2013 rispetto al consuntivo 2012 (+0,8%). Nel complesso, infatti, le entrate tributarie erariali registrate nel periodo gennaio-luglio 2013 accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a 234.703 milioni, (+2.770 milioni rispetto allo stesso periodo del 2012);
  2. sebbene il gettito Irpef sia generalmente correlato con il livello dell'occupazione e del PIL, il monitoraggio delle entrate mostra a tutto luglio una crescita dell'1,1% (+1.059 milioni di euro) ascrivibile essenzialmente agli incrementi delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (+3,8%) dovuto agli effetti dei conguagli fiscali e dei versamenti in autoliquidazione (+2,0%). Tali incrementi compensano ampiamente la lieve flessione delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-0,5%) e quella più marcata delle ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi (-6,0%), le quali hanno comunque un peso relativamente modesto sul totale delle ritenute del complesso dei lavoratori.
  3. sebbene il gettito Ires possa essere talvolta correlato positivamente con il PIL (ma correlazioni più realistiche sono basate in realtà sugli utili di impresa o sul margine operativo lordo), l'Ires versata in autoliquidazione ha mostrato una crescita assai significativa nel 2013 rispetto all'anno precedente pari al 12,8% (+1.965 milioni di euro), soprattutto per effetto di consistenti versamenti IUS effettuati da parte di grandi contribuenti del settore bancario e assicurativo;
  4. tra le altre imposte dirette contribuiscono al buon andamento delle entrate l'incremento acquisito nei primi sette mesi dell'anno dell'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (+1.063 milioni di euro), dell'imposta sostitutiva sui redditi di capitale e sulle plusvalenze (+872 milioni di euro), dell'imposta sostitutiva sul valore dell'attivo dei fondi pensione (+441 milioni di euro), dell'imposta sostitutiva sulle riserve matematiche dei rami vita (+841 milioni di euro) e dell'imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori di bilancio relativi ad attività immateriali (aumentato di 1.863 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2012). Si tratta di tributi il cui andamento non è in generale influenzato dall'andamento del PIL;
  5. sebbene il gettito IVA sia correlato con la dinamica dei consumi e delle spese delle famiglie nonché con le importazioni, sulla base del monitoraggio a tutto luglio 2013 si è registrato un rallentamento della dinamica negativa del gettito IVA sugli scambi interni che ha caratterizzato i primi mesi dell'anno. Infatti, dopo il risultato positivo del mese di giugno (+4,5%) è proseguito nel mese di luglio, seppure in misura più attenuata, il trend positivo del gettito che ha fatto registrare un incremento dell'1,2% rispetto a luglio 2012;
  6. tra le altre imposte indirette risulta inoltre in crescita significativa l'imposta di bollo che non dipende dagli andamenti macroeconomici e che ha registrato un incremento del 27,9% (+1.344 milioni di euro), per effetto delle modifiche normative introdotte dall'articolo 19, commi 1-5, del decreto legge n. 201/ 2011.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella  tavola qui a sinistra sono posti a raffronto i dati sulle entrate tributarie come indicate dalla legge di bilancio per il 2013 (legge n. 229/2012) ed il dato assestato, determinato dalle modifiche proposte dal disegno di legge di assestamento sopra descritte, cui si aggiungono le variazioni per atto amministrativo intervenute nel periodo gennaio-maggio 2013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In questa tavola sono posti a raffronto i dati articolati per categorie come indicate dalla legge di bilancio per il 2013 (legge n. 229/2012) e dal dato assestato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'andamento delle entrate nel periodo 1° gennaio – 31 luglio 2013

 

 

 

Nella  tabella si riportano i principali tributi erariali, tratti dal Bollettino delle entrate tributarie predisposto mensil-

mente dal Dipar-

timento delle finanze (settembre 2013), eviden-

ziando, nell'ultima colonna, le varia-

zioni di gettito tra il periodo gennaio-luglio 2013 e il corrispondente periodo del 2012.

 

Lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (settori di competenza della Commissione Finanze)

 

La VI Commissione Finanze è competente, relativamente allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, sulle spese gestite dai centri di responsabilità "Dipartimento delle finanze" e "Guardia di finanza".

Nella esposizione del bilancio dello Stato articolata per missioni e programmi le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento riguardano, in particolare, i programmi:

 

  • "Regolazione, giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità", "Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali" e "Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi di imposta" ricomprese nella missione "Politiche economico-finanziarie e di bilancio";
  •  "Concorso della Guardia di finanza alla sicurezza pubblica" nell'ambito della missione "Ordine pubblico e sicurezza".

 

Al riguardo si segnala che nel d.d.l. di assestamento non sono presenti variazioni significative che interessano tali programmi.



Rendiconto 2012

La legge di bilancio per il 2012 (legge n. 184 del 2011) recava entrate finali in competenza per 528,5 miliardi ed autorizzazioni di cassa per 479 miliardi. A seguito delle variazioni intervenute nel corso dell'esercizio gli stanziamenti sono stati determinati in 536,8 miliardi in competenza e in 487,0 miliardi quali autorizzazioni di cassa.

 

Analizzando la gestione di competenza, rispetto alle previsioni definitive di competenza, vi sono stati accertamenti di entrate finali (accertamenti) maggiori per 9 miliardi, raggiungendo un valore pari a 545,8 miliardi.

 

Rispetto al consuntivo 2011, le entrate finali hanno registrato nel 2012 un aumento di 24 miliardi.

 

Più in dettaglio, tale aumento è dovuto, per 19.415 milioni, a maggiori entrate correnti. L'aumento delle entrate correnti è imputabile alle entrate tributarie (+11.038 milioni, pari al 2,4%) e, soprattutto, alle entrate extratributarie, per le quali risulta un incremento del 12,8%, pari ad +8.378 milioni.

 

Nell'ambito delle entrate tributarie (pari a 463.769 milioni), in particolare, si registrano variazioni in aumento rispetto al 2011 delle imposte sul patrimonio e sul reddito (+9.611 milioni, circa il 4,0%), delle imposte sulla produzione, consumi e dogane di 6.212 milioni (+17,2%), e delle entrate dei monopoli (+0,7%).

Si registrano variazioni in riduzione delle tasse e imposte sugli affari (-4.189 milioni, pari a -2,7%) e delle entrate derivanti dalla categoria del lotto, lotterie ed altre attività di gioco(-5,4%).

Il risultato registrato dalle entrate tributarie a consuntivo risulta, tuttavia, inferiori rispetto alle previsioni, sia iniziali che definitive.

Per una visione più analitica dei dati, si rinvia alle tabelle riportate in fondo al documento.

 

I residui complessivi attivi al 1° gennaio 2012 provenienti dai precedenti esercizi ammontavano a 215,2 miliardi.

 

Nel corso dell'esercizio 2012, l'entità dei residui si è andata modificando a seguito sia dell'attività di accertamento e gestione in conto residui sia per la gestione di competenza dell'esercizio 2012, che ha dato luogo alla formazione di nuovi residui.

 

Infatti, rispetto allo stock di 215,2 miliardi di residui attivi provenienti dagli esercizi precedenti, al 31 dicembre 2012 sono stati accertati residui attivi pari a 169,2 miliardi, di cui solo 23,6 miliardi incassati (con un tasso di smaltimento pari al 14%) e 145,6 miliardi ancora da versare o riscuotere. A tale importo di residui pregressi si sono aggiunti 97,8 miliardi di residui di nuova formazione, per un totale di residui attivi, al 31 dicembre 2012, pari a 243,3 miliardi.

 

 

 

 

 

In questa  tavola viene riportata una serie storica della consistenza dei residui attivi distinti per titoli della entrata, al lordo delle regolazioni debitorie.

 

 

 

 

 

 

Dall'analisi della gestione di cassa, risultano incassi complessivi per 711,5 miliardi (in aumento di circa il 4,5% rispetto agli incassi dell'esercizio precedente) e pagamenti per 744,4 miliardi (in aumento del 5,5% rispetto al 2011).

In entrambi i casi, i valori di consuntivo si rivelano più bassi delle relative previsioni, sia iniziali che definitive.

Gli incassi si riferiscono per 471,7 miliardi ad operazioni finali e per 239,8 miliardi ad operazioni di accensione prestiti.

 

Per quanto concerne gli incassi finali nel 2012, va evidenziato come l'incremento rispetto all'esercizio precedente di 19 miliardi sia la risultante dell'aumento di gettito sia delle entrate tributarie che extratributarie e delle entrate per alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e di riscossione di crediti. In particolare:

 

  • le entrate tributarie, pari a 426 miliardi, hanno registrato un incremento di 10,4 miliardi di euro rispetto al 2011 (+2,5%);
  • le entrate extratributarie, pari a 37,4 miliardi, hanno anch'esse evidenziato un incremento di 3,6 miliardi rispetto al 2011 (+10,7%).

 

Monopoli di Stato

 

L'articolo 8 del d.d.l. di rendiconto riguarda l'A.A.M.S. Le entrate e le spese risultano pari a poco meno di 15 miliardi.

 

Si ricorda che ai sensi dell'articolo 23-quater del D.L. n. 95 del 2012 l'Azienda autonoma dei monopoli di Stato è stata incorporata nell'Agenzia delle dogane con decorrenza dal 1° dicembre 2012. Pertanto dall'esercizio 2013 non figura più nei documenti contabili il bilancio autonomo allegato allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.

La relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto 2012

Com'è noto, i risultati del Rendiconto generale dello Stato danno conto di quanto avvenuto, per l'anno di riferimento, nel solo perimetro dell'amministrazione statale, le cui risultanze, peraltro, si inseriscono nel più generale Conto economico delle amministrazioni pubbliche (del quale il bilancio dello stato costituisce una componente, benché la più rilevante).

 

Va rammentato come tale Conto costituisca l'aggregato di riferimento per i parametri di finanza pubblica assunti dalle regole sulla governance economica dell'Unione europea, vale a dire per la determinazione dell'indebitamento netto e del debito pubblico. E' pertanto utile richiamare sinteticamente i risultati 2012 del Conto delle amministrazioni pubbliche, che vengono di seguito esposti dal 2009 ai fini di dar conto degli andamenti di finanza pubblica a decorrere dall'inizio del periodo di crisi economica.

 

Per quanto concerne le entrate complessive, le stesse si posizionano al 48,1 per cento del Pil, in forte aumento rispetto all'anno precedente, nel quale il dato si confermava al 46,6 per cento già registrato nel 2011. Conseguentemente la pressione fiscale, pari al 42,6 per cento del Pil nel 2011, (dato, quest'ultimo, che conferma quello dell'anno precedente) cresce di 1,4 punti, raggiungendo il 44 per cento del Pil. Come già avvenuto negli ultimi anni, l'incremento è ascrivibile interamente alla crescita - del 3,1 per cento - delle entrate correnti, attesa la forte diminuzione (da 0,7 a 0,4 punti in quota Pil) delle entrate di parte capitale.

 

La tabella che segue è tratta da un apposito elaborato della Corte dei conti (su dati Istat), nella sua relazione annuale sul Rendiconto 2012.