XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo

Resoconto stenografico



Seduta n. 84 di Giovedì 16 novembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori.
Catania Mario , Presidente ... 3 

AUDIZIONI IN MATERIA DI CONTRASTO DELLA CONTRAFFAZIONE NEL SETTORE FARMACEUTICO

Audizione del Comandante dei NAS, dell'Arma dei Carabinieri, Adelmo Lusi.
Catania Mario , Presidente ... 3 
Lusi Adelmo , Comandante dei NAS dell'Arma dei Carabinieri ... 3 
Catania Mario , Presidente ... 9 
Russo Paolo (FI-PdL)  ... 9 
Senaldi Angelo (PD)  ... 10 
Catania Mario , Presidente ... 10 
Lusi Adelmo , Comandante dei NAS dell'Arma dei Carabinieri ... 10 
Catania Mario , Presidente ... 11 

Esame della proposta di relazione sul contrasto al fenomeno della contraffazione in sede internazionale (relatore on. Senaldi):
Catania Mario , Presidente ... 12 
Senaldi Angelo (PD)  ... 12 
Catania Mario , Presidente ... 13 

ALLEGATO: Documentazione presentata dal Comandante dei NAS ... 14

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MARIO CATANIA

  La seduta comincia alle 14.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Comandante dei NAS, dell'Arma dei Carabinieri, Adelmo Lusi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in materia di contrasto della contraffazione nel settore farmaceutico, del Comandante dei NAS dell'Arma dei Carabinieri, Adelmo Lusi, che è accompagnato dal Tenente Colonnello Vincenzo Ingrosso e dal Maggiore Sergio Tirrò.
  Do la parola al Comandante Lusi per lo svolgimento della relazione.

  ADELMO LUSI, Comandante dei NAS dell'Arma dei Carabinieri. Desidero ringraziare lei e gli onorevoli deputati componenti di questa Commissione per aver consentito all'Arma dei Carabinieri e, in particolare, al Comando Carabinieri per la tutela della salute, che ho l'onore di comandare da cinque mesi, di illustrare, ancorché sommariamente, i compiti istituzionali dei NAS e le attività svolte negli ultimi anni nel settore farmaceutico, con un focus sull'ultimo periodo, cioè dall'audizione del Generale Vincelli, mio predecessore, avvenuta in questa stessa sede il primo marzo di quest'anno.
  Do per acquisito e per scontato il lavoro del Generale Vincelli, quindi quello di cui io parlerò è successivo.
  Saltando i compiti generali del Carabinieri del NAS, andrei direttamente ai nostri compiti in campo farmaceutico. I compiti di vigilanza sul settore del farmaco e della sanità sono antichi, per quanto riguarda i Carabinieri del NAS, ma, via via, sono aumentate le competenze, a seguito di decreti che si sono succeduti, fino all'ultimo del 2015, che ha istituito il nostro Nucleo presso l'AIFA, quindi nel documento che abbiamo prodotto è riportato tutto quello che noi oggi facciamo.
  Svolgiamo una vigilanza sulla contraffazione farmaceutica in generale, ma facciamo anche lotta al doping. Ogni giorno, i nostri militari eseguono prelievi su uomini, su atleti e su sportivi, ma anche su animali.
  Vigiliamo sull'indisponibilità e sulla carenza dei farmaci in campo nazionale perché, purtroppo, questo è un settore di grande delicatezza, sul quale mi soffermerò più avanti.
  Recentemente ci sono stati assegnati i compiti di vigilanza anche sui cosmetici. Si tratta di un'altra branca molto importante, per la diffusione nella nostra società di questi prodotti.
  I NAS procedono al campionamento di farmaci e di sostanze attinenti al settore farmaceutico in continuità con l'Istituto superiore di sanità, cui consegniamo i campionamenti per evidenziare tracce di non conformità.
  Facciamo parte della commissione per la tracciabilità dei farmaci istituita presso l'AIFA. Ci interessiamo del contrasto alle truffe al Servizio sanitario nazionale. Purtroppo, Pag. 4 riscontriamo spesso false prescrizioni mediche, dovute a connubi illeciti tra farmacisti e medici.
  Da qualche tempo, ci interessiamo della vendita online dei farmaci, che è uno degli argomenti un focus del mio intervento.
  Infine, esercitiamo una vigilanza anche per quello che attiene alla sperimentazione di medicinali.
  Prima di entrare nel cuore della mia presentazione, vorrei spendere due parole sul Nucleo Carabinieri AIFA, che è stato istituito, se non sbaglio, il 5 marzo 2017. Si tratta di una lungimirante iniziativa del Comando generale, in collaborazione con il Ministero della salute e, naturalmente, con l'AIFA. L'AIFA ha enormemente gradito, attraverso il suo direttore, il professor Melazzini, l'istituzione di tale Nucleo nella sua sede.
  In questo momento, stiamo cercando di capire se compiti assegnati siano ancora perfettamente adeguati, anche se direi di sì, e stiamo anche valutando di assegnare al Nucleo Carabinieri AIFA qualche altro compito.
  Attualmente, in base al decreto, i compiti assegnati riguardano la vigilanza sul rispetto delle norme anticorruzione e sulle negoziazioni condotte dall'AIFA, in particolare nel momento in cui viene fissato il prezzo dei rimborsi per i vari farmaci. Cerchiamo di vigilare anche sulle truffe in danno del Servizio sanitario nazionale e di quello regionale, su cui abbiamo un importante asset. Valutiamo e vigiliamo eventi avversi, soprattutto quando è necessario ritirare immediatamente dal mercato farmaci non più conformi o con anomalie. Non solo attraverso il Nucleo Carabinieri AIFA, ma anche attraverso tutti i NAS sul territorio, raccogliamo infine fonti informative per il monitoraggio della assistenza farmaceutica.
  Arriviamo al cuore del nostro problema: la contraffazione. Innanzitutto, la contraffazione è un fenomeno di pochissima rilevanza per quanto attiene al commercio nazionale e ufficiale. In effetti, nei canali ufficiali, abbiamo trovato pochissime volte farmaci contraffatti. Mi riferisco a produttori, grossisti e farmacie. Possiamo andare con grande fiducia ad acquistare farmaci presso le farmacie perché, raramente, se non con qualche eccezione trascurabile, abbiamo riscontrato una non conformità.
  Il problema grosso, invece, è quello del canale web ed è questa la nostra emergenza, se vogliamo usare questo termine. Perché? La diffusione di internet e la diffusione del e-commerce praticamente hanno consentito a ogni cittadino di potersi collegare a un sito web, ritenendo di poter contare sul fatto di essere completamente anonimo, pagando con strumenti elettronici, quindi senza denaro, sfruttando i prezzi ritenuti estremamente vantaggiosi rispetto ai prezzi di mercato e, soprattutto, sapendo che è molto difficile individuare la tracciabilità di questi prodotti. C'è una difficoltà oggettiva che incontriamo nell'individuazione delle località da cui partono questi farmaci o queste sostanze.
  Come cerchiamo di affrontare quest'emergenza? La cosa più importante è l'attività di contrasto, che cerchiamo di attuare nell'ambito degli scali doganali.
  Nell'ambito degli scali doganali, operiamo attraverso il Nucleo Carabinieri AIFA, con l'AIFA stessa, con il Ministero della salute, con l'Interpol e con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, con cui abbiamo rapporti intensi e quotidiani.
  Tutto ciò ci può portare e ci porta, attraverso un filtro, che poniamo in essere usando uno scanner, a individuare spedizioni apparentemente anonime. Con l'occhio, l'esperienza e la capacità informativa di questi enti, riusciamo a capire che contengono farmaci e sequestriamo quello che troviamo all'interno per vedere di che cosa si tratta. Molto spesso, non sappiamo di che cosa si tratta, quindi ci possono essere dei farmaci, ma non lo sappiamo, perché il contenuto della confezione è anonimo. Troviamo pasticche, compresse o, comunque, fiale completamente anonime, quindi c'è la necessità di un campionamento per poi essere valutate e investigate.
  Un problema grosso che intendo rappresentare riguarda la carenza e l'indisponibilità dei farmaci. Con il termine tecnico «carenza», ci riferiamo a una mancata produzione del farmaco. Per un determinato Pag. 5 farmaco necessario, l'azienda produttrice si può trovare in difficoltà nella produzione, quindi si determina una carenza del prodotto sul mercato.
  L'indisponibilità, invece, attiene al commercio del farmaco, nel senso che l'azienda lo produce regolarmente, però il circuito del commercio è un po’ falsato.
  Per quanto riguarda l'indisponibilità dei farmaci, presso l'AIFA è stato costituito, da tempo, un tavolo tecnico perché, dal territorio, il problema arriva poi al centro, quindi deve essere analizzato e monitorato continuamente.
  Presso l'AIFA, è stato costituito un tavolo tecnico, cui partecipano il NAS, gli assessorati regionali, la Federazione ordini farmacisti italiani, Farmindustria e le associazioni di categoria.
  A tutto ciò, si aggiunge anche un'attività di monitoraggio, che facciamo attraverso i nostri 38 NAS diffusi sul territorio del nostro Paese e attraverso gli attori sottoposti ai nostri controlli, ossia le farmacie e i grossisti.
  Perché avviene l'indisponibilità di un farmaco? Quasi sempre, l'indisponibilità dei farmaci più importanti e di quelli con i costi più alti è dovuta a vendite verso l'estero. Si tratta di farmaci di Fascia H, cioè di farmaci utilizzati esclusivamente in ambito ospedaliero, non in vendita al pubblico, e di quelli di Fascia A, che possono essere venduti esclusivamente nelle farmacie.
  Abbiamo rilevato un aumento di esportazioni nei Paesi extraeuropei. Abbiamo anche evidenziato l'assenza dell'annullamento del bollino farmaceutico.
  Come sappiamo, ogni farmaco ha una bollinatura: c'è una fascetta ad attestare la bontà e la genuinità del farmaco. Inoltre, quando viene venduto il farmaco, questo bollino deve essere eliminato. Purtroppo, nella vendita verso l'estero, questo non sempre accade, quindi la confezione che parte dall'Italia e arriva all'estero non viene «sbollinata», come diciamo noi, cioè non viene annullato il bollino. Qualche organizzazione (anche straniera) recupera il bollino non annullato e lo fa rientrare in Italia, magari nel circuito delle farmacie, per cui qualche farmacista utilizza il bollino sulla ricetta e qualche medico prescrive quel farmaco. In genere, si tratta di farmaci molto costosi per cure particolari.
  Praticamente, chi esercita quest'attività guadagna due volte perché, la prima volta, vende il farmaco all'estero e, la seconda volta, lo mette in carico del Servizio sanitario nazionale, quindi realizza un guadagno notevole.
  Perché avviene questo fenomeno? Molti dei farmaci in vendita in Italia hanno un costo superiore nei Paesi extraeuropei, ma anche in molti Paesi dell'Unione europea. I nostri farmaci sono molto cari all'estero, quindi c'è convenienza a portarli all'estero.
  Insieme a fenomeni di accaparramento in ambito nazionale, tutto ciò determina l'indisponibilità di un farmaco presso le farmacie, per cui al cliente che va in una farmacia a chiedere un farmaco viene detto che quel farmaco non è disponibile.
  Quanto ho appena spiegato riguarda, in effetti, un commercio parallelo del farmaco. Perché avviene questo fenomeno? Perché c'è un'attenzione particolare sotto quest'aspetto? Intanto, manca una specifica normativa per disciplinare la vendita dei farmaci a uso ospedaliero, evitando sperequazioni tra costo a carico del Servizio sanitario nazionale e prezzo di libera vendita. Qualche volta, si verifica che il prezzo pagato dal nostro Servizio sanitario nazionale sia superiore a quello della libera vendita.
  Un altro aspetto importante da sottolineare riguarda l'assenza di una sanzione relativa all'obbligo di annullamento del bollino – mi riferisco all'esempio che ho fatto prima – e il rischio di possibili truffe, come, in effetti, ci sono state, per rimborsi illegali di specialità medicinali.
  Si rileva anche l'assenza di una specifica normativa che imponga al grossista la vendita di medicinali a favore del fabbisogno nazionale. Non c'è un obbligo da parte del grossista di vendere le medicine, almeno per una certa percentuale, a farmacie italiane.
  Si evidenzia, inoltre, l'assenza di un quadro sanzionatorio più chiaro e incisivo per impedire la distorsione della filiera, Pag. 6quindi credo che si possa e si debba migliorare il nostro corpo normativo.
  Dal punto di vista statistico, il fenomeno dei furti di farmaci è abbastanza in riduzione, anche se non è cessato. Rispetto ad anni critici, quali sono stati il 2013, il 2014 e il 2015, stiamo osservando una contrazione dei furti di farmaci, anche perché il modus operandi è ormai noto: solitamente, un basista all'interno di ospedali o di ingrossi individua la bacheca o l'armadio o lo scaffale dove sono ubicati i farmaci (quasi sempre farmaci per la disfunzione erettile o per le terapie antitumorali, che sono molto costosi) ed esegue il furto, potendo godere di apparati criminali e di organizzazioni, che, pur non essendo direttamente collegate, provvedono alla reimmissione sul mercato illegale dei farmaci esportati. La mancanza di una bollinatura precisa ci impedisce anche di accertare quando un farmaco è provento di furto o meno.
  Come ho detto, i furti sono in lieve diminuzione, mentre sono aumentate le denunce di smarrimento di farmaci lungo la filiera, dall'azienda al grossista e dal grossista al farmacista o all'ospedale. Questi casi sono aumentati e stiamo monitorando questo tipo di nuova fattispecie.
  Che cosa si può fare? Il Regolamento 2016/161 dell'Unione europea ha introdotto, non ancora per l'Italia, ma per alcuni Paesi dell'Unione europea, un sistema di tracciabilità europea del farmaco.
  Praticamente, si vuole arrivare – questa è la novità – a individuare con un bollino particolare ogni singola confezione del farmaco, mentre, attualmente, possiamo accertare solo la tracciabilità di un farmaco perché ci fermiamo al lotto. Per esempio, se, nell'ambito di un lotto di 10.000 confezioni di farmaci, ne vengono rubate 5.000, possiamo sapere qual è il lotto, ma non riusciamo a sapere, tra le due confezioni, quale sia quella rubata e quale sia quella che è andata dal regolarmente sul mercato. Il Regolamento 2016/161 dell'Unione europea ci potrà consentire di arrivare alla singola confezione.
  Per quanto riguarda l'Italia, abbiamo il dovere di uniformarci a questo Regolamento entro il 2025.
  Personalmente, avendo avuto dei contatti per la bollinatura con il direttore del Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che in questo momento produce in house tutti i bollini per quanto riguarda i farmaci, posso riferirvi che ci è stato detto che l'Italia potrebbe essere già pronta ben prima del 2025, forse già da quest'anno o dal prossimo anno.
  Questo sistema potrebbe veramente dare una svolta nel favorire le forze dell'ordine e i produttori per l'individuazione dei farmaci contraffatti o, comunque, dei farmaci oggetto di furto.
  Nel documento che ho consegnato, ci sono anche altre tabelle, mentre nella presentazione ne ho inserite soltanto due per dare un po’ l'idea della nostra attività operativa di quest'anno, fino a ottobre 2017.
  Ci sono stati 9.500 controlli nel settore farmaceutico. Sono state 59 le persone arrestate, 2.200 quelle deferite a piede libero all'autorità giudiziaria e più di 1.000 quelle segnalate alle autorità amministrative. Abbiamo eseguito il sequestro di 749.000 confezioni di farmaci e di 650.000 fiale e compresse e sono state sequestrate o chiuse 119 aziende. Lo dico per spiegare quali sono gli ambiti in cui ci muoviamo e quali i reati che contestiamo.
  Il reato più comune è la falsità in atti per le ricette mediche, come si evinceva anche da quello che ho detto poco fa. A questo reato, seguono: le truffe in danno del Servizio sanitario nazionale (ben 514); l'esercizio abusivo delle professioni sanitarie; il commercio di sostanze anabolizzanti; il commercio di farmaci guasti o imperfetti; la somministrazione di farmaci in modo pericoloso; la produzione, il commercio e l'importazione illegali di farmaci; la ricettazione di farmaci; la violazione in tema di farmaci e stupefacenti, in base al DPR n. 309 del 1990.
  Dal punto di vista amministrativo, si rilevano: la violazione di normative regionali per le strutture sanitarie, essendo la sanità di competenza delle regioni, nonché la violazione delle normative sulla distribuzione e sulla dispensazione dei farmaci.
  Nel documento troverete anche una serie di operazioni fatte in varie località Pag. 7d'Italia, però mi vorrei soffermare sull'operazione Pangea. L'operazione Pangea è ormai nota. Quest'anno, siamo arrivati alla decima edizione, che si è svolta tra settembre e ottobre. Si tratta di un'operazione organizzata da Interpol, cui, quest'anno, hanno partecipato 123 Paesi. In una settimana, sono stati controllati gli scali aeroportuali per il controllo dei farmaci in ingresso in Europa.
  Vi riferisco ora i risultati ottenuti a livello mondiale: in una settimana di controlli nei 123 Paesi partecipanti, sono stati sottoposti a sequestro 25 milioni di unità di farmaci.
  Per quanto riguarda l'Italia, abbiamo monitorato otto siti aeroportuali. Tramite scanner, sono state controllate oltre 4.000 spedizioni e ne sono state bloccate quasi 2.000, sequestrando un contenuto costituito complessivamente da 96.000 pezzi, tra compresse e capsule.
  Quest'operazione dà l'idea di quanto la contraffazione (o, comunque, il commercio non legale di farmaci) sia importante e abbia una diffusione, oltre che un movimento di denaro, veramente molto elevata.
  Il 31 ottobre, i Carabinieri del NAS di Milano, al termine di un'attività che si è prolungata per molto tempo, hanno proceduto all'arresto di sette persone, mentre 2.400 persone sono state denunciate come acquirenti. Sono stati sequestrati quasi 3 milioni di compresse e fiale di farmaci soprattutto per la disfunzione erettile, come ho detto prima, e per il trattamento della calvizie, dell'obesità e della depressione. Inoltre, sono state sequestrate 62.000 compresse e fiale di farmaci ad azione anabolizzante e/o stupefacente.
  Queste sono, quindi, le ultime due operazioni e si sono concluse da poco.
  Il G7 della salute si è svolto a Milano tra il 5 e il 6 novembre scorsi e ha visto la partecipazione di tutti i Ministri della sanità del G7. I Carabinieri per la tutela della salute, di concerto con il Ministero della salute e con il Comando generale, hanno organizzato un evento a latere sul problema della contraffazione farmaceutica, cui hanno aderito i Paesi del G7, con i responsabili delle rispettive agenzie per il farmaco, nonché, tra gli organismi internazionali, l'Interpol, l'Europol e il Consiglio d'Europa, ma anche il settore privato.
  Questi sono gli aspetti evidenziati dai nostri operatori e gli spunti che sono emersi: per quanto riguarda l'AIFA, i farmaci più sequestrati sono quelli per il trattamento delle disfunzioni erettili e quelli contenenti tossine botuliniche.
  Dal 2013, i furti di medicinali risultano in calo. Questo dato deriva dal database molto importante di Medicrime, ma anche dalla banca dati centrale del Ministero della salute.
  La Food and Drug Administration ci ha confermato quello che già sapevamo: internet è il canale prioritario per l'acquisto di farmaci illegali. In effetti, quel canale è favorito dall'uso di software in grado di nascondere l'indirizzo del protocollo internet e dall'uso della moneta virtuale, anche perché seguire la via del bitcoin comporta ancora qualche problema.
  Solo per curiosità, posso dirvi che il bitcoin due anni fa valeva 200 euro e, in base a una quotazione del primo ottobre, siamo arrivati a 3.600 euro per ogni bitcoin.
  Il rappresentante americano ci ha anche detto che le nazioni più portate alla produzione di farmaci illegali sono: USA; Pakistan; Turchia; India; Cina.
  Per quanto riguarda la Gendarmeria nazionale francese, da qualche tempo, è stato creato l'Ufficio centrale per la lotta contro i danni all'ambiente e alla salute pubblica, anche per contrastare il crimine farmaceutico. Anche loro sono in contatto con Europol e, per la parte giudiziaria, con Eurojust e anche loro si accorgono che le frontiere europee consentono spostamenti di farmaci in maniera abbastanza facile.
  L'agenzia delle dogane tedesca ha notato nei sequestri eseguiti negli ultimi tempi un trend in crescita dei farmaci dopanti contraffatti. L'Europol ha ribadito il punto di vista americano: la maggior parte dei farmaci viene ordinata online e l'82 per cento viene consegnato tramite posta. Inoltre, si stima in 16 miliardi di euro all'anno il profitto per le organizzazioni criminali. Direi che 16 miliardi sono veramente tanti. Pag. 8
  Per quanto riguarda Europol, ho già descritto l'operazione Pangea, che ha coinvolto 123 Paesi, 51 milioni di dollari, 400 persone arrestate, 3.548 siti internet oscurati.
  Sulle conclusioni del nostro evento a latere del G7 della salute, non avendo la personalità giuridica per procedere a raccomandazioni, abbiamo individuato alcuni suggerimenti per quanto riguarda i Paesi partecipanti.
  Abbiamo ritenuto necessario cominciare a pensare all'elaborazione di una normativa in campo europeo, che possa perfettamente indicare che cos'è una contraffazione farmaceutica, che cos'è un farmaco contraffatto, che cos'è un farmaco falso e che cos'è un farmaco commercializzato in maniera illegale.
  Abbiamo anche ritenuto necessario dare un suggerimento per incrementare la formazione del personale preposto ai controlli. Il personale delle dogane ha una bella professionalità, ma deve affinare ancora la propria professionalità per cercare di individuare, con sempre maggiore precisione, le confezioni che possano, attendibilmente, contenere farmaci.
  È necessario migliorare la cooperazione delle reti informative, il che vale per ogni settore, a maggior ragione per quanto riguarda i farmaci con una immediata e diretta relazione con la salute delle persone. Occorre un inasprimento delle sanzioni per gli appartenenti alle reti criminali. Per coloro che commerciano farmaci illegali, a mio parere, dovrebbe esserci una normativa a livello europeo molto più forte.
  Si dovrebbero anche avviare le procedure per la ratifica della Convenzione Medicrime, su cui vorrei soffermarmi qualche minuto in più. Questa Convenzione è stata proposta dal Consiglio d'Europa ed è stata firmata anche dall'Italia, anche se non è stata ancora ratificata.
  Tra i firmatari, ben 23 dei 47 Stati appartenenti al Consiglio d'Europa, oltre ad averla sottoscritta, hanno anche ratificato questa Convenzione. Anche quattro Stati africani, che non fanno parte del Consiglio d'Europa, hanno ratificato questa Convenzione.
  Si tratta di una Convenzione importante perché può essere monitorato tutto quello che attiene al commercio dei farmaci, non soltanto nell'ambito dell'Unione europea, ma in tutta l'Europa. Inoltre, c'è una banca dati, dove affluiscono anche tutte le segnalazioni per fatti inerenti, per esempio, al furto dei farmaci. Per quanto riguarda le forze di polizia, ci sarebbe di grande aiuto, qualora questa Convenzione potesse essere ratificata dal nostro Paese. I Paesi contano molto su questa ratifica e, trovandomi di fronte a un uditorio così qualificato, non posso che farmi latore di quest'esigenza emersa nell'ambito del nostro evento.
  Oltre alle conclusioni che derivano dal recente G7, ci sono alcuni spunti di riflessione che derivano dalle nostre esperienze. Intanto, il NAS ha sottoscritto un protocollo operativo con il Ministero della salute e con l'Agenzia italiana del farmaco, che sta per essere rinnovato con nuove procedure operative per quanto riguarda la gestione della filiera del farmaco e gli interventi da fare a livello pratico su centro e periferia.
  Sul fenomeno dell'indisponibilità, manca una specifica normativa del commercio dei farmaci per uso ospedaliero, cui, forse, si dovrebbe porre più attenzione. Si dovrebbe prevedere una sanzione in caso di mancato annullamento del bollino per i medicinali venduti all'estero. Come nel discorso che ho fatto prima, intendo dire che ci vorrebbe una sanzione, che non c'è, al momento.
  Sarebbe da prevedere anche una revisione del dualismo nell'autorizzazione farmacista-grossista e delle relative procedure di acquisto e vendita dei farmaci. Questa nostra osservazione non vuole essere assolutamente criminalizzate verso i farmacisti e grossisti, che sono attori importanti del nostro Paese.
  Da un po’ di tempo, i farmacisti possono fare anche i grossisti, quindi ci sono farmacisti-grossisti. Non ci sarebbe nulla di male in questo dualismo, anche perché la legge lo prevede, quindi tutto è non nel rispetto delle regole ed è consentito.
  Tuttavia, si potrebbe – ho usato il condizionale – verificare che un farmacista Pag. 9possa acquistare, da un grossista o, addirittura, direttamente dall'azienda produttrice del farmaco, una grossa partita di un farmaco, spuntando un prezzo estremamente conveniente, anche perché, più se ne comprano, più il prezzo scende, come accade nell'ottica normale del commercio.
  Nel caso in cui sia anche grossista, da subito, anche il giorno dopo, il farmacista può rivendere quei farmaci a se stesso e, sempre in qualità di grossista, può poi venderli a una società di Londra. In tal caso, il prezzo pagato alla azienda produttrice è X, il prezzo con cui si vende al grossista è Y e il prezzo con cui il grossista vende all'estero è Z, quindi si può realizzare un guadagno veramente notevole, con una semplice azione, quasi cartacea.
  Naturalmente, questo non significa che lo facciano tutti, ma il rischio è elevato. Forse, questo tipo di rapporto dovrebbe essere meglio tipicizzato. Auspichiamo anche una revisione delle sanzioni per la vendita e l'acquisto di farmaci contraffatti e illegali.
  Dobbiamo cercare di inasprire le pene per quanto riguarda i gruppi che speculano su quest'attività e depenalizzare quelle per chi acquista tramite internet, anche perché diverse frange della magistratura tendono a non ritenere un reato grave l'acquisto su internet di prodotti per uso personale.
  Probabilmente, esiste già qualcosa a livello tecnico che potrebbe aiutare molto, sia noi sia il cittadino, anche perché si parla di cittadinanza attiva, quindi il cittadino potrebbe anche darci una mano. Si potrebbe realizzare un'App gratuita per smartphone e tablet, che, nel momento in cui compriamo un farmaco, magari ci potrebbe aiutare a stabilirne l'autenticità. Questa è una cosa che si può fare e forse qualcosa di tecnico già esiste, ma dovrebbe essere sperimentata e ufficializzata con i metodi previsti.
  Nel documento consegnato c'è un'esposizione più completa di tutti gli aspetti che ho toccato.
  Direi che siamo sulla buona strada, nel senso che l'attività del Comando Carabinieri per la tutela della salute è diuturna in questo settore. Tanto per dirne una, vi informo che, poche ore fa, i Carabinieri di Salerno, nel controllare un canile comunale, hanno trovato, per esempio, specialità medicinali per uso esclusivo ospedaliero destinate a umani. Trattandosi di medicinali di Fascia H, non si capisce come mai questi siano finiti in un canile, quindi stiamo valutando quali siano stati i possibili canali.
  In questo ambito di intervento, ogni giorno urtiamo tanti settori, con cui ci confrontiamo.
  Come potete vedere, siamo presenti e cerchiamo sempre di poter dare una risposta adeguata alla richiesta dei cittadini.
  Grazie per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Siamo noi che la ringraziamo, Comandante, per la sua relazione molto puntuale e per il documento lasciato. Lei ha toccato tutte le questioni sensibili che avevamo davanti e, su queste, il relatore sta lavorando già da molti mesi. Il suo è un contributo particolarmente apprezzato perché sono stati toccati i temi che saranno oggetto della relazione.
  Immagino che il relatore ora vorrà chiederle qualcosa, quindi gli cedo la parola.

  PAOLO RUSSO. Grazie, presidente. Anche io mi accompagno ai complimenti, senza meraviglia, per la puntualissima relazione, che devo dire risponde a molte delle domande già poste nel corso di questo lavoro fatto in Commissione.
  Ci sono alcune piccole cose, sulle quali, se lei potesse aiutarci ulteriormente, ci sarebbe un utile elemento di chiarezza. Lei ha parlato di smarrimenti e di furti nella filiera. Ci spiega meglio che cosa significa «smarrimenti» e che cosa significa «furti»? Non mi è chiaro se si tratta di furto o di smarrimento, per quanto riguarda la prima questione che pongo.
  In secondo luogo, con molta chiarezza, nella relazione, indica la criticità dovuta al fatto di non prevedere l'obbligatorietà dell'inserimento nella banca dati centrale del farmaco del codice identificativo univoco e, allo stesso modo, sollecita una riflessione, che, peraltro, questa Commissione andava facendo e che probabilmente troveremo Pag. 10utile rappresentare anche nella risoluzione, in modo da poter anticipare la presa in carico del Regolamento europeo da parte dell'Italia e la relativa attuazione non al 2025, ma quanto prima possibile.
  Vorrei capire se, da suoi contatti, sa di altri Paesi che ne hanno accelerato il recepimento.
  Inoltre, pongo un elemento di criticità: è evidente che tutto ciò non deve e non può ostacolare, anzi, guai, se così fosse, l'inserimento dei dati nella banca dati centrale e che non si deve ostacolare la celerità dello smistamento nella logistica delle farmacie, ma soprattutto nella grande distribuzione.
  In questo senso, pensavamo che, forse, talune modalità operative moderne e digitali potrebbero aiutarci. A questo proposito, lei ha fatto riferimento anche all'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, per cui vorrei capire se anche loro sono attrezzati perché magari si possa accelerare su questo fronte.
  Ho capito che vi è un tema di tipo squisitamente normativo, che a noi interessa: l'inasprimento delle sanzioni nella normativa sui farmaci per uso ospedaliero. C'è un'altra questione nodale, che peraltro ha visto un dibattito intenso anche nei tribunali amministrativi del nostro Paese, circa il dualismo farmacisti-farmacisti, farmacisti-grossisti e quant'altro.
  Le chiedo se, dal suo privilegiato osservatorio, lei non ritenga che anche questa condizione possa rappresentare un elemento di criticità nella configurazione della tracciabilità assoluta nella filiera.

  ANGELO SENALDI. Ringrazio il Generale perché gli spunti sono stati veramente tanti.
  Lei ha sottolineato i ritardi del nostro Paese su due aspetti normativi. Il primo aspetto riguarda la tracciabilità europea del farmaco, per cui lei diceva che alcuni Paesi hanno già recepito la Direttiva del 2016. Non siamo in ritardo rispetto all'Europa, però potremmo essere tra i Paesi più avanzati anche su quest'aspetto, che mi sembra potrebbe essere davvero un elemento importante.
  Le vorrei chiedere appunto una sottolineatura sul recepimento della Direttiva, anche perché credo sia importante che il Parlamento lavori su questi temi in maniera celere affinché il Ministero venga sollecitato in merito, ma anche sull'invito alla ratifica della Convenzione Medicrime fatto nel G7 della salute.
  Mi sembra che questi siano i due elementi che lei ci lascia come compito.
  In terzo luogo, mi fa piacere anche il discorso sulle App. Abbiamo fatto un lavoro sulla tracciabilità in generale e abbiamo fatto un convegno, convocando una serie di attori e di imprese che già propongono sistemi di tracciabilità verificabili direttamente dai clienti e dagli utenti, quindi direi che il suo discorso si inserisce in un lavoro che la Commissione ha già fatto e puntualizzato attraverso il convegno.
  In ultimo, l'argomento farmacie e grossisti è stato toccato dal disegno per la legge sulla concorrenza, che è stata approvata di recente. Pensa ci sia una maggior difficoltà con l'applicazione della legge sulla concorrenza nel comprendere alcuni canali, in cui, come diceva, è possibile una triangolazione di passaggi? Abbiamo fatto una cosa che ha complicato il lavoro di verifica e quella norma recentissima ha peggiorato la situazione?
  La mia è una curiosità scaturita dalla sua sollecitazione sul rapporto farmacista-grossista.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Mi pare che non ci siano altre richieste di intervento, quindi do la parola al Comandante Lusi per la replica.

  ADELMO LUSI, Comandante dei NAS dell'Arma dei Carabinieri. Per quanto riguarda la richiesta dell'onorevole Russo, vorrei precisare che gli smarrimenti sono diversi dai furti perché il furto deriva da un'organizzazione criminale, che penetra, solitamente, in ospedale o in depositi grossisti e compie un furto, portando via il farmaco. Gli smarrimenti, invece, sono sistemi più subdoli: chi ha interesse a far sparire un farmaco lo fa sparire e magari accusa la ditta che lo ha trasportato, se si tratta di un grossista, oppure il farmacista accusa di non aver ricevuto il farmaco o la Pag. 11quantità di farmaci che aveva ordinato e che si è smarrito lungo la filiera. Tutto ciò è sempre indirizzato a ottenere la disponibilità di farmaci da poter vendere in mercati diversi.
  Non ho fatto un esempio che ho riportato nel corso di un convegno: per una partita di farmaci per le terapie antitumorali rubata in Italia, una fiala è stata rinvenuta in Brasile e un'altra fiala in India, pur essendo entrambe della stessa serie di un farmaco che costava sui 4.000 euro. Quindi ciò vuol dire che un'organizzazione è in grado di piazzare questi farmaci in ogni Paese del mondo.
  La obbligatorietà dall'annullamento del bollino sarebbe da inserire. Riteniamo che ciò quantomeno impedirà in futuro di poter spesare, ai danni del Servizio sanitario nazionale, per due volte, lo stesso farmaco.
  Per quanto riguarda l'anticipo dei tempi, rispondendo anche a una domanda dell'onorevole Senaldi, direi che si potrebbe esplorare quest'opportunità, che io ho acquisito in colloqui informali con enti con cui ci rapportiamo costantemente e che la Commissione e il Parlamento possono approfondire ancora meglio. Quest'eventualità a me è stata data per fattibile, senza particolari inconvenienti tecnici.
  La Germania è già pronta ad adottare questo sistema, mentre altri Paesi, che si stanno attrezzando (ci sono scadenze già dal 2018 e dal 2019), devono ancora adottare questo sistema.
  La Germania è nostra alleata, nel senso che abbiamo le stesse procedure, e potrebbe adottare nel giro di poco tempo questo nuovo sistema, quindi anticiparci.
  Sulle modalità di distribuzione, non so se sono in grado di dare una risposta perché quest'aspetto appartiene alla logistica, come giustamente ha detto l'onorevole Senaldi. In questo caso, entra in ballo la capacità delle aziende di individuare dei sistemi, quindi non saprei darle un suggerimento
  Sull'inasprimento delle sanzioni, posso dire che lo riteniamo assolutamente indispensabile perché, altrimenti, tutti continueranno a farlo senza timore per via di sanzioni molto lievi, a fronte di guadagni molto elevati.
  Onorevole Senaldi, le ho già risposto sulla tracciabilità, mentre, sulla ratifica del Medicrime, posso dire che ci sarebbe veramente un bel passo in avanti. Noi operatori sul territorio riterremmo molto utile la ratifica da parte del Parlamento della Convenzione Medicrime.
  Riguardo all'App, qualcuno ci ha già risposto e ci stanno lavorando, ma l'App sarebbe da testare. Tutto ciò non può prescindere, però, da quanto abbiamo detto prima, sulla necessità di individuare ogni confezione, cosa che, in questo momento non è possibile. In mancanza di questa premessa, al momento, possiamo solo dire che l'App è fattibile, ma deve esserci la tracciabilità della bollinatura su ogni farmaco.
  Su dualismo farmacista-grossista, vorrei semplicemente ribadire che ho parlato di potenziali rischi e non di commistione delle due attività, quella del grossista e quella del farmacista.
  Al momento, non ci sono ancora esperienze di operazioni fatte da noi e ci stiamo lavorando perché si tratta di un aspetto recente, sul quale abbiamo qualche indagine in corso, per cui aspettiamo di vederne a quali risultati.
  Ho parlato con un rappresentante degli Ordini dei farmacisti e posso dire che questo aspetto non incontra il parere favorevole di gran parte della categoria, però, di fatto, c'è una legge dello Stato. Forse, si potrebbe stabilire qualche paletto in più, che possa lasciare meno autonomia gestionale. Ecco, questa potrebbe essere una soluzione.

  PRESIDENTE. La ringrazio, Comandante. È stato fondamentale il suo intervento di oggi. Le faccio un piccolo omaggio a nome della Commissione. Le consegno il volume recante gli atti della giornata seminariale sulla tracciabilità, già citata dal collega Senaldi. Si tratta di un testo molto pratico: sono descritte tutte le imprese con tecnologie di tracciabilità e, per ciascuna di esse, sono sinteticamente illustrate le caratteristiche della tecnologia. Immagino e Pag. 12spero che questo testo possa essere utile ai vostri uffici.
  Nel ringraziare il Comandante dei NAS dell'Arma dei Carabinieri, Adelmo Lusi, dispongo che la documentazione presentata sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

Esame della proposta di relazione sul contrasto al fenomeno della contraffazione in sede internazionale (relatore on. Senaldi).

  PRESIDENTE. Iniziamo adesso l'esame dello schema di relazione sul contrasto al fenomeno della contraffazione in sede internazionale. Il collega Senaldi ha ultimato la proposta di relazione con la preziosissima collaborazione del dottor Antonio Menè, senza il quale non avremmo fatto tutto il lavoro di questa legislatura.
  Procederemo in questo senso: il collega Senaldi farà un'esposizione sintetica, anche perché, non avendo voi letto il testo, sarebbe inappropriato entrare troppo in dettaglio. Oggi stesso, il testo verrà diramato per posta elettronica a tutti i componenti.
  Senza dire altro, cedo la parola al collega Senaldi perché ci dia la rappresentazione di massima del lavoro fatto.

  ANGELO SENALDI. Grazie mille, presidente. Questa relazione intende ricomporre una serie di lavori fatti dalla Commissione e riprendere anche la missione a Bruxelles, dove abbiamo approfondito appunto questi argomenti, ma, senza il contributo del dottor Antonio Menè, che anche io ringrazio, non saremmo riusciti ad arrivare, come mi auguro, a una composizione chiara.
  Secondo l'indicazione del titolo, si tratta di esame dello schema di relazione sul contrasto al fenomeno della contraffazione in sede internazionale, per capire, come, di fatto, abbiamo verificato, in che modo venga affrontato, anche a livello europeo, il discorso del contrasto alla contraffazione.
  Riprendendo alcuni spunti contenuti o ripresi in altre relazioni, abbiamo indicato i punti nodali rispetto alla dimensione internazionale della contraffazione e alla volontà di contrastarla.
  Come abbiamo visto anche durante la missione, tale volontà non è alta da parte di tutte le autorità nazionali e, forse, anche da parte dell'Europa, in quanto tale.
  Oltre all'esemplificazione degli organismi che operano, dei versanti su cui si opera e del modo con cui operano gli organismi internazionali, abbiamo voluto riprendere il discorso delle iniziative poste in essere attraverso la cooperazione per il contrasto e la lotta alla contraffazione.
  Poi, abbiamo inteso anche riprendere alcuni accordi commerciali internazionali, che hanno già aspetti di attenzione oppure strumenti per l'identificazione di forme di contraffazione o di usurpazione di marchi.
  Questo è lo schema generale della relazione, che arriva a determinate conclusioni, contenute nelle ultime pagine, dove si identifica la necessità fondamentale di una cooperazione internazionale, senza la quale non si riesce più a intercettare i flussi di merci contraffatte e a comprendere le nuove modalità e le nuove frontiere.
  Senza una rappresentazione, almeno a livello di Comunità europea, essendoci anche dei confini doganali all'esterno della Comunità europea, non riusciamo a contrastare l'immissione sui nostri mercati di merce contraffatta, che, come sappiamo perfettamente, arriva in gran parte dal Far East.
  C'è, quindi, da fare un discorso di cooperazione. Dobbiamo mettere in risalto il fatto che, nella nostra dogana, anche grazie all'analisi dei rischi, c'è una capacità nell'intercettare merce contraffatta che altre dogane non mettono in campo.
  Questa è una sollecitazione anche a far sì che ci sia un maggior coordinamento nonché l'assunzione delle stesse modalità utilizzate dalla dogana italiana, anche per altre dogane.
  Si vuole anche evidenziare che, qualche volta, gli enti preposti al contrasto mancano di coordinamento e che, qualche volta, questi rappresentano anche giustapposizioni, che, a nostro avviso, dovrebbero essere eliminate. Pag. 13
  Si cerca di sottolineare un focus su una nuova modalità. Come abbiamo sentito dalla relazione del Comandate Lusi, sta esplodendo una nuova modalità di immissione sul mercato di merce contraffatta, quale quella delle spedizioni via corriere provenienti dall'estero, fatte con acquisti via internet. Questa modalità è sempre più ampia e sempre più difficile da intercettare: trattandosi di piccole consegne, si parcellizza il numero delle merci contraffatte che possono entrare ed è molto più difficile intercettarle.
  Molto brevemente, ho esposto alcuni dei capisaldi nelle conclusioni, che potremmo poi analizzare nel merito, una per una. Credo che un lavoro di analisi da parte della nostra Commissione possa dare spunti anche all'azione del nostro Governo e all'azione delle nostre forze dell'ordine, ma soprattutto a un'ulteriore spinta per un maggior coordinamento, a livello internazionale e a livello europeo, con alcune modalità da rivedere, nell'ottica di una differente azione da parte del mercato della contraffazione.
  Come si diceva all'inizio, quello della contraffazione diventa sempre più – lo abbiamo sentito anche da altre relazioni – un luogo di attrazione della criminalità organizzata perché, rispetto al rischio che si corre, c'è una resa molto più interessante di quella per altre forme di illeciti penalmente perseguiti con maggior forza.
  Questo dato è negativo anche per il rilancio della manifattura europea perché penalizza anche le nostre aziende, ma lo si derubrica quasi a un fatto secondario.
  Ormai la criminalità organizzata si combatte anche su quest'aspetto molto redditizio e molto attraente.

  PRESIDENTE. Ringrazio il collega anche a nome di tutti voi. Non vi nascondo che ho particolarmente apprezzato la qualità di questa relazione, che ho avuto modo di leggere nelle ultime ore. Credo che sia opportuno fermarsi a questo punto, anche perché, non avendo voi avuto la possibilità di leggere la relazione, penso che non desideriate entrare già nel merito.
  Possiamo procedere in questo modo: diramare la proposta di relazione oggi, specificando che la stessa stessa sarà esaminata nella prossima riunione della Commissione per la discussione e per l'eventuale approvazione. Poi, continueremo con tutti gli altri lavori del caso relativi alla relazione sul farmaco, in vista anche della chiusura complessiva dell'attività della Commissione.
  Vi ringrazio tutti e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

Pag. 14

ALLEGATO

Pag. 15

Pag. 16

Pag. 17

Pag. 18

Pag. 19

Pag. 20

Pag. 21

Pag. 22

Pag. 23

Pag. 24

Pag. 25

Pag. 26

Pag. 27

Pag. 28

Pag. 29

Pag. 30

Pag. 31

Pag. 32

Pag. 33

Pag. 34

Pag. 35

Pag. 36

Pag. 37

Pag. 38

Pag. 39

Pag. 40

Pag. 41

Pag. 42

Pag. 43

Pag. 44

Pag. 45

Pag. 46

Pag. 47

Pag. 48

Pag. 49

Pag. 50

Pag. 51

Pag. 52

Pag. 53

Pag. 54