XVII Legislatura

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 15 di Giovedì 30 ottobre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Ravetto Laura , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI FLUSSI MIGRATORI IN EUROPA ATTRAVERSO L'ITALIA, NELLA PROSPETTIVA DELLA RIFORMA DEL SISTEMA EUROPEO COMUNE D'ASILO E DELLA REVISIONE DEI MODELLI DI ACCOGLIENZA

Audizione del sindaco di Udine, Furio Honsell.
Ravetto Laura , Presidente ... 3 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 4 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 8 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 8 
Ravetto Laura , Presidente ... 8 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 8 
Ravetto Laura , Presidente ... 8 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 8 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 9 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 9 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Arrigoni Paolo  ... 9 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 9 
Arrigoni Paolo  ... 10 
Nonino Antonella , assessore ai diritti e all'inclusione sociale del Comune di Udine ... 10 
Arrigoni Paolo  ... 10 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 10 
Arrigoni Paolo  ... 10 
Honsell Furio , sindaco di Udine ... 10 
Ravetto Laura , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA RAVETTO

  La seduta comincia alle 9.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso la trasmissione mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del sindaco di Udine, Furio Honsell.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l'Italia, nella prospettiva della riforma del sistema europeo comune d'asilo e della revisione dei modelli di accoglienza, l'audizione del sindaco di Udine, Furio Honsell.
  Abbiamo ricevuto la richiesta della vostra audizione da uno degli eccellenti membri del Comitato, perché nell'ambito di questa indagine sui flussi, che si è incentrata principalmente sugli sbarchi di migranti sulle nostre coste (il Comitato è stato costituito proprio in corrispondenza del verificarsi di tragici eventi in tal senso, cui abbiamo assistito), i membri del Comitato hanno sempre evidenziato l'importanza, ogni qual volta si parli di flussi, di tenere in conto tutte le realtà territoriali coinvolte. Se quindi è vero che la parte relativa a Mare Nostrum, agli sbarchi e alle tragedie in mare è quella che maggiormente attira l'attenzione dei media, è altresì vero che il fenomeno migratorio investe diversi Comuni in maniera differente nel nostro Paese. Da ciò la sua audizione, in premessa della quale la informo che abbiamo già audito altri rappresentanti del territorio, posto che voi sindaci siete i maggiormente esposti a questo fenomeno. Da tutte le audizioni con i sindaci svolte finora, infatti, abbiamo ricevuto elementi molto concreti, in grado di aiutare il Comitato nel tentativo di individuare una soluzione del problema.
  Abbiamo ascoltato il 24 giugno il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, protagonista, suo malgrado, degli eventi di cui dicevo prima, il 15 luglio il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il 22 luglio il sindaco di Gradisca d'Isonzo, Linda Tomasinsig. Inoltre, il 18 giugno abbiamo audito anche il presidente dell'ANCI, nonché sindaco di Torino, Piero Fassino, in un'audizione particolarmente illuminante sia in merito alle modalità con cui i migranti vengono trasferiti, ovvero – non ho timore a dire ciò – i sindaci si ritrovano i migranti nelle proprie città, per via di considerazioni non sempre troppo coordinate tra i prefetti e i sindaci stessi, sia in relazione ai fondi stanziati e al finanziamento. Dall'audizione del sindaco Fassino è emerso il grave problema non solo dei finanziamenti, ma anche della responsabilità prima da parte degli stessi Comuni nel finanziare questi fondi.
  Vorremmo quindi da lei un'eventuale conferma rispetto a questa impostazione, in particolare vorremmo sapere quanti migranti sono attualmente presenti nel suo Comune, chiedendole anche di formulare una distinzione tra immigrazione in senso proprio e migrazione, evidenziando cioè i soggetti che hanno diritto ad ottenere protezione internazionale.Pag. 4
  Il sindaco di Gradisca ha riferito che il continuo flusso via terra persiste ormai da anni e ha fatto riferimento alla Commissione territoriale che accoglie e processa le domande, nonché a una sua presunta discrezionalità. Vorremmo conoscere il suo punto di vista e la posizione del suo Comune.
  Il vicepresidente Brandolin ha sempre formulato ai rappresentanti degli enti territoriali una domanda sui cosiddetti «migranti di ritorno». C’è stato segnalato, infatti, il problema di coloro che dopo aver ricevuto un diniego nelle diverse Commissioni territoriali dell'Unione, ritornano in Italia nella speranza di vedere accolta la richiesta presso la Commissione territoriale di Gorizia. Anche su questo vorremmo chiederle di fornirci degli elementi.
  Il sindaco Fassino ci ha parlato del nuovo piano di accoglienza, per cui dovrebbe essere stato siglato questo accordo con il Ministero – anche il Ministro Alfano ha trattato questo tema in audizione – quindi vorremmo chiederle se tale accordo sia migliorabile, sia un buon punto di partenza, sia effettivo ed attuato.
  Da ultimo, il Comitato ha particolarmente a cuore la questione dei minori non accompagnati (tra l'altro in Parlamento stiamo approvando una legge che, in base alla proposta dell'onorevole Zampa, prevede addirittura che fino all'età di 18 anni l'Italia si faccia carico di questo problema). Nel corso delle audizioni di alcuni ambasciatori, però, il rappresentante dell'Egitto lamentava il contrario, ossia che staremmo ponendo in essere una normativa nazionale che, di fatto, favorisce la permanenza del minore non accompagnato nel nostro Paese, mentre loro aspirerebbero che il minore rientrasse nel loro Paese. Vorremmo quindi conoscere la vostra posizione, un po’ di numeri e come si dovrebbe comportare il Governo nel trattare il tema. Do ora la parola al sindaco di Udine, Furio Honsell.

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Grazie, presidente, grazie onorevoli commissari, è per me un privilegio essere qui ed esprimo riconoscenza anche per la prontezza con la quale avete risposto a un segnale di allarme, di urgenza nel trattare questa problematica. Ho portato anche una memoria, che lascerò agli atti.
  Nel mese di settembre ho avuto 40 pachistani e afghani nel mio Municipio, i quali pretendevano o imploravano un trattamento paritario a quello di Mare Nostrum. Il problema fondamentale che investe profondamente la mia città e tutto il Nord-Est, è che in Italia ci sono 5 sistemi di accoglienza con tariffe diverse.
  Anche oggi, attraverso la frontiera con l'Austria, una decina di persone sono arrivate a Tarvisio e sono state sollecitate dalla polizia di frontiera ad andarsi a registrare ad Udine: costoro vengono a registrarsi ad Udine, vengono fotosegnalati e vengono inseriti nel programma dei richiedenti asilo perché a Udine c’è la Questura più vicina e lì rimangono.
  Quando al prefetto proponiamo di inserirli nel programma Mare Nostrum, ci si obietta che non è possibile perché sono due percorsi diversi, sono due bilanci diversi e si rischia un esposto alla Corte dei Conti per aver usato i soldi per richiedenti asilo via terra rispetto a quelli di Mare Nostrum, ma – io dico – sono le stesse persone !
  Sono quindi qui a chiedere di adottare nel nostro Paese il principio secondo cui tutti i richiedenti asilo sono uguali di fronte alla legge, di fronte al sistema. Tra l'altro, avere diverse tariffe crea un mercato dell'accoglienza: ci sono le «industrie dell'accoglienza», cioè alcuni mandano addirittura via i nostri per fare posto a quelli che valgono di più. È una situazione che non può essere gestita in questo modo, ma bisogna agire su tre livelli: il vostro, quello legislativo, è il più importante; poi c’è quello operativo, del Ministero, e quindi quello diplomatico, che necessariamente ne consegue.
  Dal settembre 2013 abbiamo avuto 500 arrivi di persone, tutte provenienti da Afghanistan, Pakistan e pochi dal Medio Oriente, che arrivano dall'Austria e dalla Slovenia. Se vale il Regolamento Dublino III, bisogna valutare il fatto che costoro, Pag. 5che non sono sbarcati da noi e sono tutti indigenti, valicano la frontiera e giungono nel nostro Paese.
  Tenete presente che Udine è stata esemplare nell'accoglienza: abbiamo un 15 per cento di immigrati, abbiamo sempre accolto i minori non accompagnati e trattato tutti con dignità. Attualmente abbiamo 52 posti SPRAR, una quarantina di minori; in passato, avevamo addirittura un flusso di minori – di cui avevo parlato anche al Presidente Napolitano quando venne in visita – provenienti soprattutto dal Kurdistan e dall'Afghanistan per studiare a Udine. I ricchi, quindi, vanno a studiare a Stanford e i meno ricchi di questo pianeta vengono a studiare a Udine come minori non accompagnati !
  Abbiamo sempre gestito tutti, ma in questo momento il flusso è ingestibile e questi poveretti che vengono a chiedere asilo politico non hanno un programma, perché non sono di Mare Nostrum e i nostri 60 posti SPRAR sono saturati da dodici mesi. Con il nostro prefetto, quindi, abbiamo creato un programma di accoglienza che abbiamo chiamato Aura, con associazioni del terzo settore e con fondi ministeriali, perché non c'era verso di inquadrarli nell'ambito di Mare Nostrum.
  A Udine, quindi, abbiamo il programma di accoglienza Aura, con 80 posti che non possiamo aumentare perché altrimenti ci arrivano da tutta Europa ! L'origine del problema – mi scusi se sono così netto ma le garantisco che nutro il massimo rispetto e la massima ammirazione per voi e per quanto state facendo, anche perché prima di essere eletto sindaco sono stato rettore dell'Università per otto anni, quindi più istituzionale di me non c’è nessuno – sta nel fatto che l'Italia non ha mai messo a fuoco questa migrazione via terra, sempre più intensa, di persone provenienti dall'Afghanistan, dal Pakistan, che sono una sorta di Mare Nostrum di ritorno.
  Tutti sapete, infatti, come molti migranti di Mare Nostrum non vengano fotosegnalati in Italia e si disperdano. Quando i siriani arrivano da noi, ad esempio, trovano subito modo di passare la frontiera e stabilirsi nel Nord Europa, perché hanno conoscenze e finanziamenti. Molti di questi, però, vengono respinti a sud e ce li ritroviamo alla frontiera di Tarvisio.
  Spesso ho discusso con il prefetto chiedendo perché non fosse applicato il Regolamento Dublino III, ma mi è sempre stato risposto che, secondo quanto gli austriaci dichiarano, il primo ingresso in Europa di questi migranti è stato da noi, oppure che gli austriaci possono accogliere solo coloro che sono in grado di dimostrare di avere trascorso del tempo sul loro territorio.
  Il Regolamento Dublino III non è messo in pratica e ognuno lo interpreta come vuole, per cui esiste un problema diplomatico: bisogna chiarire con gli austriaci come gestiscano questo problema. È inutile che essi dichiarino di chiudere le frontiere con l'Italia: magari le chiudessero, perché non sono i nostri che vanno lì, ma sono i loro che vengono da noi e, purtroppo, sono tutti indigenti !
  Li ho avuti anche per sei mesi e gli ultimi 112 che abbiamo sistemato con la Croce Rossa, erano ospitati in un edificio inadatto, senz'acqua e senza riscaldamento, un edificio privato in cui non potevo neanche intervenire direttamente come sindaco, a fronte del fatto che i posti SPRAR e i posti Aura erano tutti saturati: di Mare Nostrum non se ne parla, ma ci sarebbe Montes nostri o Terra Nostra !
  Dovrebbero, invece, essere tutti uguali, e mentre alla fine stavano lì, tutti i cittadini mi chiedevano la data dello sgombero, ma io non sapevo dove trasferirli. Abbiamo dovuto aspettare, ragionare con la Regione e la Croce Rossa, anche perché, tra l'altro, non li volevo prendere tutti a Udine, anche perché non siamo un'agenzia. Purtroppo, in questo elenco ci sono i prezzi: SPRAR 27,50, l’Aura 29,50, il Mare Nostrum minori 45 pro capite pro die, il Mare Nostrum adulti 32,50 pro capite pro die. Il nostro Paese deve avere, invece, un unico sistema di accoglienza, perché altrimenti si crea un mercato !

Pag. 6

  PRESIDENTE. Lei conosce i sistemi degli altri Paesi europei ?

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. No, non so neanche se li abbiano. Ho appreso dal sindaco di Calais, il quale ha un problema simile al mio, che tutti i migranti presenti a Calais vogliono andare in Gran Bretagna, quindi, ce li ha tutti accampati. Questo problema dei richiedenti asilo via terra, deve però essere studiato: la Commissione che gestisce Mare Nostrum non può limitarsi a differenziare i migranti via terra da quelli via mare, perché i migranti via terra hanno storie e seguono determinate orbite, magari avendo girato a lungo per l'Europa (sono stati magari a lungo in Grecia e chissà perché sono venuti via, poi arrivano da noi e hanno situazioni che richiedono un approfondimento ma un sistema del tipo Dublino complica la cosa).
  Un altro problema è che arrivano e vengono fotosegnalati da noi, mentre molti non vorrebbero ciò, perché così restano ancorati, quindi, poi me lo rinfacciano: ma è la Questura che li ha fotosegnalati ! Se fosse possibile, io li accoglierei tutti, ma se sono qui, è perché questo è impossibile, ed è impossibile andare avanti in modo così frammentario.
  La questura dice loro di aspettare e loro aspettano; non si possono impiegare in lavori di pubblica utilità se non dopo sei mesi, non ci sono programmi di accoglienza e se ne stanno lì. Quando si accumulano in numero, cerchiamo di sistemarli con questi programmi. Tra l'altro, dobbiamo rinnovare la convenzione Aura ogni tre mesi.
  La Commissione di Gorizia, se tutto va bene, processerà la richiesta: i più svegli, i migliori e i più furbi lavoreranno e ciò sarà utile per tutti, ma la Commissione potrebbe anche esprimere un diniego. Dopo il diniego ci sarà il ricorso, ma intanto il migrante sarà uscito dal programma SPRAR o dal programma Aura e quindi non si sa chi lo gestirà durante la fase del ricorso: alla fine, arriverà da me e cercheremo di nuovo di alloggiarlo.
  Cosa pensate che succeda se anche il ricorso viene negato ? Non c’è un programma di rimpatrio: non mi risulta che ci sia con l'Afghanistan o con il Pakistan un accordo bilaterale di rimpatrio e quindi cosa abbiamo fatto ? Ci lascino, quindi, impiegare subito il migrante in questione, così almeno non perdiamo tempo: lui impara subito l'italiano, ad usare il martello e la chiave inglese, altrimenti diventa un fantasma, un clandestino, perché non c’è un programma di rimpatrio, laddove tutti gli hanno già detto di no. Certamente, a Udine costui non rimane, perché non c’è lavoro. Non abbiamo effettuato rimpatri e tutti i migranti da noi sono afghani e pakistani.

  PRESIDENTE. Ci può indicare dei numeri ?

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Ne abbiamo avuti circa 500 nell'ultimo anno. Ho portato lì i generali degli alpini della Brigata Julia, che vanno in Afghanistan, i quali hanno parlato con alcuni di loro e mi hanno detto che erano disertori dell'esercito afghano. Hanno alle spalle storie molto difficili, magari in patria avevano figure come i nostri alpini e sono venuti perché si illudevano...

  PRESIDENTE. Ci sono altri sindaci nella sua situazione ?

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. No, perché tutti costoro vengono ad Udine ! Certamente, il sindaco di Gorizia e il sindaco di Trieste hanno questa situazione, perché hanno la questura, però questi soggetti vengono da noi perché la prima questura è quella di Udine, ovvero dalla Slovenia quella di Gorizia (a Gorizia, in effetti, hanno avuto persino 120 persone accampate sul fiume Isonzo).
  Noi avevamo un centinaio di persone accampate nell'ex moschea, che adesso abbiamo sistemato con la Croce Rossa, però la difficoltà è che pur cercando di risolvere il problema, questo viene risolto solo localmente, per cui io ho fatto l’Aura e magari Gorizia avrà creato l’Agra, ma si Pag. 7tratta di accordi che facciamo con i prefetti per cercare di gestire il problema dei migranti via terra, quando basterebbe dire che i richiedenti asilo sono gli stessi, perché seguono lo stesso percorso (anche se nel Mare Nostrum hanno storie tutto sommato più difficili, perché i migranti via terra non hanno attraversato il deserto il mese prima, ma sono stati in Europa).
  Il problema di queste persone, però, è che sono tutte indigenti, quindi, la mia preoccupazione è che noi assistiamo a un fenomeno di filtraggio: l'emigrazione in Europa viene dispersa perché, dai dati in mio possesso, si rileva che dei 135.000 arrivi di Mare Nostrum soltanto il 20 per cento è rimasto in Italia.

  PRESIDENTE. Infatti il Comitato sta seguendo la possibilità di applicare la direttiva n. 55 del 2001, che consentirebbe a costoro di andare in tutta Europa, perché è notorio che entrano in Italia per entrare in Europa.

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Esattamente, infatti mi rinfacciano il fatto di essere stati fotosegnalati a Udine ! Da noi, su 1.380 di Mare Nostrum, solo 380 sono rimasti in Regione. Ovviamente, i migliori trovano sistemazione in Europa e gli «scartati» – non lo dico io che sono scartati, ma lo dico piangendo – arrivano alla frontiera con l'Austria e tornano indietro: noi non possiamo fare niente !
  Non funziona bene nulla, per cui, innanzitutto, è necessario che tutti i richiedenti asilo in Italia siano trattati e gestiti in modo uguale (deve esserci un sistema unico, che uno giunga via mare o via terra); in secondo luogo, deve essere istituita una Commissione congiunta (al vostro livello, cioè di parlamentari sia nazionali che europei) per discutere la migrazione intereuropea; infine, bisognerebbe capire e chiarire i rapporti con l'Austria, perché non può essere lasciato alla polizia di frontiera il compito di discutere chi debba prendersi un migrante !

  PRESIDENTE. Forse più a livello ministeriale.

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Certamente a livello ministeriale, però qualcuno deve mettere a fuoco che con l'Austria e con la Slovenia esiste questo problema ! Non so se ci sia anche con la Francia e con la Svizzera, però, certamente, qui c’è un problema che investe Gorizia e Udine, ancor più di Trieste, che è piccolina e possiede altre risorse. A Gorizia, se una Commissione c’è, deve specializzarsi in questi richiedenti asilo, perché hanno tutti storie molto particolari.

  PRESIDENTE. Da chi dipende la Commissione ?

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Io non li ho mai conosciuti: è mitica, non so neanche se esista ! Il Mare Nostrum, tra l'altro, ha un presidio per effettuare i controlli sanitari – lo screening - a Palmanova, ma io ne ho dovuto fare uno a Udine nei miei spazi, con tutti i problemi conseguenti, anche se questi vengono dall'Europa (quindi, al limite hanno malattie europee). Il problema non è neanche quello dei soldi: Fassino dice che i soldi sono troppo pochi...

  PRESIDENTE. No, Fassino dice che la compartecipazione dei Comuni è troppa rispetto alla compartecipazione ministeriale !

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Certamente, questo l'abbiamo pagato tutto noi, ma possiamo farlo. Il problema è avere un unico canale, quindi, la Commissione di Gorizia deve ragionare su queste persone. Deve essere poi armonizzata l'interpretazione del Regolamento Dublino III in senso generale, perché come c’è qui, c’è anche a Calais, alle frontiere europee, probabilmente in Germania: è un problema europeo !
  Cosa fare poi con i diniegati ? Non possono uscire dai programmi SPRAR in seguito al diniego, perché faranno ricorso e resteranno sul territorio, quindi si deve dire: «fino a quando non hanno completato Pag. 8l'iter», oppure, bando a qualunque ipocrisia, tanto sappiamo che anche se gli dicono di no, resteranno qua !
  Da Paesi in guerra come l'Afghanistan, la Siria, per favore, istituiamo un corridoio umanitario e facciamola finita: teniamoli due settimane, controlliamo attraverso le banche dati che non siano terroristi e prendiamoli subito, perché è inutile tenerli, anche diciotto mesi, senza sapere dove metterli, per poi farli diventare clandestini invisibili !
  È inoltre indispensabile che i richiedenti asilo possano essere subito inseriti nei programmi di preparazione alla loro vita attiva in Italia, favorendo le attività di ricongiungimento dei minori con i parenti residenti in altri Paesi e introducendo meccanismi premiali se si usa il sistema Mare Nostrum anche per i nostri via terra.

  PRESIDENTE. Grazie. Capiamo che alcune sue affermazioni sono dettate dalla passione con cui fronteggia questo problema. Credo che lei ci abbia oggi suggerito delle possibili audizioni a breve. Sicuramente dovremmo sentire il sottosegretario Gozi sull'interpretazione del Regolamento Dublino III e muoverci anche a livello ministeriale per capire come i vari Paesi decidano di interpretarlo. Potremmo anche audire la Commissione di Gorizia e le altre Commissioni territoriali per comprendere meglio modalità e criteri, e poi, magari, risentire Fassino e il Ministro dell'interno per l'aspetto dei tariffari che lei ci ha segnalato.

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Però, scusi, sottolineo l'importanza anche di avere un unico programma non solo per le tariffe ma anche per la logistica, per il presidio sanitario...

  PRESIDENTE. Quello che può fare il Comitato è audire i soggetti e, nel corso di tali audizioni, suggerire soluzioni sulla base di ciò che ci viene riferito.

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Noi abbiamo due presìdi per fare la stessa cosa, uno per i migranti via terra e un altro per i migranti via mare !

  PRESIDENTE. Mi è chiarissimo e lo porteremo all'attenzione di chi ne ha le competenze. Do la parola al vicepresidente Brandolin.

  GIORGIO BRANDOLIN. Grazie, presidente. Ho chiesto questa audizione, di cui la ringrazio e ringrazio anche l'assessore, per far sentire ai colleghi e anche alla presidente, quindi al Parlamento, come si vive questa emergenza sul territorio.
  Noi, ovviamente, nella nostra piccola regione abbiamo numeri piccoli, perché rispetto ai 140.000, i 1.200 presenti nella Regione Friuli Venezia Giulia, tra Mare Nostrum e richiedenti asilo via terra, sono pochi rispetto anche a quanto ho detto l'altra settimana al Ministro Alfano, però sono esempi di come il nostro Paese – lo dico con rammarico – non abbia ancora un progetto compiuto, razionale, per affrontare questo fenomeno dell'immigrazione, che non è più emergenziale ma è strutturale.
  Da questo punto di vista ricordo al sindaco, ma anche a noi stessi, quanto ci aveva detto il presidente dell'ANCI Fassino in merito al famoso Piano per l'immigrazione – una domanda che ho posto la scorsa settimana al Ministro Alfano, che mi risponderà – per capire a che punto sia quel programma che aveva delle idee giuste. Si ricordava di aver un unico hub in ogni regione per affrontare questo problema compiutamente e, da quell’hub regionale, che deve dipendere dal coordinamento nazionale, far derivare la distribuzione sul territorio, con un sistema razionale di fondi e programmi.
  Ad oggi, questo non è successo. Abbiamo delle lettere in cui i fondi per questo Piano finiscono al 31 dicembre 2014, quindi nessuno, né il sindaco, né il prefetto di Udine, né quello di Gorizia piuttosto che quello di Milano, può fare dei ragionamenti dal 1o gennaio in poi, una problematica particolarmente pesante. La nostra – dico nostra perché sono di quel territorio – è una problematica molto specifica, che il sindaco ha spiegato molto bene, ma permettetemi di illustrare cosa è stato fatto nel frattempo. Il decreto Pag. 9ministeriale che porta da 10 a 20 le Commissioni territoriali è diventato legge, ovviamente, per far ciò ci vorranno tempi, fondi e persone, quindi emerge l'esigenza di avere in Triveneto ulteriori Commissioni territoriali: fino adesso avevamo solo quella di Gorizia, che fa da calamita per ogni richiesta di asilo politico, ma non c’è nel Veneto e non c’è nel Triveneto (una è a Milano, una a Torino e poi nel centro e sud Italia). Quando riusciremo ad avere più Commissioni, probabilmente questa attrazione su Gorizia si stempererà.

  PRESIDENTE. Se però non si hanno gli stessi criteri, siamo daccapo !

  GIORGIO BRANDOLIN. Infatti poi arrivavo lì. Ciò che sembra assurdo, almeno per chi non sia come me particolarmente competente in materia, è che un afgano che ha chiesto asilo politico a Stoccarda e riceva un diniego, arrivi poi a Gorizia e ottenga asilo politico.
  Oggi pomeriggio il mio collega Maran di Gorizia presenterà un'interrogazione a risposta immediata al Ministro o al sottosegretario proprio per chiedere di superare a livello europeo la logica interpretativa di ogni legislazione nazionale, perché se siamo in Europa con i doveri, dovremmo esserlo anche con i diritti, quindi uno bocciato a Stoccarda non può venire a Gorizia o a Milano a chiedere un esame di riparazione !
  Il secondo aspetto che il sindaco ha evidenziato con franchezza e che io sottolineo, riguarda il cosiddetto «mercato delle tariffe». Siamo arrivati al mercato, presidente, perché se in uno SPRAR presso una famiglia arrivano due minori, si tratta di 80 euro al giorno che, moltiplicati per i 30 giorni del mese, danno una bella cifra che quella famiglia si porta a casa. Nel mio territorio – ma sono convinto che nell'Italia lunga e stretta ci saranno cose peggiori – siamo arrivati al mercato di chi si porta a casa questi migranti, sigla la convenzione e poi subappalta la logistica, magari tenendosi il 10 per cento (penso anche ad associazioni che spesso si fregiano di una croce sul petto).
  Bisogna avere il coraggio di parlare di tutto questo come ha fatto il sindaco questa mattina, perché in questo buonismo italiano non si ha il coraggio di dirlo ma siamo arrivati a questo. Questo è ciò che vedo sul mio territorio e mi riprometto di chiedere anche dei dati a livello nazionale sui milioni che abbiamo...

  PRESIDENTE. Se ha prove di questo, dovrebbe informarne il prefetto...

  GIORGIO BRANDOLIN. L'ho già fatto, dopodiché vi dico che non mi piace andare in procura, però, tra di noi, possiamo dirlo e mettere ciò a verbale. Io sto facendo un'osservazione e ponendo il problema, già posto dal sindaco, di un unico programma nazionale di integrazione, di un'unica tariffa, altrimenti i sindaci sono lasciati soli e l'esempio di ciò è il sindaco di Udine.

  PRESIDENTE. Le ripeto: il verbale è pubblico e se lei ha prove di questo dovrebbe procedere presso le sedi competenti.

  PAOLO ARRIGONI. Grazie, sindaco, la sua testimonianza preziosa testimonia che il nostro sistema fa acqua da tutte le parti. Mi scuso se sono arrivato in ritardo, ma ero impegnato in un'altra Commissione, quindi potrei porle domande a cui magari ha già risposto. Lei ha parlato di posti SPRAR e di posti del sistema Aura.

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. E Mare Nostrum ! Attualmente abbiamo 5 sistemi, come indicato nella nota che è stata distribuita. Abbiamo 80 posti Aura, che abbiamo inventato per gestire parzialmente i migranti via terra, abbiamo una ventina di posti per Mare Nostrum, 52 posti SPRAR per adulti, saturati da oltre un anno, 10 posti SPRAR per minori, 19 per minori non accompagnati e 21 per minori non accompagnati in Mare Nostrum. Ciascuno ha tariffe diverse e la cosa grave è che dei migranti via terra e via mare bisogna fare lo screening in due Pag. 10diversi presìdi. Dal mio punto di vista, se non è chiaro alla fine qual è l'esito, e se essendo no restano comunque qui...

  PAOLO ARRIGONI. Il numero di posti di accoglienza del sistema SPRAR è legato all'aumento del sistema complessivo nazionale partito dal 1o luglio ?

  ANTONELLA NONINO, assessore ai diritti e all'inclusione sociale del Comune di Udine. Avevamo 42 posti SPRAR e abbiamo dato disponibilità per un ampliamento di 10 posti per arrivare a 52. Un piccolo inciso: il cane si morde la coda, perché se non avessimo già dovuto attivare gli 80 posti Aura, avremmo potuto ampliare i posti SPRAR.

  PAOLO ARRIGONI. Certo. Due domande: qual è il costo che si accolla il comune di Udine per il sistema dell'accoglienza e quanto di questa somma all'anno è atteso come rimborso da parte dello Stato ? Questo dato c’è stato ? L'altra domanda riguarda, come già sottolineato anche dal vicepresidente della Commissione, il Regolamento Dublino III e come questo venga interpretato a discrezione, una cosa veramente scandalosa, che pone il nostro Paese in una situazione di estrema debolezza. Mi fa specie che lei abbia auspicato l'innalzamento di una frontiera...

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. È una provocazione !

  PAOLO ARRIGONI. Non lo so, lei ha idea di quale sia il saldo del flusso ?

  FURIO HONSELL, sindaco di Udine. Credo che attualmente il saldo per noi sia passivo, in quanto ne entrano più di quanti ne escano, perché dal Friuli Venezia Giulia esportiamo in Austria soltanto Mare Nostrum e molti vanno poi verso la Francia, la Norvegia, i Paesi del nord, mentre invece quelli dell'Austria arrivano quasi tutti !
  Parto dall'ultima considerazione: il Regolamento Dublino III viene così interpretato, ma non è possibile che non sia chiarita la cosa con l'Austria, che cioè si debba discutere caso per caso. I 30 afghani presi ieri con un passeur sull'autostrada, alla fine sono ritornati in Austria perché il passeur ha ammesso di averli presi lì. Grazie alla sua testimonianza sono tornati in Austria, però capite in che condizioni si lavora su Dublino !
  Il problema non è il denaro: anche se ci è costato mettere su un presidio sanitario, certamente ci costa in termini nervosi, di risorse umane e di logistica organizzare tutto questo. Penso alla tensione e all'insofferenza in città come a Gorizia dove se ne hanno 120 accampati lungo l'Isonzo per sei mesi ! Questo ha un elevato costo sociale di sofferenza. Sotto il profilo economico, in realtà, i costi sono tutti rimborsati, perché i minori non accompagnati vengono pagati dalla Regione e questi soldi arrivano dalla prefettura. Certo, rimane l'incertezza per il rinnovo di questo programma Aura, che abbiamo inventato per gestire la situazione, visto che mai e poi mai questi potranno entrare in Mare Nostrum: è come se un articolo della Costituzione vietasse che un richiedente asilo via terra entri in Mare Nostrum, ma dopo il 31 dicembre 2014 non sappiamo neppure se avremo ancora questi posti.
  Io ho messo anche delle tende nel parco pubblico intorno alla questura, perché nel settembre 2013 si erano accampati al parco: tutti se la prendevano con me e alla fine ho chiamato la protezione civile. Inoltre, visto che si riteneva che avessero la scabbia, abbiamo dovuto fare la sanitarizzazione e disinfettare tutto: ci è venuto a costare qualche migliaio di euro.
  Non sono grandi cifre e non è un problema finanziario: per fortuna il canale finanziario va bene. Il problema è solo la razionalizzazione e organizzazione di questi flussi: avere 5 programmi di inclusione non giova a nessuno. Si creano dei mercati, si creano delle invidie, perché quelli che hanno occupato il municipio di Udine mi imploravano di essere trattati come quelli di Mare Nostrum !
  Questo è un paradosso, è un fatto solo di razionalizzazione logica, di organizzazione Pag. 11sociale ed è ovvio che, fortunatamente, non sono grandi numeri, ma proprio per questo – io dico – mettiamoli insieme ! Inoltre, questi diventeranno grandi numeri, perché credete forse che l'80 per cento di questi 135.000 di Mare Nostrum, dei quali soltanto il 20 per cento è rimasto in Italia, sarà assorbito dall'Europa ? No, prima o poi ritorneranno tutti, e se non ci si mette d'accordo, torneranno i più disperati, i più disturbati, perché tutti i Mare Nostrum che hanno avuto dei disturbi mentali per la tragedia vissuta, rimangono e finiscono tutti ai servizi sociali.
  Dell'emergenza Nord Africa, infatti, sono rimaste a Udine soltanto le persone con disturbi mentali derivanti dalla tragedia vissuta. Noi, quindi, facciamo tutto questo, ci illudiamo che il problema scompaia, ma alla fine ci ritornano indietro i più indigenti.

  PRESIDENTE. Nel ringraziare il sindaco di Udine, Furio Honsell, e l'assessore Nonino, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.20.