XVII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 74 di Mercoledì 4 ottobre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ANAGRAFE TRIBUTARIA NELLA PROSPETTIVA DI UNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DATI PUBBLICHE IN MATERIA ECONOMICA E FINANZIARIA. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEL SISTEMA NEL CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE

Audizione del direttore del presidente e dell'amministratore delegato di Sogei.
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 
Mazzotta Biagio , presidente di Sogei ... 3 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 4 
Pelillo Michele (PD)  ... 4 
Quacivi Andrea , amministratore delegato di Sogei ... 4 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 6 
Pelillo Michele (PD)  ... 6 
Sciascia Salvatore  ... 6 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 7 
Quacivi Andrea , amministratore delegato di Sogei ... 7 
Pelillo Michele (PD)  ... 8 
Quacivi Andrea , amministratore delegato di Sogei ... 8 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 8 
Petrini Paolo (PD)  ... 8 
Bignami Laura  ... 8 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 8 
Quacivi Andrea , amministratore delegato di Sogei ... 9 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 9 
Quacivi Andrea , amministratore delegato di Sogei ... 9 
Mazzotta Biagio , presidente di Sogei ... 10 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIACOMO ANTONIO PORTAS

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Comunico che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati e, successivamente, sul canale satellitare della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del direttore del presidente e dell'amministratore delegato di Sogei.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente di Sogei, Biagio Mazzotta, e dell'amministratore delegato di Sogei, Andrea Quacivi, che, anche a nome dei colleghi, ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione.
  Sono presenti, inoltre, Gianni Gasbarrini, direttore mercati e clienti, Paolino Iorio, direttore infrastrutture, impianti e innovazione, e Anna Scafuri, responsabile comunicazione e rapporti istituzionali, che ringrazio per la loro presenza.
  L'audizione si inquadra nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale.
  Do la parola al presidente Mazzotta, con riserva per me e per i colleghi di rivolgergli, al termine del suo intervento, domande e richieste di chiarimenti.

  BIAGIO MAZZOTTA, presidente di Sogei. Grazie, presidente. Io farò una brevissima introduzione e poi lascerò la parola all'amministratore delegato.
  Sicuramente è un onore partecipare oggi a questa audizione in qualità di presidente di Sogei. Io, in realtà, sono stato consigliere di Sogei per diversi anni e solo di recente sono stato indicato come presidente della società, quindi un po’ la conosco.
  Voglio ringraziare la Commissione per averci dato questa opportunità di parlare e di spiegare una serie situazioni a cui poi farà riferimento l'amministratore delegato. Certamente per noi questo è un momento importante, perché è un momento di confronto anche con il Parlamento su alcune tematiche molto delicate.
  Come sapete, Sogei svolge un ruolo veramente centrale dal punto di vista della digitalizzazione del settore pubblico e coopera con una serie di clienti istituzionali, principalmente il Ministero dell'economia e delle finanze, che è il nostro cliente di riferimento, quasi l'unico in senso stretto. Sotto questo profilo, noi diamo il massimo contributo alla nostra amministrazione di riferimento.
  Per venire al tema dell'audizione, che riguarda, come sapete bene, il tema dello spesometro, noi garantiamo la nostra massima collaborazione e trasparenza dal punto di vista delle informazioni che adesso vi forniremo. Mi sento di dire che Sogei ha subito assicurato la massima disponibilità per quanto riguarda l'assistenza alla stessa Agenzia delle entrate nel momento in cui si sono verificati tutti quei fatti di cui adesso vi darà conto l'amministratore delegato.
  Da parte mia, quello che più mi preme sottolineare è che Sogei è un'azienda che Pag. 4opera ormai da quarant'anni e – permettetemi di dirlo – per quel poco che la conosco io da qualche anno è un gioiellino. Negli ultimi anni ha fatto dei passi da gigante e ha realizzato una serie di progetti, di cui oggi non avremo tempo di parlare, ma che sono stati tanti, sono arrivati sempre a compimento e stanno implementandosi di anno in anno. È un'azienda sempre disponibile 24 ore al giorno, perché noi dobbiamo garantire i servizi 24 ore al giorno. Ho avuto modo di notare che c'è sempre una grande dedizione da parte dell'azienda su questo lavoro e di questo bisogna certamente dare atto.
  Detto questo, io lascio la parola all'amministratore, che vi darà maggiori dettagli.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Pelillo.

  MICHELE PELILLO. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Siccome abbiamo dei tempi molto stretti, chiederei la cortesia di concentrare la relazione sull'ex spesometro, in modo da poterci dare la possibilità eventualmente di fare qualche domanda.

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato di Sogei. Ringrazio il signor presidente e gli onorevoli senatori e deputati per l'opportunità che mi viene offerta di fornire alla Commissione il contributo di Sogei in un momento in cui l'azienda e l'Agenzia delle entrate si trovano esposte, a mio modo di vedere, in modo eccessivo, sul tema del portale Fatture e corrispettivi, cosiddetto «ex spesometro». Sarà mia cura e interesse esporre nella prima parte dell'audizione il tema dello spesometro e poi magari lasciamo agli atti il testo dell'audizione sugli altri progetti.
  Prima di procedere in tal senso, ritengo tuttavia opportuno soffermarmi sul ruolo centrale e strategico di Sogei, società a cui sono fiero e orgoglioso di appartenere già da diversi anni e che da pochi mesi sono onorato di rappresentare nel ruolo di amministratore delegato.
  Come ben sapete, l'impegno di Sogei è da sempre mirato a definire, condividere e attuare con l'amministrazione economico-finanziaria un percorso per lo sviluppo di servizi ICT che consegua contemporaneamente gli obiettivi di rapidità di esecuzione, efficienza e contenimento dei costi, sicurezza e privacy. La natura spesso divergente di tali obiettivi, il contesto tecnologico in rapida evoluzione e la strategicità della mission dell'amministrazione costituiscono fattori di criticità che hanno portato nel tempo l'azienda a investire continuamente in organizzazioni e in processi che consentono oggi il complesso governo dell'intero sistema, ivi compresa la sicurezza e la privacy di oltre 500 servizi ICT e di circa 200 basi dati integrate nel dominio applicativo.
  Nel prosieguo, illustrerò lo stato di avanzamento di alcuni progetti, veramente in sintesi, cominciando da Fatture e corrispettivi, il cosiddetto «ex spesometro». Venendo, quindi, ad affrontare il tema del cosiddetto «ex spesometro» preme evidenziare che il portale web Fatture e corrispettivi (di seguito, per brevità FC) è disponibile agli utenti dal luglio 2016 per soddisfare gli obblighi e le opzionalità previste dal decreto legislativo n. 127 del 2015 in termini di trasmissione all'Agenzia delle entrate dei dati e dei corrispettivi delle fatture. Nella sua prima release il portale è stato progettato per l'utilizzo diretto solo da parte del contribuente. In seguito all'emanazione del decreto legislativo n. 193 del 2016, l'Agenzia delle entrate ha permesso ai contribuenti di utilizzare il portale per adempiere all'obbligo della trasmissione delle comunicazioni periodiche IVA e dei dati delle Fatture e corrispettivi, cosiddetto «ex spesometro», in luogo dei servizi telematici Entratel. In seguito a questa decisione, si è reso necessario consentire l'utilizzo del portale a soggetti che operano per conto e in nome di terzi. In particolare, i soggetti incaricati e delegati possono operare per conto del contribuente in virtù di una delega esplicita registrata sulla base dei dati dei servizi telematici. In tale portale, invece, i cosiddetti «intermediari fiscali» ex articolo 3, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 322 del 1998 operano senza una delega esplicita, in quanto questi soggetti qualificati possono Pag. 5agire, dopo essersi autenticati con le proprie credenziali, dichiarando direttamente il codice fiscale del contribuente loro assistito. Il ruolo di intermediari è altresì verificato dal sistema sulla base dell'appartenenza del soggetto a una delle categorie indicate dall'Agenzia delle entrate.
  In sintesi, una volta autenticatosi al portale, all'utente vengono attribuiti i ruoli in virtù del profilo noto al sistema. Pertanto, nell'ipotesi in cui l'utente risulti incaricato o delegato, questo opererà esclusivamente per i contribuenti dai quali è stato espressamente designato, mentre, se risulta ruolo intermediario, opererà su uno o più contribuenti in quanto suoi assistiti di cui lui stesso inserisce a sistema il codice fiscale. Il portale consente comunque agli intermediari di accedere ai servizi anche con delega esplicita, ma in questo caso la scelta dell'utenza di lavoro avverrà con l'opzione «delega diretta», garantendo l'accesso a ulteriori funzionalità previste nella sezione «consultazione dati», in analogia a quanto previsto per il cassetto fiscale dei servizi telematici dell'Agenzia delle entrate (a titolo esemplificativo e non esaustivo: dichiarazioni, avvisi di pagamenti, rateizzazioni e altro).
  Il giorno 21 settembre 2017, l'Agenzia delle entrate ha condiviso con Sogei la segnalazione di alcuni soggetti intermediari, i quali avevano constatato che, tramite le funzionalità messe a loro disposizione dal portale, era possibile visualizzare l'esito della trasmissione dei file dei dati fattura inerenti il codice fiscale da loro indicato, anche se non firmato da loro. Inoltre, indicando il numero identificativo di questi file riportato nell'esito, era possibile servirsi della funzionalità di aggiornamento, per richiamare il contenuto da utilizzare per la generazione di un file di modifica e annullamento. In definitiva, utilizzando le utilità disponibili all'utenza di lavoro corrispondente al codice fiscale indicato, si poteva visualizzare, pur in assenza di delega esplicita, il contenuto di file firmati da altri utenti.
  A seguito di quanto sopra, l'Agenzia delle entrate ha chiesto a Sogei di inibire questa possibilità nei tempi più brevi possibili. Per dar seguito prontamente alla richiesta, fin da giovedì 21 settembre Sogei è intervenuta per disabilitare le funzionalità «aggiornamento» e «riprendi ultimo file» per tutte le tipologie di profilo utente (utente per se stesso, incaricato, delegato e intermediario), non essendo possibile, nei tempi richiesti, intervenire in maniera puntuale sulle singole tipologie.
  In seguito ad analisi svolte da Sogei, il servizio è stato disabilitato nella serata di venerdì 22 settembre, onde procedere ad altre modifiche finalizzate a circoscrivere ulteriormente la visibilità degli utenti con il ruolo di intermediari. Successivamente, entro il giorno 24 settembre 2017, sono stati effettuati una serie di interventi di ripristino di alcune funzionalità, applicando i nuovi criteri di visibilità sui dati.
  È necessario precisare che in ogni caso la funzionalità «monitoraggio dei file trasmessi» non consente di visualizzare il contenuto dei file, ma fornisce informazioni sull'esito della trasmissione. La visualizzazione del contenuto dei file era possibile in maniera indiretta tramite la funzionalità «modifica», che è stata disabilitata.
  Allo stato, il recupero delle funzionalità del portale è in corso, parallelamente agli approfondimenti tecnici riguardanti tre funzionalità: «rubrica», «riprendi ultimo file» e «monitoraggio file fatture periodiche», in quanto, trattandosi di interventi che incidono sull'architettura applicativa del servizio, dovrà essere valutata l'opportunità di un loro ripristino.
  In data 27 settembre ultimo scorso è stata avviata nei confronti di Sogei un'attività ispettiva da parte del Garante per la protezione dei dati personali. In tale occasione sono stati forniti sia i chiarimenti richiesti relativamente all'evento sia la documentazione di riferimento: specifiche funzionali, collaudi tecnici, e-mail e altro, il tutto con la massima collaborazione. È stata illustrata, inoltre, l'architettura applicativa sviluppata e successivamente gli ispettori hanno verificato che, con il profilo intermediario simulato con un'utenza messa a disposizione dell'Agenzia delle entrate, non persisteva alcuna criticità. In ogni caso Sogei aveva già disposto l'avvio di verifiche, Pag. 6che sono tuttora in corso, finalizzate a individuare da una parte i soggetti che hanno avuto accesso a file non firmati da loro stessi, pur non essendo stati delegati esplicitamente sui sistemi alla consultazione dei dati, e dall'altra le informazioni visualizzate.
  Inoltre, mi preme fare una precisazione: il sistema non è stato violato da un punto di vista della sicurezza informatica. Non vi è stato, infatti, nessun accesso non autorizzato o sottrazione di dati da parte di hacker. Si è trattato di una scelta funzionale, risultato di approfondimento e proposte effettuate dall'Agenzia delle entrate e Sogei per dare agli operatori economici il massimo delle possibilità e degli strumenti finalizzati ad agevolare il rispetto dell'adempimento fiscale.
  Il servizio è stato progettato per garantire la fruibilità sostanzialmente anche a soggetti di piccole dimensioni e con limitate risorse tecnologiche. Si ricorda, infatti, che i canali di trasmissione destinati a tutti gli operatori economici, ovvero web services e file transfer protocol (FTP), hanno sempre continuato a garantire il servizio, anche quando il portale web «Fatture e corrispettivi» è stato temporaneamente disattivato.
  Alle ore 18 del 3 ottobre, le fatture e i corrispettivi trasmessi sono pari a 883.915.937. Quelli ricevuti da portale rappresentano il 19 per cento, pari a 163.973.473; quelli ricevuti tramite web services sono 517.326.645; quelli trasmessi con il sistema FTP dei grandi fatturatori sono pari a 202.615.819.
  La Sogei, pur nel rispetto dei differenti ruoli operativi e istituzionali, sta continuando a lavorare in totale collaborazione con l'Agenzia delle entrate, gestendo con il massimo rigore e attenzione la tematica. Attendiamo fiduciosi gli esiti delle verifiche in corso, certi che il nostro operato sia stato sempre orientato allo sviluppo di servizi flessibili, sicuri e affidabili.
  Vorrei inoltre sottolineare che anche in questo caso Sogei ha dato dimostrazione delle sue capacità di reazione, riuscendo in breve tempo a riorientare le funzionalità del sistema, in aderenza alle indicazioni dell'Agenzia delle entrate, senza perdere di vista, nel frattempo, altri significativi impegni assunti verso l'Agenzia stessa e le altre strutture del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Questa, presidente, è la parte relativa allo spesometro.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MICHELE PELILLO. Io vorrei chiedere qualcosa. Mi rassicura il fatto che non ci siano stati hackeraggi e, quindi, non sia stato violato il sistema, dal punto di vista della sicurezza informatica. Non mi è però ancora chiaro come mai sono sorti questi problemi, per i quali l'Autorità per la protezione dei dati personali è intervenuta. Se riesco a comprendere, la facilità di accesso al vostro sistema avrebbe creato questa situazione per la quale venivano violate delle condizioni di privacy. Sarebbe questa la questione? Dal punto di vista dell'Autorità per la protezione dei dati personali, la situazione oggi è sotto controllo? Questa è la prima domanda.
  Passo alla seconda domanda. In base alla vostra esperienza di questi mesi, le notizie che richiediamo ai contribuenti sono tutte indispensabili o si possono ridurre? Si può semplificare l'invio dei dati? Mi hanno riferito, per esempio, che venivano rifiutate fatture con il CAP sbagliato o non indicato. Vorrei sapere se è vera una cosa del genere e se dati di questo tipo possono essere ritenuti essenziali nell'accoglimento dell'invio della fattura. Per ciò che concerne la semplificazione, dal punto di vista tecnico da parte vostra osterebbe qualcosa al riproporre l'invio cumulativo sotto una determinata soglia di fatture?

  SALVATORE SCIASCIA. Ringrazio i signori relatori della Sogei. Non mi soffermerò sulla questione dell’impasse che si è avuta, anche se ha provocato danni non irrilevanti, visto che io ho la responsabilità di quasi cento società e, quindi, ci siamo trovati in un problema non indifferente.
  Ho una domanda di natura tecnica. Per quale motivo siete passati – perché penso Pag. 7che sia stato il vostro ufficio tecnico – dal sistema aggregato al sistema non aggregato? Una società che abbia emesso 122 fatture nei confronti di un unico cliente deve elencarle tutte 122 e non la somma delle fatture. Questo transeat.
  La seconda domanda si riferisce alle dichiarazioni fatte dal direttore Ruffini presso la Commissione finanze e tesoro del Senato, l'altro ieri. Questo signore dice che bisogna cambiare il modo di agire nei confronti del contribuente con la realizzazione di «una reale semplificazione dei regimi fiscali e degli adempimenti». Non l'ho detto io, l'ha detto l'avvocato Ruffini. Io mi chiedo: avete avuto degli input o state studiando qualcosa, riprendendo il discorso del collega, per diminuire gli impatti fiscali? Peraltro, personalmente, da commercialista, da una vita ritengo lo spesometro uno strumento del tutto insufficiente, che serve a molto poco.
  C'è un altro discorso che mi chiedono e che io riporto: lo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione dell'anagrafe immobiliare, di cui si parla da molto tempo, che dovrebbe risolvere problemi di tassazione ed esonerare i contribuenti da tante cose per la gestione immobiliare.

  PRESIDENTE. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato di Sogei. Con riferimento al tema della privacy violata, innanzitutto vorrei precisare ulteriormente – così siamo più chiari – che stiamo parlando del portale web. Nel portale web si aveva la possibilità di accedere sostanzialmente in quattro modalità: operatore economico per se stesso, incaricato, delegato e intermediario. Si accedeva come intermediario avendo la possibilità di richiamare direttamente il codice fiscale del contribuente per il quale si voleva costituire l'adempimento. Come spiegavo prima, nell'ottica di facilitare l'adempimento, si è previsto che per l'intermediario ex articolo 3, comma 3, non si costituisse un legame forte nella delega, anche per favorire – non voglio ripetermi – l'adempimento in situazioni che si potevano venire a determinare, nell'ipotesi in cui, ad esempio, dieci operatori economici erano facilitati da un intermediario per la trasmissione dei file e successivamente avevano un professionista che li supportava nell'andare a verificare il contenuto della trasmissione o a modificarlo. Il sistema consentiva, con le flessibilità del caso, di poter avere comunque delle garanzie, che è la garanzia di un operatore e di un intermediario che conosce il sistema, che entra nel sistema avendo ovviamente delle credenziali, essendosi autenticato ed essendosi abilitato. Era semplicemente in un'ottica di facilitazione.
  Questa componente di facilitazione, comunque, non ha determinato una violazione della privacy, perché, come ho detto prima nell'intervento, l'intermediario finanziario in delega semplice, non in delega forte, poteva semplicemente generare fattura e trasmetterla, quindi non poteva entrare nella componente forte del cassetto fiscale, andare a vedere dichiarazioni ed altro. Pertanto, tutto quello che si è sentito in questi giorni è relativo eventualmente a degli esiti che potevano essere visti e, se del caso, richiamando il nome dell'esito richiamare il file, entrare e modificarlo. Su questo io mi sento veramente di tranquillizzare e di rendere un maggiore equilibrio nelle nostre discussioni di questi giorni. Avrete apprezzato il nostro silenzio e rispetto istituzionale per tutta questa situazione. Vi dico che ovviamente c'è stata una grande sofferenza da parte nostra nell'andare a vedere come si stava montando una situazione complessa. Noi siamo servitori dello Stato, per cui il nostro obiettivo è semplicemente quello di rendere possibilmente semplici degli adempimenti.
  Mi perdonerete se non posso rispondere – non voglio essere considerato non esaustivo – sulle componenti funzionali rispetto alle domande che mi avete posto. Stiamo lavorando con l'Agenzia delle entrate, con la quale abbiamo un rapporto di massima e splendida collaborazione, e con l'avvocato Ruffini, però non sta a noi intervenire sulle componenti di suggerimento sugli adempimenti. Sicuramente fanno parte di un indirizzo dell'Agenzia o di determinazioni Pag. 8che vengono prese in sede parlamentare e in sede governativa.
  Noi siamo il partner tecnologico del Ministero dell'economia e delle finanze e di tutte le articolazioni dell'amministrazione economico-finanziaria. Lo spirito con il quale facciamo le cose è sempre quello di metterci dall'altra parte, cioè cercare di considerare che dall'altra parte ci sono clienti istituzionali, cittadini, imprese e istituzioni che hanno necessità di avere strumenti – rispondo anche alla sua domanda – che consentano un adempimento nella maniera più fruibile possibile.

  MICHELE PELILLO. Comprendo. Io vorrei soltanto una risposta, per capire se mi hanno riferito cose vere. Vorrei sapere se il CAP era ritenuto da voi un elemento essenziale ai fini dell'esito della fattura. Vorrei sapere soltanto questo, se è così o no.

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato di Sogei. Ci siamo confrontati anche con l'ingegner Gasbarrini. Non credo fosse un elemento vincolante, però approfondiamo.
  Forse è opportuno fare delle precisazioni rispetto a tutto quello che abbiamo ascoltato in questi giorni, ad esempio sul tema degli esiti che arrivavano in ritardo. Nel momento in cui viene trasferito un file, il messaggio che viene dato è: «file arrivato». Noi lavoriamo in transazionale. Ciò significa che con uno SLA (Service Level Agreement) di 72 ore, ma comunque in dodici ore o al massimo 24 ore, riuscivamo a rendere una risposta con controllo in tempo reale sul file trasmesso. Quando tornava indietro un file con errori, si trattava ovviamente di controlli che riguardavano il requisito tecnico su come il file doveva essere trasmesso e sui contenuti della trasmissione. Il contenuto ovviamente – lo dico ancora una volta – non è una nostra scelta. La nostra è un'informatizzazione e speriamo ovviamente che lo sia sempre più...

  PRESIDENTE. Informo la Commissione che a partire dalla prossima settimana avremo in audizione prima il Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e poi il Garante per la protezione dei dati personali, perché su questa situazione chiaramente questo è l’iter per arrivare a una conclusione su quello che è successo.

  PAOLO PETRINI. Ringrazio l'amministratore delegato per la relazione effettuata. Noi siamo avviati – entro qualche anno dovremmo tagliare il traguardo – a un regime di fatturazione elettronica, che è già in atto da qualche anno per circa un quinto dei nostri operatori, tutti quelli che fatturano con la pubblica amministrazione.
  In questi anni non ci sono stati problemi, se non quelli legati a un ritardo delle burocrazie nell'adeguarsi a una novità nello strumento. Si ha l'impressione che l'obbligo di un adempimento completo come quello della fatturazione elettronica generi meno problemi dell'invio di file parziali in relazione a un'informazione sull'attività aziendale. Come si spiega questa differenza? Forse se avessero mandato le fatture elettroniche anziché tutti questi dati non avremmo avuto alcun problema oggi. È una riflessione che in molti hanno fatto, al di là della pesantezza dell'obbligo.

  LAURA BIGNAMI. Buongiorno, la ringrazio. Sappiamo che queste procedure tecniche sono molto complesse e si avvalgono generalmente di tre stadi: lo sviluppo, il collaudo e la produzione. Di fronte a un errore di questo genere, è chiaro che, almeno dal mio punto di vista – mi corregga se sbaglio – c'è stato un problema nella fase di collaudo. Il collaudo è stato fatto secondo un protocollo? È stato fatto in emergenza perché c'erano delle scadenze? Alla luce di tutto quello che è avvenuto, avete già fatto delle modifiche procedurali? Avete già identificato dove è stato il problema?

  PRESIDENTE. Ringrazio davvero l'amministratore delegato e il presidente, per come si dichiarano uomini di Stato e per come hanno affrontato un problema in cui la percezione forse era più importante della realtà, però a me sorge un dubbio. Mi Pag. 9esprimerò anche male, non da tecnico. In questa Commissione non possiamo mandare ispettori e informatici a verificare, però da quello che ho sentito dalle persone con cui in queste settimane ho avuto il piacere di parlare mi sorge una domanda molto pratica. Non è che la cilindrata di Sogei oppure l'impostazione e la progettazione di questo sistema erano per andare al mare e all'improvviso vi hanno chiesto di andare in montagna?
  Scusi la banalità. Lo dico con simpatia nei confronti di Sogei, che ritengo una società molto importante per quello che dovremo affrontare. Nella programmazione delle richieste di tutti questi soggetti che gravitano intorno a Sogei mi pare che voi siate l'anello più debole. In questi giorni, sui giornali, per quanto mi compete, ho cercato di dare sostegno a una società a cui dalla mattina alla sera penso arrivino richieste diverse per portare avanti dei progetti che vanno pensati, progettati e gestiti in maniera un po’ più professionale.

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato di Sogei. Con una risposta penso di raccogliere le vostre domande in maniera esauriente. Innanzitutto, rispondo sul fatto che la fatturazione elettronica non ha dato mai problemi. Il tema è che l’on line delle fatture, in realtà e per assurdo, avvenendo in real time non intasa nemmeno il sistema. Se tutti in B2B lavorassero con la fatturazione elettronica, noi, istantaneamente, avremmo le fatture.
  Con riferimento all'altro aspetto, io in questi giorni, onorevoli senatori e deputati, ne ho sentite tantissime: baco, falla ed altro. Il sistema è stato correttamente implementato e correttamente collaudato e faceva quello che doveva fare, cioè consentiva un adempimento in sicurezza a soggetti intermediari che operavano per i loro assistiti indicando il codice fiscale. Il sistema consentiva, in termini di fruibilità, la possibilità che un altro potesse intervenire per riprendere il file in modifica. Magari l'altro era il commercialista e non la società di servizi o comunque l'intermediario che aveva trasmesso il file. Nell'ipotesi di cambio di intermediario, dava la possibilità al successivo intermediario che gestiva un operatore economico di andare a vedere la storia relativa a fatture e corrispettivi. Di questo stiamo parlando e non di più: fatture e corrispettivi. Pertanto, non c'era un baco e i collaudi sono avvenuti con tranquillità e con la metodologia solita, secondo i nostri canoni di governance.
  Rispondo anche al presidente. Io la ringrazio veramente di cuore, perché oggettivamente avrà notato – lo ribadisco e poi, magari, mi piacerebbe leggere l'ultima parte delle conclusioni – il nostro rispetto istituzionale. Abbiamo apprezzato e da sempre apprezziamo il vostro supporto e le parole spese nei nostri confronti. Non so se siamo l'anello debole. So sicuramente che noi stiamo lì h24 e lavoriamo, punto. I clienti ci danno degli obiettivi e questa è la nostra missione. L'architettura era pensata per fare altro. Nel momento in cui abbiamo un intermediario che può operare in maniera semplice, in questi giorni noi siamo entrati in modifica del sistema, perché, mentre prima la delega semplice tra intermediario e operatore economico-contribuente era conosciuta solo all'intermediario, su una delega scritta, oggi abbiamo ricreato un link tra l'intermediario e l'operatore economico-contribuente sulla base del file trasmesso, firmato digitalmente o con sigillo. Di conseguenza, tutta la flessibilità che avevamo costruito sul sistema è stata azzerata. Per riprendere quanto diceva il presidente, era uno strumento che facilitava. Oggi ovviamente l'abbiamo ristretto. In sostanza, è stata cambiata l'architettura. Comunque, ovviamente noi stiamo andando avanti con approfondimenti, in massima collaborazione con l'Agenzia delle entrate e con il garante.
  Presidente, posso leggere l'ultima parte della relazione?

  PRESIDENTE. Prego.

  ANDREA QUACIVI, amministratore delegato di Sogei. Sogei è polo strategico ed esclusivo servizio dello Stato per l'attuazione e la conduzione dei progetti e la gestione dei dati, delle applicazioni e delle infrastrutture delle amministrazioni centrali. Opera in un contesto caratterizzato Pag. 10dalla necessità di elevati livelli di sicurezza e comunque da un alto contenuto tecnologico, che richiede elevati investimenti infrastrutturali e sul capitale umano. Sogei possiede caratteristiche distintive uniche: riservatezza, sicurezza, centralizzazione dei flussi d'interscambio dati, gestione di servizi pubblici essenziali, infrastrutture strategiche di interesse nazionale e competenze professionali, grazie alle quali è partner tecnologico pubblico di tutte le articolazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, rappresentando già oggi il più grande cloud della pubblica amministrazione. Non può, peraltro, passare inosservata la circostanza che Sogei, pur operando in un contesto normativo complesso di natura pubblicistica – mi riferisco al codice appalti, al testo unico partecipate e al fatto che siamo stati inseriti nell'elenco Istat dal primo gennaio 2015 – che a volte risulta condizionante per l'efficace gestione e sviluppo delle attività e delle esigenze di crescita, riesce in ogni caso a valorizzare le esigenze di tempestività e flessibilità che il settore ICT nel quale esso opera impone, in un quadro complesso di giusta ed equilibrata compliance.
  Ogni nostro sforzo è e sarà orientato verso il consolidamento e il rafforzamento del nostro ruolo di soggetto pubblico e partner tecnologico esclusivo per tutte le articolazioni del Ministero dell'economia e delle finanze. Il cliente è da sempre al centro del nostro impegno e di tutti i nostri processi, soprattutto ora che dobbiamo confrontarci con il digital government, inteso, non come la riorganizzazione dei processi attraverso diverse tecnologie o mediante fornitura di servizi on line, ma come una vera e propria integrazione delle tecnologie digitali nella fornitura di servizi, favorendone la semplicità e la facilità di utilizzo, a tutto vantaggio dei clienti istituzionali, nonché di cittadini, imprese, istituzioni e professionisti. Vi ringrazio.

  BIAGIO MAZZOTTA, presidente di Sogei. Aggiungo solo una precisazione. Come ha messo in evidenza l'amministratore delegato, Sogei è, a tutti gli effetti, una pubblica amministrazione. Quando lui diceva «siamo nella lista Istat» non lo diceva tanto perché ci pregiamo di essere una pubblica amministrazione, quanto perché siamo soggetti a una serie di vincoli, che dobbiamo assolutamente rispettare. Dobbiamo razionalizzare ed efficientare – su questo non c'è dubbio – però ci sono anche altri vincoli che un po’ ci «mordono». Ad esempio, non possiamo fare un ricambio generazionale. L'età media del personale che lavora è 50 anni. Il testo unico partecipate e alcune norme vincolistiche di questo tipo ovviamente... Magari potremmo prendere qualche giovane in più che ci aiuti e ci dia una grande mano. Questo, ovviamente, per noi sarebbe di grande aiuto e sarebbe una grande cosa per le politiche che Sogei deve implementare. Come ricordava il presidente, dall'oggi al domani... È importante avere un ricambio generazionale forte, che consenta di adeguarci alle modifiche dei tempi.

  PRESIDENTE. L’iter di tutta la vicenda continuerà – lo ripeto – col presidente dei commercialisti e con il garante. In seguito ci risentiremo, perché bisogna sentire anche il pensiero di chi adopera il vostro sistema. Ringrazio i nostri ospiti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.10.