XVII Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 9 di Mercoledì 19 marzo 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Sani Luca , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI NAZIONALI CON RIFERIMENTO ALL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI MILANO 2015

Audizione dei rappresentanti dell'Associazione nazionale delle aziende di ristorazione collettiva (ANGEM) e dell'Osservatorio ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon).
Sani Luca , Presidente ... 3 
Scarsciotti Carlo , Presidente dell'ANGEM e portavoce dell'Oricon ... 3 
Sani Luca , Presidente ... 5 
Gallinella Filippo (M5S)  ... 5 
Sani Luca , Presidente ... 5 

ALLEGATO: Documentazione consegnata dai rappresentanti dell'Associazione nazionale delle aziende di ristorazione collettiva (ANGEM) e dell'Osservatorio ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon) ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCA SANI

  La seduta comincia alle 9.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione dei rappresentanti dell'Associazione nazionale delle aziende di ristorazione collettiva (ANGEM) e dell'Osservatorio ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione Universale di Milano 2015, l'audizione dei rappresentanti dell'Associazione nazionale delle aziende di ristorazione collettiva (ANGEM) e dell'Osservatorio ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon).
  Avverto che abbiamo pochissimo tempo a nostra disposizione, in quanto è arrivata dall'Assemblea la comunicazione che alle 9.25 ci saranno immediate votazione. Mi scuso, quindi, preliminarmente con i nostri auditi, raccomandando loro di presentare una breve relazione. Non so se avremo lo spazio per alcune domande, ma eventualmente ve le inoltreremo per avere successivamente le risposte.
  È presente l'ingegner Carlo Scarsciotti, Presidente dell'ANGEM e portavoce di Oricon, che ha sollecitato l'odierna audizione per illustrare il contributo della ristorazione collettiva sulle tematiche oggetto dell'Expo.
  Ringraziandolo, insieme ai suoi collaboratori, per essere intervenuti, do subito la parola all'ingegner Scarsciotti.

  CARLO SCARSCIOTTI, Presidente dell'ANGEM e portavoce dell'Oricon. Grazie, presidente e signori onorevoli membri della Commissione. Per noi è un'occasione importante essere auditi da voi su un tema così significativo per il sistema agroalimentare italiano e per il Paese. È la prima volta – ed è un'occasione ghiotta – che abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce ai più alti livelli delle istituzioni.
  Con un pizzico di presunzione vogliamo dire che la ristorazione collettiva svolge una funzione sociale ed economica importantissima per il Paese, sugli aspetti sia della nutrizione sia della sicurezza alimentare. Spesso e volentieri il settore della ristorazione collettiva è considerato in maniera non appropriata come relativo a un luogo dove si consuma un pasto, una mensa, e molto spesso veniamo chiamati «mensaioli». Non è così, poiché il settore ha una funzione sociale fondamentale per il sistema agroalimentare italiano.
  Tra gli 80 mila dipendenti che lavorano nelle aziende di ristorazione collettiva abbiamo qualche migliaio di tecnologi alimentari, nutrizionisti e dietisti che ogni giorno si occupano di garantire sicurezza alimentare. Queste due parole molto semplici racchiudono un mondo incredibile fatto di garanzia sui livelli di assunzione raccomandati per gli aspetti nutrizionali, i LARN.Pag. 4
  Questa è dunque per noi un'occasione irripetibile per veicolare, attraverso l'Expo, i messaggi di corretta alimentazione che vogliamo dare ai consumatori.
  Dobbiamo lavorare per le prossime generazioni. Attraverso una corretta sicurezza alimentare riusciremo a evitare l'incremento di obesità e di malattie dovute a una scorretta alimentazione e quindi a ridurre la spesa pubblica per la salute.
  Concludo questa premessa dicendo che, da italiano, mi indigno quando, accendendo la televisione, vedo che abbiamo due Italie: una che raccoglie le mele bacate al mercato e una che pensa soltanto a Masterchef, a cuochi guru e a diete modaiole. Questo è inaccettabile. Dobbiamo cominciare a parlare di corretta nutrizione. L'Expo è un palcoscenico importantissimo.
  Per essere sintetico come mi è stato richiesto, mi limiterò ad alcuni messaggi molto veloci, riservandomi di consegnare un documento.
  Citerò alcuni numeri, anche per dirvi chi siamo. Undici milioni di persone in Italia ogni giorno mangiano fuori casa; circa una su due si nutre nelle mense. Vi sono 890 mila bambini delle scuole materne e 690 mila nelle scuole elementari che ogni giorno mangiano a scuola; per alcuni di questi bambini – questo dato è in aumento – il pasto a scuola è il principale della giornata. Molti bambini la sera sono sottonutriti e la mattina non fanno colazione. Lo dico per trasferirvi qual è l'importanza sociale della ristorazione collettiva. Questi bambini mangiano nelle mense gestite da noi.
  L'ANGEM dal 1973 rappresenta gli interessi delle aziende di ristorazione collettiva e servizi vari, promuovendo il valore economico e sociale del settore. In tal senso, abbiamo sviluppato, negli ultimi anni, il Manuale della corretta prassi operativa, in collaborazione con il Ministro della salute, per dare linee guida operative per garantire che i pasti erogati siano igienicamente sicuri, di buona qualità e nutrizionalmente validi.
  Il tema dell'Expo è «Nutrire il pianeta. Energia per la vita», quindi dobbiamo parlare di nutrizione, non più di alimentazione.
  Su questa spinta, nel 2012 abbiamo creato l'Oricon, di cui sono portavoce. L'Oricon è costituito dalle più grandi aziende del settore, alcune appartenenti all'ANGEM, ma anche da grandi cooperative nazionali, per diffondere sempre più programmi di educazione alimentare e spostarsi sempre più su temi di alimentazione.
  Parliamo di sprechi, prima di arrivare al tema dell'Expo. Abbiamo partecipato alla Consulta degli stakeholder organizzata dal Ministero dell'ambiente per il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Devo dirvi che la ristorazione collettiva è già da anni sensibilizzata sugli sprechi, che io chiamo «sfridi», durante i processi di lavorazione. Gli sprechi sono dovuti a una non corretta definizione dei menu che noi proponiamo negli ospedali, nelle scuole, nelle caserme, rispetto alle esigenze effettive di nutrizione dei nostri consumatori.
  Dobbiamo creare maggiore consapevolezza di che cosa è un'alimentazione sana. Qui mi riallaccio anche al messaggio dato dal ministro Martina durante una conferenza stampa sull'agroalimentare italiano: dovremo sviluppare, attraverso l'Expo, un programma importante di educazione alimentare. Signori, la ristorazione collettiva è una pipeline importantissima capillare sul territorio per veicolare i messaggi di educazione alimentare che servono per una corretta alimentazione sia dei bambini (quindi, le future generazioni) sia delle persone più mature.
  Spesso e volentieri assistiamo a capitolati di gara malfatti, in cui – arrivo al discorso degli sprechi – ci sono eccessi nella definizione dei menu, delle grammature. Alcuni capitolati vengono compilati con un «copia e incolla», non vengono sentiti i nutrizionisti, e a quel punto abbiamo i famosi sprechi che restano nel piatto dei bambini.Pag. 5
  L'educazione alimentare si pone come elemento fondamentale per l'Expo 2015 e noi siamo a disposizione in questo senso.
  Per bilanciare in parte le aberrazioni che troviamo spesso nelle gare, abbiamo fatto un protocollo tra l'ANGEM e l'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) per sviluppare e garantire un programma di sicurezza alimentare e qualità nutrizionale per gli studenti delle scuole italiane. Il protocollo coinvolge anche ResTipica-ANCI, quindi prodotti tipici nazionali, l'Alleanza delle cooperative sociali, per sviluppare programmi di inclusione sociale, e la Fondazione Campagna Amica di Coldiretti e anche l'Oricon.
  Il protocollo serve per creare uno standard a livello nazionale che si occupi più di nutrizione che di alimentazione tout court e che possa sviluppare nelle scuole campagne di educazione sia nutrizionale sia contro gli sprechi alimentari. Sempre più dobbiamo utilizzare il rapporto – che io chiamo magico – tra cibo, scuola e famiglia: l'educazione alimentare deve rivolgersi non solo ai bambini ma anche agli insegnanti e soprattutto alle famiglie. Prima parlavo di diete modaiole perché purtroppo molte famiglie italiane si arrogano la patente di esperti di nutrizione.
  Per quanto riguarda il settore della salute, abbiamo sviluppato, con «Occhio alla ristorazione» del Ministero della salute, un progetto interregionale per il monitoraggio, la sorveglianza e la promozione della salute nella ristorazione collettiva, specialmente nella ristorazione sanitaria.
  Mi avvio alla conclusione. Per l'Expo noi auspichiamo, innanzitutto, un approccio sistemico: non parlare soltanto di prodotti ma di sistema agroalimentare, al quale la ristorazione collettiva ritiene di appartenere. Noi siamo trasformatori importanti del sistema agroalimentare italiano. Inoltre, auspichiamo di condividere, in quest'approccio sistemico, le criticità e le opportunità del settore. Ricordo che la ristorazione collettiva, come molti di voi sanno, è stato uno degli elementi di sviluppo più importanti per il settore biologico in Italia. In questo momento molte scuole, in Italia, utilizzano per l'80-90 per cento prodotti biologici. Negli ultimi cinque anni sono aumentati del 50 per cento i comuni le cui scuole utilizzano prodotti biologici nelle mense.
  Vorrei evitare che l'Expo diventi una vetrina di prodotti di nicchia, il cui impatto a livello nazionale è assolutamente limitato. Non sempre si possono garantire, su questi prodotti di nicchia – credetemi, lavoro da vent'anni nel settore – quantità adeguate. Quando si prevedono prodotti di nicchia, si devono considerare quantità che le aziende possono fornire impegnandosi con bandi di gara, con contratti, ma anche qualità garantita. Non possiamo percorrere scorciatoie sulla qualità, sia che si tratti di prodotti tipici locali forniti da piccoli coltivatori diretti, sia che si tratti di prodotti di grandi multinazionali. Inoltre, i prezzi devono essere in linea con il mercato. Si tratta di elementi imprescindibili per la ristorazione collettiva.
  Vogliamo quindi evitare che l'Expo diventi una vetrina di prodotti di nicchia.
  Ancora, il discorso del made in Italy, quindi della promozione dei prodotti locali in Italia, non è stato finora avvantaggiato da un difetto che abbiamo rispetto ai Paesi europei nello sviluppo di una logistica, anche in catena del freddo, che permetta la distribuzione di questi prodotti regionali a livello industriale, considerando i consumi della ristorazione collettiva.
  Questo è ciò che auspichiamo.

  PRESIDENTE. Grazie anche per la sintesi. Come le dicevo, purtroppo a breve sarò costretto a interrompere i lavori della Commissione perché i lavori dell'Assemblea incombono.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire, raccomandando la brevità.

  FILIPPO GALLINELLA. Ringrazio l'ingegner Scarsciotti soprattutto per la pazienza e per averci anticipato l'invio di materiale. Eventualmente ci terremo in contatto, purtroppo oggi i tempi sono questi.

  PRESIDENTE. Infatti, lo avevo anticipato in premessa.Pag. 6
  Voglio però assicurarle, ingegnere, che la preoccupazione che lei esprimeva circa il fatto che l'Expo non diventi in sostanza una fiera delle produzioni agroalimentari è condivisa da questa Commissione. Lo scopo delle audizioni che stiamo conducendo va proprio nella direzione di aprire una riflessione più generale rispetto agli obiettivi di questo evento, che pone la centralità del tema «Nutrire il pianeta», quindi come si accede al cibo, come lo si consuma, che rapporto c’è fra cibo e uso del suolo (al riguardo, la Commissione sta lavorando ad altri importanti progetti di legge).
  Sicuramente, nella vostra relazione i gruppi troveranno occasione – mi rendo conto che poteva essere questa mattina – per eventuali approfondimenti. Quanto lei ci ha detto, soprattutto sul rapporto del cittadino italiano con la ristorazione collettiva e sulla qualità di quest'ultima, è molto interessante.
  A qualcuno di noi è capitato nella vita di fare il sindaco e si è dovuto barcamenare tra definizione dei capitolati, biologico, filiera corta e quant'altro. Soprattutto, un tema potrebbe essere quello di caratterizzare la ristorazione collettiva intorno all'agroalimentare italiano. Su questo, magari, potrebbe svilupparsi anche una collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, per arrivare a un protocollo di intesa fra la vostra associazione e il Ministero stesso circa l'utilizzo di produzioni italiane rispetto all'attività che svolgete.
  Spero che avremo modo di riprendere questi temi in altra occasione.
  Autorizzo la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna della documentazione consegnata dagli auditi (vedi allegato). Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.25.

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ALLEGATO

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