XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 163 di Martedì 16 maggio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione del sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 3 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 4 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 4 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 4 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 4 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 4 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 4 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 4 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 5 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 5 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 6 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 6 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 6 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 8 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 8 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 8 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 8 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 9 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 ,
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 9 ,
Bini Enrico , Sindaco di Castelnovo ne’ Monti ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 

Comunicazioni del presidente:
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini, che ringrazio per la presenza.
  L'audizione odierna, che è stata richiesta nell'Ufficio di presidenza della Commissione integrato dai rappresentanti dei Gruppi, prende spunto dalle dimissioni del sindaco Bini dalla cosiddetta «commissione legalità» di Iren e dai successivi sviluppi della vicenda, nonché dalle ulteriori questioni che riguardano la discarica di Poiatica.
  Ricordo che la Commissione si occupa di illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche e al ciclo di depurazione delle acque.
  Avverto il nostro ospite che della presente audizione viene redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Chiederò al sindaco Bini di farci una breve relazione introduttiva. Noi non stiamo facendo un'indagine organica sul ciclo dei rifiuti a Reggio Emilia o in Emilia Romagna, però c'era stata segnalata la situazione che ruota attorno alla discarica di Poiatica. Abbiamo scritto alla procura competente, che ci ha informato che è in corso un'indagine delegata a vigili del fuoco, forestale e carabinieri per quanto riguarda l'applicazione dell'articolo 260, che è di competenza della DDA di Bologna, sulla discarica di Poiatica.
  Dalla lettera che lei ci ha scritto emerge anche una situazione di disagio nei confronti della società che gestisce oggi l'impianto e buona parte del ciclo dei rifiuti in Emilia Romagna, la multiutility Iren, per quanto riguarda la commissione legalità e la chiarezza sugli appalti.
  Lei ha fatto menzione del fallimento della società RAMM che aveva avuto un'interdittiva per mafia, quindi non si è concluso alcun tipo di contratto.
  Le chiedo di farci un riassunto dei fatti che lei considera meritevoli di eventuali indagini da parte nostra. Do la parola al sindaco Bini per lo svolgimento della sua relazione.

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Io cercherò di essere veloce. Magari poi mi direte voi cosa eventualmente approfondire.
  Io ho iniziato a occuparmi della discarica di Poiatica nel 2008, quando a Reggio Emilia ci fu un'iniziativa dell'onorevole Sonia Alfano e di Salvatore Borsellino. Emerse il problema dell'affidamento a Ciampà dell'ampliamento Pag. 4 della discarica di Poiatica negli anni 2000-2002. Da lì ho iniziato a seguire la questione, anche perché alcuni mesi dopo sono diventato presidente della camera di commercio e da lì è iniziato un po’ tutto il percorso di denuncia e quant'altro rispetto alle infiltrazioni nel territorio di Reggio Emilia.
  Sono stato cinque anni alla camera di commercio e poi sono diventato sindaco di Castelnovo ne’ Monti. In quell'occasione...

  PRESIDENTE. Scusi un attimo, solo per chiarezza. In realtà, quindi, era stata fatta una richiesta di ampliamento della discarica, che mi sembra sia ancora in corso.

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. La discarica è chiusa adesso.

  PRESIDENTE. Quindi, quella richiesta di ampliamento è ancora attuale o no? In secondo luogo, perché lei parlava di Ciampà? Perché la discarica non era gestita allora da Iren? Lo spieghi bene.

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. È giusto. Io la conosco a memoria, ma voi chiaramente non la conoscete.
  I Ciampà avevano vinto l'appalto per il quinto lotto dell'ampliamento della discarica di Poiatica. Era una discarica già aperta e funzionante, che però si espandeva, quindi andava fatta una gara. L'hanno vinta i Ciampà e a noi risultava che i Ciampà avevano già avuto delle situazioni di infiltrazione. Da lì si cominciò a lavorare su questo aspetto e a verificare qual era il ruolo di Iren nella gestione della discarica.
  La discarica adesso è chiusa, perché ha finito il quinto lotto. Doveva partire il sesto lotto, perché è scaduta la convenzione, ma con tutti i problemi legati alla popolazione e ai comitati costituiti e quant'altro, la discarica è chiusa da un anno. Adesso c'è da sistemare il sesto lotto, però per il momento...

  PRESIDENTE. Quindi era già Iren che ha fatto la gara per l'ampliamento, vinta da questa società, che presumo non si chiamasse «Ciampà», ma in un altro modo?

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Esatto. Giovanni Ciampà era...

  PRESIDENTE. Era l'amministratore delegato. Si ricorda come si chiamava la società?

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. No, io mi ricordo che l'aveva fatta assieme a Leto costruzioni, che poi ha dato in subappalto a una ditta locale, che è la Ruggi Giuseppe e figli, la società che gestiva le cave di fianco alla discarica.
  Infatti, siamo in un contesto dove c'è una discarica che è stata costruita all'interno di una cava dismessa, ma tutt'intorno c'è una serie di cave. In seguito dirò qualcosa anche rispetto a questo.

  PRESIDENTE. Va bene, quindi Iren fa una gara che è vinta dalla Leto costruzioni. Tra i subappaltatori c'è anche una società e l'amministratore delegato risulta essere...

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Giovanni Ciampà.

  PRESIDENTE. Perfetto. Scusi, è solo perché per noi...

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Per me è semplice.

  PRESIDENTE. Per noi è un po’ più complicata.

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Tra l'altro abbiamo segnalato più volte questo Ciampà a Reggio Emilia. È successo che si è evidenziata tutta la problematica dell'infiltrazione della ’ndrangheta nel nostro territorio. È arrivata la prefetta De Miro, che è stata colei che ha avuto il merito di far conoscere fino in fondo il fenomeno. Aveva costituito una commissione sul trasporto, perché le infiltrazioni della ’ndrangheta nel nostro territorio avvenivano molto sul trasporto e sull'edilizia.
  Io vengo da una cooperativa di trasporto e sono socio di una cooperativa di trasporto, quindi conoscevo bene il problema, Pag. 5 perché abbiamo perso tanti lavori a causa di queste imprese che sono arrivate dal nulla e hanno cominciato a esercitare nella nostra provincia.
  La prefetta istituì una commissione, che doveva servire a cercare di capire quali erano le imprese sane e quelle non sane, attraverso l'albo del trasporto. Noi abbiamo scoperto che Ciampà era già dentro, era già stato condannato. Erano gli anni 2010-2011. Aveva ancora i camion che lavoravano in alcuni frantoi del territorio, quindi abbiamo ulteriormente denunciato questa situazione, che era un po’...

  PRESIDENTE. Nessuna di queste aziende aveva l'interdittiva antimafia?

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. No, non avevano nulla e continuavano a operare. Tra l'altro, nessuno gli aveva ritirato le autorizzazioni, le targhe, i camion, per cui lavorava per un frantoio molto noto nel territorio, come emerse da questo tavolo di lavoro messo insieme dal prefetto, che aveva il compito di mettere in luce quelle che erano le imprese sane e quelle che non lo erano.
  C'era stato poi tutto il discorso dell'alta velocità nel nostro territorio. Questi personaggi erano arrivati in massa negli anni in cui partì il cantiere dell'alta velocità, avevano davvero invaso il territorio e avevano messo fuori mercato un po’ tutte le imprese locali. Adesso ritroviamo molti di questi soggetti imputati nel processo Aemilia che si sta tenendo a Reggio Emilia da più di un anno.
  Questa è la situazione. Dopodiché nel 2012 io venni contattato da Maria Petronio, ero ancora presidente della camera di commercio e, essendo la camera di commercio la casa delle imprese, avevo avviato una serie di azioni a tutela delle imprese sane del territorio che volevano operare e che mi denunciavano delle situazioni di infiltrazione forti.
  Ero diventato un po’ il punto di riferimento per una serie di persone rispetto alle denunce che avevo cominciato a fare dal momento in cui divenni presidente della camera di commercio nel dicembre del 2008.
  Questa signora seguiva le gare. Già da allora avevamo denunciato che Iren continuava a fare le gare al massimo ribasso e non si occupava di capire chi erano le imprese che partecipavano e soprattutto che vincevano queste gare. Questa signora mi segnalò il problema della RAMM, che era un'impresa che aveva vinto la gara per la sistemazione dei rifiuti. L'impresa precedente l'aveva persa. Questa ditta aveva vinto la gara e doveva iniziare i lavori dentro la discarica. Mi segnalò la cosa.
  Io chiamai Leonilde Montemerli, il sindaco di Carpineti, che era il comune competente per territorio della discarica. Gli segnalai la cosa e il sindaco si attivò subito verso Iren per verificare queste cose. La questione che saltava agli occhi era che bastava digitare in internet il nome della RAMM oppure dei suoi titolari, che erano i fratelli Rossato...

  PRESIDENTE. Conosciamo bene i fratelli Rossato, perché li abbiamo trovati nel Veneto...

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Si vedeva tutta la storia di questa impresa, quindi era grottesco che Iren non avesse controllato, quando è bastata una sola persona che conosceva un po’ la materia a trovare quello che è stato.
  Pertanto, il sindaco ha bloccato i lavori, ha fatto sì che Iren ritardasse l'assegnazione e fu fatta un'assegnazione temporanea all'impresa che era già dentro la discarica a operare, che tra l'altro è un'impresa locale conosciuta da tutti. Dopodiché, gli fu sospeso l'appalto.
  Assieme a questa, c'era la gara della Tradeco, che era l'altra impresa che aveva vinto questa gara di raccolta di rifiuti. Anche questa impresa, che era di Altamura, aveva dei problemi. Era il maggio 2012. Anche lì bastava andare a indagare un attimo su quale fosse questa impresa qua...

  PRESIDENTE. Anche la Tradeco aveva vinto un appalto di Iren? La società appaltatrice è sempre Iren?

Pag. 6

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Sì, sempre Iren. Era strano questo atteggiamento e questo movimento. Dopo, negli anni, sono viste tutte le varie società che Iren aveva in giro per l'Italia, assieme ad alcune cooperative. Infatti, alcune cooperative hanno lavorato e gestito assieme questo ciclo dei rifiuti.
  Nel frattempo, nel maggio 2014, io sono diventato sindaco. Io sono socio di Iren. Fu rinnovato il consiglio provinciale. Io avevo la delega per la legalità per la provincia, perché nel frattempo erano venute alla luce le problematiche di infiltrazione della criminalità organizzata e delle mafie nel nostro territorio e i sindaci decisero di costituire questa commissione legalità, che aveva il compito di creare una rete tra i sindaci, affinché questi ultimi si accorgessero di quello che stava avvenendo sul territorio.
  Abbiamo anche costituito il circuito «Comuni mafia free», proprio perché abbiamo bisogno, come amministratori locali, di avere delle conoscenze che negli anni passati sono mancate. Infatti, non ci si è accorti della colonizzazione e dell'infiltrazione delle mafie nel nostro territorio, soprattutto della ’ndrangheta.
  Fatto questo passaggio in provincia, chiedemmo anche a Iren di costituire la commissione legalità. Nel frattempo criticavamo, contestavamo Iren e le gare al massimo ribasso. Tuttavia, le fa ancora adesso, non ha smesso.
  Nei vari protocolli fatti con la prefettura gestita dalla prefetta De Miro si prevedeva di non affidare più le gare al massimo ribasso, perché questo significava, come sapete bene, una situazione di mercato non sostenibile. Tant'è vero che alcune gare ancora affidate a Iren per la raccolta del vetro e della carta non funzionano, perché i prezzi sono tiratissimi e le imprese non ci stanno dentro. Abbiamo visto che ci stanno dentro solo quelle imprese che hanno degli introiti diversi, quindi riciclaggio di denaro...

  ALBERTO ZOLEZZI. A quali territori fa riferimento quando parla di queste gare per carta e vetro?

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Mi riferisco sempre al nostro territorio, perché anche la raccolta del vetro è stata affidata al massimo ribasso. Mi riferisco al territorio di Reggio Emilia, che è quello che conosco io. Non conosco gli altri territori di competenza di Iren.
  Da noi si lamentano, perché fanno dei danni, non ritirano, non fanno i giri, anziché fare un giro alla settimana li fanno ogni 15 giorni, creano un disservizio forte. Abbiamo contestato all'azienda e alla municipalizzata che non era quello il sistema per far sì che ci fosse un servizio di qualità, ma con i prezzi praticati diventava difficile.
  Fu costituita questa commissione, che abbiamo salutato tutti con favore, perché poteva essere il momento in cui si cominciava a parlare e a guardare dentro le cose, nel rispetto dei protocolli di legalità che ogni comune aveva firmato, che Iren aveva firmato, che Anas aveva firmato.
  Nel nostro territorio ci fu la fase in cui si cominciava a firmare questi protocolli. Tutti avevamo detto che non dovevano essere protocolli fatti solo sulla carta, ma dovevano essere protocolli praticati ai quali ci si atteneva.
  Speravo – per quello sono entrato dentro a quella commissione – che si potesse guardare, capire e decidere anche prima che venissero fatte le gare di appalto come queste potevano avvenire e con quali criteri di assegnazione, ossia non più il massimo ribasso ma gare diverse.
  È stato costituita la commissione e abbiamo fatto la prima riunione di insediamento. Dopo un anno non succedeva più niente, ma si vedevano ancora queste gare fatte nelle stesse condizioni.
  Tra l'altro, mi feci anche partecipe di organizzare una riunione, perché me l'avevano chiesto dall'Iren, col prefetto. Chiesi al prefetto di convocare una riunione perché Iren lamentava la troppa burocrazia, la troppa documentazione da fornire e le difficoltà ad avere risposte dalla prefettura in merito alle imprese che potevano partecipare o meno alla gara, con una sorta di black list.
  Chiesi al prefetto di organizzare questa riunione e lo feci molto volentieri. Il viceprefetto, Pag. 7 la dottoressa Cogode, fece questa riunione con i vertici di Iren e il sottoscritto, proprio perché era necessario trovare un percorso facilitatore nell'individuare le imprese che potevano partecipare a queste gare.
  Fu fatta questa riunione su mio interessamento, dopodiché più nulla. Allora a un certo punto sollecitai di nuovo. Come ho detto prima, continuavano le gare al massimo ribasso e io volevo capire meglio. Loro promisero di riconvocare una riunione, ma non l'hanno più convocata. A quel punto io non mi sentivo più di stare dentro a un qualcosa che non aveva un senso, perché non poteva essere una cosa certa, non si poteva essere sicuri che le cose venissero fatte bene, quindi diedi le dimissioni, motivandole al presidente.
  Dopo due giorni le diedero anche il sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro, e il sindaco di Baiso. Si sono dimessi anche loro, proprio perché anche loro facevano parte della stessa commissione e avevano visto che non c'era una volontà precisa per poter affrontare le cose.
  Sono stato ricontattato, dopo che è arrivato il nuovo presidente Profumo, nel luglio dello scorso anno, dalla persona che aiuta il vicepresidente Rocchi, che mi ha chiesto se ero ancora intenzionato a rientrare nella commissione. Lo incontrai e dissi «volentieri», perché, siccome l'obiettivo era quello di lavorare assieme su un percorso di legalità, diedi la mia disponibilità, però da luglio dell'anno scorso nessuno mi ha più ricontattato e, quindi, non è più stata ricostituita. Non so nemmeno se funziona ancora e se ci sono ancora i membri di prima.
  Per me era una cosa fondamentale, perché io da quando ho iniziato da presidente della CNA (Confederazione nazionale dell'artigianato) e poi da presidente della camera di commercio, come imprenditore del settore trasporti, tengo molto alla questione legalità e trasparenza. Per me era una cosa fondamentale e importante.

  PRESIDENTE. Non ho capito quest'ultimo passaggio. È cambiato il management e le hanno chiesto di rientrare in questa commissione. Quanto tempo fa accadeva questo?

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Nel luglio 2016 incontrai appunto...

  PRESIDENTE. È successo niente da allora?

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. No.

  PRESIDENTE. Quindi, lei ha dato il suo assenso, però...

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Sì, chiarendo alcune questioni...

  PRESIDENTE. Lei ha detto «Io posso se...» però da allora non ha più saputo niente. L'hanno costituita da quello che le risulta?

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Non so nemmeno se hanno soppresso quella di prima o se l'hanno cambiata. Non ho più notizie e da quel giorno non me ne sono più occupato, perché poi nel frattempo scoppiò il problema del sesto lotto, dove si pensava di portare i rifiuti speciali.
  In quel momento mi arrabbiai, perché sono anche presidente dell'unione dei comuni tra i sette comuni dell'Appennino dove gravita la discarica e abbiamo appreso dai giornali che era uscito questo lavoro, che era stato affidato da Iren e dall'ATERSIR (Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) all'Università di Bologna, per capire cosa fare di questo sesto lotto. Dai giornali abbiamo appreso che comunque la soluzione migliore era quella di portare i rifiuti speciali, quando avevamo in qualche modo interrotto il conferimento in discarica.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ALBERTO ZOLEZZI. Ringrazio il sindaco Bini. Io ho una serie di domande, Pag. 8magari ne faccio due o tre e poi facciamo un altro giro.
  Parto dalla discarica di Poiatica, che presenta da oltre un decennio una serie di criticità, forse collegate o forse no. Lei in ultimo ha accennato al discorso dei rifiuti speciali da conferire in questo eventuale lotto. Mi risulta che già in precedenza ci furono una serie di studi ambientali, come lo studio delle emissioni odorigene nella discarica limitrofa di Monte Quercia nel comune di Carpineti, che apparentemente è un'area sovrastante la discarica di Poiatica. Questa zona risulta dissestata dal punto di vista idrogeologico per escavazioni e anche per la natura dei suoli, per cui il fatto di andare avanti a costruire altri lotti o portare altri rifiuti risulta opinabile.
  Mi risulta che manca una risposta sul biostabilizzato, che non si sa in quale impianto sia stato prodotto e come mai il gestore della discarica non si è accorto di quello conferito tra il 2012 e 2013 come apparentemente non idoneo. Inoltre, avvennero anche delle caratterizzazioni dei vari rifiuti speciali, compreso il biostabilizzato, anche se non è chiaro se questo biostabilizzato non idoneo sia stato caratterizzato, perché entrava in discarica come biostabilizzato senza pagare alcuna tassa.

  PRESIDENTE. La domanda qual è?

  ALBERTO ZOLEZZI. Vorrei sapere se vi risulta una speculazione in merito a questo materiale entrato in discarica non idoneo.
  L'altra domanda è relativa all'inchiesta sui rifiuti e agli appalti pilotati nella società Agac, l'ex municipalizzata di Reggio Emilia, che aveva in gestione, però, anche la discarica di Poiatica. Ci sono state una serie di intercettazioni che si sono potute leggere anche sulla stampa, che parlavano appunto di infiltrazioni a partire dal settore dei trasporti, ma che si diffondevano un po’ in tutta la gestione della discarica.
  Ci sono le dichiarazioni...

  PRESIDENTE. Al di là del racconto, faccia la domanda.

  ALBERTO ZOLEZZI. Lo so, però è una storia davvero complessa.

  PRESIDENTE. La domanda qual è?

  ALBERTO ZOLEZZI. Ci fu anche nelle precedenti legislature una relazione della Commissione sul ciclo dei rifiuti, in cui era presente anche l'ex senatore Giovanelli, che proveniva dalle stesse zone. Non ci fu da parte di questo senatore un interessamento a dati che poi ci misero almeno...

  PRESIDENTE. Faccia la domanda, altrimenti sarò costretto a toglierle la parola.

  ALBERTO ZOLEZZI. Vorrei sapere se le risulta una sottovalutazione di questa situazione che dal 2002 si protrasse almeno fino al 2008, quando poi uscì sulla stampa. Nel frattempo ci furono le varie inchieste.
  Faccio un'unica precisazione: la società a cui avete fatto riferimento prima a me risulta fosse Ciampà Paolo S.r.l., quella a cui poi è stato tolto il certificato antimafia.

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Rispetto al biostabilizzato, io allora non me ne occupavo, però so che era un problema. Arrivò un biostabilizzato che secondo me non era idoneo, perché puzzava e fece insorgere tutta la vallata poiché l'odore si sentiva a chilometri di distanza.
  Mi è sfuggita l'ultima questione, mi scusi.

  ALBERTO ZOLEZZI. Sono passati un po’ di anni, perché risulta un'analisi della Commissione d'inchiesta già dal 2002, quando c'era un senatore della zona...

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Ho capito, l'ho inquadrata.

  PRESIDENTE. C'era una sottovalutazione...

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Se c'è stata una sottovalutazione io non sono in grado di dirlo. È chiaro che negli ultimi anni, quando la discarica stava andando verso l'esaurimento (perché prima del sesto lotto ormai, per le normative, per l'Europa e quant'altro, era chiaro che la discarica doveva chiudere) abbiamo visto un certo disinteresse e un impegno diverso. Pag. 9
  Ci fu una perdita di percolato che fu scaricato nel fiume. Infatti, questa discarica è proprio al confine con il fiume Secchia, che è il fiume che passa nella nostra valle. Ci fu questa fuoriuscita di percolato, ci furono la questione del biostabilizzato e una serie di questioni.
  Il sindaco di Carpineti si interessò più volte, chiedendo l'intervento dei carabinieri e della forestale per controllare i camion, perché gli arrivavano voci, come arrivavano a tutti, di camion che giungevano non si sa da dove e con cosa sopra. Peraltro, il sindaco si è molto impegnato da questo punto di vista, perché secondo me – non lo so con certezza – non era tranquilla e più volte ha fatto intervenire. Si vedevano i camion fermi alla notte fuori a dormire. Ci fu detto che erano lì perché arrivavano di notte. Io so che lo fanno, perché facevo il camionista, quindi conosco bene la cosa. Arrivavano lì a dormire e scaricavano la mattina.
  Come dicevo prima, c'è tutta la questione legata alle cave intorno, perché, mentre la discarica bene o male era controllata...In realtà non lo so, perché alcuni personaggi che scaricavano e che lavoravano lì adesso sono nell'inchiesta Aemilia, per cui non so cosa portassero dentro.
  C'è un problema legato alle cave circostanti, dove secondo me bisogna cominciare a guardare, perché di notte lì hanno sepolto dei rifiuti, come si sente dire da chi vedeva i camion arrivare. Non è solo un problema circoscritto alla discarica, ma si estende a tutto il sistema delle cave intorno, che sono di proprietà di impianti ceramici.
  Il segretario del PD attuale, che era assessore a Carpineti, qualche settimana fa ha dichiarato che fu trovato uno scarrabile sganciato con sopra dei rifiuti speciali di ceramiche che forse non erano riusciti a nascondere o a scaricare la notte.
  È un'indagine che va allargata un po’, perché penso che non ci sia solo il problema di Iren. Secondo me, è chiaro che Iren negli ultimi anni non ha gestito come si doveva quella discarica, quindi è necessario approfondire questo aspetto.

  PRESIDENTE. Vorrei chiedere una cosa solo per chiarezza. Lei ha parlato di Leto costruzioni. L'altra come si chiamava?

  ALBERTO ZOLEZZI. Ciampà Paolo S.r.l., quella che...

  PRESIDENTE. Quindi, non c'entra niente con Leto costruzioni. Dopo salta fuori che lei ha detto che Leto costruzioni...

  ALBERTO ZOLEZZI. Infatti, io ho voluto dirlo per questo, perché leggo che questa discarica, che come amministratore aveva l'altro Ciampà...

  PRESIDENTE. Quello che chiedo, visto che sono atti che rimangono scritti e utilizzabili, è se il riferimento che ha fatto prima ai Ciampà riguarda questa società, Ciampà S.r.l., o Leto costruzioni.

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Mi riferivo a Ciampà S.r.l. Non so il ruolo di Leto costruzioni e perché aveva un ruolo, però chi aveva in appalto da Iren era la ditta Ciampà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Vorrei capire il discorso di Iren. Lei ha parlato di una criticità legata alla commissione legalità, che non si riuniva, però ha detto anche che c'era il discorso del massimo ribasso, che a suo parere sta proseguendo.
  Può precisare le criticità di Iren attuali?

  PRESIDENTE. Ma rispetto a cosa?

  ALBERTO ZOLEZZI. Rispetto alla gestione della discarica e agli eventuali appalti che sono legati...

  PRESIDENTE. La discarica è chiusa adesso.

  ALBERTO ZOLEZZI. Sì, ma ha fatto riferimento a criticità attuali, visto che c'è un lotto che forse si riaprirà...

  ENRICO BINI, Sindaco di Castelnovo ne’ Monti. Sul lotto abbiamo già fatto un incontro come sindaci e come unione con la Pag. 10regione. La regione dirà a giorni che per loro non riprende il conferimento degli speciali.
  Ci sarà solo il problema che dovrà affrontare la nostra provincia, assieme a Iren che non vuole occuparsene, di come si chiude quel buco lì. Noi lo chiamiamo «il buco». Hanno fatto uno scavo per preparare la discarica e adesso questo è soggetto a precipitazioni meteoriche, ad acqua. Peraltro, il tubo passa sotto i rifiuti già conferiti. Bisognerà trovare una soluzione per evitare che negli anni questa diventi una diga. Questo sarà un problema.
  L'assessore Gazzola ci ha confermato che non riprenderà nessun conferimento per quanto riguarda la regione. Dopo sarà un problema degli enti locali e di Iren, che vuole che paghiamo in tariffa quella sistemazione. Ci sarà da chiarire questi aspetti, perché c'è una fideiussione che, però, riguarda il post mortem della cava e non il sesto lotto. Comunque, per la regione non verrà ripreso il conferimento degli speciali nella discarica.

  PRESIDENTE. Il contenzioso riguarda il fatto che quella discarica era stata considerata all'epoca una discarica del sistema regionale e, quindi, la provincia l'aveva approvata e la società aveva fatto i lavori, ma poi è stata tolta dalla pianificazione regionale. A questo punto si pone il problema di chi paga la sistemazione.
  Noi la ringraziamo per le informazioni. Per chi è interessato, il materiale che noi avevamo chiesto sia a Iren che ai vari enti è in archivio.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che, secondo quanto stabilito nell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la missione in Puglia, prevista dal 23 al 27 maggio 2017, avrà luogo dal 25 al 26 maggio 2017. È stato inoltre stabilito che dal 22 al 23 giugno prossimi avrà luogo una missione in Toscana. Propongo di proseguire i lavori della Commissione in seduta segreta.

  (La Commissione prosegue i suoi lavori in seduta segreta indi riprende in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.40.