Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Rendiconto 2015 - Assestamento 2016 - A.C. 3973, A.C. 3974 - Schede di lettura - Profili di competenza della VII Commissione Cultura
Riferimenti:
AC N. 3974/XVII   AC N. 3973/XVII
Serie: Progetti di legge    Numero: 477
Data: 26/07/2016
Descrittori:
ATTIVITA' CULTURALI   BENI CULTURALI ED ARTISTICI
BILANCIO DI ASSESTAMENTO   MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
RENDICONTO GENERALE DELLO STATO   RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione
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Rendiconto 2015 e Assestamento 2016

26 luglio 2016
Schede di lettura - Profili di interesse della VII Commissione Cultura


Indice

RENDICONTO 2015|ASSESTAMENTO 2016|


RENDICONTO 2015


MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

Lo stato di previsione del MIUR contenuto nella legge di bilancio 2015 (L. 191/2014) recava stanziamenti complessivi di competenza e di cassa pari a € 52.605,6 mln.

Come si evince dal Conto del bilancio, nel corso del 2015 si è registrato un incremento di € 672,0 mln in termini di competenza e di € 2.806,1 mln in termini di cassa.

Le previsioni definitive risultano, quindi, pari a € 53.277,5 mln per gli stanziamenti di competenza, e a € 55.411,6 mln per le autorizzazioni di cassa. In particolare:

 (in milioni di euro)

 

Competenza

Cassa

Spese correnti

50.672,2

52.015,0

Spese in conto capitale

2.577,9

3.365,5

Rimborso passività finanziarie (aggregato delle spese per l'estinzione dei prestiti contratti dallo Stato)

27,4

31,1

TOTALE

53.277,5

55.411,6

La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio è pari a € 3.372,1 mln.

 

L'incidenza percentuale delle risorse per istruzione, università e ricerca sul bilancio dello Stato passa dall'8,7% del rendiconto 2014 all'8,8% del rendiconto 2015.

La dotazione del Ministero (previsioni definitive conto competenza) è principalmente assorbita dalla spesa corrente (95,1%); nello specifico, il 72,5% della dotazione (pari, in assoluto, a € 38.649,0 mln) è assorbito dalle spese per redditi da lavoro dipendente (cfr., in particolare, A.C. 3973, volume secondo, pagg. 873-875).

I pagamenti sono stati pari a € 53.622,3 mln (di cui € 51.654,6 mln in conto competenza e € 1.967,7 mln in conto residui): di questi, € 50.987,1 mln hanno riguardato spese correnti, € 2.607,9 mln spese in conto capitale e € 27,3 mln rimborso passività finanziarie.

Osservando l'andamento delle risorse per competenza assegnate al MIUR nel corso del triennio 2013-2015, si nota un aumento delle stesse nel 2015 rispetto al 2014, pari a +0,9%, mentre nel 2014 si era registrata una flessione pari a –0,4% rispetto al 2013.

                   (in milioni di euro)

 

2013
(A)

2014
(B)

Var. 2014/2013
(B-A)/B

2015
(C)

Var. 2015/2014
(C-B)/B

Spese correnti

50.208,8

50.304,9

0,2%

50.672,2

0,7%

Spese c/capitale

2.790,1

2.487,7

-10,8%

2.577,9

3,6%

Rimborso
pass. finanz.

47,3

24,5

-48,3%

27,4

12,1%

TOTALE

53.046,3

52.817,0

-0,4%

53.277,5

0,9%

In particolare, nel 2015 si registra, rispetto al 2014, un incremento delle previsioni definitive di competenza sia relative alla spesa corrente (+0,7%) - a fronte di un più lieve aumento registrato dalla stessa voce nel 2014 rispetto all'anno precedente (+0,2%) -, sia relative alla spesa in conto capitale (+3,6%) e al rimborso delle passività finanziarie (+12,1%), a fronte di diminuzioni registrate in corrispondenza delle stesse voci nel 2014 rispetto all'anno precedente (rispettivamente, –10,8% e –48,3%).

Riassuntivamente, l'andamento degli stanziamenti definitivi di competenza delle missioni iscritte nello stato di previsione del MIUR nel triennio 2013-2015, è il seguente:

                (in milioni di euro)

Missioni MIUR

2013

2014

2015

2015/2014

1. Istruz. scolastica

42.114,0

42.439,9

43.102,0

1,6%

2. Istruz. universitaria e form.ne post-univ.

7.791,7

7.883,0

7.779,6

-1,3%

3. Ricerca e innovaz.

2.626,8

2.081,7

2.155,7

3,6%

4. L'Italia in Europa e nel mondo

174,9

173,7

--

--

5. Servizi ist.li e gen.li delle PA

50,0

50,3

54,4

8,2%

6. Fondi da ripartire

288,9

188,6

185,9

-1,4%

TOTALE

53.046,3

52.817,0

53.277,5

0,9%

In particolare, nell'ambito della missione "Istruzione scolastica" – cui è destinato l'80,9% della dotazione del Ministero –, il programma "Istruzione secondaria di secondo grado" assorbe per il 2015 il 32,8% delle risorse, seguito da "Istruzione primaria" (30,1%), "Istruzione secondaria di primo grado" (21,3%) e "Istruzione prescolastica" (12,1%). Al programma "Istituzioni scolastiche non statali" va l'1,1% delle risorse. La somma dei programmi di minore importo ("Programmazione e coordinamento dell'istruzione scolastica", "Istruzione post-secondaria, degli adulti e livelli essenziali per l'istruzione e formazione professionale", "Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione" e "Iniziative per lo sviluppo del sistema di istruzione scolastica e per il diritto allo studio") costituisce il 2,6% del totale.
Nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 (pagg. 173-206), la Corte dei conti sottolinea l'andamento in crescita dei redditi da lavoro dipendente riconducibile, in gran parte, alla missione "Istruzione scolastica". Hanno concorso a tale andamento, da un lato, la difficile tenuta dei risultati di contenimento della spesa realizzati in attuazione dell'art. 64 del D.L. 112/2008 (L. 133/2008) e delle successive misure di razionalizzazione, dall'altro, le assunzioni di più di 86.000 docenti per l'a.s. 2015/2016, a seguito della L. 107/2015 (aspetti già sottolineati nella Relazione sul rendiconto 2014), che hanno determinato eccedenze di spesa per oltre € 269 mln.
E' risultato in crescita anche l'andamento dei consumi intermedi, nel cui ambito la quota più consistente, ascrivibile sempre alla missione "Istruzione scolastica", si è concentrata sul Fondo per il funzionamento al quale nel 2015 sono stati destinati, fra l'altro, € 368 mln provenienti dai risparmi di spesa conseguenti all'attuazione della stessa L. 107/2015. Al riguardo la Corte evidenzia, peraltro, che il Comitato di verifica tecnico finanziaria previsto dall'art. 1, co. 206, della stessa L. 107/2015 ha precisato l'intenzione, ai sensi dell'art. 1, co. 696, della L. 190/2014, di ridurre nel 2016 lo stanziamento per il funzionamento, incrementando corrispondentemente quelle per le supplenze brevi e saltuarie al fine di dare copertura alle competenze dei mesi settembre-dicembre 2015, non pagate per insufficiente copertura finanziaria.
La struttura contabile del consuntivo 2015 si discosta significativamente da quella del 2014, in relazione alla eliminazione della missione "L'Italia in Europa e nel mondo" e alla nuova articolazione della missione "Ricerca e innovazione" in un solo programma, anche alla luce dell'esiguità delle risorse finanziarie iscritte da alcuni anni in bilancio per la ricerca applicata. Non risultano, invece, ancora accorpati in due programmi (I e II ciclo) i quattro programmi relativi ai quattro ordini di istruzione, né soppressa la missione "Fondi da ripartire".
Sotto il profilo economico, consistente appare, anche nel 2015, l'ammontare dei residui passivi riferiti alle spese correnti, in particolare per i redditi da lavoro dipendente (€ 633,8 mln) e per i consumi intermedi (€ 858,2 mln, circa il doppio del precedente esercizio).
La situazione debitoria degli uffici centrali e periferici del MIUR ammonta a circa € 21,4 mln. Rilevante appare anche l'esposizione debitoria nei confronti della Tesoreria dello Stato, pari a € 43,6 mln, in forte crescita rispetto all'esercizio precedente. La parte più cospicua dei debiti rimasti insoluti attiene a quelli provenienti da spese per liti, nel cui ambito appare di particolare rilievo il contenzioso scaturito dal tardivo recepimento delle direttive europee in materia di adeguata remunerazione degli anni di frequenza delle scuole di specializzazione medica. Ulteriori problemi derivano dai rimborsi all'INAIL per prestazioni erogate agli alunni e al personale a seguito di infortuni sul lavoro e nelle esercitazioni.
Con riferimento alle politiche declinate in missioni e programmi, la Corte sottolinea l'ambiziosa revisione del sistema di istruzione prevista dalla stessa L. 107/2015, con riferimento, anzitutto, alle nomine in ruolo per l'a.s. 2015/2016 e al nuovo concorso, nonché alla conseguente riduzione di circa 2/3 delle graduatorie ad esaurimento e di circa il 60% del personale docente con incarico annuale. Sottolinea, inoltre, la nuova dinamicità degli interventi di edilizia scolastica – anche con l'adozione di una programmazione nazionale e la riattivazione dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica -, gli interventi in materia di innovazione digitale della scuola, l'avvio dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, gli interventi per una maggiore qualità dell'offerta formativa, finalizzati a ridurre il tasso di abbandoni scolastici. Importante appare anche la messa a regime del sistema nazionale di valutazione della scuola.
Relativamente al sistema universitario, evidenzia che continua a diminuire il Fondo di finanziamento ordinario, nonostante con la legge di stabilità siano state stanziate risorse per ampliare i limiti del turn-over, incentivare le chiamate di docenti esterni, garantire l'assunzione di giovani ricercatori. Infatti, l'ammontare registrato negli ultimi due esercizi, seppure in crescita rispetto al 2013, risente, fra l'altro, degli effetti derivanti dal D.L. 69/2013 che, a decorrere dal 2014, ha compreso nel FFO voci di finanziamento assegnate in passato al di fuori dello stesso con altre modalità e tempistiche. Apprezza, tuttavia, l'introduzione del costo standard per studente in corso come parametro di riferimento per l'attribuzione del 25% del FFO e l'incremento al 20% della quota premiale, ripartita per il 65% sulla base dei risultati della VQR 2004-2010, per il 20% in base alla valutazione delle politiche di reclutamento e per il 15% in base ai risultati della didattica. "Si tratta di indicatori che, pur continuando a variare di anno in anno, proseguono nella direzione di scongiurare comportamenti impropri da parte degli atenei e tendono ad allinearsi agli obiettivi, definiti del DEF, volti ad accrescere il livello di internazionalizzazione del sistema educativo e della ricerca, ancora inferiore rispetto alla media europea". Appare, peraltro, necessario accelerare il completamento della VQR 2010-2014, al fine di ancorare la ripartizione della quota premiale 2016 a risultati più aggiornati.
Inoltre, la Corte ribadisce il ritardo nel completamento del quadro normativo in materia di diritto allo studio con riguardo, anzitutto, a quanto previsto dal D.lgs. 68/2012, essendosi interrotto l'iter per l'approvazione della disciplina applicativa a seguito della mancata intesa in sede di Conferenza Stato-regioni. Evidenzia, inoltre, che nell'a.a. 2014-2015 la percentuale di soddisfazione fra studenti idonei e studenti beneficiari di borsa di studio è risultata pari al 73,9% (a fronte del 74,3% dell'a.a. 2013/2014) e che, in mancanza della definizione di costi e fabbisogni standard, elevata si mantiene anche la sperequazione tra le regioni. Sottolinea, inoltre, ancora una volta che occorre riflettere sull'interesse a costituire la Fondazione per il merito (art. 9 D.L. 70/2011), atteso che le risorse che ad essa dovrebbero essere dedicate continuano ad essere destinate ad obiettivi di natura diversa.
Significativo appare il progressivo esaurimento delle risorse per l'edilizia universitaria: in particolare, ai 6,8 mln del 2009 non sono seguiti ulteriori stanziamenti, salvo € 20,5 mln del 2012 per le università dell'Emilia Romagna danneggiate dal sisma ed € 5 mln assegnate all'Università Roma TRE a seguito delle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui passivi di cui al D.L. 66/2014. Stante l'insufficienza dei Fondi dedicati all'edilizia universitaria, dunque, anche nel 2015 si è fatto ricorso al FFO, per € 15,5 mln: tale soluzione, pur avendo fino ad ora assicurato la copertura delle obbligazioni, irrigidisce ulteriormente il FFO, con possibili ricadute negative sulla gestione corrente.
Con riferimento all'offerta formativa, la Corte – evidenziato che il numero dei corsi si è nettamente ridotto, passando dai 5.587 dell'a.a. 2008-2009 a 4.586 – sottolinea che gli attuali indici di accreditamento presentano coefficienti destinati ad irrigidirsi progressivamente (ciascun corso deve avere almeno 3 docenti in sede di accreditamento iniziale, per poi passare a 12 a regime nell'a.s. 2016-2017) che, alla luce del mantenimento di politiche restrittive del turn-over, rischiano di contrarre ulteriormente i corsi attivati, ovvero di estendere il numero chiuso per limitare l'accesso all'università.
Evidenzia, infine, che le sezioni riunite hanno inserito nella programmazione dei controlli e delle analisi per l'anno 2016 l'avvio di un nuovo Referto sul sistema universitario, ai sensi dell'art. 5, co. 21, della L. 537/1993 (delibera n. 18/SSRRCO/INPR/15).
Con riferimento al sistema dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), la Corte evidenzia la mancanza di una specifica regolamentazione sugli standard dei corsi, sulle strutture, sul reclutamento dei docenti e sottolinea che occorrerebbe rivedere il DPR 132/2003, al fine di assicurare alle istituzioni una governance in linea con la riforma introdotta nel sistema universitario con la L. 240/2010. Per quanto concerne gli ordinamenti didattici, continuano a mancare gli ordinamenti nazionali relativi ai corsi di diploma accademico di secondo livello, essendo questi ultimi autorizzati a funzionare solo in via sperimentale. Inoltre, la mancata ricostituzione del CNAM ha determinato una sospensione delle attività di riordino dell'offerta formativa, riavviate solo a seguito della costituzione presso il MIUR di una Commissione (D.D. 236/2015 e D.D. 2454/2015) che, nelle more, svolge le valutazioni tecniche relative agli ordinamenti didattici.
La Corte evidenzia anche che, data l'equipollenza fra i titoli rilasciati dalle istituzioni AFAM e quelli universitari, occorrerebbe un efficace processo di valutazione esterna, analogamente a quanto previsto per le università. Riveste carattere di urgenza anche una riflessione sui titoli post laurea, sulla ricerca e sulla produzione artistica.
Relativamente al settore della ricerca, la Corte, ribadendo che occorre la definizione e l'avvio di un governo unico del processo, e quindi una maggiore coesione delle relative politiche, segnala l'approvazione del nuovo Programma nazionale della Ricerca e un significativo processo di semplificazione e incentivazione degli investimenti volto ad allineare i programmi nazionali alle politiche europee. Sottolinea, peraltro, la perdurante problematicità del sistema di finanziamento, in relazione alla progressiva riduzione dei finanziamenti statali che, unita al ritardo nella ripartizione delle risorse, non ha consentito l'avvio di nuovi progetti, ma solo la gestione di progetti approvati negli anni precedenti. Critica risulta anche, nel 2015, la gestione delle risorse del PON Ricerca e Competitività 2007-2013: infatti, a fronte del completamento della fase di programmazione, le percentuale di realizzazione si ferma al 64% anche a seguito della procedura di interruzione dei pagamenti comunicata dai Servizi della Commissione nel maggio 2015, in relazione alla quale l'autorità di gestione sta completando le azioni correttive necessarie per sbloccare la procedura.
Con riferimento, infine, alla partecipazione al programma Horizon 2020, l'analisi dei progetti presentati e dei contratti stipulati ha evidenziato un elevato numero di proposte presentate da soggetti italiani, delle quali tuttavia solo un numero limitato accede al finanziamento. L'attenzione della Commissione europea si concentra, infatti, sui progetti afferenti a settori in cui l'Italia ha maturato una più significativa esperienza (in particolare, manifatturiero avanzato, materiali avanzati, tecnologie spaziali), mentre la parte più critica riguarda l'eccellenza scientifica e la ricerca fondamentale, a causa di fattori organizzativi dei principali soggetti proponenti, ossia università ed enti di ricerca.

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO

In base alla sopra richiamata legge di bilancio per il 2015, lo stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo recava stanziamenti complessivi di competenza pari a € 1.563,1 mln e di cassa pari a € 1.568,3 mln.

Come si evince dal Conto del bilancio, nel corso del 2015 si è registrato un incremento di € 118,1 mln in termini di competenza e di € 273,4 mln in termini di cassa.

Le previsioni definitive risultano quindi pari a € 1.681,2 mln per gli stanziamenti di competenza, e a € 1.841,7 mln per le autorizzazioni di cassa. In particolare:

 (in milioni di euro)

 

Competenza

Cassa

Spese correnti

1.340,5

1.458,9

Spese in conto capitale

298,8

340,9

Rimborso passività finanziarie (aggregato delle spese per l'estinzione dei prestiti contratti dallo Stato)

41,9

41,9

TOTALE

1.681,2

1.841,7

La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio è pari a € 414,6 mln.

 

L'incidenza percentuale delle risorse per i beni e le attività culturali sul bilancio dello Stato nel rendiconto 2015 è pari allo 0,3%, rimanendo invariata rispetto al rendiconto 2014.

La dotazione del Ministero (previsioni definitive conto competenza) è principalmente assorbita dalla spesa corrente (79,7%); nello specifico, il 42,8% della dotazione (pari, in assoluto, a € 719,0 mln) è assorbito dalle spese per redditi da lavoro dipendente (cfr., in particolare, A.C. 3973, volume secondo, pagg. 873-875).

I pagamenti sono stati pari a € 1.691,0 mln (di cui € 1.468,1 mln in conto competenza e € 222,9 mln in conto residui): di questi, € 1.338,6 mln riguardano spese correnti, € 310,5 mln spese in conto capitale e € 41,9 mln rimborso di passività finanziarie.

L'andamento delle risorse per competenza assegnate al MIBACT nel corso del triennio 2013-2015 presenta una diminuzione delle stesse nel 2015 rispetto al 2014 (–13,4%), a fronte di un incremento registrato nel 2014 rispetto al 2013 (+14,7%), sostanzialmente derivante dal trasferimento al Ministero delle competenze in materia di turismo (L. 71/2013) (v. anche infra).

                 (in milioni di euro)

 

2013
(A)

2014
(B)

Var. 2014/2013
(B-A)/B

2015
(C)

Var. 2015/2014
(C-B)/B

Spese correnti

1.356,6

1.501,7

10,7%

1.340,5

-10,7%

Spese c/capitale

301,0

399,6

32,7%

298,8

-25,2%

Rimborso pass. finanz.

34,6

40,0

15,7%

41,9

4,6%

TOTALE

1.692,2

1.941,3

14,7%

1.681,2

-13,4%

In particolare, nel 2015 sono diminuite la spesa corrente (–10,7%) e la spesa in conto capitale (–25,2%) - entrambe invece in aumento nel 2014 rispetto al 2013 (rispettivamente, +10,7% e +32,7%) -, mentre la voce relativa al rimborso delle passività finanziarie è aumentata (+4,6%), seppure in misura inferiore di quanto avvenuto nel 2014 rispetto al 2013 (+15,7%).

 

Riassuntivamente, l'andamento nel triennio 2013-2015 degli stanziamenti definitivi di competenza nell'ambito delle missioni iscritte nello stato di previsione del MIBACT è il seguente:

      (in milioni di euro)

Missioni MIBACT

2013

2014

2015

2015/2014

1. Tutela e valorizzazione beni e att.tà culturali e paesagg.

1.588,0

1.659,7

1.591,7

-4,1%

2. Ricerca e innovazione

45,8

37,8

19,0

-49,6%

3. Servizi ist.li e generali delle amm.ni pubbliche

38,6

39,6

33,0

-16,7%

4. Fondi da ripartire

19,7

5,2

8,1

57,1%

6. Turismo

--

199,0

29,4

14,8%

TOTALE

1.692,2

1.941,3

1.681,2

-13,4%

Nel 2015 alla missione Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, è destinato il 94,7% degli stanziamenti definitivi di competenza del Ministero. In tale ambito, le risorse del programma per la tutela e la valorizzazione dello spettacolo assorbono il 31,2% del totale di competenza, seguite da quelle dei programmi per la valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale (15,9%), per la tutela del patrimonio culturale (12,4%), per la tutela delle belle arti e la tutela e valorizzazione del paesaggio (12,0%), per la tutela dei beni archeologici (9,2%), per la tutela e valorizzazione dei beni archivistici (9,0%) e per la tutela e valorizzazione dei beni librari e la promozione e il sostegno del libro e dell'editoria (8,7%). Il resto dei programmi ("Tutela e promozione dell'arte e dell'architettura contemporanee e delle periferie urbane", "Coordinamento e indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale", "Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale") rappresenta complessivamente l'1,6% del totale della missione.
Nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 (pagg. da 367 a 389), la Corte dei conti sottolinea che le priorità politiche e gli obiettivi strategici del MIBACT per il 2015 rispondono all'esigenza di garantire la tutela e la competitività del patrimonio culturale, mantenendo peraltro alta l'attenzione sull'evoluzione dei costi e delle spese, nonché sulla qualità dei servizi culturali da rendere alla collettività. Coerente con tale ruolo appare la nuova organizzazione del Ministero che – come già evidenziato nella relazione sul Rendiconto 2014 - non risponde solo a esigenze di contenimento della spesa, ma ha ridisegnato l'impianto in modo fortemente innovativo. In tale ambito, di particolare rilievo appaiono le modifiche ordinamentali al sistema museale, in particolare con il riconoscimento dell'autonomia amministrativa e contabile ai musei aventi rilevanza nazionale.
A tale sforzo, tuttavia, non sono seguiti, nel 2015, interventi decisi anche da un punto di vista finanziario. Infatti, gli stanziamenti definitivi registrano una consistente flessione rispetto al 2014 – che, tuttavia, risentiva della riassegnazione di entrate disposte in corso di esercizio, gran parte delle quali destinate alle politiche di competitività e sviluppo del turismo - cui corrisponde una pari diminuzione degli impegni di competenza, in particolare nell'ambito della missione "Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali". Incide sull'ammontare delle risorse destinate al settore, da un lato, l'andamento in flessione dei fondi straordinari assegnati al Ministero (in particolare, i proventi del gioco del lotto sono stati pari solo a € 22,6 mln - destinati dall'amministrazione all'acquisto di servizi dalla Società in house Ales spa -, e non sono risultate disponibili risorse provenienti dal 3% degli stanziamenti previsti per il Fondo infrastrutture stradali e ferroviarie; per converso, significative sono risultate le entrate da erogazioni liberali – attestatesi oltre € 26,9 mln - e quelle relative all'ART-BONUS, pari a 47,5 mln), dall'altro le politiche di contenimento della spesa adottate nei confronti di tutte le pubbliche amministrazioni.
Conseguentemente, con le risorse destinate alla tutela, il Ministero ha spesso potuto far fronte solo a interventi di emergenza.
Una solo parziale compensazione di questo andamento deriva dalle risorse stanziate con la legge di stabilità 2015 (L. 190/2014) - in particolare quelle destinate al Piano strategico Grandi progetti beni culturali, che rappresenta un importante strumento di programmazione, e quelle destinate, dal 2016, al Fondo per la tutela del patrimonio culturale – e, più decisamente, da quelle stanziate con la legge di stabilità 2016 (L. 208/2015).
Tra le misure poste in essere nel 2015, la Corte evidenzia la maggiore dinamicità degli interventi relativi al Grande Progetto Pompei (per il quale, si ricorda, con decisione C(2016) 1497 final del 10 marzo 2016 - che ha modificato la decisione C(2012) 2154 - accedendo alla richiesta presentata dall'Italia il 28 dicembre 2015, la Commissione UE ha deciso che lo stesso Grande Progetto è articolato in due fasi: la fase I, a valere sulle risorse del Programma operativo interregionale "Attrattori culturali, naturali e turismo" -FESR 2007-2013; la fase II, a valere sulle risorse del PON "Cultura e sviluppo" -FESR 2014-2020), la nomina con procedura pubblica internazionale di 20 direttori dei musei statali dotati di autonomia speciale, l'istituzione di un Tavolo permanente Mibact –ANCI per la cultura e il turismo, le modifiche apportate alle politiche tariffarie dei musei e l'avvio di un processo volto a predisporre standard di funzionamento e sviluppo degli stessi in linea con quelli europei. L'impulso dato al settore museale può cogliersi nell'incremento del numero dei visitatori registrato nel corso dell'anno.
Significativi sono anche gli interventi finanziati nell'ambito del programma "Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo": in particolare, rilevante appare l'utilizzo delle risorse del Fondo unico per lo spettacolo sulla base dei nuovi criteri introdotti con il DM 1 luglio 2014, che hanno determinato una concentrazione degli investimenti su iniziative di maggiore qualità e dimensione, uno stimolo all'integrazione tra imprese del settore, un aumento dei contributi per oltre tre quarti dei soggetti finanziati, a fronte di una contenuta flessione del numero dei soggetti per i quali il contributo diminuisce.
L'analisi economica del bilancio del Mibact suggerisce, al pari del precedente esercizio, un attento esame dei programmi di spesa, attesa la rilevanza della quota di risorse assorbita dalle spese di funzionamento. In particolare, la spesa per i redditi da lavoro dipendente e per i consumi intermedi, pur in flessione, continua a rappresentare più del 52% degli impegni.
L'ammontare dei residui passivi segna una leggera diminuzione rispetto al precedente esercizio. La Corte sottolinea, inoltre, il peso dei debiti fuori bilancio, accertati in circa € 4,1 mln - quasi interamente riferiti alle utenze di pertinenza dei musei e dei poli museali - che si affiancano ai 3,4 mln di debiti fuori bilancio del 2013, ancora da ripianare. Particolarmente consistente risulta anche l'esposizione debitoria verso la tesoreria, che si attesta a € 17,3 mln. Situazione, questa, che merita particolare attenzione in relazione all'incremento del contenzioso e alla problematica dei pignoramenti, che colpiscono le contabilità speciali degli Istituti.

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE (PROGRAMMI "SOSTEGNO ALL'EDITORIA", "RICERCA DI BASE E APPLICATA", "SOSTEGNO ALL'ISTRUZIONE" E "ATTIVITÀ RICREATIVE E SPORT")

Con riferimento al programma "Sostegno all'editoria", si considerano specificamente i seguenti capitoli:

-     cap. 1497, recante gli importi per la definizione dei rimborsi dovuti, per anni pregressi, agli enti gestori per le riduzioni tariffarie sui consumi di energia elettrica riconosciuti ad imprese radiofoniche e televisive;

-     cap. 1501, che reca le somme, anche pregresse, da corrispondere alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni per rimborsi delle agevolazioni tariffarie per le imprese editrici;

-     cap. 2183, relativo al Fondo interventi per l'editoria;

-     cap. 2190, relativo al Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria;

-     cap. 7442, Fondo per gli investimenti del dipartimento dell'editoria.

La somma degli stanziamenti iniziali dei predetti capitoli riportati nella legge di bilancio per il 2015 era pari, sia in conto competenza che in conto cassa, ad € 215,9 mln. Nel corso dell'anno si è avuta una variazione degli stanziamenti in aumento di € 8,2 mln sia in conto competenza, sia in conto cassa.

Le previsioni definitive per il complesso dei capitoli indicati risultano quindi pari a € 224,0 mln sia per gli stanziamenti di competenza che per le autorizzazioni di cassa

 

Nel programma "Ricerca di base e applicata", si considerano specificamente i seguenti capitoli:

-     cap. 7310, relativo al Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR);

-     cap. 7380, che reca le somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia;

-     cap. 7381, relativo al rimborso alla Cassa DD.PP. delle operazioni finanziarie destinate al finanziamento dell'Istituto italiano di tecnologia.

La somma degli stanziamenti iniziali dei predetti capitoli riportati nella legge di bilancio per il 2015 era pari, sia in conto competenza che in conto cassa, ad € 119,1 mln. Nel corso dell'anno si è avuta una variazione degli stanziamenti in aumento di € 85,2 mln sia in conto competenza sia in conto cassa.

Le previsioni definitive per il complesso dei capitoli indicati risultano quindi pari a € 204,3 mln sia in conto competenza che in conto cassa.

 

Nel programma "Sostegno all'istruzione", si considera specificamente il cap. 3044, che reca le somme da utilizzare per il sostegno all'istruzione attraverso il finanziamento alle regioni e alle province autonome per l'assegnazione di borse di studio.

Gli stanziamenti iniziali nel 2015 erano pari, sia in conto competenza che in conto cassa, ad € 14,4 mln. Nel corso dell'anno si è avuta una variazione in aumento di € 0,8 mln solo in conto cassa.

Le previsioni definitive, dunque, sono pari a € 14,4 mln per stanziamenti di competenza e a € 15,2 mln per le autorizzazioni di cassa.

 

Per quanto riguarda il programma "Attività ricreative e sport", il totale degli stanziamenti iniziali nel 2015 corrisponde complessivamente a € 625,3 mln sia in conto competenza che in conto cassa. Nel corso dell'anno sono intervenute variazioni in aumento pari a € 7,6 mln in conto competenza ed a € 16,7 mln in conto cassa, da cui derivano previsioni definitive pari a € 632,9 mln per gli stanziamenti di competenza ed € 642,0 mln per le autorizzazioni di cassa.


MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (PROGRAMMA "SERVIZI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA, DI RADIODIFFUSIONE E POSTALI")

Con riferimento al programma "Servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali", si considerano specificamente i seguenti capitoli:

-     cap. 3021, recante stanziamenti per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari;

-     cap. 3121, relativo ai contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale;

-     cap. 3129, relativo al Fondo per la diffusione di servizi di media audiovisivi in ambito locale.

Nella legge di bilancio 2015 sui citati capitoli erano allocate complessivamente risorse per € 53,5 mln sia in conto competenza che in conto cassa.

Nel corso dell'anno si sono avute variazioni in aumento per complessivi € 33,5 mln per quanto riguarda la competenza, e per complessivi € 73,9 mln per ciò che concerne la cassa.

Le previsioni definitive per il complesso dei capitoli indicati risultano quindi pari a € 87,1 mln per stanziamenti di competenza e a € 127,4 mln per le autorizzazioni di cassa.


MINISTERO DELL'INTERNO (SOMME PER GARANTIRE LA GRATUITÀ DEI LIBRI DI TESTO)

Sul cap. 7243  – Missione "Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali", programma "Elaborazione, quantificazione e assegnazione dei trasferimenti erariali; determinazione dei rimborsi agli enti locali anche in via perequativa" – sono allocate le somme occorrenti per garantire le gratuità, totale o parziale, dei libri di testo in favore degli alunni.

Lo stanziamento iniziale del capitolo, riportato nella legge di bilancio per il 2015, era pari a € 111,2 mln sia in conto competenza che in conto cassa. Nel corso dell'anno, non ci sono state variazioni.


ASSESTAMENTO 2016


MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

Le previsioni iniziali di bilancio per il 2016

Lo stato di previsione del MIUR per l'esercizio 2016, approvato con legge 28 dicembre 2015, n. 209, reca previsioni iniziali di spesa pari a € 55.046,1 mln in conto competenza (di cui, € 52.671,2 mln di parte corrente, € 2.347,1 mln in conto capitale e € 27,7 mln per il rimborso di passività finanziarie) e a € 55.760,5 mln in conto cassa, suddivisi tra le seguenti missioni:

                      (milioni di euro)

Missioni

Competenza

Cassa

Istruzione scolastica

44.799,1

45.006,3

Istruzione universitaria e formazione post-universitaria

7.851,4

8.087,4

Ricerca e innovazione

2.120,3

2.391,5

Servizi istituzionali e generali delle P.A.

52,1

52,1

Fondi da ripartire

223,2

223,2

TOTALE

55.046,1

55.760,5

La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2016, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a € 3.455,2 mln (di cui € 1.895,6 mln per la parte corrente, € 1.491,2 mln per spese in conto capitale e € 68,5 mln per il rimborso passività finanziarie).

Le previsioni assestate per il 2016

 

Variazioni introdotte in forza di atti amministrativi

Le previsioni iniziali sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio 2016, in forza di atti amministrativi. In particolare, si è registrato un aumento delle dotazioni di competenza pari a € 463,4 mln, e delle dotazioni di cassa, pari a € 564,9 mln.

Nello specifico, le variazioni alle sole dotazioni di cassa riguardano, fra l'altro, l'integrazione dei capitoli deficitari, con storno dall'apposito Fondo di riserva (cap. 3002 MEF). Le modifiche che hanno interessato contemporaneamente dotazioni di competenza e di cassa sono dipese, in particolare, dalla riassegnazione di entrate relative al cedolino unico e dalla reiscrizione di residui passivi perenti (Cfr. A.C. 3974/III, Nota illustrativa dello stato di previsione del MIUR - Tabella 7, pag. 8).

Variazioni proposte dal ddl di assestamento

A dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il ddl di assestamento, le quali comportano – all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo – un aumento € di 0,1 mln delle previsioni di competenza (interamente attribuibili a spese correnti) e di € 282,5 mln delle autorizzazioni di cassa (di cui € 75,8 mln per spese di parte corrente, € 206,9 mln per spese in conto capitale e € –0,1 mln per rimborso di passività finanziarie).

Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano – all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo – un decremento di € 16,0 mln (di cui € +88,4 mln di parte corrente,  €–104,6 mln per spese in conto capitale e € +0,2 mln per rimborso di passività finanziarie).

Le variazioni ai residui derivano dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto 2015.
Le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. In particolare, il ddl evidenzia che le principali variazioni proposte riguardano l'integrazione di spese di natura indifferibile e/o inderogabile.

In particolare, le variazioni proposte con il ddl di assestamento, articolate per Missioni, riguardano:

                        (milioni di euro)

Missioni

Competenza

Cassa

Istruzione scolastica

-5,4

232,1

Istruzione universitaria e formazione post-universitaria

0,5

0,1

Ricerca e innovazione

--

46,8

Servizi istituzionali e generali delle P.A.

5,0

3,5

Fondi da ripartire

--

--

TOTALE

0,1

282,5

Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il ddl di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2016 – articolate per Missioni – vengono, quindi, assestate come segue:

                       (milioni di euro)

Missioni

Competenza

Cassa

Istruzione scolastica

45.241,3

45.720,5

Istruzione universitaria e formazione post-universitaria

7.862,2

8.097,8

Ricerca e innovazione

2.131,0

2.516,2

Servizi istituzionali e generali delle P.A.

57,9

56,4

Fondi da ripartire

217,2

217,2

TOTALE

55.509,6

56.608,0

Per quanto riguarda i residui, il dato assestato registra un totale di € 3.439,1 mln (di cui € 1.984,0 mln di parte corrente, € 1.386,5 mln  per spese in conto capitale e € 68,6 mln per rimborso di passività finanziarie).

Il confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2016 con riferimento ai singoli programmi è riportato nella tabella allegata (all. 1).

Al riguardo, si evidenzia che le principali variazioni in conto competenza rispetto alle previsioni iniziali di bilancio riguardano la Missione 1. Istruzione scolastica (+ € 442,3 mln) con riferimento alla quale si registra, in particolare, un incremento relativamente ai programmi: 1.5 Istruzione secondaria di II grado (+ € 193,8 mln); 1.3 Istruzione primaria (+ € 128,5 mln); 1.4 Istruzione secondaria di I grado (+ € 83,6 mln).

Si registrano variazioni positive anche per quanto concerne la Missione 2. Istruzione universitaria (+ € 10,8 mln), la Missione 3. Ricerca e innovazione (+ € 10,7 mln) e la Missione 5. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (+ € 5,7).

Variazioni negative, invece, sono attribuibili alla Missione 6. Fondi da ripartire (– € 6,0 mln).

Alla medesima Missione 1. Istruzione scolastica sono attribuibili anche le principali variazioni in conto cassa (+ € 714,2 mln), dovute principalmente all'incremento registrato per i programmi 1.5 Istruzione secondaria di II grado (+ € 218,1 mln), 1.1 Programmazione e coordinamento dell'istruzione scolastica (+ € 177,7 mln), 1.3 Istruzione primaria (+ € 151,4 mln) e 1.4 Istruzione secondaria di I grado (+ € 95,9 mln).

Variazioni positive importanti intervengono anche nell'ambito della Missione 3. Ricerca e innovazione (+ € 124,6 mln). Ulteriori variazioni positive riguardano la Missione 2. Istruzione universitaria (+ € 10,4 mln), e la Missione 5. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (+ € 4,2 mln). Variazioni negative, invece, sono attribuibili sempre alla Missione 6. Fondi da ripartire (– € 6,0 mln).

Più in particolare, nell'ambito della Missione Istruzione scolastica, si evidenzia che gli stanziamenti relativi al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (capp. 1195, 1204, 1196 e 1194) non registrano variazioni in conto competenza, mentre subiscono un incremento di € 49,7 mln in conto cassa, risultando complessivamente pari a € 886,2 mln in conto competenza e a € 1.068,9 in conto cassa.
 
Con riguardo alla Missione Istruzione universitaria, in particolare, le dotazioni del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) (cap. 1694) subiscono un decremento per – € 1,9 mln sia in conto competenza sia in conto cassa, risultando pari a € 6.919,4 mln in conto competenza e a € 7.119,4 mln in conto cassa.
 
Nell'ambito della Missione Ricerca e innovazione, il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (cap. 7236) subisce un decremento per – € 6 mln in conto competenza e un aumento in conto cassa di € 44 mln, risultando pari a € 1.713,3 mln in conto competenza e a € 1.863,3 mln in conto cassa.
 
Le risorse destinate al Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) (cap. 7245) registrano variazioni in aumento sia in conto competenza (€ 8,4 mln) sia in conto cassa (€ 5,4 mln) risultando pari a € 67,2 mln in conto competenza e a € 184,2 mln in conto cassa.

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO

Le previsioni iniziali di bilancio per il 2016

Lo stato di previsione del MIBACT per l'esercizio 2016 reca previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi € 2.128,4 mln (di cui € 1.704,0 mln di parte corrente, € 380,7 mln di parte capitale e € 43,7 mln di rimborso passività finanziarie) e in conto cassa per complessivi € 2.345,3 mln (di cui € 1.787,6 mln di parte corrente, € 513,9 mln di parte capitale e € 43,7 mln di rimborso passività finanziarie), suddivisi tra le seguenti missioni:

               (milioni di euro)

Missioni

Competenza

Cassa

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

1.867,2

1.981,0

Ricerca e innovazione

20,8

20,8

Servizi istituzionali e generali delle P.A.

30,2

35,9

Fondi da ripartire

168,7

168,7

Turismo

41,5

138,8

TOTALE

2.128,4

2.345,3

 

La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2016, quale risultante nel progetto di bilancio presentato al Parlamento, è pari a € 336,6 mln (di cui € 154,6 mln per la parte corrente e € 182,0 mln in conto capitale).

 

Le previsioni assestate per il 2016

 

Variazioni introdotte in forza di atti amministrativi

Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2016 hanno comportato un incremento delle dotazioni di competenza pari a € 28,1 mln e di quelle di cassa pari a € 31,6 mln.

Nello specifico, le variazioni sono dipese principalmente dalla riassegnazione di entrate derivanti dal minor utilizzo degli stanziamenti previsti dall'art. 1, commi da 325 a 337, della L. 244/2007, per la proroga delle agevolazioni fiscali per le attività cinematografiche (Tax Credit Cinema), dalla riassegnazione delle somme versate in entrata provenienti dai biglietti di ingresso di pertinenza del Mibact, ai sensi dell'art. 3, co. 1, del D.L. 91/2013, nonché dal prelevamento dal fondo occorrente per il pagamento dei residui passivi perenti in conto capitale (cfr. A.C. 3974/IV, Nota illustrativa dello stato di previsione del MIBACT - Tabella 13, pagg. 343 e 343).

Variazioni proposte dal ddl di assestamento

A dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il ddl di assestamento, le quali comportano – all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo – una diminuzione di € 0,1 mln delle previsioni di competenza (attribuibile a spese in conto capitale) e un aumento di € 5,0 mlndelle autorizzazioni di cassa (attribuibile principalmente a spese di parte corrente).

Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di € 81,4 mln (di cui € 68,2 mln di parte corrente e € 13,2 mln per spese in conto capitale).

Le motivazioni delle variazioni proposte sono pressoché identiche a quelle indicate per il MIUR.

In particolare, le variazioni proposte con il ddl di assestamento, articolate per Missioni, riguardano:

               (milioni di euro)

Missioni

Competenza

Cassa

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

-6,7

-4,6

Ricerca e innovazione

1,0

1,0

Servizi istituzionali e generali delle P.A.

--

-2,6

Fondi da ripartire

1,2

1,2

Turismo

4,5

10,0

TOTALE

-0,1

5,0

Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il ddl di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2016 – articolate per Missioni – vengono, quindi, assestate come segue:

               (milioni di euro)

Missioni

Competenza

Cassa

Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici

1.890,8

2.008,7

Ricerca e innovazione

21,7

23,2

Servizi istituzionali e generali delle P.A.

30,5

33,7

Fondi da ripartire

167,4

167,4

Turismo

45,9

148,8

TOTALE

2.156,4

2.381,8

Per quanto riguarda i residui, il dato assestato registra un totale di € 418,0 mln (di cui € 222,8 mln di parte corrente e € 195,3 per spese in conto capitale).

Il confronto tra le previsioni iniziali e le previsioni assestate per il 2016 con riferimento ai singoli programmi è riportato nella tabella allegata (all. 2).

Al riguardo, si evidenzia che la principale variazione di segno positivo rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, sia in conto competenza sia in conto cassa, riguarda – all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo – la Missione 1. Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici (+ € 23,6 mln in conto competenza e + € 27,6 mln in conto cassa) per la quale, in particolare, si registra un incremento relativamente ai programmi: 1.6 Tutela dei beni archeologici (+ € 21,8 mln e + € 22,6 mln); 1.2 Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo (+ € 15,6 mln e + € 14,0 mln); 1.13 Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale (+ € 10,8 mln in competenza e + € 21,9 mln in conto cassa); 1.15 Tutela del patrimonio culturale (+ € 5,5 mln e + € 1,7 mln). Una forte diminuzione degli stanziamenti riguarda, invece, il programma 1.12 Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio (– € 29,2 mln e – € 28,5 mln).

Più in particolare, le previsioni assestate relative al Fondo unico dello spettacolo (FUS) (capp. 1390, 1391, 6120, 6620, 6621, 6622, 6623, 6624, 6626, 8570, 8571, 8573, 8721) registrano variazioni positive rispetto alle previsioni iniziali sia in competenza (+ € 22,9 mln), sia in conto cassa (+ € 14,6 mln). In base alle previsioni assestate, pertanto, la consistenza del Fondo è pari a € 429,7 mln in conto competenza e a € 499,7 mln in conto cassa.

Si registrano variazioni positive anche per quanto concerne la Missione 6. Turismo (+ € 4,5 mln in conto competenza e + € 10,0 mln in conto cassa)

 Variazioni negative sono riscontrabili, invece, per la Missione 4. Fondi da ripartire (– € 1,3 mln sia in conto competenza che in conto cassa).

 Variazioni di segno opposto si registrano con riguardo alla Missione 3. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (+ € 0,3 mln in conto competenza e – € 2,2 mln in conto cassa).


ULTERIORI STANZIAMENTI DI INTERESSE DELLA COMMISSIONE CULTURA IN ALTRI STATI DI PREVISIONE

Con riferimento agli ulteriori stanziamenti di interesse della Commissione Cultura presenti in altri stati di previsione, nella tabella allegata (all. 3) sono riportate le principali variazioni rispetto alla legge di bilancio 2015 recate dal ddl di assestamento.


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