XVII Legislatura

IV Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Giovedì 30 gennaio 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vito Elio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA IN MATERIA DI SERVITÙ MILITARI

Audizione del sindaco del comune di La Maddalena.
Vito Elio , Presidente ... 3 
Comiti Angelo , Sindaco del comune di La Maddalena ... 3 
Vito Elio , Presidente ... 6 
Scanu Gian Piero (PD)  ... 6 
Vito Elio , Presidente ... 7 
Cicu Salvatore (FI-PdL)  ... 7 
Corda Emanuela (M5S)  ... 7 
Vito Elio , Presidente ... 8 
Comiti Angelo , Sindaco del comune di La Maddalena ... 8 
Vito Elio , Presidente ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia: FdI;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ELIO VITO

  La seduta comincia alle 9.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione sul canale satellitare della Camera dei deputati e la diretta televisiva sulla web-tv del sito internet della Camera dei deputati.

Audizione del sindaco del comune di La Maddalena.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del sindaco del comune di La Maddalena nell'ambito dell'indagine conoscitiva in materia di servitù militari.
  Ringrazio e do il benvenuto al dottor Angelo Comiti, sindaco di La Maddalena, per la disponibilità che ha mostrato nei confronti dei lavori della nostra Commissione nell'essere oggi qui presente.
  La Commissione, come certamente saprà il signor sindaco, ha già svolto l'audizione di altri sindaci di comuni interessati alla nostra indagine conoscitiva, precisamente quelli situati presso il Poligono sperimentale di addestramento interforze di Salto di Quirra (PISQ) in Ogliastra e presso la struttura addestrativa di Capo Teulada. L'Ufficio di presidenza della Commissione ha infatti deciso di cominciare questa indagine conoscitiva ascoltando proprio i rappresentanti delle comunità locali e i sindaci dei comuni interessati. Ora stiamo sentendo quelli della Regione Sardegna, ma poi incontreremo anche i sindaci di altri comuni interessati da siti militari ubicati in altre regioni del nostro Paese.
  Se i colleghi sono d'accordo, come prassi, darei la parola subito al sindaco Comiti per un intervento illustrativo. Successivamente, i colleghi che lo riterranno potranno rivolgere al sindaco le domande, alle quali potrà replicare conclusivamente.
  Signor sindaco, La ringrazio ancora, Le do il benvenuto della nostra Commissione e Le do volentieri la parola.

  ANGELO COMITI, Sindaco del comune di La Maddalena. Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Innanzitutto voglio esprimere tutto il mio apprezzamento per questa iniziativa. Ringrazio Lei e la Commissione, in particolare l'onorevole Scanu e l'onorevole Cicu, che, a quanto ho letto, sono stati i promotori di questa iniziativa, che dovrebbe sfociare in una Conferenza nazionale sulle servitù militari da farsi, credo, a breve termine (mi pare in aprile, come indicazione, per lo meno sui documenti che mi è capitato di leggere).
  Non sono qui a parlare di poligoni. Il caso di La Maddalena è un caso particolare. Noi abbiamo un sito sull'isola di Santo Stefano che, fra impianto e servitù imposta per la sua sicurezza, ha un'estensione di circa 17,5 ettari. Non si tratta di una servitù assai grande dal punto di vista dell'estensione territoriale, ma molto importante dal punto di vista qualitativo per le caratteristiche di sicurezza che l'impianto stesso ha, essendo un impianto sotto roccia, almeno secondo le dichiarazioni del Ministero della difesa e soprattutto dello stato maggiore della Marina.
  Ho già partecipato, qualche anno fa, a un'audizione presso la Commissione difesa della Camera. Se non ricordo male era il Pag. 42008. Il Capo di stato maggiore della Marina, non nell'audizione in cui ero presente io, ma in una successiva, disse che quell'impianto era un impianto al quale non si poteva rinunciare. Si tratta di considerazioni che poi sono state ribadite dall'allora Ministro della difesa La Russa, rispondendo a un'interrogazione dell'onorevole Scanu.
  L'impianto e la servitù militare di Guardia del Moro sono in fase di rinnovo. C’è stata di recente la riunione del Comitato misto paritetico per le servitù militari. A quella riunione ho partecipato perché sono stato convocato dalla parte civile del Comitato in qualità di esperto o di conoscitore di questa materia così particolare che riguarda La Maddalena. In quell'occasione ho espresso e ribadito quanto detto negli anni precedenti, cioè che quell'impianto ha un'incompatibilità netta con le strategie di sviluppo di quell'arcipelago, che sono acclarate da una serie di strumenti dei quali ci siamo dotati, a partire dal Piano Paesaggistico regionale (PPR) e dal nostro Piano di sviluppo. Come comune, benché abbiamo appena 12.000 abitanti, siamo stati equiparati ai capoluoghi di provincia e quindi abbiamo avuto le risorse per mettere in campo un piano strategico, che si sviluppa su quindici linee di azione.
  Tutte queste linee di azione non possono che poggiare sulla qualità dell'ambiente e sull'uso dell'ambiente come volano, sul quale poi impostare la strategia di sviluppo.
  Lo stesso Governo italiano di allora, non più tardi di cinque anni fa, ha investito in quel territorio compreso fra l'isola di Santo Stefano, l'isola di Caprera e l'isola di La Maddalena, centinaia di milioni di euro per ristrutturare e risistemare strutture ex militari, che dovevano servire a quella città per accorciare i tempi di una riconversione economica, dovuta alla fuoriuscita del contingente americano, che è stato in quell'isola per circa 35 anni.
  Come è andata la vicenda lo sapete tutti, non mi voglio attardare a spiegarla; fatto sta che quel grande progetto di sviluppo, che insiste nell'area della quale sto parlando, a distanza di cinque anni non ha prodotto neanche un posto di lavoro, ma questa è un'altra questione e speriamo che le cose si mettano in moto quanto prima.
  La particolarità del contenzioso che si è sviluppato in merito alla servitù militare di Santo Stefano sta nel fatto che dal 2008 il comune di La Maddalena ha deciso di ricorrere al TAR Sardegna, avverso l'imposizione della servitù, non essendosi il Comitato paritetico misto pronunciato all'unanimità.
  L'ultima volta, ad esempio, ci sono stati sette voti a favore e sei voti contrari, e voi che siete esperti di questa materia sapete che affinché una servitù possa essere nuovamente imposta quel Comitato si deve esprimere all'unanimità, altrimenti scattano automaticamente delle procedure sulle quali il TAR ha già avuto modo di esprimersi in termini molto chiari.
  Il comune di La Maddalena ha presentato due ricorsi avverso l'imposizione della servitù e li ha vinti tutti e due. Aggiungo che ritengo che la seconda sentenza del TAR sia veramente mirabile dal punto di vista dell'esame degli interessi in gioco.
  Chiaramente il Ministero della difesa ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, il quale ha messo in sospensione la prima e anche la seconda sentenza del TAR, riconoscendo però (noi abbiamo fatto anche un'istanza di prelievo, perché sarebbe ora che si entrasse nel merito di questa vicenda) in termini molto chiari che ambedue gli interessi che sono stati rappresentati sono rilevanti.
  In sintesi, noi diciamo che un impianto come quello, anche se ha le caratteristiche che vengono in qualche modo evidenziate e illustrate dal Ministero della difesa a ragione, sotto certi punti di vista, ha una sua incompatibilità con il contesto all'interno del quale è sistemato.
  Siamo in un parco nazionale in procinto di diventare un parco internazionale, abbiamo delle prospettive che sono legate alle questioni delle quali parlavo, e sinceramente come sindaco di La Maddalena Pag. 5faccio fatica a capire come mai il Governo e il Parlamento nelle sue articolazioni conducano una battaglia incredibile per cercare di portare a casa un risultato, che non era necessitato per la contingenza che abbiamo, che è quello di destinare 3 milioni di euro per l'acquisto di una parte dell'isola di Budelli che è sempre stata privata e quindi non sarebbe cambiato nulla dal punto di vista del regime della proprietà.
  Inoltre, l'isola di Budelli è protetta dai vincoli che ci sono non solo su quell'isola, ma su tutto l'arcipelago e, quindi, un'operazione nei confronti della salvaguardia di quell'isola non avrebbe aggiunto niente di più.
  Santo Stefano non è un'isola dimenticata dell'arcipelago di La Maddalena; Santo Stefano è dentro l'arcipelago ed è parte integrante del Parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena. Pertanto, non si possono usare due binari di valutazione su problemi che alla fine fanno capo allo stesso tipo di questione. Santo Stefano deve in qualche modo essere vista come un'isola dell'arcipelago e del Parco nazionale di La Maddalena.
  Sono cinque anni che scrivo al presidente alla Giunta regionale, ai ministri della difesa che si avvicendano; l'ultima lettera l'ho scritta al Ministro Mauro non più tardi di qualche mese fa, sottoponendogli questo problema.
  In altre parole, mi rendo conto che un impianto come quello non può essere assolutamente chiuso in un battere di ciglia. Chiedo però, e l'ho sempre chiesto, che si possa aprire un tavolo concertativo in cui la regione, il comune, la provincia – quando esisteva, ora abbiamo una situazione molto particolare anche sotto quel punto di vista – e il Ministero della difesa possano costruire un percorso attraverso il quale si possa fare un programma quinquennale o decennale, all'interno del quale, però, ci sia scritto in termini inequivocabili che quell'impianto dovrà trovare allocazione in un altro sito.
  Credo che sia una richiesta legittima, legittimata dalle sentenze alle quali facevo riferimento, che possa anche essere messa in campo.
  Questa è la natura del contendere; la servitù è in fase di rinnovo, come dicevo. Succederà quello che è successo nelle due volte precedenti: il presidente della Giunta regionale sarà chiamato al cospetto del Consiglio dei ministri; il Ministro della difesa imporrà nuovamente la servitù, perché questo lo può fare, adducendo i motivi legati alla difesa nazionale, alla particolarità e indispensabilità dell'impianto; io sarò costretto nuovamente a fare ricorso al TAR. Il TAR si esprimerà e non credo che l'espressione del TAR possa essere differente da quella delle ultime due volte. Come ripeto, soprattutto nell'ultima sentenza, ci sono scritte cose molto importanti.
  A quanto si vocifera, sebbene io sia un sindaco che vive alla periferia dell'impero, si parla di una modifica del Titolo V della Costituzione e via dicendo. Credo che il principio di leale collaborazione fra istituzioni e il principio di sussidiarietà siano princìpi importanti che hanno consentito a questo piccolo sindaco di poter dire qualcosa a difesa della propria collettività dentro una partita come questa.
  Dobbiamo andare incontro nuovamente, per il secondo quinquennio, a una simile situazione senza avere la possibilità di discutere di queste cose, almeno per cercare di contemperare tutte le questioni ?
  Lo dico per chiarezza: la Maddalena è una collettività e una città che è nata e si è sviluppata grazie alla presenza della Marina militare. Noi abbiamo un rapporto speciale con questa Forza armata. La Regia Marina è nata a La Maddalena, grazie al barone Des Geneys e a tutti quelli che sono venuti dopo. Dalla Regia Marina Sarda è poi nata la Marina militare.
  Abbiamo una scuola di formazione della Marina militare strabiliante. Credo che sia un complesso che dal punto di vista delle potenzialità strutturali e delle Pag. 6competenze non ha pari in Italia. Oggi questo complesso è sottoutilizzato e sottodimensionato.
  Ritengo che la presenza della Marina militare a La Maddalena vada riparametrata, mettendo al centro della discussione il rilancio e l'attivazione di un meccanismo che valorizzi quella scuola e le costruisca intorno delle sinergie con essa compatibili. La Marina militare è un fiore all'occhiello di quella città e io spero che continui ad esserlo per molto tempo.
  Tuttavia, quella presenza va riparametrata. Noi non possiamo più essere iscritti in nessun elenco come comune militarmente importante. Lo siamo stati prima e dopo la Prima guerra mondiale e durante la Seconda guerra mondiale. Lo siamo stati perché abbiamo dato tanto alla difesa nazionale e internazionale, con la presenza dei sommergibili a propulsione nucleare – guarda caso – nell'isola di Santo Stefano. Oggi credo che le caratteristiche di quel tipo di sito, anche per questioni di carattere militare a livello internazionale, non depongano più verso un utilizzo come quello.
  Cosa chiedo, dunque, alla Commissione ? Di farsi interprete e portavoce di questo tipo di esigenza e di questa voglia ponderata, e credo espressa in termini seri, di discutere di tale questione, per disincagliare questo problema dalle sabbie mobili delle aule giudiziarie, anche se chiaramente stiamo parlando di tribunali che si occupano di questioni di carattere amministrativo.
  Ho portato una serie di documenti, che lascerò al presidente e alla Commissione, che consentono di capire in termini più puntuali tutto quello che ho succintamente descritto.

  PRESIDENTE. La ringrazio della disponibilità. L'attenzione della Commissione, come vede, è assicurata. Naturalmente i documenti saranno acquisiti agli atti dell'indagine conoscitiva e messi a disposizione di tutti i colleghi.
  Do la parola i colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  GIAN PIERO SCANU. Signor presidente, desidero anch'io unirmi al suo ringraziamento nei confronti dell'amico sindaco di La Maddalena, del quale abbiamo apprezzato la chiarezza e la compiutezza dell'intervento, che, almeno a mio avviso, ha posto questa Commissione nella condizione di valutare un'eventualità della quale intendo parlare molto brevemente, rivolgendo nel contesto un invito ai colleghi.
  Quello di La Maddalena, come ci è stato confermato dall'intervento del sindaco, è un problema particolare. Non mi riferisco alla beffa che le note vicende del mancato G8 hanno aggiunto al danno di una presenza militare certamente gradita, ma estremamente onerosa per quella popolazione.
  La Maddalena ha di fatto sottoposto se stessa a un'economia di tipo militare e oggi viene ingiustamente e anche beffardamente accusata di aver provocato la propria crisi a seguito dell'allontanamento degli americani. È una cosa assolutamente falsa, perché, com’è noto a chi sia informato e a chi non voglia mentire, gli americani sono andati via perché hanno ritenuto di dover andare via.
  Questo, però, è un discorso che magari potremo riprendere. Ciò che vorrei chiedere alla cortesia Sua, signor presidente, e a quella dei cari colleghi è di voler dedicare a La Maddalena un capitolo a parte. Come abbiamo avuto modo di vedere confermato questa mattina, la questione merita un trattamento specifico. Lo merita non solo in una logica dignitosamente e decorosamente risarcitoria nei confronti di una comunità che ha soltanto dato; lo merita anche per le ragioni che il sindaco ha mirabilmente tracciato e che diventano di particolare attualità alla luce dell'azzardo dialettico del Ministro della difesa, il quale, non più tardi di avantieri, in occasione di una cerimonia di saluto della Brigata Sassari che si accinge a partire in missione, nella città di Olbia, ha ritenuto di dover sentenziare, con piglio e con sgradevole supponenza, riguardo alla volontà – non solo propria, ma anche del Pag. 7Governo – di mantenere pressoché inalterato l'impianto delle servitù militari. Tutto ciò in un contesto assolutamente estraneo a questo argomento e, quindi, verosimilmente sulla spinta di un tentativo di provocazione nei confronti del popolo sardo, il quale notoriamente chiede, senza forme di irredentismo o di lotta armata, che venga rivista la condizione del proprio territorio.
  Quello dell'isola di Santo Stefano è un esempio classico di arroganza politica e, per certi versi, istituzionale. Si tratta di non voler aprire un presunto vaso di Pandora perché chissà che cosa succederebbe se si dovesse riconoscere l'inutilità anche di una sola presenza di servitù militari. Concludo, per ragioni anche di economia dei lavori, confermando, per quello che può valere, la sicura importanza che i nostri lavori avranno, soprattutto in quella che sarà la fase propositiva. A me scappa sempre un po’ la frizione in questi casi. Ho sempre la tentazione di aggiungere un trattino e dire anche «prescrittiva». Mi rendo conto che non sempre questo è possibile, ma la forza degli argomenti è tale, signor presidente e colleghi, da metterci quantomeno nella condizione di argomentare con forza.
  Se noi riusciremo, come abbiamo deciso in occasione dell'ultimo incontro, a concludere i lavori auspicabilmente entro il prossimo mese, potremmo in quell'occasione dedicare un capitolo speciale alla situazione di La Maddalena, che la brillante relazione del sindaco oggi ha messo in luce in tutta la sua drammatica importanza.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Scanu, per le sue parole.

  SALVATORE CICU. Ringrazio il sindaco per averci voluto rappresentare in maniera obiettiva sia gli elementi storici sia quelli attuali rispetto alla situazione di La Maddalena.
  La valutazione che ho sempre dato, accompagnando un po’ l'uscita degli americani in quel periodo da La Maddalena, non è esattamente quella del collega Scanu. È evidente che, quando ci sono rapporti di collaborazione, questi devono essere condivisi. Nel momento in cui ci fu una posizione politica (allora molto forte) da parte del presidente della Regione, il presidente Soru, compresa anche la parte politica – eccetto, devo dire obiettivamente – quella dell'amministrazione locale, è evidente che gli americani, anche in termini geostrategici per la sicurezza, ritennero di addivenire a delle richieste che furono rappresentate dal Ministero della difesa.
  Sugli aspetti della presenza e della mancata presenza non voglio aggiungere trattini, perché è sotto gli occhi di tutti il fatto che comunque un'economia in quel passaggio andò via. Era un'economia che rappresentava una presenza significativa e centrale per la vita di una comunità, che è un'isola nell'isola. Una comunità che è un gioiello incastonato in una delle parti più belle del mondo, anche non sostenuta come sicuramente doveva e deve essere sostenuta per riprendere un percorso di speranza e di crescita.
  Concludo dicendo che condivido la richiesta del sindaco: credo che sia oggi necessario fare una valutazione complessiva. Quindi, se la valutazione è quella che ha visto la parte importante dell'economia andare via, non può restare ancora un fardello e un peso che si aggiunge alla difficoltà e alla crisi che quel territorio e quella comunità attraversano.
  È evidente che questa è un'indagine conoscitiva, che la conclusione è semplicemente quella di una valutazione che la Commissione realizzerà con la possibilità di fare delle proposte al Governo, secondo le forme e i limiti consentiti, ma è evidente che io sono disponibile a raccogliere le istanze della comunità di La Maddalena, per far sì che ci sia una rivisitazione complessiva rispetto a questo aspetto.

  EMANUELA CORDA. Anch'io ringrazio il sindaco e ribadisco quanto detto dai colleghi. Evidentemente La Maddalena non merita questo trattamento. Sicuramente Pag. 8quello che è accaduto a seguito del mancato G8 ha creato un deficit economico, anche perché dopo la partenza degli americani si auspicava un rilancio di questa economia turistica, che purtroppo non è avvenuto.
  Possiamo infatti pensare qualunque cosa, ma quella presenza rappresentava, come ha ribadito anche il collega Cicu, un'economia per il territorio, e su questo non v’è dubbio; peraltro, c’è stato il problema di reintegrare i lavoratori, quindi non solo non si è creato l'indotto turistico, ma in più c’è stato anche questo problema.
  Dopo il G8 si parlava di bonifiche, di creare a La Maddalena un polo per la cantieristica navale da diporto. Vorrei capire a che punto siano questi progetti soprattutto sul fronte delle bonifiche, anche perché, se non sbaglio, nell'ottobre del 2013 comunque sono stati previsti nuovi stanziamenti – circa 11 milioni di euro se non erro – per le bonifiche. Volevo capire, appunto, se effettivamente questi soldi sono nella vostra disponibilità o no. Una parte dovrebbe essere stanziata dalla regione, un'altra dal Ministero, però so che ci sono un po’ di problemi anche su questo punto, dunque vorrei capire quale sia lo stato attuale della situazione.

  PRESIDENTE. Do adesso la parola al sindaco Comiti per la replica.

  ANGELO COMITI, Sindaco del comune di La Maddalena. Mi pare che, al di là di alcune valutazioni di fondo, gli interventi dell'onorevole Scanu e dell'onorevole Cicu concordino almeno sul fatto che su La Maddalena occorre mettere in campo un'iniziativa che abbia un'attenzione particolare, perché di un caso particolare effettivamente si tratta. Esprimo, quindi, il mio apprezzamento nei confronti delle dichiarazioni fatte in questo senso.
  Io dico sempre ai miei concittadini, anche per farmi un po’ di coraggio come sindaco, che è inutile camminare in avanti con la testa girata all'indietro. La vicenda della fuoriuscita del contingente americano è una vicenda ormai cicatrizzata. Ha lasciato sul campo una situazione pesante, perché gli americani a La Maddalena non erano tre, quattro o cinquanta; erano 2600. Quell'economia è andata via.
  Sui motivi politici possiamo anche continuare a dividerci, ma solo per scrivere delle pagine di storia col senno di poi o di letteratura. Il fatto è che dal febbraio del 2007 quel contingente è andato via. Quell'economia, comunque importante, non è stata sostituita da niente. Il grandissimo intervento e, a mio giudizio, il mirabile progetto di carattere economico, istituzionale e politico messo in campo a La Maddalena per lo svolgimento del G8 era un palliativo, se vogliamo. Lo svolgimento del G8 a La Maddalena, i tre o quattro giorni del summit erano stati utilizzati per indirizzare in quell'arcipelago e in quella città delle risorse importanti per riorganizzare strutture militari importanti.
  L'intervento sull'ex arsenale militare, che ora è in totale stato di abbandono, è costato da solo – perché poi ce ne sono stati degli altri – se non ricordo male, intorno ai 180-190 milioni di euro. Questo sito ha una superficie di 150 mila metri quadri, con 40 mila metri quadri di superficie coperta riorganizzati perfettamente; ha banchine predisposte per ospitare 470 barche dislocate nei segmenti più diversi (si parte da quelli più piccoli e si arriva sino a mega yacht che vanno oltre i 100 metri). Inoltre, ha una parte, che doveva essere adibita alla cantieristica navale con il posizionamento di un travel lift da 500 tonnellate nominali, con un'officina da 5 mila metri quadri e con una serie di altre cose che andavano nell'indirizzo di una vocazione storica di quella città.
  Noi viviamo sul mare e abbiamo competenze in quel tipo di situazione; sono competenze multiple, dovute anche alla scuola di formazione della Marina; il vecchio arsenale aveva corsi di formazione quando erano impiegati lì circa mille dipendenti.
  Poi, andando avanti negli anni, il Ministero della difesa si è disimpegnato sotto certi punti di vista e si era arrivati a uno Pag. 9sparuto numero di persone (120-130) che la mattina si presentavano e non sapevamo neanche che cosa fare.
  L'onorevole Corda mi ha chiesto quale è lo stato dell'arte.
  Innanzitutto l'arsenale ha un gestore, che ora andrebbe finalmente richiamato alle proprie responsabilità. Si tratta del gruppo Mita Resort che fa capo alla dottoressa Marcegaglia, che avrebbe dovuto versare 31 milioni di euro una tantum al Governo, ma per tante ragioni non lo ha fatto e da due anni a questa parte ha chiuso i lucchetti. C’è una persona di guardia a quell'impianto, che è completamente abbandonato.
  Io ci sono stato di recente, perché in Sardegna, come sapete, ci sono le elezioni regionali e ho accompagnato qualcuno che quell'impianto non l'aveva mai visto. C’è davvero da rimanere sconcertati per lo stato di abbandono di una struttura che potrebbe dare centinaia di posti di lavoro, non solo a La Maddalena, ma a tutta la Sardegna.
  Lo Stato che cosa ha fatto ? Ha riordinato la Protezione civile attraverso la legge n. 100, del 12 luglio 2012.
  Io ho lavorato «a stretto contatto», in un periodo abbastanza lungo, con la Protezione civile, ma questa si occupava dell'organizzazione della sagra della salsiccia. Era giusto mettere ordine in quella questione, soprattutto in funzione delle cose che sono successe a La Maddalena, però non doveva essere consentito alla Protezione civile di sfilarsi dalla gestione commissariale di quel posto, finché le cose non erano ultimate. Lo hanno fatto per altri siti, ma non per La Maddalena.
  Arriviamo, poi, onorevole Corda, alla deperimetrazione del sito da sito di interesse nazionale a sito di interesse regionale. Il Ministero dell'ambiente, che aveva il compito specifico di vigilare sulle bonifiche, a un certo punto con un decreto ha trasferito le competenze alla regione e al comune. Paradossalmente, il comune di La Maddalena, in un accordo sottoscritto con la regione e il Ministero dell'ambiente, si è dovuto sobbarcare l'onere di diventare soggetto attuatore delle bonifiche dentro l'arsenale. È un'assunzione di responsabilità incredibile e paradossale. In Sardegna abbiamo una legge che dice che delle bonifiche dei siti di interesse regionale si devono occupare i comuni.
  C’è un quadro di risorse dove non è stato aggiunto niente, onorevole Corda, ma sono state sottratte risorse. Noi abbiamo 11 milioni di euro di provenienza in parte regionale e in parte del Ministero dell'ambiente, sui quali c’è stata anche una coda di ritardi, perché la Ragioneria dello Stato in prima battuta aveva detto che la Protezione civile non poteva girare direttamente alla regione quelle risorse. Abbiamo risorse per 11 milioni, a fronte di un progetto di bonifica (che dovrà essere rivisitato e si farà anche qualche economia) che ne costa 19.
  Io mi chiedo – e concludo – se è possibile che, per 8 milioni di euro, a fronte di un investimento di centinaia di milioni di euro che sta lì a subire le ingiurie del tempo e degli agenti atmosferici e che non ha prodotto assolutamente niente, pur avendo una potenzialità incredibile, si debba mettere in croce una cosa come questa. La ritengo una circostanza inverosimile e assurda.
  È vero che viviamo in un periodo di vacche magre e recuperare le risorse non è assolutamente semplice – lo vediamo in tante situazioni – però si trovano i 3 milioni di euro per comprare una parte di Budelli. Scusate se ritorno su quella questione.
  Lo stato dell'arte è questo. Noi siamo soggetti attuatori e dovremmo dare l'incarico, nel momento in cui transitano le risorse, per la rimodulazione del progetto di bonifica. Lo manderemo in appalto. Nel frattempo, la Regione ha già dato incarico all'ARPAS di effettuare la caratterizzazione nella darsena esterna, perché era stata oggetto di un sequestro della procura della Repubblica. La procura della Repubblica ha imposto una caratterizzazione per vedere che cosa si debba fare, ma non ci Pag. 10saranno grandi cose da fare, per ammissione stessa della procura della Repubblica.
  Scusatemi se mi sono dilungato, ma quando parlo di queste cose divento logorroico, perché sono ormai nella carne della mia collettività da troppo tempo.

  PRESIDENTE. Siamo noi che La ringraziamo, signor sindaco Comiti, per la disponibilità e l'attenzione che ha avuto nei confronti della Commissione; disponibilità e attenzione che, come ha visto, sono sicuramente ricambiate dalla Commissione, la quale poi valuterà, nel prosieguo dell'indagine conoscitiva e dei documenti conclusivi, la posizione della sua isola e del suo comune.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.45.