XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 42 di Mercoledì 24 settembre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Salvo Titti , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO E PRIVATO, ALLA LUCE DELLA RECENTE EVOLUZIONE NORMATIVA ED ORGANIZZATIVA, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLA STRUTTURAZIONE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Audizione del Presidente dell'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI), Mario Schiavon.
Di Salvo Titti , Presidente ... 3 
Schiavon Mario , Presidente di ENPAPI ... 3 
Fioretto Fabio , Direttore generale di ENPAPI ... 4 
Di Salvo Titti , Presidente ... 5 
Gualdani Marcello  ... 5 
Schiavon Mario , Presidente di ENPAPI ... 5 
Di Gioia Lello (Misto-PSI-PLI)  ... 6 
Di Salvo Titti , Presidente ... 6 

ALLEGATO: Documentazione presentata da ENPAPI ... 7

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE TITTI DI SALVO

  La seduta comincia alle 8.35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente dell'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI), Mario Schiavon.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato alla luce della recente evoluzione normativa e organizzativa, anche con riferimento alla strutturazione della previdenza complementare, del dottor Mario Schiavon, Presidente di ENPAPI.
  Avverto che il Presidente è accompagnato dal dottor Fabio Fioretto, direttore generale, e dal dottor Marco Bernardini, direttore generale vicario.
  Do la parola al dottor Schiavon.

  MARIO SCHIAVON, Presidente di ENPAPI. Buongiorno e grazie dell'invito. Le consegno una memoria che abbiamo presentato e che possiamo far avere, eventualmente, anche su supporto informatico.
  L'Ente di previdenza della professione infermieristica è nato con il decreto legislativo n. 103 del 1996, quindi è un giovane ente di previdenza, che funziona esclusivamente con il sistema contributivo.
  La platea è costituita dagli infermieri che esercitano libera professione, quindi detentori di partita IVA in forma individuale o associata, o cooperative. Abbiamo inserito anche i professionisti che fanno parte di società di professionisti, anche se questa forma di esercizio non è ancora ben definita.
  Va detto che la professione infermieristica ormai si consolida nell'esercizio liberoprofessionale, in quanto coloro che ogni giorno operano in esercizio liberoprofessionale vero e proprio sono circa 23.000.
  Molti sono coloro che sono stati iscritti alla Cassa, quindi hanno una posizione all'interno dell'ente che noi gestiamo, per assicurare loro comunque una piccola pensione alla fine dell'attività lavorativa, o comunque eventualmente la restituzione del montante contributivo: sono 24.000.
  Abbiamo poi una fetta importante di persone che esercitano in collaborazione coordinata e continuativa. Si tratta soprattutto dei dipendenti che possono essere autorizzati dal proprio datore di lavoro a esercitare piccole forme, piccoli incarichi in esercizio liberoprofessionale.
  Poi c’è la parte relativa all'insegnamento, in quanto il profilo professionale di infermiere vede come attività professionale anche l'attività d'insegnamento all'interno dell'università o la formazione continua del personale, oppure ancora la formazione del personale di supporto.Pag. 4
  Tutta questa variegata composizione costituisce gli iscritti alla Cassa di previdenza, la quale naturalmente deve avere un occhio particolare per tutti questi soggetti, tanto che nel 2012, con il decreto legislativo n. 95, se non erro, è stata istituita anche la gestione separata ENPAPI, proprio per gestire in modo diversificato le partite IVA che sono nella gestione principale e la parte relativa invece alle collaborazioni coordinate e continuative.
  In questo modo, a nostro parere, si è fatto ordine; si è potuto trasferire anche tutte le posizioni che impropriamente erano state iscritte all'INPS, quindi oggi sono state trasferite all'ENPAPI. Oggi, dunque, noi abbiamo la nostra platea nella composizione complessiva.
  Va detto anche che la professione infermieristica è una professione dove – ahimè – c’è ancora molto non molta trasparenza, nel senso che alcune realtà non sono iscritte alla Cassa né ad alcuna forma di previdenza. Rimane da controllare soprattutto il settore delle cooperative, tanto che abbiamo istituito un ufficio di vigilanza e ispezione e abbiamo iniziato a condurre appunto l'ispezione.
  Devo dire che gli aspetti più critici nel rapporto riguardano, ahimè, proprio le aziende sanitarie, che qualche volta hanno difficoltà a far entrare gli ispettori che devono controllare le modalità di rapporto con questi soggetti.
  Ho voluto così rappresentare la tipologia della platea, che credo sia significativa.
  Gli aspetti relativi alle prestazioni sono quelli tradizionali che tutti conosciamo e che riguardano tutti gli enti di previdenza. Noi ci siamo concentrati, negli ultimi anni in particolare, sugli aspetti assistenziali, sul welfare, sulla difficoltà economica che in questo momento anche i nostri infermieri stanno attraversando.
  Abbiamo notato, infatti, un abbassamento sia del fatturato che dei redditi professionali dal 2009 in poi. Quindi, c’è una certa sofferenza cui naturalmente la Cassa cerca di venire incontro. Pertanto, ha istituito un fondo per la previdenza che finanzia ogni anno con il 10 per cento dell'avanzo complessivo dell'ente. Noi destiniamo circa 2 milioni all'anno per interventi di carattere assistenziale.
  Negli ultimi anni abbiamo fatto anche una riforma importante sotto il profilo previdenziale, in quanto abbiamo ritenuto che il 10 per cento di contributo fosse troppo poco per assicurare una pensione adeguata. In cinque anni abbiamo portato il contributo al 16 per cento e abbiamo aumentato anche l'integrativo, in base alla legge Lo Presti, portandolo al 4 per cento e destinando il 2 per cento in più al montante dell'iscritto.
  In una valutazione attuariale, questo ha fatto aumentare quel tasso di sostituzione dal 27-25 per cento intorno al 50 per cento. È comunque un miglioramento che la categoria ha molto apprezzato, soprattutto i più giovani, sebbene abbiamo chiesto loro una maggiore contribuzione.
  Sugli aspetti relativi al patrimonio lascio la parola al direttore generale, se vuole rappresentare la composizione del nostro patrimonio, che intorno a fine anno dovrebbe attestarsi intorno al mezzo miliardo di euro. Pur essendo una piccola Cassa, siamo riusciti a raccogliere un buon patrimonio in non tanti anni.
  Siamo molto attenti alle valutazioni che vengono fatte, anche in quest'ultimo periodo, sull'aiuto che gli enti di previdenza devono dare al Paese. Personalmente credo molto negli interventi condotti in questo modo. Credo sia utile impiegare correttamente anche gli investimenti di carattere previdenziale.
  Auspichiamo, quindi, che ci sia un accordo per un progetto con l'ADEPP (Associazione degli enti previdenziali), in modo tale da arrivare quanto prima a una chiara definizione sulle modalità di questi investimenti.
  Lascio la parola al dottor Fioretto.

  FABIO FIORETTO, Direttore generale di ENPAPI. Buongiorno a tutti. Il nostro patrimonio ha iniziato a formarsi a partire dal 1999-2000, quando l'ente ha intrapreso l'attività di investimento, dopo aver avviato la raccolta dei contributi. Ricordo che l'ENPAPI è un ente relativamente giovane Pag. 5dal punto di vista della sua età cosiddetta «istituzionale», essendo stato istituito soltanto nel 1998, a seguito dell'emanazione del decreto legislativo n. 103 del 1996.
  Il patrimonio, quindi, si è formato più o meno dall'inizio degli anni 2000 e ha intercettato tutte le crisi che si sono succedute nel tempo, senza subire di fatto alcun contraccolpo.
  La crisi più recente, che ha iniziato a verificarsi tra il 2007 e il 2008, di fatto non ha avuto alcuna ricaduta sull'ente che, anzi, ha colto l'occasione per rivedere l'assetto della distribuzione delle risorse finanziarie, cercando di privilegiare strumenti che fossero, da un lato, legati al comparto obbligazionario, con una sempre maggiore presenza di titoli di Stato; dall'altro, l'ente si è rivolto verso investimenti in fondi chiusi, soprattutto immobiliari (ma anche fondi chiusi infrastrutturali, che investono in infrastrutture) con l'obiettivo di conseguire un rendimento che fosse consolidato nel medio e lungo termine.
  Infatti, la circostanza della recente istituzione dell'ente porta con sé naturalmente la conseguenza che l'ente stesso si trovi ancora in una fase di accumulo della contribuzione. I nostri pensionati sono ancora relativamente pochi – 1258 sono quelli registrati alla data del 15 settembre – quindi il fabbisogno finanziario, da questo punto di vista, è più allungato nel tempo.
  Peraltro, l'ENPAPI si sta dotando di un sistema di gestione ALM (asset liability management), secondo le indicazioni e gli orientamenti delle autorità di vigilanza, e ha predisposto un nuovo regolamento di gestione del patrimonio, proprio nell'ottica di rendere la sua gestione ancor più coerente con i nuovi orientamenti. Il regolamento è ancora all'esame dei ministeri vigilanti, quindi non ancora vigente.
  Dal punto di vista della struttura interna, sotto questo profilo l'ENPAPI ha anche istituito di recente una funzione finanza, anche qui in ossequio agli orientamenti e alle disposizioni delle autorità di vigilanza, COVIP in primis.

  PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Schiavon e il dottor Fioretto per l'esauriente e chiara esposizione.
  Ringrazio particolarmente per la sottolineatura espressa dal dottor Schiavon circa la disponibilità dell'ente a ragionare su come il risparmio previdenziale – ovviamente con le dovute cautele relative alla rendita e alla prestazione della cassa previdenziale – possa stare dentro un ragionamento più complessivo di responsabilità generale sul contrasto alla crisi, quindi su come possa essere utilizzato per investimenti d'interesse generale.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MARCELLO GUALDANI. Mi limito a porre due brevi domande.
  Innanzitutto, cosa sta prevedendo questo ente rispetto ai giovani professionisti ? Sta prevedendo misure a tutela di questa categoria ?
  In secondo luogo, ricordo che, qualche anno fa, la proposta di unificare le Casse avanzata da parte del Ministro Fornero è stata rigettata anche da parte vostra. Vorrei capire se la vostra posizione è rimasta la stessa o se siete orientati eventualmente verso un'unione di queste Casse. Si tratta di un tema molto attuale.

  MARIO SCHIAVON, Presidente di ENPAPI. Per quanto riguarda i giovani, anche il nostro regolamento prevede che per i primi quattro anni di partita IVA vi sia una riduzione del contributo minimo del 50 per cento. Tutti coloro che sono sotto i trent'anni godono di questa misura.
  Nel bando di assistenza che facciamo ogni anno ci sono anche erogazioni per il sostegno dell'attività professionale, quindi sono previsti anche piccoli importi per iniziare l'attività professionale.
  Svolgiamo inoltre anche un interessante tour all'interno delle università e dei collegi delle province d'Italia proprio a favore dei giovani, per informarli sui servizi che la Cassa mette a disposizione per assicurare l'entrata in questo mondo.
  Nell'ultimo anno, in particolare, stiamo assistendo a un grandissimo numero di Pag. 6giovani che aprono la partita IVA, poiché non c’è altro tipo di speranza lavorativa: poiché nessuno viene assunto, non ci sono più bandi, non c’è più nulla sotto il profilo concorsuale, conseguentemente l'unico rifugio – non mi piace questo termine, ma purtroppo bisogna essere realistici – dei giovani è la libera professione.
  L'ente di previdenza si sta organizzando per riuscire a dare servizi soprattutto ai più giovani, perché sono la parte più debole, in questo momento, della categoria.
  Per quanto riguarda la domanda relativa all'unificazione delle Casse, mi sono espresso anche pubblicamente nei termini a cui lei faceva riferimento e ribadisco questa contrarietà. Vorrei che ricordassimo tutti la natura di questi enti: si tratta di enti di natura professionale. Penso che se facessimo parte di tutte le casse del 103 difficilmente riusciremmo a dare a ogni categoria quella particolarità della quale la stessa può avere bisogno.
  Assicuro che gli infermieri possono avere determinati bisogni, in certi momenti, i periti industriali altri, i notai altri ancora e così gli avvocati. Considerato che questi enti allo Stato non costano, perché si autogestiscono, si autofinanziano e garantiscono la pensione a un numero importante di professionisti, mi domando perché bisogna unificarli. Il valore aggiunto che oggi queste Casse di previdenza assicurano, secondo me, con l'unificazione verrebbe meno. È un nostro pensiero che continuiamo a portare avanti perché lo riteniamo corretto.

  LELLO DI GIOIA. Mi pare ovvio che, considerato il tempo ristretto a disposizione, abbiamo necessità di rivederci. Questa è la prima audizione che abbiamo con voi; l'avevamo programmata da parecchio tempo, ma per diversi problemi non siamo riusciti ad ascoltarvi prima.
  Credo che questa sia una delle Casse in espansione, per quanto riguarda i numeri. Basta semplicemente guardare gli iscritti all'università per capire che c’è un'espansione significativa. È una Cassa della ex 103, fondata esclusivamente sul sistema contributivo.
  Esaminando la relazione che ci avete consegnato, al di là degli aspetti che riguardano gli investimenti, sia mobiliari che immobiliari, credo che dobbiamo fare un ragionamento più puntuale. Dalla relazione non si evince quali Sgr voi utilizzate, quali beni immobili avete, su che cosa avete investito e su che cosa pensate di investire nel prossimo futuro.
  Noi abbiamo un dovere prioritario, quello di garantire la certezza della piccola pensione di cui lei parlava. Penso, dunque, che sia importante prevedere una nuova audizione perché noi vogliamo entrare nel merito di questi problemi e capire come si muove questa Cassa in prospettiva, sapendo che, al di là della crisi occupazionale, la vostra è una categoria professionale che secondo me ha prospettive estremamente interessanti.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli auditi, dispongo che la documentazione prodotta sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.

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ALLEGATO

DOCUMENTAZIONE PRESENTATA DA ENPAPI

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