XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 62 di Martedì 10 ottobre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Coppola Paolo , Presidente ... 3 

Audizione della responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno, Alessandra Camporota:
Coppola Paolo , Presidente ... 3 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 3 
Coppola Paolo , Presidente ... 4 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 4 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 7 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 7 
Coppola Paolo , Presidente ... 7 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 7 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 9 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 9 
Coppola Paolo , Presidente ... 11 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 11 
Coppola Paolo , Presidente ... 12 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 12 
Coppola Paolo , Presidente ... 12 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 12 
Coppola Paolo , Presidente ... 12 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 12 
Coppola Paolo , Presidente ... 13 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 13 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 13 
D'Incà Federico (M5S)  ... 13 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 13 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 16 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 16 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 17 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 17 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 19 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 19 
Coppola Paolo , Presidente ... 19 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 19 
Coppola Paolo , Presidente ... 20 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 20 
Coppola Paolo , Presidente ... 20 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 20 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 20 
Coppola Paolo , Presidente ... 20 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 20 
Coppola Paolo , Presidente ... 20 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 20 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 20 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 20 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 20 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 20 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 20 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 20 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 20 
D'Incà Federico (M5S)  ... 21 
Coppola Paolo , Presidente ... 21 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 21 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 21 
Camporota Alessandra , responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno ... 21 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 21 
Coppola Paolo , Presidente ... 21 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 21 
Coppola Paolo , Presidente ... 21 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 22 
Coppola Paolo , Presidente ... 22 
Cavaliere Maria , dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile ... 22 
Coppola Paolo , Presidente ... 22 
Bui Carlo , presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza ... 22 
Coppola Paolo , Presidente ... 22

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PAOLO COPPOLA

  La seduta comincia alle 10.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante trasmissione diretta attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e diretta streaming sperimentale sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione della responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno, Alessandra Camporota.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della nuova responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno, Alessandra Camporota, accompagnata dal dottor Carlo Bui, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza, dall'ingegner Maria Cavaliere, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, e dall'ingegner Davide Pozzi, dirigente vicario ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, che ringrazio per la presenza.
  Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Si tratta di un'audizione di natura prettamente conoscitiva, per la quale chiedo alla dottoressa Camporota di fornire un quadro esplicativo quanto più ampio possibile dello stato attuale di adozione del CAD nel Ministero dell'interno.
  Ricordo ai commissari che il 21 agosto 2017 la dottoressa Camporota è stata nominata prefetto e responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno, al posto del prefetto Vulpiani, in quiescenza dal 1° luglio scorso.
  Cedo dunque la parola ad Alessandra Camporota per lo svolgimento della relazione introduttiva, al termine della quale seguiranno eventuali domande o richieste di chiarimento da parte dei commissari.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Sono prefetto dal 21 agosto e, in contemporanea, con decreto del Ministro dell'interno, sono stata nominata responsabile per la transizione alla digitalizzazione del Ministero dell'interno. Il mio predecessore, il prefetto Vulpiani, era stato prescelto in virtù della sua lunga esperienza. Con me l'amministrazione ha puntato – mi auguro – sul fatto che sono un giovane prefetto, di nomina recente, che ha al suo attivo sicuramente una formazione giuridica, ma anche esperienze varie, che mi consentono di affrontare questa nuova attività con entusiasmo e con voglia Pag. 4di lavorare in team, in squadra, con le varie componenti di una realtà complessa qual è quella della nostra amministrazione, che è peculiare, signor presidente.
  Innanzitutto, la ringrazio della disponibilità anche ad aver voluto aspettare qualche giorno per l'audizione, proprio in considerazione della mia recente nomina. Le confermo, però, che mi affido alla clemenza della corte perché comunque ricopro quest'incarico da un mese, forse meno.

  PRESIDENTE. La Commissione ha gli stessi poteri della magistratura, ma le assicuriamo che non c'è...

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Spero di dare l'idea della voglia di operare. Parlerei soprattutto in prospettiva futura, ma riferendomi a un futuro di medio termine, naturalmente, e non di lungo termine, tenuto conto anche della forte implementazione che il legislatore e un po’ tutte le componenti, in questo momento, hanno voluto dare con le ultime modifiche del Codice dell'Amministrazione Digitale, con il piano triennale dell'informatizzazione, con il piano sulla cyber security.
  Credo di prendere questo testimone in un momento particolarmente rilevante e di essere stata prescelta in virtù delle mie esperienze, che mi hanno visto per molti anni lavorare sul territorio. Ho lavorato nella prefettura di Bari, ho gestito anche comuni, a Roma ho esperienze nel dipartimento del personale. Soprattutto, ho lavorato molti anni al dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, ricoprendo svariati incarichi, che mi hanno portato molto spesso anche ad avere esperienze di lavoro all'estero. Ho partecipato a tavoli tecnici, certamente sulle materie dell'immigrazione e dell'asilo, ma questo mi ha consentito di consolidare, soprattutto durante il Semestre europeo, la conoscenza della Commissione europea, della struttura europea. Credo che anche questo mi aiuterà, perché la mia intenzione è anche quella di aprire la nostra amministrazione ai contatti con l'attività internazionale, per incrementare i rapporti con l'Agenzia europea.
  Inoltre, nel mio dipartimento ho diretto per diversi anni l'ufficio informatico del dipartimento stesso, il cui testimone poi è stato preso dalla dottoressa Leone, che avete audito, so anche in maniera abbastanza approfondita. In tale veste ho vissuto anche – parliamo di cinque o sei anni fa – un momento importante, strategico. Abbiamo realizzato allora un CED nostro. Adesso andremo in una direzione sicuramente opposta. Abbiamo vissuto la stagione dei click day, quelli legati alle regolarizzazioni, quelli legati ai decreti flussi, quindi comunque ho vissuto degli anni in cui c'è stato un salto di qualità nell'informatizzazione anche di una realtà come quella del mio ex dipartimento, non grande, ma sicuramente interessante.
  Ho svolto le funzioni di capo di gabinetto del capo dipartimento per le libertà civili per molti anni, e credo che questo mi abbia consentito di ottimizzare, di mettere a frutto e di affinare le mie capacità di coordinare gruppi di lavoro, le mie doti di facilitatore. Ho preso quest'incarico con molto entusiasmo, e godo della fiducia dei vertici, che evidentemente hanno visto in me questa possibilità di imprimere finalmente la svolta che voi anche auspicate da tempo, in un momento in cui effettivamente la realizzazione del CAD diventa non più rinviabile.
  Per quanto riguarda le domande che ci avete fatto pervenire, molto articolate, questo mi ha consentito, seppur in un periodo di tempo breve, di mettere subito in atto la mia idea, organizzare immediatamente riunioni di coordinamento, conoscere, o meglio rincontrare molti degli attori che avevo conosciuto nella mia esperienza passata.
  Negli anni in cui sono stata direttore dell'ufficio informatico – parliamo del 2012 – l'amministrazione dell'Interno aveva già costituito, con il Ministro dell'epoca, un gruppo di lavoro che portò al Ministro, nell'estate del 2012, una serie di proposte tese al riutilizzo, all'omogeneizzazione dei sistemi, sicuramente alla necessità di operare investimenti, per arrivare poi a ottimizzazioni e risparmi di spese, auspicando già un'attuazione del CAD e dell'articolo Pag. 517, che si andava a mano a mano perfezionando.
  Una delle idee forti che voglio proporre nelle mie interlocuzioni con i vertici dell'amministrazione è proprio quella di dare all'articolo 17 finalmente una struttura consolidata. Si parla, in quella norma, di un ufficio dirigenziale generale, ma nell'ambito degli uffici esistenti, quindi sicuramente senza duplicazioni, senza aggiungere altre spese, ottimizzando le professionalità e le strutture esistenti. L'idea è quella di creare un team di lavoro, ma sicuramente in una posizione che deve essere sovraordinata dal punto di vista funzionale agli altri uffici, perché questo deve consentire poi la possibilità di proporre anche soluzioni che possano mettere d'accordo, ma a volte anche superare magari qualche difficoltà e qualche reticenza.
  Sono consapevole anche che il comma 1-ter dell'articolo 17 dice che, dal punto di vista della transizione alla digitalizzazione e della riorganizzazione delle strutture, sono di diretto riferimento all'autorità politica. Questo dà, secondo me, alla figura una forza non burocratica, che poi è il modo in cui io mi sento di interpretare il ruolo adesso, così come ho sempre fatto nelle mie esperienze pregresse.

  PRESIDENTE. Attualmente, la Sua struttura è una direzione generale?

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Attualmente, la struttura la stiamo creando. Ho avuto qualche unità di personale. Sarò io a proporre se, come sarebbe auspicabile, individuarla nell'ambito dell'ufficio di gabinetto del ministro, quindi con diretto riferimento, come dice la norma, e quindi con la possibilità – è quella l'ottimale organizzazione – che sia sovraordinata a tutte le altre strutture.
  Spiego i motivi della presenza dei colleghi. Ho letto le audizioni di responsabili, di colleghi di altre amministrazioni, molte complesse, e mi sento di dire che la nostra ha veramente delle peculiarità e delle potenzialità particolari. Quest'ufficio potrà svolgere un'attività se le strutture riterranno utile che li aiuti, sia da facilitatore, e non interferisca con attività e realtà, che adesso in sintesi farò illustrare ai colleghi, molto complesse. Il collega Bui della Pubblica Sicurezza ha, come sappiamo – ma come, attraverso le sue parole emergerà in maniera molto efficace – un tale grado di complessità di organizzazione (banche dati e altro), problematiche di sicurezza peculiari, che chiaramente vanno, per la parte che si può ottimizzare, a mettersi a servizio comune, raccordate con il resto. Va garantito, però, lo svolgimento di un'attività essenziale per il Paese. Lo stesso discorso vale per la struttura dei Vigili del fuoco, oggi rappresentata dall'ingegner Cavaliere.
  Avete sentito le altre anime dell'amministrazione. Avete audito il dottor Colaianni, che si era fatto accompagnare comunque dal dottor Foti, che dirige il sistema informatico del dipartimento del personale, altra realtà complessa. Lascerò poi tutto agli atti, ma forse dal dottor Vulpiani nella sua audizione, che comunque ha abbracciato molti campi, non è stata sufficientemente messa a punto la struttura informatica che fa capo al dipartimento affari interni e territoriali, quella sui sistemi elettorali. Si tratta della prima struttura informatica del Ministero – parliamo degli anni Sessanta – che per molti anni è stata servente di tutta l'amministrazione, che segue non solo l'ordinato, efficiente svolgimento delle consultazioni elettorali, ma che continuamente deve tenersi al passo con le modifiche normative, con le necessità di adeguamento del sistema e così via. È un'altra realtà complessa, che oggi però non potevamo allo stesso modo far partecipare, perché il tempo è quello che è.

  PRESIDENTE. Per un mio chiarimento, la Sua non è attualmente una struttura dirigenziale generale, così come previsto dall'articolo 17.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. L'incarico che ho avuto è quello, e l'idea, come in effetti già aveva rappresentato il prefetto Vulpiani, è quella di costruire una struttura generale, assolutamente.

Pag. 6

  PRESIDENTE. Ancora, però, non lo è.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. L'amministrazione ne è consapevole.

  PRESIDENTE. Ricordo ai commissari che la Commissione ha sempre convocato esclusivamente il responsabile della transizione nella modalità digitale. Il prefetto Colaianni, che è venuto in audizione, era stato convocato come responsabile della transizione.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Non lo era.

  PRESIDENTE. Ce ne siamo accorti in quell'occasione, e da quell'occasione ci siamo resi conto che, purtroppo, la maggior parte dei ministeri non aveva nominato il responsabile della transizione.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Io lo sono.

  PRESIDENTE. Non lo mettiamo in dubbio.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Lo sono, e ne sono consapevole e orgogliosa, perché il mandato dell'amministrazione è forte. Ripeto che ho avuto il mandato sia dal capo del dipartimento del personale sia dal capo di gabinetto del Ministro.
  Possono essere messe in piedi più formule. Si potrebbe utilizzare anche la struttura di uno dei dipartimenti, per esempio quello del personale, dove era incardinato il dottor Colaianni, che non aveva formalmente quella qualifica, ma è venuto a rispondere perché negli anni passati – anche questo emergerà dall'intervento dei colleghi – certamente le politiche di spending review avevano portato la nostra amministrazione a ottimizzare, a tagliare dei posti, non sempre in maniera lungimirante. Sicuramente, in quel caso non è stato fatto con la dovuta attenzione, ma posso garantire che metterò tutto il mio impegno perché la struttura nasca e sia adeguata. Chiaramente, poi saranno i vertici, sarà anche il Ministro, a valutare se inserirla, naturalmente cambiando un po’ la struttura dell'attuale dipartimento del personale, creando una sorta di dipartimento dell'innovazione tecnologica, prendendo anche lo spunto da altre amministrazioni che hanno già queste strutture, oppure mantenere un organismo più agile di diretto riferimento al Ministro, come dice la norma, e quindi di diretto riferimento al gabinetto del ministro. Cercherò di supportare entrambe le proposte. Probabilmente, la struttura snella per me potrebbe essere quella preferibile, con un gruppo di lavoro permanente, costituito dai referenti dei vari dipartimenti, che supporti proprio in quest'attività, ma ripeto che è in questi giorni, in questi mesi che valuteremo. Probabilmente, tra una ventina di giorni potrei avere un quadro più chiaro.
  Tornando alla complessità, in questo mese ho fatto una full immersion un po’ in tutto, navigando, e d'altra parte il tempo adesso ce lo consente, un approfondimento di tutte le tematiche, del Codice, dei vari piani e così via. Ho già cominciato a incontrare i vari interlocutori interni all'amministrazione. Nei prossimi giorni incontrerò anche i numerosi interlocutori esterni e, naturalmente, anche il mondo accademico, il mondo del privato. È un mondo che conosco, per averlo frequentato negli anni passati, mondo complesso, ma affascinante. D'altra parte, pochi anni hanno portato una tale rivoluzione che sono contenta di poter di nuovo partecipare a quest'innovazione. Nel supporto informatico abbiamo lasciato la risposta a tutte le domande, che non voglio eludere, ma ho una proposta di metodo anch'io. D'altra parte, questa possibilità era indicata. Ho tenuto delle riunioni di coordinamento e abbiamo raccolto tutto il materiale per cercare di articolare un documento omogeneo su tutte le richieste. È il mondo, è lo stato di attuazione del CAD. Pag. 7
  Mi sento di ringraziarvi, perché questo mi ha consentito, con un po’ di ansia da prestazione, ma in pochi giorni, innanzitutto di riunire tutte le componenti, quindi di avviare questo metodo di lavoro che voglio consolidare, e dunque di avere un quadro generale della nostra amministrazione su tutti gli aspetti relativi all'attuazione del CAD.

  PRESIDENTE. Se vuole, le possiamo aumentare. Abbiamo cercato di coprire quasi tutto il CAD, ma non tutto.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. L'ambizione era quella di creare veramente un documento omogeneo, dando una risposta uniforme per ognuna delle domande, ma in corso d'opera ci siamo resi conto che il rischio era quello – sia per il poco tempo sia, ripeto, per la complessità delle risposte delle organizzazioni – di non riuscire a dare una risposta di sintesi. Vedrete, quindi, che nel documento ci sono le risposte per ogni domanda di tutte le componenti del dipartimento. Si è cercato, dove è stato possibile, di mettere una premessa o di fare delle considerazioni più uniformi.
  Devo dire, però, che questo documento ci ha dato la consapevolezza che c'è tanto impegno nella nostra amministrazione, ci sono molte professionalità, anche se c'è molto da fare. Uno dei punti cruciali è sicuramente quello della formazione del personale. Nella nostra amministrazione gli ultimi concorsi, nel 2012, hanno visto l'assunzione di poche decine di unità di personale, e purtroppo di assistenti informatici, mentre oggi sicuramente abbiamo bisogno di ruoli tecnici, che sono presenti, ma in alcune componenti dell'amministrazione, e mi riferisco proprio alla Pubblica Sicurezza e ai Vigili del Fuoco.
  Si vede anche quanto cammino bisogna ancora fare, ma con la consapevolezza veramente che c'è comunque un team, una squadra, nelle varie realtà dipartimentali, di persone esperte, non molte, ma ben motivate e di altissimo livello professionale. Ed è quello che oggi vorrei trasmettere.
  Sui contenuti sarei più dell'idea che siamo pronti a tutti gli ulteriori approfondimenti, ma rispondiamo in maniera esaustiva, credo, a ogni domanda, rappresentando sicuramente le potenzialità e il cammino che c'è da fare. Su molti aspetti diciamo già, anche senza bisogno di entrare in particolari, che dobbiamo molto sviluppare, dobbiamo fare il cammino, naturalmente in linea col piano triennale dell'informatica, con la consapevolezza che il triennio 2018-2020 è quello decisivo. Non c'è altra possibilità di tornare indietro. Molte implementazioni, come leggerete nel documento, saranno proprio completate nel 2018, molte già alla fine dell'anno.
  La vostra è una Commissione d'inchiesta, nasce in un momento particolare. Noi ci auguriamo che non sia necessaria, nel senso che nel frattempo la situazione della pubblica amministrazione magari sarà molto migliorata sotto questo profilo, magari tra qualche mese potremo dare risposte. Lo dico non per procrastinare, ma in maniera consapevole.
  Nel supporto informatico ho lasciato tutta questa documentazione e lo stato dell'arte. Questa è un'altra delle primissime cose che vanno fatte quando si assume un nuovo incarico, un monitoraggio sulla situazione infrastrutturale dei sistemi di tutti i dipartimenti. Qui ci sono documenti, dipartimento per dipartimento. Con la proposta che vi ho fatto all'inizio dell'audizione, di cedere loro la parola per pochi minuti, i miei colleghi possono darvi l'idea anche dello stato dell'arte, comprensivo dell'attuazione del CAD, dei due dipartimenti gioiello che abbiamo.
  Per il momento, avrei concluso.

  PRESIDENTE. Prego, dottor Bui.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Ringrazio per la mia presenza qui. Voglio supportare con poche parole, poiché il dipartimento della Pubblica Sicurezza è immenso, come penso immaginiate.
  Davvero ringrazio sia il signor prefetto per il suo nuovo ruolo, che per noi è Pag. 8fondamentale, sia voi. Dico, infatti, con estrema chiarezza che forse l’input che deriva da una Commissione parlamentare dà il senso di quanto sia importante qualcosa che per noi è importante, ma che comunque, nell'ambito di un'emergenza generale, viene sempre considerato come qualcosa da fare, ma non con quest'incredibile spinta propulsiva, che invece è fondamentale.
  È inutile che vi illustri tutto, perché il documento che abbiamo consegnato è esaustivo. Tra l'altro, per la prima volta troverete un documento completo di tutto ciò che è, quindi anche dal punto di vista della riservatezza del dato – non c'è neanche bisogno di dirlo – per quanto riguarda i sistemi informativi della Polizia di Stato.

  PRESIDENTE. No, c'è bisogno di dirlo. Il regime di pubblicità dell'atto è riservato?

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Direi di no, perché dice tutto ciò che abbiamo.

  PRESIDENTE. Lo chiedo perché lo stiamo caricando sul sistema di diffusione dei documenti della Commissione, che è solo per i commissari.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. La Commissione ha assolutamente diritto.

  PRESIDENTE. Era bene chiarire.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. È chiaro che, siccome è un documento esaustivo, molte delle cose che si trovano sono soltanto informazioni tecniche su un'infrastruttura, sui sistemi operativi, le informazioni che a voi interessano di più. È anche ovvio, però, che ci siano delle informazioni su dov'è collocato, per esempio, il CUB di Bari, e quindi si danno delle indicazioni anche strategiche del nostro sistema di sicurezza.
  Tenete conto che la complessità del dipartimento della Pubblica Sicurezza è nota, e, tra l'altro, c'è un ulteriore elemento interessante. Il dipartimento della Pubblica Sicurezza si occupa sia dei sistemi informativi delle Forze di Polizia sia dei sistemi informativi della Polizia di Stato. Sono due anime che convivono all'interno della stessa realtà. Si aggiunga che il capo della Polizia è capo del dipartimento della Pubblica Sicurezza, e quindi in quanto capo della Pubblica Sicurezza in assoluto comprende anche tutto ciò che la legge n. 121 del 1981 attribuisce come funzione, in modo specifico all'articolo 8, che parla del CED interforze, un sistema strutturato per essere a disposizione di tutte le Forze di Polizia.
  Ancora, parlando di ICT, si parla anche di telecomunicazioni, in qualche modo sempre sottovalutato nell'ambito delle audizioni. In generale, nelle audizioni, non solo parlamentari, quando si parla di ICT, se vogliamo essere molto espliciti, la parte telecomunicazione è forse quella più onerosa. Abbiamo appena avuto un finanziamento per la realizzazione dell'LTE, un sistema multimediale che ci permette di verificare direttamente, in tempo reale, manifestazioni sportive o, in generale, di ordine pubblico, di oltre 620 milioni da qui al 2029. Significa investimenti specifici molto forti per la realizzazione delle reti di telecomunicazione proprietarie, perché si chiamano public safety. Noi abbiamo la componente trasversale alle Forze di Polizia, che riguarda dunque il dipartimento della Pubblica Sicurezza, e ci sono i sistemi informativi della Polizia di Stato, leggasi CED interforze collocato all'Anagnina, con un disaster recovery collocato a quello che noi chiamiamo CUB, a Bari. Abbiamo poi tutta la componente infrastrutturale delle telecomunicazioni che realizzano la cosiddetta Rete Interpolizie, che riguarda tutte le Forze di Polizia. Tutte le informazioni transitano sulla Rete Interpolizie. Ovviamente, specificheremo come com'è organizzata, come è fatta, di quanta parte di fibra siamo proprietari, di quanta siamo in Pag. 9outsourcing, di quali sono i progetti e così via.
  Proprio per cercare di costruire un sistema virtuoso non autoreferenziato, nel 2015 abbiamo sottoscritto un accordo quadro con il CNR, con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha istituito il Comitato permanente per la sicurezza interna, istituito appunto con firma del Ministro dell'interno pro tempore e del presidente del CNR pro tempore, ai tempi Nicolais. Il Comitato è formato dai sei capi di dipartimento CNR, escluso uno, quello del dipartimento di fisica, che non aveva delle attinenze dirette alla scienza dei materiali, mentre per gli altri sei dipartimenti c'è, in particolare, quello dell'ICT e dei trasporti, perché il CNR ha questa connessione.
  Per quanto riguarda noi, la presidenza è del vice capo di Polizia, da cui dipendo direttamente, preposto al coordinamento delle attività di pianificazione delle Forze di Polizia. Sono presente anch'io, come presidente di questo Comitato, e la segreteria del dipartimento. È un organo consultivo, che stabilisce gli eventuali piani programmatici per il futuro. In particolare, è stato fatto un piano triennale per le telecomunicazioni, nell'ambito del quale si è progettata quella che noi chiamiamo RUI, Rete Unificata Interforze delle Forze di Polizia, che dovrebbe essere un'evoluzione virtuosa di quanto già abbiamo oggi, tenendo conto di tutte le potenzialità innovative. Faccio un esempio banale. Abbiamo ancora ponti radio digitali, che ovviamente tendono a essere sostituiti via via dalle fibre ottiche e simili.
  Nell'ambito del Comitato permanente per la sicurezza interna, abbiamo poi una serie di convenzioni operative che stabiliscono dei progetti target. Abbiamo firmato, per esempio, una convenzione operativa con il CNR di Pisa, con il CTI di Laforenza, che sicuramente Lei conoscerà, che ci aiuta a costituire un centro, che abbiamo appena realizzato, il CRAIM, Centro di Ricerca per l'Analisi delle Informazioni Multimediali, un centro per l'analisi delle fonti aperte OSINT, a scopo antiterrorismo, tanto per indicare, che è qui a Castro Pretorio. Abbiamo cinque persone del CNR full time presso di noi. Perché ho voluto insistere su questo? Proprio perché si sta cercando il più possibile di costruire un sistema di studi e di programmazione e progettazione che non sia soltanto autoreferenziato internamente.
  Per quanto riguarda, dunque, quest'insieme di informazioni, dico subito ciò che non abbiamo. Non abbiamo, nonostante adesso sia stata stabilita la figura del responsabile per la transizione al digitale, un'altra figura cardine, che è il responsabile dei sistemi informativi automatizzati, che dovrebbe essere appunto il dirigente generale, che ha questo compito.

  PRESIDENTE. Stavo per dire: fortunatamente. Da un certo punto di vista, comunque, è stato abrogato dal decreto legislativo n. 179 del 2016. Si sarebbe dovuto averlo dal 1993, ma visto che non ce l'avete, ormai...

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Io faccio un po’ le veci di questa «figura», ma se n'è capita l'importanza, tanto che è stato istituito, appunto nel 2014, questo Comitato che presiedo, che però, essendo un comitato (ComISSIT, Comitato per l'Innovazione e la Standardizzazione dei Sistemi Informativi dell'amministrazione della Pubblica Sicurezza), ha il compito di riunire le anime distribuite nelle varie direzioni centrali.
  Noi abbiamo una struttura molto complessa, con direzioni centrali rette tutte da prefetto, quindi sostanzialmente tutte equipollenti, all'interno delle quali, in maniera verticale, esistono strutture informatiche, che però non solo gestiscono il proprio, per cui in ciascuna direzione centrale si è responsabili di se stessi: ogni ufficio, in particolare per quattro direzioni centrali, collabora, contribuisce per realizzare dei progetti. Se voglio fare, quindi, un progetto ICT, ho da coinvolgere quattro direzioni centrali. Inoltre, avendo finanziamenti non con una centrale unica di acquisti in un'unica figura, ma anche lì distribuiti, è chiaro Pag. 10che una direzione centrale dell'antiterrorismo o della polizia criminale con fondi propri, nel momento in cui ha un'esigenza informatica o comunque di telecomunicazioni, può procedere in maniera autonoma.
  Alla luce – finalmente, grazie a Dio – della spending review, si è iniziato a capire quanto fosse importante l'idea di un'unificazione, o quantomeno di una standardizzazione, ma non creando un ufficio, cosa che non si poteva fare proprio per la spending review, ma anche perché in una organizzazione come la nostra in cui ogni pedina ha potere, non in senso negativo, è chiaro che una figura apicale che avesse ingerenza sulle varie scelte era molto, molto difficile. Avrebbe potuto farlo solo il capo della Polizia o il suo vice capo. Non a caso, per il coordinamento è stato identificato il vice capo della Polizia. Tra l'altro – piccola notizia – il vicario della Polizia, diciamo il numero 2, è Polizia di Stato, mentre qui dobbiamo lavorare su tutte le interforze, e quindi serve il coordinamento. Si tenga conto che dall'ufficio del vice capo di Polizia preposto al coordinamento dipende la direzione centrale dei servizi tecnici logistici e delle gestioni patrimoniali, cioè proprio la direzione preposta alla realizzazione dei capitolati tecnici, quindi alle procedure concorsuali di gara e proprio al pagamento. Di fatto, sono loro che direttamente poi procedono all'investimento.
  Vorrei far notare anche che la direzione centrale tecnico-logistica non ha potere decisionale sulle scelte del dipartimento. Se l'ufficio dell'antiterrorismo dice che ha bisogno di qualcosa, si procede ad acquisirla. Non ha il potere di dire che c'è già, che qualcos'altro non c'è o altro. L'unico modo che si ha per tentare di dire di no è dire che non ci sono i fondi. Questo è abbastanza evidente. In realtà, però, proprio alla luce di quest'incredibile situazione, che comunque si è costruita nel tempo e ha una sua ratio assolutamente ovvia, nel 2014 si è cercato, con questo Comitato – ripeto, sempre in maniera molto più da supporto che da organo incisivo nelle scelte – di pensare a un coordinamento e a iniziare a fare quello che prevede decisamente il CAD. Abbiamo effettivamente fatto questo.
  Per quanto con pochi mezzi a disposizione, ma con tanta volontà, abbiamo la fortuna, come diceva il prefetto, di avere un ruolo tecnico molto consolidato, quindi molti funzionari tecnici, concorsi che hanno portato a riempire gli organici, per cui non abbiamo nessun tipo di difficoltà da questo punto di vista, anche se l'ovvia distribuzione nei tanti uffici delle direzioni centrali porta ad avere tante persone molto capaci, ma magari distribuite in maniera non uniforme. Ripeto, però, che si è fatto il coordinamento e i risultati virtuosi ci sono stati. Faccio un esempio assolutamente banale, che però, secondo me, la dice lunga. Abbiamo fatto un piano di passaggio a NoiPA che non era affatto scontato. La Polizia di Stato, avendo delle specificità, carriere riservate, figure riservate, ci ha permesso comunque, con due anni di lavoro, anticipando tra l'altro quanto previsto dalla legge, di passare direttamente alla trattazione dei dati stipendiali, economici, del personale a NoiPA. Questo passaggio ci ha permesso di risparmiare – è quotato, quindi, è un dato che possiamo mettere agli atti – oltre 3 milioni di euro l'anno. È stato un passaggio virtuoso, e non solo. Molte delle attività che facciamo nella gestione del personale – abbiamo sistemi proprietari nostri, che gestiscono quello che noi chiamiamo «PS personale» – sono tutte con sistemi che gestiscono la presenza del personale. Stiamo valutando se poter passare a NoiPA anche in questo caso.
  Sempre in quest'ottica, abbiamo un progetto finanziato Horizon 2020 con il Ministero dell'economia e delle finanze, in particolare col professor Schiavo della direzione centrale dei sistemi informativi, per il passaggio virtuoso tramite Sunfish – che sicuramente conoscerà – in cloud sicuro. Questo è un altro punto di forza. A novembre, il capo alla Polizia parteciperà proprio alla presentazione dei primi risultati, oggettivamente molto buoni.
  C'è, quindi, quest'atteggiamento virtuoso, tant'è che in questo momento il capo della Polizia e i vertici stanno modificando la struttura del dipartimento e stanno valutando proprio il modo migliore, compatibile con un'organizzazione come la nostra, Pag. 11per istituire un settore dei sistemi informativi automatizzati, ma non in una forma simbolica, bensì realmente, con tutta la parte che discende direttamente. Questo è uno spaccato che avete negli atti, quindi potete vedere assolutamente tutto.
  Come siamo distribuiti? Abbiamo il centro di elaborazione dati Polizia di Stato a Napoli, il centro interforze all'Anagnina, il disaster recovery a Bari, realizzato già interamente per quanto riguarda l'infrastruttura e, con fondi anche PON – una parte del CEN di Napoli è stato realizzato con finanziamenti europei, quindi nelle regioni di convergenza ha potuto essere realizzata la parte di disaster recovery di questa «sottoclasse» PON – stiamo procedendo adesso con un nuovo finanziamento alla migrazione e alla realizzazione direttamente presso Bari del disaster recovery CEN della Polizia di Stato.
  Contestualmente, quanto al CED interforze, che riguarda tutte le Forze di polizia, anche queste stanno portandosi su Bari, dove ci sarà la loro realizzazione. Abbiamo già avuto il finanziamento, e si parla di circa 37 milioni di euro, che permetteranno sia la razionalizzazione e l'adeguamento del CED interforze, che ancora vive di vecchi sistemi mainframe o IBM o Power e così via. Adesso stiamo andando su X86, quindi sinceramente anche lì si sta procedendo in questa direzione. Ovviamente, il potenziamento sul CED interforze di Roma porterà poi, col disaster recovery di Bari, ad avere un sistema adeguato alla normativa. Abbiamo delle carenze sull'utilizzo di Windows, per esempio. Troverete un documento assolutamente genuino: laddove non siamo capaci, laddove non abbiamo fatto, c'è scritto. Non abbiamo scritto che stiamo facendo, che è tutto bellissimo. Troverete proprio la verità. Anche su Windows mi dicevano – mi sono fatto interrogare per vedere se avrei risposto bene – che abbiamo delle difficoltà effettive.
  Anche dopo il 2011 abbiamo proceduto con delle gare in cui non abbiamo chiesto specificamente l’open source. Il problema deriva dal fatto, per esempio, che nel campo della dematerializzazione abbiamo un sistema di gestione dell'archivio che si chiama Mipg-Web, che nasce dal 1998, poi costantemente potenziato, come sistema che gestiva tutti i dati di polizia giudiziaria. In questo nome strano, Mipg, «pg» stava proprio per «polizia giudiziaria». Siccome era veramente potente, veramente realizzato ad hoc, come quando piano piano, a cipolla, si costruiscono i vari strati di informazione che interessano...

  PRESIDENTE. Chi è il fornitore?

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Sinceramente, non lo so, ma ve lo faccio sapere, anche se non c'è un unico fornitore. Adesso che stanno potenziando, c'è stata una gara, e sono tutte gare in cui si dice: questo è il nostro software, questo è di nostra proprietà; potenziatelo in questa direzione. Siccome originariamente era tutto nato su base Microsoft, è proceduto ancora in questa direzione. Lì c'è un vulnus, ma d'altra parte è anche la conseguenza di un processo di adeguamento progressivo, che però adesso ci ha permesso in maniera virtuosa di avere il 93 per cento di tutti gli uffici della Polizia – stiamo parlando di quasi 100 mila uomini – gestito direttamente dal Mipg, base fondamentale per poi procedere a una dematerializzazione e alla conservazione sostitutiva. Per quanto riguarda la conservazione sostitutiva, per esempio, abbiamo fatto un preaccordo firmato dal capo della Polizia con Gaeta, quindi con lo Stato maggiore della Difesa, anche se abbiamo avuto, per quanto riguarda la conservazione sostitutiva, accordi con la Sogei, tra l'altro quella che offre i servizi a costi più bassi in assoluto. Abbiamo deciso, per esempio, in quel caso di non procedere a fare internamente acquisti per la dematerializzazione, ma di portare tutto in outsourcing. Qui ho anche un documento per vedere un po’ i costi che abbiamo avuto.
  In sintesi, per non portare via tempo ai colleghi, questo è un po’ il quadro generale: un adeguamento costante, un accentramento di tutte le scelte strategiche, ovviamente Pag. 12 col capo che deciderà sempre lui, ma cercando di entrare nel merito delle nostre peculiarità, e al tempo stesso cercando di migliorare il coordinamento. Virtuoso, per esempio, è il riuso che la Guardia di finanza ha fatto di un nostro software per la gestione delle sale operative, tanto per avere un'idea. Abbiamo acquisito, per la gestione di tutta la sicurezza PON, il progetto «Caronte», che viene direttamente da un comune della Sicilia. Non ricordo esattamente di quale si tratti, ma di fatto avevamo la possibilità di un riuso e l'abbiamo fatto. Stiamo seguendo tutte le indicazioni. Credo che si stia procedendo in maniera virtuosa. La vostra presenza, e finalmente la presenza di un riferimento ministeriale, aiuterà anche a incidere di più in quelle che sono, per adesso, delle scelte più dettate dal buon senso che da un vero vincolo di legge.

  PRESIDENTE. Non ho capito bene se il sistema di archivio è un sistema documentale, se porta a una dematerializzazione totale dei flussi.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. È il sistema che porta dall'anno scorso, in poi alla digitalizzazione del 94 per cento degli uffici. Manca ancora un 6 per cento, i reparti mobili per intenderci. Abbiamo la digitalizzazione di tutto ciò che è trattato dalla Polizia di Stato. Parlo non soltanto di atti di polizia amministrativa o di atti interni, ma anche di atti di Polizia Giudiziaria. Ovviamente, è un sistema che ha tutto un grado di riservatezza e di segretazione degli atti, e questo incide anche su come fare la conservazione sostitutiva.

  PRESIDENTE. È, quindi, sparita la carta.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. La carta sta sparendo, sì. Negli uffici in cui è inserito – ripeto che parliamo di un 94 per cento, e l'ho scritto – effettivamente è sparita. Ovviamente, dove va a finire il vecchio? È questo il processo a cui stiamo pensando. Faccio soltanto un esempio per i costi di una dematerializzazione. Abbiamo visto che per dematerializzare, non per procedere alla conservazione sostituiva, soltanto la DIGOS di Roma, possono servire più di 12 milioni di euro.

  PRESIDENTE. Quanto costa, invece, l'archivio cartaceo della DIGOS di Roma?

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. La DIGOS di Roma è una, ma l'idea è centralizzare, fare un progetto strategico per tutti. Chiedo scusa, porto via tempo, ma la nostra direzione centrale della sanità fa un progetto per cui si vuole dematerializzare tutta la parte relativa all'arruolamento e alle selezioni psico-attitudinali con degli accordi diretti, da sola. Siamo riusciti a intervenire e abbiamo fatto un quadro generale dicendo che non dovevano procedere da soli, ma inserirlo in un contesto più generale, ed è quello che abbiamo fatto. Inserendolo, però, in un contesto più generale, si inizia a pensare che, se soltanto un ufficio costa 12 milioni, generalizzare su 110 uffici, 110 questure e direzioni centrali, costerà chiaramente in maniera improponibile. Bisogna selezionare strategicamente l'ufficio più importante, e stiamo procedendo. Probabilmente, partiremo proprio dal centro, cioè dal nostro Ministero.
  È ovvio che ci costa mantenere, ma è altrettanto ovvio che per poterli sostituire... C'è anche un problema di tempi. Ovviamente, a seconda di quanto tempo si impiega, la società, o le società che in questo caso potrebbero vincere, hanno necessità di acquisire personale, proprio per la scannerizzazione costo/uomo. Ripeto che siamo in un momento virtuoso, grazie a voi, grazie al fatto che la spending review ha regolato meglio, dando il potere quantomeno di cercare di coordinarsi bene. L'attuale capo è sensibilissimo, come anche quello precedente, ma è veramente sensibile su Pag. 13questo, tant'è che è lui che ha deciso per la riorganizzazione, per l'istituzione di quest'ufficio che in qualche modo dovrebbe dipendere direttamente da lui o chi per lui. Questo, secondo me, ci dà forza.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Bruno Bossio.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Io faccio una domanda probabilmente fuori tema. Siccome, però, siamo ormai agli sgoccioli, vorrei capire se oggi magari poteva essere il momento giusto per avere la risposta. Si tratta del tema del sistema informativo che governa e gestisce tutta l'accoglienza.
  C'è sicuramente un'identificazione, che immagino poi vada a caricare un database, ma non ho mai capito – perché non siamo riusciti, anche nelle audizioni precedenti, a capirlo, almeno io – come poi avviene, nel momento in cui vengono smistati nei diversi centri, il controllo delle presenze e delle entrate e delle uscite dei diversi soggetti, e se c'è questo tipo di controllo di presenza, non di chi entra e chi esce durante il giorno, ma di chi effettivamente rimane all'interno dei centri in quel momento e nei giorni successivi.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Lei mi riporta al mio dipartimento, del quale tra l'altro i primi giorni avevo forse un po’ di nostalgia, ma devo dire che questa nuova sfida mi è servita, perché ci ho lavorato molti anni. Il sistema, già quando dirigevo io l'ufficio informatico, era in fieri. Relativamente ai tempi della pubblica amministrazione, spesso si hanno delle intuizioni, ma per passare poi alla realizzazione... Su questo ho lasciato il documento del dipartimento libertà civili, e mi riservo magari, per non essere imprecisa, di mandare ulteriori integrazioni.
  Quel sistema è pensato proprio per gestire completamente tutta la vicenda dell'immigrato, dal momento dello sbarco. C'è una forte responsabilizzazione dei gestori dei centri. Tra l'altro, in questa direzione la mia amministrazione ha anche emanato, con decreto del Ministro, il capitolato per la gestione dei centri. È quella la direzione, di responsabilizzare i gestori del centro.
  Poi, chiaramente, c'è questo forte meccanismo di monitoraggio e controllo, che pure è stato potenziato fortemente dal Ministro per verificare che quest'attività, che è cruciale, venga svolta dal gestore insieme a tutte le attività che gli pertengono. Se è d'accordo, però, onorevole, mi riservo di mandarle ulteriori integrazioni. Voglio essere precisa. Non ho seguìto io quel progetto, anche se sono contenta che l'amministrazione sia arrivata finalmente a metterlo in piedi.

  FEDERICO D'INCÀ. Intervengo solo per chiedere qualche informazione in più che forse mi è sfuggita: c'erano 629 milioni di euro da qui al 2020?

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Questo mi sembra sia un finanziamento del Fondo di coesione territoriale, assegnato a seguito di un piano triennale strategico, che, come ho indicato prima, è stato realizzato anche con il CNR, per delineare le nuove linee guida per la nostra rete di Polizia. Tenete conto che abbiamo attualmente una rete voce (Tetra), che però è stata acquisita soltanto nelle regioni del sud Italia, a parte il Piemonte. Adesso stiamo ampliandola, con un contratto del 2015, e c'è Roma, c'è il Lazio, ma rimane comunque da completare. Nelle more di capire se si completerà anche l'aspetto Tetra, con la comunicazione mission critical. Si chiama così perché ha dei requisiti di resilienza molto particolari, realizzata da Finmeccanica con un contratto che risale agli albori dei tempi e che doveva completare tutto il territorio nazionale, ma per mancanza di finanziamenti così non è stato. Abbiamo completato soltanto una prima parte, anche se è una parte fondamentale.
  Per quanto riguarda l'evoluzione, Tetra, a prescindere che lo si completi o meno, non permette, come si sa, la trasmissione del multimediale perché a banda stretta; Pag. 14per quanto riguarda, invece, la banda larga, diventa sempre più importante e potrebbe – i pareri sono discordanti, o meglio il parere discordante non è sul fatto che l'evoluzione del Tetra sia l'LTE, quello che stiamo per mettere in campo, ma che sia in grado nei prossimi due o tre anni di sostituire il Tetra, dunque siamo in una fase decisionale anche per quanto riguarda l'aspetto Tetra... Dicevo che, per quanto riguarda la parte multimediale, è stato presentato un progetto per realizzare una rete che si basa sulla nostra infrastruttura. Sono tantissimi, infatti, 600 milioni, ma sono pochi se si pensa che si realizza una rete nazionale LTE.
  Perché sono così tanti, ma così pochi? Perché abbiamo già un'infrastruttura, molto potente, di fibra ottica. Tra l'altro, mi sembra che troverete come è distribuita. Prevedremo l'accesso alla nostra rete con l'accensione di una serie di WLAN specifiche. Il vantaggio, secondo me, straordinario è che potremo acquisire traffico dati a prescindere dal gestore prendendo l'LTE. Su questo è importante fare un'osservazione.
  Le nuove release LTE, cioè il telefonino che usiamo noi è commerciale. Ora, con le nuove release, che sono la 14 e la 15, che dovrebbero essere attive, la 14 lo è da marzo 2016, la 14-15 entro il 2018, sarà previsto all'interno dell'operatore commerciale, per cui i nostri telefonini avranno una parte di progettazione specifica per funzioni mission critical, quelle che però nel campo LTE si chiama public safety. Che cosa significa? Significa possibilità di usarlo con tools-to-talk, come se fosse una radiolina: telefonate di gruppo, riservatezza, priorità di campo. Se mi trovo sotto lo stadio di San Siro o dell'Olimpico in un momento di crisi, è chiaro che non ho il segnale, mentre con quel tipo di nuova release abbiamo tutti la possibilità di avere un nostro campo privatizzato. Ora, questo tipo di tecnologia è sicuramente d'avanguardia, ma va acquisita col tempo, proprio perché nel frattempo la tecnologia Tetra garantisce una comunicazione voce molto spedita, e molto spesso la voce è più importante. Non so se vi è capitato di andare sotto la stazione di Bologna, dove transita l'alta velocità: lì non c'è comunicazione tra gli operatori di Polizia, proprio perché il VHF è difficile. Stiamo provvedendo, ovviamente, anche in quel caso. Lì si sostituisce con queste tecnologie. Il finanziamento è stato dato, quindi, specificamente, targato LTE public safety, ed è molto oneroso, ma è distribuito sul 2029, quindi significa che avremo di qui al 2029 queste... Questa è una novità secondo me anche abbastanza intrigante, ma che porta anche a dover cambiare il nostro approccio all'appalto, al tipo di acquisizione.
  Di solito, col finanziamento acquistiamo. Qui, invece, dobbiamo distribuire nel tempo una scelta che si modifica via via. Adesso parlo di 4G, ma nel 2029 chissà che cosa avremo? Le frequenze caratteristiche su cui lavoriamo noi, le frequenze public safety che ci dà lo Stato maggiore della difesa, sono a 1.803 megahertz, ma la frequenza caratteristica public safety che l'Europa vuole è a 700 megahertz, e noi abbiamo difficoltà in quella gamma perché ci sono le televisioni.
  Di fatto, un piano strategico che arriva al 2029 deve prevedere che ci possa essere questo cambio. Ovviamente, sapete che cambiando le frequenze, anche se in questo caso tanto più sono alte e tanto più si ha bisogno di ponti, per cui in qualche modo si avrà addirittura una distribuzione capillare... Questi soldi, però, sono stati stabiliti proprio per questo tipo realizzazione, che sarà interforze, quindi permetterà a tutti gli operatori di comunicare. Sulla base di questo progetto, prevediamo la sostituzione, per cui si avrà economicamente un vantaggio straordinario. Spendiamo circa 90 milioni di euro all'anno come convenzione Telecom per tutta la gestione delle telecomunicazioni. In questo caso, sono convinto che si abbatterà di gran lunga il costo, perché prevedremo anche l'utilizzo della banda larga per le trasmissioni voce (VoLTE, voce su IP, in questo caso su LTE). La sostituzione dei centralini telefonici è prevista già nel costo finanziato nel progetto generale.
  Credo che sia stato un progetto decoroso, tant'è che appunto siamo riusciti a ottenere questo finanziamento. Ripeto, visto Pag. 15 che è un problema molto scottante, che questo non si sostituisce al progetto Tetra. È un progetto che integra il Tetra laddove c'è e, ovviamente, laddove il Tetra non c'è, o lo si fa o l'LTE dovrà tentare di essere la sua sostituzione. Questo dipende dal fatto se si avranno i finanziamenti o meno.

  PRESIDENTE. Prego, dottoressa Cavaliere.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Come detto all'inizio dal prefetto Camporota, sono il dirigente dell'ufficio per i servizi informatici. La mia presentazione vuole essere un po’ quello abbiamo predisposto, un quadro delle attività che l'ufficio per i servizi informatici per conto del dipartimento dei Vigili del fuoco svolge proprio nell'ambito dei sistemi informativi dell'intero dipartimento. La presentazione è suddivisa in due parti. Le prime slide sono più finalizzate a far comprendere come l'ufficio si muove per garantire l'attività di comunicazione e di scambio dati tra il centro e il territorio. La seconda parte, invece, è più finalizzata a rappresentare i progetti specifici, mirati proprio all'adempimento di quanto proposto dal CAD, in linea anche col piano triennale AgID.
  La prima slide spiega che l'ufficio per i servizi informatici è incardinato nell'ambito della direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, che è una delle sei direzioni centrali di cui è costituito il dipartimento dei Vigili del Fuoco. Tra i principali settori di attività dell'ufficio, c'è in primis la parte di pianificazione e programmazione dell'attività di informatizzazione del dipartimento, che svolge la gestione dei capitoli di spesa del settore, chiaramente il settore informatico. Evidenzio che gli acquisti sono all'85 per cento centralizzati, e in linea proprio con quanto dettato sia dalla legge di bilancio sia dal CAD, effettuati tutti su Consip, quindi utilizzando gli strumenti che appunto la piattaforma telematica di Consip offre. Per il 15 per cento dei fondi dei vari capitoli si effettuano degli accreditamenti ordinari alle varie direzioni regionali di cui è costituita la nostra struttura. C'è la parte di gestione del CED nazionale, la gestione dei servizi di rete e trasmissione dati, i servizi di informatizzazione di base, tutta la parte di sviluppo e manutenzione delle procedure informatiche di settore e tutta la parte della gestione dei progetti speciali.
  Al di là della delle attività del CED nazionale, vorrei mostrare la struttura ICT del dipartimento dei Vigili del fuoco. Noi utilizziamo una trasmissione dati poggiata sulla VPN VVF, un sistema di comunicazione che consente proprio l'elaborazione dati e lo scambio dati tra il CED del dipartimento e gli uffici sia centrali sia periferici. Proprio per far comprendere un po’ la complessità a livello di strutture territoriali, si hanno 18 direzioni regionali, 100 comandi provinciali e intorno ai 700 distaccamenti tra permanenti e volontari dei Vigili del fuoco. Ovviamente, queste sedi periferiche sono tutte dotate di rete LAN, collegate tramite la VPN al centro.

  PRESIDENTE. Il CED non è quello di prima. La Polizia ne ha uno diverso?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Noi abbiamo un nostro CED, che effettua un'attività di monitoraggio e gestione del sistema ICT del dipartimento. Abbiamo una nostra banca dati di condivisione tra tutte le strutture di cui è composto il Corpo nazionale. In merito alle attività, proprio in linea con il piano triennale di AgID, ci stiamo evolvendo per quanto riguarda la parte di fonia per passare da un sistema analogico a uno digitale appoggiandoci a dei sistemi open source, quale Asterisk come centrale telefonica.

  PRESIDENTE. Qual è la percentuale di migrazione attuale? La migrazione al VoIP è prevista addirittura, dalla prima versione del CAD, nel 2005.

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  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. In termini percentuali, siamo intorno al 30-35 per cento. Il tutto è legato anche ai fondi che abbiamo a disposizione. Proprio per garantire l'efficienza dei sistemi attualmente in uso, parte dei finanziamenti viene mirata alla manutenzione evolutiva e correttiva di tutti i sistemi appunto attualmente in uso. L'orientamento, però, è quello di sostituire tutti gli apparati con quelli open source.

  PRESIDENTE. Le chiederei un chiarimento, visto che è una cosa che succede spesso. In questo caso specifico mi sembra che tutti siano d'accordo che il passaggio da telefonia a telefonia su IP porti dei risparmi a regime, ma Lei ci ha appena detto che mancano i fondi per questo passaggio. È generalizzato, quindi, nella pubblica amministrazione che si continui a spendere in spesa corrente più del necessario perché mancano i soldi per investimenti, cosa analoga alla digitalizzazione degli archivi cartacei, che possono far rientrare l'investimento. Anche per quanto riguarda la rete di telefonia, ci ha detto adesso che avete avuto finalmente il finanziamento, per cui chiaramente poi riuscirete a risparmiare – Lei ci ha detto prima – 90 milioni di euro l'anno. Chiaramente, nel giro di sette anni rientrate completamente nell'investimento. Qual è la logica per continuare a spendere più del necessario? Posso capire che non si possano fare tutti gli investimenti immediatamente, potrei capire che non l'hanno finanziato nel vostro ministero un anno perché intanto l'hanno finanziato da un'altra parte, ma non abbiamo mai trovato finora questa cosa. Non vedo una strategia di miglioramento della spesa corrente attraverso investimenti sull'innovazione, mentre nella normativa, all'articolo 15 del CAD, è previsto proprio un circolo virtuoso di riutilizzo dei risparmi degli investimenti in innovazione.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Dal 2016, abbiamo avuto dei fondi per l'adeguamento delle centrali operative dei comandi provinciali. Noi abbiamo sul territorio 100 comandi provinciali, 18 sale operative afferenti alle direzioni regionali e il CON, quindi orientativamente siamo sulle 120 sale operative.
  Proprio in virtù dell'adeguamento, dell'introduzione del numero unico dell'emergenza 112, sono stati forniti dei finanziamenti per adeguare le sale operative appunto all'introduzione del 112. Non è soltanto, quindi, un adeguamento da un punto di vista sistemistico, ma stiamo ristrutturando, proprio in virtù di quest'esigenza, di quest'obiettivo, tutte le sale. Nel 2016, abbiamo ammodernato 26 sale operative, altre 10 sono in programma quest'anno. A seguire, si provvederà anche alle altre sale operative, oltre ad altre realtà, indipendentemente...

  PRESIDENTE. Quante sono, in tutto, le sale operative?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. In tutto, abbiamo cento sale operative.

  PRESIDENTE. A questo ritmo, ci vorranno più di dieci anni.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. No. L'obiettivo è di farlo quanto prima. C'è un cronoprogramma di attuazione dell'adeguamento delle sale operative. L'obiettivo comunque è quello di rivolgerci verso apparati non di proprietà di terzi, ma di proprietà nostra, e con sistemi informativi di tipo open source.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Pag. 17Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Darò al prefetto, perché ve lo consegni, il piano triennale. Quello che Lei ha detto è in totale sintonia. Il piano triennale per le telecomunicazioni nasce nel 2014, fatto, come ho detto, con il supporto del CNR, e delinea le linee guida in cui sono indicati i costi esatti di quello che chiediamo per poter avere una digitalizzazione in VoIP o VoLTE. A quel tempo, paravamo più di VoIP, ma adesso stiamo andando sul VoLTE. E si delinea esattamente la strategia, anche nel cambiamento di tutti i centralini telefonici e altro. Tutto questo è stato presentato, nel tempo, prima al Fondo di sicurezza interno, poi l'abbiamo passato al CIPE, adesso al Fondo di coesione territoriale. Il progetto finale che è stato finanziato è addirittura, in termini economici, all'euro, quanto ci hanno dato e esattamente quanto è stato chiesto. Lì sono previsti anche risparmi che si attestano, a livello di virtuosità – è sempre un progetto – intorno ai 45 milioni su 90. Dovrebbe essere un 50 o un 40 per cento di risparmio. Ve lo consegnerò. Dice esattamente quali sono le strategie.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Anch'io intervengo su questo. Lei ha messo un po’ il dito nella piaga. Effettivamente, anch'io nella mia passata esperienza ho sperimentato, quando dirigevo quell'ufficio, piccolo rispetto ad altri uffici informatici, ma con una realtà comunque importante, la difficoltà di far comprendere quanto fosse necessario insistere per evitare tagli. Gli anni della cosiddetta spending review sono stati per noi molto difficili. Chiaramente, ogni dipartimento era chiamato a proporre dei tagli, che, se non condivisi, poi avrebbero comportato i tagli cosiddetti lineari, e la componente informatica spesso subiva tagli più di altre componenti.
  Sicuramente, questa visione adesso comune e il piano triennale per l'informatica ci danno la forza di insistere anche, attraverso un'attività di coordinamento su cui sono confidente in questo ruolo di facilitatore, nel cercare di avere più forza nel chiedere gli investimenti giusti, mirati nei settori strategici dove questi investimenti porteranno a risparmi, con analisi dettagliate di costi/benefìci che possano supportare le richieste.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Sempre relativamente ai servizi di informazione di base, le attività svolte riguardano la gestione di flussi documentali e il protocollo informatico. C'è la gestione del sito istituzionale vigilidelfuoco.it; l'Intranet del dipartimento; la firma digitale. Poi c'è tutta la parte della sicurezza delle postazioni di lavoro.
  In queste due slide ci sono informazioni prettamente tecniche su quello che viene effettuato. La gestione delle risorse informatiche del dipartimento avviene con un servizio di active directory del dominio Windows 2003 con alberatura a livello nazionale. I servizi di base gestiti dal CED nazionale sono abbastanza omogenei su tutto il territorio. Il dominio di Internet dipvvf.it è esteso a livello nazionale per l'accesso da qualsiasi postazione delle sedi VVF. L'accesso al dominio avviene con un'unica chiave informatica di accesso. Inoltre, l'accesso alle risorse Internet è consentito anche al di fuori della rete VPN, tramite una connessione protetta. Come consistenza, la gestione delle banche dati avviene con Oracle nelle versioni 10, 11 e 12. Si hanno 80 server virtualizzati presso il CED nazionale. Abbiamo un sito secondario del CED nazionale per la replicazione dei servizi essenziali in caso di emergenza; l'anello a fibra ottica che collega le sedi di via Cavour 5, il Viminale e le scuole del dipartimento; mille postazioni informatizzate a livello centrale e 8 mila a livello periferico; 120 strutture informatiche territoriali, le 120 reti LAN cui accennavo prima; la gestione di 44 mila caselle di posta elettronica e 511 di posta elettronica PEC. In modo particolare, quindi, c'è la gestione e il mantenimento di oltre 60 procedure e applicativi a servizio proprio delle attività, dei compiti istituzionali del Corpo nazionale.

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  PRESIDENTE. Quanti sono i dipendenti?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Siamo più o meno 35 mila.

  PRESIDENTE. Quindi, 35 mila dipendenti, ma 9 mila postazioni e 44 mila caselle. Vuol dire che ci sono più o meno 26 mila dipendenti senza postazione e 10 mila caselle di posta elettronica...

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Il Corpo nazionale è costituito da personale amministrativo e personale operativo. La gran fetta è costituita dal personale operativo, che ha compiti appunto non di gestione amministrativa, ma di supporto tecnico urgente.

  PRESIDENTE. Non utilizzano, quindi...?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Viene fornito l'utilizzo delle postazioni, ma quello del personale operativo è un orario di lavoro 12-24-12: 12 ore lavorative diurne, 24 di riposo e 12 ore notturne. Non sono contemporaneamente presenti, e questo si sposa bene con le postazioni che abbiamo.

  PRESIDENTE. Che, quindi, condividono.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. C'è una condivisione. Ovviamente, ognuno ha un proprio dominio di accesso. Non c'è la presenza contemporanea di tutto il personale. Diversamente, quanto al personale amministrativo, proprio per compiti, mansioni specifiche, ognuno ha una propria postazione.

  PRESIDENTE. Non lo dobbiamo interpretare, quindi, come uno scarso indice di digitalizzazione dei processi all'interno della...?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. No. Il livello di digitalizzazione e dematerializzazione è abbastanza spinto. Gli unici archivi che ancora restano in piedi, ma c'è come progetto quello di effettuare una dematerializzazione anche di questi, sono quelli degli uffici di prevenzione incendi. Il Corpo nazionale ha come compiti istituzionali, oltre al soccorso tecnico urgente, l'attività di prevenzione e vigilanza delle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco. Molte attività che sono soggette al nostro controllo hanno l'obbligo di acquisire le previste autorizzazioni ai fini dell'esercizio. Fin dagli anni 2010, ma anche prima, con l'istituzione dello sportello unico, del 2002, comunque ci siamo spinti verso la dematerializzazione e l'invio in modo telematico della documentazione afferente alle varie istanze presentate ai vari comandi provinciali. Ci sono questi archivi storici. Uno dei nostri prossimi investimenti sarà proprio volto a digitalizzare tutta la documentazione che abbiamo nell'archivio, ma è da un po’ di anni che la gestione dei flussi documentali e il protocollo informatico avvengono tramite il sistema web Vigila, un codice acquisito in riuso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti basato su un sistema docuMIT a catalogo AgID. L'acquisizione della documentazione oramai avviene esclusivamente in formato digitale.
  Restando brevemente su gestione dei flussi documentali e protocollo informatico, abbiamo 129 aree organizzative omogenee, anche qui 15 mila utenti abilitati, perché è personale preposto alla gestione della posta in ingresso e in uscita, integrata Pag. 19con la posta elettronica e certificata PEC. Inoltre, l'altra attività che dicevamo, proprio finalizzata alla dematerializzazione e alla digitalizzazione, è questo sistema integrato con altri applicativi in uso al Corpo nazionale che ora mostriamo. Le procedure informatiche di settore riguardano le diverse aree centrali del dipartimento: emergenza e soccorso tecnico; prevenzione incendi, di cui dicevo prima; risorse finanziarie; formazione; risorse logistiche e strumentali, in cui è incardinato l'ufficio di cui sono attualmente dirigente; affari generali. I servizi dati all'esterno sono quelli dell'applicazione web di gestione dei concorsi pubblici; i servizi di prevenzione incendi on line; il portale della trasparenza in merito alle procedure di acquisto del dipartimento dei Vigili del fuoco; il portale fornitori on line e una serie di app fornite agli specialisti di settore per quanto riguarda la prevenzione di incendi per la consultazione sia delle norme sia delle pratiche afferenti al singolo procedimento inerente l'acquisizione delle autorizzazioni ai fini dell'esercizio delle attività soggette al nostro controllo.
  Vengo ai progetti in corso. Proprio per essere in linea con i princìpi del CAD, abbiamo avviato una gara il 1° settembre. È in fase di valutazione l'offerta tecnica, proprio in questi giorni, e a seguire dell'offerta economica, proprio dell'acquisizione della piattaforma dei pagamenti on line, con l'autenticazione con SPID.
  Il Corpo nazionale fornisce una serie di servizi all'esterno. Sono servizi a pagamento. Come dicevo, il servizio di prevenzione incendi, l'attività del servizio di vigilanza, servizi di formazione ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008, della formazione delle squadre antincendio nei luoghi di lavoro. Già l'anno scorso si è tentato di avviare il progetto, ma le attività che ci hanno coinvolto, abbastanza impellenti e gravose, quale il terremoto nel centro Italia e le altre emergenze che abbiamo dovuto comunque affrontare, sia a inizio anno sia durante il periodo estivo, hanno leggermente ritardato, ma siamo a buon punto. Mi auguro, per i primi due o tre mesi del 2018, di mettere a disposizione quest'ulteriore servizio alla cittadinanza.
  Un'altra attività, già in fase di distribuzione al personale, è la tessera elettronica del personale VVF ATe. C'è l'adeguamento delle sale operative VVF per l'attivazione del numero 112. Sempre finalizzata all'ottimizzazione delle infrastrutture informatiche è la reingegnerizzazione dell'applicativo SO115. A oggi, questo è un applicativo del tipo client-server. L'obiettivo è quello di centralizzarlo, di avere quindi un applicativo web finalizzato all'ottimizzazione degli apparati oggi distribuiti sul territorio nei 120 comandi provinciali e direzioni regionali. Questa è la tessera ATe, che ha queste funzionalità.

  PRESIDENTE. Che è uguale alla Carta d'identità elettronica?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Sì. È una carta d'identità valida anche a livello internazionale. Può essere utilizzata come firma digitale. È forte. È una Carta Nazionale dei Servizi per l'autenticazione forte anche sui siti istituzionali. Può sostituire anche il codice fiscale. La prossima integrazione che si vuole dare è proprio quella sulla rilevazione degli accessi, in modo da avere un'unica carta che permetta anche di attivare dei servizi propri delle attività dei singoli dipendenti, come la rilevazione degli accessi, l'autenticazione...

  PRESIDENTE. Scusi, se ho capito bene, non è una tessera nuova, ma l'utilizzo della Carta d'identità elettronica ai fini dell'identificazione dei dipendenti del Corpo, giusto?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Potrà essere utilizzata anche per la rilevazione delle presenze.

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  PRESIDENTE. Sì, ma non emettete una nuova tessera. Usate la carta d'identità elettronica.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. È sempre quella, ma implementata con questi ulteriori servizi.

  PRESIDENTE. Tutti i dipendenti dei Vigili del Fuoco hanno, quindi, la Carta d'identità elettronica, anche se nel loro comune non è ancora distribuita?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. No. Abbiamo fornito questa carta, anzi devo dire che il progetto è già avviato. Le prime due fasi sono state già eseguite. La prima fase riguarda la nomina dei ruoli attivi, ed è stata individuata un'autorità rilasciante e degli incaricati alla registrazione. L'autorità rilasciante, colui che appunto si occupa dell'approvazione delle tessere, che poi dà seguito alla produzione, è rappresentata dai direttori regionali e dai direttori centrali, sei direttori centrali e diciotto direttori regionali.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Non può essere una carta d'identità.

  PRESIDENTE. Avevo capito male.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. È del tutto personale. Sostituisce il modello AT che noi dipendenti dello Stato abbiamo come carta. Loro la fanno elettronica.

  PRESIDENTE. Vedendo l'immagine, almeno dal punto di vista estetico – dal punto di vista tecnologico, non lo so – mi sembrava identica alla Carta d'identità elettronica, allora non riuscivo a capire se i dipendenti avranno in tasca sia la Carta d'identità elettronica sia quest'altra tessera o utilizzerete la Carta d'identità elettronica come tessera.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. L'obiettivo è che diventi una carta d'identità utilizzabile sia a livello nazionale sia a livello internazionale.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. È di più rispetto alla carta d'identità.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. La carta d'identità deve essere, però, comunque emessa dal comune.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Questa non è la carta d'identità. È un modello AT.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Non è, quindi, la carta d'identità.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Non è la carta d'identità. Sostituisce il modello AT che abbiamo come tessera dallo Stato, che ha queste funzioni, per cui possiamo andare all'estero o altro, ma viene rilasciata...

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Come il nostro tesserino della Camera.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Ha Pag. 21una valenza esterna, ma chi la rilascia è il proprio ente.

  FEDERICO D'INCÀ. Chiedo scusa, ma è normale avere un'ulteriore carta d'identità per una piccolissima fetta dei nostri cittadini? Non è possibile avere il terzo livello della carta d'identità elettronica che faccia anche questo perché all'interno è scritto che...

  PRESIDENTE. Forse perché sopra è scritto qualcosa... Può tornare indietro e farci vedere? A parte che c'è un chip in più, è scritto esplicitamente che è una carta dei Vigili del Fuoco. Serve, quindi, per un riconoscimento visivo del fatto che il titolare è dei Vigili del Fuoco.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Noi abbiamo avuto da sempre, come dipendenti pubblici, questa tessera d'identità. Diciamo che adesso è un unico documento che ha più usi.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Ha più funzioni.

  ALESSANDRA CAMPOROTA, responsabile della transizione alla modalità digitale del Ministero dell'interno. Prima, ne avevano più di uno. Vedevo, per esempio, ed è interessante, che permette l'accesso alla mensa. È un'unica modalità di gestire il personale. D'altra parte, come vecchio cartaceo vale la carta d'identità, possiamo utilizzare quello invece della carta d'identità rilasciata dal comune.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Per quanto riguarda l'area finanziaria contabile, abbiamo un applicativo, appunto il Sistema di Gestione Finanziaria SGF, che accompagna tutta la fase di gestione dei capitoli di spesa, a partire dalla determinazione, dalla programmazione triennale dei fabbisogni, fino alla liquidazione degli acquisti effettuati. In modo particolare, proprio in termini di digitalizzazione e di dematerializzazione, l'applicativo gestionale SGF si interfaccia con una serie di applicativi, come il PACWEB per la contabilità dei beni mobili, quindi c'è questo scambio di dati e informazioni tra l'applicativo SGF e il PACWEB.

  PRESIDENTE. Le devo chiedere di abbreviare la sua esposizione.

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Semplicemente, quest'applicativo si interfaccia con NoiPA. Si generano dei file XML, che vengono inoltrati al sistema NoiPA per il pagamento dei compensi accessori del personale e dei Vigili del fuoco volontari. Per quanto riguarda tutta la parte di rendicontazione, si interfaccia sia con il SICOGE sia con la Ragioneria di Stato.
  Inoltre, un applicativo che è stato sviluppato e utilizzato a partire dal 2015 è il cruscotto informativo dei dati economici, uno strumento molto valido sia per i direttori regionali, in quanto funzionari delegati, sia per i direttori centrali, in quanto operatori primari. Permette di effettuare un monitoraggio sull'andamento della spesa, sui tempi delle procedure per la fase di acquisto di beni e servizi. Questa è una breve descrizione dei collegamenti con NoiPA e SICOGE come operatore primario e come funzionario delegato.
  Ancora, sia per esemplificare l'attività del personale addetto sia per avere una buona interfaccia con le ditte esterne, è stato creato il portale FOL, utilizzato da parte degli esterni per la consultazione degli ordini e la compilazione della fattura elettronica.

  PRESIDENTE. Diventa, quindi, un software per compilare le fatture elettroniche.

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  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Possono accedere le aziende che hanno dei contratti con le varie strutture territoriali. Si è data quest'agevolazione.

  PRESIDENTE. Fa anche la conservazione?

  MARIA CAVALIERE, dirigente ufficio per i servizi informatici, direzione centrale per le risorse logistiche e strumentali, dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Provvede anche alla conservazione, perché quel portale è collegato a SGF, che ha una sua banca dati, tra l'altro con la protocollazione, che permette proprio di creare dei fascicoli relativi a ciascuna gara. Permette anche la conservazione, quindi l'archiviazione, tramite l'invio digitale della documentazione a SICOGE, alla Ragioneria di Stato e a NoiPA. Questi sono gli estratti del cruscotto. Infine, sui capitoli di spesa abbiamo evidenziato gli importi sia sul 73/11 finanziati a partire dal 2017, e sul 71. Ho concluso la mia presentazione.

  PRESIDENTE. Perfetto. Abbiamo detto che avete documentazione in formato digitale, che ci avete già fornito, in regime di pubblicità? Per tutto quanto, è riservato o solo per alcuni documenti? È abitudine della Commissione pubblicare sul sito i documenti non riservati.

  CARLO BUI, presidente del comitato per l'innovazione del settore ICT della Pubblica Sicurezza, ufficio del vice capo della Polizia, dipartimento della Pubblica Sicurezza. Forse è il caso di mantenere riservato il documento sulla situazione generale che troverete col disaster recovery della Polizia di Stato.

  PRESIDENTE. Manteniamo riservato quel documento, e consideriamo invece gli altri liberi, per cui li pubblicheremo sul sito della Commissione. Ringrazio la dottoressa Camporota e tutti gli intervenuti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.20.