XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate

Resoconto stenografico



Seduta n. 86 di Mercoledì 24 maggio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Gelli Federico , Presidente ... 3 

Audizione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri:
Gelli Federico , Presidente ... 3 
Gratteri Nicola , procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ... 4 
Gelli Federico , Presidente ... 4 
Gratteri Nicola , procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ... 4 
Gelli Federico , Presidente ... 5 
Binetti Paola (Misto-UDC)  ... 5 
Rondini Marco (LNA)  ... 6 
Brescia Giuseppe (M5S)  ... 6 
Gelli Federico , Presidente ... 6 
Gratteri Nicola , procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ... 6 
Gelli Federico , Presidente ... 6  ... 6

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO GELLI

  La seduta comincia alle 8.30.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta. Avverto che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sul canale web-tv della Camera dei deputati, attraverso il segnale audio-video originariamente destinato al circuito chiuso e destinato alla sala stampa.
  Per quanto riguarda la pubblicità dei lavori, avverto che ove necessario, anche su richiesta di un commissario ovvero del dottor Gratteri, i lavori della Commissione potranno proseguire in seduta segreta. Al riguardo, per assicurare la massima fluidità del dibattito, prego i colleghi di riservare eventuali quesiti da sviluppare in sede riservata alla parte finale della seduta.
  Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito. Dispongo pertanto l'attivazione dell'impianto.

Audizione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro dottor Nicola Gratteri, che ringrazio perché è riuscito in tempi molto brevi a essere qui e per noi è una cosa molto importante.
  Permettetemi solo una breve nota introduttiva, in modo tale che anche il procuratore riesca a capire il nostro lavoro e che cosa abbiamo fatto fino ad oggi rispetto al tema della gestione dei centri d'accoglienza dei migranti.
  Ricordo che una delegazione della Commissione si recò in missione a Crotone il 13 e 14 luglio 2015, effettuando tra l'altro un sopralluogo presso il CARA di Isola Capo Rizzuto in località Sant'Anna. L'allora presidente della Commissione, onorevole Migliore, nella conferenza stampa conclusiva della missione si soffermò su alcuni problemi tipici dei grandi centri di accoglienza: standard minimi di accoglienza, rispetto dei diritti umani, tempi di attesa per il pronunciamento della Commissione territoriale, deficienze di organico e deficienze finanziarie nel settore amministrativo. Restarono in quell'occasione in sospeso le questioni aperte da alcune inchieste giornalistiche, per le quali si riservò di effettuare una seconda missione «a sorpresa».
  A livello giornalistico si sottolineava, in quel periodo, che il servizio di catering per il centro di accoglienza era affidato ai cugini Antonio e Fernando Poerio, a cui a un certo punto fu sospeso il certificato antimafia. Pertanto, quando la società dei Poerio e delle loro mogli «La vecchia locanda» è stata liquidata, la fornitura dei pasti del centro di accoglienza dei migranti Sant'Anna passò al «Quadrifoglio», con un trasferimento di aziende da Antonio a Pasquale Poerio.
  Un'altra delle note che abbiamo raccolto in quel periodo è che la prefettura di Crotone accertò irregolarità nell'erogazione del pocket money del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, applicando al gestore una penale di 20.000 euro. Pag. 4
  Il 20 ottobre 2015 il prefetto Morcone, audito dalla Commissione antimafia, dichiarò che nonostante anni di richieste di informazioni e di copia degli atti relativi al centro di Crotone, la polizia giudiziaria non avesse mai comunicato – a quell'epoca, ovviamente...

  NICOLA GRATTERI, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. In che anno?

  PRESIDENTE. Il 20 ottobre 2015. Nonostante ciò, la polizia giudiziaria non aveva mai comunicato alcun provvedimento, per cui il ministero altro non poteva fare che continuare ad avvalersi di chi aveva vinto legittimamente una gara.
  Per quanto riguarda il servizio di catering, in particolare, il prefetto Morcone diede lettura di una nota della prefettura di Crotone volta a segnalare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata riferite ai servizi offerti in subappalto dall'ente gestore Confederazione delle Misericordie d'Italia. In particolare, vennero inizialmente autorizzate tre ditte, tra le quali «La vecchia locanda», catering di Isola Capo Rizzuto.
  A seguito dell'acquisizione delle informazioni antimafia, venne adottato il decreto prefettizio di revoca dell'autorizzazione al gestore di avvalersi della Vecchia locanda catering, revoca poi confermata dal TAR Calabria.
  Successivamente l'ente gestore fu autorizzato ad avvalersi, per il servizio di fornitura dei pasti, di tre ditte denominate «Mediterranea catering», «Cosec» e il «Quadrifoglio», per le quali erano state acquisite in senso liberatorio le verifiche antimafia.
  Va sottolineato che uno dei reati attualmente contestati, forse il più visibile per quanto concerne la gestione del centro di accoglienza, consiste proprio nel fornire pasti per un numero ampiamente inferiore a quello degli ospiti della struttura. Dal 2009 risulterebbe che sono stati spesi – questi sono ovviamente fatti noti, credo anche riferiti dal procuratore – 102 milioni di euro per il CARA di Isola Capo Rizzuto. Di questi, 36 milioni sono andati al clan Arena.
  La vicenda giudiziaria per la quale abbiamo convocato il dottor Gratteri è inquadrabile in una complessiva indagine nei confronti del clan Arena e riguarda molteplici ipotesi di reato, tutte aggravate dalla modalità e finalità mafiose: associazione di stampo mafioso, estorsione, danneggiamento, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, impossessamento e vendita di beni di interesse storico, archeologico e culturale appartenenti allo Stato.
  Da ultimo, ricordo che è stata acquisita l'attuale convenzione per la gestione del centro che ha una natura polifunzionale: hub regionale e CIE, ora Centro di Permanenza per i Rimpatri. In attesa di stabilire la destinazione del centro, a fine 2016, su indicazione del Ministero dell'interno, è stata prodotta una convenzione di un anno che scade il prossimo novembre. Quindi, è stato riconfermato l'incarico fino al prossimo novembre.
  Vorrei segnalare, come tema di riflessione, che il dottor Cantone, ascoltato da questa Commissione la scorsa settimana, ha suggerito la possibilità di considerare come illeciti professionali comportamenti che sono oggetto di indagini penali, pur non essendo sfociati in una condanna penale. Le stazioni appaltanti potrebbero tener conto di questi aspetti, far venir meno quel rapporto fiduciario e quindi consentire di recedere dal contratto. È un'osservazione espressa dal dottor Cantone nell'audizione della scorsa settimana.
  Dopo questa breve introduzione, a questo punto cedo la parola al dottor Gratteri per un'esposizione sui temi indicati, nonché su altri aspetti che ritenesse opportuno dover sottoporre alla nostra Commissione.

  NICOLA GRATTERI, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Non è il caso di ripetere quello che già sapete tutti, che avete letto dai giornali e che già adesso sinteticamente ha esposto il Presidente. Pag. 5
  La cosa che voglio dire in premessa è questa: io sono a Catanzaro dal 16 maggio 2016. Quando sono arrivato a Catanzaro, in quella procura ho trovato un disastro, cioè indagini importanti, come questa, ferme, perché purtroppo la pianta organica della procura di Catanzaro ...
  Mi sono insediato, come dicevo, il 16 maggio 2016. Indagini come questa del CARA ce n'erano diverse: indagini importanti, per associazione di stampo mafioso, ma non si riusciva a chiudere, non si riusciva a stringere. Perché? Perché per decenni chi al Ministero della giustizia era preposto ad adeguare la pianta organica di Catanzaro, non lo ha fatto. In questo momento, a Catanzaro ogni sostituto della procura ordinaria ha mediamente mille fascicoli, a noti, solo a noti; mentre in altre procure ci sono pubblici ministeri che hanno 200 150 fascicoli. Quindi, la pianta organica andava adeguata negli anni passati. Adesso, finalmente, il Ministro Orlando, con l'aiuto del Capo di Gabinetto Melillo – li ho incontrati più volte e molte volte sono venuto qui a Roma a trovarli «col cappello in mano» – hanno aumentato la pianta organica a Catanzaro di sette sostituti e un procuratore aggiunto, che entreranno in servizio il 2 novembre 2017, e dieci giudici. È il minimo per poter finalmente lavorare in modo normale.
  Fatta questa premessa, sono stato anche dal Comandante generale dei Carabinieri, dal Comandante generale della Guardia di finanza, che mi sono stati in quest'anno molto vicini, perché hanno mandato polizia giudiziaria di qualità e hanno aumentato le piante organiche, per quelle che erano le loro possibilità, e le completeranno adesso a giugno, quando finiranno i concorsi della scuola dell'Aquila. Devo ringraziare in particolare il Comandante generale dei Carabinieri e il Comandante generale della Guardia di Finanza.
  Per quanto riguarda la Polizia di Stato, da poco il Capo della Polizia ha mandato tre nuovi dirigenti di squadre mobili – quello di Crotone, quello di Vibo e quello di Cosenza – e anche il Capo della Polizia mi ha promesso che, non appena si concluderà il concorso per ispettori, integrerà i posti vacanti.
  Dobbiamo anche premettere un'altra cosa. Faccio questa premessa per quello che voglio dire dopo. Quando i politici calabresi hanno deciso di creare la provincia di Vibo e la provincia di Crotone – non voglio entrare nel merito se era utile o meno, se era indispensabile o meno creare queste ulteriori due province –, cosa hanno fatto? Dove c'era scritto «commissariato» hanno scritto «questura», lasciando quindi gli stessi uomini. In altre parole, non è stata aumentata la pianta organica. Poi, col personale della prefettura di Catanzaro si sono create tre prefetture. Questa è la premessa.
  Quindi, le piante organiche sono assolutamente insufficienti per quella che è la realtà criminale, per quelli che sono i bisogni del territorio.
  Ora vorrei andare in seduta segreta.

  PRESIDENTE. Disponiamo la seduta segreta.

  (I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  PAOLA BINETTI. Quello che mi ha colpito di questa vicenda sono tre fatti. Il primo è esattamente quello che si diceva poc'anzi, cioè il fatto che l'inchiesta giornalistica abbia fatto saltare un equilibrio che, se non ci fosse stata la denuncia, probabilmente sarebbe continuato nel tempo.
  Ora, per quanto potente, un'inchiesta giornalistica sempre si avvale di poche persone e di un dinamismo sul territorio evidentemente abbastanza vivace. Ma non ha dietro i grandi apparati che avrebbe potuto avere la prefettura.
  La seconda cosa che mi stupisce è l'entità economica, la quantità di soldi e la durata nel tempo che tutto questo ha avuto. Quindi, non è stato un fatto occasionale, nemmeno uno stillicidio. In tutto questo c'è, da un lato, lo scandalo che riguarda il coinvolgimento di alcune famiglie mafiose, ma dall'altra parte, umanamente parlando, il vero scandalo per me è il maltrattamento delle persone presenti. Pag. 6 Quando dico maltrattamento intendo malnutrizione, disservizio e tutto quello che significa. Questo è evidente di per sé; non ho nemmeno bisogno delle carte, ho soltanto bisogno di avere occhi per vedere e orecchie per ascoltare.
  Allora chiedo come sia possibile che situazioni che alla sensibilità del cittadino comune saltano subito agli occhi possano in qualche modo essere non dico archiviate, perché non è la parola che lei ha utilizzato, però «parcheggiate» per lungo tempo prima che se ne faccia carico qualcuno.
  Mi disturba profondamente questa capillarità e questa diffusione del sistema a scapito grave delle persone che ne avrebbero dovuto invece beneficiare.

  MARCO RONDINI. Ringrazio il dottor Gratteri per il lavoro che svolge e per la disponibilità di oggi. In parte ripeterò quello che sicuramente hanno già detto i colleghi, mi pare tuttavia giusto sottolineare un aspetto: non credo che l'inchiesta sia partita da un'inchiesta giornalistica, almeno stando a quello che abbiamo anche potuto leggere; anzi, i giornali riportavano che c'era già in corso un'inchiesta giudiziaria. Detto questo, sicuramente invece l'attività di controllo della prefettura è completamente mancata.
  Quindi, le chiedo se state verificando quale tipo di atteggiamento ha mantenuto in tutto questo periodo la prefettura e perché abbia garantito per così tanto tempo che rimanesse in piedi questa situazione, che palesemente è fuori controllo. È una gestione che sicuramente non doveva proseguire per così tanto tempo.
  Vorrei sapere per quale motivo la prefettura non ha esercitato il potere di controllo e non ha fermato subito questa situazione. Grazie.

  GIUSEPPE BRESCIA. Grazie, presidente. Anch'io sottolineo l'aspetto appena sollevato dal collega Rondini. Quello dei controlli è sicuramente uno dei temi fondamentali in questo momento e siccome la prefettura è uno di quegli organi che dovrebbe esercitarlo, noi ci stiamo chiedendo come possa essere efficace in quest'azione, soprattutto in un contesto, che è quello del sistema italiano, in cui si è sempre in un grande stato di necessità.
  Le prefetture hanno sempre da dover sistemare le persone, quindi si affidano agli enti gestori e poi dovrebbero essere queste stesse prefetture a controllare gli enti gestori che di fatto stanno facendo loro un favore accogliendo quelle persone. Quindi, forse sarà il caso di studiare un altro sistema di controllo. Anche con il Presidente Cantone ci stavano chiedendo queste cose nell'ultima occasione.
  La domanda che volevo farle però riguardava un altro aspetto. Lei, anche attraverso dichiarazioni pubbliche, ha detto che si sta indagando su altri centri, che altri centri saranno oggetto di indagini ed approfondimenti. Vorremmo sapere – poi ci dica lei se in seduta segreta o meno – quali altri centri saranno coinvolti. Grazie.

  PRESIDENTE. Io direi di dare al procuratore la possibilità di un primo giro di risposte, poi ci sono altri colleghi che si sono iscritti.

  NICOLA GRATTERI, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Chiedo la segretazione.

  PRESIDENTE. Disponiamo la seduta segreta.

  (I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Noi ringraziamo il procuratore Nicola Gratteri per la sua disponibilità e per il tempo che ci ha potuto dedicare. Abbiamo appreso informazioni molto importanti che, a mio avviso, sono elemento di indicazione per il nostro lavoro futuro. Grazie.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.40.