XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 197 di Lunedì 13 novembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Audizione della rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano, Stefania Fanelli, e del rappresentante del comitato cittadino di Marano, Andrea Caso:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 4 
Nugnes Paola  ... 4 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 4 
Nugnes Paola  ... 5 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 5 
Nugnes Paola  ... 6 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Caso Andrea , Rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 7 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 9 
Frantina Susanna , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 9 
Nugnes Paola  ... 10 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 10 
Cervellini Massimo  ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Cervellini Massimo  ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Frantina Susanna , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Frantina Susanna , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Frantina Susanna , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Frantina Susanna , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Frantina Susanna , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Frantina Susanna , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 11 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 12 
Caso Andrea , rappresentante del comitato cittadino di Marano ... 12 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 12 
Cervellini Massimo  ... 12 
Fanelli Stefania , rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano ... 12 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 12

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 17.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione della rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano, Stefania Fanelli, e del rappresentante del comitato cittadino di Marano, Andrea Caso.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano, Stefania Fanelli, e del rappresentante del comitato cittadino di Marano, Andrea Caso.
  Stefania Fanelli è accompagnata da Susanna Frantina e Andrea Caso è accompagnato da Lorenzo De Maria e Aniello Cerullo.
  L'audizione, che è stata richiesta dagli interessati, rientra nell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sulla regione Campania. Ricordo che una delegazione della Commissione ha svolto un sopralluogo presso la discarica di Chiaiano lo scorso 24 ottobre.
  Ricordo, inoltre, che la Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche e al ciclo della depurazione delle acque.
  Avverto, infine, i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Cedo, dunque, la parola a Stefania Fanelli, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Se eventualmente anche altre persone fra gli accompagnatori ci tengono a intervenire è necessario che dicano il proprio nome all'inizio dell'intervento.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Buonasera a tutti. Innanzitutto tengo a precisare che ho portato con me anche dei documenti.

  PRESIDENTE. Se vengono depositati fanno fede e hanno la stessa importanza che quello che viene detto durante l'audizione. Li esamineremo, anzi saranno fondamentali.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Il professor Stefano Tonziello, del Comitato tecnico-scientifico della Rete di cittadinanza e comunità ha chiesto accesso agli atti al comune di Marano. In copia ci sono sia le sentenze riguardo la condanna di cui all'oggetto di cui parleremo più avanti, sia una relazione che il professor Stefano Tonziello ha redatto. Consegneremo a questa Pag. 4 Commissione tutte le carte che ho portato.
  L'esigenza di venire qui in Commissione nasce dal fatto che nel luglio di quest'anno i cittadini hanno lanciato un vero e proprio grido d'allarme, in modo particolare i cittadini a ridosso di questo sito, perché hanno incominciato a vedere proprio visivamente, a seguito di un incendio avvenuto il 12 luglio, ma anche nei giorni successivi, delle fumarole. L'aria era diventata proprio irrespirabile, ragion per cui ci sono state subito alcune denunce al comune di Marano, che – teniamo a precisare – è un comune commissariato per infiltrazioni della camorra.

  PRESIDENTE. Stiamo parlando dell'area dell'ex discarica.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sì, di un ex sito di trasferenza temporaneo che fu individuato nel 2006 a seguito di varie ordinanze sindacali. Quel sito fu individuato all'epoca dell'emergenza rifiuti come sito di trasferenza temporaneo. All'epoca ebbe anche il parere positivo dell'ARPAC. Aveva tutte le autorizzazioni. A seguito poi di un successivo...

  PRESIDENTE. In che anno?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Dal 2006 fino al 2008. Nell'aprile del 2008 ci fu un incendio. Quando l'ARPAC andò nuovamente su quel sito, evidenziò che c'era stato un abbancamento dei rifiuti in un'area diversa da quella per cui era stata rilasciata l'autorizzazione, totalmente priva di tutte le misure ambientali per poter allestire il sito di trasferenza temporaneo.
  A tutt'oggi, infatti, nell'ultimo sopralluogo fatto qualche settimana fa dal tecnico del Comitato scientifico si è evidenziato, come leggerete nella nota che lascio agli atti, che non c'è un impianto di captazione del biogas. Anzi, il tecnico ha rivelato che si può parlare di syngas, più che di biogas. Manca qualsiasi raccolta di percolato e anche la membrana in HDPE è totalmente lacerata e bruciata, come si è visto anche dal sopralluogo che avete fatto voi.
  Il comune ha diffidato il responsabile, il proprietario della cava, Liccardo, che, tra l'altro, è stato condannato già con una sentenza del 2015 a due anni e tre mesi di reclusione. È stato condannato al ripristino dello stato dei luoghi, ma sono decorsi trenta giorni e non c'è stata alcuna risposta da parte del responsabile, ossia del proprietario della cava.

  PRESIDENTE. Può ripetere i nomi precisamente? La discarica effettiva era su proprietà di chi?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. All'epoca, quando è stato allestito il sito, era in locazione al signor Liccardo. Il proprietario è Iorio. Successivamente, da ciò che si evince dalla sentenza che lascerò agli atti, è stato acquistato nel 2007 dal Liccardo stesso.

  PRESIDENTE. Parliamo di quel terreno dove adesso c'è fisicamente la discarica. Invece l'autorizzazione era nell'altro terreno di Liccardo, quello a fianco. Ho capito bene?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sì. È un'altra particella. È tutto chiaramente evidenziato. Sono tecnicismi in cui è anche difficile entrare adesso. Per questo motivo ritengo opportuno lasciarvi la sentenza, in cui è ampiamente spiegato tutto anche dal punto di vista tecnico.

  PAOLA NUGNES. Mi perdoni, il Liccardo nel 2015 è stato condannato per attività illecita di gestione dei rifiuti.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sì, per attività illecita, perché l'autorità giudiziaria con i vari sopralluoghi ha evidenziato appunto un'attività illecita della gestione dei rifiuti.

Pag. 5

  PAOLA NUGNES. Lei ha parlato di ingiunzione al ripristino o alla bonifica?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Nella sentenza Liccardo stesso è stato condannato al ripristino.

  PRESIDENTE. Continui. Scusate l'interruzione.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. L'interlocuzione va bene. In pratica, dicevo che, a seguito anche degli ultimi incendi del luglio scorso, è venuta alla luce una serie di fatti e di particolari. Il commissario straordinario Reppucci ha scritto a tutti gli enti preposti, anche alla Commissione per quanto riguarda la Terra dei fuochi, ma non c'è stata una risposta forte, anzi, la risposta al comune è stata di fare tutte le operazioni di propria competenza e poi di far loro sapere.
  Il commissario ha diffidato il proprietario, ma sono decorsi trenta giorni e non c'è stata alcuna risposta. Questo è quanto.
  Al di là di raccontare la storia alla Commissione, chiederemmo proprio alla Commissione stessa un impegno affinché possa fare pressione anche sulla regione Campania sia per quanto riguarda la caratterizzazione, perché noi non sappiamo che cosa ci sia lì di fatto, sia per quanto riguarda gli atti di successiva bonifica.

  PRESIDENTE. Ha finito?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sì. Poi, se ci sono domande, risponderemo.

  PRESIDENTE. Do la parola al signor Caso.

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Salve a tutti. Ringrazio i componenti della Commissione per averci offerto l'opportunità di poter esplicare i fatti nei particolari, fatti che abbiamo appreso solo da poco e soltanto dagli atti giudiziari, subito dopo l'incendio di cui si parlava prima.
  Duole ricordare, da cittadino di Marano, che Marano è una città di 60.000 abitanti con un record di scioglimenti per infiltrazione camorristica. Viviamo un disagio a 360 gradi sul nostro territorio. Mi duole ricordare e di nuovo ricostruire il disegno criminoso commesso anche con l'ausilio dell'ente pubblico e il passaggio, di cui apprenderete anche all'interno degli atti che vi rilasceremo, ossia delle sentenze, con cui il disegno criminoso è stato costruito a discapito dei cittadini.
  C'è stato nel 2006 un primo sopralluogo – in maniera temporale ci troviamo nella piena emergenza rifiuti – in cui si offrì l'opportunità ai comuni di poter operare in maniera autonoma per quanto riguardava il trattamento dei rifiuti. Siamo all'11 ottobre 2006 quando l'ARPAC effettua il primo sopralluogo su un'area che è quella oggetto della nostra discussione. Con ordinanza n. 37 da parte del comune del 29 dicembre 2006 si dà disposizione di occupazione di tale suolo.
  Cosa accade? Accade che, a 2008 appena iniziato, dopo questo incendio e dopo un verbale redatto dai Carabinieri della tenenza di Marano, a seguito di un sopralluogo dell'ARPAC nel 2008 si apprende che, in effetti, il terreno oggetto del sopralluogo fatto l'11 ottobre 2006 da parte dell'ARPAC non era quello.
  Pertanto, cosa si costruisce di criminoso? In effetti, il comune, dopo varie ordinanze inviate all'ARPAC, in cui, peraltro, si davano anche delle proroghe per occupare tale suolo, apprende che cosa? Apprende che i proprietari del terreno al momento del primo sopralluogo dell'ARPAC non erano i signori Liccardo, che sono diventati i veri proprietari tre mesi dopo il piano che era stato progettato per l'apertura di questa discarica, divenuta poi, d'altronde, una discarica abusiva.
  Quando l'ARPAC fece questo sopralluogo, infatti, osservò che la particella non era la stessa del sopralluogo, tant'è vero che l'ARPAC esprime parere favorevole per il terreno al foglio 24, particella 133, mentre Pag. 6 la discarica venne effettuata nel foglio 24, particella 256.
  A tale ricambio, in effetti, venne corrisposto con un contratto redatto appena il 3 luglio 2007, siglato tra il comune e lo pseudoproprietario per corrispondergli un canone mensile di circa 7.000 euro. Questo passaggio è alquanto delicato. Perché? Il sopralluogo venne fatto con il dirigente che scrisse poi l'ordinanza. Secondo la sentenza di secondo grado della Cassazione, tale dirigente viene dichiarato non capace di poter essere chiamato a giudizio. Non ho tracciabilità in merito a questa cosa, ma c'è una sentenza che lo dice. Pertanto, il dirigente era incapace di essere chiamato a rispondere dei fatti.
  La particolarità fu che il disegno si è creato con l'ausilio di un dirigente e, di conseguenza, con responsabilità nella persona anche del sindaco competente e di una terza persona addirittura con una dichiarazione di falso da parte del proprietario. La dichiarazione di falso perché? Perché il signor Liccardo si dichiarò proprietario di un terreno di cui non era proprietario, fondamentalmente.

  PAOLA NUGNES. Mi scusi, l'altra particella, invece, era di sua proprietà? Le due particelle che lei ha indicato di chi erano proprietà e perché fu fatto questo spostamento?

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. All'origine erano, come dichiarato nella sentenza della Cassazione, di proprietà del signor Iorio.

  PRESIDENTE. Quei due terreni o solo quello effettivo?

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Quello effettivo dell'abuso era di proprietà del signor Iorio Antonio, quello su cui poi è stato stipulato il contratto.

  PRESIDENTE. Liccardo aveva quello a fianco, giusto?

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Sì, ma non era lui il proprietario. Lui si dichiarò proprietario, ma l'aveva in locazione.

  PRESIDENTE. Quello a fianco che non è stato mai toccato?

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Sì.

  PRESIDENTE. Io avevo capito che, invece, ne era proprietario effettivo.

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. No, lui non era proprietario di nulla.

  PRESIDENTE. Di quello a fianco chi era il proprietario?

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Di quello non si evince la proprietà, perché non si è mai capita. All'interno degli atti non ho capito di chi fosse effettivamente. Sembra una circostanza strana, anche perché appare strano che un comune insieme a un dirigente non faccia un sopralluogo senza informarsi tramite le vie, ossia il catasto, per sapere di chi fosse quella particella prima di chiedere. Invece, si è dichiarato proprietario questo signor Liccardo, giusto per sentito dire.
  La particolarità si vede proprio da quale fatto? Dal fatto che, appena viene emessa la prima ordinanza sindacale, il signor Liccardo si reca dal signor Iorio Antonio per acquistare questo terreno.

  PRESIDENTE. All'inizio non l'aveva preso in affitto?

  ANDREA CASO, Rappresentante del comitato cittadino di Marano. Sì, per 300 euro mensili.

  PRESIDENTE. Ha iniziato a prenderlo in affitto prima dell'autorizzazione.

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Perfetto. Poi, Pag. 7quando ha saputo... Questo è ciò che penso e leggo nelle carte. C'è stato questo gioco di poter approfittare per acquistare questo terreno a 10.000 euro. Li avrebbe recuperati in appena un mese e mezzo di occupazione, perché il comune versava un canone di circa 7.000 euro mensili.
  Io ho voluto fare un passaggio storico su ciò che è accaduto e sul disegno – ripeto – criminoso creato a discapito dei cittadini, per poi informare su che cosa? Sul fatto che ad oggi la Commissione straordinaria ha informato... Sono stato anche personalmente in audizione presso la prefettura di Napoli con il dottor Campanaro, incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti. La questione è proprio questa: io ho parlato con una persona che, d'altronde, oggi non c'è più. Diventa ancora più difficile per noi, quindi, colloquiare e interfacciarsi. Se pongo un quesito a una persona, questa persona chissà se poi lo trasferirà ad altre persone oppure se mi dovrò ritrovare punto da capo a spiegare di nuovo la stessa situazione.
  In merito è stata presentata anche un'interrogazione parlamentare. In quella seduta la risposta è stata che attualmente ci troviamo dinanzi a un problema prettamente materiale e soprattutto prettamente economico, perché il comune si trova quasi in pre-dissesto economico e, quindi, ha difficoltà. Anche il commissario prefettizio ha difficoltà a poter agire in danno, come si prevede secondo la sentenza passata in giudicato. Di conseguenza, questo è ciò che noi abbiamo chiesto.
  Fondamentalmente, dunque, c'è una difficoltà economica. Pertanto, il Ministero ha riferito che ci sono dei fondi regionali cui poter attingere, che sono fondi destinati alla videosorveglianza dei territori. Ha dato una sorta di nulla osta, ma, mentre ero in treno, il commissario, dottor Reppucci, mi ha chiamato, informandomi di aver avuto un incontro in regione Campania e di aver ricevuto una risposta negativa per l'uso di questi fondi.
  Attualmente ci troviamo in una situazione in cui chiediamo un interessamento da parte di questa Commissione affinché possa interrogare anche la regione Campania in merito a tale problema.

  PRESIDENTE. Non ho capito bene. I fondi ipotetici sono del ministero o della regione?

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Sono della regione.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sono relativi, però, alla legge del Patto sulla Terra dei fuochi. La regione poi approva i progetti esecutivi e, quindi, i preliminari.
  Aggiungo a quello che ha detto Andrea Caso che anche a me il commissario Reppucci ha comunicato questa notizia. Anche nell'assemblea fatta recentemente con i cittadini il commissario ha dichiarato che, per quanto riguarda la caratterizzazione dei rifiuti... Stiamo ancora parlando di quello, ossia della caratterizzazione dei rifiuti e, quindi, dello studio della concentrazione dei rischi, anche per parlare poi del successivo tipo di bonifiche che ci possono essere, come, per esempio, l'innesto di piante o bonifiche naturali. Dobbiamo, però, innanzitutto capire di che cosa stiamo parlando, ossia della caratterizzazione, che è il primo passo.
  Il dottor Reppucci ha detto pubblicamente che anche in questa condizione di pre-dissesto si impegna ad attingere dai fondi comunali le risorse per la caratterizzazione, ma non, naturalmente, per la successiva bonifica.
  Con riguardo ai fondi di 250.000 euro di cui parlava Andrea Caso, in realtà, per il comune di Marano c'è già un progetto preliminare approvato dalla regione Campania. Anche il progetto esecutivo è quasi pronto. Mancava solo il conto economico per i progetti di videosorveglianza. Marano, come molti territori della Campania e anche del Paese, è piena di discariche abusive, di sversamenti illeciti o anche di depositi di amianto. In realtà, anche l'impianto di videosorveglianza sarebbe fondamentale, perché di sversamenti illeciti ce ne sono tantissimi, Pag. 8 in modo particolare nelle zone periferiche della città.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PAOLA NUGNES. Lei ha parlato di un sito per trasferenza momentanea. A mia conoscenza, da quello che ho letto, sono state abbancate in più siti 500.000 tonnellate. Quindi, non è semplicemente la discarica autorizzata. Se è un sito di trasferenza momentanea per quanto riguarda... Loro hanno idea in che periodo, almeno per quanto è a loro conoscenza, sia avvenuto questo sversamento?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Nel 2008, quando l'ARPAC....

  PAOLA NUGNES. Nel periodo comunque del commissariamento? Nello stesso periodo?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. No, il commissariamento è dopo. A seguito di quell'incendio, nell'aprile del 2008, quando le autorità giudiziarie, insieme all'ARPAC, si sono recate presso il sito, hanno evidenziato questo abbancamento illecito di rifiuti, nel 2008 appunto.

  PAOLA NUGNES. In pratica, se il periodo era 2006-2008, è stato successivo l'abbancamento dei rifiuti?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. No, l'abbancamento è avvenuto dal 2006 al 2008, quando tutti i comuni potevano avere il sito di trasferenza.

  PAOLA NUGNES. Mi perdoni, ritorno a quello che le avevo chiesto: è coinciso lo sversamento con il periodo di abbancamento?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sì, legale. I comuni potevano farlo per l'emergenza rifiuti.

  PAOLA NUGNES. Per quanto riguarda la particella che era stata autorizzata, si era anche provveduto... lei ha parlato di un telo che risulta adesso strappato e bruciato. Il foglio 24 della particella 133 aveva ricevuto comunque una sistemazione per essere sito...?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Pseudo, ma certamente non è...

  PAOLA NUGNES. Mentre l'altra assolutamente no.

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Se posso leggerle un passaggio fondamentale, le leggo un passaggio della sentenza: «In particolare, essendosi i suddetti fatti verificati nell'autunno del 2006, in data 29 aprile 2008, in seguito a un incendio di probabile origine dolosa sviluppatosi nella località, i medesimi tecnici ARPAC che avevano effettuato il primo sopralluogo rilevarono, unitamente alla PG, la presenza in un'area poco distante dal sito e visitata a suo tempo di cumuli di rifiuti sversati e sommariamente ricoperti con terreno vegetale muniti di sfiatatoio per la fuoriuscita di biogas, ma anche di teli microfessurati e anche di altri rifiuti di natura speciale, quali pneumatici e contenitori plastici e metallici. Il sito, inoltre, non presentava opere per l'intercettazione e captazione delle acque reflue e meteoriche, essendosi perciò verificata una tracimazione del percolato. Erano, altresì, inesistenti presìdi antincendio e altre misure di sanitizzazione ambientale».

  PAOLA NUGNES. Aggiungo una domanda e un'osservazione. Quando siamo stati sul posto insieme all'ARPAC, questa ha detto che non ha ricevuto nessuna segnalazione. L'ARPAC si muove su segnalazione della regione, ma non aveva ricevuto alcun incarico di andare sui luoghi a fare monitoraggio. A quanto mi risulta, era atteso, precedentemente alla nostra venuta, e Pag. 9specificato per venerdì 13 ottobre un sopralluogo dell'ARPA, insieme anche all'ASL Napoli 2. Perché questa cosa non è avvenuta? A voi cosa risulta? È avvenuta? A noi è stato detto che non avevano provveduto.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. No, è avvenuta. Sono venuti i tecnici dell'ARPAC. C'erano anche il TG 3 Campania e l'ASL, ma è stato uno scaricabarile tra istituzioni, in effetti. Poi nei giorni successivi sono state anche montate delle centraline per il monitoraggio dell'aria. Anche dal verbale che adesso ha il commissario di Marano non si evince niente di nuovo rispetto a quello che sappiamo già.

  PAOLA NUGNES. Ho un'osservazione che contiene anche una domanda. Nel 2015 chi è il soggetto che venne condannato per attività illecita di gestione dei rifiuti e a cui fu intimato con sentenza il ripristino dei luoghi? Il soggetto chi è?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Liccardo Gennaro.

  PAOLA NUGNES. Liccardo Gennaro, che comunque è ancora il proprietario. Voglio fare una riflessione e porre una domanda, presidente. Non avete pensato di ricorrere, anche come associazioni, a una denuncia per reato di omessa bonifica per la legge n. 68, che è precedente a questa sentenza?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sì. Infatti, se posso anche fare un passaggio, nella relazione...

  SUSANNA FRANTINA, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sono Frantina Susanna, di Stop biocidio. Siamo un comitato che agisce non solo su Marano, ma in generale su Terra dei fuochi. Non a caso, il tecnico che ci ha fatto la prima visione di questo sito – noi possiamo solo visualizzare, perché non abbiamo, ovviamente, altri parametri – parlava, come la dottoressa ci diceva, di fare questa denuncia per omessa bonifica. La strada era anche questa.
  Penso che troverete molto importante questa relazione, quando la vedrete insieme alle altre parti, proprio perché riesce a indirizzare i cittadini, quegli stessi cittadini che sono stati, ancora una volta, loro a far uscire fuori il problema. Ripeto, le date sono importantissime. Quando noi dicevamo che tutto è stato scoperto nel 2008, non dimentichiamo che in quella zona, a 200 metri, è stata costruita la famosa discarica di Chiaiano. Nel 2008 è stato tutto commissariato. Quella zona da noi cittadini non poteva essere più vista, in quanto era un presidio strategico militare, come sapete benissimo.
  Anche se noi, come cittadini, abbiamo tentato di denunciare più volte, siamo stati un po’ in difficoltà in quel periodo. Sapevamo di quest'altra discarica abusiva, ma, ovviamente, in quel bailamme, che poi è successo tra il 2008 e l'apertura nel 2009, i cittadini si sono sentiti un po’ impotenti da questo punto di vista.
  Riteniamo opportuno che, nelle competenze che ci sono – noi pensiamo che la competenza sia effettivamente regionale – un nostro tecnico di parte possa continuare a fare questi rilievi con l'ARPAC, proprio perché, in genere, i cittadini, con quello che hanno vissuto negli anni con la discarica di Chiaiano, non hanno più fiducia in nessuno. Non hanno fiducia neanche nell'ARPAC, per quello che, in effetti, si è visto.
  Quel suolo – aggiungo solo questo – che noi abbiamo visto è stato recintato con delle chiavi di un cancello, perché in quell'area entravano anche i camion per poi fare la discarica di Chiaiano, la cava del Poligono. Là c'era un passaggio anche di autorità, che hanno visto quello che c'era, ma la denuncia non potevano farla, è ovvio. Per il commissario straordinario si doveva celare tutto, pur di fare quella discarica enorme, ma lì intorno ce ne sono tantissime, come c'è tutto un problema, che Stop biocidio sta cercando di monitorare, delle cave nascoste, là dietro. Cave nascoste perché? Perché dentro ci sono rifiuti. Abbiamo parlato con il professor Ortolani e si Pag. 10è visto come cambia il livello negli anni. Certo non è erba quella che sta là sotto. È cambiato moltissimo.
  È tutta la zona che... questa indubbiamente è uscita fuori subito. I cittadini subito se ne sono resi conto. Cerchiamo di andare avanti e di capire almeno le competenze. Grazie, comunque.

  PAOLA NUGNES. Ho un'ultimissima domanda. Per quanto concerne gli accertamenti del tribunale sulla discarica di Chiaiano, riguardano anche questa di Marano, visto che ci sono delle...?

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Scusi, lei parla del sequestro del maggio del 2009?

  PAOLA NUGNES. Per quanto riguarda proprio la proprietà dei siti, il fatto che siano stati comunque acquisiti a soggetti di dubbia provenienza.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sulla discarica di Chiaiano c'è già stata una sentenza.

  PAOLA NUGNES. Vorrei sapere se il tribunale si è allargato con questa inchiesta anche su Marano.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. No, quello era relativo all'area sequestrata...

  PAOLA NUGNES. E null'altro. Non è successo...

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Per l'infiltrazione del clan Mallardo-Zagaria per quanto riguarda la qualità dell'argilla e del terreno.

  MASSIMO CERVELLINI. Ringrazio intanto la Commissione per la prontezza e soprattutto gli auditi perché – non è formale – ci mettono davanti e ci squadernano una situazione che non solo descrivono con precisione, ma ci suggeriscono anche delle azioni.
  Dobbiamo vedere di acquisire, il che è fondamentale, sia la sentenza, sia la relazione, perché la relazione del professor Tonziello mi pare ci metta in condizione di individuare alcune azioni positive da mettere in campo, come Commissione. Sicuramente, da quello che capisco dobbiamo far sì che ci sia un assoluto coinvolgimento nella valutazione da parte della regione perché ragioni in termini di area. Altrimenti mi sembra che non se ne possa venire a capo.
  Abbiamo visto come la situazione si sia «incistita», per usare un termine ancora tenue. È del tutto evidente che la rappresentazione che ci è stata fornita delinea una condizione che rischia di diventare paradossale: il comune abbatterà sui cittadini le eventuali azioni che può porre in essere per intervenire su una complessa situazione, che è rappresentata, come veniva ricordato giustamente, dall'elemento fondamentale della caratterizzazione. Diversamente, non si riuscirebbe a capire nulla e si continuerebbe a procedere in maniera dissennata.
  Occorre comprendere il tipo di bonifica e le azioni necessario anche per far sì che, se si fa un centimetro in avanti, non si rischi di tornare poi un chilometro indietro. Se l'area presenta quelle caratteristiche, mi permetto di dire che è del tutto evidente... C'era il riferimento, per esempio, alla videosorveglianza. È del tutto evidente.
  Se capisco bene – avremo il tempo per ragionare anche dopo la lettura delle carte – ci chiedete di svolgere un ruolo che concertiamo e che possa essere attivo.

  PRESIDENTE. Ne parliamo in Ufficio di presidenza. Se ha delle domande dirette da fare, le ponga.

  MASSIMO CERVELLINI. Volevo capire se era esplicito questo elemento di un ruolo della Commissione nei confronti dell'insieme degli attori e, in particolare, della regione, da quello che capisco.

Pag. 11

  PRESIDENTE. Sicuramente poi decideremo il da farsi.
  Vorrei fare una domanda. Io pensavo che il lotto a fianco, che abbiamo visto e che non è neanche recintato, quindi è senza soluzione di continuità... perché è stato scelto quell'altro? Semplicemente perché il Liccardo non era proprietario di quello e, invece, dell'altro lotto è riuscito a diventare proprietario? Per questo motivo?
  Infatti, io non mi spiegavo... L'ARPA mi aveva detto che, in realtà, era proprietario di quell'altro e io avevo pensato che, in fondo, o da una parte o dall'altra, non cambiasse molto, essendo sempre lo stesso pezzo. Sono attaccati. Adesso mi confermate che, invece, in realtà, lui non era proprietario dell'altro pezzo. Perfetto.
  Faccio un po’ l'avvocato del diavolo. Io quell'area l'ho vista, non tutto intorno, per carità, ma quel tratto lì. Ci sono arbusti, piante, recinzioni. Visto che qualcuno, non ricordo chi, ha detto che anche di notte c'è chi viene e sversa, osservo che tecnicamente non è possibile che in quel pezzo abbiamo visto sversare. Me lo confermate?
  Mi riferisco a dove ci sono state anche le fumarole. Le fumarole le capisco, ma che lì entrino ancora a tutt'oggi dei camion a scaricare presumo di escluderlo. È giusto?

  SUSANNA FRANTINA, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Quella è una zona, come dicevo, dove c'è un cancello con delle chiavi. Queste chiavi sono ancora in mano a chi gestisce la discarica di Chiaiano. Infatti, noi ci chiediamo perché la ditta che gestisce abbia le chiavi di questa parte, dove si entra con i camion. Non lo sappiamo. Non ha più ragione di esistere questo, ora che la discarica ormai non è più attiva. Essendo chiusa, perché la ditta ha ancora le chiavi di quest'altra entrata, che prima serviva per allestire la discarica, indubbiamente? Era un'area di appoggio. Si entrava da dietro. Non so perché abbiano ancora le chiavi.

  PRESIDENTE. Quella di Chiaiano, ma quella di Marano tecnicamente non è più accessibile in alcun modo.

  SUSANNA FRANTINA, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Col camion si può passare dalla parte di Marano ed entrare.

  PRESIDENTE. C'è una strada?

  SUSANNA FRANTINA, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sì.

  PRESIDENTE. In quella strada c'è una sbarra? Cosa c'è?

  SUSANNA FRANTINA, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Quando si entra, c'è una salita. Prima di vedere la discarica c'è un cancello. Se lei entra, arriva da dietro, praticamente. Si arriva, perché sono comunicanti, ma io non lo so, perché non ho visto.

  PRESIDENTE. Voi avete segnalato movimenti strani?

  SUSANNA FRANTINA, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Ripeto, ci sono queste chiavi e non so perché.

  PRESIDENTE. Quindi, il problema è solo delle chiavi.

  SUSANNA FRANTINA, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Personalmente non lo so. Non ho visto.

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. La domanda, in sintesi, è se ci siano degli sversamenti illeciti in quest'area attualmente? Io non lo escluderei, ma sinceramente nemmeno ne sono certo.

  PRESIDENTE. Va bene. Qualcuno l'avevo detto, ma io guardavo il posto e mi sembrava strano.

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. Occorre, però, Pag. 12considerare un fatto. Facciamo attenzione: perché noi non possiamo saperlo? Perché dopo l'incendio che si è verificato a luglio di quest'anno il comune ha dovuto prendere dei provvedimenti e, quindi, ha sversato per spegnere le fumarole...

  PRESIDENTE. L'incendio era doloso? No.

  ANDREA CASO, rappresentante del comitato cittadino di Marano. La questione è che sotto non c'è la fuoriuscita del biogas. Di conseguenza, la terra bolle, fondamentalmente.

  PRESIDENTE. Come immaginavo.

  MASSIMO CERVELLINI. Mi scuso perché non ho partecipato al sopralluogo. Quel giorno avevamo le cinque fiducie al Senato. Se ho capito la domanda, da quel cancello sarebbe possibile (non dico che voi possiate darne certezza) accedere.

  STEFANIA FANELLI, rappresentante del presidio permanente antidiscarica Chiaiano Marano. Sarebbe possibile. Da profana – scusi se aggiungo questo – evidenzio che è vero che c'è una questione di autocombustione, come dicevamo prima, per produzione di syngas. Visivamente, però, sembra anche che ci sia qualcosa di bruciato da sopra, come se, al di là del discorso delle fumarole, ci fosse qualcosa anche...

  PRESIDENTE. In quell'area che ho visto, in quel pezzo, per carità, ripeto, ho visto che ci sono tutti arbusti sopra. È da tempo che non è toccata quell'area. Questa è la sensazione che ho avuto.
  Se non ci sono altre domande e non volete aggiungere altro, dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 17.50.