XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 15 di Mercoledì 15 luglio 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione della responsabile dei fondi pensione di Pioneer Investment Management sgr, Marina Rossella Di Bartolomeo.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Di Bartolomeo Marina Rossella , responsabile dei fondi pensione di Pioneer Investment Management sgr ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Di Bartolomeo Marina Rossella , responsabile dei fondi pensione di Pioneer Investment Management sgr ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 

ALLEGATO: Documentazione presentata da Pioneer Investment Management sgr ... 10

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 9.15.
  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione della responsabile dei fondi pensione di Pioneer Investment Management sgr, Marina Rossella Di Bartolomeo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, della dottoressa Marina Rossella Di Bartolomeo, responsabile fondi pensione di Pioneer Investment Management sgr.
  Do la parola alla dottoressa Di Bartolomeo, affinché illustri la relazione, che ovviamente acquisiamo agli atti. Dopodiché, riconvocheremo eventualmente in altra data la dottoressa al fine di poter rispondere alle eventuali domande dei commissari.

  MARINA ROSSELLA DI BARTOLOMEO, responsabile dei fondi pensione di Pioneer Investment Management sgr. Signor presidente, signori commissari, ringrazio a nome di Pioneer Investment Management SGR per averci invitato a partecipare al ciclo di audizioni, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione di risparmio previdenziale dei fondi pensione e delle casse. Apprezziamo in particolare che, nell'ambito della verifica delle modalità di gestione del risparmio previdenziale dei fondi pensione e delle casse e della coerenza delle politiche di investimento e degli asset allocation adottati, la Commissione desideri accertare, anche tramite l'intervento diretto del gestore, l'adeguatezza del quadro normativo vigente e le eventuali proposte che possano migliorare il consenso dei fondi pensione ad intervenire con delle scelte di investimento a supporto dell'economia reale.
  Il mio intervento metterà in luce, ripercorrendo le domande che ci sono state inviate dalla Commissione, che la destinazione del risparmio previdenziale in programmi di investimento per l'economia reale non rappresenta, ad oggi, un obiettivo presente nei mandati di gestione svolti da Pioneer, su delega degli enti previdenziali.
  Non potrebbe peraltro costituire una scelta autonoma d'investimento di Pioneer, con riferimento agli strumenti che più direttamente potrebbero supportare l'economia reale, per quanto questi strumenti siano a disposizione del gestore, in quanto questa cosa sarebbe possibile solo attraverso una modifica dei mandati di gestione e talvolta dei regolamenti e degli Statuti dei fondi pensione deleganti.
  Infatti, ricordiamo che la definizione e la modifica di un mandato di gestione si Pag. 4colloca nell'ambito di un più generale processo di definizione di asset allocation strategica, che vede il ruolo decisivo della Commissione finanza del fondo pensione, coadiuvata generalmente da un advisor esterno che ha il compito di monitorare, nel tempo, la validità dell’asset allocation strategica e la coerenza dei singoli mandati in cui è articolato il disegno di allocazione complessivo del fondo pensione alle finalità dichiarate dalle politiche di investimento dei singoli comparti.
  In altri termini, i mandati di gestione sono concepiti come tasselli di un puzzle e assegnano al gestore uno spazio di manovra tattico ben definito che varia in relazione alla tipologia di mandato, ma che non può essere modificato in autonomia dal gestore.
  Tuttavia, fatta questa premessa, è opportuno segnalare che siamo in una fase storica che vede la presenza combinata di alcuni importanti elementi di novità per quanto riguarda gli adempimenti di adeguamento al quadro normativo, che sono previsti a breve per i fondi pensione, nell'ambito delle politiche di investimento; ricordiamo appunto che, a maggio 2016, i fondi pensione dovranno adeguarsi al nuovo decreto n. 166. Dicevamo dunque della presenza combinata di questi adempimenti nuovi normativi e di condizioni nuove sui mercati finanziari, in particolare di condizioni offerte dagli strumenti finanziari che sono massimamente presenti all'interno del portafoglio dei fondi pensione che non possono assicurare in futuro quei rendimenti che abbiamo registrato fino ad oggi. Quindi è possibile, e sarà opportuno, che i fondi pensione tornino a riflettere sugli assetti di asset allocation strategica e sulle politiche di investimento. Pensiamo che, all'interno di questa riflessione, ci possa essere uno spazio per gli strumenti di investimento destinati all'economia reale.
  La nota che presentiamo è organizzata, come dicevo, tenendo conto delle vostre richieste, ovvero farò una breve presentazione della società – ovviamente siamo disponibili a fornire dettagli e risposte puntuali – e presentiamo anche un'analisi dei mandati degli enti previdenziali affidati a Pioneer.
  Si tratta di un campione molto vasto, quindi non posso entrare nel dettaglio dei singoli mandati. Abbiamo perciò elaborato un'analisi dei rendimenti e dei rischi aggregata, utilizzando come criterio di aggregazione quello della categoria di appartenenza dell'ente previdenziale e quello della strategia di gestione; vi dirò poi come abbiamo definito le strategie di gestione.
  È quindi effettuata una ricognizione puntuale della composizione del portafoglio a fine 2014, per capire quale fosse l'esposizione ai vari strumenti finanziari e anche agli strumenti finanziari specifici destinati all'economia italiana.
  Nelle conclusioni, sono proposti alcuni spunti di riflessione, come dicevo, sulle possibilità di miglioramento del sistema, avendo come riferimento l'esperienza di un gestore che è anche istitutore di una forma pensionistica complementare. Ricordo infatti che Pioneer è istitutore di un fondo pensione aperto.
  Passiamo all'assetto societario della SGR. Pioneer nasce nel giugno 1998 come Europlus Credit Rolo SGR e assume l'attuale denominazione nel 2000. È interamente posseduta da una subholding, la Pioneer Global Asset Management, a sua volta controllata al 100 per cento da UniCredit.
  La struttura del gruppo di asset management è molto articolata e comprende tante società nazionali, più di ventotto. Tra queste, ce ne sono tre in particolare che fungono come hub di investimento, nel senso che sono delle società nelle quali si svolge una parte rilevantissima della gestione finanziaria della società. Si tratta della società di diritto irlandese Pioneer Investment Management, con sede a Dublino, che è focalizzata sull'analisi e ricerca dei mercati europei. A questa società fa capo l’hub di investimenti di Londra, che è dedicato ai mercati emergenti, e poi, dall'altra parte dell'oceano, abbiamo Pioneer Investment Management di Boston, Pag. 5operativa su mercato e clientela americani e focalizzata su analisi e ricerca dei mercati americani.
  Le società controllate da PGAM garantiscono una presenza in ventotto Paesi e sono integrate a livello di sistemi di gestione dei portafogli. In realtà, i team di gestione in queste ventotto società nazionali non sono tutti dedicati alla gestione di portafoglio, che è svolta, come si vede forse più chiaramente nella presentazione che vi ho lasciato, nei tre hub globali, dove è fatta la gestione globale, e nelle sei società locali, dove sono presenti dei team di gestione locali, che utilizzano le strategie globali adattate alle esigenze specifiche del mercato, normative e della clientela locale.
  Come dicevo, tutte le società che appartengono a PGAM utilizzano sistemi di gestione integrati, una piattaforma del controllo del rischio integrata, ricerca sui mercati, e sistemi di analisi, ricerca e comunicazione anch'essi integrati. Quindi, nelle società nazionali è garantita una presenza locale, ma c’è una grande sinergia dal punto di vista gestionale, perché la gestione ha una natura globale.
  I dipendenti, a livello di gruppo, a fine 2015, sono 2.036. Di questi, 239 operano in Italia.
  Pioneer Investment Management è una società di diritto italiano ed è operativa sulla clientela italiana. Ha sede a Milano ed è in particolare operativa, anche nella produzione dei servizi di investimento, nei confronti della clientela istituzionale italiana, della quale fa parte, e della clientela previdenziale, di cui ci occupiamo nell'analisi che viene presentata.
  Alla società italiana fa infatti riferimento il team di gestori finanziari che si occupa del portafogli multi-asset, moderati e conservativi, inclusi quelli garantiti, guidato da Enrico Bovalini e costituito in totale da sei risorse, a cui sono in maggioranza affidati i mandati di gestione degli enti previdenziali oggetto di analisi della presente relazione.
  Le relazioni con la clientela istituzionale italiana, nel cui ambito sono da collocare i fondi pensione e in generale gli enti pensionistici italiani, sono affidate alla funzione wholesale e institutional distribution, composta da nove persone e guidata da Francesca Ciceri. Questa funzione lavora a stretto contatto con i gestori finanziari per supportare la clientela previdenziale, in merito ad esigenze di asset allocation strategica, di asset liability management e, più in generale, ad esigenze di ottimizzazione dei portafogli, verificando la compatibilità e la coerenza dei portafogli con le linee di investimento, che sono contrattualmente definite all'interno dei mandati, nonché la compatibilità e la coerenza con le disposizioni normative vigenti tempo per tempo.
  La relazione con i clienti previdenziali, che appartengono al perimetro captive di UniCredit – un business molto più contenuto – è affidata alla funzione fondi pensione aperti, posta nell'area distribution prop che cura, come attività prevalente, il presidio commerciale strategico del fondo pensione aperto, istituito e gestito dalla società.
  Questa è la funzione di cui sono responsabile. Alla stessa è tra l'altro assegnato il compito del presidio della comunicazione nei confronti dell'autorità di vigilanza ed è anche questa la ragione per cui oggi sono presente qui con voi.
  Andiamo a vedere quali sono i mandati degli enti previdenziali affidati a Pioneer. A dicembre 2014, risultavano gestiti 95 portafogli segregati, riferiti a enti previdenziali, per un totale di risorse gestite pari a 6.953 milioni di euro. In particolare, erano affidati a Pioneer 44 mandati di gestione individuale conferiti da fondi negoziali, per un patrimonio complessivo di 4.662 milioni di euro; 25 mandati di gestione conferiti da fondi preesistenti, per un asset under management complessivo pari a 1.127 milioni di euro; 21 portafogli segregati relativi ai comparti di fondi pensioni aperti, per un patrimonio totale di 863 milioni e 5 mandati di gestioni individuali conferiti dal casse, per un totale di circa 300 milioni.
  Nell'analisi sono considerati soltanto i mandati di gestione segregata. Non sono considerati gli investimenti fatti direttamente Pag. 6dalle casse, perché le stesse possono investire direttamente e quindi al 31 dicembre registriamo un investimento da parte di tre casse che ammonta complessivamente a circa 150 milioni di euro.
  A giugno, abbiamo avuto il tempo, visto che c’è stato questo slittamento dell'audizione, di verificare l'evoluzione delle risorse in gestione. Il numero dei mandati al 30 giugno è un po’ diminuito, per un discorso talvolta di aggregazione, piuttosto che di modifiche nell'assetto gestionale dei fondi pensione e le risorse aumentano a 7.045 milioni; anche le risorse invertite direttamente nei nostri fondi crescono a 207 milioni.
  L'elenco dei fondi pensione che hanno assegnato un mandato di gestione a Pioneer è riportato nella relazione e non lo leggerò.
  Faccio presente che, in appendice, è riportata un elenco dettagliato di questi mandati di gestione, con le specifiche dei mandati stessi, nel senso che siamo andati a definire la categoria del mandato, il nome del soggetto delegante, la data di inizio del mandato, l’asset under management al 30 giugno, il benchmark di riferimento del mandato, il tipo di asset allocation (su questo mi dilungherò più avanti, perché abbiamo fatto una sorta di classificazione dei mandati basata su un criterio di asset allocation strategica), il rendimento registrato nei primi sei mesi del 2015 e il rendimento medio annuo a tre anni e a cinque anni, ove presente. Non tutti i mandati, infatti, sono presenti nel quinquennio: alcuni hanno una storia più antica; altri hanno una storia più recente.
  Nell'analisi, abbiamo considerato tutti i mandati attivi per ogni singolo periodo, cioè il limite che abbiamo posto è che, nel periodo considerato, il mandato fosse pienamente operativo. Quindi, un mandato iniziato nel 2014 non è considerato in quell'anno, è però presente nei primi sei mesi del 2015, così nel triennio e così nel quinquennio.
  Quindi, diciamo che il campione è variabile. I periodi considerati sono i primi sei mesi del 2015, come ho detto e non mi ripeto, il 2014, il triennio 2012-2014 e il quinquennio 2010-2014.
  Naturalmente, abbiamo provveduto ad aggregare i dati, per calcolare i rendimenti e li abbiamo aggregati secondo il criterio della tipologia di ente previdenziale e secondo la tipologia della strategia adottata dal mandato.
  I rendimenti sono stati composti considerando il rendimento annuo del mandato, quindi il rendimento finale nell'anno del mandato pesato per il patrimonio medio gestito nell'anno. C’è dunque una differenza tra il valore del patrimonio medio annuo aggregato e il patrimonio a fine anno, perché per poter pesare correttamente i rendimenti abbiamo dovuto attribuire un peso. Siccome nel corso dell'anno il peso è stato diverso, abbiamo utilizzato il patrimonio medio dell'anno.
  I dati sono esposti nella tavola 2 della relazione e, pur con tutte le differenze determinate dalle politiche di investimento e quindi della composizione non omogenea dei portafogli all'interno delle quattro categorie – che ricordiamo sono: fondi pensione negoziali, fondi pensione preesistenti, fondi pensione aperti e casse – emerge, come prima indicazione, che il rendimento annualizzato a cinque anni di tutte le categorie è inferiore rispetto al dato a tre anni. Questo avviene perché nel quinquennio c’è una crisi del debito sovrano, quella del 2011, che penalizza alcune asset class che sono regolarmente presenti all'interno dei nostri mandati previdenziali; in particolare con riferimento al peso rilevante assegnato dai mandati ai titoli governativi dell'area euro. Quindi, nel 2011, questa crisi condiziona i rendimenti.
  Il dato del 2014, che è mediamente inferiore rispetto alla media dei due periodi, è influenzato dall'andamento più debole del previsto dei mercati borsistici europei.
  Come vedremo più avanti, nella composizione dei portafogli delegati, a livello di distribuzione geografica, oltre il 70 per cento degli investimenti azionari riguarda il mercato europeo.Pag. 7
  La combinazione di scelte di asset allocation strategiche da parte dei fondi pensione, che vanno a dare una preferenza a questa area geografica e anche una scelta tattica del gestore, presente in tutto il 2014 – il gestore reputava che l’asset class fosse sottovalutata e quindi ne ha mantenuto un sovrappeso costante e contestualmente ha mantenuto una minore esposizione al mercato statunitense, che invece nell'anno ha avuto una dinamica molto più vivace – ha prodotto dei risultati assolutamente positivi, ma non all'altezza delle aspettative.
  Le aspettative sono state ripagate nel 2015, nel senso che il dato complessivo medio di quell'anno, come ripeto, apparentemente è più basso, però è riferito ai primi sei mesi dell'anno. Inoltre, siccome è stato calcolato sui valori al 30 giugno, risente della forte volatilità registrata negli ultimi giorni di giugno, con l'attività connessa alla crisi greca. Quindi, nonostante questo, il dato è un buono e riferisce un valore in linea con le aspettative di recupero del mercato azionario europeo.
  Qui non vediamo le strategie, ma quando le vedremo, sarà più evidente che c’è comunque anche un dato molto debole della componente azionaria, peraltro anche questo in linea con le aspettative.
  Proprio per dare una rappresentazione dei rendimenti che sia più coerente dal punto di vista delle strategie sottostanti, abbiamo prodotto un'analisi che aggrega i rendimenti, in base alle caratteristiche del modello gestionale di riferimento.
  I modelli gestionali in generale utilizzati dai fondi pensione sono a benchmark, absolute return e con garanzia. Queste sono le tre tipologie presenti nei nostri mandati, ma sono anche le tipologie presenti in generale nei mandati degli enti previdenziali.
  Non mi dilungo sulle caratteristiche che sono descritte all'interno della relazione. Per le gestioni a benchmark, abbiamo fatto la scelta di suddividerle ulteriormente, andando ad analizzare il dato delle strategie puramente obbligazionarie e delle strategie prudenti e bilanciate dinamiche. La differenza tra bilanciato prudente e bilanciato dinamico è che nel bilanciato prudente c’è meno del 50 per cento di azioni e nelle bilanciate dinamiche c’è un peso superiore al 50 per cento di azione.
  I rendimenti sono in linea con le aspettative e coerenti con l'andamento dei mercati finanziari nel periodo. L'andamento dei mercati finanziari è stato sostenuto da politiche monetarie divenute via via più espansive nel quinquennio, in condizioni dell'economia globale in crescita. Quindi, diciamo che si tratta di buoni rendimenti e d'altra parte l'avevamo già visto nella tavola precedente.
  Quello che emerge è che in ogni intervallo considerato è evidente una migliore capacità di performance delle strategie a maggior contenuto azionario, rispetto a quelle con maggior peso di obbligazioni, che peraltro sono costituite principalmente da titoli governativi dell'area euro, grazie al miglior andamento relativo dell’asset class - diciamo una banalità – che registra performance mediamente elevate, con l'eccezione del 2011, come detto prima, in occasione della crisi del debito sovrano, che quindi colpisce la componente obbligazionaria, ma anche la componente azionaria europea.
  Ora, come punto di osservazione, rilevo che anche in questo caso c’è questo disallineamento tra i valori di rendimento medio a tre anni e a cinque anni presente in tutte le strategie.
  In generale, osserviamo valori – questo secondo me è un dato importante per la riflessione successiva – di rendimento elevati. Diciamo che si tratta di valori abbastanza elevati e diffusi su tutte le strategie, perché, lasciando stare il rendimento del 2015, anche nell'obbligazionario abbiamo ottenuto dei valori di rendimento medi annui di assoluto rispetto.
  Ebbene, ha avuto un ruolo importante, nell'ottenimento di questi rendimenti, la forte riduzione dei rendimenti dei titoli di Stato che assorbono una porzione rilevante dei portafogli in gestione.
  Il fenomeno è stato particolarmente evidente nel 2014, anno in cui nell'area euro la performance, perlomeno nei nostri portafogli, media della componente obbligazionaria Pag. 8ha superato quella registrata dalla componente azionaria. Questo spiega tale fenomeno un po’ strano, che mi fa piacere mettere in evidenza: il dato marginalmente più elevato di rendimento nel 2014 delle gestioni bilanciate prudenti, rispetto alle gestioni bilanciate dinamica. Questo è dovuto proprio al fatto che la componente obbligazionaria ha performato di più.
  Dico che è un'informazione importante perché riguarda una di quelle condizioni che inizialmente ha detto stanno cambiando sui mercati finanziari. Infatti, nel 2015, osserviamo dei valori di rendimento sulle strategie obbligazionarie che sono molto vicini a zero.
  Considerando la grande quota di portafoglio investita nella componente obbligazionaria, si comprende che questo, per i fondi pensione, possa essere un pericolo, perché prefigura dei rendimenti attenti che sono più bassi rispetto a quelli osservati fino ad oggi.
  Diciamo che questa è un po’ la notazione di fondo. Quindi, sulla componente azionaria ci aspettiamo comunque, in considerazione delle condizioni economiche e della situazione presente sui mercati finanziari, dei rendimenti positivi attesi e sulla componente obbligazionaria invece abbiamo delle aspettative piuttosto negative.
  Andando ad analizzare la distribuzione delle risorse in gestione, vediamo – e questo ci è utile per supportare la scelta di analisi fatta successivamente – che le risorse in gestione sono molto concentrate sulle gestioni bilanciate, in particolare sulla gestione bilanciata prudente. Hanno un peso rilevante le gestioni garantite e anche le gestioni bilanciati dinamiche.
  Hanno invece un peso marginale le gestioni specialistiche, l'obbligazionaria e l'azionaria, e anche le absolute return. Di queste ultime non ho detto nulla, ma forse è il caso di dire che nella nostra analisi sono considerate absolute return, gestioni che definiscono un obiettivo assoluto di rendimento da conseguire generalmente in un universo investibile più ampio rispetto a quello riferito alle gestioni a benchmark, attraverso un margine di flessibilità dato al gestore maggiore, coerente con l'obiettivo di rendimento o altro obiettivo da raggiungere.
  Nella nostra analisi sono considerate absolute return le gestioni data target, tipiche dei fondi pensione, ma che sono presenti solo nel nostro fondo pensione aperto. Si tratta di gestioni che hanno un’asset allocation dinamica, cioè una composizione degli asset che varia nel tempo e che va a ridurre l'esposizione alla componente azionaria man mano che ci si avvicina alla data target, perché prefigurano un percorso che è quello idealmente del soggetto che aderisce al fondo pensione, con l'idea di assumere la prestazione nel momento in cui avrà raggiunto l'età della pensione. Quindi, la data è scelta sulla base della presumibile età di pensionamento.
  Nelle gestioni data target c’è un obiettivo assoluto, che è quello di proteggere il massimo valore di quota raggiunto dal comparto attualizzato a scadenza. Quindi, da questo punto di vista, si tratta di gestioni absolute return che sarebbero molto interessanti.
  Faccio questo focus, anche se non è presente nella relazione, perché sarebbero gestioni molto interessanti, proprio avendo un orizzonte temporale definito, per la destinazione delle risorse a strumenti finanziari con una data di scadenza prefissata.

  PRESIDENTE. Dottoressa, siccome la sua relazione è estremamente interessante, ovviamente dovremo farle delle domande. Dunque, se lei è d'accordo, direi di non arrivare alle conclusioni perché, come le dicevo precedentemente, avremo necessità di una sua nuova piacevole visita qui da noi verso fine settembre. In questo modo, potrà completare la sua esposizione. Noi, nel frattempo, leggiamo la sua relazione e prepariamo delle domande da porle.
  Pertanto, se lei è d'accordo, visto il concomitante inizio dei lavori di Aula, le chiederei di fermarsi qui, senza passare Pag. 9alle conclusioni che tratteremo la prossima volta, insieme alle domande che riterremo di farle al riguardo.

  MARINA ROSSELLA DI BARTOLOMEO, responsabile dei fondi pensione di Pioneer Investment Management sgr. Va bene. Vi ringrazio.

  PRESIDENTE. La ringrazio io per la disponibilità manifestata, dispongo che la relazione presentata sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.40.

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