XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 1 di Giovedì 12 febbraio 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del Presidente f.f. della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), Francesco Massicci.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Massicci Francesco  ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 

ALLEGATO: Relazione presentata dalla COVIP ... 7

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.30.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Propongo che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente f.f. della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), Francesco Massicci.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, del dottor Francesco Massicci, presidente f.f. della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP). Avverto che il dottor Massicci è accompagnato dal dottor Raffaele Capuano, direttore generale della COVIP, e dall'avvocato Leonardo Tais, direttore centrale della COVIP.
  Do la parola al dottor Massicci.

  FRANCESCO MASSICCI, Presidente f.f. della COVIP. Signor presidente, onorevoli senatori, onorevoli deputati, ringrazio la Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale per avermi invitato a partecipare al ciclo di audizioni nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale dei fondi pensione e delle casse professionali.
  Nel mio intervento, dopo aver trattato brevemente della funzione svolta dal risparmio previdenziale sul piano sociale e nei sistemi finanziari, mi soffermerò sul quadro normativo e regolamentare degli investimenti dei fondi pensione e degli enti previdenziali di base privati e privatizzati (di seguito, per brevità, anche casse professionali) sui modelli gestionali adottati, sulle strutture dei portafogli e sulle prospettive degli investimenti nel nostro Paese.
  Per quanto riguarda la gestione del risparmio previdenziale, il tema della gestione del risparmio previdenziale assume grande rilievo nel contesto delle moderne economie. I fondi pensione e le casse professionali ricoprono una funzione essenziale sul piano sociale; esse sostengono il benessere degli individui in fase di quiescenza in un contesto di progressivo arretramento dello Stato e degli altri operatori pubblici nella piena copertura dei rischi connessi con l'invecchiamento della popolazione.
  Attraverso lo sviluppo attuale del sistema previdenziale si dà attuazione a un modello di welfare sussidiario che, superando il tradizionale dualismo fra Stato e mercato, vede la cooperazione di soggetti pubblici e privati nell'erogazione di prestazioni pensionistiche; tali prestazioni integrano, nel caso dei fondi pensione, o sostituiscono, nel caso delle casse professionali, la pensione erogata dallo Stato.Pag. 4
  Tali forme previdenziali svolgono una funzione del rilievo anche nei sistemi finanziari. Da un lato, esse raccolgono il risparmio che proviene dai contributi degli aderenti e dei datori di lavoro; dall'altro, allocano le risorse ricevute tra le diverse opzioni di investimento disponibili sul mercato finanziario.
  Per natura e caratteristiche delle proprie passività, regolarità dei flussi contributivi in entrata e sostanziale prevedibilità dei flussi per prestazioni in uscita, le forme previdenziali possono investire su orizzonti temporali anche molto lunghi, contribuendo a mitigare l'instabilità dei mercati finanziari nei periodi di crisi. La disponibilità di risorse nel medio e lungo termine può alleviare la dipendenza dell'economia dal canale di finanziamento bancario.
  Nell'investire le risorse raccolte dagli iscritti, le forme previdenziali non operano come meri intermediari finanziarie, bensì come strumento attraverso il quale i lavoratori possono accedere a trattamenti pensionistici adeguati ai bisogni dell'età anziana. La massimizzazione dei rendimenti costituisce senz'altro un obiettivo da perseguire, ma entro un grado di rischio che sia ragionevole e compatibile con la finalità previdenziale.
  La rilevante finalità sociale svolta richiede una disciplina delle forme previdenziali peculiare e distinta da quella degli intermediari finanziari. Tale precipuo trattamento viene riconosciuto e valorizzato nell'ordinamento giuridico.
  La peculiarità delle forme previdenziali si estrinseca in una disciplina degli investimenti specifica che tiene conto della finalità non speculativa dello strumento; alla COVIP è in questo ambito assegnata una funzione di vigilanza essenziale, seppur entro un quadro di competenze differenziato tra fondi pensione ed enti previdenziali di base privati e privatizzati.
  Le attribuzioni della COVIP riguardano dunque sia il settore della previdenza complementare sia quello delle casse professionali, anche se in tale ultimo ambito le competenze sono circoscritte al controllo sugli investimenti, allo scopo in ogni caso di tutelare gli aderenti in un ambito in cui all'iniziativa privata è dato il compito di concorrere al perseguimento del fine previdenziale.
  Trattiamo ora le forme pensionistiche complementari, partendo dai modelli gestionali e dalla disciplina degli investimenti.
  A tutela degli aderenti, le norme di primo e di secondo livello stabiliscono una serie di presìdi volti a garantire una sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari e il rispetto della finalità previdenziale.
  Quanto ai modelli gestionali, il Decreto legislativo n. 252/2005 prevede che la gestione degli investimenti dei fondi pensione sia, di norma, affidata a operatori professionali a ciò abilitati.
  Per i fondi pensione negoziali vige il divieto della gestione diretta delle risorse, tranne per gli investimenti diretti in partecipazioni di società immobiliari e in quote di fondi chiusi. Essi affidano ai gestori professionali le risorse amministrate sulla base di convenzioni che definiscono i criteri di investimento e di contenimento dei rischi a cui tali operatori si devono attenere.
  Nei fondi pensione aperti e nei Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP) gli investimenti sono di norma gestiti direttamente dalla società che li ha istituiti. Le risorse accumulate costruiscono patrimonio autonomo e separato rispetto a quello della società e, pertanto, non possono essere distratte dal fine previdenziale né interessate da eventuali procedure concorsuali a carico della società istitutrice.
  Anche i fondi pensione preesistenti affidano la gestione delle proprie risorse finanziarie a operatori professionali; essi, tuttavia, possono continuare a gestirle direttamente, in deroga alla normativa che disciplina i fondi pensione di nuova istituzione.
  Le risorse affidate in gestione sono depositate presso una banca depositaria a tal fine autorizzata, che ha il compito di verificare che le operazioni effettuate dal gestore siano conformi alla legge, a quanto Pag. 5stabilito nello Statuto o nel Regolamento della forma pensionistica, nonché agli ulteriori vincoli fissati nelle convenzioni di gestione.
  Sulla base delle Disposizioni COVIP del marzo 2012, nell'amministrare le risorse affidate agli organi di amministrazione dei fondi pensione, sono tenuti a esplicitare nel «Documento sulla politica di investimento» le scelte operate in merito a: gli obiettivi dell'attività di allocazione finanziaria e i criteri da seguire per realizzare il Piano finanziario; il processo di definizione e di attuazione delle scelte di investimento; l'articolazione dei soggetti coinvolti nella gestione e nel controllo dell'attività finanziaria, precisandone compiti e responsabilità; i sistemi di controllo e i criteri scelti per valutare i risultati conseguiti.
  Specifica attenzione è posta al rafforzamento della governance nella gestione degli investimenti e alla responsabilizzazione degli organi del fondo nell'adozione delle scelte che riguardano il complessivo processo di investimento.
  In tale prospettiva, nel caso di patrimoni consistenti o di strategie di investimento articolate, è stata prevista l'istituzionalizzazione della funzione finanza nell'assetto organizzativo dei fondi.
  In generale, la predisposizione del Documento sulla politica di investimento ha rappresentato un momento importante nella direzione di una maggiore consapevolezza e responsabilizzazione degli organi e dei fondi pensione nell'attuazione del processo di investimento.
  Un aspetto di particolare rilievo ha riguardato la valutazione dei bisogni previdenziali della popolazione di riferimento nonché l'esplicitazione, in coerenza con le prestazioni da erogare, dell'obiettivo finanziario dei singoli comparti, specificato in termini di orizzonte temporale della gestione, di rendimento atteso e di variabilità nell'orizzonte temporale considerato.
  I fondi pensione sono chiamati a compiere ulteriori passi in avanti nella definizione delle politiche di investimento, orientandole su un arco temporale più lungo, e nel rafforzamento dell'attività di valutazione e di controllo della performance.
  Per quanto riguarda le regole prudenziali per l'investimento delle risorse, la disciplina è stata di recente modificata dal DM Economia 166/2014. Le forme pensionistiche dovranno adeguarsi alle nuove regole entro maggio 2016.
  Rispetto alla precedente disciplina, nel nuovo Regolamento i limiti agli investimenti sono stati significativamente semplificati.
  Il nuovo Regolamento espande il novero degli strumenti finanziari nei quali le forme pensionistiche possono investire, seguendo l'innovazione finanziaria nel frattempo intervenuta; ad essere ampliate in modo significativo sono in particolare le tipologie di investimento in OICR, anche in conseguenza della revisione della normativa comunitaria.
  Il DM economia 166/2014 ha rivisto anche la disciplina sui conflitti di interesse. La nuova normativa, pur ribadendo la validità del principio di trasparenza, prevede un obbligo di prevenzione, gestione e controllo dei conflitti per il tramite di adeguate misure organizzative. Si introduce, in tal senso, l'obbligo di formulare per iscritto un'efficace politica di gestione dei conflitti, adeguata alle dimensioni e alla complessità della propria attività.
  Si introduce, infine, il requisito di adeguatezza delle procedure e della struttura organizzativa, da «graduare» in relazione alla dimensione delle forme pensionistiche, alla complessità della gestione effettuata, alla politica di investimento adottata e ai rischi ad essa associati. Viene pertanto confermato l'impianto delle citate Disposizioni COVIP del marzo 2012 che disciplinano il processo di attuazione della politica di investimento.
  La COVIP è tenuta a verificare «l'adeguatezza della struttura organizzativa, professionale e tecnica e delle politiche e procedure per il monitoraggio e la gestione del rischio, nonché dei parametri» adottati Pag. 6dalle forme per verificare i risultati della gestione finanziaria.

  PRESIDENTE. Dottor Massicci, chiedo scusa se la interrompo, ma a causa del concomitante inizio della seduta al Senato propongo di dare per acquisita la sua relazione e stabilire la possibilità di poterci rivedere, in tempi ovviamente rapidi. Abbiamo voluto iniziare questa nostra indagine con la vostra audizione perché abbiamo interesse ad approfondire con voi alcune questioni, prima di incominciare a muoverci sulle situazioni delle Sgr, dei fondi immobiliari e dei fondi mobiliari.
  Nel ringraziarla ancora, dispongo che la relazione prodotta sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e rinvio il seguito dell'audizione.

  La seduta termina alle 8.50.

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