XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 25 di Mercoledì 25 novembre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del presidente e dell'amministratore delegato di Equitalia S.p.A., Vincenzo Busa ed Ernesto Maria Ruffini.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 8 
Morassut Roberto (PD)  ... 8 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 8 
Morassut Roberto (PD)  ... 8 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 8 
Morassut Roberto (PD)  ... 9 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 9 
Morassut Roberto (PD)  ... 9 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 9 
Morassut Roberto (PD)  ... 9 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 9 
Morassut Roberto (PD)  ... 9 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 9 
Morassut Roberto (PD)  ... 9 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 9 
Morassut Roberto (PD)  ... 9 
Scognamiglio Antonio , Responsabile divisione riscossione di Equitalia S.p.A ... 9 
Ruffini Ernesto Maria , Amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Caruso Mario (PI-CD)  ... 10 
Scognamiglio Antonio , Responsabile divisione riscossione di Equitalia S.p.A ... 10 
Caruso Mario (PI-CD)  ... 10 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 10 
Caruso Mario (PI-CD)  ... 10 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 11 
Caruso Mario (PI-CD)  ... 11 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 11 
Scognamiglio Antonio , Responsabile divisione riscossione di Equitalia S.p.A ... 11 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 11 
Di Gioia Lello , Presidente ... 12 
Busa Vincenzo , Presidente di Equitalia S.p.A ... 12 
Di Gioia Lello , Presidente ... 12 

ALLEGATO: Documentazione presentata da Equitalia S.p.A. ... 13

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.40.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente e dell'amministratore delegato di Equitalia S.p.A., Vincenzo Busa ed Ernesto Maria Ruffini.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, l'audizione del dottor Vincenzo Busa, presidente di Equitalia S.p.A., e del dottor Ernesto Maria Ruffini, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.
  Avverto che il presidente Busa e il dottor Ruffini sono accompagnati dal dottor Antonio Scognamiglio, capo divisione riscossione di Equitalia S.p.A., dal dottor Giacomo Sensi, responsabile della funzione pianificazione e controllo di gestione di Equitalia S.p.A., e dal dottor Giovanni Lombardo, responsabile delle relazioni esterne di Equitalia S.p.A.
  Da Equitalia vorremmo avere alcuni chiarimenti sul bilancio dell'INPS, che stiamo valutando. Ringrazio i nostri ospiti per la loro presenza e rivolgo al nuovo amministratore delegato, Ernesto Maria Ruffini, i nostri auguri di buon lavoro. Credo ce ne sia proprio bisogno.
  Do la parola al dottor Busa per lo svolgimento della sua relazione.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A. Grazie, signor presidente e signori commissari. L'odierna audizione mi offre l'opportunità di fare il punto sull'andamento della riscossione dei ruoli affidati dall'INPS a Equitalia e anche di fornire un aggiornamento dei dati illustrati durante l'audizione dello scorso 26 febbraio.
  Consentitemi di anteporre brevemente all'illustrazione dei dati che più da vicino vi interessano una breve presentazione della nostra realtà e di come l'attività di riscossione si sta evolvendo nel tempo.
  Come era stato evidenziato nel corso dell'audizione del 26 febbraio, con la conversione del decreto-legge n. 203 del 2005 la riscossione dei tributi, prima affidata in concessione a società private di matrice prevalentemente bancaria, è stata ricondotta in ambito pubblico, attraverso l'istituzione di Riscossione S.p.A., nell'anno successivo ridenominata Equitalia S.p.A., partecipata dall'Agenzia dell'entrate per il 51 per cento e dall'INPS per il 49 per cento.
  Il percorso di razionalizzazione intrapreso nel 2006 ha consentito di ridurre le iniziali 37 società a soli tre agenti della riscossione: Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud.
  Questo ha permesso di aumentare significativamente i volumi della riscossione complessiva, passando da una media di Pag. 4riscossione di 2,9 miliardi di euro all'anno nel periodo dal 2000 al 2005 a una media di 7,3 miliardi di euro annui dal 2006 al 2014.
  Con particolare riferimento ai ruoli di INPS e INAIL, dal 2006 al 2014 la media annua di riscossione si è assestata attorno ai 2,2 miliardi di euro, contro gli 840 milioni di euro medi riscossi annualmente nel periodo dal 2000 al 2005.
  Abbiamo registrato un miglioramento anche nel 2014 rispetto al 2013. Il miglioramento è ancor più accentuato nell'anno in corso (2015) rispetto al 2014.
  Infatti, in base ai dati aggiornati al 31 dicembre scorso, Equitalia ha riscosso nel 2014 più di 7,4 miliardi di euro per conto di vari enti pubblici, in particolare Agenzia delle entrate, INPS ed enti locali, con un incremento di circa il 4 per cento rispetto ai 7,1 miliardi del 2013.
  A metà novembre del 2015 avevamo raggiunto i 7,3 miliardi. Al 31 dicembre dovremmo raggiungere o quantomeno sfiorare gli 8 miliardi.
  Tornando all'INPS, la riscossione dei ruoli INPS ha registrato nel 2014 un incremento di oltre 15 punti percentuali, passando da 1,738 miliardi di euro nel 2013 a 2,3 miliardi nel 2014. Al 30 settembre 2015 il valore riscosso per l'INPS aveva superato 1,727 miliardi di euro, proiettando a fine anno un valore superiore a quando consuntivato nel 2014.
  Per i ruoli INAIL, si è passati da circa 78 milioni di euro riscossi nel 2013 a circa 93 milioni di euro riscossi nel 2014, con un incremento del 17,5 per cento. Al 30 settembre 2015 il valore riscosso per l'INAIL aveva superato 82 milioni di euro, proiettando a fine anno un valore superiore a quanto consuntivato nel 2014.
  L'aumento dei volumi di riscossione è stato costantemente accompagnato dall'affinamento delle logiche operative e gestionali, dal miglioramento della qualità dei processi e da qualche tempo anche dal miglioramento della relazione con i contribuenti.
  I risultati ottenuti sono positivi soprattutto se si considerano le restrizioni imposte dal Decreto del fare n. 69 del 2013, che ha introdotto una serie di misure, che da una parte hanno agevolato la posizione dei contribuenti in difficoltà economica e dall'altra, però, hanno avuto un impatto negativo sulla performance e sull'operatività di Equitalia.
  Tra le misure che hanno inciso sull'attività di Equitalia e in particolare sulla riscossione dei crediti INPS, ricordo: la limitazione al pignoramento dei beni strumentali nella misura massima di un quinto, il divieto di effettuare fermi amministrativi sul veicolo utilizzato per l'attività lavorativa e l'impignorabilità dell'immobile di proprietà, sia nel caso che l'immobile venga adibito ad abitazione principale sia nel caso in cui il suo valore sia inferiore a 120.000 euro.
  Arriviamo, quindi, all'oggetto della convocazione odierna, in particolare all'aggiornamento dei dati che abbiamo illustrato nel corso dell'audizione del 26 febbraio.
  Come peraltro avrete modo di desumere dai prospetti che allegheremo alla relazione, il carico affidato dall'INPS a Equitalia nel periodo dal 2000 al 30 settembre 2015 ammonta complessivamente a 141,8 miliardi di euro.
  Secondo una prospettiva gestionale, il dato complessivo può essere così disaggregato: 22,6 miliardi di euro oggetto di sgravi effettuati dall'INPS, 4,2 miliardi di euro oggetto di sospensione per iniziativa dei giudici o della stessa INPS, 28,3 miliardi di euro riferibili a soggetti falliti per 13,9 miliardi, a deceduti o a società cessate per 7,3 miliardi e a soggetti nullatenenti per 7,1 miliardi.
  I nullatenenti sono soggetti nei confronti dei quali non abbiamo riscontrato nell'anagrafe tributaria il possesso di beni aggredibili né rapporti economici o finanziari che in qualche modo possano suggerire l'attivazione di procedure di riscossione.
  L'insieme di questi 28,3 miliardi sono somme che allo stato attuale non possono essere definite formalmente inesigibili, anche se la possibilità di riscuotere il credito resta in questo caso remota, per circostanze che non dipendono dall'attività di Pag. 5recupero di Equitalia, che, laddove possibile, ha attivato le procedure previste dalla legge.
  Al netto di queste voci, gli originari 141,1 miliardi si riducono a 86,7 miliardi. Rapportata a 86,7 miliardi, la somma degli importi riscossi, pari a 22,8 miliardi, e di quelli oggetto di piani di rateizzazione, pari a 7,8 miliardi, evidenzia una percentuale di successo del 35,3 per cento.
  Detto per inciso, in caso di rateizzazione, il tasso di interesse applicato dall'INPS sulle somme rateizzate è pari al 6,5 per cento, a fronte del 4,5 per cento fissato dall'Agenzia delle entrate e da quasi tutti gli altri enti creditori.
  Tornando ai nostri 86,7 miliardi, di questi 30,6 miliardi sono riscossi o da riscuotere a rate, mentre i residui 56 miliardi non sono stati ancora riscossi.
  Di questi 56 miliardi, 35,3 miliardi si riferiscono a crediti relativi a soggetti che non hanno regolarizzato la propria posizione, nonostante nei loro confronti Equitalia abbia effettuato almeno un'azione cautelare o esecutiva, che si è quindi rivelata infruttuosa. Neanche questi crediti ovviamente possono considerarsi formalmente inesigibili, anche se le probabilità di riscossione sono limitate.
  Restano 20,7 miliardi di euro relativi a crediti di recente formazione, cioè a ruoli freschi, per i quali le procedure non sono state avviate oppure non sono state ancora ultimate.
  L'ammontare del carico consegnato dall'INPS nel 2014 è stato di circa 14,9 miliardi di euro. Ovviamente sono tutti dati relativi a ruoli consegnati dall'INPS a Equitalia, che non tengono conto di eventuali altri carichi affidati dalla stessa INPS all'agente della riscossione siciliano (Riscossione Sicilia), di cui ovviamente non abbiamo conoscenza.
  Questa è l'analisi dei dati secondo una prospettiva gestionale. Gli stessi dati, prospettati invece da un punto di vista contabile e amministrativo, come sono stati illustrati correttamente dai rappresentanti dell'INPS auditi da questa Commissione lo scorso 21 ottobre, evidenziano un residuo attivo aggiornato al 30 settembre 2015 pari a 96,4 miliardi di euro.
  Si tratta degli 86,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2014 di cui ha parlato l'INPS nella citata audizione, aggiornati però al 30 settembre 2015. Al 31 dicembre 2014 avevamo 86,6 miliardi, mentre al 30 settembre 2015 ne abbiamo 96,4.
  I 96,4 miliardi sono il dato contabile che si ottiene sottraendo dai 141,7 miliardi originariamente affidati soltanto gli sgravi effettuati dall'INPS, pari a 22,6 miliardi di euro, e il riscosso, pari a 22,8 miliardi di euro.
  Qua si ferma la contabilità ufficiale. L'attuale ovviamente non può tener conto delle quote inesigibili, fintanto che queste quote non vengano chieste in discarico dall'agente della riscossione, attraverso la presentazione delle comunicazioni di inesigibilità.
  Questa formalità non è stata ancora espletata, perché il termine per presentare le comunicazioni di inesigibilità è stato nel tempo prorogato. Finalmente, però, l'adempimento è stato sbloccato dall'ultima Legge di stabilità. Per la prima volta dopo tanti anni inizieremo a presentare le prime comunicazioni di inesigibilità entro il 2017 con riguardo ai ruoli affidati nel 2014.
  Riprendiamo l'analisi sotto il profilo gestionale, notando che il residuo lordo (96,4 miliardi) comprende la quota riferibile a soggetti falliti o deceduti, a società cessate, nonché a nullatenenti, che risulta pari al 29,4 per cento, mentre i crediti residui nei confronti di soggetti per i quali è stata già conclusa infruttuosamente un'attività esecutiva o cautelare si assestano al 36,7 per cento.
  Quella quota comprende anche, oltre a 20,7 miliardi in lavorazione, che incidono per il 21,5 per cento, un'ulteriore quota del 12,4 per cento riferita a carichi sospesi e a rate a scadere su piani di rateizzazione in essere.
  Pertanto, nessuna discrasia esiste tra i dati forniti da Equitalia nell'audizione dello scorso 26 febbraio e quelli riferiti dall'INPS lo scorso 21 ottobre, perché si Pag. 6tratta, come ho appena spiegato, di prospettive differenti di analisi dei medesimi dati.
  Evidenzio infine che Equitalia ha garantito negli ultimi anni volumi di riscossione adeguati, proseguendo altresì sulla strada della semplificazione e del dialogo con i contribuenti.
  Con particolare riferimento all'attività svolta per gli enti previdenziali, negli ultimi anni, come evidenziavo poc'anzi, si è assestato un sensibile aumento della riscossione degli importi iscritti a ruolo. I dati relativi al 2015, per quanto parziali, confermano questa tendenza.
  L'azione di Equitalia continua a offrire un contributo fondamentale alla tenuta dei conti pubblici, attraverso il recupero di importanti risorse, che vengono messe a disposizione della collettività per realizzare beni e servizi.
  Fondamentale risulta anche l'effetto di deterrenza dell'evasione fiscale, che si concretizza nel sostegno all'autotassazione e alla riscossione spontanea, attraverso la consapevolezza dei cittadini dell'effettiva capacità di riscossione di tributi, contributi e sanzioni arretrati, cioè non pagati nei tempi e nei modi previsti dalla legge, per i quali gli enti pubblici creditori chiedono a Equitalia di porre in essere le procedure di riscossione coattiva.
  Continua a essere rilevante in particolare l'azione di recupero delle somme dovute dai grandi debitori, su cui da qualche anno si concentra sempre di più l'attività di Equitalia, attraverso un presidio mirato.
  Nel 2014, infatti, più del 64 per cento del riscosso ha riguardato debitori per importi superiori a 50.000 euro. Di questi, circa 1,35 miliardi di euro sono stati riscossi con pagamenti superiori ai 500.000 euro. Al 30 settembre 2015 le riscossioni da singoli contribuenti di importo superiore a 500.000 euro hanno già raggiunto un valore di 1,126 miliardi di euro, con una proiezione a fine anno superiore al dato consuntivato nel 2014.
  Per quanto attiene ai rapporti con l'INPS, vorrei ricordare infine che il decreto-legge n. 98 del 2011 ha disposto il rimborso anticipato da parte degli enti impositori in genere delle spese di procedure effettuate da Equitalia e indicate nelle tabelle del decreto ministeriale del 21 novembre 2011, a fronte dell'esecuzione di fermi, ipoteche, procedure immobiliari eccetera.
  Al 31 dicembre 2014 tali crediti maturati nei confronti dell'INPS e non ancora rimborsati a Equitalia ammontavano a poco meno di 96 milioni di euro.
  Vi ringrazio vivamente dell'attenzione che mi avete prestato.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  GIUSEPPE GALATI. Ringrazio innanzitutto il presidente Buso e l'amministratore delegato Ruffini per la relazione e per i dati. Vorrei toccare due questioni, anche per l'interesse complessivo che hanno destato.
  Qualche mese fa, la direttrice dell'Agenzia delle entrate, in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, faceva riferimento alla necessità di una riforma di Equitalia in termini di maggiore oggettività e flessibilità. Parlava soprattutto dell'esigenza di una migliore organizzazione dell'attività di riscossione, con particolare riferimento alla lotta alla grande evasione e alle frodi fiscali, in special modo sull'IVA.
  Vista l'occasione della vostra audizione, vorrei sapere se condividete questo indirizzo e quali elementi sono fondamentali per poter rendere attuabile e concreta questa riforma.
  Un'altra questione di particolare interesse è quella delle dimensioni dell'evasione in ambito medico e sanitario. In base ad alcuni dati di un'indagine recente, questa evasione sarebbe diffusa fra psichiatri e psicologi per il 34 per cento, fra dietologi e nutrizionisti per il 38 per cento e fra veterinari per il 25 per cento.
  Parliamo di forti criticità, che secondo me sono ancora più gravi data la specificità del rapporto professionale e il nesso Pag. 7che c’è tra la sfera psicologica soggettiva, le condizioni di salute del paziente e la posizione del professionista.
  Vorrei sapere in che misura si ritiene di poter intervenire su questa questione specifica di evasione.
  Ovviamente non posso esimermi dal porre un'ultima domanda riguardo a una questione che si è sviluppata internamente al Governo e che è arrivata anche ai limiti dello scontro. Mi riferisco alla vicenda della famigerata sentenza della Consulta, che riguardava 800 funzionari.
  Si tratta di una questione ancora irrisolta. Vedremo cosa emergerà complessivamente dalla Legge di stabilità e in quali termini si riuscirà a contemperare l'esigenza di una funzionalità dell'apparato amministrativo con la necessaria osservanza del dispositivo della sentenza.
  In questa sede mi interessa avere dai vertici una valutazione rispetto all'impatto della sentenza sulla funzionalità dall'Agenzia, in particolare sugli effetti che questa vicenda comporta sulla gestione della filiera impositiva e sulle difficoltà di ordine tecnico e giuridico che sono state messe in luce.

  PRESIDENTE. Io faccio soltanto una considerazione per capire meglio la questione del bilancio.
  Nelle tabelle che avete allegato alla relazione ci dite che l'INPS dal 2000 al 2015 vi ha affidato un carico di 141 miliardi. Di questi 141 miliardi, quanti ne avete riscossi complessivamente ?

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A. Abbiamo riscosso 22,8 miliardi.

  PRESIDENTE. Dunque, in buona sostanza, circa 120 miliardi dovrebbero essere ancora riscossi da parte vostra, per essere trasferiti all'INPS.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Non esattamente. Io ho provato a spiegare il perché....

  PRESIDENTE. Io adesso non vorrei sottolineare il perché. A noi interessa la quota totale. Centoquaranta miliardi di euro sono stati affidati in carico. Di questi 140 miliardi di euro, a oggi voi avete riscosso e, quindi, trasferito all'INPS 22 miliardi di euro. Pertanto, a oggi voi avete esattamente 118 miliardi di euro da riscuotere ancora, per poi trasferirli all'INPS.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Faccio una piccola puntualizzazione. Bisognerebbe ancora togliere l'importo sgravato dalla stessa INPS. In un primo momento L'INPS ci ha affidato 141,8 miliardi. Successivamente, la stessa INPS ha tolto da questo ammontare 22,6 miliardi. Ecco perché residuano 96,4 miliardi.

  PRESIDENTE. Lei ha fatto una considerazione: le dichiarazioni rilasciate dall'INPS dall'ultima audizione che abbiamo avuto con Equitalia e quelle attuali corrispondono. Tuttavia, noi abbiamo un dato: l'INPS riporta in bilancio 130 miliardi di residui attivi. Ovviamente non li riporta nel bilancio del 2015, ma in quello del 2014.
  Non mi pare che ci sia un dato sostanzialmente univoco tra le considerazioni fatte nell'ultima audizione, quelle dell'INPS e quelle che oggi voi ci state sottolineando.
  Oltretutto, nell'ultima audizione con Equitalia ci era parso di capire – quelli sono i dati che abbiamo a nostra disposizione – che quasi il 50 per cento dei residui che l'INPS riporta in bilancio sono inesigibili. Evidentemente, aldilà della norma, che prevede la vostra dichiarazione di inesigibilità, voi già sapete che quei residui sono inesigibili.
  So, perché mi è stato spiegato, che la norma prevista ultimamente per quanto riguarda i conti correnti rischierebbe di far sì che non possiate fare voi la rimessa di non esigibilità.
  Visto che dobbiamo dare il parere sull'INPS, vorremmo comprendere le disimmetrie che ci sono tra il bilancio dell'INPS, le vostre dichiarazioni e il totale complessivo, perché altrimenti non saremmo Pag. 8in grado di dare un parere oggettivo sui dati che l'INPS ci sottopone.
  Parlo a nome di tutta la Commissione. Noi gradiremmo un vostro ritorno in Commissione, per aggiornarci e per spiegarci il vostro piano industriale. Come ben potete comprendere, essendo l'INPS al 49 per cento partecipante nella vostra società e avendo noi interesse a capire come si muovono le questioni del recupero contributivo, ci interessa conoscere anche il vostro piano industriale, perché questo potrebbe essere importante per capire come recuperare le somme che oggi non sono recuperate.
  Vorrei comprendere queste questioni e credo che anche i colleghi della Commissione le vogliano comprendere, perché a breve il relatore, il collega Morassut, dovrà dare il parere sul bilancio dell'INPS, sottoponendolo alla Commissione.
  Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Inizierei da questa osservazione del presidente, che mi pare particolarmente importante, perché attiene all'oggetto dell'audizione.
  Noi abbiamo cercato un po’ di compenetrarci nella vostra esigenza e siamo partiti proprio dal residuo lordo che era stato dichiarato dall'INPS nell'audizione dello scorso 21 ottobre 2015. L'INPS dichiara un residuo lordo di 86,6 miliardi al 31 dicembre 2014.

  PRESIDENTE. Infatti, su questo abbiamo problemi, perché a noi risultano 130 miliardi in bilancio.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Sono conti dell'INPS e non nostri. Sicuramente c’è da tener conto che il residuo lordo si riferisce anche a Riscossione Sicilia, di cui noi chiaramente non abbiamo conoscenza. Gli 86,6 miliardi coincidono perfettamente con i nostri dati come residuo lordo al 31 dicembre 2014.
  Partendo dal 31 dicembre e arrivando al 30 settembre scorso, questi 86,6 miliardi arrivano a 96,4 miliardi, che è la cifra evidenziata. Pertanto, ci troviamo perfettamente. È il punto di vista che è diverso. L'INPS, dal punto di vista contabile, rappresenta i residui lordi, tenendo conto dell'ammontare complessivamente affidato meno lo sgravio. Logicamente bisognerebbe tenerne conto, ma non so se l'INPS l'abbia fatto.
  Io mi riferisco ai nostri dati, analizzandoli correttamente. Se partiamo dal carico complessivo affidato e togliamo lo sgravio e il riscosso, arriviamo a 96,4 miliardi.

  ROBERTO MORASSUT. Su questi 96 miliardi di residui c’è una quota assai rilevante, di fatto maggioritaria, di crediti che non sono esigibili o sono difficilmente esigibili. Questo è l'elemento preoccupante.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Sicuramente. Questi sono dati che noi stessi abbiamo fornito. C’è una percentuale considerevole di ruoli che non abbiamo riscosso, nonostante abbiamo effettuato delle operazioni di riscossione, che però non sono andate a buon fine. C’è un'obiettiva difficoltà di riscuotere.
  Chiaramente, in relazione a queste posizioni, noi siamo tenuti a esibire il conto innanzitutto all'INPS, presentando queste comunicazioni di inesigibilità, che finora non era obbligatorio presentare. Adesso che si è sbloccato il sistema, dovremo necessariamente farlo.
  Dal punto di vista dell'INPS, fintanto che non si arriva a questo confronto, cioè all'esame delle comunicazioni di inesigibilità, l'ufficialità dell'inesigibilità non emerge.

  ROBERTO MORASSUT. Per ciò che concerne i 35 miliardi riferiti a soggetti con cui è stata conclusa infruttuosamente un'azione esecutiva o cautelare, si tratta sostanzialmente di creditori ai quali è stato sollecitato il pagamento e che non hanno risposto ?

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Non è stato soltanto sollecitato Pag. 9il pagamento. A seconda dei carichi, è stata avviato almeno un'iniziativa cautelare o esecutiva.

  ROBERTO MORASSUT. Dunque, è prevedibile almeno in parte una riscossione attraverso le forme più diverse.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Sì, non sono posizioni per le quali noi siamo rimasti inattivi. Abbiamo comunque esercitato un'attività.

  ROBERTO MORASSUT. Il carico in lavorazione riguarda ulteriori procedimenti...

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Il carico in lavorazione è soprattutto costituito dai ruoli freschi, cioè consegnatici recentemente. Nel 2014 l'INPS ci ha consegnato, per esempio, circa 15 miliardi. È chiaro che normalmente andiamo a riscuotere ruoli che ci sono stati consegnati da più tempo, perché le procedure di attivazione della riscossione sono complesse.

  ROBERTO MORASSUT. Dunque, a oggi l'area di sofferenza reale è quantificabile intorno ai 60 miliardi, sommando i 35 miliardi agli altri 26 miliardi, tra falliti, deceduti e nullatenenti...

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. È riferibile soprattutto ai 35 miliardi.

  ROBERTO MORASSUT. Comunque, complessivamente c’è un'area di 60 miliardi in quei 96 miliardi che possiamo considerare più che a rischio rispetto alla possibilità di riscossione reale. Mi pare di poter dire questo.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Certo.

  ROBERTO MORASSUT. C’è un'analisi di tipo verticale sui settori dai quali vengono queste sofferenze ? Avete un'analisi settoriale di queste riscossioni ? A parte i soggetti che qui sono analizzati in maniera orizzontale, quali sono i contenuti di queste riscossioni ?

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Questa è un'analisi sull'INPS, quindi sono tutti contributi previdenziali.

  ROBERTO MORASSUT. Mi riferivo ai settori. Sono ad esempio contributi non versati dalle imprese ? Questo intendevo dire.

  ANTONIO SCOGNAMIGLIO, Responsabile divisione riscossione di Equitalia S.p.A. Possiamo provare a ipotizzare qualcosa in funzione dell'unico elemento distintivo che noi abbiamo, aldilà della categoria (persona fisica o giuridica e così di questo tipo), che è il codice tributo col quale ci vengono affidati i carichi.
  Possiamo provare a scendere verticalmente, identificando tre o quattro tipologie di tributi più rilevanti e formare delle maxi-categorie. Ci vorrà qualche giorno di tempo per fare l'elaborazione, ma questo è un dato che si può fornire alla Commissione.

  ERNESTO MARIA RUFFINI, Amministratore delegato di Equitalia S.p.A. Faccio una piccola aggiunta. Durante l'audizione dell'INPS del 21 ottobre scorso presso questa Commissione, poco dopo aver evidenziato il dato degli 86 miliardi, lo stesso rappresentante dell'INPS rileva che quel dato è stato oggetto di valutazione nel bilancio dell'INPS, fermo restando che sono dati dell'INPS, che noi non conosciamo. Sono informazioni di cui siamo venuti a conoscenza leggendo l'audizione.

  PRESIDENTE. Sì. Tuttavia, l'onorevole Morassut poneva un problema, aldilà dell'esigenza di capire chiaramente in quali tipologie sono classificati i tributi. Anche questo è un problema che noi dobbiamo evidenziare. Sicuramente l'INPS ha delle poste in bilancio che vanno a copertura per ciò che riguarda la non esigibilità dei residui attivi, però queste coperture vengono a essere effettuate in virtù di introiti Pag. 10maggiori da un punto di vista contributivo, perché quelle sono le entrate dell'INPS, a parte i trasferimenti erariali da parte dello Stato.
  Il problema è questo. Come giustamente sottolineava il collega, c’è una sofferenza notevole di circa 60 miliardi. Nell'ipotesi in cui questi 60 miliardi non venissero recuperati per una serie di motivi, è vero che ci sarebbe la copertura, ma è anche vero che in prospettiva si potrebbe avere un buco di bilancio estremamente significativo, che metterebbe in difficoltà l'INPS e ovviamente metterebbe in difficoltà anche i servizi che l'INPS deve erogare.
  Ecco perché noi abbiamo la necessità di avere un quadro di riferimento molto chiaro, anche per tranquillizzare i pensionati, che sono 17 milioni e che, dopo alcune audizioni, tra cui quella del presidente del Consiglio d'indirizzo e vigilanza (CIV), sono abbastanza preoccupati. Si è detto che c’è un deficit annuale di 10 miliardi sul bilancio tecnico e che nei prossimi dieci anni si potrebbero avere esattamente 100 miliardi, il che significa preoccupazione seria.
  Siccome, come dicevo, il collega Morassut dovrà dare il parere sul bilancio, abbiamo necessità di capire al meglio una serie di passaggi, per poter dire che l'INPS è in buona salute e non c’è nessuna preoccupazione per i pensionati oppure per cominciare ad attivare qualche altro tipo di situazione.
  È per questo motivo che vi chiediamo di farci avere un'analisi su una serie di elementi riguardanti i residui attivi, in modo da poterli confrontare in relazione al bilancio complessivo dell'INPS, anche in virtù di quelle poste che l'amministratore delegato ha sottolineato nel suo intervento.
  Vi chiediamo un'analisi chiara dei carichi che probabilmente non verranno recuperati, aldilà della formalizzazione della vostra comunicazione all'INPS. C’è una legge che vi consente di slittarla, però, dal punto di vista del bilancio, noi dobbiamo avere certezza di quello che è. Tra sei mesi, otto mesi o un anno, farete la comunicazione, sulla quale poi ci dovremo confrontare in modo serio con l'INPS.
  Oltre a questo, ci sono un'altra serie di aspetti che ci interessano in prospettiva rispetto ai lavori che Equitalia dovrà sviluppare in virtù dei compiti che le sono stati affidati.
  Vi pregheremmo di inviarci questa nota. Ci aggiorneremo in seguito sul piano di ristrutturazione industriale.

  MARIO CARUSO. Vorrei sapere se questi 141 miliardi comprendono voci di mora o altri oneri.

  ANTONIO SCOGNAMIGLIO, Responsabile divisione riscossione di Equitalia S.p.A. Questo è quello che ci viene trasmesse dall'INPS come ruolo, quindi è indipendente da eventuali oneri di mora che potrebbero maturare e verrebbero riversati all'ente.
  Ci sono le sanzioni e gli interessi calcolati dall'INPS nel momento in cui fa il ruolo. Da quando il contribuente avrebbe dovuto assolvere spontaneamente a quando l'INPS lo mette a ruolo, quest'ultima fa una serie di calcoli di interessi semestrali e di mora e li mette in cartella. Sono elementi del tributo originario, sanzioni e interessi della cartella. Non sono le more che vengono dal ritardo dopo l'arrivo della cartella.

  MARIO CARUSO. Io chiedo questo perché l'opinione pubblica pensa che Equitalia sia un killer, che raddoppia o triplica il dovuto. Sarebbe opportuno comprendere anche questo aspetto. Io leggo ad esempio che l'INPS chiede il 6,5 per cento di interessi, mentre voi chiedete il 4,5 per cento.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Questo dipende esclusivamente dall'ente creditore, in questo caso dall'INPS. Quest'ultima praticamente ci affida il ruolo, con l'importo dei contributi da riscuotere.

  MARIO CARUSO. Vi arriva per intero ? Voi non sapete se è l'importo dovuto oppure c’è qualche altra cosa ?

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  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. No, non ci arriva per intero. Il ruolo è già discriminato. Il ruolo che ci affida l'INPS evidenzia il contributo da riscuotere, la sanzione e gli interessi. Sono tutte voci quantificate dall'INPS. Dopodiché, noi andiamo a riscuotere. Ovviamente a questo carico aggiungeremo l'aggio, se riscuoteremo, e aggiungeremo anche gli interessi di mora.

  MARIO CARUSO. L'aggio e gli interessi di mora sono del 4,5 per cento ?

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. No, l'aggio è dell'8 per cento e dal primo gennaio del 2016 scenderà al 6 per cento. Inoltre, aggiungiamo gli interessi di mora, che sono pari al 4,8 per cento e che decorrono dalla scadenza del termine di pagamento rispetto a Equitalia.
  Queste sono le voci. Sono tutte voci stabilite dalla norma o dai decreti ministeriali.

  ANTONIO SCOGNAMIGLIO, Responsabile divisione riscossione di Equitalia S.p.A. Vorrei fare solo una puntualizzazione rispetto alla sua richiesta. In effetti, di tutte queste aggiunte a cui faceva riferimento il presidente, l'unico incasso di Equitalia è l'aggio, che peraltro non cresce in base a quando il contribuente decide di pagare. Come diceva il presidente, dal primo gennaio l'aggio sarà sempre del 6 per cento.
  Tutte le altre voci (interessi di mora che maturano e interessi di rateazione) non sono di competenza di Equitalia. Gli interessi sulla rateazione per gli altri enti sono fissati al 4,5 per cento. Lo sceglie il singolo ente. L'INPS ha deciso che i suoi interessi di rateazione sono del 6,5 per cento. Questi e tutti gli altri oneri che maturano vengono riversati all'ente impositore, sono di competenza dell'INPS. Non sono mai aggiunte di Equitalia rispetto al bilancio di Equitalia, ma vanno tutti integralmente riversati agli enti impositori.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Rispondendo all'onorevole Galati, per quanto riguarda l'attività di Equitalia, siamo impegnati quasi a testa bassa nell'efficientare la nostra organizzazione. Stiamo lavorando seriamente, puntando esclusivamente sull'affinamento delle logiche gestionali e operative. I risultati finora sono stati positivi e continuiamo ad andare su questo versante.
  Tutto il resto che si muove attorno a Equitalia a noi non interessa, nel senso che siamo attenti e interessati soltanto alla nostra performance, cioè al conseguimento degli obiettivi che ci vengono affidati dall'Agenzia delle entrate e dagli altri enti creditori.
  Rispetto ai debiti tributari o previdenziali del settore medico-sanitario, ovviamente noi non abbiamo possibilità di risalire alla quantificazione dell'evasione di questa categoria, anche perché ci occupiamo esclusivamente di riscossione coattiva. Potremmo avere soltanto qualche dato riguardante i contributi previdenziali non versati dai medici ai loro ordini professionali. Ovviamente non siamo a conoscenza di altri dati di maggior dettaglio che afferiscano in particolare agli obblighi tributari e contributivi della categoria.
  Aggiungo un'ultima considerazione sulla sentenza n. 23 della Consulta, che ha dichiarato l'illegittimità dei funzionari incaricati di funzioni dirigenziali dell'Agenzia delle entrate.
  La sentenza ha interessato direttamente l'Agenzia delle entrate e soltanto indirettamente l'agente della riscossione, nella misura in cui, secondo alcuni, avrebbe comportato l'invalidità degli atti posti in essere da Equitalia, in particolare della cartella di pagamento, in quanto la stessa presuppone un atto amministrativo dell'agenzia a sua volta invalido.
  Tuttavia, questa preoccupazione legata all'invalidità degli atti è stata rimossa in termini univoci dalla Corte di cassazione, la quale ha affermato che gli atti restano validi, così come restano validissime le cartelle che originano dagli atti presupposti, essendo rilevante il fatto oggettivo che l'atto è riconducibile all'ente, indipendentemente dalla circostanza che chi lo ha Pag. 12sottoscritto abbia o meno la qualifica dirigenziale. Questo è ciò che ha detto la Corte di cassazione.

  PRESIDENTE. Noi vi ringraziamo per la vostra presenza. Ovviamente, come dicevo all'inizio, vi avremo ancora qui per ragguagliarci, quando sarà pronto, sul nuovo piano industriale di Equitalia S.p.A. unica. Si potrebbero ad esempio eliminare tutte queste S.p.A. distinte in Nord, Sud, Centro.

  VINCENZO BUSA, Presidente di Equitalia S.p.A.. Ci stiamo lavorando.

  PRESIDENTE. Dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione prodotta sia pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 9.30.

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