XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 31 di Giovedì 28 gennaio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del presidente dell'EPAP – Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale, Stefano Poeta.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Poeta Stefano , presidente dell'EPAP ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Poeta Stefano , presidente dell'EPAP ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Puglia Sergio  ... 6 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Mongiello Colomba (PD)  ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Poeta Stefano , presidente dell'EPAP ... 7 
Mongiello Colomba (PD)  ... 8 
Poeta Stefano , presidente dell'EPAP ... 8 
Mongiello Colomba (PD)  ... 8 
Poeta Stefano , presidente dell'EPAP ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione presentata da EPAP ... 9

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.50.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente dell'EPAP – Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale, Stefano Poeta.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, del dott. Poeta Stefano, presidente dell'EPAP.
  Avverto che il dottor Poeta è accompagnato dal dottor Emanuele Bontempi, direttore generale dell'EPAP.
  Do la parola al dottor Poeta.

  STEFANO POETA, presidente dell'EPAP. Buongiorno, presidente. Buongiorno, esimi onorevoli.
  Mi sono permesso di preparare una relazione con l'ausilio anche degli uffici dell'ente sulle attività in essere e sulle tematiche che spero siano d'interesse per il lavoro della Commissione. Sono sicuro che sarà così, per cui, se il Presidente me lo consente, potrei illustrare la relazione che è breve.

  PRESIDENTE. Prego.

  STEFANO POETA, presidente dell'EPAP. Prima di procedere a un'analisi dei rendiconti di gestione dei bilanci di previsione e del bilancio tecnico, riteniamo opportuno fornire un quadro aggiornato della situazione dell'ente.
  Nell'ottobre 2015, si è concluso, con l'inserimento dei nuovi organi amministrativi, il procedimento elettorale che ha registrato un forte rinnovamento negli eletti di ciascun ordine. Allo stato, abbiamo in consiglio di indirizzo generale 20 consiglieri nuovi su 29 e nel consiglio di amministrazione cinque consiglieri nuovi su sei. È, quindi, con spirito di condivisione e collaborazione tra i diversi organi che abbiamo intrapreso un percorso progettuale che, nelle intenzioni di tutti, dovrà consentire un costante miglioramento degli standard delle prestazioni previdenziali e assistenziali.
  A tal proposito, riteniamo doveroso evidenziare che, stante l'attuale quadro normativo, il nostro ente, nato a seguito del decreto legislativo n. 103 del 1996, in funzione del sistema a capitalizzazione individuale si trova nelle condizioni di assicurare la sostenibilità a cinquant'anni, ma nel contempo di non poter garantire l'adeguatezza delle pensioni. Sarà, pertanto, prioritario agire contemporaneamente sul fronte previdenziale e assistenziale.
  Per quanto riguarda il primo aspetto, sono già in corso azioni di confronto con i Ministeri vigilanti su modifiche statutarie e Pag. 4regolamentari che consentano una maggiore rivalutazione dei montanti individuali, utilizzando una parte del rendimento eccedente la rivalutazione minima di legge (media mobile quinquennale del PIL nominale) e di incrementare l'aliquota del contributo integrativo da destinare anch'esso in parte ai montanti individuali e in parte a interventi di assistenza e di welfare.
  In merito, avevamo già in essere un progetto di riforma che era stato approvato dagli organi e che prevedeva in particolare l'aumento dal 2 al 4 per cento del contributo integrativo; con l'1,75 per cento da destinare solo ed esclusivamente ai montanti degli iscritti e lo 0,25 per cento, invece, a progetti di welfare.
  È, infine, possibile valutare una riforma che, incrementando l'aliquota contributiva, consenta un miglioramento, pur contenuto, del tasso di sostituzione. L'opportunità di tale riforma dovrà comunque tener conto dell'andamento dei redditi dei nostri iscritti che negli ultimi anni ha registrato una flessione importante.
  Sul piano normativo, ci permettiamo di rilevare che gli effetti della tassazione sui rendimenti dei nostri investimenti penalizza ulteriormente i possibili investimenti sull'assistenza nei confronti dei nostri iscritti. È possibile immaginare, infatti, che un piano integrato di welfare, promosso dai nostri enti, possa produrre un impatto positivo verso lo Stato, sia sul piano sociale che su quello economico.
  Apprezziamo certamente i potenziali effetti positivi introdotti dalla legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità) che all'articolo 1, dal comma 91 al 94, prevede un credito d'imposta per i nostri enti condizionato a specifiche tipologie di investimento. Tuttavia, il successivo decreto del Ministero dell'economia e delle finanze che individua le tipologie degli investimenti risulta per alcuni aspetti di difficile applicazione. A oggi, risultano inoltre esclusi dai diversi settori infrastrutturali, quali oggetto di credito d'imposta, gli investimenti nel settore agroalimentare.
  Per quanto attiene alle modalità di investimento delle risorse disponibili, l'ente, a partire dal luglio del 2009, ha impostato un sistema di allocazione che ha privilegiato l'investimento di mandati di gestione in titoli, accentrati presso una banca depositaria che è stata individuata attraverso la procedura di un bando europeo. Ciò ha reso possibile avere la piena visibilità dei titoli in gestione nonché la verifica dell'operato dei gestori specializzati rispetto ai contenuti dell’asset allocation strategica, di volta in volta stabiliti dal nostro consiglio di indirizzo generale.
  L'ente, inoltre, ha introdotto un sistema decisionale e di controllo sugli investimenti che individua compiti e responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nel processo. È in corso di implementazione la sezione riguardante le procedure operative sulla gestione del rischio. Tale sistema prevede, tra le altre cose, specifiche procedure per la selezione e la valutazione di ogni tipologia di investimento. Ognuna di queste procedure ha l'obiettivo di garantire trasparenza, competitività e pubblicità.
  Alla fine del 2014, si è concluso un primo bando a evidenza pubblica per l'assegnazione di cinque mandati di gestione azionaria e nelle prossime settimane verranno attivati ulteriori bandi pubblici per i mandati obbligazionari e per l'individuazione della figura dei consulenti degli investimenti.
  L'EPAP, a oggi, non ha mai investito direttamente in immobili, a eccezione della propria sede strumentale. Il patrimonio al 31 dicembre del 2015, pari a circa 750 milioni di euro, si divide in investimenti indiretti attraverso mandati di gestione in titoli e in investimenti diretti.
  Il 66 per cento circa del patrimonio è affidato in gestione, il rimanente 34 per cento è in gestione diretta.
  Alla stessa data, le diverse asset class sono così ripartite: azionario al 31,42 per cento; obbligazionario al 50,06 per cento; fondi al 10,40 per cento; polizze e capitalizzazione al 2,21 per cento; liquidità 5,92 per cento.
  La distribuzione geografica degli investimenti risulta essere la seguente: l'83,04 per cento in Europa; il 13,99 per cento in America; il 2,97 per cento nell'area del Pacifico.Pag. 5
  Nell'ambito obbligazionario il peso dell'Italia è rilevante ed è pari al 45,64 per cento. Le emissioni corporate italiane rappresentano il 6,92 per cento, mentre il governativo italiano il 38,72 per cento.
  Nella componente azionaria, le quote italiane risultano pari al 2,26 per cento. Negli investimenti in fondi, la componente italiana riguarda il 34,04 per cento; si tratta di fondi su energie rinnovabili e di fondi immobiliari.
  Al fine di verificare quanto la nostra asset allocation fosse sostenibile con gli impegni previdenziali futuri, l'ente ha predisposto un suo modello di asset liability management. Le risultanze di tale studio hanno confermato l'adeguatezza dell'allocazione rispetto agli obiettivi di rivalutazione dei montanti e quindi delle successive prestazioni. Il tasso di sostenibilità è risultato pari al 117 per cento.
  Questo tasso rileva un dato, secondo me significativo su quanto detto della sostenibilità. A oggi, l'ente, prendendo in considerazione un patrimonio pari a 100, riuscirebbe a pagare la pensione non solo all'ultimo iscritto, ma anche all'ultimo superstite con un 17 per cento, quindi con 17 milioni di euro, considerando 100 milioni come riferimento, che rimangono in cassa.
  È in corso una fase di aggiornamento del modello, tenendo anche conto del nuovo bilancio tecnico al 31 dicembre 2014 recentemente approvato.
  Di séguito, esponiamo i rendimenti a valore di mercato conseguiti negli anni 2011-2014 e i relativi coefficienti di rivalutazione.
  Il rendimento era dello 0,88 per cento nel 2011, nel 2012 del 4,72 per cento, nel 2013 del 3,04 per cento e nel 2014 del 3,32 per cento.
  Di contro, la rivalutazione ha avuto un andamento decrescente principalmente per l'andamento del PIL. La rivalutazione è stata di 1,61 per cento nel 2011, di 1,13 per cento nel 2012, nel 2013 dello 0,16 per cento e nel 2014 dello 0 per cento.
  Relativamente agli investimenti in settori dell'economia reale all'interno di un costante processo di diversificazione degli investimenti, siamo convinti dell'opportunità per investire nei settori delle infrastrutture. In parte già lo facciamo nel settore delle energie rinnovabili e dell'agroalimentare. Certo, se tali investimenti potranno anche indirettamente contribuire a una ripresa di sviluppo delle nostre professioni, avremo creato un valore aggiunto all'attività istituzionale del nostro ente. Tuttavia, in virtù dei nostri obiettivi istituzionali ogni investimento in tal senso dovrà possedere i requisiti minimi di prudenza e di redditività.
  Negli anni 2011-2014 è registrato, inoltre, un forte incremento delle riserve patrimoniali. Si tratta del patrimonio dell'ente oltre a quello accantonato delle riserve previdenziale, quindi, fatte salve le riserve previdenziali, noi abbiamo un patrimonio netto che è passato dagli 11 milioni circa del 2011 ai 28 milioni del 2011, ai 48 milioni del 2013 e ai 65 milioni del 2014. Si tratta di un andamento che è crescente e dove non sono elencati nemmeno gli anni precedenti. Dopo il famoso collasso della Lehman Brothers nel 2009, il patrimonio dell'ente – direttore, mi corregga, se sbaglio – era arrivato a 2 milioni di euro, quindi eravamo quasi arrivati al rischio di intacco del patrimonio.
  La popolazione degli iscritti aggiornata al terzo trimestre del 2015, complessivamente pari a 28.684 unità, risulta così composta: gli attuari sono 223, i chimici 3.145, i dottori agronomi e forestali 13.179, i geologi 12.137.
  Oltre i trattamenti obbligatori, l'EPAP eroga ulteriori forme di assistenza e di welfare e in particolare eroga il contributo alle spese funerarie, agli assegni di studio, all'assistenza domiciliare, agli eventi straordinari e alle situazioni particolarmente svantaggiose. Inoltre, agli iscritti in regola con i pagamenti contributivi – mi avvio alla fine – viene garantita la copertura assicurativa per l'assistenza sanitaria in caso di grandi interventi per stazioni extraospedaliere e per le indagini diagnostiche in caso di maternità. È, inoltre, prevista una rendita mensile vitalizia, in caso di non autosufficienza permanente e di LTC.
  Tali interventi vengono garantiti tramite un'associazione tra enti di previdenza denominata Pag. 6«EMAPI». Al fine di compensare l'esiguità delle pensioni corrisposte, è nostra intenzione incrementare ulteriormente i servizi offerti attraverso un progetto di welfare integrato che potrà essere sviluppato in sinergia con altri enti previdenziali.
  Relativamente al risultante dell'ultimo bilancio tecnico (al 31 dicembre 2014), redatto secondo le indicazioni particolarmente prudenziali fornite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, abbiamo chiuso con un avanzo tecnico pari a 159,6 milioni di euro. Il bilancio è stato redatto anche distintamente per ciascuna delle categorie afferenti all'ente con risultati tutti positivi. Alla luce di quanto sopra indicato, non si evidenziano criticità o squilibri. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie. Cedo la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  SERGIO PUGLIA. Grazie, presidente. Sarò abbastanza veloce. Grazie anche al dottor Poeta per essere qui questa mattina.
  Io ho una semplicissima domanda, anche di attualità. Avevate qualche investimento diretto o indiretto presso le famose quattro banche che hanno avuto il problema ultimamente ? Grazie.

  GIUSEPPE GALATI. Grazie, presidente. Faccio i miei auguri al nuovo presidente dell'EPAP, anche in virtù di una nuova gestione e di uno sguardo al futuro.
  Per quanto riguarda lo sguardo al futuro, vorrei sapere, appunto perché si è accennato nella relazione del presidente a progetti di welfare integrato, quali sono le iniziative per quanto riguarda il recupero dell'evasione contributiva.
  Inoltre, vorrei sapere, visto che il vostro ente ha questa specificità che riguarda le diverse platee professionali che lo compongono, qualcosa in più rispetto alla conoscenza e all'approfondimento del vostro modello gestionale, anche perché la vostra esperienza può essere un riferimento per eventuali ipotesi di accorpamento che sono sempre sullo scenario di altre casse che, per funzioni omogenee, potrebbero farlo. Questa può essere per noi una conoscenza importante per verificare quale possa essere un metodo che potrebbero utilizzare altre casse che hanno settori omogenei per accorparsi.

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola alla collega Mongiello, consentitemi di salutare la nostra nuova collega, la senatrice D'Adda, che viene qui per la prima volta e che adesso è un membro effettivo di questa Commissione.

  COLOMBA MONGIELLO. Faccio anche io gli auguri alla collega. Ci fa molto piacere che sia qui. Auguri anche al nuovo presidente dell'Epap.
  Io non conosco molto questo ente di previdenza, nonostante mi occupi di agroalimentare. Come lei sa, le professionalità riconducibili al campo agricolo sono divise tra ENPAIA, INPS e adesso scopro che tra i vostri iscritti c’è una platea molto variegata che va dai chimici agli agronomi e include anche i dottori forestali.
  Le faccio due semplici domande. La prima riguarda il fatto che c’è un'obiezione che avete fatto al credito di imposta che voi non siete riusciti ad applicare, ma non ho capito in quale settore e come è stata fatta.
  Inoltre, parlate di investimenti dell'agroalimentare che è una questione che mi è molto cara anche perché lei sa bene che in alcuni settori di questo Paese si parla di investimenti per implementare le filiere, ma che alla fine rimangono sulla carta, per cui non siamo di supporto con nessun tipo di intervento. Io vorrei fare una semplice domanda: quali sono gli investimenti cui avete pensato e, se avete pensato anche a implementare le filiere, i prodotti e l'internazionalizzazione, in quale modo intervenite ?

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola al presidente vorrei aggiungere che noi approfondiremo la relazione che ci avete lasciato agli atti unitamente ai vostri bilanci, e poi eventualmente vi riconvocheremo più in là.
  Do la parola al dottor Poeta per la replica.

Pag. 7

  STEFANO POETA, presidente dell'EPAP. Grazie, presidente.
  In merito al primo quesito sugli investimenti in quelle quattro banche rispondo che non ci sono investimenti, come mi conferma anche il direttore generale.
  Per quanto riguarda la domanda del deputato Galati sulle iniziative sull'evasione contributiva, posso rispondere che è una delle tematiche alla quale abbiamo dato priorità. Sull'evidenza di un bilancio, posso dirle che in quello previsionale che abbiamo approvato poco tempo fa c'era una cifra considerevole di 40 milioni di euro – sono dati di bilancio – di evasione ed elusione che non può sottrarci a un atto di responsabilità.
  In merito, abbiamo messo in essere 103 unità che sono articolate in un consiglio di amministrazione e in un consiglio di indirizzo generale. Il consiglio di indirizzo generale è l'organo che dà gli indirizzi politici che il consiglio di amministrazione attua con la gestione. È in essere una commissione che ha già lavorato e che è pronta per portare in CIG gli indirizzi. Dopo aver lavorato in modo simbiotico e produttivo con gli uffici, abbiamo tirato fuori tutti i dati per arrivare in CIG – penso da qui a poco tempo – per fare una proposta che noi porteremo in consiglio amministrazione e anche a un tavolo di confronto con gli ordini che afferiscono alla cassa.
  Lo dico perché dalle notizie ufficiose, vista anche una convenzione che noi abbiamo con l'Agenzia delle entrate, facendo degli incroci tra il codice fiscale o la partita IVA con i dati dell'Agenzia delle entrate, noi vogliamo – questo è un atto politico molto importante sul quale abbiamo giocato e investito sulla nuova gestione – a proposito di elusione ed evasione dare un segnale importantissimo già dal primo dato.
  Chiudo su questo aspetto dicendo che capisco – questo è un passaggio mio – e comprendo il collega che è iscritto e che magari in un anno ha difficoltà, visto il contesto economico, ma non sono comprensibili atteggiamenti dei colleghi che esercitano attività professionale e all'ente sono sconosciuti, quindi agiremo in modo drastico e in modo determinato. Spero di aver risposto al suo quesito.
  Vorrei rispondere alla domanda circa i servizi sugli accorpamenti, viste le diverse categorie. In effetti, l'ente di previdenza è caratterizzato da questa pluricategorialità. Inoltre, se andiamo a osservare attentamente le quattro categorie, noi abbiamo tre categorie che hanno un aspetto tecnico, cioè quelle dei dottori agronomi, dei dottori forestali, dei geologi e dei chimici, per cui sono caratterizzate da un aspetto tecnico di gestione. Gli attuari che non sono legati all'aspetto tecnico progettuale nel settore ambiente più in generale per noi e per il mondo della previdenza hanno sempre rappresentato una risorsa perché sono i professionisti che si occupano esattamente dei bilanci tecnici attuariali, quindi rivestono un ruolo importante dall'interno.
  Noi abbiamo una disciplina interna che viene fuori dal decreto legislativo n. 103 e che abbiamo normato. Tale disciplina garantisce la rappresentanza a tutte le categorie negli organi che amministrano l'ente. Si tratta di una rappresentanza che è proporzionale al numero degli iscritti. Inoltre, nelle parti decimali noi abbiamo, per fare un esempio pratico, ogni 1000 iscritti un consigliere al consiglio di indirizzo generale. Per quanto riguarda le parti, invece, residuali, 1100 iscritti fanno scattare il secondo consigliere e via dicendo, quindi c’è una rappresentanza che è proporzionale.
  Poi, abbiamo il comitato delegati che è l'ultimo organo istituito con il decreto legislativo n. 103 e che è quell'organo deputato a osservare l'equilibrio di bilancio in funzione delle quattro categorie, quindi abbiamo una garanzia di servizi per tutte le categorie presenti nell'ente. Spero anche su questo di aver risposto.
  Sul credito d'imposta noi ci siamo espressi, come un po’ tutte le casse di previdenza, anche grazie a confronti avuti in ADEPP su un provvedimento governativo riguardante il credito d'imposta, cioè quei famosi 80 milioni di euro da poter detrarre. Durante la fase di analisi anche della legge di stabilità, avevamo notato e Pag. 8saputo da notizie non ufficiali che mancava il settore agroalimentare, il che significa che gli enti di previdenza che hanno investito in economia reale, quindi anche nel settore agroalimentare, non avevano la capacità di beneficiare del credito d'imposta.

  COLOMBA MONGIELLO. Il gap lo abbiamo colmato nella stabilità del 2015.

  STEFANO POETA, presidente dell'EPAP. Esattamente. A me fa piacere. Io le dico che ieri ho cercato in tutti i modi di capire perché ho saputo da voci e per interessamento da parte del mio ordine professionale e anche della cassa di un emendamento che si voleva fare perché c'era stata una pura dimenticanza. Inoltre, so che c’è la volontà assoluta di farlo, quindi questo è un dato importante perché a noi permette anche di indirizzare gli investimenti.

  COLOMBA MONGIELLO. Lo abbiamo firmato io e il presidente Di Gioia, cui voglio dare merito.

  STEFANO POETA, presidente dell'EPAP. Bene, quindi ne prendo atto con sollievo anche per la capacità di operare nella nostra cassa in questo settore.
  Per quanto riguarda l'agroalimentare, mi è stato chiesto quali investimenti sono previsti. Come abbiamo accennato in relazione, è un disegno che ha un contorno semplice, ma che per noi può essere funzionale. Certo, è chiaro che queste nostre decisioni dovranno essere prese di concerto con i Ministeri vigilanti e spero anche in un confronto produttivo e costruttivo con la Presidenza della Commissione e con i deputati.
  Noi abbiamo sempre detto che siamo assolutamente favorevoli di investire nell'economia reale e che è una situazione che vorremmo abbracciare.
  Il settore agroalimentare riguarda appunto una categoria. Riteniamo di dover investire nella filiera agroalimentare creando un circuito dove le professionalità, quali i dottori agronomi e i dottori forestali, possano essere impegnati nelle aziende nelle quali noi investiremo con i criteri sempre di prudenzialità che non possiamo assolutamente trascurare.
  Pensiamo che tali professionalità impegnate possano creare un fenomeno indotto di aumento del reddito dei colleghi, quindi capacità di costruirsi un montante più importante ai fini pensionistici e avere anche dal versamento del contributo integrativo maggiori risorse per un progetto di welfare. Questo sono le modalità di investimento. Ricordo anche che sugli investimenti abbiamo delle normative e che anche Ministeri vigilanti ci invitano alla prudenzialità che noi seguiamo attentamente insieme all'obiettivo di rendimento di rivalutazione che abbiamo sui rendimenti.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente. In chiusura vorrei chiedere se gentilmente il direttore generale ci invia uno schema sugli investimenti che avete realizzato, non soltanto in percentuale, ma anche con le singole realtà dove avete investito.
  Ringraziandovi ancora, dispongo che la documentazione predisposta per la odierna audizione sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.20.

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ALLEGATO

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