XVII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 71 di Mercoledì 5 aprile 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ANAGRAFE TRIBUTARIA NELLA PROSPETTIVA DI UNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DATI PUBBLICHE IN MATERIA ECONOMICA E FINANZIARIA. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEL SISTEMA NEL CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE

Audizione dell'amministratore delegato
di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini
.
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 3 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 7 
Petrini Paolo (PD)  ... 7 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 7 
Petrini Paolo (PD)  ... 8 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 8 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 8 
Zanetti Enrico (SC-ALA CLP-MAIE)  ... 9 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 9 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 9 
Pelillo Michele (PD)  ... 10 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 11 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 11 
Petrini Paolo (PD)  ... 11 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 11 
Petrini Paolo (PD)  ... 12 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 12 
Petrini Paolo (PD)  ... 12 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 12 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 13 
Pelillo Michele (PD)  ... 13 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 13 
Pelillo Michele (PD)  ... 13 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 14 
Pelillo Michele (PD)  ... 14 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 14 
Pelillo Michele (PD)  ... 14 
Ruffini Ernesto Maria , amministratore delegato di Equitalia ... 14 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 14

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIACOMO ANTONIO PORTAS

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione dell'amministratore delegato
di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini
.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'amministratore delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, che, anche a nome dei colleghi, ringrazio per avere accolto l'invito in Commissione.
  Sono presenti, inoltre, il direttore generale di Equitalia servizi di riscossione SpA Adelfio Moretti, il responsabile delle strategie di riscossione di Equitalia SpA Luigi Favè e il portavoce dell'amministratore delegato Giovanni Bartoloni, che ringrazio per la loro presenza.
  L'audizione s'inquadra nell'ambito indagine conoscitiva su «L'anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale».
  Do la parola all'avvocato Ruffini, con riserva per me e i colleghi di rivolgere, al termine del suo intervento, domande e richieste di chiarimento.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Grazie a lei, presidente. Onorevole presidente e onorevoli commissari, vi ringrazio per l'opportunità che mi viene offerta di fornire alla Commissione il contributo di Equitalia, sul tema della definizione agevolata dei debiti affidati all'agente della riscossione, che è stato introdotto, come ben sappiamo, dal decreto-legge n. 193 del 2016, convertito poi dalla legge n. 225 del 2016.
  Il decreto richiamato ha introdotto la possibilità, per i contribuenti, di definire in misura agevolata i propri debiti affidati per la riscossione dagli enti creditori all'agente della riscossione, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2016, presentando domanda di adesione entro il prossimo 21 aprile, termine che, da ultimo, è stato prorogato e che era originariamente fissato al 31 marzo.
  In particolare, i contribuenti che aderiscono alla definizione agevolata potranno estinguere il proprio debito senza corrispondere le somme affidate a titolo di sanzione, gli interessi di mora ovvero le sanzioni e le somme aggiuntive. Rimarranno pertanto da corrispondere le somme affidate agli agenti della riscossione a titolo di capitale e gli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, nonché gli importi maturati in favore dell'agente della riscossione a titolo di aggio sulle predette somme, quelli relativi al rimborso delle spese per le procedure esecutive che sono state avviate e delle spese di notifica delle cartelle di pagamento.
  Sono esclusi, per espressa previsione, dalla definizione agevolata, i carichi che, se pur affidati all'agente della riscossione nel periodo dal 2000 al 2016, cui facevo prima riferimento, recano: somme riferite alle risorse proprie tradizionali dell'Unione europea e riferite all'imposta sul valore aggiunto Pag. 4 riscossa all'importazione; somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato considerati illegittimi; somme riferite a pronunce di condanna della Corte dei conti; somme riferite a multe, ammende, sanzioni pecuniarie, dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna; somme riferite a sanzioni diverse da quelle erogate per violazioni tributarie o contributive.
  Per le sanzioni amministrative relative a violazioni del codice della strada il contribuente potrà estinguere il proprio debito in via agevolata, senza corrispondere gli interessi, oltre a eventuali interessi di mora successivamente maturati.
  La possibilità di definizione agevolata può essere esercitata anche dai contribuenti che stavano già effettuando i versamenti di piani di rateizzazione concessi dall'agente della riscossione, purché, rispetto ai piani di dilazione in essere, alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 193 del 2016, risultino adempiuti i versamenti delle rate fino al 31 dicembre 2016.
  Diverse sono le iniziative assunte da Equitalia per aiutare i cittadini a comprendere il perimetro e le modalità applicative della norma. È stata anzitutto pubblicata sul portale di Equitalia (www.gruppoequitalia.it) una raccolta consultabile e scaricabile di domande e risposte frequenti, costantemente e tempestivamente aggiornata, anche sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero dell'economia e delle finanze e dall'Agenzia delle entrate. Le FAQ vengono tempestivamente messe a disposizione anche degli operatori del contact center, in modo che anche i contribuenti che non vogliano o non possano accedere al portale di Equitalia possano avere, attraverso il canale telefonico, le informazioni utili ai fini della definizione agevolata.
  Presso gli sportelli è stato messo a disposizione un flyer informativo, pubblicato e scaricabile anche dal portale di Equitalia, che, con linguaggio semplice, riporta tutte le informazioni relative alla definizione agevolata.
  Sia nell'area riservata ai cittadini del portale sia presso gli sportelli è disponibile l'estratto conto, con il dettaglio dei debiti del contribuente, nonché l'evidenza dell'ente creditore. Inoltre, il personale specializzato di Equitalia sta partecipando a numerosi incontri, organizzati in tutta Italia, sulla definizione agevolata, da ordini professionali e associazioni di categoria, per fornire informazioni e chiarimenti utili sull'adesione.
  Per far fronte all'elevata affluenza dei contribuenti agli sportelli di Equitalia e agevolare il più possibile l'adesione alla definizione agevolata, sono state realizzate le seguenti iniziative: pubblicazione sul portale di una guida al modello di adesione alla definizione agevolata e di un video tutorial informativo, al fine di aiutare i cittadini alla sua compilazione e ampliamento dei canali di trasmissione del modello di adesione, che, oltre che presentato allo sportello, può essere inviato direttamente online, tramite il portale di Equitalia, con PEC o con una semplice e-mail.
  In particolare, nell'area riservata ai cittadini, cui si può accedere tramite le credenziali rilasciate dall'Agenzia delle entrate, dall'INPS, con la Carta nazionale dei servizi o lo SPID, in aggiunta alla possibilità di consultare la propria situazione debitoria e utilizzare i servizi dispositivi – ad esempio, rateizzare un debito fino a 60 mila euro e chiedere una sospensione legata alla riscossione – è ora disponibile un nuovo applicativo, che dà la possibilità di vedere i propri debiti, selezionare quelli che si intendono definire in via agevolata, simulare l'importo che dovrà essere pagato, compilare direttamente online il Modello DA1 e trasmetterlo, sempre online.
  Un ulteriore applicativo è la nuova area riservata dedicata agli intermediari fiscali, denominata «EquiPro». Grazie al protocollo d'intesa tra l'Agenzia delle entrate ed Equitalia, entrando nell'area riservata del nostro portale, gli intermediari e i loro incaricati abilitati ai servizi telematici dell'Agenzia possono non solo visualizzare online la situazione debitoria e i piani di rateizzazione dei loro clienti, ma anche utilizzare una serie di funzionalità operative.
  È possibile, anche per gli intermediari, ottenere per i loro clienti una rateizzazione Pag. 5fino a 60 mila euro, trasmettere la richiesta di sospensione legata alla riscossione e presentare la dichiarazione per aderire alla definizione agevolata. In particolare, gli intermediari e i loro incaricati hanno a disposizione un nuovo servizio, che consente loro di vedere i carichi affidati per i debiti dei loro clienti, selezionare quelli che si intendono definire, simulare l'importo che dovrà essere pagato, compilare direttamente il Modello DA1 e trasmetterlo online.
  Sempre grazie al nuovo protocollo d'intesa, gli uffici dell'Agenzia delle entrate, su richiesta del contribuente, possono consultare la sua posizione debitoria complessiva, così come presente nei sistemi di Equitalia. I cittadini, quindi, oltre ad avere a disposizione gli sportelli fisici e virtuali di Equitalia per conoscere i propri carichi definibili, possono rivolgersi anche agli uffici dell'Agenzia delle entrate. In questo modo, stiamo lavorando nella direzione giusta per realizzare un virtuoso interscambio di dati tra Equitalia e Agenzia delle entrate, che ha l'obiettivo di semplificare la vita al cittadino, che non dovrà più andare da un ufficio all'altro per avere tutte le informazioni che lo riguardano.
  Dopo questa breve disamina sul tema, passo a fornire i chiarimenti richiesti da questa Commissione in merito ai dati della definizione agevolata.
  Alla data del 23 marzo 2017, sono state presentate circa 600 mila domande di adesione alla definizione agevolata, con una media giornaliera che è passata da 2.689 domande al giorno, registrate fino a metà gennaio, a 9.426 domande al giorno nel periodo successivo, con un picco di oltre 17 mila richieste al giorno nell'ultimo periodo rilevato. Delle 600 mila domande presentate, circa 25 mila non avevano i requisiti formali per la loro corretta presa in carico, come, per esempio, la mancanza del documento di riconoscimento del presentatore o degli estremi identificativi dei carichi oggetto di richiesta di adesione. L'assenza di questi requisiti è stata prontamente comunicata ai contribuenti interessati, per dar loro modo di riproporre, entro la scadenza di presentazione, l'istanza con la documentazione allegata corretta.
  Delle rimanenti 575 mila istanze, al 23 marzo, ne sono state già lavorate circa 502 mila e il loro controvalore residuo complessivo è pari a circa 8,3 miliardi di euro. Tale somma potrà subire una modifica, anzitutto dopo la verifica sull'effettiva possibilità di definire tutti i debiti indicati dai contribuenti nelle loro istanze. Inoltre, da tale cifra, che è già al netto delle somme aggiuntive degli interessi di mora eventualmente maturati dopo la trasmissione dei carichi degli enti creditori a Equitalia, andranno decurtati tutti gli importi affidati a titolo di sanzione, nonché aggiunti gli ulteriori oneri di riscossione e di notifica delle cartelle di pagamento e di eventuali spese per procedure esecutive. L'importo finale, quantificato come appena descritto, sarà comunicato al contribuente entro il 31 maggio 2017, per effettuare il relativo pagamento secondo il piano prescelto, ovvero in un'unica soluzione o a rate, come previsto dalla legge.
  Per trasmettere le oltre 600 mila domande di adesione, i contribuenti hanno utilizzato: nel 49,6 per cento dei casi il portale di Equitalia o l’e-mail o la posta elettronica certificata; nel 48,9 per cento dei casi, la rete degli sportelli fisici; nel residuo 1,5 per cento, i canali tradizionali, quali, per esempio, la raccomandata o la posta ordinaria. In dettaglio, le istanze inviate con e-mail semplice sono state circa il 14 per cento, mentre quelle trasmesse con la posta elettronica certificata sono state circa il 28,9 per cento e quelle inserite direttamente nell'area riservata del portale sono circa il 6,7 per cento, per un totale, via web e via e-mail, superiore al dato delle richieste di rottamazione presentate attraverso gli sportelli.
  Nel primo trimestre del 2017 gli accessi al portale sono stati 4,3 milioni, con un incremento del 200 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre nel solo mese di marzo 2017 gli accessi sono stati oltre 2 milioni, con un incremento del 328 per cento rispetto a marzo dell'anno precedente. Per quanto riguarda l'area riservata ai cittadini, quella a cui si accede tramite le proprie credenziali, si è registrato oltre un milione di accessi nel Pag. 6mese di marzo 2017, con un incremento del 136 per cento rispetto a marzo 2016, mentre sono stati registrati circa 2 milioni di accessi complessivi nel primo trimestre del 2017. Dalla metà di marzo, sono stati già registrati più di 69 mila accessi a EquiPro, cui facevo prima riferimento. A tal proposito, altro dato interessante è il numero di deleghe che il cittadino ha presentato a favore del suo intermediario di fiducia, per autorizzarlo a operare per suo conto. Nel mese di marzo 2017, ne sono state già trasmesse più di 45 mila, di cui circa 20 mila online e 25 mila in forma tradizionale, ovvero cartacea.
  Per quanto riguarda gli sportelli, la definizione agevolata sta facendo registrare un'alta affluenza. Il numero dei contribuenti serviti nel primo trimestre del 2017 è, infatti, cresciuto del 28 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, passando da una media di 416 mila contribuenti serviti al mese ai 530 mila contribuenti serviti ai nostri sportelli, di quest'anno.
  Passiamo all'analisi delle istanze di definizione agevolata ricevute finora da Equitalia. I contribuenti hanno scelto il pagamento in forma rateale nel 73 per cento dei casi delle circa 600 mila istanze presentate ad Equitalia, mentre il versamento in unica soluzione è stato scelto nel 27 per cento dei casi. In particolare, chi ha scelto il pagamento dilazionato, in nove casi su dieci, ha optato per un numero massimo di cinque rate, con ultima scadenza a settembre 2018, il che equivale a più o meno 18 mesi di piano di dilazione.
  Sempre con riferimento alle richieste lavorate al 23 marzo 2017, analizzando le istanze rispetto agli enti creditori, emerge che il 70 per cento dei carichi indicati nelle istanze di definizione agevolata è relativo a crediti spettanti all'Agenzia delle entrate, il 20 per cento all'INPS, il 3 per cento ai comuni e aziende di servizi comunali, mentre il restante 7 per cento alle altre agenzie fiscali e altri, come Agenzia delle dogane e dei monopoli, Agenzia del demanio, all'INAIL, ministeri, prefetture, ordini professionali, casse di previdenza, camere di commercio, regioni, ed altro.
  Per quanto riguarda la tipologia dei soggetti che hanno presentato la domanda di definizione agevolata, sempre con riferimento alle istanze lavorate al 23 marzo 2017, si evidenzia che l'86 per cento dei soggetti richiedenti è composto da persone fisiche, – di cui il 23 per cento ha un'attività economica presente nell'anagrafe tributaria, il 63 per cento è senza attività economica –, sulle quali insiste il 43 per cento dei crediti oggetto di richiesta. Il 14 per cento rimanente dei soggetti richiedenti, invece, è composto da persone giuridiche, sulle quali insiste il 57 per cento dei crediti oggetto di richiesta di definizione.
  In merito alle istanze lavorate al 23 marzo scorso, è stata effettuata una prima analisi non definitiva, sul rapporto tra il debito per il quale contribuente ha richiesto la definizione agevolata e il suo debito residuo complessivo iscritto a ruolo. Si registra, che, rispetto alle istanze lavorate al 23 marzo scorso, il 63 per cento dei soggetti richiedenti, per un controvalore pari al 61 per cento del totale, ha inserito nella richiesta pressoché la totalità dei propri debiti iscritti a ruolo. Il 17 per cento dei soggetti richiedenti, per un controvalore pari al 27 per cento del totale, ha inserito nella richiesta oltre la metà dei propri debiti iscritti a ruolo. Il 20 per cento dei soggetti richiedenti, per un controvalore pari al 12 per cento del totale, ha scelto di inserire nella richiesta meno della metà dei propri debiti iscritti a ruolo, perché, come tutti ricordiamo, la legge offre la possibilità al contribuente di scegliere non solo se definire, ma anche quali debiti iscritti a ruolo definire.
  L'attività di riscossione di Equitalia prende avvio con l'affidamento, da parte dell'ente impositore, dei crediti da riscuotere, che può avvenire attraverso lo scambio di flussi informativi all'interno del SIF, che voi ben conoscete, in questa Commissione. Si tratta del sistema integrato delle banche dati, in materia tributaria e finanziaria, finalizzato alla condivisione, al costante scambio e alla gestione coordinata delle informazioni dell'intero settore pubblico, per l'analisi e il monitoraggio della Pag. 7pressione fiscale e dell'andamento dei flussi finanziari. Per gli enti non telematici, tale affidamento può avvenire attraverso procedure e modalità stabilite dalle norme su formazione e consegna dei ruoli. In particolare, le tipologie di carico da riscuotere si riferiscono: a iscrizioni a ruolo, a seguito delle quali Equitalia procede alla redazione della cartella di pagamento e alla notifica della stessa al contribuente; ad avvisi di accertamento esecutivi emessi dall'Agenzia delle entrate e dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli; ad avvisi di addebito esecutivi emessi dall'INPS.
  Attraverso le predette modalità, si realizza pertanto l'affidamento dei carichi ad Equitalia, che costituisce il presupposto cui fa riferimento il decreto-legge n. 193 del 2016, in particolare all'articolo 6, comma 1, in materia di definizione agevolata.
  Ciò premesso, per quanto riguarda specificatamente il tipo di flussi informativi scambiati con il SIF, Equitalia, così come previsto dalla norma, trasmette all'ente creditore, con cadenza decadale, i flussi telematici contenenti la rendicontazione delle informazioni inerenti allo svolgimento e all'andamento del servizio di riscossione, che noi chiamiamo lo «stato della riscossione». Nell'ambito di tali flussi, sono comprese anche le informazioni sull'attività che Equitalia ha svolto e svolgerà in tema di definizione agevolata. Per esempio, in applicazione dell'articolo 6, comma 5, del decreto-legge n. 193 del 2016, che prevede la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi per i quali è stata presentata un'istanza di definizione agevolata, tra le informazioni trasmesse, è presente quella relativa ai provvedimenti di sospensione emessi dall'agente della riscossione, opportunamente individuabili da parte dell'ente creditore attraverso uno specifico tipo di sospensione presente nell'identificativo del provvedimento.
  Inoltre, per consentire agli enti creditori di eliminare dalle proprie scritture patrimoniali i crediti corrispondenti alle quote discaricate, il decreto-legge n. 193 del 2016 prevede, infine, la trasmissione agli enti impositori, entro il 30 giugno 2019, della rendicontazione definitiva e relativa ai debitori che hanno effettivamente aderito alla definizione agevolata e delle partite per le quali siano stati effettuati i versamenti all'ente, conseguenti ai pagamenti ricevuti. Questa rendicontazione ovviamente sarà possibile solo dopo la chiusura del perimetro temporale concesso ai contribuenti per pagare le intere somme, quindi tutti i piani di rateizzazione previsti dalla norma. Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. Do la parola all'onorevole Petrini.

  PAOLO PETRINI. Vorrei solo porre una domanda. Leggendo che, delle rimanenti 575 mila istanze, al 23 marzo ne erano già state lavorate circa 502 mila e il loro controvalore del reddito residuo complessivo è pari a 8,3 miliardi di euro, sono curioso di capire non solo l'efficacia in termini assoluti, che sembrerebbe straordinaria, vista la risposta che c'è stata da parte del contribuente, ma anche in termini relativi, cioè le somme non riscosse e ancora lavorabili a quanto ammontano, ovvero qual è il totale del carico ricevuto, quindi tutta l'evoluzione che c'è stata nel corso di questi anni?

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Relativamente allo specifico riferimento cui accennava l'onorevole Petrini, c'è, rispetto alle 502 mila istanze lavorate, un controvalore di 8,3 miliardi, che, come correttamente lei osservava, è legato ai carichi affidati a Equitalia.
  Al netto degli interessi moratori, che sono maturati nel corso del tempo, cioè, a seguito del primo atto notificato da Equitalia al cittadino, se il contribuente non ha adempiuto nei termini assegnati e consentiti, sono continuati a decorrere degli interessi, che non sono stati ovviamente conteggiati in questa cifra. L'effettivo incasso previsto dalla definizione agevolata, invece, andrà ancora nettato da quelle somme che non devono essere pagate ovvero le sanzioni originariamente iscritte a ruolo, quindi, in termini assoluti, si tratta di una cifra rilevante, ma, in termini di incasso previsto, Pag. 8 tale cifra sarà ridotta delle somme che non devono essere pagate in definizione agevolata.
  Dopodiché, rispetto a quanto Equitalia ha ricevuto nel corso degli anni, dobbiamo rilevare che – in merito, mi faccio anche dare un aiuto dai miei colleghi – sul carico complessivo delle somme, che, dal 2000 al 2006, gli agenti della riscossione privati e, dal 2006 al 2016, Equitalia, come soggetto pubblico abilitato alla riscossione, hanno ricevuto, occorre fare una premessa. L'incidenza della possibilità di operare in modo fruttuoso nelle azioni di recupero varia a seconda della tipologia del soggetto in debito nei confronti degli enti creditori. Va da sé che, se il magazzino di riferimento è relativo a soggetti che possono avere o non avere beni su cui concentrare l'azione di recupero, come beni patrimoniali o rapporti economici in essere, ovvero soggetti che sono stati coinvolti in procedure concorsuali, ovvero le ditte che sono state cancellate, ovvero soggetti che hanno beni su cui concentrare l'azione di recupero, varia la possibilità di recupero nell'azione esecutiva e di riscossione.
  Complessivamente, il magazzino di Equitalia, come avevamo rilevato già lo scorso anno in altre audizioni parlamentari, ha visto una stratificazione dei crediti, nel corso degli anni, su cui insisteva, al 2016, ancora un importo residuo di debiti, per il quale Equitalia prevede una maggiore facilità di riscossione di oltre 83 miliardi.
  Faccio un'ulteriore premessa: occorrerà valutare, alla fine del perimetro temporale concesso ai contribuenti per poter aderire, se chi ha aderito appartiene a quella categoria di soggetti facilmente aggredibili ovvero appartiene a quella categoria di soggetti che non erano facilmente aggredibili e che usufruiscono di questa finestra temporale concessa dal legislatore per regolarizzare la propria posizione.
  Adesso, abbiamo già questo dato, mentre per le istanze lavorate al 23 marzo più della metà si riferisce a carichi affidati a Equitalia dal 2014 all'indietro, ovvero a quella parte di magazzino più difficilmente lavorabile, in vista di una fruttuosità dell'azione di recupero, perché chiaramente l'esito dell'azione di recupero varia a seconda della vetustà del carico, in quanto più il carico è vecchio, quindi è stato affidato agli agenti della riscossione nel tempo, e più si distanzia l'affidamento del carico rispetto all'azione di recupero, minore è la possibilità dell'esito positivo dell'azione. Attualmente, sappiamo che il 53 per cento delle istanze ricevute sono carichi dal 2014 indietro e che soltanto il 47 per cento circa è del 2015-2016.

  PAOLO PETRINI. Quindi, queste non erano comprese negli 83 miliardi?

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. No, queste erano comunque ricomprese, chiaramente, però bisognerà definirlo successivamente. È chiaro che gli 83 miliardi rappresentano soltanto l'ultimo addendo di una stratificazione di debiti, rispetto ai quali Equitalia comunque continua a operare in azioni di recupero, ma chiaramente si complica la possibilità di ottenere risultati sulle azioni, come nel caso di un soggetto deceduto, in cui bisogna fare azione di recupero nei confronti degli eredi e valutare se gli stessi eredi hanno beni aggredibili, o di un soggetto fallito, in cui bisogna fare insinuazione al fallimento e valutare se ci sono beni su cui si può rivalere, e così via.
  L'esito dell'azione di recupero varia a seconda della tipologia di debitore iscritto a ruolo, quindi, per il complesso degli anni, se volete, vi faremo avere il dato di quello che noi chiamiamo appunto il «magazzino», ma, attualmente, possiamo dire che siamo confidenti che questo magazzino venga comunque intaccato dall'azione relativa alla definizione agevolata, anche per il risultato di questa analisi che abbiamo appena compiuto, cioè il fatto che più della metà delle istanze finora ricevute si riferisca a una parte dei debiti stratificati lontani nel tempo e dovrebbe incidere nella riduzione di quelli. Comunque, vi possiamo fornire dati più specifici.

  PRESIDENTE. Do la parola all'onorevole Zanetti.

Pag. 9

  ENRICO ZANETTI. Grazie, presidente. Partendo da quest'ultimo dato, credo sia molto interessante il fatto che oltre la metà – il 53 per cento – riguardi crediti dal 2014 all'indietro. Penso che, al termine del processo, possa essere interessante avere anche un dato preciso, annualità per annualità, sostanzialmente sul magazzino ante definizione, sull'impatto della definizione e sul post definizione.
  Gli 8,3 miliardi sono una cifra importante in termini di incasso, che credo, a livello spannometrico, voglia dire circa 5 miliardi, considerato appunto che l'incasso deve essere depurato delle componenti di sanzioni e di interessi. Non chiedo un calcolo spannometrico da chi deve dare i dati ufficiali, però mi sembra, se non sbaglio, che – lo chiedo – già ora ci collochiamo su cifre quantomeno superiori ai dati su cui erano state fatte le previsioni iniziali, ai fini anche delle previsioni di gettito inserite nel provvedimento.
  Questa è la domanda che voglio fare, perché, nell'istante in cui abbiamo addirittura delle entrate maggiori, credo che la politica – e noi, in questo caso – debba porre grande attenzione al tema, che a mio avviso è trascurato, cioè l'impiego di queste somme. Nelle prospettazioni del decreto, quando fu fatto, tali somme erano sospese, perché si attendeva l'esito, che mi sembra essere ancora più positivo, ma destinate a un utilizzo più specifico, cioè rendere quella di Equitalia non una riforma meramente nominalistica e giuridica dal punto di vista dell'entità del soggetto, ma effettiva anche in alcuni aspetti fondamentali, quali, in particolar modo, l'abolizione dell'aggio e la riduzione delle sanzioni, soprattutto per quei soggetti che dichiarano al fisco e poi non pagano, quindi non evasori che nascondono, ma persone che dichiarano e poi evidentemente, se non pagano, è perché non ci riescono, o sanzioni attualmente al 30 per cento, che possono sicuramente essere portate al 10 per cento, come accade già adesso in fase di avviso bonario, e trasformarle in definitive.
  Vorrei avere conferma del fatto che i dati già adesso, ancorché parziali, segnano, come mi sembra, addirittura un aumento delle prospettive di entrata rispetto a quelle che già erano state stanziate e provvisoriamente accantonate in un fondo, in attesa di una valutazione.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Grazie della domanda. Vorrei fare prima una precisazione per gli 8,3 miliardi del controvalore delle istanze già ricevute e lavorate al 23 marzo, quindi delle 502 mila lavorate, sulle 600 mila istanze pervenute entro il 23 marzo: quel controvalore di 8,3 miliardi è già al netto degli interessi di mora, perché gli 8,3 miliardi rappresentano e fotografano la cifra affidata a Equitalia, su cui poi sono maturati e liquidati gli interessi, laddove il contribuente venisse a pagare, oggi. Tuttavia, per effetto della norma sulla definizione agevolata, il contribuente non pagherà quegli interessi. Gli 8,3 miliardi devono essere nettati delle sanzioni, che nel nostro sistema, come prima rilevava l'onorevole Zanetti, variano a seconda della tipologia della violazione commessa dal contribuente e del credito, perché la cifra varia se si tratta di crediti erariali o non erariali e a seconda della tipologia della condotta, quindi è difficile adesso fare una stima del netto, che dovrà essere fatta a perimetro chiuso.
  Sull'andamento, confidiamo di raggiungere gli obiettivi rappresentati nella relazione tecnica, ma non siamo ancora in grado di essere certi di quanto l'andamento potrà essere superiore o meno rispetto a quel dato in relazione tecnica, perché bisogna prima chiudere il perimetro. Come dicevo, per esempio, ci sono ben 25 mila contribuenti che devono ripresentare la domanda di definizione perché hanno sbagliato la presentazione dei documenti e, siccome si tratta di contribuenti cui corrispondono cartelle e somme da corrispondere anche all'erario o agli altri enti creditori, aspettiamo il 21 aprile per chiudere il perimetro. Poi, volentieri, vi faremo avere i dati finali. Sulla destinazione di queste somme mi taccio.

  PRESIDENTE. Do la parola all'onorevole Pelillo.

Pag. 10

  MICHELE PELILLO. Io non ho domande. In realtà, voglio svolgere solo qualche considerazione, anche perché la relazione di stamattina dell'avvocato Ruffini è stata davvero molto completa e ci induce a fare diverse riflessioni.
  Innanzitutto, direi, presidente, che il 1° luglio accade una cosa importante, perché nasce questo ente pubblico economico. Sull'impatto della rottamazione delle cartelle, penso che possiamo affermare che tale impatto denoti una capacità organizzativa adeguata non solo a questa vicenda, ma anche moderna.
  Mi ha colpito anche la percentuale di contatti via web rispetto a quelli dello sportello, quindi stiamo parlando di un ente che non solo è riuscito a modernizzarsi, ma, nel contempo, riesce a dimostrare adeguatezza e capacità di interfacciarsi in tempo reale con l'utenza. Le notizie che ci arrivano da questa relazione possono anche andare oltre il significato legato alla singola vicenda e chiaramente questo è un dato molto confortante.
  Un altro dato molto confortante, che ho subito segnato, è quello dell'interscambio di dati fra Equitalia e Agenzia delle entrate. Lo avevamo auspicato tante volte e lo avevamo inserito in diversi documenti ufficiali, di soluzioni e di legge delega, cioè non sapevamo più dove metterlo, e finalmente lo si realizza. Dal punto di vista dell'impatto tra l'utente-contribuente e il fisco, questo è un passo in avanti straordinario.
  Una delle cose che ha fatto imbestialire di più la gente è che, quando si andava da Equitalia, Equitalia non sapeva dell'Agenzia e viceversa, cioè le persone non riuscivano a capire come mai potesse accadere una cosa del genere. Questo certamente è un primo passo e, anche se non so fino a che punto è arrivata l'integrazione, questo primo passo va salutato davvero con grande soddisfazione. Anche alla vigilia di quello che accadrà il 1° luglio, questa è una cosa molto significativa, perché siamo già nella condizione di poter integrare completamente l'attività dell'Agenzia con quella della riscossione. Anche questo, a mio modo di vedere, è un dato che emerge come molto positivo e particolarmente confortante.
  Molto interessante è l'analisi per tipologia di ente creditore. A mio modo di vedere, questo è interessante per diverse vicende, come lo è anche la specificazione della vetustà dei crediti.
  In conclusione, presidente, penso che possiamo azzardare delle prime conclusioni sull'argomento principale, che ha interessato sempre, come sfondo, anche i lavori di questa Commissione. Alla fine, tutto quello che noi facciamo dovrebbe convergere in un'unica direzione: creare un rapporto nuovo e diverso tra il contribuente e il fisco, cosa che, in realtà, in Italia non è mai successa veramente, quindi non si tratta di crearla di nuovo, ma si tratta di crearla sostanzialmente.
  Abbiamo sempre ritenuto che, da questo punto di vista, l'attività di riscossione sia determinante nel qualificare questo rapporto, perché, in realtà, impatta molto meno l'attività di accertamento rispetto all'attività di riscossione, per diverse ragioni, anche se poi, a monte di quella di riscossione generalmente c'è quella di accertamento, ma comunque sia è quella di riscossione che impatta di più sul cittadino-contribuente. Da questo punto di vista, per quanto mi riguarda, sono moderatamente soddisfatto, ossia vedo che stiamo facendo dei passi avanti. Il lavoro fatto e le iniziative legislative di questi ultimi anni, con la capacità di gestione di questo ente, ci stanno già facendo vedere dei risultati molto positivi, che ci inducono a essere ancora fiduciosi.
  Ha ragione l'onorevole Zanetti, quando sottolinea che, dal punto di vista dell'impatto tra contribuente e fisco nel suo insieme, dove l'attività di riscossione è in prima linea, è stato già fatto uno sforzo straordinario. Oggi, davvero l'accesso è molto ed è facile avere notizie ed essere informati, perché lo è molto più di prima, quindi da questo punto di vista, anche se certamente si potrà migliorare, come sapete meglio di me, molto si è fatto.
  È chiaro che, se non si interviene sulla entità delle sanzioni, l'impatto dell'attività di riscossione apparirà sempre difficoltoso. Non c'è niente da fare: l'attività di riscossione può essere la più completa, può informare Pag. 11 al meglio il contribuente e può metterlo nelle condizioni migliori per adempiere al proprio obbligo tributario, ma, se questo obbligo tributario è appesantito da una sanzione, qualche volta sproporzionata tra l'entità dell'omissione e l'adempimento, è chiaro che quella percezione potrà rimanere.
  Concludendo, c'è soddisfazione per quello che abbiamo ascoltato stamattina, mentre l'impegno da parte del Parlamento dovrebbe essere quello di provare a completare questo percorso, cercando rivedere, come diceva il collega Zanetti, l'aspetto delle sanzioni amministrative, a cominciare da quello che riguarda le omissioni di più lieve entità e, in modo particolare, come veniva ricordato, quelle in cui il contribuente ha dichiarato, ma non ha versato, quindi non c'è stata nessuna intenzione di sottrarsi al alle richieste dell'erario. Grazie.

  PRESIDENTE. Condivido quello che ha detto l'onorevole Pelillo. Avrei bisogno di fare una domanda specifica, in modo che possa capire anch'io, che non sono molto sveglio: quanto ritiene, al 21 aprile, dalla previsione di 4,7 miliardi, riuscireste a incassare per lo Stato? La mia è una domanda molto semplice e banale.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. L'incasso effettivo potrà essere rendicontato soltanto alla fine del 2018. Sono confidente che si riesca a raggiungere quantomeno l'obiettivo previsto dalla relazione tecnica, che è maggiore, perché noi non riscuotiamo soltanto per lo Stato. Penso che riusciremo a raggiungere l'obiettivo stimato nella relazione tecnica di accompagnamento al provvedimento sulla definizione agevolata.
  La relazione tecnica prevedeva una riscossione complessiva di 7,2 miliardi tra il 2017 e il 2018, distinto a seconda degli enti creditori. Confidiamo di arrivare quantomeno a quell'obiettivo.
  Vorrei rispondere all'onorevole Petrini, non per questa domanda, ma per quella di prima.

  PAOLO PETRINI. Le pongo un'altra questione, anche per capire quello che è avvenuto effettivamente in questi anni. Nel 2013, con il «decreto del fare», abbiamo sottratto la prima casa dalla possibilità che una procedura esecutiva potesse arrivare a termine. Che impatto ha avuto questo, in termini economici, sul riscosso di Equitalia?

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Per la cifra, non sono in grado di rispondere in questo momento, a meno che i miei colleghi riescano a tirare fuori il dato.
  Comunque, vorrei dire, come cittadino, più che per il mio ruolo istituzionale in questo momento, che questo intervento normativo necessario, accompagnato da ulteriori interventi normativi che il Parlamento ha adottato, sicuramente ha avuto un effetto nell'azione di recupero degli agenti della riscossione. Tuttavia, alla lunga, perché il tempo è sempre galantuomo, questo ha dimostrato che, nonostante gli interventi, si è determinata, in fase di prima applicazione, una flessione delle azioni di recupero di Equitalia. Tale intervento è stato poi accompagnato nel corso degli anni, fino a ottobre 2015 e poi di nuovo nel 2016, ad altri interventi normativi, sempre in direzione dei contribuenti, ovvero da una facilitazione dell'accesso alla rateizzazione dei debiti iscritti a ruolo, compensando l'aspetto di ostacolo dell'azione di riscossione.
  Pertanto, da un certo livello di riscossione, con la tutela della prima casa e le altre tipologie di tutela dei contribuenti, come per i beni strumentali e altre cose, di cui mi occupavo, quando ero avvocato e difendevo i contribuenti, e che garantivano ad Equitalia un certo incasso, quell'incasso poi ha avuto una flessione.
  Con la reintroduzione, dal 2015 in avanti, di altri provvedimenti legislativi che hanno facilitato l'accesso alla rateizzazione, Equitalia ha raggiunto di nuovo livelli di riscossione analoghi a quelli precedenti agli interventi normativi che hanno privato Equitalia della possibilità di fare azioni sulla prima casa e sui beni strumentali.
  Questo dimostra il fatto che era corretta l'impostazione normativa di sottrarre all'agente della riscossione la possibilità di aggredire Pag. 12 quei beni socialmente rilevanti, come la prima casa o i beni strumentali, per garantire l'attività lavorativa ed economica del Paese, ma, allo stesso tempo, facilitare l'accesso alla rateizzazione, per consentire di adempiere e mettersi in regola ai contribuenti, ha dato la possibilità di compensare quella flessione e ritornare a livelli di riscossione analoghi a quelli.
  Dopo il 2010 e il 2011, gli ultimi anni rispetto ai quali Equitalia ha avuto il boom della riscossione e ai quali sono seguiti, per una serie di fatti di cronaca anche tristi, le azioni del Parlamento che hanno ridotto la possibilità di agire a Equitalia, abbiamo avuto non un crollo, ma una netta flessione, dagli 8,8 miliardi ai 7 miliardi circa, quindi 1,8 miliardi in meno di riscossione successiva. Siamo poi risaliti, nel 2016, quasi a 8,8 miliardi di riscossione e più o meno abbiamo livellato di nuovo, grazie alla facilità di accesso ai piani di rateizzazione concessi ai contribuenti.
  C'è stato sicuramente un effetto, come si vede nella curva della riscossione, che è stato compensato grazie alla facilità di accesso sia ai canali di pagamento sia ai piani di dilazione concessi ai cittadini.

  PAOLO PETRINI. Infine, c'è comunque un dato: al di là del maggior afflusso arrivato a Equitalia in seguito alle rateizzazioni, c'è un minor riscosso, che, alla fine dei conti, è dovuto al fatto che la prima casa non è più aggredibile. Qualche contribuente non ha avuto accesso alla rateizzazione, o perché non questa non era possibile o per varie ragioni, e solo con la casa di proprietà è rimasto all'interno, ma Equitalia non ha potuto aggredirla, quindi, di fatto, lo Stato ha lasciato al cittadino contribuente e debitore un valore, su cui precedentemente si sarebbe potuto rivalere.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Questa è stata la scelta del legislatore e questi sono stati gli effetti...

  PAOLO PETRINI. Lo dico perché non tutti lo sappiamo e ne chiedevo appunto la quantificazione, perché la strumentalizzazione che ha avuto Equitalia, con tutti gli aspetti legati alla sua attività, è stata così sopra le righe che, oggi, con una riflessione matura, potremmo farne una di carattere diametralmente opposto.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Si tratta di quello che cercavo di esporre, forse con poca chiarezza. Il livello di riscossione, prima di questi interventi normativi, era alto, ma frutto di un'azione incisiva e coattiva, con evidenti riflessi sulla vita delle persone, su cui agiva Equitalia. Adesso, invece, si raggiunge un livello analogo di riscossione, grazie a un intervento normativo diametralmente opposto, che consente al contribuente, che vuole regolarizzare la propria posizione, di accedere alla rateizzazione; quindi c'è una azione di riflesso del contribuente nei confronti di Equitalia e non un'azione passiva del contribuente, che si vede aggredito dei propri beni.
  Su quest'aspetto e rispetto alla domanda precedente, sugli 8,3 miliardi complessivi che devono essere nettati, un ulteriore dato utile a questa Commissione è che in più del 60 per cento dei casi di contribuenti che hanno presentato definizione agevolata si tratta di contribuenti nei cui confronti Equitalia aveva già provato un'azione esecutiva, che è risultata infruttuosa. Mi riferisco a più del 60 per cento delle istanze di definizione agevolata presentate. Per esempio, riferendoci ai casi concreti: se un contribuente ha soltanto la prima casa, ma vuole regolarizzare il proprio debito, ne approfitta, perché lo vede scontato nell'entità, e accede alla definizione agevolata.
  Per rispondere alla domanda dell'onorevole Pelillo, vorrei sottolineare, ringraziando – ne approfitto – anche per i riconoscimenti attestati al lavoro dei colleghi di Equitalia, un importante aspetto: l'interscambio tra Agenzia delle entrate ed Equitalia e, in particolare, la possibilità per il contribuente di rivolgersi alla rete degli uffici dell'Agenzia delle entrate, che sono più di 390 sul territorio, a fronte dei 207 sportelli di Equitalia, rappresenta un importante risultato, anche in vista del 1° luglio. Tale importante risultato è stato Pag. 13possibile grazie alla piena e proficua collaborazione di Equitalia con l'Agenzia delle entrate e con il Garante della privacy, perché chiaramente parliamo anche del trattamento dei dati. Questa collaborazione consentirà al contribuente, per avere informazioni sulla propria posizione di debiti iscritti a ruolo, di non doversi rivolgere necessariamente agli sportelli di Equitalia, ma di potersi rivolgere anche a quelli dell'Agenzia delle entrate. Questo è un importante risultato, che si affianca, come voglio sottolineare ancora una volta, ai servizi online, messi a disposizione in pochissimo tempo, cioè in questi ultimi venti mesi, da parte di Equitalia nei confronti dei contribuenti. I servizi online consentono un cambiamento di percezione da parte dei cittadini, che sarà progressivo nel tempo, anche se i dati che mi sono permesso di esporre a questa Commissione lasciano una buona prospettiva sui risultati che ci si attende in futuro.
  C'è la possibilità per i cittadini di non doversi rivolgere fisicamente agli sportelli, perché ormai, almeno per la parte di riscossione, i servizi offerti online sono interamente alternativi ai servizi offerti fisicamente presso i nostri sportelli. Quindi, chiaramente, mano a mano che questa percezione verrà acquisita da parte di tutti i cittadini, riusciremo a non avere i disagi e le file che si continuano a creare. L'ipotesi che tutti i contribuenti con debiti iscritti a ruolo si mettano tutti in fila, non consente di immaginare nessun tipo di rete e di sportelli, nessun tipo di orario e nessun tipo di accoglienza idonea, per poter far fronte a tutti i milioni di contribuenti con debiti iscritti a ruolo con Equitalia.
  È importante che anche le istituzioni facciano la loro parte, così come fanno, per far conoscere ai cittadini la possibilità di accedere a uffici, che sono sostanzialmente della pubblica amministrazione, tramite servizi informatici e non necessariamente attraverso la presenza fisica ai nostri sportelli.
  L'ultima questione riguarda il riconoscimento dell'attività di Equitalia, che vorrei sottolineare di nuovo, perché, in effetti, l'azione della riscossione rappresenta l'ultimo anello di una lunga filiera, in cui ci sono attori importanti, quali la Guardia di finanza, l'Agenzia delle entrate e, soltanto alla fine, l'agente della riscossione. Tuttavia, si tratta di un ultimo anello che rende sostanzialmente credibile l'intera filiera perché, se quell'ultimo anello non funziona, l'attività svolta dagli altri attori è assolutamente inutile. Quindi è importante rendere il più possibile moderna ed efficiente l'azione dell'Agenzia delle entrate-Riscossione, dal 1° luglio. Mano a mano, Equitalia si sta adeguando ai nuovi servizi cui dovrà tener fede dal 1° luglio, per rendere sempre più credibile l'attività del resto della filiera.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Pelillo.

  MICHELE PELILLO. Mi sta venendo in mente una domanda. Oggi, il contribuente, andando a uno sportello dell'Agenzia delle entrate, ha la possibilità di avere notizie sulla sua posizione con Equitalia. Accade già il contrario, cioè recandosi presso Equitalia il contribuente può sapere dell'Agenzia, o quello è il prossimo futuro?

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Accade già per i debiti dell'Agenzia affidati ad Equitalia, ma non per tutti i debiti, come, per esempio, nel caso in cui il contribuente abbia una questione aperta all'Agenzia delle entrate, di cui ancora non è stato interessato l'agente della riscossione. I debiti iscritti a ruolo sono già presenti nel nostro sistema di scambio dei dati della riscossione, per cui si sa da dove questi nascono. Chiaramente, c'è una progressione di alimentazione delle basi dati, che stiamo sempre più affinando. Anche per la nostra parte, stiamo cercando di arricchire sempre di più quella che noi chiamiamo «area riservata», che all'Agenzia delle entrate è il cassetto fiscale, quindi sostanzialmente la posizione informatica del contribuente con tutti gli elementi necessari per poter conoscere tutto quello che è relativo a un debito che gli viene chiesto in pagamento.

  MICHELE PELILLO. Quindi, se c'è stato un provvedimento di autotutela, questo è Pag. 14notificato in tempo reale? Siamo già arrivati a questo punto che, se l'Agenzia fa un'autotutela, immediatamente Equitalia lo sa? Ci siamo arrivati? La mia curiosità riguarda un fatto operativo.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Questo è già operativo sull'immediatezza, ma credo...

  MICHELE PELILLO. E nel caso in cui ci sia stata una sentenza?

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. In circa 24-48 ore.

  MICHELE PELILLO. Perfetto: questa è una notizia clamorosa.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, amministratore delegato di Equitalia. Il sistema viene sempre più affinato ed è ulteriormente affinabile. Alcuni dati dall'Agenzia delle entrate vengono resi disponibili in tempi brevi anche all'agente della riscossione, mentre i dati da sentenza devono essere resi disponibili dalle commissioni tributarie, per cui, in quel caso, i tempi forse possono essere un po’ più lunghi, però, ripeto, si sta affinando sempre di più il sistema.

  PRESIDENTE. Non essendoci altre domande, ringrazio il dottor Ruffini e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.30.