XVII Legislatura

X Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 8 di Martedì 12 aprile 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Epifani Guglielmo , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SU «INDUSTRIA 4.0»: QUALE MODELLO APPLICARE AL TESSUTO INDUSTRIALE ITALIANO. STRUMENTI PER FAVORIRE LA DIGITALIZZAZIONE DELLE FILIERE INDUSTRIALI NAZIONALI

Audizione del dott. Yosuke Nakayama, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
Epifani Guglielmo , Presidente ... 2 ,
Vico Ludovico (PD)  ... 2 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 2 ,
Nakayama Yosuke , Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia ... 2 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 6 ,
Bombassei Alberto (SCpI)  ... 6 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 6 ,
Nakayama Yosuke , Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia ... 6 ,
Bombassei Alberto (SCpI)  ... 6 ,
Nakayama Yosuke , Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia ... 6 ,
Tentori Veronica (PD)  ... 7 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 8 ,
Nakayama Yosuke , Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia ... 8 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 8 ,
Nakayama Yosuke , Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia ... 8 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 8 ,
Vico Ludovico (PD)  ... 8 ,
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 8 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 8 ,
Nakayama Yosuke , Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia ... 8 ,
Vico Ludovico (PD)  ... 8 ,
Epifani Guglielmo , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione consegnata dal Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia, dott. Nakayama Yosuke ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI;
Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GUGLIELMO EPIFANI

  La seduta comincia alle 12.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva in differita sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione del dott. Yosuke Nakayama, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva su «Industria 4.0»: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali, l'audizione del dottor Yosuke Nakayama, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
  Ringrazio il dottor Yosuke Nakayama, che è qui presente, e lo saluto anche a nome vostro. Il consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia è accompagnato dalla dottoressa Valentina Zappitelli, che fungerà da interprete. Il consigliere parlerà in giapponese, ci lascerà una memoria in inglese e avremo la traduzione della dottoressa Zappitelli.

  LUDOVICO VICO. Intervengo sull'ordine dei lavori. Ancora una volta gli ospiti pensano di poter comunicare con noi in lingua inglese. È giusto che sia anche così, ma gli ospiti devono sapere che sono in un'aula del Parlamento italiano e che le comunicazioni dovrebbero essere rese in lingua italiana. Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola al dottor Nakayama.

  YOSUKE NAKAYAMA, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia. Rivolgo un ringraziamento ai membri della X Commissione. Sono Yosuke Nakayama, economic attaché dell'Ambasciata del Giappone in Italia. Provengo dal Ministero dell'economia e dell'industria giapponese, che è come il Ministero dello sviluppo economico in Italia. Grazie per avermi invitato a quest'audizione.
  Permettetemi ora di parlarvi in giapponese. Grazie.
  Il tema della mia audizione di oggi reca il titolo «Politiche per rafforzare la competitività delle imprese attraverso la digitalizzazione». Sarebbe stato opportuno in questa sede far parlare al mio posto un esperto di Industria 4.0, o comunque un esperto della materia. Purtroppo, dal Giappone non è potuto intervenire nessuno. Al posto dell'esperto, in rappresentanza del Governo giapponese, parlerò io oggi.
  Pertanto, mi scuso sin da ora, qualora non dovessi essere in grado, alla fine dell'audizione, di rispondere appieno alle vostre domande. Se dovessero esserci delle domande a cui non potrò rispondere, vi chiedo la cortesia di concedermi del tempo per fornire le risposte in forma scritta successivamente.
  Il tema che affrontiamo oggi è molto vasto, coinvolge, in Giappone perlomeno, diversi ministeri e ha anche una vasta applicazione. In questa sede, anche per via del breve tempo che mi è concesso, non potrò affrontare tutte le applicazioni che vedono coinvolti tutti i ministeri giapponesi. Pag. 3 Pertanto, oggi parlerò delle politiche dell'IoT, ossia Internet of Things, della cooperazione tra pubblico e privato, dell'attività del consorzio creato per la promozione dell'IoT e soprattutto di quello che il mio ministero, il MISE giapponese, sta facendo per applicare e promuovere un'Industria 4.0.
  Mi scuso se il documento che ho fornito è in inglese. Vi prego comunque di prenderlo e di aprire a pagina 2, che nel documento è la prima pagina. Il numero delle pagine è scritto in alto a destra.
  Le pagine 2 e 3 riguardano l'influenza che lo sviluppo dell'Information Technology, ossia dell'IT, ha esercitato ed esercita ancora sul fare business in Giappone. La rapida innovazione tecnologica ha permesso che diverse cose – oggetti – si collegassero tra loro attraverso Internet. I dati ottenuti da dispositivi come smartphone, robot o sensori vengono aggregati attraverso Internet e raccolti in una piattaforma, in un database, chiamato big data.
  Come descritto a pagina 3, l'intelligenza artificiale (artificial intelligence) analizza la piattaforma dei big data e, sulla base di questi dati analizzati, i dispositivi e i macchinari, quali i robot, per esempio, rendono possibile un ciclo di implementazione.
  Quanto descritto a pagina 3 è quello che il mio ministero, il MISE giapponese, intende applicare e utilizzare per creare un'Industria 4.0.
  Il primo punto è freedom from routine, ossia svincolarsi dalla routine, liberarsi della routine. Con l'impiego dell'IoT, il lavoro in cui l'essere umano è utilizzato diminuisce ed è possibile concentrare la forza lavoro dell'uomo in operazioni e lavori il cui valore è più elevato, per esempio il controllo e la correzione delle procedure, così come l'apporto creativo.
  Il secondo punto è la personalizzazione di massa, ossia la mass customization. Il costo di progetti di produzione e della compravendita sia azzera perlopiù e la grande produzione, che prevede servizi omologati, perde valore in favore di un'offerta di nuovi servizi più su misura e con meno standard, oltre che a prezzi più bassi, ovviamente.
  Il terzo punto è la sharing economy. Dalla sharing economy ci si aspetta che i beni e le risorse già esistenti vengano condivisi e usati più efficientemente. Questo è ciò che si aspetta e che intende fare applicare il Governo giapponese. Per il Governo giapponese, ossia per il MISE, il Ministero dell'economia, giapponese è importante sviluppare, innovare e rinnovare quanto già esistente, al fine di implementare nuovi modelli di business che abbiano un forte impatto e valore anche all'interno della società giapponese.
  La slide n. 4, alla pagina n. 4, presenta esempi concreti di tre aziende giapponesi che intendono applicare quanto fino ad ora descritto. La prima è la Robot Taxi. Si tratta di una start-up, di una nuova azienda, nata dalla collaborazione tra un'azienda di robotica e una grande compagnia specializzata in servizi Internet. L'obiettivo di questa start-up è quello di mettere sul mercato un servizio di taxi senza conducente entro il 2020, in occasione delle Olimpiadi di Tokyo.
  Se questa società riuscirà a realizzare quanto intende fare, ci si aspetta che la vita quotidiana e gli spostamenti delle persone subiranno cambiamenti positivi e saranno agevolati. Per rendere possibile questa innovazione, sarà necessario al momento opportuno fare delle riforme anche a livello legislativo. Al momento è in discussione proprio la riforma che riguarda la sicurezza e la circolazione stradale. È importante anche riuscire a conciliare le convenzioni internazionali riguardanti la sicurezza stradale con le leggi domestiche interne al Giappone.
  Il secondo esempio di società giapponese che sta applicando e intende applicare quanto finora discusso è la Terumo Corporation. La Terumo Corporation è presente anche a Roma ed è un'azienda di apparecchiature mediche. La difficoltà maggiore da superare per quest'azienda è quella dei dati personali, cioè di come utilizzare i dati personali dei pazienti o anche delle strutture ospedaliere che utilizzano queste apparecchiature mediche. Pertanto, a livello nazionale il Governo giapponese deve pensare anche a come, qualora fosse necessario, Pag. 4 modificare alcune norme che riguardano la privacy dei pazienti.
  Il terzo esempio riguarda un'azienda, la GaiaX che ha messo in pratica e intende tuttora mettere in pratica un modello di sharing economy. È anch'essa una start-up, nata nel 1999. Quest'azienda si occupa di combinare la domanda e l'offerta del viaggiatore e delle imprese turistiche locali attraverso un programma chiamato TABICA che combina i servizi turistici da parte di chi richiede un servizio e da parte di coloro che, invece, li forniscono.
  Il problema da affrontare, in questo caso, per quest'azienda è il rapporto con le istituzioni turistiche già esistenti, vale a dire con coloro che già operano a livello turistico locale in queste piccole località del Giappone che intendono essere rivitalizzate, in quanto magari abitate soltanto da persone avanti con l'età e, pertanto, hanno bisogno di una promozione turistica piuttosto imponente.
  Utilizzando questi servizi o questi prodotti online, si va a impattare negativamente anche sulle associazioni o sugli operatori del settore già esistenti. È necessario, quindi, in questo caso, per quest'azienda, trovare un compromesso favorevole tra quello che si intende produrre utilizzando quest'Industria 4.0 e quello che è già esistente sul territorio.
  Se siete d'accordo, passerei oltre la pagina 5, perché questa pagina contiene dei dati che il Ministero dello sviluppo economico giapponese ha realizzato sulla base di una ricerca della McKinsey & Company. Sono dati che riguardano a livello generale l'impatto dell'IoT sull'economia mondiale.
  La slide a pagina 6, invece, riguarda quello che il Ministero dello sviluppo economico giapponese intende fare a livello governativo per realizzare un'Industria 4.0. Al fine di fare delle riforme e di creare nuovi standard a livello sia pubblico, sia privato il Governo giapponese intende promuovere e accelerare la presentazione di diversi progetti applicabili in vari campi, che supportino, però, l'IoT e che siano presentati da start-up.
  Per questo motivo il METI, il Ministero dello sviluppo economico giapponese, ha formulato una guida, una nuova visione, chiamata New Industrial Structure Vision, ossia una guida sia per il settore pubblico, che privato, che sappia rispondere alla nuova era dell'IOT, del Big Data e dell'artificial intelligence.
  Adesso spiegherò nel dettaglio questa visione condivisa tra pubblico e privato. Le linee-guida sono brevemente presentate a pagina 7. Per motivi di tempo passo avanti.
  In Giappone a ottobre 2015 alcune imprese del settore privato, insieme al settore pubblico, in risposta a questa nuova economia, Industria 4.0, che si sta sviluppando, hanno creato l'IoT Consortium. Questo consorzio è stato creato per promuovere l'uso dell'IoT applicata al settore industriale, al settore pubblico e a quello l'accademico al di là di un framework che potrebbe riguardare soltanto l'industria. Il consorzio è attivo per la promozione dello sviluppo tecnologico, così come per la promozione dell'IoT, ma anche nella richiesta al Governo di politiche ad hoc. Appartengono a questo consorzio al momento circa 1.650 imprese giapponesi.
  Il direttore del Laboratorio per la promozione e l'accelerazione dell'IOT in Giappone è il signor Kazuhiko Toyama. Questo direttore ha un ruolo molto rilevante all'interno del consorzio, in quanto, insieme a tre imprese lo scorso 5 novembre 2015 ha presentato alla presenza del Primo ministro Abe, diversi progetti di IoT avanzata in occasione di un evento di dialogo tra pubblico e privato che riguarda gli investimenti per il futuro. Durante questo evento sono stati presentati diversi progetti che riguardano, come abbiamo visto nelle slide precedenti, la realizzazione di taxi senza conducente oppure l'utilizzo nel settore delle costruzioni dei droni o anche innovazioni in campo medico.
  Il Primo ministro Abe ha deciso, dopo aver assistito a questo evento, di prendere delle azioni positive nei confronti di queste imprese e di questo consorzio e ha promosso, insieme al suo Consiglio dei ministri, riforme normative per accelerare e implementare l'IoT in Giappone.
  La slide n. 10 riguarda le attività del Laboratorio per la promozione dell'IoT, Pag. 5che ha il compito di creare progetti per le future generazioni proprio all'interno delle varie attività che svolge il consorzio. Questo IoT Lab è volto al miglioramento del contesto imprenditoriale attraverso riforme normative che migliorino l'ambito sociale su larga scala. Il lavoro principale di questo laboratorio sarà quello di trovare prima e selezionare successivamente progetti di IoT e di fornire a questi progetti un supporto finanziario, metterli in connessione con le compagnie che richiedono questi progetti ed estendere il progetto anche a livello accademico, eventualmente.
  La slide a pagina 11, come vedete, riguarda i membri del Comitato che supportano questo laboratorio IoT. Pertanto, proseguo e arrivo a pagina 12.
  La slide a pagina 12 riguarda nel dettaglio l'attività di questo Laboratorio per la promozione dell'IoT. Vi porto alcuni esempi che si sono realizzati concretamente dalla fine di gennaio di quest'anno fino agli inizi di febbraio. L'attività del laboratorio è suddivisa in tre momenti.
  L'IoT riguarda prima la scoperta, ossia l'individuazione, e poi la selezione di progetti IoT a cui assegnare un supporto a livello di consulenza, a livello finanziario, nonché a livello di normativa. La seconda fase è quella di mettere in connessione la domanda con l'offerta. La terza e ultima fase è quella di realizzare un concorso in cui devono essere analizzati i big data.
  Le società target che vengono selezionate per questo progetto sono delle start-up che hanno presentato progetti di IoT estremamente avanzati. Possono essere sia grandi società, sia piccole e medie imprese. La valutazione dei singoli progetti verterà sul potenziale di crescita che questo progetto può fornire a una società, l'estensione, ossia fin dove si può utilizzare, nonché la capacità di interazione e, infine, la fattibilità del progetto.
  Quanto descritto fino ad ora è riassunto in modo abbastanza sommario nella colonna a destra di pagina 13. Aggiungiamo soltanto che i progetti che verranno selezionati riceveranno un supporto finanziario, nonché a livello di consulenza da parte del Governo.
  Quanto descritto nella slide a pagina 14, invece, è il risultato della selezione che si è svolta lo scorso 7 febbraio. Su 252 progetti presentati ne sono stati selezionati soltanto 16. Ovviamente, in questa sede non possiamo analizzare tutti i 16 progetti che sono arrivati alla fine, ma ne esamineremo soltanto tre.
  I tre progetti sono descritti a pagina 14. Invece, a pagina 15 descriverò il secondo step, la seconda fase della presentazione del progetto, che è quella del laboratorio di connessione. Si tratta di mettere in contatto la domanda con l'offerta, ossia di fare incontrare le due realtà. A questo evento di incontro tra domanda e offerta, che si è svolto il 28 gennaio scorso, hanno partecipato più di 800 imprese, di 800 persone, e il risultato è stato oltre ogni aspettativa.
  Salto la pagina 16 e vado direttamente alla slide di pagina 17, che riguarda l'ultimo step della competizione, ossia della presentazione dei progetti. Questa competizione sull'analisi dei big data è una competizione per lo sviluppo di algoritmi elaborati sulla base dell'analisi di dati usando i big data forniti dalle compagnie. In questa competizione, che si è svolta online, attraverso Internet, lo scopo principale era quello di diffondere il più possibile massivamente la competizione. Hanno partecipato anche esperti di tecnologia, nonché studenti di analisi di informatica.
  Anche qui, per motivi di tempo, vi dico soltanto che le pagine 18 e 19 riguardano dei working group, ossia dei gruppi di lavoro, che si sono concentrati sullo sviluppo e sullo scambio di idee all'interno del consorzio e del Ministero dell'economia e delle finanze del Giappone per far conoscere e diffondere la cultura e l'uso dell'IoT.
  Quanto fino ad ora descritto in questa breve presentazione riguarda le attività e le iniziative intraprese sia dal Governo giapponese, sia dal Consorzio IoT, che ha un ruolo fondamentale nell'Industria 4.0. Ovviamente, oltre al consorzio e al Ministero dell'economia e delle finanze partecipano alla promozione dell'Industria 4.0 anche diversi laboratori di ricerca di robotica, di potenziamento delle misure di sicurezza o, per esempio, di artificial intelligence. Si Pag. 6tratta di un insieme di forze e di istituzioni che collaborano per realizzare questa industria del futuro.
  Volendo fare un conteggio rapido del budget stanziato per la realizzazione di quanto descritto fino ad ora, mettendo insieme il budget del 2015 e quello del 2016, risulta che queste attività hanno avuto fino ad ora un costo più o meno di 500 milioni di euro, si tratta, però, di un dato indicativo, perché, come abbiamo detto all'inizio, il progetto di Industria 4.0 ha un vasto campo di applicazione, che coinvolge diversi Ministeri. Infatti, oltre al MiSE giapponese sono coinvolti anche, per esempio, il Ministero delle comunicazioni, nonché altre realtà e altri laboratori di ricerca nella promozione dell'IoT. Pertanto, 500 milioni di euro è semplicemente un valore indicativo, ma in realtà il costo è di gran lunga maggiore. Nel breve tempo che mi è stato concesso ho pensato di illustrarvi soltanto l'attività del Consorzio IoT. Come abbiamo detto sin dall'inizio, in realtà, questo tema ha una vastissima applicazione. Pertanto, vi ho illustrato una piccola parte dell'applicazione diIndustria 4.0 in Giappone. Spero che quanto discusso in questa sede possa esservi di qualche utilità.
  Vi ringrazio per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Bene. Ringraziamo il consigliere e passiamo rapidamente alle domande.
  Do la parola ai deputati che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ALBERTO BOMBASSEI. Cercherò di essere sintetico per agevolare la traduzione simultanea, naturalmente. Vorrei solo approfondire quest'ultima precisazione, che credo sia in qualche modo lacunosa. Conosciamo abbastanza bene quali siano gli investimenti fatti non solo a livello europeo, ma anche a livello dei diversi Stati che fanno parte dell'Unione europea e degli Stati Uniti d'America. Per il fatto di conoscere il Giappone come uno dei Paesi maggiormente industrializzati, mi sembra che la cifra che è stata accennata sia sicuramente solo parziale. Mi piacerebbe conoscere se c'è, ammesso che ci sia, un investimento globale che il Governo giapponese mette a disposizione su questo argomento specifico e per quanti anni. Credo che sia importante sapere quanto viene stanziato per ciascun anno e per quanti anni.
  La seconda domanda consiste nel capire esattamente quali sono stati gli impatti, ammesso che siano già state prese delle misure adeguate al nuovo impatto e al nuovo approccio a livello di scuola, visto che il sistema scolastico giapponese è molto rigoroso. Credo che questo sia uno degli elementi primari, prima ancora di tutto il resto, della formazione dei nuovi giovani perché si abituino a questo modo di operare in maniera diversa. Questo è già stato fatto e, se è stato fatto, come è stato realizzato?

  PRESIDENTE. Credo che convenga fornire subito la risposta.

  YOSUKE NAKAYAMA, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia. La risposta alla prima domanda è che 500 milioni di euro rappresentano un investimento parziale, che riguarda anche l'anno fiscale 2016. In merito dobbiamo fare una precisazione, perché l'anno fiscale giapponese è diverso da quello italiano. L'anno fiscale giapponese inizia ad aprile. L'anno fiscale 2016 è appena iniziato. I 500 milioni di euro coinvolgono, quindi, sia il 2015, sia questi pochi giorni di inizio del 2016. Quanto sarà l'investimento totale che il Governo giapponese dovrà fare ancora non si sa.
  Se lei ha un interesse particolare per gli investimenti del Governo giapponese in un settore specifico, se vuole, mi può far sapere di questo suo interesse e io potrò farle sapere, come risposta, quant'è l'investimento del Governo su quel settore.

  ALBERTO BOMBASSEI. In questa sede credo che siamo tutti interessati ad avere una visione complessiva.

  YOSUKE NAKAYAMA, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia. Per quanto riguarda la seconda domanda, Pag. 7 ossia l'impatto e l'approccio sulla formazione e sulla scuola, quanto da me descritto oggi effettivamente non ha toccato questo specifico settore. Il motivo è che anche in Giappone questo è qualcosa di nuovo. L'argomento è ancora fresco. È ancora nuovo. L'impatto che avrà sulla scuola e sulla formazione sarà evidente da qui in poi.
  Al momento, quello che posso dire – è un esempio, ma potrei fare lo stesso discorso anche per l'Italia, penso – è che la tecnologia, qualunque essa sia, come lo smartphone e l'accesso a Internet più libero, ha avuto un impatto sia positivo, sia negativo a livello di formazione e nella scuola. Ha coinvolto il Governo dal punto di vista delle restrizioni, perché l'accesso a Internet e, quindi, a siti liberi da parte dei bambini, per esempio, è stato un grande tema di discussione nel Governo giapponese.
  Personalmente – questa, però, è una mia opinione – in base a quello che ho riferito posso semplicemente dire che la società – non solo la scuola o la formazione, ma la società in toto – subirà un forte cambiamento, perché, come abbiamo visto anche negli esempi che ho portato, i movimenti e gli spostamenti delle persone cambieranno. Di conseguenza, immagino che anche la formazione scolastica dei ragazzi e delle persone subirà un forte cambiamento.

  VERONICA TENTORI. Ringrazio innanzitutto gli auditi. Vorrei fare quattro domande.
  In primo luogo, mi è sembrato molto interessante il percorso che è stato messo in campo con l'IoT Lab Selection. Vorrei capire se questo percorso si può considerare una sorta di sperimentazione che ha permesso anche al Governo di analizzare e verificare come agire a livello normativo e regolatorio, oppure se questi due percorsi stanno procedendo in maniera parallela e, quindi, come si interfacciano tra di loro i due percorsi messi in campo.
  La seconda domanda verte sulla freedom from routine. Si è parlato di conversione del lavoro e delle figure professionali che vengono interessate. Volevo capire a livello di formazione delle nuove figure professionali quali sono i tipi di figure che si pensa si debbano sviluppare per aprirsi in questo nuovo mercato, come si sta procedendo per l'accrescimento delle competenze digitali di queste nuove figure professionali e come si sta agendo sulla conversione del tipo di lavoro.
  Sul discorso dei big data, per quanto riguarda la «targhettizzazione» e la «customerizzazione» del prodotto, si è parlato dell'importanza del dato utente che viene acquisito dalle imprese per poi mettere in campo questi processi. Qui si andrà incontro – credo – a un dibattito per quanto riguarda il tema della privacy. Come sappiamo, oggi abbiamo una protezione, almeno noi, per quanto riguarda il dato sensibile. Per quanto concerne il dato utente, invece, ovvero tutti i dati, che non riguardano solo i dati sensibili, ma tutto l'insieme dei dati che sono disponibili e che vengono poi utilizzati, al momento non è regolamentato. Vorrei capire se si sta ragionando su una regolamentazione di questo tipo e se un'eventuale regolamentazione di tipo restrittivo potrebbe impattare negativamente sullo sviluppo di Industria 4.0.
  L'ultima domanda è sulla sharing economy. Si è parlato della modifica della normativa perché i mercati tradizionali reagiscono, ovviamente, e si sentono toccati da questo fenomeno. Anche qui in Italia stiamo cercando di affrontare il problema. Vorrei sapere se si crede che i due modelli possano in qualche modo essere complementari, almeno in questa prima fase, perché il mercato tende ad allargarsi e, quindi, in realtà, la domanda dei consumatori non riesce a sovrapporre i due tipi di mercato. Mi riferisco a quello tradizionale e a quello che viene aperto dalle nuove piattaforme di sharing economy.
  Vorrei sapere, quindi, se si sta cercando di regolamentare in questo senso, ossia di tenere insieme e integrare i modelli tradizionali con quelli portati dalla sharing economy e se si è già pensato a una normativa di tipo trasversale, oppure se si sta agendo settore per settore e se è stata fornita una definizione di sharing economy precisa. In Italia è aperto un dibattito da questo punto Pag. 8di vista, ragion per cui mi interessa capire se in Giappone magari si è già arrivati a una fase più avanzata.

  PRESIDENTE. A questo punto vorrei fare una proposta. Poiché le quattro domande non sono semplici – sono interessanti, ma non sono semplici – chiedo se non valga la pena di avvalersi della possibilità di fornire una risposta scritta in un momento successivo. Anche l'ultima domanda sulla sharing economy ci interessa molto, ma richiede una risposta scritta. Se il nostro consigliere fosse d'accordo, potremmo fare così.

  YOSUKE NAKAYAMA, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia. Se vuole, posso rispondere in modo breve adesso oppure più compiutamente in seguito.

  PRESIDENTE. Io aspetterei e darei adesso la parola all'onorevole Vico per l'ultima serie di domande.

  YOSUKE NAKAYAMA, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia. Allora risponderemo per iscritto.

  PRESIDENTE. Vi lasciamo quello della Commissione.

  LUDOVICO VICO. IoT è un neologismo, per noi italiani e anche per voi giapponesi, riferito all'estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi. Ci avete narrato molte cose che già conosciamo, perché siete molto ignoranti anche nelle alleanze in Europa. Ci sono due domande semplici, per me del Novecento, per differenziarmi dalla collega Veronica Tentori.
  C'è un problema. Dato che le stime Gerstner sono che nel 2020 avremo 26 miliardi di oggetti connessi a livello mondiale – voi siete tutti contenti qui – ci sono due problemi: uno è la sicurezza e l'altro è la privacy. Eh sì, onorevole Bombassei, uno è la sicurezza e l'altro è la privacy. Il sistema IoT, o il futuro mondo IoT, allo stato non è in grado di assicurare la sicurezza in ordine agli hacker – sintetizzo così – e alla privacy, se mi permettete, e all'unicità che ognuno di noi, come persona, vorrebbe mantenere fino alla fine della sua vita terrena.

  ROBERTO CAPELLI. Anch'io sarò brevissimo. Mi associo alle domande del collega. Pensavo ai posti di lavoro, che, com'è stato detto in premessa, si trasformeranno. Alcuni, secondo me, andranno potenziati, come quello dei carrozzieri, per esempio, nel caso dell'automatizzazione dei taxi!
  Passo alla domanda. Ne avevo due, ma una l'ha già fatta il collega. Pongo la seconda. L'IoT viaggia su una rete veloce – in Giappone siamo già, se non sbaglio, sul 5G – e avrà necessità di sempre maggiore velocità, il che ha a che vedere con la precisione. Il Governo giapponese interviene direttamente nell'aggiornamento delle reti o affida le stesse alla partecipazione privata?
  Ho concluso.

  PRESIDENTE. È una domanda precisa.

  YOSUKE NAKAYAMA, Consigliere economico dell'Ambasciata del Giappone in Italia. Chiedo scusa ma non ho capito una delle domande dell'onorevole Vico.

  LUDOVICO VICO. La mia domanda è semplice. Dopo tutta la premessa, che non ripeterò per brevità – ho detto che sul sistema IoT che le stime Gerstner (quelle West sono ancora più complicate) prevedono che entro il 2020 avremo 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale. La mia domanda è semplice: il sistema, allo stato, non garantisce due cose, ossia la sicurezza e la privacy. Non garantisce la sicurezza dagli hacker – mettiamoci solo questo titolo, dato che agisce sulla domotica, sulla robotica, sull'avionica, su casa mia, su quando si lavano i piatti – e la privacy (mi permetterà ma noi siamo mediterranei), ossia la persona e la sua intimità dal punto di vista della vita unica che ha da spendere e il fatto che un'IoT ognuno di noi non vorrebbe averlo, mettiamola così.

  PRESIDENTE. La domanda è questa: c'è un numero di dati che tende a crescere Pag. 9in una maniera spaventosa ma oggi non ci sono – questa è la domanda – le condizioni per assicurare sicurezza e rispetto della privacy delle persone. Lei voleva conferma di questa opinione.
  Restiamo così, allora: alle due domande dell'onorevole Vico, dell'onorevole Capelli e dell'onorevole Tentori saranno date risposte scritte che saranno inviate successivamente alla nostra Commissione, provvederemo così a trasmetterle a tutti i commissari.
  Ringrazio il consigliere Nakayama per essere stato con noi e gli auguro buon lavoro. Autorizzo, altresì, la pubblicazione della documentazione consegnata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 1).
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.40.

ALLEGATO

Pag. 11

Pag. 12

Pag. 13

Pag. 14

Pag. 15

Pag. 16

Pag. 17

Pag. 18

Pag. 19

Pag. 20

Pag. 21

Pag. 22

Pag. 23

Pag. 24

Pag. 25

Pag. 26

Pag. 27

Pag. 28