XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 195 di Giovedì 19 ottobre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione del Presidente e dell'Amministratore delegato di Sogin s.p.a., Marco Enrico Ricotti e Luca Desiata:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 
Ricotti Marco Enrico , Presidente di Sogin Spa ... 3 
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 
Ricotti Marco Enrico , Presidente di Sogin Spa ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Ricotti Marco Enrico , Presidente di Sogin Spa ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 5 
Nugnes Paola  ... 5 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 6 
Nugnes Paola  ... 7 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 7 
Nugnes Paola  ... 8 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 8 
Nugnes Paola  ... 9 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 10 
Braga Chiara (PD)  ... 10 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 10 
Orellana Luis Alberto  ... 10 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 10 
Orellana Luis Alberto  ... 10 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 10 
Orellana Luis Alberto  ... 10 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 10 
Orellana Luis Alberto  ... 10 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 11 
Orellana Luis Alberto  ... 11 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 11 
Nugnes Paola  ... 12 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 13 
Nugnes Paola  ... 13 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 13 
Ricotti Marco Enrico , Presidente di Sogin Spa ... 13 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Ricotti Marco Enrico , Presidente di Sogin Spa ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 14 
Ricotti Marco Enrico , Presidente di Sogin Spa ... 14 
Desiata Luca , Amministratore delegato di Sogin Spa ... 14 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 15

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente e dell'Amministratore delegato di Sogin s.p.a., Marco Enrico Ricotti e Luca Desiata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente di Sogin S.p.a., Marco Enrico Ricotti, e dell'amministratore delegato di Sogin S.p.a., Luca Desiata, accompagnati dal dottor Federico Colosi, direttore relazioni esterne, dall'ingegner Michele Gili, tecnico, dall'ingegner Anna Francesca Mariani, tecnico, dall'avvocato Roberto Poppi, direttore acquisti e appalti, dal dottor Roberto Marvasi, responsabile affari legislativi, e dal dottor Ivo Velletrani, direttore regolatorio, che ringrazio della presenza.
  L'audizione odierna verterà su una questione specifica – ma può anche essere l'occasione per fare un po’ il punto della situazione – ovvero la risoluzione del contratto tra la Sogin e il raggruppamento temporaneo di imprese, di cui è mandataria Saipem S.p.a., per la realizzazione del complesso Cemex all'interno dell'impianto Eurex di Saluggia.
  Avevamo già parlato nelle audizioni precedenti di questa situazione e, quindi, che ci fossero delle criticità rispetto all'appalto era noto. Si è arrivati a questa risoluzione e, quindi, vorremmo capire rispetto a una serie di problematiche collegate, ovvero la tempistica, il rispetto delle prescrizioni e i potenziali pericoli che potrebbero esserci, come si ha intenzione di affrontare questa situazione.
  Ricordo che la Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche e al ciclo della depurazione delle acque. Ha anche un compito specifico relativo al tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti nucleari.
  Avverto infine i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Cedo dunque la parola al presidente Ricotti per lo svolgimento di una relazione introduttiva, al termine della quale seguiranno eventuali domande o richieste di chiarimento da parte dei commissari. Lei è accompagnato sia dall'amministratore delegato che da altri funzionari, quindi decida lei come organizzarsi e come dare la parola ai suoi collaboratori.

  MARCO ENRICO RICOTTI, Presidente di Sogin Spa. Grazie, presidente. Innanzitutto buongiorno a tutti. Mi corre l'obbligo di ringraziarvi innanzitutto, a nome non solo mio ma di tutto il consiglio di amministrazione, Pag. 4 per l'occasione che ci date di fornire qualche dettaglio sulle motivazioni che ci hanno indotto alle determinazioni che abbiamo preso unanimemente in consiglio di amministrazione. Questa attività ci è stata subito evidente ed è stata subito attenzionata fin dal nostro insediamento.
  Vorrei cogliere l'occasione per fare un breve riassunto sulla situazione attuale e su questo primo anno di consiliatura, nel corso del quale il consiglio di amministrazione ha sempre lavorato in modo molto coeso e unito, con la massima collaborazione tra tutti i componenti.
  Per quanto riguarda l'ambito operativo, vorrei solo elencare le attività per le quali ci siamo impegnati in modo prioritario, oltre al tema Cemex e ICPF (Impianto per il condizionamento del prodotto finito).
  Mi riferisco innanzitutto all'accelerazione per il raggiungimento del brown field di Bosco Marengo, che pensiamo di completare entro il primo semestre del 2018, e alla demolizione del camino della centrale di Garigliano, realizzata fra l'altro con il ricorso a soluzioni progettuali e tecnologiche completamente nazionali, che sarà ultimata entro la prima decade di novembre. Segue la definizione del progetto di smantellamento dei vessel dei reattori di Garigliano e di Trino, che contiamo di poter avviare già dal primo semestre del 2019.
  Un'altra attività è la minimizzazione e sostituzione dei rifiuti secondari di medie attività provenienti dal riprocessamento del combustibile esausto, senza peraltro variare il numero e il volume dei cask che contengono i residui del combustibile riprocessato vetrificati che dovranno rientrare in Italia.
  Cito poi l'implementazione delle reti di monitoraggio ambientale e dei sistemi di mantenimento in condizioni di massima sicurezza degli impianti e dei materiali nucleari presenti sui nostri siti.
  Altre attività sono le azioni di contenimento dei costi, che hanno portato a una riduzione del personale del gruppo Sogin del 5 per cento in un anno, l'aumento dei ricavi da attività per terzi, che nel 2018 registrerà grazie alle commesse che abbiamo già contrattualizzato un incremento del 30 per cento rispetto al 2016.
  Da ultimo, voglio ricordare l'iniziativa che abbiamo lanciato. Abbiamo richiesto all'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA) di svolgere un'analisi, una valutazione, una cosiddetta peer review sulle attività di Sogin, quindi sul programma di decommissioning e di gestione dei rifiuti. Questa è stata la prima peer review effettuata dall'Agenzia internazionale su un piano a vita intera di decommissioning di un Paese. L'esito è stato sostanzialmente positivo. Ci sono state riconosciute alcune buone pratiche che sono utilizzate normalmente da Sogin, ma ci sono anche stati forniti importanti suggerimenti e alcune raccomandazioni che naturalmente cercheremo di rendere quanto prima operative.
  Confidiamo di avere prossimamente un'altra occasione per illustrare più diffusamente alla Commissione il dettaglio delle attività che abbiamo brevemente esposto, ma ovviamente siamo ben consci delle ragioni che ci portano qui oggi e circoscriviamo la descrizione alle attività Cemex.
  Premetto innanzitutto – questo è molto importante – che a oggi lo stato di conservazione dei rifiuti liquidi che sono presenti sul sito di Saluggia garantisce la piena gestione in sicurezza dei rifiuti, a tutela dei lavoratori che lavorano sul sito in primis, ma anche della popolazione e dell'ambiente circostante.
  Le informazioni relative a questa particolare tipologia di rifiuti liquidi radioattivi e alla loro attuale collocazione costituiscono, come ben potete comprendere, degli elementi sensibili per la sicurezza nazionale, quindi, come tra l'altro è stato anticipato dal presidente, prima di procedere alla presentazione tecnica di dettaglio, che contiene alcune informazioni classificate, chiederei al presidente di accordare la segretazione di questa prima parte di esposizione, per poi riaprirla in fase di conclusione, quando interverrà anche l'amministratore delegato.

  PRESIDENTE. Quando iniziate la parte segreta me lo dite, perché noi ovviamente dobbiamo andare in seduta segreta.

Pag. 5

  MARCO ENRICO RICOTTI, Presidente di Sogin Spa. Dalle prossime slide direi che...

  PRESIDENTE. Dispongo la disattivazione dell'impianto audio video.

  (La Commissione prosegue in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  MARCO ENRICO RICOTTI, Presidente di Sogin Spa. Queste sono le ultime slide. Questa è l'ultima mia, poi lascerei la parola per un'integrazione finale a Luca Desiata, amministratore delegato.
  Le conclusioni che possiamo trarre sono le seguenti. Se prendiamo in considerazione la tipologia dei serbatoi che abbiamo visto prima, le caratteristiche progettuali delle strutture (abbiamo visto le strutture in cemento armato che le contengono) e i sistemi e le procedure di controllo per la verifica che sono stati posti in essere sulle due aree di stoccaggio, non ravvisiamo a oggi problemi di sicurezza o di security legati al prosieguo dello stoccaggio in sito dei liquidi radioattivi presenti sia nell'area 800 sia nel nuovo parco serbatoi.
  La cementazione dei liquidi è certamente il processo più idoneo, scelto per incrementare ulteriormente il livello di sicurezza, ma anche per consentirne poi l'allontanamento verso il deposito nazionale. Il Cemex ha due obiettivi: incrementare ulteriormente il livello di sicurezza e consentire poi l'allontanamento verso il deposito nazionale dei blocchi di cemento. Lo dico in modo semplice.
  Oggi Sogin sta valutando insieme a ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l'autorità di controllo, l'opportunità di effettuare campagne straordinarie d'indagine, magari sfruttando anche le nuove tecnologie che sono a disposizione, per ulteriormente confermare e tutelare circa la sicurezza della gestione attuale di questi rifiuti liquidi sul territorio.
  Io lascerei ora...

  PRESIDENTE. Se posso interrompere un attimo, io farei così: visto che è stata fatta questa parte riservata, chiedo se qualcuno ha qualche domanda riguardo a quella parte.
  Dispongo la disattivazione dell'impianto audio video.

  (La Commissione prosegue in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Il mio intervento è volto a fornire qualche elemento sulle motivazioni per cui Sogin ha deciso di esercitare la clausola risolutiva espressa nei riguardi del raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato da Saipem.
  Il 14 agosto 2017 abbiamo esercitato questa clausola che, per i termini contrattuali, è divenuta poi efficace a partire dal 13 settembre.
  Come dichiarato ufficialmente in precedenti audizioni, il consiglio di amministrazione sin dal suo insediamento si è posto il problema di come proseguire sul Cemex. L'indicazione è stata quella di concedersi ancora un anno per cercare di capire quali fossero i problemi che bloccavano il cantiere e abbiamo sempre anticipato la data del mese di agosto – adesso vedremo per quale motivo – come data definitiva per prendere una decisione.
  Sintetizzo il motivo...

  PAOLA NUGNES. Il 14 agosto avete deciso di concedere ancora un anno?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. No, il 14 agosto 2017, adesso, abbiamo deciso di esercitare la clausola risolutiva espressa, che è divenuta efficace il 13 settembre, in linea con quanto abbiamo sempre dichiarato nel corso dell'ultimo anno, che è stato un anno che è servito al nuovo consiglio per capire come poter andare avanti col contratto esistente. Infatti, abbiamo sempre dichiarato che poter andare avanti con il contratto esistente nonostante i ritardi era l'opzione migliore dal punto di vista dei tempi e della rapidità Pag. 6di esecuzione. Fare un'altra gara ovviamente comporta una serie di ritardi.
  Arrivati, però, al 14 agosto l'evidenza che ci ha portato a questa decisione è sintetizzata in queste due slide. In questa immagine vediamo l'edificio relativo all'impianto. Ricordo che il Cemex è costituito da due parti, le cosiddette partite 4A e 4B. Quello che vedete nell'immagine è un impianto di processo estremamente complesso. Parliamo di una tecnologia nucleare per cementare rifiuti liquidi radioattivi. Si tratta comunque di una struttura bunkerizzata. Vedete in basso a destra la struttura relativa alle pareti. Questo era il 3D progettuale consegnato dall'appaltatore.
  Questa struttura avrebbe dovuto essere completata nella data del 13 agosto 2017 ed è questo il motivo per cui noi il 14 abbiamo deciso di esercitare la clausola risolutiva espressa. Se questo era quello che doveva essere realizzato a quella data, questa è l'immagine del cantiere. Sul cantiere, come vedete, non c'è assolutamente nulla. Alla data di consegna delle opere noi ci troviamo in questa situazione.
  Non potevamo fare altro che tutelare Sogin e cercare una strada alternativa per portare a termine questo lavoro. La strada alternativa ovviamente era stata già identificata nei mesi precedenti, in modo da non perdere tempo ulteriore, a valle dell'esercizio della clausola risolutiva espressa.
  Visto che abbiamo ancora un minuto, vorrei spendere due parole per dire come intende procedere Sogin a valle...

  PRESIDENTE. Ha anche un minuto e mezzo, quindi le chiedo se può spiegarlo un po’, perché è un punto cruciale.

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. A oggi Sogin si è orientata verso una nuova gara europea unica. Questa gara prevedrà come data completamento lavori dicembre 2023 e, se includiamo anche i collaudi, gennaio 2024.
  È chiaro che questo comporta un consistente allungamento dei tempi, che sono difficilmente comprimibili, perché la maggior parte delle attività riguarda le realizzazioni del cantiere e i collaudi. Si tratta di un progetto complesso, che prevede quattro anni almeno di attività sul cantiere, che non sono comprimibili accelerando i tempi di gara. I tempi di gara prevedono innanzitutto la riconsegna delle aree e la messa in sicurezza delle opere già realizzate.
  Dovrà essere predisposta la documentazione di gara, che include, secondo il nuovo codice degli appalti, anche il modello BIM (Building Information Modeling) integrato del sistema da realizzare, che non era previsto nel vecchio codice. Questo porterà a completare la documentazione di gara nel settembre del 2018, per poi lanciare la gara per l'affidamento dei lavori del Cemex, che durerà all'incirca un anno, con un affidamento previsto nel settembre 2019. A partire da quella data avverrà la realizzazione incomprimibile dei lavori.
  La gara unica è stata selezionata tra varie alternative. C'era l'alternativa che era stata anticipata anche in un'audizione dell’architect engineer: spacchettare la gara in tredici gruppi omogenei, con un coordinamento centrale da parte di Sogin. Questa opzione è stata successivamente scartata, perché da cronoprogramma risulta richiedere almeno un semestre in più rispetto alla gara unica.
  La gara unica è la soluzione preferita. Noi abbiamo già cominciato a lavorare alla nuova documentazione di gara. In parallelo, il codice degli appalti ci permette lo scorrimento in graduatoria. Nella precedente gara che era stata aggiudicata a Saipem ci sono altri quattro raggruppamenti di impresa che possono essere sondati per valutare l'eventuale interesse a proseguire con i termini della vecchia gara. È chiaro che questo rappresenterebbe un risparmio di tempo enorme. Parliamo di un completamento dei lavori al 2021 anziché al dicembre 2023.
  Stiamo in parallelo analizzando lo scorrimento di graduatoria, che si presenta estremamente complesso – questo lo dobbiamo dire – ed è il motivo per cui comunque stiamo lavorando sulla nuova gara. Infatti, lo scorrimento in graduatoria, secondo le prescrizioni del codice degli appalti, prevede che il nuovo entrante accetti le condizioni dell'aggiudicatario. Ricordo Pag. 7che Saipem, rispetto alla base d'asta di 135 milioni, si era aggiudicata la gara a 98 milioni, quindi gli altri in graduatoria potrebbero non accettare le condizioni economiche offerte da Saipem.
  Ci sono anche una serie di difficoltà tecniche, perché il nuovo entrante dovrebbe accettare la progettazione esecutiva realizzata da Saipem, la responsabilità sui lavori già eseguiti e anche una serie di varianti che sono state apportate al progetto negli ultimi anni, come ad esempio l'eliminazione di una parte del mockup, senza entrare nel dettaglio.
  Dunque, quella dello scorrimento in graduatoria è un'opzione prevista nel codice degli appalti che stiamo valutando, però siamo consapevoli dell'estrema difficoltà di poter convincere uno degli altri raggruppamenti di impresa ad accettare.
  Teniamo presente che sono passati cinque anni; una delle aziende del secondo raggruppamento in graduatoria è in concordato preventivo, mentre altri raggruppamenti hanno perso le SOA (società organismi di attestazione), quindi il contesto negli anni è cambiato.
  Ciò nonostante, non escludiamo questa opzione perché – lo ripeto – rappresenterebbe un significativo risparmio in termini di cronoprogramma e anche di costi, in quanto dovrebbero accettare le condizioni aggiudicate da Saipem.
  La nuova gara prevedrà, invece, una nuova stima dei costi, che probabilmente partirà dai 135 milioni inizialmente messi a gara, con lo scorporo delle attività realizzate, ovvero 5 milioni di progettazione, 6 milioni di realizzazione. Questo vi dice quanto è stato realizzato in questi anni: 6 milioni di lavori rispetto a circa 70 complessivi, quindi meno del 10 per cento. Dunque, sottraendo 5 milioni di progettazione esecutiva, 6 milioni di lavori realizzati e 5 milioni di scorporo della parte di mockup, partendo da un'analisi top-down dai 135 milioni della prima gara si atterrerà probabilmente a un bando di gara di 120 milioni e, viste le difficoltà che il progetto ha dovuto affrontare negli ultimi anni, non ci aspettiamo significativi sconti dalla nuova gara.
  La priorità per noi, come dicevo, sono i tempi e la rapidità dell'esecuzione.

  PAOLA NUGNES. Mi unisco alla collega nel richiedere la relazione del peer review, che è molto importante per capire bene dove sono tutti questi intoppi che rallentano le attività di Sogin.
  Per quanto riguarda questo specifico appalto, io ho delle forti perplessità sulla procedura che ha guidato la valutazione di aspettare la data di chiusura lavori, quando ci sono sicuramente degli step precedenti per valutare che alla data di consegna dei lavori si era realizzato solo il 10 per cento. Abbiamo perso cinque anni, quando probabilmente si poteva fare prima. Perché è stata presa questa decisione? La prima domanda, quindi, è: perché abbiamo aspettato in maniera prudenziale, come lei ci porta in testimonianza, fino all'ultimo giorno per decidere che era stato fatto troppo poco e recidere il contratto?
  Per quanto concerne i costi, chiaramente non è solo la nuova gara che viene rivalutata sul costo di base d'asta e, quindi, ci riporta di nuovo ai 135 milioni anziché ai 98, ma ci saranno stati sicuramente costi. Che costi sono stati valutati per questa perdita ulteriore di tempo e per questa nuova gara?
  Visto che lei è stato molto vago sulla questione dell'ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare) e la radioprotezione, a che punto siamo con questa costituzione? Noi, peraltro nel 2013 in Commissione X non eravamo molto d'accordo su questa nuova costituzione, ma siamo stati portati a questo. Perché dal 2013 al 2017 si parla ancora con vaghezza di questa trasformazione?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Parliamo innanzitutto della nuova gara. Gli extracosti sono oggetto di un'analisi che è in corso e ovviamente saranno oggetto della richiesta di danni nella causa che si aprirà.
  Per quanto riguarda i tempi, chiaramente noi, non solo abbiamo fatto di tutto per cercare di mettere l'appaltatore nelle condizioni di procedere, perché era il nostro Pag. 8 obiettivo principale, ma durante gli ultimi anni abbiamo anche esercitato tutte le leve contrattuali per cercare di spingere l'avanzamento della realizzazione delle opere.
  Ricordo che abbiamo esercitato una diffida ad adempiere sulla progettazione esecutiva il 5 giugno 2014. In assenza della consegna della progettazione esecutiva secondo la scadenza di progetto, abbiamo esercitato una diffida ad adempiere per farcela consegnare. È stata, quindi, consegnata e accettata il 29 maggio 2015. È stata inoltre esercitata l'applicazione delle penali per tre volte: una prima volta per la progettazione esecutiva, una seconda volta per la progettazione costruttiva e una terza volta per la realizzazione delle partite 4A e 4B.
  Quanto a esercitare la clausola risolutiva espressa, c'è un contratto e c'è un codice degli appalti, quindi non dipende da una valutazione da parte della stazione appaltante; ci devono essere delle condizioni oggettive e forti per poter esercitare questa clausola risolutiva espressa.
  Il primo momento in cui si sono verificate queste condizioni è stata la scadenza della partita 1A il 22 aprile 2017, quindi la prima finestra per uscire è stata in quel momento, cinque mesi fa. Si trattava della progettazione costruttiva as built, che rappresenta comunque una partita non di particolare rilievo. Abbiamo pensato: «Aspettiamo ancora cinque mesi, perché, se il cantiere riparte, è comunque nell'interesse della collettività procedere, come abbiamo sempre detto, con la gara attuale».
  Alla luce delle immagini che vi ho fatto vedere, ad agosto, a causa del perdurare di ritardi non giustificati, in quanto le aree erano state consegnate all'appaltatore, la progettazione era stata fatta dall'appaltatore e quest'ultimo non aveva più nessun tipo di vincolo per procedere con i lavori, da parte nostra ricorrevano tutte le condizioni per...

  PAOLA NUGNES. Le penali di cui ha parlato sono state riconosciute? C'è una richiesta danni da parte vostra, ma anche da parte della ditta. A quanto ammonta questa richiesta danni?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Rispondo innanzitutto sull'esercizio delle penali. Noi abbiano esercitato le penali previste da contratto, che, come abbiamo sempre evidenziato, erano nell'ordine dell'1 per cento della partita, quindi generalmente più basse rispetto a quello che contrattualmente viene previsto in questo tipo di progetti.
  L'esercizio di penali basse qui era controbilanciato dalla possibilità di uscire dal progetto in queste determinate finestre. L'importo delle penali sarà richiesto all'appaltatore alla chiusura del contratto, quindi adesso sono state richieste ma non ancora incassate.
  Si apre, però, una fase di contenzioso in cui l'appaltatore a oggi ha citato – è arrivato l'atto di citazione – Saipem di fronte al tribunale di Roma il 21 settembre 2017, con richieste di pagamento per circa 70 milioni totali, di cui 44 milioni per riserve, 22 milioni per danno e mancato guadagno.
  Vorrei contestualizzare questi 70 milioni. Si possono chiedere soldi, ma 70 milioni di fronte ai lavori realizzati sono oggettivamente una richiesta per noi inaccettabile. Di questi 70 milioni, se vogliamo dare un dettaglio, 9 milioni sono riserve espresse durante i primi anni di cantiere, quindi fino a inizio 2017, che saranno sottoposte al giudice per un'analisi tecnica. Ci sono poi 35 milioni di riserve per andamento anomalo che sono state iscritte il 30 giugno 2017, quando era ormai evidente che Saipem aveva intenzione di uscire, quindi sono 35 milioni non giustificati e non circostanziati. Invece, 22 milioni ulteriori sono nell'atto di citazione per mancato guadagno.
  Lo ripeto: tutto si può dire e tutto si può chiedere, ma a fronte di una colata di cemento 70 milioni è una richiesta...

  PAOLA NUGNES. Tuttavia, sono convinta che la società abbia dato risposte alle vostre richieste e, quindi, abbia giustificato questo ritardo. Come ha giustificato questo ritardo dei lavori?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. È chiaro che qui non Pag. 9siamo al tribunale e stiamo preparando le nostre controdeduzioni. Io vorrei ricordare che noi, oltre all'esercizio delle penali... Certo. È soltanto per una questione di tempo, perché poi devo dare purtroppo risposte... Se abbiamo tempo, mi dilungo senza problemi.
  Ricordo che durante l'esecuzione dei lavori Sogin ha rifiutato per ben due volte una proposta di modifica al cronoprogramma contrattuale. Ricordo che Saipem si è aggiudicata la gara in base a una offerta economica particolarmente vantaggiosa e a un cronoprogramma molto rapido nell'esecuzione dei lavori. Si tratta di un cronoprogramma che fa parte della documentazione di gara con la quale Sogin ha preso la decisione di aggiudicare al raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) capeggiato da Saipem.
  Le richieste di modifica del cronoprogramma contrattuale non erano giustificate in base a un evidente e oggettivo impedimento sul cantiere, perché – lo ripeto – noi dal 2015 abbiamo consegnato le aree, abbiamo ottenuto la progettazione esecutiva, a seguito di una nostra diffida ad adempiere e, quindi, c'erano tutte le condizioni da parte di Saipem per dare esecuzione al cronoprogramma che loro avevano presentato in sede di gara.

  PAOLA NUGNES. Ci può far pervenire le osservazioni della ditta per cui chiedeva questo cambio al cronoprogramma?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Sì, ci sono una serie di scambi tra appaltatore e stazione appaltante che possono essere...

  PAOLA NUGNES. Per capire quali erano le loro richieste.

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Certo. Come dicevo, per quanto concerne i 9 milioni di riserve che sono stati iscritti fino alla prima metà del 2017, si tratta di un funzionamento normale tra stazione appaltante e appaltatore. È facoltà della stazione appaltante richiedere varianti ed è facoltà dell'appaltatore iscrivere riserve per eventuali richieste da parte della stazione appaltante. Si era in una dinamica normale. Anche 9 milioni sono eccessivi.
  Ripeto che non riteniamo ammissibile la richiesta di 35 milioni per andamento anomalo il 30 giugno 2017 in assenza di giustificazioni. Non riteniamo ammissibili gli ulteriori 22 milioni richiesti successivamente per mancato guadagno.
  Segnaliamo che le riserve che possono essere iscritte secondo il codice degli appalti hanno un limite del 20 per cento del contratto, quindi in ogni caso non avrebbero potuto superare i 20 milioni rispetto all'importo complessivo di gara.
  In parallelo, Sogin sta quantificando gli extracosti, che lei aveva evidenziato, dovuti a questa risoluzione del contratto per grave inadempimento, che ovviamente poi saranno portati in sede di giudizio.

  PRESIDENTE. Mentre sono chiare le richieste di risarcimento che voi fate a Saipem, voi avevate delle prescrizioni, ovvero la chiusura del progetto entro giugno 2019, se non sbaglio. A me interessa approfondire anche cosa verrà richiesto adesso a voi per il mancato adempimento di questa prescrizione.

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. La prescrizione prevedeva il completamento dei lavori a giugno 2019. Ovviamente avevamo già anticipato in uno dei report di avanzamento per il Ministero dello sviluppo economico che anche con il contratto attuale era molto difficile adempiere a questa prescrizione, che era una prescrizione anche contrattuale nei riguardi di Saipem. La prescrizione ovviamente era stata imposta in funzione delle condizioni contrattuali, che poi alla luce dei fatti non si sono verificate.
  È chiaro che adesso dovrà partire un processo di ridefinizione di questa data alla luce delle soluzioni che Sogin metterà in campo. La ridefinizione della prescrizione non potrà prescindere dall'obiettivo principale: la garanzia della sicurezza dello stato attuale dei rifiuti radioattivi.

  PRESIDENTE. Per la violazione di questa prescrizione voi dovrete pagare qualcosa Pag. 10? Si può anche rivedere le prescrizioni, però, essendo stata presumibilmente violata, perché giugno 2019 è arrivato, questo cosa vi comporterà?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Comporta una responsabilità penale da parte del capo-sito, che è qui presente. Sono previste sanzioni penali ovviamente.

  PRESIDENTE. Solo nei confronti del capo-sito o ci sono anche delle sanzioni economiche?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Non ci sono sanzioni economiche.

  PRESIDENTE. Dunque, è solo una responsabilità penale...

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Penale, è molto più importante.

  CHIARA BRAGA. Ho una domanda sul prosieguo dei lavori. Avete un'idea di quando potrete arrivare a una valutazione completa sulla possibilità di procedere con lo slittamento della graduatoria oppure con l'indizione di una nuova gara?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Come avevo anticipato, noi sulla nuova gara stiamo già lavorando, perché, visto che i tempi sono lunghi, non possiamo permetterci di mettere due processi in serie: scorrimento in graduatoria e gara. Dunque, per la gara noi stiamo già lavorando e nel mese di ottobre abbiamo cominciato con la parte di ingegneria.
  Peraltro, alcune delle attività tra scorrimento in graduatoria e preparazione della nuova gara sono le stesse, quindi vanno fatte comunque. Come dicevo, la nuova gara per noi oggi rappresenta l'opzione principale ed è quella che perseguiamo.
  Per ciò che concerne lo scorrimento in graduatoria, sono in corso una serie di valutazioni informali con i quattro RTI che si sono presentati alla prima gara, in modo tale da portare in consiglio di amministrazione a fine ottobre la formalizzazione della decisione se procedere in parallelo con lo scorrimento. Infatti, lo scorrimento in graduatoria comunque è normato dal codice degli appalti e prevede un processo strutturato.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Se ho capito bene, le tre penali che voi avete applicato, che però ancora non avete incassato, sono l'un per cento dei 98 milioni.

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. No, sono l'un per cento delle partite che erano in ritardo. Stiamo parlando veramente di poco. Non sono penali che possono convincere e spostare le dinamiche, proprio perché il contratto, che noi ci siamo ritrovati, era impostato con basse penali a fronte della possibilità di uscire con questa clausola risolutiva espressa.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Tuttavia, era possibile esercitarla, se ho preso bene appunti, il 22 aprile 2017.

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Il 22 aprile era la prima finestra e faceva riferimento a una partita di progettazione costruttiva, però la progettazione è una cosa su cui si può anche recuperare, quindi abbiamo preferito aspettare la scadenza di agosto, perché, come dicevo...

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Il 22 aprile rispetto a quale inizio lavori? Io ho capito che dopo cinque anni che state esercitando...

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Sono 1.262 giorni.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Quando era iniziato? Io non sono così ben informato. Vorrei sapere quando è iniziata questa attività. L'appalto quando è stato aggiudicato?

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  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Ripercorriamo la storia dell'appalto, che magari è utile. Il bando è stato pubblicato il 25 marzo 2011 ed è stato aggiudicato alla RTI Saipem-Maltauro. Il 26 febbraio 2013 è stato sottoscritto il contratto.
  Come milestone principali l'accettazione della progettazione esecutiva è stata effettuata il 29 maggio 2015, a seguito di questa nostra diffida ad adempiere...

  PRESIDENTE. L'aggiudicazione a Saipem quando è avvenuta?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Il contratto è stato sottoscritto il 26 febbraio 2013. Sono tempi di gara che prevediamo anche nel nuovo iter di gara. Dal marzo 2011 al febbraio 2013 sono circa due anni di procedura di appalti.
  Il progetto era suddiviso in sei partite tra progettazione e realizzazione di servizi accessori per una durata complessiva di 1.260 giorni naturali e consecutivi, che poi ci portano alle scadenze di cui ho parlato prima.
  È da tener presente che queste scadenze sono state poi aggiornate in funzione delle «dilazioni» concesse dal direttore lavori. Ad esempio, nel mese di gennaio 2017 le temperature sul sito sono scese sotto zero gradi. Ci sono prescrizioni secondo cui sotto gli zero gradi non possono essere effettuati getti di cemento, quindi noi abbiamo aspettato che le temperature risalissero, per cui sono stati cinque giorni di dilazione concessa, che ovviamente vanno aggiunti, perché non è una colpa dell'appaltatore, ma sono dovuti a condizioni meteorologiche.
  Dunque, oltre ai 1.260 giorni previsti da contratto sono state ovviamente computate le dilazioni concesse dal direttore dei lavori per meteorologia avversa, indisponibilità delle aree e altre condizioni esterne.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Lei ha detto che «vi siete trovati questo contratto». Non so se è la sua attività direttamente. Nel caso in cui si faccia una nuova gara, voi rivedrete i termini della gara, a parte gli spostamenti temporali ovvi? C'è qualche criticità? Il lesson learned di questa gara qual è? È Saipem che è particolarmente disattenta o cattiva, oppure c'è comunque qualcosa che voi potreste migliorare? Chiaramente, se c'è lo scorrimento gara... Ho capito di no, perché dovete continuare.
  Dato che lei ha parlato anche di una causa fra voi e Saipem e loro vi hanno chiesto i danni, voi, invece, state chiedendo i danni a loro?

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. La citazione di Saipem di fronte al tribunale di Roma ci è arrivata il 21 settembre 2017, con convocazione a gennaio 2018, quindi noi abbiamo tempo fino a 30 giorni prima per fornire le nostre controdeduzioni.
  Ovviamente stiamo aspettando a mandare le controdeduzioni, perché vorremmo avere la riconsegna delle aree, effettuare lo stato effettivo di avanzamento e di conservazione delle opere, per poi procedere con la finalizzazione delle nostre controdeduzioni. Non ci sarà solo la richiesta di danni, ma anche le controdeduzioni ai punti esposti da Saipem nell'atto di citazione. Fino a dicembre staremo elaborando la nostra risposta.
  Per quanto riguarda la nuova gara, è chiaro che sono stati commessi degli errori e c'è ora un'esperienza, come lei giustamente ha osservato. Se decidiamo di procedere con lo scorrimento in graduatoria, le condizioni da codice degli appalti dovranno rimanere le stesse.
  Se andiamo avanti con la nuova procedura di gara, senza entrare nel dettaglio delle lezioni sulle penali che possono essere aumentate e su una serie di condizioni contrattuali che possono essere riviste, i tre principali problemi di cui ha sofferto questo cantiere sono stati in sintesi i seguenti.
  Il primo è stato un'offerta economica molto vantaggiosa dal punto di vista della stazione appaltante, peraltro valutata congrua. Un ribasso eccessivo genera tensioni sul progetto, perché poi i margini non ci sono e si deve fare un compromesso tra marginalità e realizzazione delle opere. Sicuramente un ribasso eccessivo genera criticità Pag. 12 e tensioni sull'esecuzione dei lavori. Nella seconda gara anche chi parteciperà, alla luce dei problemi che ci sono stati, probabilmente non farà gli stessi ribassi.
  Il secondo punto più tecnico è che qui stiamo parlando di un cantiere e di un impianto nucleare, che è soggetto a delle normative ben precise. Saipem a noi dava ovviamente forti garanzie, perché comunque Saipem è una delle più importanti, se non la più importante, società di ingegneria italiana e, quindi, ovviamente è una garanzia per la realizzazione del progetto. Tuttavia, teniamo presente che anche per Saipem si è trattato del primo e unico progetto nucleare. È chiaro che, se non si ha esperienza, una serie di prescrizioni richieste nell'ambito nucleare devono essere affrontate per la prima volta.
  Il terzo punto, che è stato evidenziato nelle precedenti audizioni, concerne alcune specificità del codice degli appalti. Oggi non ne abbiamo parlato perché riguardavano soltanto una super-specialistica del contratto, però vi ricorderete che anche nelle precedenti audizioni abbiamo sempre citato il problema delle due categorie super-specialistiche OS4 e OS18 in termini di subappalti.
  In base a un parere emesso dall'ANAC il 5 agosto 2016 a seguito di una richiesta dei commissari della Maltauro, le lavorazioni previste nelle categorie super-specialistiche OS4 e OS18 sono state qualificate in quanto lavori soggetti alla normativa dei subappalti, quindi subappaltabili nel limite massimo del 30 per cento.
  Saipem ha dichiarato di non essere in grado di effettuare in casa queste lavorazioni e, quindi, ci ha richiesto di poter subappaltare più del 30 per cento. Peraltro, questo problema è stato oggetto della diffida che Saipem ha mandato a Sogin il 28 luglio 2017. Saipem ci ha mandato una diffida a autorizzare loro subappalti in questa categoria super-specialistica, quando c'era un parere ANAC che ci impediva di procedere. Noi riceviamo una diffida ad adempiere... Ovviamente c'è un'interpretazione, però oggettivamente il parere ANAC su questo tema dal nostro punto di vista è chiaro.
  Questi sono i tre punti, che riepilogo. Il primo è uno sconto col senno di poi eccessivo. È chiaro che in fase di gara se uno si trova un'offerta economicamente vantaggiosa da un'azienda di primo livello la ritiene una situazione ideale.
  In secondo luogo, non sottovalutiamo le criticità nucleari, perché in Italia ovviamente per le scelte che sono state fatte in passato si è persa l'esperienza nucleare. Si tratta qui di cantieri nucleari che richiedono precise specifiche tecniche.
  In terzo punto concerne la normativa del codice degli appalti italiano. Ricordo che questo limite del 30 per cento sui subappalti è una norma specifica italiana, quindi all'estero non è prevista. Non entriamo nel merito del perché è stata decisa in Italia, questa è la legge. Ricordiamo che Saipem ha una grossa esperienza in ingegneria, ma soprattutto all'estero. Il codice degli appalti italiano con le sue specificità va tenuto comunque presente in sede di gara.

  PAOLA NUGNES. Lei ha toccato proprio il punto nevralgico su cui vorrei farle una domanda. Nel momento in cui per questi lavori la Saipem parla di forniture e voi di subappalti, si è creato il vulnus. Con la relazione ANAC del 5 agosto 2013 che ha espresso una parola definitiva su questa questione si è venuta a prospettare la valutazione di non idoneità della società che ha vinto l'appalto. Questo non avrebbe permesso di uscire dal contratto con almeno un anno di anticipo? Non stiamo parlando di richieste di prorogatio temporali per pioggia o quant'altro, ma di una non idoneità.
  Ho un'altra domanda: il ribasso eccessivo per un progetto complesso come quello nucleare, che lei condivide con noi, non ci farebbe uscire comunque dalla valutazione di uno scorrimento e, quindi, da una richiesta incauta dopo cinque anni, ancora più stringente per il secondo classificato? Non è estremamente pericolosa la possibilità che questo accetti? Perché non ci svincoliamo da questa ipotesi? Per «risparmiare» due anni che invece potrebbero diventare altri anni persi?
  Infine, c'è sempre la domanda sull'ISIN.

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  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Per quanto riguarda il parere ANAC, il 5 agosto ANAC ha espresso un parere sui subappalti che era limitato alla super-specialistica OS4. Specifico che la OS4 rappresenta circa 15 milioni di euro su un totale di 98 milioni di euro. Detto questo, su tutto il resto dei lavori si poteva comunque procedere. È chiaro che, se uno non ha la prospettiva di portare a completamento i lavori, dice: «Esco subito oppure risolviamo subito il contratto». Preciso che comunque stiamo parlando di 15 milioni su 100 milioni. Tutto il resto poteva comunque essere portato avanti.
  Una volta che l'ANAC esprime il parere «non potete subappaltare, ma potete attrezzarvi per farvelo in casa», esistono soluzioni. Anche se uno non è dotato di una fabbrica propria, esistono opzioni onerose dal punto di vista economico, come ad esempio l'affitto di ramo d'azienda. Sono soluzioni complesse a livello contrattuale e onerose dal punto di vista economico, però oggettivamente non è responsabilità della stazione appaltante.
  Ci siamo dati del tempo, non solo per rivedere e interpretare il parere di ANAC, che però chiaramente quello era e non dava margini di flessibilità; dall'altra parte, a livello operativo era possibile sicuramente trovare una soluzione tecnica, però questa soluzione era in capo all'appaltatore.
  L'appaltatore da parte sua, dopo discussioni tecniche a cui noi abbiamo cercato di contribuire, ha deciso di mandare a Sogin una diffida ad adempiere ad autorizzare i subappalti. Questo succedeva il 28 luglio 2017. A quel punto, non c'era la volontà di procedere con la risoluzione del problema.
  Ripeto che qui pesa anche la marginalità del progetto. Ho parlato di ribasso eccessivo. Il ribasso era forte ma congruo, perché era stato valutato congruo in fase di...

  PAOLA NUGNES. Eccessivo è una vostra valutazione...

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Col senno di poi, certo. Se uno avesse avuto dei margini aggiuntivi, avrebbe potuto dire: «Va bene, procedo a farmi questi lavori in casa e riduco il margine». Invece, siamo in presenza di un margine ristretto. Perciò dico che un'offerta molto al ribasso genera tensioni sul progetto, perché non ho flessibilità per adottare soluzioni che magari mi permettono di andare avanti, ma mi riducono ulteriormente il margine.
  Per quanto riguarda lo scorrimento in graduatoria, il secondo e il terzo classificato avevano offerto degli sconti simili. È chiaro che col senno di poi diventa difficile che accettino le condizioni economiche, soprattutto quelle di Saipem, però c'è da dire che avevano fatto delle offerte economiche in linea con quelle di Saipem. Erano offerte entro il 5 per cento dall'offerta di Saipem, per non dare indicazioni.
  A valle delle difficoltà riscontrate, è molto probabile – ma questo l'ho premesso – che lo scorrimento in graduatoria non andrà in porto. Ripeto che lo scorrimento in graduatoria viene fatto in parallelo con l'elaborazione della nuova gara.

  MARCO ENRICO RICOTTI, Presidente di Sogin Spa. Per quanto riguarda ISIN, come sapete, il decreto è stato promulgato nelle settimane scorse. Ora il dottor Pernice è operativo e ha un termine, se non sbaglio, di circa 60 giorni per preparare il regolamento operativo della nuova ISIN.
  Noi, insieme all'amministratore delegato, lo abbiamo incontrato e, quindi, ci siamo già conosciuti e gli abbiamo confermato il nostro massimo supporto, come sempre abbiamo fatto e dichiarato nelle varie audizioni, affinché ISIN sia il più in fretta possibile operativa e dotata delle risorse umane e strumentali adeguate. Il decreto lo prevede, almeno per quanto riguarda le risorse economiche.
  È prevista anche una dotazione di personale. Lo stesso direttore Pernice era pienamente consapevole – e noi concordiamo pienamente con lui – della necessità che all'interno di queste risorse umane ci sia la possibilità da parte dello stesso Pernice e da parte di ISIN di acquisire nuove risorse tecniche. Lui ne ha stimate circa una ventina. Oltre ovviamente alle competenze di Pag. 14tipo legale e amministrativo, che comunque servono, è importante che il numero di esperti, che è rimasto...

  PRESIDENTE. Infatti, stanno andando man mano tutti in pensione.

  MARCO ENRICO RICOTTI, Presidente di Sogin Spa. Esatto, stanno andando in pensione. È fondamentale che nei prossimi anni ISIN abbia la possibilità e la libertà di assumere almeno una ventina di profili tecnici.

  PRESIDENTE. Io avrei altre domande. Innanzitutto, se si decidesse per un'altra gara, come è probabile, vorrei sapere se comunque la cementificazione è fuori discussione oppure si potrebbe ipotizzare un ritorno alla vetrificazione o ad altre tecnologie.
  Inoltre, le chiedo se ci fa un punto per quanto riguarda le resine di Caorso e l'invio in Slovacchia che ci doveva essere.
  Per quanto riguarda i reattori, mi risulta che non sono mai stati toccati e che lo smantellamento non è mai stato iniziato. Vi chiedo se ci potete aggiornare su questo.

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Per quanto riguarda l'altra gara, a oggi l'ipotesi è sicuramente la cementificazione. Altre ipotesi alternative non solo comporterebbero tempi più lunghi, perché vanno riesaminate da zero, ma si aggiungerebbe anche l'incertezza del processo, mentre qui quantomeno c'è chiarezza, c'è una progettazione esecutiva e siamo ovviamente molto più avanti. La decisione oggi è di non rimettere in discussione e di procedere con la cementificazione.
  Inoltre, soluzioni alternative richiederebbero comunque l'autorizzazione di ISPRA...

  PRESIDENTE. Per quella piccola parte che non è cementificabile cosa è previsto?

  MARCO ENRICO RICOTTI, Presidente di Sogin Spa. Assorbimento su resine e poi trattamento di queste resine equivalente.

  LUCA DESIATA, Amministratore delegato di Sogin Spa. Per quanto riguarda le resine di Caorso, è prevista una riunione tra le due autorità di sicurezza, quella italiana e quella slovacca, a inizio novembre, con l'obiettivo di far partire le prime resine in bianco, quindi non radioattive, entro l'inizio del 2018, per effettuare le prove in bianco, ovvero le prove non radioattive del processo.
  Questa è una prescrizione derivante dall'autorità slovacca, che ha richiesto prima dell'invio delle resine radioattive la conferma e la qualifica del processo in bianco. Se tutto sarà confermato nella riunione di novembre, procederemo con l'invio delle resine non radioattive per i test. A valle del completamento dei test e della qualifica del processo, saranno inviate le prime resine radioattive.
  Per quanto riguarda lo smantellamento dei reattori, confermiamo che abbiamo inviato all'autorità di sicurezza per approvazione un'integrazione al piano operativo per il vessel di Garigliano e invieremo un'integrazione al piano operativo per il vessel di Trino entro dicembre. L'autorità ha dodici mesi, per esempio su Trino da dicembre 2017 fino a dicembre 2018, per darci l'autorizzazione sul piano operativo.
  Noi in parallelo abbiamo già avviato le gare per i lavori di preparazione. Ad esempio, per il vessel di Garigliano vanno ripristinati tutti i sistemi ausiliari e va verificata la tenuta delle piscine. Proprio perché queste attività avvengono sotto battente d'acqua per minimizzare la dose agli operatori, bisogna banalmente verificare la tenuta della parte che viene allagata. Vanno inoltre ripristinati tutti i sistemi ausiliari. Stiamo già procedendo con questi lavori preliminari.
  Si tratta di un progetto che va cantierato. Ricordo che su Garigliano abbiamo anticipato di quattro anni rispetto a quello che era previsto a piano, perché è assolutamente importante andare al cuore del problema. Con il presidente e con tutto il consiglio di amministrazione abbiamo sempre identificato questa come una priorità. Se non si iniziano i lavori di smantellamento del vessel, che rappresentano la parte più critica e delicata di una centrale nucleare, Pag. 15 non ci renderemo mai conto di quali sono i tempi reali di realizzazione dei brown field. Per questo consiglio di amministrazione è stata una delle priorità che ci siamo dati.
  Abbiamo deciso di avviare in parallelo almeno due vessel, perché il problema operativo e dell'iter di gara è sempre dietro l'angolo e noi vogliamo assolutamente iniziare entro la fine della nostra consiliatura almeno uno dei due vessel, ovviamente se riceveremo le autorizzazioni da parte di ISPRA. In assenza di autorizzazioni, ovviamente non possiamo operare.
  A oggi mi sembra che ci siano le condizioni e la volontà, anche da parte dell'autorità, di riconoscere l'attacco al vessel come una delle priorità per la messa in sicurezza delle centrali. L'autorità ha dato massima disponibilità a venirci incontro sui piani operativi e sui rapporti particolareggiati di progetto per i due attacchi al vessel, quindi contiamo entro la fine della nostra consiliatura nel 2019 di poter avviare queste attività.

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti e dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.45.