XVII Legislatura

IV Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Giovedì 15 maggio 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vito Elio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA IN MATERIA DI SERVITÙ MILITARI

Audizione di rappresentanti del Comitato NO MUOS.
Vito Elio , Presidente ... 3 
Zucchetti Massimo , Ordinario di impianti nucleari, cattedra di «Protezione dalle radiazioni» presso il Politecnico di Torino ... 3 
Vito Elio , Presidente ... 6 
Caltanissetta Giovanna , Attivista del Comitato NO MUOS ... 6 
Vito Elio , Presidente ... 7 
Gualato Concetta , Portavoce del Comitato Mamme NO MUOS ... 7 
Vito Elio , Presidente ... 9 
Rizzo Gianluca (M5S)  ... 9 
Bolognesi Paolo (PD)  ... 9 
Corda Emanuela (M5S)  ... 10 
Vito Elio , Presidente ... 11 
Gualato Concetta , Portavoce del Comitato Mamme NO MUOS ... 11 
Vito Elio , Presidente ... 11 
Caltanissetta Giovanna , Attivista del Comitato NO MUOS ... 11 
Vito Elio , Presidente ... 12 
Zucchetti Massimo , Ordinario di impianti nucleari, cattedra di «Protezione dalle radiazioni» presso il Politecnico di Torino ... 12 
Vito Elio , Presidente ... 13 

Allegato 1: MUOS (Mobile User Objective System) Nota riassuntiva consegnata dal professor Massimo Zucchetti ... 14 

Allegato 2: Documento del Coordinamento regionale dei Comitati No MUOS consegnato dalla dottoressa Giovanna Caltanissetta ... 22 

Allegato 3: Memorandum d'Intesa consegnato dalla dottoressa Giovanna Caltanissetta ... 27

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ELIO VITO

  La seduta comincia alle 9.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti del Comitato NO MUOS.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva in materia di servitù militari, l'audizione di rappresentanti del Comitato NO MUOS Sicilia.
  Saluto e do il benvenuto al professor Massimo Zucchetti, ordinario di impianti nucleari, cattedra di «Protezione dalle radiazioni» presso il Politecnico di Torino, che ha elaborato una relazione per conto del comune di Niscemi; alla dottoressa Concetta Gualato, portavoce del Comitato Mamme NO MUOS Sicilia e alla signora Liboria Amato, attivista dello stesso Comitato.
  Miei cari ospiti e colleghi, questa indagine conoscitiva prevede l'audizione di diversi soggetti a partire da quelle dei rappresentanti di diversi comuni – che abbiamo già svolto – di enti locali e di associazioni ambientaliste interessate. Naturalmente, ascolteremo poi anche i rappresentanti del Dicastero della difesa.
  In considerazione anche dei lavori d'aula, io procederei dando subito la parola al professor Zucchetti e agli altri rappresentanti del Comitato che intendessero intervenire. Successivamente, i colleghi potranno rivolgere delle domande o chiedere dei chiarimenti, ai quali voi potrete rispondere in conclusione.
  Con l'occasione do il benvenuto anche alla dottoressa Giovanna Caltanissetta, anche Lei attivista del Comitato NO MUOS.
  Professore, a Lei la parola. Le regole d'ingaggio della nostra Commissione, nonostante ci occupiamo di armi, sono pacifiche.

  MASSIMO ZUCCHETTI, Ordinario di impianti nucleari, cattedra di «Protezione dalle radiazioni» presso il Politecnico di Torino. Grazie, presidente e grazie anche a tutti gli onorevoli della Commissione difesa, per avermi convocato. Grazie, colleghi e amici.
  Innanzitutto vorrei chiarire quali documenti ho prodotto e lascerò alla Commissione. Si tratta di una relazione di poche pagine, che scorrerò brevissimamente in questo tempo, riassuntiva di un rapporto che abbiamo preparato, come consulenti del comune di Niscemi e anche della Regione Sicilia, in un gruppo di lavoro di dieci persone: Eugenio Cottone, del Consiglio nazionale dei chimici, il dottor Valerio Gennaro di Genova, il professor Levis di Padova, il professor Lombardo di Palermo, il dottor Marinelli di Bologna, il dottor Miceli, il dottor Strano, il dottor Giuseppe Pace e il sottoscritto.
  Il gruppo di lavoro ha preparato questa lunga relazione, che ovviamente è impossibile da illustrare, ma che lasciamo alla Commissione per ogni eventuale chiarimento. Pag. 4In questa breve nota io cercherò, dunque, di fornire a chi mi ascolta una piccola immagine della situazione attuale per quanto riguarda questa installazione MUOS.
  Il MUOS – parto subito col tema per non rubare ulteriore tempo – è un sistema di comunicazione satellitare per fini militari e l'impianto di Niscemi è una delle quattro stazioni di terra che ne consentono il funzionamento. Sorge a circa cinque chilometri di distanza dal centro abitato ed è costituito da tre grandi antenne paraboliche del diametro di circa 18 metri e alte 11 metri.
  Il MUOS è stato installato dalla Marina degli Stati Uniti in una zona che si trova all'interno della zona A della riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi, istituita con apposito decreto. In particolare, è un sito di importanza comunitaria (SIC-ITA-5007) che si trova presso il comune di Niscemi, istituito secondo direttive comunitarie e sottoposto a vincoli paesaggistici, come ho specificato in rapporto.
  Sullo stesso sito è operante fin dal 1991 una stazione radio della marina mercantile statunitense, con 44 antenne, di cui solo 21 operanti, e un'antenna operante a bassa frequenza.
  Il territorio di Niscemi, in particolare quello della base, ma non solo, ricade, insieme ai comuni di Gela e Butera, in un'area a elevato rischio di crisi ambientale, dichiarata con deliberazione del Consiglio dei ministri a causa della presenza del complesso industriale petrolchimico di Gela. Vi sono, tra l'altro, una raffineria e una centrale termoelettrica, unica in Italia a essere autorizzata all'incenerimento di petcoke, un particolare tipo di combustibile un po’ inquinante.
  Da ultimo, anche il rischio sismico è rilevante, perché il comune di Niscemi è classificato in zona 2, a elevata pericolosità, sulla base di un decreto della presidenza della Regione Sicilia. Perché ci interessa la sismicità ? Perché può essere causa, ovviamente, di incidenti in seguito a sisma nel funzionamento dell'installazione.
  La costruzione delle strutture del MUOS è stata completata in data 27 gennaio di quest'anno. Tuttavia, l'impianto non è funzionante, in quanto mancano parti dell'elettronica e altri componenti. Negli anni pregressi, come saprete, sono state sollevate molte preoccupazioni rispetto ai possibili effetti del MUOS sull'ambiente e sulla popolazione. Per questo aspetto rimando alla relazione tecnica completa.
  Occorre considerare che la locazione del MUOS nel contesto già esistente, tenendo presenti gli impatti sull'ambiente e sulla salute umana derivanti da questa localizzazione, va fatta sovrapponendo gli effetti degli altri agenti inquinanti, ovvero le antenne già operanti, lo stabilimento petrolchimico di Gela e la centrale termoelettrica a petcoke. La localizzazione del MUOS va, quindi, considerata in maniera sinergica.
  Sono sorti nel corso degli anni movimenti e comitati popolari denominati NO MUOS, su cui non mi dilungo ulteriormente, visto che sono presenti alcuni loro rappresentanti. Io non faccio parte dei Comitati NO MUOS, né di alcun movimento. Sono un tecnico indipendente che è stato incaricato dal comune di Niscemi e, successivamente da altre istituzioni locali, di fare delle relazioni su questa materia.
  Non mi dilungo sulla questione dell'inquinamento elettromagnetico emesso dal MUOS. Vorrei rimarcare solo come quanto sosteniamo io e il mio gruppo sia stato ripreso in maniera confortante anche dal verificatore del TAR, il professor Marcello D'Amore, che, in una sua relazione di verificazione effettuata lo scorso anno, ha messo in evidenza alcune cose. Le principali sono due.
  La prima è che manca, per quanto riguarda il MUOS, sia le antenne paraboliche in progetto, sia quelle esistenti, una valutazione – effettuata secondo la legge – del campo elettromagnetico. Questa valutazione va fatta seguendo le norme di legge e alcune direttive del Comitato elettrotecnico italiano, che non sono state seguite.
  Rilevo come né nel progetto e nel procedimento autorizzativo del 2011, né nella relazione dell'Istituto superiore di Pag. 5sanità sia stato fatto il modello previsionale previsto dalla legge utile ai fini della valutazione scientifica. In altri casi simili, come, per esempio, per le emissioni da Radio Vaticana, questo modello è stato effettuato prima di arrivare a una decisione.
  In secondo luogo, non è mai stata effettuata un'analisi incidentale del rischio connessa a eventuali errori di puntamento, né un'analisi costi-benefici. Anche questo è un punto di un certo interesse, perché, essendo il MUOS in zona sismica, non è impensabile poter avere un rischio di questo genere.
  Vado alle conclusioni, le quali possono essere riassunte in una pagina che si trova al fondo della relazione che vi ho appena consegnato.
  In primo luogo, i campi elettromagnetici emessi fin dal 1991 dalle antenne NRTF a Niscemi hanno valori prossimi o superiori ai livelli di attenzione stabiliti dalla legge italiana, come si evince da misurazioni fatte dall'ARPA nel corso degli anni passati.
  Sia per le antenne esistenti, sia per il MUOS manca questo modello previsionale che permette di capire quale sia la distribuzione spaziale dei campi elettromagnetici, i quali non possono essere, in questo caso, essendo su una sorgente così complessa, modellizzati come un semplice punto e con un'attenuazione basata sulle leggi dell'inverso del quadrato della distanza. Occorre un modello che tenga conto della spazialità di questa sorgente complessa, modello che appunto manca.
  Con il mio gruppo abbiamo condotto delle valutazioni approssimate per il MUOS, seguendo la normativa italiana. Esse indicano che ci sono quattro tipi di effetti che sono rilevanti e che vanno tenuti in conto: effetti a breve termine, dovuti a incidenti; effetti a lungo termine, dovuti a esposizione cronica; interferenza con apparati biomedicali elettrici e disturbo della navigazione. Da ciò si evince che la procedura autorizzativa del 2011 fosse completamente fuori delle prescrizioni di legge ed è stata giustamente revocata.
  Stanti i risultati delle indagini e delle valutazioni dell'Istituto superiore di sanità, dell'ISPRA, dell'ARPA e nostre; stanti i risultati sull'inquinamento chimico e sul profilo di salute dei niscemesi, secondo quanto è stato valutato dall'Istituto superiore di sanità; stante, infine, la collocazione in un sito di interesse comunitario, noi riteniamo che la costruzione del MUOS ricada in un contesto di grave inquinamento ambientale in fase di bonifica, che non può e non deve essere ulteriormente inquinato con altre installazioni.
  Il principio di giustificazione, più che quello di precauzione, impone che un'opera sia accettabile qualora i costi del suo impatto siano inferiori ai benefici che la realizzazione dell'opera porta. I benefici del MUOS sono, per la popolazione siciliana e italiana, difficilmente distinguibili da zero, o comunque trascurabili. Si tratta di un'installazione di utilizzo da parte dell'esercito degli Stati Uniti. Trascurabili dovrebbero essere, quindi, anche gli impatti ambientali e i rischi di ogni tipologia, sia in normale funzionamento, sia in caso di incidente.
  Seppure ciò vada valutato per completezza d'analisi, è già evidente dai dati che abbiamo prodotto – basti solo l'impatto relativo alla costruzione in una riserva naturale e in zona sismica – per rendere la valutazione costi-benefici sicuramente negativa e tale, quindi, da sconsigliare la realizzazione dell'opera.
  Concludo dicendo che non si può nascondere, infine, l'assoluta inopportunità, anche al di là di ogni considerazione morale, di esporre la popolazione di Niscemi e della Sicilia ai rischi derivanti dal trasformare il suo territorio in un avamposto bellico e Niscemi, in particolare, in uno dei quattro punti nevralgici sulla terra dell'intero sistema di comunicazione bellica statunitense. Questo espone la popolazione di Niscemi a dei rischi che sono difficilmente quantificabili al momento.
  Io ringrazio e aggiungo che ho preparato per i componenti della Commissione una copia di un mio libro sulle basi militari, che ho scritto per Odradek nel Pag. 62005 e che lascio come eventuale fonte di documentazione. Certamente non parla del MUOS, ma parla delle altre basi militari presenti in Italia.
  Ringrazio per l'attenzione e mi scuso per la lunghezza della presentazione.

  PRESIDENTE. La ringrazio io a nome della Commissione, gentile professore. La ringrazio anche per il libro, che leggeremo con attenzione, e per la relazione che ha illustrato sinteticamente e che sarà allegata al resoconto stenografico dell'audizione (vedi allegato 1).
  Passiamo adesso ad ascoltare i rappresentanti del Comitato NO MUOS, iniziando dalla dottoressa Caltanissetta.

  GIOVANNA CALTANISSETTA, Attivista del Comitato NO MUOS. Io oggi intervengo, anche a nome del Coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS, per presentare il punto di vista dei diversi comitati che sono nati fuori dalla Sicilia nel corso degli ultimi anni. Soprattutto il mio intervento si basa sull'analisi della violazione, in relazione alla vicenda del MUOS, dell’iter parlamentare previsto dagli articoli 80, 87 e 11 della nostra Costituzione.
  Al di là dei rischi e delle analisi lacunose di cui ha parlato il professor Zucchetti, secondo il Coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS, secondo il gruppo legale dello stesso Coordinamento e anche secondo l'opinione di diversi costituzionalisti, la vicenda del MUOS non ha seguito il normale iter parlamentare previsto dagli articoli 80, 87 e 11 della nostra Carta costituzionale.
  Nel nostro Paese, già dal secondo dopoguerra, siamo abituati alla presenza delle basi militari, di truppe e di armamenti statunitensi. Nella vulgata comune la presenza militare degli Stati Uniti sul territorio italiano viene spesso associata alla presenza della NATO. Tuttavia, questa percezione è erronea. Infatti, in Italia vi è una compresenza di basi militari di diverso tipo: alcune sono ad uso esclusivo della NATO, in esecuzione del Patto Nord Atlantico siglato dall'Italia; altre sono basi militari concesse esclusivamente all'uso delle forze statunitensi e altre ancora sono ad uso misto, ossia sono ad uso delle forze NATO, di quelle statunitensi e delle stesse Forze armate italiane.
  Per quanto riguarda la base di Niscemi, il suo uso è regolamentato da un documento, l’Agreement di Sigonella, che è stato siglato nel 2006. Tuttavia, la tipologia di questo accordo fa sì che gli atti compiuti dal Ministero della difesa italiana, in merito sia alle concessioni, sia agli atti successivi, si pongano in contrasto con quanto previsto dagli articoli 80, 87 e 11 della Costituzione.
  Secondo quanto previsto dal citato Accordo, gli articoli su cui si basa la concessione della base di Niscemi non sono stati rispettati. Infatti, la costruzione stessa della base di Niscemi si basa su un accordo bilaterale.
  Dal punto di vista operativo le basi militari utilizzate dalle forze armate statunitensi e quelle utilizzate dalla NATO differiscono sia in maniera di normativa, sia in termini di possibilità di utilizzo. Infatti, la normativa circa la presenza di installazioni militari statunitensi in Italia è stata incrementata nel 1995 dal Memorandum d'intesa tra il Ministero della difesa della Repubblica italiana e il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America relativo all'installazione di infrastrutture concesse in uso alle forze statunitensi in Italia.
  Questo accordo prevede tutta una serie di articoli dai quali si evince che, per quanto riguarda aspetti di natura tecnica ed economica, il Ministero della difesa possa, in questo caso, firmare degli accordi di natura bilaterale con Paesi terzi, nella fattispecie gli Stati Uniti d'America.
  La base di Niscemi, invece, è regolata dall'accordo sottoscritto il 6 aprile 2006. Tale accordo è composto da una scrittura negoziale avente carattere prevalentemente tecnico.
  Quello che noi, come Coordinamento, contrastiamo è il fatto che il MUOS possa essere considerato un'infrastruttura di natura tecnica. Per i caratteri che il MUOS ha di natura bellica, in quanto farà parte Pag. 7di un sistema geostazionale satellitare con il quale gli Stati Uniti controlleranno a livello globale tutte le telecomunicazioni, è evidente che l'utilizzo, una volta completata la messa a regime del MUOS, di fatto farà sì che questo sia un'arma da guerra a tutti gli effetti.
  Di conseguenza, l'Italia, che in una base ad uso esclusivo degli Stati Uniti non può in alcun modo incidere o limitare le decisioni, sarà complice e dipendente in natura di politica estera dalle decisioni degli Stati Uniti d'America. Proprio per questo motivo la costruzione del MUOS ricade in un accordo di interesse politico e, di conseguenza, deve seguire l’iter previsto dagli articoli 80 e 87 della nostra Carta costituzionale. Ciò vale a dire che il Governo avrebbe dovuto presentare un disegno di legge al Parlamento, questo avrebbe dovuto essere poi approvato con legge ordinaria e, in base all'articolo 87, il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto ratificare l'accordo stesso.
  Proprio per questo motivo il coordinamento dei Comitati NO MUOS chiede, innanzitutto, che venga rispettata la volontà di una popolazione prima che un'opera di questo impatto venga installata, anche per i rischi di natura ambientale relativi alla salute di chi in quel territorio vive, ma soprattutto che venga rispettato quanto previsto dalla nostra Carta costituzionale, ovvero che il Governo sospenda l'esecuzione di ogni accordo bilaterale che riguardi la costruzione del MUOS fino a quando il Parlamento non avrà affrontato la questione con una discussione parlamentare.
  Ricordo che sono depositate in Parlamento due diverse mozioni, una presentata dal Movimento 5 Stelle e una sottoscritta dal Coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS e presentata dal Gruppo interparlamentare per la pace. Proprio per questo il Parlamento dovrebbe pronunciarsi sulla vicenda del MUOS e sollevare anche quel conflitto di attribuzioni relativo agli accordi che in passato sono stati firmati e siglati da esponenti del Governo nazionale, in modo che si arrivi anche a un pronunciamento della Corte costituzionale.
  Inoltre, dato che questa Commissione sta conducendo un'indagine conoscitiva sulle servitù militari, il movimento NO MUOS – sia quello sorto in Sicilia, sia i vari comitati sorti nel resto d'Italia – auspica che si avvii progressivamente una politica che miri alla smilitarizzazione del territorio e che non si trasformi la Sicilia in una portaerei, ma in una terra di pace e di accoglienza, soprattutto in questi ultimi periodi.

  PRESIDENTE. Grazie dottoressa. Tutta la documentazione che ci ha portato sarà naturalmente messa a disposizione dei colleghi della Commissione e sarà pubblicata in allegato al resoconto stenografico dell'audizione odierna (vedi allegato 2).
  Do adesso la parola alla dottoressa Gualato, che è anche portavoce del Comitato Mamme NO MUOS Sicilia.

  CONCETTA GUALATO, Portavoce del Comitato Mamme NO MUOS. Buongiorno e grazie per avermi dato l'opportunità di essere qui stamattina. Vi ringrazio per avermi invitato.
  Sono la signora Gualato e faccio parte del Comitato Mamme NO MUOS Sicilia. Noi mamme siamo attive da un anno e mezzo circa, perché i movimenti NO MUOS sono nati nel 2008. Stamattina io parlerò in qualità di mamma e non avrò nulla di tecnico da dire. Vi esprimerò solo i nostri dubbi e il dolore che in questo momento stiamo vivendo.
  Niscemi vive un momento molto grave, terribile. I cittadini di Niscemi oggi sono malati per quello che hanno vissuto in questo ultimo anno. Sono malati perché finalmente abbiamo preso consapevolezza di quello che ci hanno fatto le quarantasei antenne per vent'anni. La mia generazione, infatti, è stata la cavia di queste quarantasei antenne per vent'anni e siamo certi che il MUOS ucciderà i nostri figli. Per altri vent'anni Niscemi continuerà a essere tartassata da onde elettromagnetiche. Io parlerò solo di salute e ambiente. Pag. 8Noi siamo fortemente in pericolo e continueremo a essere in pericolo.
  Oggi i NO MUOS non sono solo dei comitati. Come ha detto prima la signora Caltanissetta, oggi i NO MUOS sono un popolo. Non siamo più dei piccoli comitati in diversi paesi oppure a Niscemi stesso. Nascono migliaia di comitati in tutte le città d'Italia, tanto che ci sono il Coordinamento regionale e le Mamme NO MUOS Sicilia.
  Questo avviene perché la gente oggi vuole aderire a questa battaglia, che non ha precedenti. Chi conosce la nostra tipologia di battaglia vede che noi non abbiamo a che fare con un solo sistema. I NO MUOS hanno avuto a che fare con le amministrazioni comunali, da cui siamo stati traditi, perché le vecchie amministrazioni comunali hanno concesso le autorizzazioni. Abbiamo avuto a che fare con la Regione. Oggi il presidente Crocetta – con il suo voltafaccia sulle revoche, che ha fatto il giro del mondo – ci ha fatto sentire ulteriormente traditi. Il Governo centrale non si è mai interessato. Noi lottiamo, quindi, con Niscemi, Palermo, Roma e l'America, perché gli americani sono ospiti in Italia, ma la fanno da padroni.
  Niscemi vive un momento terribile anche con gli americani. In realtà loro oggi non sono ben visti da noi, soprattutto da quando abbiamo iniziato questa lotta. I blocchi li abbiamo fatti per evitare che il MUOS fosse ultimato. Loro ce l'hanno anche con noi, con questi cittadini niscemesi, con queste piccole mamme che hanno fatto i blocchi e che non hanno fatto entrare né gli operai, né i militari.
  Detto questo, io, da mamma, continuo a ripetere il dolore che, come me, vivono tutte le famiglie di Niscemi. I nostri bambini oggi nelle scuole parlano di MUOS come se fosse l'ultimo argomento da trattare. Non facciamo altro che fargli fare dei disegnini per sensibilizzare le famiglie, ma con questo tipo di lavoro abbiamo danneggiato i bambini dai cinque anni in su, perché anche i bambini delle scuole materne oggi disegnano il MUOS e dicono «no» al MUOS.
  Viviamo momenti di grandissima tensione. Nelle nostre piccole famiglie, purtroppo, si vive male. Questo problema ci ha tolto veramente il sonno e la serenità. Viviamo con la terribile paura che da un giorno all'altro le mamme non possano veder crescere i loro figli e che i figli non possano vedere invecchiare i loro genitori.
  Io ritengo che questa sia una cosa terribile. In tutti i Paesi del mondo c’è una natura: si nasce, si cresce e si muore. A Niscemi non ci sono più età per morire né per partorire, perché le donne partoriscono a cinque o sei mesi di gestazione, il che è gravissimo, a causa sempre dell'inquinamento delle onde elettromagnetiche.
  Noi abbiamo un altissimo numero di bambini autistici, ma la Regione non si è mai interessata a venire a Niscemi e a chiedere come stia il paese. Non l'ha mai fatto. L'assessore alla salute non l'ha mai fatto. Siamo sempre presi alla leggera da tutti.
  Le donne di Niscemi, purtroppo, vivono anche il problema della sterilità. Molte donne sono sterili. Non ci sono più nascite come c'erano dieci anni fa. Immaginiamo che cosa succederà appena inizierà l'incremento delle onde elettromagnetiche del MUOS. Chi si interesserà di noi ? Io parlo di Niscemi, ma anche di Gela, di Caltagirone e di Butera. Parlo di tutta la Sicilia. Siamo buttati allo sbaraglio.
  Se non ci fossero state persone come il professor Zucchetti, il professor Coraddu o altri professori che hanno preso a cuore questa situazione, oggi non se ne parlerebbe neanche. Il MUOS sarà una strage di Stato, se voi deputati non vi assumerete la responsabilità di fermare questo scempio – noi la vediamo così – che ha causato e causerà danni senza precedenti a tutti i cittadini della Sicilia e di Niscemi soprattutto.
  Noi abbiamo anche le acque inquinate, perché la base americana versa tutto il suo gasolio nelle falde acquifere. Abbiamo tutte le acque che arrivano nei nostri rubinetti inquinate e neanche di questo qualcuno si interessa.
  È stata sventrata una sughereta di bellezza straordinaria nel suo genere e Pag. 9unica in Europa. È stata sventrata. Da chi è stato autorizzato questo ? Come si sono potuti permettere di prendersi territori pieni di querce ? È successo anche questo.
  Noi ci chiediamo chi ha autorizzato, chi ha dato, chi ci tutela, chi ci protegge ? Se qui chi arriva fa tutto e si prende tutto, è come se noi cittadini niscemesi non contassimo più. Io, da cittadina italiana, mi sento molto delusa e, giustamente, inizio a non avere più fiducia nelle Istituzioni, perché fino a oggi non abbiamo avuto altro che tradimenti.
  Noi vogliamo tornare a vivere sonni tranquilli. Vorremmo avere la serenità e soprattutto vorremmo avere i sorrisi sui visi dei nostri figli, sorrisi che i nostri figli hanno perso. Abbiamo perso il sorriso e la voglia di vivere, perché non si fa altro che parlare di questo MUOS e soprattutto le famiglie che possono, come la mia, se ne andranno. Io non potrò vivere a 800 metri sotto l'antenna e, come me, tutto il circondario. Siamo famiglie che hanno fatto mutui per vent'anni per costruirsi una casa. Oggi le nostre case non valgono nulla e chi non è colpito economicamente è colpito a livello di salute.
  Vi ringrazio. Mi dovete scusare se ho alzato un po’ il tono, ma capirete che nel mio tono c’è, oltre alla rabbia, anche molto dolore.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a Lei. Se nessun altro del Comitato intende parlare in questa fase, io chiederei ai colleghi che vogliono intervenire di farlo. Mi pare che ci sia il collega Rizzo, al quale diamo volentieri la parola. Successivamente poi il professore e le signore che vorranno potranno intervenire. Nel frattempo, autorizziamo una breve ripresa dei nostri lavori.
  Do la parola ai deputati che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  GIANLUCA RIZZO. Grazie, presidente. Ringrazio il professor Zucchetti, la dottoressa Gualato e la dottoressa Caltanissetta perché oggi avete portato altre informazioni e si è avuta una possibilità per reintrodurre in Commissione difesa questo argomento, che noi abbiamo attenzionato da diverso tempo. Io, peraltro, sono siciliano e, quindi, vicino a quella zona.
  Grazie perché avete integrato gli argomenti tecnici, specifici e giuridici con argomenti umani, che danno il quadro della situazione e della tensione che c’è tra gli abitanti di quelle zone. Dal punto di vista giuridico può coadiuvare il fatto che il Movimento Cinque Stelle ha già presentato una mozione, proprio con l'intergruppo per la pace, al fine di definire l'incostituzionalità di tale opera.
  Vorrei soffermarmi, però, sul punto di vista umano. Mi interessa veramente sapere come i cittadini di Niscemi, ma anche quelli delle città limitrofe, vivano questa situazione e quali siano i rapporti con i militari della base americana, anche rispetto al passato.
  Inoltre, volevo sapere se avete cercato di ottenere risposte dal sindaco di Niscemi, quali siano state queste risposte, se ci sono state, nonché dai governatori della Sicilia, Lombardo prima e Crocetta adesso, considerando che la nostra isola, tra l'altro, è una regione a statuto speciale.
  Nello specifico al professor Zucchetti chiedo se ha avuto modo di confrontare i suoi studi sull'inquinamento elettromagnetico con altri scienziati più o meno interessati alle vicende degli altri siti MUOS dislocati in Virginia, alle Hawaii e in Australia.
  Grazie.

  PAOLO BOLOGNESI. Anch'io ringrazio i nostri ospiti per la loro presenza. La questione del MUOS l'ho seguita da lontano, non direttamente, e questa è un'ulteriore informazione e un approfondimento molto importante.
  C’è da fare una constatazione: nel nostro Paese, visto che stiamo facendo un'indagine sulle servitù militari, occorre dire che siamo ormai degli specialisti nel collocare in zone che dovrebbero essere protette e tutelate in maniera eccezionale per il loro interesse ambientale basi militari e addirittura dei poligoni militari. Questo è un altro esempio di come si vadano a Pag. 10sprecare le bellezze naturali del nostro Paese. Questa è una prima constatazione.
  Anch'io voglio conoscere le risposte che sono state fornite dalle autorità, ma volevo chiedervi anche un'altra cosa, al di là dell'aspetto incostituzionale che voi avete segnalato e che faremo in modo di valutare con molta attenzione.
  Di solito, quando avvengono queste situazioni, ci sono anche degli interessi contrapposti, che non sono solo su base internazionale, ma anche su base locale. Quando noi parliamo di questi aspetti, ci sono degli interessi molto banali. Mi riferisco al fatto che i militari generino un indotto attraverso i loro consumi e che la base militare produca dei redditi. Questo va a scapito dell'interesse generale. Volevo sapere se a livello di popolazione – di Niscemi o della Sicilia – questo aspetto voi lo constatate e se siete su tale questione avete una posizione unitaria.
  Bisogna rilevare che ci sono interessi che forse vanno al di là dell'aspetto sovranazionale, cioè di patti con gli americani, che condizionano le scelte di questi comuni. Vorrei sapere se ci sia un'unità di intenti anche da parte di Niscemi. Ci sono tutti questi comitati e voi avete indicato una serie di problematiche di salute molto pesanti, che addirittura vanno a minare le generazioni future.
  Sul fatto che si vada comunque avanti mi viene da fare una domanda: non è che abbiano ragione gli altri, ma voi siete in contrasto con interessi economici immediati cui non importa assolutamente niente di vedere uno sviluppo futuro, tanto per essere molto chiari e per avere un'informazione corretta da questo punto di vista ?
  Per quanto riguarda, infine, il discorso della momentanea non funzionalità del MUOS, vorrei sapere se ci sono dei timori che possa ripartire prima che l’iter costituzionale e burocratico vengano espletati, oppure non dico che possiamo stare tranquilli, per carità, ma riteniamo sufficiente il fatto che questi aspetti verranno prima risolti e poi dopo, al limite, si andrà avanti con il MUOS. Quali sono le informazioni che avete in proposito ?

  EMANUELA CORDA. Grazie, presidente. Ringrazio i nostri ospiti. Anch'io sono solidale con la loro situazione e con la denuncia forte che hanno fatto. Peraltro, vengo da una terra, la Sardegna, sulla quale insiste il 60 per cento delle servitù militari nazionali e, quindi, potete immaginare come io sia partecipe di questa problematica che vi coinvolge.
  Ho ascoltato con attenzione la rappresentante delle Mamme NO MUOS e capisco la preoccupazione per il futuro, soprattutto quello dei vostri figli, ma anche del territorio, che è evidentemente danneggiato da questa presenza incombente della base militare, così come accade in Sardegna, anche dal punto di vista economico e turistico. Non c’è solo una ricaduta negativa sulla salute dei cittadini e sul futuro così come lo immaginereste per i vostri figli, ma anche per il discorso legato al territorio e allo sviluppo del territorio. Questa è una problematica che viviamo anche dalle nostre parti.
  Nello specifico volevo capire, poiché quel sistema radio esiste dagli anni Novanta – non mi riferisco al MUOS, ma alle antenne esistenti – se l'eventuale dismissione dei vecchi sistemi già presenti della Marina statunitense potrebbe incidere sull'impatto stesso dell'impianto radio MUOS. Vorrei, cioè, sapere se magari potrebbero diminuire gli eventuali effetti del nuovo impianto.
  Più che altro immaginare un complesso unitario sicuramente fa pensare a un inquinamento maggiore. È ovvio. Credo che sia condivisibile e anche nei documenti emerge questa eventualità. Vorrei capire però in che proporzione un'eventuale dismissione, che pare comunque non sia ancora in atto, potrebbe incidere su una diminuzione delle emissioni eventuali, posto che ovviamente dalla parte interessata, ossia da chi sta realizzando il MUOS e lo sostiene, si dice che quelle onde radio non abbiano effetti immediati, in quanto vanno dritte al satellite. Io non sono un tecnico, ma queste sono le informazioni.
  Vorrei capire, quindi, dismettendo i vecchi impianti, che cosa succederebbe. Grazie.

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  PRESIDENTE. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  CONCETTA GUALATO, Portavoce del Comitato Mamme NO MUOS. Mi sembra di aver capito che una domanda chiedesse quali rapporti abbiamo con gli americani. I rapporti che abbiamo con gli americani oggi sono pessimi. Fino a ieri, parlo di qualche anno fa, non avendo noi consapevolezza di che cosa fossero le quarantasei antenne, gli americani erano a casa loro. Entravano e uscivano dalla base, vivevano dentro Niscemi, si facevano la spesa da noi. Eravamo una comunità civile.
  Quando abbiamo iniziato a prendere consapevolezza di quello che ci stavano mettendo e di quello che ci hanno fatto per vent'anni, i rapporti si sono incrinati. Decisamente si sono incrinati. Oggi gli americani entrano ed escono dalla base sempre con la scorta. La DIGOS li prende all'ingresso del paese, li accompagna dentro la base, loro fanno le loro ore di lavoro, la DIGOS li riprende e li riporta all'uscita. Perché ? Per paura che gli attivisti possano fare qualcosa.
  Hanno avuto ragione ad avere questa paura, perché noi attivisti, visto quello che ci avevano fatto, non eravamo tanto clementi, nel senso che non li facevamo entrare e non li facevamo uscire. Niente di grave, perché comunque eravamo mamme e non potevamo fare chissà che cosa, ma il disagio l'abbiamo creato e con il disagio abbiamo rallentato i lavori. Questo è merito nostro. Gli attivisti questo merito se lo possono prendere, ma nient'altro.
  Da quel momento in poi, giustamente, non possono più andare in giro per Niscemi senza la scorta. A Niscemi addirittura non ci mettono più piede neanche per comprare l'acqua. I rapporti sono decisamente pessimi.
  Oltre a questo, la nostra polizia li scorta all'entrata e all'uscita tutti i giorni con uomini che fanno doppi turni, perché Niscemi è un piccolo centro. Non ha una grande caserma di polizia o di carabinieri. Gli uomini sono contati e sono sempre concentrati lì. Mi domando, quindi, dove andremo a finire.
  A proposito di bambini, poco fa ho dimenticato di dire una cosa molto importante. Nelle scuole abbiamo fatto delle recite a Natale. In queste recite indicavamo ai bambini di sventolare le bandiere di tutte le nazioni del mondo. I nostri bambini non vogliono sventolare la bandiera americana. Come vedete, è una cosa che si è già inculcata da sola.

  PRESIDENTE. Grazie. Credo che la dottoressa Caltanissetta abbia intenzione di rispondere ad alcune domande. Poi ascolteremo il professor Zucchetti.

  GIOVANNA CALTANISSETTA, Attivista del Comitato NO MUOS. Io vorrei intervenire sulla questione economica e del welfare. In alcuni documenti che sono stati pubblicati online su siti americani e che sono stati rintracciati da diversi giornalisti che hanno fatto inchieste sul MUOS, come Antonio Mazzeo, si afferma prima di tutto che il MUOS è stato costruito a Niscemi e che si è scelto Niscemi perché quello era un territorio a bassa reattività sociale, nato da uno Stato che di fatto, con le sue politiche di investimento economico per lo sviluppo naturale di un territorio come quello di Niscemi, ma – possiamo dire – di diverse parti della Sicilia, è pressoché assente.
  Aggiungo un'altra considerazione anche sulla risposta che hanno dato le Istituzioni rispetto alla protesta e al Movimento NO MUOS. Spesso si è parlato anche di questione di legalità. Diversi attivisti NO MUOS che hanno fatto i blocchi, oppure hanno fatto altre azioni di protesta contro il MUOS, sono stati colpiti da denunce e avvisi di garanzia.
  Le multe, per esempio, di carattere amministrativo per i blocchi stradali citano spesso la questione della legalità, ma in quel momento, paradossalmente, coloro che protestavano erano dalla parte della legalità, perché di fatto con i propri corpi stavano facendo rispettare il divieto a proseguire i lavori e che allora si basava Pag. 12su un atto ufficiale del presidente della regione Sicilia.
  Inoltre, mentre i cittadini vengono colpiti con misure repressive e con atti da parte delle istituzioni, sembra che gli americani in Sicilia possano agire in deroga a qualsiasi legge dello Stato italiano. Abbiamo già detto come non sia stato rispettato l’iter previsto dagli articoli della nostra Costituzione, ma c’è da aggiungere anche che le aziende che stanno eseguendo i lavori del MUOS sono prive della certificazione antimafia. Anzi, alcune di queste aziende sono proprio connesse e colluse con i boss mafiosi dell'area.
  Di conseguenza, chi è veramente dalla parte della legalità è proprio il movimento NO MUOS, è proprio chi protesta. Il compito dello Stato, del Parlamento soprattutto, dovrebbe essere quello di tutelare le cittadine e i cittadini del proprio Paese nel rispetto di quanto previsto dalla Carta costituzionale.
  Volevo dire solo questo.

  PRESIDENTE. Grazie. Anche il professor Zucchetti credo abbia argomenti per rispondere alle domande dei colleghi. Prego, professore.

  MASSIMO ZUCCHETTI, Ordinario di impianti nucleari, cattedra di «Protezione dalle radiazioni» presso il Politecnico di Torino. Grazie. Innanzitutto molto velocemente segnalo che vi farò pervenire una nuova copia della relazione, perché, per un errore di battitura, è scomparso uno degli autori, il professor Corrado, che è forse l'autore principale dopo di me. Ci siamo solo dimenticati di scriverlo. È un errore di battitura, di cui chiedo scusa.
  Seguendo l'ordine delle domande – per quanto riguarda la questione delle altre tre basi che sono già operative, due nel territorio degli Stati Uniti e una nel deserto australiano – vorrei soltanto puntualizzare che la legislazione degli Stati Uniti è diversa dalla nostra e non tutela dagli effetti ritardati, ossia a lungo termine, delle onde elettromagnetiche, perché non li riconosce ancora come del tutto provati, mentre la nostra legislazione si basa sul principio di precauzione e, quindi, ci tutela.
  In questo senso i limiti di legge sono cento volte più alti e, quindi, chiaramente i MUOS statunitensi hanno più buon gioco nello stare all'interno di zone anche con popolazione nelle vicinanze.
  Quanto agli effetti io, per esempio, ho visto recentemente dei servizi televisivi di giornalisti che sono andati a visitare il MUOS alle Hawaii, verificando che la popolazione stava bene. Quando si parla di effetti prolungati e ritardati, però, bisogna ovviamente, purtroppo, aspettare del tempo.
  Io non credo che sia una buona idea far inghiottire oggi dell'asbesto o dell'amianto a qualcuno e dopo una settimana andarlo a visitare per vedere che sta bene e dedurre che l'amianto non è cancerogeno. Queste operazioni di confronto con i MUOS stranieri che sono in funzione da un anno o due sono del tutto inutili.
  Non rispondo alla parte sull'interazione con le popolazioni, che è già stata affrontata, ma, per quanto riguarda il MUOS, è in fase di costruzione in quanto ha un'autorizzazione che è stata concessa nel 2011, in un regime del tutto irregolare di autorizzazione. Era stata revocata, ma la revoca è stata, a sua volta, revocata e, quindi, il MUOS è in costruzione. Secondo i piani, dovrebbe essere ultimato – in tal periodo si inizieranno a fare le prove – nel settembre 2014 e dovrebbe poi essere pienamente operativo in primavera 2015. Non c’è, per ora, alcun segnale che le autorità statunitensi attendano un pronunciamento da parte del Parlamento. Segnalo questa circostanza per la vostra attenzione.
  Per quanto riguarda la dismissione delle antenne già esistenti, riporto quanto sostengono gli stessi statunitensi, ossia che il MUOS non sostituisce le antenne NRTF. Le antenne NRTF già esistenti servono per le comunicazioni a breve raggio con sottomarini o altre unità militari. Il MUOS sostituisce un altro sistema completamente obsoleto, i cui satelliti sono in fase di precipitazione dallo spazio.Pag. 13
  Non c’è, quindi, alcuna dismissione in vista delle attuali antenne in funzione, che sono 21 ad alta frequenza e una a bassa frequenza. Due anni fa ne hanno fatto la manutenzione completa. Se io ho un'automobile e la vado a far revisionare completamente, è difficile che poi la dismetta.
  Inoltre, contrariamente agli altri MUOS, questo è messo in una posizione tale che non va dritto al satellite. Il suo alzo sull'orizzonte è di 17 gradi. Questo fa sì che la radiazione diffusa, che non è stata ancora valutata e che dovrà essere valutata per legge, sia molto ampia e, oltretutto, che in zona sismica siano possibilissimi, ma non sono stati valutati, incidenti con errori di puntamento. Anche soltanto questi due fattori fanno sì che la costruzione del MUOS non sia opportuna.
  Io sono disponibile, insieme ad altri scienziati indipendenti e ai colleghi, a fare una valutazione del rischio per vedere il rapporto costi-benefici. Debbo dire che, non avendo mai visto un MUOS installato al Gran Canyon, al Parco nazionale di Yellowstone, a Sequoia o vicino alla Statua della Libertà, la risposta che daremo ve la potrei già anticipare adesso, anche se non ho la palla di vetro: è assolutamente inopportuno in una riserva naturale in zona sismica, a cinque chilometri da un abitato di 20.000 persone, costruire un'installazione del genere.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Ringrazio il professor Zucchetti, le rappresentanti del Comitato NO MUOS Sicilia e i colleghi della Commissione che sono intervenuti e dichiaro chiusa l'audizione. L'indagine conoscitiva, dopo avere ascoltato i rappresentanti degli enti locali, dei vari comitati e dei parchi, proseguirà e si concluderà con le audizioni dei vertici militari e politici del Dicastero della difesa.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.05.

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ALLEGATO 2

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ALLEGATO 3

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