XVII Legislatura

Commissione parlamentare per la semplificazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 12 di Giovedì 3 dicembre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Tabacci Bruno , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE SEMPLIFICAZIONI POSSIBILI NEL SUPERAMENTO DELLE EMERGENZE

Audizione del Presidente di Unioncamere, Ivanhoe Lo Bello.
Tabacci Bruno , Presidente ... 3 
Lo Bello Ivanhoe , presidente di Unioncamere ... 3 
Tabacci Bruno , Presidente ... 6 
Taricco Mino (PD)  ... 6 
Lo Bello Ivanhoe , presidente di Unioncamere ... 6 
Taricco Mino (PD)  ... 6 
Pompei Tiziana , vicesegretario generale di Unioncamere ... 7 
Lo Bello Ivanhoe , presidente di Unioncamere ... 7 
Tabacci Bruno , Presidente ... 7

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BRUNO TABACCI

  La seduta comincia alle 8.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente di Unioncamere, Ivanhoe Lo Bello.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle semplificazioni possibili nel superamento delle emergenze, l'audizione del dottor Lo Bello, presidente di Unioncamere, che è accompagnato dai dottori Tiziana Pompei, vice segretario generale, Andrea Acquaviva e Cesare Caldieron di Infocamere e Daniela Tauro dell'ufficio legislativo.
  Ci interessa la sua relazione per acquisire il punto di vista di una struttura pubblica che lavora a servizio delle imprese anche nelle situazioni di emergenza.
  Ricordo che le indicazioni fornite oggi saranno utili nel confrontarci con i vertici delle istituzioni direttamente interessate.
  Do la parola al presidente Lo Bello per lo svolgimento della relazione.

  IVANHOE LO BELLO, presidente di Unioncamere. Ringrazio il Presidente, onorevole Bruno Tabacci, e i componenti della Commissione per aver voluto chiamare l'Unioncamere a portare il suo contributo, nell'ambito della indagine conoscitiva sulle semplificazioni possibili nel superamento delle emergenze.
  Vogliamo cogliere questa occasione per condividere l'esperienza che il sistema camerale ha maturato nel sostenere le aziende e i territori colpiti da calamità naturali, lavorando direttamente sul territorio, quale pubblica amministrazione, in prima fila per il supporto alle imprese. Questa è la nostra funzione.
  Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura sono infatti enti pubblici espressione della comunità e delle imprese del territorio, che svolgono un vasto insieme di funzioni di interesse generale per il sistema imprenditoriale, curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali.
  Com’è noto, il sistema camerale, dopo la legge n. 580 del 1993 e poi con la revisione della propria disciplina nel 2010, è attualmente coinvolto in un percorso di riforma in base alla delega legislativa attribuita con la legge n. 124 del 2015, che prevede la diminuzione delle Camere dalle attuali 105 a un massimo di 60, la revisione del finanziamento e delle funzioni e il riordino delle competenze relative alla tenuta e valorizzazione del registro delle imprese.
  Tra le numerose funzioni delle Camere di commercio vi è infatti la tenuta del registro delle imprese. Il nostro è un registro completamente digitalizzato che le Camere negli ultimi vent'anni, attraverso il loro braccio tecnologico di Infocamere, hanno reso un esempio di eccellenza a livello europeo.
  Faccio un esempio fondamentale: già nel 1995, vent'anni fa, il registro delle imprese era totalmente digitalizzato, quindi è un elemento forte dal punto di Pag. 4vista della capacità di innovazione del nostro sistema, reso un esempio di eccellenza a livello europeo e divenuto la più ampia, completa e aggiornata base di dati pubblici sull'economia del sistema «Italia». Si tratta di una banca dati che permette di accedere in tempo reale a dati, a bilanci e a informazioni relative a 6 milioni di imprese, assicurando trasparenza e sicurezza del mercato.
  Esso costituisce ovviamente l'anagrafe delle imprese ed è un prezioso strumento in grado di assicurare un sistema certo di pubblicità legale perché è un quadro completo della situazione giuridica di ciascuna impresa. Tramite le funzionalità del registro, che costituisce un utile strumento informativo per tutte le amministrazioni pubbliche, esse possono acquisire gratuitamente informazioni relative alle aziende, senza duplicare gli adempimenti e riducendo i costi, quindi.
  Questo strumento rappresenta un asset che può essere ulteriormente valorizzato e messo a servizio, nell'ottica di una gestione unitaria, coordinata e più semplice delle fasi emergenziali che coinvolgono diversi attori pubblici e privati. È in questa direzione che si sono mosse le diverse Camere di commercio operanti sui territori colpiti da eventi calamitosi.
  Il loro intervento si concretizza sostanzialmente nel sostenere l'economia locale attraverso la previsione e la gestione di misure agevolative per le imprese danneggiate da fenomeni sismici o di dissesto idrogeologico. Si tratta di iniziative realizzate, nella maggior parte dei casi, in stretto raccordo operativo con le regioni e le istituzioni locali. Inoltre, nell'ambito del proprio fondo di perequazione, costituito per uniformare le funzioni delle Camere di commercio, il sistema camerale ha finanziato iniziative delle Camere, a seguito del verificarsi di calamità naturali, orientate a realizzare progetti per la ripresa delle attività economiche locali.
  Negli ultimi anni, purtroppo caratterizzati dal susseguirsi di eventi calamitosi, sono stati molteplici i momenti che hanno visto l'attivazione di questa specifica linea del fondo perequativo. Nel biennio 2013-2014, ad esempio, sono stati stanziati dal fondo circa 1 milione e mezzo di euro per gli eventi che hanno colpito la Liguria, la Sardegna, il Piemonte, la Puglia, la Toscana e l'Emilia-Romagna.
  Tra gli interventi si segnalano quelli per la rimozione immediata degli effetti dell'evento dannoso, per il ripristino degli immobili e dei macchinari, per il finanziamento delle perizie e delle certificazioni dei danni, per la ristrutturazione dell'azienda, ma anche per l'attività di marketing, comunicazione e di sviluppo di piattaforme per il commercio elettronico. Inoltre, a seguito del terremoto dell'aprile del 2009 in Abruzzo e, successivamente, per quello dell'Emilia-Romagna, il sistema camerale ha prontamente dato vita a fondi di solidarietà per le Camere di commercio di questi territori, finanziati in parte con le risorse del fondo perequativo di cui ho già parlato e in parte con i contributi volontari delle Camere di commercio delle restanti aree del territorio italiano. Grazie alla solidarietà attivata nella rete camerale su tutto il Paese, è stato raggiunto un plafond di 8 milioni e mezzo di euro per l'Abruzzo e di 4 milioni per l'Emilia-Romagna.
  Dall'esperienza camerale nelle diverse aree sono emerse comunque alcune criticità sia nella fase della prevenzione sia nella fase successiva agli eventi calamitosi. Per quanto riguarda la fase preventiva, si potrebbe introdurre un meccanismo di incentivazione attraverso il credito d'imposta per consentire una copertura assicurativa adeguata all'alto rischio che espone le imprese operanti in territori soggetti al frequente verificarsi di eventi. Questo strumento potrebbe rendere ancora più forte la copertura assicurativa. Un'assicurazione in grado di coprire l'entità del danno effettivamente sùbito avrebbe, infatti, dei costi molto elevati.
  Come già sottolineato anche in altre audizioni, uno strumento utile potrebbe essere la predisposizione e tenuta di elenchi di professionisti e di imprese che possono svolgere le perizie e certificare il danno nella fase della ricostruzione. Su questo le Camere di commercio potrebbero Pag. 5mettere a disposizione la loro esperienza, legata a una nostra cultura molto forte, particolarmente, sulla certificazione.
  In taluni casi, la semplice sospensione del pagamento delle somme dovute agli enti pubblici da parte dei soggetti colpiti dalla calamità naturale comporta diverse problematiche per le amministrazioni interessate. Per le Camere di commercio, per esempio, le somme dovute dalle imprese (diritto annuale, diritto di segreteria e/o sanzioni) il cui versamento viene sospeso, nella maggior parte dei casi, non sono di entità elevata e il loro recupero al termine del periodo di sospensione, spesso, genera costi superiori rispetto alle perdite derivanti dal mancato introito. Sarebbe forse preferibile in alcuni casi, quindi, disporre ex ante l'esonero dal pagamento per evitare oneri maggiori a valle. Lo dico perché solitamente, nella storia di queste vicende, il costo è stato molto più alto, quindi da questo punto di vista credo che questo sia un suggerimento che possa essere estremamente utile.
  Con riferimento soprattutto alla fase successiva, alcune Camere hanno rilevato, tra i principali ostacoli all'efficacia degli interventi, da un lato la possibilità di acquisire le domande, non solo in via telematica, ma anche in modalità cartacea, e dall'altro la procedura che prevede per l'impresa richiedente l'onere di effettuare prima la segnalazione del danno e in un momento successivo procedere alla vera e propria domanda di contributo.
  Si potrebbe, dunque, pensare a un unico modello di segnalazioni di danni e di richieste di contributo, attraverso cui i soggetti economici sono direttamente ammessi alla procedura di agevolazione, senza necessità di ulteriori adempimenti e della quantificazione dei danni. Tale modello potrebbe essere affidato a professionisti già individuati. Inoltre, si potrebbe predisporre una specifica pratica telematica, attraverso la piattaforma del sistema camerale, gestita da Infocamere, per la trasmissione della domanda.
  Infine, si dovrebbe utilizzare il patrimonio informativo del registro e degli altri strumenti, quali il REA e il fascicolo elettronico di impresa, per poter rendere disponibili a tutte le pubbliche amministrazioni interessate i dati relativi alle imprese danneggiate, semplificando così gli oneri a carico delle imprese. Questo è un elemento fondamentale perché semplifica in maniera molto forte il rapporto di cui abbiamo già parlato.
  Strumenti di questo tipo possono, infatti, rivestire un'utilità formidabile, nelle situazioni in cui sono richiesti informazioni e documenti che rappresentano un elemento fondamentale in questi casi per conoscere stati e qualità che riguardano l'impresa, a partire dai dati anagrafici fino alla piantina catastale, alle autorizzazioni ricevute dei comuni, alla certificazione di qualità possedute. Tutto questo potrebbe avvenire digitalizzando questi processi.
  Infine, le Camere di commercio potrebbero mettere a disposizione la banca dati AGEF (agevolazioni e finanziamenti) che è un servizio che attualmente gestisce tutto l’iter di erogazione dei contributi camerali alle imprese.
Attualmente le Camere che utilizzano questa piattaforma sono 55 e nel 2015 sono state gestite circa 19.000 domande di contributo per complessivi 54 milioni di euro di contributi erogati. Nel 2014 ci sono state 23.500 domande per 76 milioni di euro di contributi.
  Alcune Camere – cito quelle di Genova, di Padova, di Mantova, di Livorno, di Verona e di Bologna – hanno utilizzato il prodotto per gestire anche le domande di contributo a seguito di danni derivanti da eventi naturali. Il sistema camerale può, quindi, mettere a disposizione questo servizio per realizzare una gestione coordinata dei bandi di agevolazione rivolti alle imprese, anche nelle situazioni di emergenza, e consentire l'accesso on line all'insieme delle opportunità di finanziamento pubblico offerte alle imprese del territorio.
  La piattaforma integrata con l'archivio del registro delle imprese camerale potrebbe gestire on line tutto l’iter fino alla concessione dei contributi, consentendo di semplificare notevolmente le procedure di istruttoria e di controllo. Questo è un Pag. 6punto fondamentale perché può avere un ruolo rilevantissimo in queste vicende. Normalmente la maggior parte delle verifiche sui requisiti del soggetto richiedente avviene in fase di rendicontazione, mentre l'utilizzo di procedure informatiche, ma soprattutto l'integrazione della piattaforma con il registro delle imprese, consentirebbero l'autenticazione immediata del soggetto richiedente, con effetti estremamente importanti dal punto di vista dell'efficienza.
  Tali aspetti consentirebbero l'autenticazione immediata del soggetto richiedente, anticipando già in fase di domande, come dicevo prima, i principali controlli relativi per esempio alla natura dell'impresa, alla sua esistenza, al suo status di attività, alla localizzazione e al fatto che l'impresa abbia o meno presentato altre domande di agevolazione.
  Il servizio, che potrebbe essere anche integrato all'interno del portale «impresa in un giorno», oggi costituisce il punto unico di contatto tra le imprese e la pubblica amministrazione.
  Infine, si sottopone alla valutazione della Commissione la possibilità di introdurre un coordinamento, anche sotto il profilo delle risorse finanziarie che spesso sono il frutto di iniziative delle singole amministrazioni. Questa è una questione fondamentale. Si potrebbero far confluire, in caso di emergenza, tutte le risorse messe a disposizione dalle diverse amministrazioni del territorio in un unico fondo, al fine di costituire una maggiore massa critica. Tali risorse potrebbero essere gestite attraverso questa piattaforma.
  Quelle elencate sono le questioni che abbiamo valutato. In merito, ci sono delle proposte che possono veramente semplificare quello che succede, purtroppo, nel nostro Paese con una certa continuità.
  Rimettiamo alla Commissione le nostre considerazioni e ringraziamo.

  PRESIDENTE. Siamo noi che ringraziamo il presidente Ivanhoe Lo Bello per le cose che ci ha detto e per la relazione che ha presentato.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MINO TARICCO. Grazie, Presidente. Ringrazio i nostri ospiti per le tante informazioni che ci hanno fornito.
  In qualche misura, voi proponete di mettere a disposizione il sistema informatizzato di raccordo con le imprese come canale per semplificare le procedure, soprattutto in momenti di emergenza. Credo che questo sia un tema su cui avremo modo di riflettere e fare approfondimenti.
  Io vorrei soffermarmi e chiedervi una considerazione sulla questione che avete posto e che trovo molto interessante, cioè l'incentivare le assicurazioni contro gli eventi calamitosi grazie al credito di imposta. Mi piacerebbe, se è possibile, avere qualche considerazione in più su questo tema perché mi pare che già in altri campi esso abbia aiutato molto i settori a evolversi. Vorrei sapere concretamente cosa intendete in questo senso, anche se è chiaro, ma soprattutto se pensate che un ragionamento del genere possa essere effettivamente interpretato dalle imprese come una modalità che su tutto il Paese possa avere una ricaduta effettiva.

  IVANHOE LO BELLO, presidente di Unioncamere. Il credito di imposta serve a rendere molto più efficace la copertura assicurativa coprendone una parte importante dei costi. È una questione che può sembrare molto semplice, ma che potrebbe avere un effetto rilevante e immediato nei fenomeni calamitosi.

  MINO TARICCO. Vorrei chiedere se, secondo voi, un credito d'imposta anche significativo potrebbe essere effettivamente in grado di muovere le imprese. Il grande tema che abbiamo visto in migliaia di situazioni analoghe è che, a fronte di eventi di questa natura, le imprese tendono a dire che qualcuno ci penserà, quindi, anche a fronte di un credito di imposta, non è scontato che questo metta in moto un movimento positivo. Mi piacerebbe, Pag. 7visto che voi avete un rapporto diretto con le imprese, conoscere qual è la vostra sensazione su questo tema.

  TIZIANA POMPEI, vicesegretario generale di Unioncamere. Questa proposta nasce anche da un'esperienza fatta sul campo perché è un suggerimento che viene dalla Camera di commercio di Genova che su tale materia, anche recentemente, ha fatto un'esperienza importante.
  L'esigenza che veniva dal territorio era quella di immaginare un'assicurazione obbligatoria in quei territori che sono stati particolarmente colpiti e, poiché si tratta di assicurazioni che hanno dei premi molto alti, agevolarle con il meccanismo del credito di imposta. In questo modo, le imprese assicurate avrebbero la copertura e in qualche modo non avrebbero l'esigenza di ricorrere alle agevolazioni e ai bandi.
  Questo amplierebbe naturalmente la platea dei soggetti che possono effettivamente accedere, invece, ai sistemi e ai bandi di agevolazioni. Ciò avrebbe, quindi, un duplice effetto, da un lato di garantire nella fase emergenziale vera e propria la copertura del danno e l'immediato intervento, anche perché la velocità dell'erogazione dei finanziamenti e dei contributi è fondamentale, e dall'altro di aumentare la platea dei possibili destinatari. Nell'esperienza che c’è stata raccontata dalla Camera di Genova sembrerebbe un aspetto che le imprese ritengono di poter sostenere, probabilmente sulla base dell'esperienza fatta su quei territori.

  IVANHOE LO BELLO, presidente di Unioncamere. Ciò limita molto il rischio, quindi a noi è sembrato uno strumento con effetti veramente molto importanti in caso di calamità naturali.
  L'esperienza di Genova di cui parlava la dottoressa Pompei è stata importante e anche molto gradita dalle imprese.

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti.
  Dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 8.35.