XVII Legislatura

IX Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 30 di Mercoledì 4 marzo 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DEI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI E RADIOFONICI

Audizione di rappresentanti di Vodafone Italia.
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 
Cesaro Maria Luisa , Responsabile affari regolamentari e concorrenza di Vodafone Italia ... 3 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 7 
Romano Paolo Nicolò (M5S)  ... 8 
Coppola Paolo (PD)  ... 8 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 8 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 9 
Cesaro Maria Luisa , Responsabile affari regolamentari e concorrenza di Vodafone Italia ... 9 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia-Centro Democratico: (PI-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera: Misto-AL.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE POMPEO META

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di Vodafone Italia.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, l'audizione di rappresentanti di Vodafone Italia.
  La delegazione è composta dalla dottoressa Cesaro, che svolgerà la relazione introduttiva, dal dottor Andrea Marini, dalla dottoressa Michelangela Suigo e dalla dottoressa Viola Vitali.
  Come sapete, siamo nella fase conclusiva della nostra indagine. Dopo la vostra sono previste le audizioni di Telecom e del Governo e poi chiuderemo i nostri lavori, che metteremo a disposizione di questa profonda azione di riforma che anche nella giornata di ieri il Governo mi pare abbia sollecitato. Il cantiere è aperto e noi siamo molto ottimisti.
  Cedo la parola alla dottoressa Cesaro per lo svolgimento della sua relazione.

  MARIA LUISA CESARO, Responsabile affari regolamentari e concorrenza di Vodafone Italia. Onorevole presidente, onorevoli deputati, innanzitutto vi ringrazio per questo momento di consultazione e di confronto con la nostra azienda, che ci auguriamo possa essere utile.
  Sicuramente giungere al termine di un percorso di audizioni da un certo punto di vista facilita l'intervento, ma dall'altra parte lo complica, di conseguenza cercheremo di focalizzare il nostro intervento nel modo più efficace possibile sui temi che noi riteniamo prioritari.
  Vorremmo dedicare cinque minuti all'analisi, dal punto di vista dell'osservatorio Vodafone, dei temi della convergenza e del ruolo, che noi riteniamo fondamentale, che hanno le reti ultrabroadband e a larga banda, delle politiche dello spettro, dei contenuti e del copyright.
  Come introduzione, voglio dire qualche parola sulla nostra azienda: Vodafone, come sapete, è una realtà internazionale. È il principale gruppo europeo di telecomunicazioni, che opera nel mercato della rete mobile in 26 Paesi ed è presente con accordi di partnership in 54. Allo stesso tempo, è attivo in 17 mercati con propri servizi di rete fissa. Al 31 dicembre avevamo nel mondo circa 440 milioni di clienti di rete mobile e oltre 11 milioni di clienti di rete fissa.
  In Italia già dal 2007 Vodafone ha cambiato la propria connotazione da operatore di telecomunicazioni prettamente mobile a quella di operatore integrato e ha investito nel mercato del fisso, prima con l'acquisizione di TeleTu e successivamente con il lancio di propri servizi di rete fissa e mobile sia alle famiglie che alle imprese. Oggi in questo mercato sta rilanciando i propri investimenti sia di rete fissa che di rete mobile, Pag. 4sia su infrastrutture broadband che su infrastrutture ultrabroadband, intendendosi per ultrabroadband il 4G e la fibra.
  È noto l'importante piano di investimento denominato «Spring», che ha raddoppiato l'investimento di Vodafone, portandolo in due anni complessivamente a 3,6 miliardi di euro. È un impegno che oggi per noi è già una realtà: metà di questo piano è già stato ampiamente realizzato in Italia. Grazie a questo progetto, noi oggi possiamo raggiungere, tramite la nostra infrastruttura 4G, l'80 per cento della popolazione, pari a 3.500 comuni. Allo stesso tempo, attraverso l'ampliamento dei nostri servizi 4G+, che si serve della tecnologia LTE Advanced, possiamo servire e rendere disponibili sul territorio italiano servizi enormemente avanzati in oltre 150 comuni italiani.
  Le caratteristiche della tecnologia 4G sono note e consentono di aumentare ulteriormente la velocità di navigazione fino a 100 mega in download e fino a 50 mega in upload. È una realtà che già consente ai clienti di Vodafone di usufruire di servizi di nuova generazione. Per servizi di nuova generazione intendo i servizi che possono essere utilizzati attraverso le potenzialità di smartphone e tablet, quali musica in streaming, condivisione di file pesanti come ad esempio la visione di film, programmi televisivi o eventi sportivi in diretta.
  È noto che oggi disponiamo di un'offerta con Spotify che rende disponibili oltre 30 milioni di brani musicali in streaming. Allo stesso tempo, c’è la disponibilità di film attraverso le serie tv di Infinity e delle migliori partite di calcio delle coppe europee in diretta HD con Vodafone calcio.
  Sul fronte della rete fissa, l'investimento di Vodafone non è da meno. Il nostro piano di realizzazione prevede, infatti, di raggiungere il 25 per cento della popolazione, pari a circa 6,4 milioni di famiglie e imprese.
  Già oggi il servizio in fibra di Vodafone è disponibile in 88 città, attraverso un mix di tecnologie, tra cui le tecnologie FTTH, che consentono di portare la fibra fino a casa dell'utente. Una prova sono le offerte oggi disponibili attraverso un accordo wholesale con l'operatore Metroweb nelle città di Milano e Bologna, che ha consentito a Vodafone di essere il primo operatore in grado di offrire servizi retail ai propri clienti su rete in fibra con velocità pari a 300 mega. Allo stesso tempo, grazie a questo piano, che prevede un mix di tecnologie, la realizzazione di una rete in fibra, avviata nel settembre 2014 attraverso un'architettura FTTC, già oggi ci consente di essere presenti fisicamente in 46 città. Abbiamo poi una terza offerta, che è il ricorso a servizi wholesale di Telecom Italia, attraverso la rivendita di servizi attivi.
  Perdonatemi questo inquadramento generale, che non era volto a fare una sorta di autocelebrazione della nostra società, ma a trasferirvi l'attenzione di un'azienda come Vodafone su tutti quegli aspetti che hanno una rilevanza particolarmente strategica e determinante in un momento come questo e che sono quelli relativi alla convergenza.
  La convergenza fa riferimento non ad un unico settore, non solo ai media, non solo alle Telco, non solo a una tipologia di rete rispetto a un'altra, ma a tutto il sistema delle Telco e della comunicazione intesa come comunicazione totale.
  Pensiamo che questo sia un elemento essenziale su cui dobbiamo concentrare i nostri sforzi. Crediamo che in questo senso lo stesso Governo abbia fatto uno sforzo molto importante, riconoscendo che la messa a disposizione e la garanzia di una infrastruttura di rete moderna debbano essere aspetti prioritari per il raggiungimento degli obiettivi europei previsti nell'Agenda digitale e fissati al 2020.
  In merito a questo tema, che rientra indirettamente nell'oggetto dell'indagine, mi limiterò a ribadire un concetto semplice: la constatazione del fallimento del modello di concorrenza sperimentato fino a oggi nel mercato del fisso, quello che ci ha portato come Paese ad un livello molto basso rispetto ad altri Paesi europei per quanto riguarda le connessioni Pag. 5a larga banda, quello nel quale, come sappiamo, l'operatore dominante ha lasciato ben poco spazio alla concorrenza per sviluppare e per poter incidere nelle scelte dei consumatori finali, nonostante gli sforzi sul piano regolamentare e gli impegni degli operatori a infrastrutturarsi. Vodafone da questo punto di vista è uno dei protagonisti.
  Quello degli investimenti è un tema ovviamente rilevante, perché dobbiamo evitare che si sovrappongano e, quindi, dobbiamo far sì che sia garantita la massima efficienza.
  Enormemente diverso è il caso del settore mobile, sia per la sua genesi, che è caratterizzata da elevatissimi livelli di concorrenza, sia perché comunque questo settore negli ultimi anni ha già sostenuto un importante e rilevante processo di innovazione e di investimento.
  Su questo punto, consentitemi di fare un rapido accenno a come noi vediamo lo sviluppo del mercato mobile e, di conseguenza, qual è dal nostro punto di vista la politica dello spettro più idonea, non al Paese, ma al settore in quanto tale.
  Se facciamo, infatti, una rapida analisi del mercato, vediamo come oggi assistiamo a un'esplosione della domanda dei dati, che è guidata dallo sviluppo di device sempre più performanti – sappiamo che la penetrazione degli smartphone oggi è già al 70 per cento ed è prevista al 75 per cento entro il 2017 – e dalla diffusione di servizi sempre più «bandivori», cioè che richiedono sempre più una capacità di banda.
  Su questo ovviamente hanno un ruolo centrale le infrastrutture di rete mobile 4G, che costituiscono il presupposto necessario per soddisfare il boom dei dati.
  In questo contesto, dal lato della rete mobile, giudichiamo essenziale la definizione di un'appropriata policy di utilizzo delle risorse frequenziali, che per definizione, come sappiamo, sono risorse scarse e, quindi, ne deve essere garantito un uso efficiente. Questa politica diventa fondamentale al fine di gestire l'efficientamento dello spettro, sia in termini di regole di allocazione delle risorse frequenziali sia in termini di tempistiche di rilascio di queste ultime, con il fine ultimo di garantire agli operatori di poter continuare a investire in innovazione, quindi a garantire servizi sempre più stimolanti e sempre più innovativi per il cliente finale, ovviamente potendosi in tal senso garantire livelli di qualità e di diversificazione dell'offerta sempre più stimolanti.
  Sottolineo da questo punto di vista la necessità che una politica dello spettro, tanto a livello nazionale quanto a livello europeo, abbia sempre l'obiettivo primario di garantire l'innovazione e, con esso, l'obiettivo della modernizzazione della società, tutelando però al contempo la sostenibilità degli investimenti che gli operatori sono chiamati a fare nell'interesse della propria clientela finale e dell'intero Paese, valorizzando, quindi, il ruolo delle comunicazioni elettroniche.
  Il perseguimento di questi obiettivi, però, implica per forza la necessità di definire un timing di allocazione che tenga conto delle effettive possibilità di impiego delle risorse frequenziali in termini di effettiva disponibilità delle risorse e dei relativi apparati, del livello di utilizzo delle risorse già allocate, dell'ammortamento degli investimenti che sono stati già sostenuti e della domanda di mercato. Questo consente di garantire un utilizzo efficiente di una risorsa scarsa per tutto il sistema.
  La prossima World radio conference prevista a novembre 2015 sicuramente è un'importante occasione per valorizzare una politica dello spettro efficiente, anche attraverso il supporto dell'utilizzo della banda 700 per il mobile broadband.
  In parallelo a questa politica dello spettro, riteniamo quanto mai essenziale che le misure normative e legislative che vengono introdotte in termini di efficienza e semplificazione burocratica, quali ad esempio il decreto-legge cosiddetto «sblocca Italia», possano essere seguite da rapide normative attuative. Mi permetto di fare un riferimento al noto tema della disciplina dei limiti di emissione Pag. 6elettromagnetica, la quale ad oggi, come è noto, sconta ancora l'assenza di due decreti attuativi.
  Questo è quello che consideriamo necessario, ma che rappresenta a nostro avviso anche un'opportunità per il settore in termini di una gestione efficiente della politica dello spettro.
  Consentitemi di passare rapidamente alle politiche sui contenuti. Coerentemente con la propria strategia di comunicazione integrata, Vodafone guarda con grande interesse e concretezza a questo nuovo settore. Riteniamo, infatti, che il mercato dei contenuti e in particolare il mercato dei contenuti di grande traino, che possono determinare degli importanti cambiamenti nella conformazione dei mercati, debba essere, in questa fase molto delicata, attentamente monitorato. Infatti, occorre evitare, da una parte, che vi possano essere fenomeni di preemption che possano agevolare piattaforme rispetto ad altre o che comunque possano costituire un freno e, dall'altra, che dei meccanismi come le cosiddette «finestre di programmazione» o forme di esclusiva per piattaforma possano rallentare o comunque non essere del tutto neutrali rispetto all'utilizzo che ne viene fatto, rischiando di conseguenza di costituire quasi un freno per lo sviluppo.
  Allo stesso tempo, consentitemi di fare un breve cenno al contributo che come operatore stiamo dando nell'ambito del contrasto al fenomeno dei contenuti illegali, a seguito dell'entrata in vigore e dell'attuazione del Regolamento sulla protezione del copyright, introdotto dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
  È un passaggio importante, indipendentemente da qualsiasi giudizio di valutazione nel merito dell'impianto normativo, al quale come operatore non ci siamo sottratti, nella convinzione assoluta che sia interesse di tutta l'industria della convergenza sviluppare un mercato di contenuti legali.
  Molto, da questo punto di vista, resta da fare in Italia, sia sul piano della consapevolezza degli utenti in rete, attraverso politiche di sensibilizzazione, che su quello dell'offerta di contenuti tali da rendere adeguato il nuovo contesto digitale.
  Sicuramente dal nostro punto di vista non è attraverso l'innalzamento del livello di tassazione o attraverso interventi sporadici, quali, ad esempio, l'aggiornamento dei livelli delle levies per le copie private, che si possono introdurre misure efficaci a disincentivare l'uso illecito di contenuti o a valorizzare il settore dei contenuti. Sono modelli di intervento che dal nostro punto di vista non si inseriscono in un disegno complessivo, ma continuano a guardare al passato e, quindi, a intervenire di conseguenza.
  Allo stesso tempo, come Vodafone, guardiamo con interesse all'evoluzione del servizio pubblico, laddove i contenuti trasmessi dalla Rai possono sicuramente rappresentare un driver rilevante per la diffusione della piattaforma IP. Auspichiamo al contempo una revisione dell'Auditel che possa valorizzare le nuove piattaforme e contribuire anch'essa allo sviluppo della concorrenza e, quindi, delle piattaforme digitali.
  Più in generale, dal nostro punto di vista è quanto mai opportuno avere uno sguardo d'insieme e analizzare i complessi processi della convergenza che sono ormai realtà, non più tenendo conto di condizionamenti del passato, ma guardando al futuro e considerandolo nella sua complessità e, di conseguenza, anche nella complessità del suo divenire.
  Ci rendiamo conto che questa è una sfida molto rilevante, anche alla luce degli interessanti contributi che abbiamo avuto l'opportunità di leggere in questo periodo. Capiamo, allo stesso tempo, che ormai il campo di gioco di Internet, la catena del valore nella sua complessità e i suoi player, big o no, hanno completamente modificato l'ecosistema a cui ci riferiamo. Tuttavia, non dobbiamo guardare questo ecosistema in modo negativo. Lo dobbiamo guardare in modo positivo, cercando ovviamente di trovare un equilibrio Pag. 7che tenga conto di tutte le forze e di tutte le leve che richiedono una particolare attenzione.
  Fra questi ovviamente c’è anche il tema, che per noi è abbastanza rilevante, della parità delle regole, per garantire che il processo di convergenza non determini rischi di eccessiva concentrazione e di sottrazione di valore per il territorio, ma sia invece un'occasione straordinaria di rinnovamento, di maggiore concorrenza e di allargamento del mercato dell'offerta e, quindi, del pluralismo e che tutto questo si possa tradurre in un sostanziale vantaggio per gli utenti.
  Ovviamente tra queste analisi, che riportano prevalentemente il punto di vista di un operatore, non possono mancare quelle politiche sociali necessarie che tengono conto del profilo del consumatore.
  È interessante notare che il consumo dei servizi digitali sotto i 44 anni si diffonde sempre più rapidamente (oggi siamo a circa l'88 per cento) e ciò ovviamente incide anche sulla domanda generazionale di questi contenuti attraverso piattaforme differenti dalla televisione tradizionale.
  Se, come è stato comunicato di recente, un terzo degli italiani, che non ha mai usato Internet – ricordiamoci che questo valore è pari al doppio della media europea – sono anche quegli italiani che trascorrono davanti alla televisione il maggior numero di ore rispetto agli altri, impiegando mediamente nella visione televisiva sei ore al giorno, è evidente che il trasferimento del consumo televisivo da un mondo di broadcasting a un mondo broadband, attraverso la diffusione di tv connesse e un'adeguata campagna di informazione, può contribuire a ridurre il divario digitale del Paese, portando l'Italia a livelli paragonabili alle big five europee e allo stesso tempo massimizzando l'utilizzo di quei servizi digitali che sono necessari per una moderna società. Questo ovviamente fa riferimento a tutti quei servizi che possono essere utilizzati attraverso una digitalizzazione della pubblica amministrazione e attraverso una piena terzietà e un compiuto sviluppo dei servizi.
  Da questo punto di vista, noi siamo ben favorevoli e pensiamo che anche le politiche sociali debbano essere sempre più indirizzate a promuovere la digitalizzazione della popolazione. A questo proposito, consentitemi di richiamare l'esperienza di un progetto avviato dalla Fondazione Vodafone e nominato «A scuola di Internet», che ha l'obiettivo di colmare il divario digitale attraverso l'accompagnamento di una popolazione over 55 verso gli strumenti digitali. Ci sono studenti universitari che liberamente si offrono di accompagnare gli utenti meno alfabetizzati in questo percorso. Questa è una di quelle misure che, anche attraverso ulteriori percorsi, può sicuramente essere volta alla digitalizzazione della popolazione.
  Se questo è lo scenario che fa da sfondo alla questione delle infrastrutture, dei contenuti che verrebbero trasportati da queste infrastrutture e dell'interesse prioritario, che è quello del consumatore, è evidente che di tutta questa realtà potranno beneficiare unicamente i consumatori finali, che avranno l'opportunità di avvalersi di più servizi attraverso più piattaforme, innescando automaticamente un processo virtuoso di innovazione, di utilizzo di servizi e di efficienza e ovviamente anche una condizione di maggior benessere da tutti i punti di vista.
  A questo si accompagnano ovviamente temi noti, quali quelli della società della conoscenza, del pluralismo informativo e culturale e della capacità competitiva del Paese rispetto ad altre realtà europee.
  Questo, in estrema sintesi, è il nostro contributo. Ovviamente siamo disposti a fornire qualsivoglia ulteriore approfondimento in questa sede o successivamente se lo riteniate opportuno e a fornire anche una relazione per iscritto.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

Pag. 8

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Io vorrei sapere qual è la visione del futuro di Vodafone sull'ultimo miglio in rame. Secondo voi, per quanti anni può ancora essere sfruttata questa tecnologia, visto che nei giorni scorsi c'era l'ipotesi, poi ritirata, di forzare lo switch-off della rete in rame ? Questo probabilmente non teneva in considerazione che con le nuove tecnologie, il G.Fast e il Vectoring, si garantiscono comunque alte prestazioni anche sul vecchio doppino in rame.
  Vorrei capire anche quali sono le differenze di costi e soprattutto di tempi per arrivare a una copertura più capillare possibile. Vorrei capire qual è la differenza di costi tra una rete in FTTC e una in FTTH e qual è la soluzione più rapida per arrivare ai 30 megabit al secondo entro il 2020, come l'Europa ci sta chiedendo.
  Visto che sempre l'Europa entro il 2020 chiede la copertura almeno a 30 megabit al secondo al 100 per cento della popolazione, qual è la vostra idea per raggiungere quel 40 per cento di italiani che non vive nelle grandi città e, quindi, si potrebbe trovare nelle zone cosiddette «a fallimento di mercato» ? Avete un'idea su quali tecnologie usare o come arrivare in questi punti ? Avete un'idea sulla rete, se deve essere a controllo pubblico o in mano agli operatori ?
  Infine, vi chiedo di darci qualche notizia sull'esposto che avete presentato all'Antitrust sull'operazione Telecom-Metroweb.

  PAOLO COPPOLA. Io cerco di evitare temi che secondo me non sono all'ordine del giorno in questa audizione, relativi appunto alla rete o a Metroweb. Mi vorrei concentrare sui contenuti.
  Noi sicuramente in Italia abbiamo un grosso problema infrastrutturale, ma soprattutto culturale. C’è una carenza enorme di domanda. Voi l'avete sottolineato molto bene.
  Vorrei sapere se Vodafone in qualche modo, tramite partnership o tramite la Fondazione, sta pensando a come sfruttare al meglio il canale Internet nella diffusione di contenuti. In questo momento quasi tutti tendono semplicemente a replicare il modello broadcast della televisione su Internet, ma Internet è un canale bidirezionale e probabilmente servono dei contenuti concepiti appositamente per l'interazione. Internet ha molte più possibilità e chiaramente occorre sviluppare un'offerta adeguatamente pensata per il canale bidirezionale.
  Visto che c’è una fascia di popolazione sopra una certa soglia di età che utilizza Internet molto di meno rispetto agli altri Paesi europei, vorrei sapere se Vodafone sta pensando a offerte di servizi specifici per quella fascia, unendo la connettività Internet a servizi a valore aggiunto.
  Penso a tutto quello che ha a che fare, per esempio, con la domotica piuttosto che con la sanità. Mi riferisco a cose concepite per quel target per cercare di sviluppare la consapevolezza dell'utilità di Internet. Pare abbastanza chiaro che una parte degli italiani che non accedono a Internet non lo fa non perché non abbia la possibilità tecnica o economica, ma semplicemente perché non ne capisce l'utilità.
  Probabilmente sviluppare delle offerte targhettizzate per quelle fasce, che sono quelle più aggredibili, dove evidentemente c’è più possibilità di crescita, potrebbe essere una cosa interessante. Vorrei sapere se lo state facendo.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Io invece chiederò qualcosa sul tema della rete, anche perché mi pare che ci sia una sostanziale azione parallela fra lo sviluppo delle infrastrutture e lo sviluppo dei servizi e dei contenuti. Lo stesso piano del Governo, seppur rappresentato come piano sulla banda ultralarga, in effetti è affiancato anche dal piano della crescita digitale e, quindi, anche quella dei contenuti.
  È talmente vero questo discorso su infrastrutture e contenuti che la questione specifica degli audiovisivi, secondo me, farà un salto di qualità nel momento in cui ci sarà una convergenza tra i diversi driver, soprattutto computer e Pag. 9smart-tv. Che valutazione c’è rispetto a questa prospettiva ?
  Mi interessa sapere cosa pensa Vodafone – ho letto ieri l'intervista dell'amministratore delegato – di quello che è emerso da questo piano e cosa avrebbe voluto aggiungervi. Vorrei sapere se si condivide il tema del catasto delle reti, come effettivamente si può immaginare una governance unitaria delle diverse reti e se condivide anche questo tipo di divisione nei diversi cluster.

  PRESIDENTE. Do la parola alla dottoressa Cesaro per la replica.

  MARIA LUISA CESARO, Responsabile affari regolamentari e concorrenza di Vodafone Italia. Vi ringrazio innanzitutto di queste domande e anche dell'interesse al nostro contributo. È evidente che in questi giorni abbiamo assistito a un cambiamento di rotta coraggioso. Ci sono stati un impegno da parte delle istituzioni e un impegno da parte di tutti gli operatori e anche dei singoli individui, che hanno contribuito a dar vita ad una consultazione pubblica. C’è stato un importante passaggio, di cui ieri abbiamo avuto evidenza nell'ambito della presentazione al Consiglio dei ministri. Ora ovviamente vedremo l'attuazione, l'implicazione e la determinazione di questo progetto.
  È indubbio – questo è il riferimento che cercavo di fare nella mia relazione – che le reti, indipendentemente da quale sia la tecnologia e da quale sia la forma, fissa o mobile, sono abilitanti per la digitalizzazione di una società moderna. Su questo vedo una grande attenzione. Ovviamente ci sono state alcune domande sulla rete fissa.
  Dal nostro punto di vista, ricordiamoci che è essenziale garantire e valutare tutte le misure che vengono introdotte, anche nell'ottica di una neutralità della rete, che può essere in termini tecnologici, in termini di architettura e in termini di tecnologie fisse e mobili. Che un Paese si debba dotare di un'infrastruttura ultrabroadband moderna penso che sia indubbio.
  Accolgo con favore il suggerimento dell'onorevole Coppola. Con la massima trasparenza e sincerità, le dico che non so rispondere puntualmente alla sua domanda, ma sarà mia cura portarle una risposta puntuale nei prossimi giorni sull'esistenza di un'offerta commerciale dedicata a questa tipologia di utenza.
  Mi fa piacere, però, approfittare del suo intervento per tener conto che ci sono probabilmente degli strumenti e delle modalità di utilizzo dei servizi digitali che possono di per sé superare quello ostracismo a cui si è portati, soprattutto a un certo momento della propria vita, rispetto alle tecnologie. Le cito un esempio: il mobile ticketing. Ci sono dei servizi che attraverso la tecnologia possono agevolare e possono migliorare le condizioni, indipendentemente dall'età anagrafica o dall'utilizzo che se ne voglia fare, che sicuramente possono andare nella direzione di cui abbiamo appena parlato.
  Nella presentazione di ieri abbiamo visto importanti passaggi che riguardano l'identità digitale e la totale informatizzazione della pubblica amministrazione. Probabilmente, tutte queste misure – noi esperti del settore le viviamo quotidianamente – se accompagnate da un'adeguata informazione e diffusione del valore di questo bene, possono sicuramente migliorare il benessere di tutta la popolazione, incluso quel terzo della popolazione che come dicevamo poc'anzi è meno propenso, anche per una questione anagrafica, all'utilizzo dei servizi digitali e dei servizi Internet.
  Le rispondo sul catasto delle infrastrutture, ma posso fare solo una considerazione di carattere generale. Secondo me, noi tutti, le istituzioni, gli operatori e tutto il settore, in questo momento di contrazione e di difficoltà, dove gli obiettivi che abbiamo ormai dietro l'angolo sono estremamente sfidanti, dobbiamo probabilmente evitare duplicazioni e inefficienze e dobbiamo individuare le soluzioni più confacenti e più idonee rispetto all'obiettivo che intendiamo perseguire. Siamo favorevoli, quindi, a qualsiasi strumento che possa agevolare un utilizzo e uno sviluppo sempre Pag. 10più rapido e sempre più invasivo di infrastrutture ultrabroadband, per traguardare quegli obiettivi che ci siamo fissati, che sono proprio di modernizzazione della società. Pertanto, c’è la massima disponibilità rispetto a qualsivoglia forma che possa riguardare la messa a disposizione di informazioni volte ad agevolare la realizzazione di infrastrutture.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa per il vostro intervento, che è stato estremamente utile.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.