XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 29 di Giovedì 17 dicembre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del presidente della fondazione Enpam – Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, Alberto Oliveti.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Oliveti Alberto , Presidente dell'Enpam ... 5 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Puglia Sergio  ... 9 
Oliveti Alberto , Presidente dell'Enpam ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 11 
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 11 
Di Gioia Lello , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 14.20.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente della fondazione Enpam – Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, Alberto Oliveti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, del presidente dell'Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, dottor Alberto Oliveti.
  Avverto che il presidente Oliveti è accompagnato dal dottor Ernesto Del Sordo, direttore generale della Fondazione Enpam, dal dottor Gabriele Discepoli, capoufficio stampa della Fondazione Enpam, e dal dottor Leonardo Di Tizio, direttore generale di Enpam Real Estate.
  La discussione che svilupperemo, in virtù delle considerazioni del nostro relatore Pino Galati, riguarda soprattutto gli aspetti più generali e, in modo particolare, le attività della nuova società Enpam Sicura. Ci soffermeremo soprattutto su questi aspetti.
  Cedo la parola al vicepresidente Galati nella sua qualità di relatore sui bilanci dell'Enpam.

  GIUSEPPE GALATI. Presidente, innanzitutto, l'occasione è utile per fare gli auguri di buon lavoro al presidente Oliveti, che ieri è stato eletto anche presidente dell'AdEPP. Credo che, oltre a quella di quest'interlocuzione, lo vedremo presente anche in altre occasioni.
  Il mandato che mi è stato affidato da questa Commissione riguarda gli aspetti inerenti i bilanci consuntivi 2011-2013, i bilanci preventivi 2012-2014 e il bilancio tecnico attuariale dell'Enpam. Tra le altre cose, riceverà anche l'Enpam, presidente, così come le altre casse di cui sono relatore, alcune richieste di chiarimento in materia di asset liability management, asset allocation, questioni relative al devisor e i risultati delle linee di gestione.
  Abbiamo preso parte a un primo incontro in Enpam, dove il presidente ci ha ricevuto insieme alle altre due società cardine in questo momento, una già storicizzata, Enpam Real Estate, e l'altra di nuova costituzione, Enpam Sicura.
  Per quanto riguarda Enpam Real Estate, un dato importante, che abbiamo già riscontrato che si trova sempre in attivo e va migliorando ogni anno, anche per il 2014, è quello di 268.688.996 euro, già migliorativo rispetto a quello del 2013 di 263 milioni. Sostanzialmente, dalla Pag. 4prima visione abbiamo trovato una società con una capacità organizzativa innovata rispetto alle esigenze.
  Su Enpam Sicura è nata anche l'esigenza di confrontarci non solo noi, ma la Commissione, con la presidenza Enpam e con la struttura dirigenziale per alcune considerazioni che descriverò perché ritengo necessario siano di chiarimento, non fosse altro che perché su queste ci sono sollecitazioni anche di tipo parlamentare.
  Enpam Sicura nasce con lo scopo di gestire, organizzare e sviluppare strumenti e servizi per l'assistenza, la tutela sanitaria e assicurativa dei propri iscritti. Qualora l'assistenza cui si allude, non limitata alla parte sanitaria, e quindi implicitamente estesa alla responsabilità professionale, sia svolta con il ricorso al mercato assicurativo, anche se solo in una prima fase, è necessario riflettere su quanto riporta la norma vigente in materia di intermediazione assicurativa, contenuta all'articolo 106 del decreto legislativo n. 105 del 2005 e all'articolo 2, lettera e), del regolamento IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), che recita: «L'attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa consiste nel presentare o proporre prodotti assicurativi e riassicurativi o nel prestare assistenza e consulenza finalizzata a tale attività e, se previsto dall'incarico intermediativo, nella conclusione dei contratti ovvero nella collaborazione alla gestione o all'esecuzione segnatamente in caso di sinistri, dei contratti sviluppati».
  Sostanzialmente, anche le FAQ emanate dall'ex Isvap, argomento 1, nozione di intermediazione assicurativa e riassicurativa, punto 1 e punto 3 chiariscono ulteriormente che, per la collaborazione la gestione dell'esecuzione, segnatamente in caso di sinistri dei contratti stipulati, si intende l'attività di assistenza offerta dall'intermediario assicurato che, avendo subìto un sinistro, deve poi rivolgersi alla propria compagnia di assicurazione per chiedere il pagamento delle somme dovute. Il collaboratore esterno che abbia il compito di curare l'assistenza e la gestione di pratiche del sinistro per conto di un agente svolge, pertanto, attività di intermediazione e deve essere iscritto nel registro sezione e).
  Dalle notizie e dai confronti che abbiamo avuto, Enpam Sicura ha indetto una gara che riguarda la cosiddetta polizza dei 30 giorni. Enpam Sicura è, però, una società a socio unico, sottoposta alla direzione da parte del socio unico, che è la Fondazione Enpam. È, quindi, una società a responsabilità limitata di proprietà totale di Enpam, ed è incaricata della gestione dei rapporti con gli iscritti e dei sinistri relativi alla polizza oggetto. Da questo deriva la necessità della sottoscrizione al RUI, il Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi.
  Qui interviene, però, una questione. Il Codice delle assicurazioni, all'articolo 108, comma 4, prescrive: «L'esercizio dell'attività di intermediario di assicurazione e riassicurazione è vietato agli enti pubblici, agli enti o società da essi controllati ed ai pubblici dipendenti con rapporto lavorativo a tempo pieno ovvero a tempo parziale, quando superi la metà dell'orario lavorativo a tempo pieno». Questi divieti sono richiamati, rispettivamente, all'articolo 13, requisiti per l'iscrizione al RUI, sezione a) e b), e all'articolo 22, requisiti per l'iscrizione al RUI, sezione e). In conclusione, proprio la gestione dei sinistri prevede l'iscrizione al RUI, che però è vietata alle società controllate da enti pubblici. Ovviamente, la domanda è quali siano state e quali siano le riflessioni dell'ente rispetto a questa condizione.
  Un'altra valutazione riguarda la scelta strategica dell'ente. Oltretutto, la categoria dei medici presenta una particolare complessità non solo per il suo numero, ma anche proprio per l'esposizione al rischio sul versante della responsabilità professionale, problema ancora lontano da una soluzione tecnica. Abbiamo visto il Decreto sanità, oggi al vaglio del Senato, il decreto del Presidente della Repubblica previsto dalla legge Balduzzi, tuttora fermo al Ministero della salute.
  Ora anche la costituzione di un fondo integrativo interno o di società sanitarie di mutuo soccorso, che è prevista, richiedono Pag. 5competenze di eccellenza assoluta, ma per Enpam Sicura abbiamo notato anche dalle interlocuzioni con i suoi responsabili che, da una parte, si rivendica la scelta della start-up, e quindi anche della società che ha una mission importante; dall'altra, abbiamo riscontrato che sono state assunte finora 41 persone, e qui è necessario capire se queste competenze ci siano, quali sono stati i criteri per l'assunzione e se siano in grado, ovviamente, di conseguire quegli obiettivi.
  Bisogna capire, relativamente sia ai criteri sia alle caratteristiche, come può veramente assistere e se ha le competenze necessarie. Questo è un lavoro importante. Chiediamo questi profili, altrimenti ci rimane una condizione di non conoscenza che credo non sia utile né per questa Commissione, ma credo non sia neanche nell'interesse dell'Enpam, che presenta dei profili di eccellenza.

  PRESIDENTE. Ringrazio il collega. Porremo dopo le domande, mentre adesso diamo la parola al presidente.

  ALBERTO OLIVETI, Presidente dell'Enpam. Per parlare di Enpma Sicura devo prima rapidamente, per quanto possibile, delineare lo scenario in cui si muove la Fondazione Enpam. Lo farò molto brevemente, poi riservandomi eventualmente delle precisazioni nei vari passaggi.
  La Fondazione Enpam è ente di diritto privato con funzione pubblica, sostanzia l'articolo 38 della Costituzione, che prevede che agli inabili al lavoro siano riconosciute alcune garanzie, che ai lavoratori siano assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, vecchiaia, invalidità e disoccupazione involontaria. Da questo punto di vista, esercita il suo ruolo.
  Quanto all'esame di oggi, siamo stati convocati per parlare del bilancio consuntivo 2011-2013 e preventivo 2012-2014 e dei bilanci tecnico-attuariali conseguenti. Io devo partire dal 2011, quando la Fondazione ha proceduto alla prima grande riforma delle modalità di governance del patrimonio andando a un sistema di proceduralizzazione degli investimenti, quindi cambiando un paradigma rispetto al passato, adottando delle procedure per un verso e dei controlli incrociati per l'altro, anche grazie a manuali di procedure e di controllo. Si sono adottati tutti i meccanismi per garantire il corretto investimento del patrimonio, che, nel caso della Fondazione, è finalizzato a garantire il diritto previdenziale di cui all'articolo costituzionale.
  Nel 2012, abbiamo proceduto alla riforma del sistema previdenziale sulla base delle indicazioni del ministero per una sostenibilità su un arco di cinquant'anni, calcolata come riferimento alla riserva legale quinquennale e all'orizzonte temporale di tenuta computato sul saldo corrente, quindi tutte le entrate per contributi o per proventi al patrimonio, verso le prestazioni, senza calcolare il patrimonio.
  Ricordo che la precedente riserva e l'originario orizzonte temporale erano di 15 anni, calcolato sull'azzeramento del patrimonio. L'indicatore è molto importante, perché il patrimonio serve a garanzia delle prestazioni, in quanto sono contributi non destinati al pagamento della prestazione della generazione in atto in un sistema a ripartizione, ma a garantire la previdenza della generazione che nel sistema a ripartizione poi si farà carico del pagamento delle pensioni. Questa riforma è stata regolarmente approvata.
  La nostra terza riforma è stata quella statutaria, arrivata a compimento nel 2015 e per la quale abbiamo rinnovato l'attuale compagine rappresentativa della Fondazione Enpam. In quella riforma, al di là delle modifiche dal punto di vista rappresentativo ed esecutivo, è anche scritto che l'Enpam promuove e sostiene il reddito e l'occupazione lavorativa dei suoi iscritti.
  I ministeri vigilanti hanno approvato questo statuto per il quale la Fondazione si è data quella che abbiamo definito un'assistenza strategica. Oltre che pagare pensioni e offrire assistenza puntuale alle criticità, le è demandato il controllo del reddito dei professionisti e del loro impiego professionale, evidentemente perché in un sistema a ripartizione in cui la Pag. 6generazione subentrante mantiene quella che ha già lavorato è fondamentale, da un lato, la garanzia lavorativa del flusso contributivo e, dall'alto, la tenuta del patto generazionale mediante la piena occupazione dei giovani.
  Nel fare questo, quindi nel proiettarci a un'assistenza strategica, abbiamo ritenuto che una quota parte, il 5 per cento, degli investimenti patrimoniali potesse essere investito a sostegno del lavoro e della qualità professionale dei giovani.
  D'altro canto, sempre in questa logica, abbiamo ritenuto di mettere in atto un sistema di assistenza, di welfare interprofessionale che garantisca a tutti i lavoratori, ma chiaramente con maggiore attenzione a quelli considerabili più fragili stanti le difficoltà all'inserimento professionale, un livello reddituale soddisfacente, la continuità della redditività professionale. Per far questo, abbiamo identificato un progetto professionale, il progetto Quadrifoglio, che agetta su quattro fogli intuitivamente, di assistenza. Sono fogli che riguardano: il sostegno al credito, e abbiamo per la prima volta proceduto a erogare mutui ai medici under-45 per l'acquisto della prima casa a tassi decisamente agevolati, tanto che questa prima iniziativa è stata completamente soddisfacente, ha centrato completamente gli obiettivi; il prestito d'onore; progetti di residenzialità per non residenti.
  Il secondo foglio riguarda la componente assicurativa, nel tentativo di tutelare i rischi che la categoria dei professionisti può correre, ovviamente rischi professionali, ed entriamo nell'argomento della responsabilità civile professionale, e anche che si corrono lavorando nelle esigenze di vita, quindi quello dell'infortunio, della malattia e della perdita della propria autonomia, col sistema del long term care.
  Faccio notare che infortuni e malattia, che discendono dal rango costituzionale, sono già parzialmente garantiti dalla Fondazione Enpam per alcune sue figure professionali, la medicina generale in primis, cioè i medici di famiglia, e i pediatri, che costituiscono più del 50 per cento del flusso contributivo della Fondazione. Sono già garantiti in logica dell'infortunio e della malattia temporanea per una tutela che va dal trentunesimo giorno fino al massimo di 24 mesi direttamente dalla Fondazione Enpam; anche l'inabilità assoluta permanente è gestita dalla Fondazione Enpam.
  Attualmente, per quanto riguarda la medicina generale, i primi 30 giorni di malattia temporanea e i gradi intermedi di danno permanente per infortunio e malattia, quindi con conseguenze di lungo periodo anche economiche, sono tutelati da due coperture assicurative, che traggono il loro flusso di sostegno di premi direttamente dalle buste paga dei medici. Mediante un accordo di riversamento, queste vengono trasferite dalle ASL alla Fondazione Enpam, che le riversa a una compagnia assicurativa partecipata da un'altra compagnia assicurativa, la quale si fa carico di gestire queste due parti, i primi 30 giorni e le conseguenze di lungo periodo, mediante una polizza assicurativa che ha avuto il consenso dei sindacati firmatari della convenzione.
  La Fondazione intende cercare di estendere il progetto infortunio e malattia, anche sulla base dell'impegno del nuovo statuto, a tutte le categorie dei conseguenti alla Fondazione Enpam, quindi sia ai liberi professionisti sia ai convenzionati. La Fondazione Enpam tutela il reddito da lavoro autonomo dal punto di vista previdenziale, quindi a queste due categorie si agetta.
  Dal punto di vista dei liberi professionisti, nell'ambito dalla consulta, ha già stabilito di definire come previdenziale il diritto ad avere una copertura per infortunio e malattia. In passato, invece, era considerato solo come assistenza per soggetti sotto una certa soglia di reddito. La volontà è di definirlo come previdenziale per i liberi professionisti; per i convenzionati, la volontà è quella di erogare direttamente, come già fa per altre parti, la prestazione previdenziale che copra le conseguenze economiche e i danni da infortuni e malattie.
  Questo configura il secondo foglio dell'attività assicurativa del Progetto Quadrifoglio, Pag. 7foglio al quale si aggiunge anche la componente long term care per la quale la Fondazione Enpam è impegnata a garantire un progetto di tutela. In quanto è destinataria del 5 per mille, destina i proventi di questo 5 per mille a copertura di long term care, ma vuole estenderle.
  Il terzo foglio riguarda la componente sanitaria. Attualmente, esiste una polizza sanitaria fatta con Unisalute, ma la Fondazione Enpam ritiene che sia corretto che la componente probabilmente più importante dell'area sanitaria come operatori possa percorre la strada del fondo sanitario integrativo. L'esperienza potrebbe essere di riferimento anche per le declinazioni del fondo sanitario integrativo, in logica integrativa e non sostitutiva rispetto a quanto prodotto dal Servizio sanitario nazionale.
  Il quarto foglio è quello della previdenza complementare. Già dal 2007, la Fondazione Enpam ha istituito un fondo di secondo pilastro, che si chiama Fondo Sanità.
  Tutto ciò detto, quindi tutela ai lavoratori col Progetto Quadrifoglio, tutela al loro lavoro mediante investimenti vicini alla loro professione, si configura la volontà della Fondazione Enpam tramite le sue controllate di migliorare le coperture a garanzia dei colleghi. Da questo punto di vista, riteniamo che i tre obiettivi che si è data ultimamente la Fondazione in termini di Progetto Quadrifoglio siano ottimi.
  Visto che più del 70 per cento dei contributi nasce dal rapporto di lavoro mediato dal Servizio sanitario nazionale, è questo il principale produttore di contributi per la Fondazione Enpam. Per il convenzionamento, per l'accreditamento, siamo allora abbastanza attenti, da un lato, alla declinazione di sistema a fondi sanitari integrativi, che possa essere complementare integrativa, non sostitutiva, non alternativa al Servizio sanitario nazionale; dall'altro, siamo molto attenti, col progetto responsabilità civile professionale, ai danni che può provocare la medicina difensiva.
  È noto che oggi implica costi enormi per il Servizio sanitario nazionale. So che oggi in Parlamento sono in corso dei dibattimenti, ma un corretto progetto di risposta ai problemi della responsabilità civile professionale, integrato però da una copertura assicurativa che consenta a tutti i medici un certo rapporto tra qualità, costo e specificità – non sempre sul mercato c’è la specificità corretta – può essere una buona risposta per combattere la medicina difensiva e permettere al Servizio sanitario nazionale di erogare meglio le sue prestazioni senza cercare troppo, per la sua soddisfazione del diritto alla salute, nel sistema complementare dei fondi sanitari integrativi.
  Il terzo grande obiettivo che ci stiamo dando è quello, appunto, di rispettare come Fondazione la possibilità di garantire non solo la pensione di vecchiaia o di invalidità, ma anche l'infortunio e la malattia in toto, perché riteniamo che questo dettato costituzionale dell'articolo 38 meriti di essere affrontato da una Fondazione come la nostra, che ha dei numeri, delle caratteristiche e noi riteniamo anche una qualità sufficiente per poter ambire a farlo tutto e non a metà, ritenendo noi in fondo che l'anomalia sia che ci siano polizze assicurative per rispondere a un servizio di rango costituzionale. Abbiamo l'ambizione e anche il fondato convincimento che gestito direttamente sarebbe più utile anche ai colleghi.
  Oltretutto, le compagnie assicurative, ovviamente, agiscono a scopo di lucro, e quanto incassano un premio, giustamente la quota parte da mettere a prestazioni è solo una percentuale del premio incassato, perché ci sono costi industriali, costi di brokeraggio, costi gestionali e le tasse, per cui normalmente non più del 60 per cento dell'incassato è disponibile a premi. La Fondazione vorrebbe, invece, gestire e si propone di gestire questo extra introito – ripeto che oggi da quella contribuzione non entra niente all'Enpam, che è solo un passaggio – per destinarlo al 100 per cento alla copertura del perimetro stabilito.
  Come ha inteso farlo ? Ha proposto dei regolamenti, che ovviamente, come da 509, intenderemmo rendere esecutivi solo previa approvazione dei ministeri vigilanti. I Pag. 8nostri regolamenti ci dicono che, per fare i numeri, grosso modo il flusso riferito all'infortunio e alla malattia è di circa 20 milioni dalla medicina generale.
  Attualmente, sulla base dei dati non ufficiali, non certificati – la compagnia assicurativa non ce li fornisce, e anche questo abbiamo denunciato – i costi di premi pagati sono sui 12-13 milioni di euro all'anno. Noi siamo convinti che, con un incasso di 20 milioni, destinandone 17 alla copertura delle prestazioni, utilizzandone una quota parte per i costi gestionali, che metteremmo in casa, e utilizzando una quota per una riassicurazione mediante gara europea per le eccedenze ai 17 milioni, che coprono dai 17 milioni a infinito, quindi evitando la possibilità che si spenda un euro di più rispetto all'extra gettito, rispetto alla situazione attuale garantita, possiamo erogare meglio queste prestazioni, perché sappiamo farlo.
  Noi eroghiamo dal trentunesimo giorno, quindi abbiamo già una struttura idonea a farlo, e per quello che riguarda la permanente, pensiamo di risolvere i gradi parziali perché siamo in grado oggi di affrontare i gradi totali, di inabilità totale e permanente alla professione grazie alla rete degli ordini periferici, 106 in Italia, con i quali abbiamo rapporti molto stretti e che ci aiuterebbero a effettuare i controlli corretti e le corrette valutazioni in loco.
  Ripeto che si tratta di un'ambizione, ma crediamo che sia dovuta. Credo che le tre mete di questo nostro progetto, di questa nostra traiettoria, la responsabilità civile professionale anti-medicina difensiva, il fondo sanitario integrativo per una corretta declinazione del sistema del Servizio sanitario nazionale e integrazione per fondi e la tutela in pieno dell'infortunio e malattia come da discesa costituzionale, siano tre ottimi obiettivi.
  Per far questo, abbiamo istituito una Srl a socio unico, verso la quale esercitiamo coordinamento e direzione ai sensi dell'articolo 2497 del codice civile, che ha il compito di attrezzarsi e fare da nostro servizio strumentale per esercitare questo nostro ruolo in queste tre aree che ho detto. Nel frattempo, avendo anche competenze assicurative, per rivedere il nostro sistema assicurativo interno – parlo dell'assicurazione dei fabbricati – e ottenere delle economie di scala, che già parzialmente sono state raggiunte.
  Per fare questo, ovviamente c’è bisogno di un investimento, che riteniamo di fare. Il controllo della Fondazione Enpam è quello stabilito per legge. C’è un contratto di servizio tra Enpam e Enpam Sicura.
  Restiamo convinti che sia una strada non solo giusta, ma che sia anche auspicabile per garantire correttamente un progetto di welfare professionale, che in questo caso per la categoria dei medici odontoiatri, ma che avremmo anche l'ambizione, il progetto, la visione di estendere ad altre categorie professionali. È evidente il risparmio sui costi a carico dei sistemi pubblici di tipo sia sanitario sia assicurativo sociale.
  Mi scuso, ma oggi il direttore generale di Enpam Sicura per motivi familiari non ha potuto essere qui. È presente il mio direttore generale della Fondazione Enpam. Il direttore generale dell'Enpam Real Estate è stato precedentemente in Fondazione Enpam, ed è responsabile del sistema controllo della Fondazione Enpam, e quindi è persona molto abituata e professionalmente indicata alla gestione del rigore procedurale.
  Abbiamo inteso anche assoggettare questa neonata controllata alle prassi operative nel settore oggi già in uso in Enpam Real Estate, tanto che c’è un contratto che collega l'una e l'altra, permettendo sostanzialmente non solo una sinergia, ma anche un'omogeneizzazione delle attività. Da questo punto di vista, la Fondazione ha ritenuto anche di mettere in un unico posto fisico, via Torino 38, la vecchia sede della Fondazione, sia Enpam Real Estate sia Enpam Sicura, in maniera che possano esserci sinergie di attività e, soprattutto, di pratiche.

  PRESIDENTE. Ringrazio il presidente Oliveti. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

Pag. 9

  SERGIO PUGLIA. Ringrazio la Fondazione per la presenza odierna.
  Sarò abbastanza breve. Ho soltanto una domanda, nella quale in realtà può rivelarsi una modalità da applicare anche a delle fattispecie molto simili, se non identiche, in particolare le valutazioni e le svalutazioni relative presenti nei bilanci riferiti agli immobili acquistati.
  Mi risulta, per esempio, che l'immobile di piazza Vittorio abbia nel bilancio consuntivo 2014 una svalutazione, una perdita durevole del valore di circa 89 milioni di euro a fronte di un costo di acquisizione di 154 milioni 560.000. È un modo ? Oggi avete ancora in pancia altri immobili, magari con contratti conclusi con lo stesso gruppo Pulcini, che hanno anche loro una svalutazione ? È ovvio che questo inficia il valore che diamo al patrimonio immobiliare dell'ente.

  ALBERTO OLIVETI, Presidente dell'Enpam. Eventualmente, cederò poi la parola al direttore, ma vorrei prima fornire il dato contabile della nostra consistenza immobiliare dal 2011, proprio per essere in tema, e fino al 2015. Detto questo, avrei poi una comunicazione.
  Il portafoglio della Fondazione, rispettivamente – poi posso lasciarvi il documento – a livello contabile e di mercato è passato dai 12 miliardi 528 milioni di euro del 2011 ai 16 miliardi 554 milioni del 2014, ultimo dato consolidato, e nel mark to market dai 13 miliardi 154 del 2011 ai 17 miliardi 648 milioni di oggi.
  Se ritenete, posso rifarmi ai rapporti di altri anni, ma per comodità posso dirvi che al 2015, su 17 miliardi 648 milioni di euro di valore di mercato, di comparto finanziario sono 10 miliardi, di comparto immobiliare sono 5 miliardi 871 milioni, mentre il resto è liquidità che ci serve per pagare direttamente le pensioni. Abbiamo, quindi, poco meno di 6 miliardi di euro di portafoglio immobiliare, grosso modo diviso fifty-fifty tra immobiliare a gestione diretta, appunto gestito dall'Enpam Real Estate, e un'immobiliare a gestione indiretta tramite il sistema dei fondi mobiliari.
  Questo era il nostro portafoglio, oggi ridotto di circa un terzo della consistenza generale, mentre all'inizio del periodo, nel 2011, era sostanzialmente il 45 per cento, per cui abbiamo ridotto l'esposizione alla componente immobiliare, anche se, avendola in casa, dobbiamo appunto continuare a gestirlo.
  Per quanto riguarda la sede – piazza Vittorio Emanuele 78 è la sede della Fondazione Enpam – abbiamo gestito quello che abbiamo trovato, il problema di un acquisto di cosa futura, che avvenne nel 2005 e che è venuta alla luce nell'ottobre 2013, nel momento in cui ci siamo trasferiti in una nuova sede, per quanto non completata.
  Dalla fine del 2013 a oggi abbiamo risparmiato i soldi che spendevamo, perché non ci bastava il posto in via Torino 38, gli affitti presso via Torino 98, sede della Feltrinelli, 1.200.000 euro l'anno, ma abbiamo portato a bilancio, per la prima volta venuto in luce l'edificio, questo bene strumentale, perché il codice civile prevede che si porti a bilancio a valore attualizzato i beni mobiliari.
  Abbiamo fatto fare una valutazione da una primaria società peritale, che con perizia indipendente di mercato ha valutato che quella sede comprata all'epoca come acquisto di cosa futura mediante una perizia pubblica, Risorse per Roma, a 150 milioni di euro circa, in 62 milioni, e prontamente abbiamo appostato un fondo svalutazione a bilancio, appunto come svalutazione importante.
  Nello stesso tempo, però, di fronte all'evidente discrepanza abbiamo proceduto a chiedere a entrambe le società, sia quella privata recente sia la pubblica di allora, i criteri e gli standard con i quali avevano effettuato la perizia, ovviamente su elementi diversi, perché adesso parliamo di qualcosa che esiste, mentre quella di allora era una cosa futura, quindi presentava dei problemi oggettivi di comparabilità. Non abbiamo avuto risposta da Risorse per Roma, ma da BNP Paribas, che ci ha fatto l'operatore, secondo la quale i criteri utilizzati sono stati quelli delle normali comparazioni di rimarcato.Pag. 10
  Non avendo avuto soddisfazione nel capire perché ci fosse questa discrepanza, abbiamo fatto esposto, e qui ho il documento, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma. Abbiamo mandato, quindi, quest'esposto alla procura che posso lasciarvi. In 12 pagine raccontiamo tutta la storia appena è venuta alla luce questa discrepanza di valore. Appena è venuta luce e l'abbiamo portata a bilancio come fondo svalutazione, ne abbiamo chiesto le ragioni. Non avendo ricevuto una risposta soddisfacente, abbiamo fatto quello che avevamo già abbondantemente anticipato, l'esposto alla procura della Repubblica. Posso lasciare agli atti documentali. A leggerlo, racconta tutta la storia alla quale qualcuno poi dovrà dare una risposta.
  Ci chiedeva se c’è dell'altro relativamente alla società che ha citato ? Sì, c’è dell'altro, ma non di diretto possesso. Il nostro è indiretto possesso in quanto abbiamo quote azionarie totali, di partecipazione totale di immobili di un fondo immobiliare. Ci sono indagini in corso. Appena dovesse verificarsi qualche anomalia, tranquillamente sottoporremmo agli organi giudiziari questo problema.
  Faccio notare, però, che il sistema dei fondi immobiliari come sappiamo prevede gestioni di SGR, che sono autonome, controllate da Bankitalia e quotate in borsa da Consob, che hanno le loro autonomie, utilizzano perizie indipendenti mediante i criteri prestabiliti e controllati da Bankitalia. Se, da questo punto di vista ci sono anomalie di valore, credo che ci si debba rivolgere prima alla SGR gestita, perché noi siamo titolari del pacchetto azionario, ma non abbiamo voce in capitolo nella gestione. Questa è la risposta.
  Devo dire che a completamento stiamo cercando per il nostro possesso diretto di ottimizzare il nostro portafoglio immobiliare. Abbiamo un’asset allocation strategica provvisoria stabilita. Dico provvisoria perché la nostra governance di gestione patrimoniale è stata appena completata mediante gara a evidenza pubblica europea con la definizione dell’investiment advisor. Grazie a quello e grazie al nuovo bilancio tecnico attuariale – adoperiamo la logica asset liability management, quindi prima definiamo le passività col bilancio tecnico attuariale, poi adegueremo le attività finalizzate alla soddisfazione di queste passività – stiamo procedendo alla definizione di una asset allocation strategica non più provvisoria.
  Nel fare questo, però, stiamo spostando e riducendo la componente immobiliare, procedendo alla rivisitazione del portafoglio in nostro possesso. Le principali linee di attività in questa direzione sono la dismissione del patrimonio abitativo, soprattutto su Roma, 4.500 appartamenti. Ereditiamo un patrimonio abitativo da quando eravamo enti pubblici, quindi da più di vent'anni, dovevamo comprare immobili e circa il 95 per cento del portafoglio era immobiliare. Erano immobili soprattutto o per quota parte a residenza abitativa, ma finalizzati all'equo canone e per il 50 per cento destinati a funzioni di pubblica utilità mediante affitto a dipendenti dell'Esercito e delle Forze dell'ordine.
  Oggi, li abbiamo ereditati. Al momento della privatizzazione, insieme al debito pregresso abbiamo ereditato anche questo portafoglio non particolarmente performante. Sono passati vent'anni, e ovviamente non è diventato più performante. Stiamo procedendo a un percorso di dismissione.
  Abbiamo dismesso già circa mille abitazioni su Roma in un accordo completo con le organizzazioni di rappresentanza degli inquilini, sia di tipo nazionale sia con contratti locali, identificando le modalità di cessione che prevedono l'alienazione cielo-terra dell'immobile, vendendo a soggetti giuridici collettivi costituiti dagli inquilini in regola con gli affitti, che possono acquistare a prezzi crediamo convenienti, anche per rispettare il rapporto corretto che abbiamo avuto con loro.
  Dell'ultimo dato a disposizione dall'Osservatorio del mercato immobiliare, prendiamo la parte bassa della forbice e a essa applichiamo uno sconto del 30 per cento, che normalmente si applica a chi acquista un immobile occupato da terzi. Noi, invece, Pag. 11consideriamo l'inquilino come se fosse un terzo per premiare la correttezza del rapporto, e quindi prendiamo il valore più basso della forbice ultima disponibile del mercato e a essa adattiamo uno sconto del 30 per cento. Stiamo procedendo a queste dismissioni credo in maniera socialmente abbastanza accettabile. Non arrivano particolari contestazioni e contiamo di dismettere, quindi, anche questo portafoglio.
  Anche sul portafoglio alberghiero, che conta di circa 600 milioni di euro, stiamo rivedendo le modalità di gestione. Proprio in questi giorni, abbiamo in corso un'importante negoziazione per rinnovare, e quindi ridare una redditività prospettica migliore a questi investimenti. La nostra scelta di fondo è stata, però, la seguente. Procediamo agli acquisti mediante quote di fondi immobiliari alla riconversione, quindi facciamo prevalentemente mediante conferimento in fondi immobiliari la riqualificazione dei cespiti in nostro diretto possesso e che riteniamo strategici, stante la maggior velocità di riqualificazione, e procediamo alla dismissione di quelli ritenuti non più strategici.

  PRESIDENTE. Ringrazio il presidente. Do la parola all'onorevole Galati per delle considerazioni aggiuntive.

  GIUSEPPE GALATI. Rispetto alle questioni affrontate e che il presidente ci ha delineato, ne rimangono sospese alcune relativamente a Enpam Sicura. Immagino che l'assenza di oggi del presidente sia dovuta a motivi giustificati, ma potrebbe rispondere a quelle questioni con una nota scritta.

  PRESIDENTE. Stavo appunto dicendo che dobbiamo concordare un percorso con il presidente. Abbiamo per l'indagine conoscitiva la responsabilità di una discussione per ciò che riguarda la sanità integrativa, se non vado errato, e quest'aspetto di Enpam Sicura riguarda soprattutto la sanità integrativa. Le proporrei, subito dopo la ripresa della pausa natalizia, il che significa nell'anno nuovo, un'audizione specifica su Enpam Sicura.
  Questo ci consentirà anche di avere un quadro generale di come intendete muovervi sulla sanità integrativa. Come le dicevo, infatti, abbiamo questa competenza per quanto riguarda gli aspetti che dovremmo affrontare anche nel prossimo futuro. Cerchiamo di avere un quadro di riferimento chiaro anche nel tentativo di capire come modificare alcune norme che riguardano, appunto, la sanità integrativa, dal nostro punto di vista in una situazione non certamente felice. Anche al ministero c’è necessità di confrontarsi sull'albo, sulle iscrizioni e così via.
  Penso che l'onorevole Galati, relatore per l'Enpam, volesse sostanzialmente riferirsi al problema di Enpam Sicura per ciò che riguarda l'aspetto della previdenza e della sanità integrativa, una discussione importante che a mio avviso dobbiamo affrontare.

  GIUSEPPE GALATI. Giustamente, siamo alla fine dei lavori, ma dato che durante il nostro incontro si erano evidenziate questioni organizzative di rilievo, mi permetto di risottolineare al presidente che, in attesa anche delle riflessioni e delle decisioni dei ministeri, sarebbe opportuna una specifica riflessione sulle modalità organizzative.

  PRESIDENTE. Proporrei di chiudere qui l'incontro odierno dandoci un nuovo appuntamento in cui deve essere specificato tutto quello che riguarda la sanità integrativa. Ovviamente, nello stesso ragionamento c’è l'organizzazione. Non si può fare sanità senza un'organizzazione a monte.
  Voglio citare qui un esempio per tentare di spiegare le difficoltà sulla previdenza e sulla sanità integrativa. Un ente estremamente importante aveva chiesto al ministero l'iscrizione per fare sanità integrativa: il ministero gli ha risposto che non può iscriverlo perché non ha iscritti. È chiaro che questo è un po’ paradossale. Chi inizia ha necessità di fare gli iscritti.
  Deve esserci, quindi, un momento per riverificare tutto il sistema della sanità integrativa. Se Enpam Sicura vuole fare Pag. 12sanità integrativa, e sono previste risposte di questa natura, cioè che può farlo nel momento in cui hai degli iscritti o meno in quanto non iscritta al registro della sanità integrativa, credo che debba fare un minimo di riflessione, che credo potremmo fare anche insieme nella discussione che affronteremo subito dopo la ripresa dei lavori della pausa natalizia. Ci confronteremo su come bisognerà organizzare meglio il sistema della sanità integrativa, su cui ovviamente siamo fortemente interessati a verificare non per quanto riguarda semplicemente Enpam Sicura, ma il sistema in generale. Ci sembra, infatti, che sia doveroso rivedere in senso più generale questo tipo di situazione.
  Ringrazio il presidente, il direttore generale e i responsabili della loro partecipazione e della loro presenza sistematica alle nostre richieste di audizione. Ci lasciamo con gli auguri da parte mia e da parte della Commissione di un buon Natale e un buon inizio dell'anno. La documentazione prodotta dall'Enpam è a disposizione dei componenti della Commissione.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.15.