XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate

Resoconto stenografico



Seduta n. 74 di Martedì 31 gennaio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Gelli Federico , Presidente ... 3 

Audizione del Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno, Angelo Trovato:
Gelli Federico , Presidente ... 3 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 4 
Gelli Federico , Presidente ... 5 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 5 
Gelli Federico , Presidente ... 6 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 6 
Beni Paolo (PD)  ... 6 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 6 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 7 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 7 
Gadda Maria Chiara (PD)  ... 7 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 7 
Gelli Federico , Presidente ... 7 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 7 
Beni Paolo (PD)  ... 7 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 7 
Gelli Federico , Presidente ... 7 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 7 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 8 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 8 
Beni Paolo (PD)  ... 8 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 8 
Gelli Federico , Presidente ... 8 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 8 
Gelli Federico , Presidente ... 8 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 8 
Gelli Federico , Presidente ... 8 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 9 
Gelli Federico , Presidente ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 9 
Beni Paolo (PD)  ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 9 
Beni Paolo (PD)  ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 9 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 9 
Gelli Federico , Presidente ... 10 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 10 
Gelli Federico , Presidente ... 10 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 10 
Gelli Federico , Presidente ... 10 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 10 
Gelli Federico , Presidente ... 10 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 11 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 11 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 11 
Carnevali Elena (PD) , (fuori microfono) ... 11 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 11 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 12 
Gelli Federico , Presidente ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 12 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 12 
Gadda Maria Chiara (PD)  ... 13 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 13 
Gelli Federico , Presidente ... 13 
Rondini Marco (LNA)  ... 13 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 14 
Rondini Marco (LNA)  ... 14 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 14 
Rondini Marco (LNA)  ... 14 
Beni Paolo (PD)  ... 14 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno (fuori microfono) ... 14 
Beni Paolo (PD)  ... 14 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 14 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 15 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 15 
Gelli Federico , Presidente ... 16 
Beni Paolo (PD)  ... 16 
Rondini Marco (LNA)  ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 16 
Carnevali Elena (PD)  ... 16 
Gelli Federico , Presidente ... 17 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 17 
Gelli Federico , Presidente ... 17 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 17 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 18 
Carnevali Elena (PD) , (fuori microfono) ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 18 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 18 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 18 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 18 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 18 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 18 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 19 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 19 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 19 
Gelli Federico , Presidente ... 19 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 19 
Gelli Federico , Presidente ... 19 
Carnevali Elena (PD)  ... 19 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 19 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 19 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Rondini Marco (LNA)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Rondini Marco (LNA)  ... 20 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 20 
Beni Paolo (PD)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Carnevali Elena (PD)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 20 
Rondini Marco (LNA)  ... 21 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 21 
Rondini Marco (LNA)  ... 21 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 21 
Gelli Federico , Presidente ... 21 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 21 
Beni Paolo (PD)  ... 21 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 21 
Fontana Gregorio (FI-PdL)  ... 21 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 21 
Carnevali Elena (PD)  ... 22 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 22 
Carnevali Elena (PD)  ... 22 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 22 
Gelli Federico , Presidente ... 22 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 22 
Gelli Federico , Presidente ... 22 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno ... 22 
Gelli Federico , Presidente ... 22

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
FEDERICO GELLI

  La seduta comincia alle 13.20.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Audizione del Presidente della Commissione nazionale per il
diritto di asilo del Ministero dell'Interno, Angelo Trovato.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'interno, prefetto Angelo Trovato, che ringrazio nuovamente per la sua cortese presenza. Ricordo che per la Commissione si tratta della terza occasione di incontro con il prefetto, dopo le audizioni del 14 maggio 2015 e dell'8 giugno 2016.
  Il tema delle procedure amministrative di esame e valutazione delle domande di protezione internazionale costituisce uno degli oggetti dell'indagine esplicitati nella delibera parlamentare che ha prorogato il termine di durata della Commissione stessa. Come si sa, il funzionamento delle Commissioni ha già avuto un miglioramento, al quale è seguito, però, un aumento degli sbarchi e delle domande. Gli interventi sono stati fatti in epoca precedente, ma comunque il tema rimane in tutta la sua gravità. I tempi medi delle decisioni sono decisivi per l'intero funzionamento del sistema di accoglienza.
  A questo va aggiunto che un altro problema nasce alla fine del percorso, prima amministrativo e poi giudiziario, della domanda di protezione in caso di esito negativo. Si apre, in questa ipotesi, il problema dell'illegittima presenza nel territorio italiano, ragion per cui o si procede al rimpatrio del soggetto, o si determina una condizione di clandestinità, che è lo stato che, purtroppo, tutti vediamo.
  Questo tema, però, non può essere oggetto dell'audizione di oggi, che riguarda invece il primo segmento dell’iter amministrativo del riconoscimento o meno della domanda di protezione internazionale. Peraltro – ma anche questo non riguarda le competenze del prefetto Trovato – la Commissione sa che ci sono problemi da risolvere anche per la presentazione delle domande. Per esempio, abbiamo visto a Cona come anche questa fase presenti degli elementi di problematicità.
  Prima, però, di procedere a valutazioni di natura politica è necessario rifare il punto della situazione sotto il profilo tecnico.
  Il prefetto Trovato e la sua struttura trasmettono regolarmente dei report sulle attività delle Commissioni territoriali. Tali report contengono dati che vanno approfonditi e compresi. In quest'ottica è nata l'esigenza di un nuovo incontro col prefetto.
  La Commissione cercherà successivamente di acquisire novità anche sul fronte della riforma del procedimento giurisdizionale che può seguire alle decisioni delle Commissioni territoriali con un'ulteriore audizione del Ministro della giustizia, che Pag. 4proprio in questa sede aveva annunciato una serie di misure tese a semplificare l’iter giurisdizionale.
  Venendo ad oggi, la domanda che ritengo vada fatta – dopo la sua relazione, i colleghi potranno interloquire e farle eventuali altre domande – riguarda una valutazione sui tempi di decisione delle Commissioni, con particolare riferimento alla produttività media di ogni singola Commissione territoriale e sapere se, nei casi di maggiore difficoltà, sia stato possibile apportare qualche correttivo o porre qualche rimedio.
  Infine, una particolare attenzione va rivolta alla trattazione delle domande presentate dai minori non accompagnati. Noi stiamo facendo un buon lavoro di approfondimento con un gruppo di lavoro che è stato costituito all'interno della Commissione che a breve dovrebbe presentare un testo su cui confrontarci molto ben approfondito e articolato sulle problematicità legate proprio a questo tema. Su questo aspetto, quindi, vorremmo sentire, in relazione alle domande presentate dai minori non accompagnati, anche alcuni eventuali approfondimenti del prefetto Trovato.
  Non appesantirò ulteriormente questa introduzione, limitandomi a ricordare i principali temi già toccati nei precedenti incontri, ossia quello dell'arretrato, quello della composizione del numero delle Commissioni territoriali, quello dell'introduzione di meccanismi volti a basare le decisioni su criteri omogenei con gli orientamenti dell'autorità giudiziaria e quello della necessità di prevedere che l'incarico abbia natura esclusiva, cioè quello della professionalizzazione e della qualificazione dei componenti delle Commissioni.
  Do la parola al prefetto Trovato.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Signor presidente, ringrazio lei e la Commissione per l'attenzione che dedicate al nostro lavoro, che ovviamente presenta un quadro di assoluta complessità e che, nonostante i miei sforzi, ha dei momenti di sofferenza indicati proprio dai numeri che sono cambiati recentemente.
  Inizierei questa riflessione insieme andando ad analizzare la situazione al 30 dicembre. Abbiamo anche i dati di questo mese, gennaio, che però non sono statisticamente significativi, anche se sono emblematici e ci segnalano dei campanelli di attenzione, delle lucette rosse. Iniziamo subito.
  Al 30 dicembre il numero totale degli sbarcati è stato di 181.436 – non sono dati miei, ma tratti dal portale – di cui 25.772 minori. A fronte di questi però, le richieste di asilo sono in numero inferiore: le richieste di asilo sono 123.600, di cui quelle dei minori sono 11.656.
  Qui vi è un gap rappresentato dal fatto che alcuni non hanno presentato la domanda di protezione internazionale; probabilmente, per quanto riguarda le richieste di asilo, per la possibilità di relocation in altri Stati e, per quanto riguarda i minori, da una parte, in attesa di un dato rappresentato dai ricongiungimenti familiari, che dovrebbero operare con Dublino e, dall'altra, in relazione al fatto che da molti dei minori non sono state ancora presentate le domande di asilo – questo lo comprenderete dopo – perché l'autorità giudiziaria non ha nominato i relativi tutori. Questo è un elemento che approfondirò nel corso del mio intervento.
  Dopodiché, abbiamo cercato di capire con chi abbiamo a che fare per queste 23.600 domande di asilo. Nella maggioranza sono uomini: infatti sono 105.006 gli uomini e appena 18.594 le donne, tenendo conto che la maggior parte delle donne viene dalla Nigeria. Questo è un altro elemento che ci farà approfondire alcuni aspetti.
  Abbiamo poi operato una distinzione per fasce di età: nella fascia di età da 0 a 13 anni sono 5.228, nella fascia di età da 14 a 17 anni sono 6.328. Ovviamente, la fascia più ponderosa è quella delle persone giovani in grado di lavorare, che sono 91.066, riferibili alla fascia di età dai 18 ai 34 anni. Dai 35 ai 64 anni sono 12.888 e oltre i 65 anni ci sono appena 90 persone.
  Il primo dato che viene in risalto è il confronto tra il 2015 e il 2016: abbiamo un balzo in avanti delle richieste di protezione Pag. 5internazionale di ben il 47,20 per cento. Un ulteriore elemento è quello dell'esame delle nazionalità, che ci serve per capire anche un po’ gli orientamenti e le linee di intervento.
  La prima nazionalità che abbiamo è la Nigeria, con 27.289 richieste di protezione internazionale a fronte di 37.000 sbarchi. Al secondo posto abbiamo l'Eritrea, con 20.718 sbarchi e appena 6.810 richieste di protezione. Questo perché gli Eritrei sperano in una ricollocazione in Europa, dove sono forti le loro comunità.
  Se vado ad esaminare poi le richieste, vengono fuori dei dati assolutamente interessanti. A parte che, come vi dicevo, il primo Paese è la Nigeria, il secondo è il Pakistan, seguito da Gambia, Senegal, Costa d'Avorio e tutte le aree dell'Africa. Abbiamo pochissimi siriani (i siriani si collocano al quindicesimo posto).
  Per quanto riguarda il Pakistan, come ho già riferito nella scorsa audizione, abbiamo incrociato i dati con quelli degli sbarchi e viene fuori che nessun pachistano è sbarcato.
  Chiedo la segretazione.

  PRESIDENTE. Passiamo in seduta segreta.

  (I lavori della Commissione procedono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Un altro elemento di preoccupazione nella fase dei richiedenti asilo nasce da un terzo Paese, che è il Gambia. Per il Gambia ci sono 9.040 richieste di protezione internazionale.
  Se fino a qualche mese fa la situazione del Gambia era una situazione assolutamente tranquilla, e la gran parte dei migranti provenienti da lì era in una situazione di richiedente asilo di natura economica, oggi la situazione è completamente cambiata. Abbiamo un ex dittatore che qualche giorno fa è fuggito con le casse dello Stato e con una flotta di auto di lusso (questo dicono le nostre fonti informative; abbiamo infatti una nostra unità, il COI – Country of Origin Information –, che ci fa le ricerche). Si è rifugiato in uno dei Paesi che non hanno aderito alla Corte penale internazionale dell'Aja e se ne è andato in Guinea. Nel frattempo, ha svuotato le casse dello Stato e ha sul territorio una serie di milizie mercenarie. Non si sa che evoluzione ci sarà.
  Si è insediato ora il nuovo presidente, il quale, tra l'altro, aveva avuto anche l'appoggio del Senegal, il quale aveva minacciato un ingresso delle proprie truppe se il presidente non si fosse insediato. Si tratta di una situazione in assoluta evoluzione, ragion per cui, se la situazione non si regolarizza, potremmo venirci a trovare con 9.040 persone in Gambia che da migranti in gran parte economici diventano soggetti di protezione, perché nel loro Paese vi sono condizioni di conflitto armato interno. Speriamo che questo non avvenga.
  Un'altra notizia abbastanza interessante è che l'ex ministro dell'interno è stato fermato per crimini contro l'umanità in Svizzera.
  Questo è il quadro in cui ci muoviamo. La situazione è in evoluzione. Avrei intenzione, se la situazione non si chiarisce in questi giorni, di inviare una direttiva alle Commissioni perché continuino a sentire i richiedenti, ma sospendano la decisione fino al momento in cui si chiarirà il quadro internazionale di riferimento. Questo per quanto riguarda il Gambia.
  Un altro elemento di diversificazione rispetto ai Paesi europei riguarda gli afgani, che in quest'anno sono diminuiti, come numero di richieste di protezione, rispetto agli altri anni. Abbiamo, però, una chiave di lettura della situazione in Afghanistan diversa fra i diversi Paesi europei.
  I Paesi di antica tradizione dell'asilo, in pratica l'Italia, la Germania e la Svezia, riconoscono che in Afghanistan in alcune aree vi sono situazioni di conflitto armato interno e quindi danno la protezione internazionale. Altri Stati ritengono l'Afghanistan assolutamente pacificato e, conseguentemente, addirittura – in particolare, la Gran Bretagna – operano i rimpatri Pag. 6forzati. In tutto questo ci sono gli altri Stati che sono in una situazione intermedia. Su questo stiamo intervenendo anche con l'EASO, sollecitando delle informative COI che siano univoche per l'intera Europa, in modo da unificare i criteri.
  Vengo alle Commissioni. In questo momento operano 20 Commissioni, con tutti i presidenti a tempo pieno, e altre 28 sezioni, di cui però solo 6 con presidente a tempo pieno.

  PRESIDENTE. Di questi 28.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Di queste 28. Sostanzialmente, il personale prefettizio a tempo pieno è di 26 unità. Ovviamente, le altre persone a tempo pieno sono i componenti UNHCR, mentre per gli altri componenti devo segnalare delle difficoltà che si stanno accentuando, soprattutto per quanto riguarda la presenza dei colleghi della Pubblica sicurezza, che, oberati da problemi di ordine pubblico, riescono con difficoltà a partecipare.
  A che cosa porta questo? Ci porta al fatto che non riusciamo più a fare quelle 4-5 audizioni al giorno, ma scendiamo a 3-4, tant'è vero che già i primi numeri di quest'anno sono abbastanza preoccupanti: abbiamo già notato una diminuzione della capacità di esame di circa il 10 per cento. Io ho sollecitato un intervento dei colleghi. Stanno sottolineando proprio questo tipo di difficoltà per quanto riguarda la composizione.

  PAOLO BENI. Sono 3-4 di media al giorno?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Al giorno a persona, a componente. Si va da un minimo di 12 a un massimo di 16, come produttività, ma riuscire a mantenere il numero di 16, come è stato in un dato periodo, ci dà delle controindicazioni. Molto spesso, inoltre, scende il livello qualitativo delle decisioni, che si riflette negativamente sul contenzioso. Bisogna tener conto anche dello stress dei colleghi, perché sentire una persona è un'attività assolutamente delicata e direi anche stressante.
  Qual è il costo medio? Abbiamo valutato il costo medio per singola Commissione. Sono 314.578 euro a Commissione per un anno, compresi interpretariato e spese per i gettoni di presenza.
  Quali sono le attività? Siamo riusciti nel 2016 a esaminare ben 91.102 richieste di protezione internazionale, con un incremento, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, del 28,10 per cento.
  Come si sono orientate le Commissioni? Le decisioni sono state le seguenti: il 5 per cento di status, il 14 per cento di sussidiaria, il 21 per cento di umanitaria, il 4 per cento di irreperibili non riconosciuti. Nel 56 per cento dei casi non vi sono le condizioni internazionali per una protezione.
  Dopodiché, siamo andati a esaminare anche per singola nazione l'andamento delle decisioni. Ovviamente, incidono le zone di origine, ragion per cui, di fronte a un riconoscimento di protezione internazionale per la Nigeria, che è all'8 per cento, si sale al 91 per cento per l'Iraq e al 23 per cento per il Pakistan. La questione è molto legata alla situazione geopolitica.
  Ovviamente, la situazione nel nostro Paese è completamente diversa rispetto a quella degli altri Stati europei, in particolare della Germania, perché gran parte dei richiedenti asilo nel nostro Paese vengono dall'area africana, che è l'area subsahariana. Nel 2017 siamo già riusciti a esaminarne 5.699. Sostanzialmente il trend è stabile tra riconoscimenti e dinieghi.
  Abbiamo tentato di operare con uno strumento che la normativa mi offre, come presidente della Commissione nazionale, che prevede il trasferimento dei richiedenti sul territorio nazionale in base alla capacità di esame da parte della Commissione. Ovviamente, si tratta di uno strumento che possiamo utilizzare, come si dice in latino, cum grano salis: non possiamo prendere i richiedenti asilo da Milano e portarli in Sicilia, dove avremmo magari più disponibilità, ma operiamo sui territori limitrofi, in modo da limitare i disagi e, nello stesso Pag. 7tempo, evitare eventuali ulteriori incrementi di spesa per i costi di trasporto.
  Nel 2015 eravamo riusciti a spostare 6.399 persone. Nel 2016 abbiamo fatto un grosso balzo in avanti e ne abbiamo spostate 9.948, soprattutto da Firenze e Bologna su Roma, perché Roma ha una capacità strutturale più ampia.

  GREGORIO FONTANA. Che vuol dire «spostare»?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Vuol dire che faccio un decreto con cui esamino i carichi di lavoro di ogni Commissione e stabilisco che, dal momento che una Commissione ha un minor carico di lavoro rispetto ad un'altra, per esempio di Firenze o di Bologna, posso spostare un gruppo di 50-100 soggetti in relazione alla data di esame o addirittura alla collocazione territoriale. Magari per venire su Roma preferisco quelli che risiedono a Grosseto. Spostiamo la competenza territoriale.

  MARIA CHIARA GADDA. Spostarli vuol dire che poi rimangono nel sistema di accoglienza?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Li spostiamo per l'esame. Vanno fuori la mattina, li accompagnano con il pullman e tornano la sera. In questo modo riusciamo a fare degli spostamenti limitati al tempo strettamente necessario.

  PRESIDENTE. Altrimenti, avrebbe subito l'assalto da parte dei colleghi.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. È chiaro, e soprattutto da parte dei gestori dei centri... Devo agire con un minimo di attenzione per evitare il lievitare dei costi. Quest'anno abbiamo già trasferito 764 unità.
  Il presidente mi chiedeva dei tempi medi. Per quanto riguarda i tempi medi, bisogna fare un discorso complesso, perché il tempo medio è un discorso dinamico. Il discorso dinamico sta a significare che magari oggi esamino un soggetto di cui era stata presentata la domanda un anno prima o viceversa, ragion per cui dobbiamo considerare un periodo di tempo ampio.
  Se considero il periodo che va dal 2014 al 2016, ho un tempo medio di 257 giorni. Se, invece, spacchetto negli anni, vediamo come siamo stati in grado di migliorare le performance. Nel 2014 avevamo un tempo medio di 347 giorni, nel 2015 il tempo medio è stato di 261 giorni e nel 2016 dei 91.000 esaminati siamo riusciti a esaminarne 27.561 la cui domanda era stata presentata nel 2016. Per questi abbiamo avuto un tempo medio di 163 giorni.

  PAOLO BENI. La posso fermare un attimo, perché sia più chiara la questione della media? Non è una domanda. Non ho capito proprio la media a che cosa si riferisce, alle domande presentate in quell'anno o a quelle esaminate?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. A quelle presentate e alla data di esame. Incrociamo il dato. Nel dato del 2016, che riguarda i 91.102 che abbiamo esaminato, circa 27.000 sono le domande che sono state presentate nel corso del 2016, ossia C3 formalizzati nel 2016. Le altre 60.000 erano domande che erano state formalizzate l'anno precedente o l'anno precedente ancora.
  Continuo a ripetere che il dato è dinamico. Non è possibile calcolare un termine fisso. Abbiamo il dato individuale di ognuno, che è soggetto ad una serie di variabili.

  PRESIDENTE. Diciamo che tendenzialmente, col passare degli anni, il dato medio è andato migliorando.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Sì, è andato complessivamente migliorando, ma ha una tendenza a peggiorare, perché ci portiamo appresso il passato. Vorrei sottolineare, però, Pag. 8alla Commissione il grosso sforzo fatto, nel senso che per ben 27.561 richiedenti asilo, 27.561 ossia C3 presentati nel 2016, ce l'abbiamo fatta in 160 giorni.

  GREGORIO FONTANA. Quindi quelli chiusi nel 2016 sono 91.000?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Sì, sono 91.102 richieste decise, formalizzate con firma digitale, perché prendiamo il dato nel momento in cui nel sistema c'è la firma digitale del presidente che chiude il fascicolo.

  PAOLO BENI. In media ci hanno messo 160 giorni...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. 163 giorni per le 27.561 presentate nel 2016. È un dato individuale, dinamico, purtroppo.
  Andiamo avanti. Può essere utile un dato assolutamente interessante, che ho avuto questa mattina da parte dell'EASO: si tratta dell'analisi a livello europeo delle richieste di asilo decise. L'EASO ha pubblicato i dati, tranne quelli dell'ultimo trimestre. Siamo il secondo Paese europeo, dopo la Germania.

  PRESIDENTE. Come tempi?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Come numero di pratiche esaminate. L'EASO esamina le pratiche. Quindi, a livello europeo, il primo Paese è la Germania e poi ci siamo noi, come numero. Questo è il quadro.
  Ovviamente, continuando a lavorare sui numeri dell'asilo, che cosa vediamo? Abbiamo cominciato a esaminare le dinamiche negli anni. Cominciamo a vedere il numero dei richiedenti asilo. Partiamo da appena 26.000 nel 2013. Nel 2014 abbiamo un 138 per cento di incremento e saliamo a 64.456. Nel 2015 c'è un altro 32 per cento di incremento e andiamo a 83.970. Nel 2016 c'è un 47 per cento di incremento e andiamo a 123.600.
  Abbiamo analizzato il dato 1°gennaio-27 gennaio, quindi a ieri. Abbiamo un 41 per cento di incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un dato assolutamente preoccupante per la risposta che siamo in grado di fornire.
  Lo stesso discorso vale per l'esame: nel 2013 ci sono 23.000 esaminati, nel 2014 c'è un 53 per cento di incremento di esame, con 36.000 esaminati, nel 2015 ce ne sono 70.117, con il 96 per cento di incremento – questo corrisponde al periodo in cui il Parlamento ci ha autorizzato a incrementare il numero delle Commissioni – e nel 2016, razionalizzando il sistema, riusciamo a incrementare di un altro 96 per cento. C'è il 28 per cento di incremento nel 2016.
  Nel 2013 sono stati esaminati 23.634 soggetti, nel 2014 36.270, nel 2015 70.117, nel 2016 91.102, nel 2017 5.699. Qui devo segnalare proprio questo inizio di difficoltà delle Commissioni, perché abbiamo un meno 11 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
  Il numero dei rifugiati è sostanzialmente stabile, intorno al 5 per cento. È inutile citare i numeri, tanto li trovate nei prospetti. Comunque, se può essere utile, presidente, i rifugiati nel 2013 sono 3.078, (13 per cento).

  PRESIDENTE. Forse dei rifugiati ci interessa la percentuale. Si capisce meglio. Ci riferisca il numero totale delle domande e quanti hanno avuto il riconoscimento dello status di rifugiato.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Nel 2013 sono il 13 per cento, nel 2014 il 10 per cento, con l'emergenza Nordafrica. Chiusa l'emergenza Nordafrica, nel 2015 scendiamo al 5 per cento. Nel 2016 c'è ancora un costante 5 per cento. Nel 2017 c'è un leggero incremento, l'8 per cento, ma i numeri sono assolutamente ridotti e dipendono da che cosa abbiamo esaminato.

  PRESIDENTE. Questo riguarda lo status giuridico di rifugiato. Poi, ovviamente, Pag. 9ci sono quelli che ricevono un diniego, ma fanno la richiesta.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Questo riguarda lo status. Poi abbiamo la protezione sussidiaria. Per la sussidiaria partiamo da un 24 per cento nel 2013, passiamo al 23 per cento nel 2014, scendiamo al 14 per cento, finita l'emergenza Nordafrica, nel 2015 e il dato si mantiene costante, al 14 per cento, nel 2016. Quest'anno scende al 10 per cento. Ovviamente, i dati 2017 sono numeri piccoli, ma indicativi.
  Quanto alla protezione umanitaria, nel 2013 sono 5.750 (24 per cento), nel 2014 sono il 28 per cento, nel 2015 il 22 per cento, nel 2016 il 21 per cento e nel 2017 il 23 per cento. Quindi, il dato è sostanzialmente stabile.
  Passiamo al rigetto. I dinieghi sono stati il 29 per cento nel 2013. Salgono al 32 per cento nel 2014, perché si stanno esaurendo i flussi della Primavera araba, poi al 53 per cento nel 2015 (non c'è più la Primavera araba, ma abbiamo gli Stati subsahariani) e si mantengono al 53 per cento nel 2016. Quest'anno, nel 2017, c'è un costante 54 per cento. Sono quelli i numeri.
  Per gli irreperibili abbiamo un dato abbastanza costante tra il 3 e il 6 per cento al massimo. Questa è la media degli irreperibili.
  Mi chiedeva il presidente dei numeri pendenti. Bisogna un attimo capire che, quando andiamo ad analizzare il numero dei pendenti, citiamo il numero di tutti quelli che sono nella condizione data dalla presentazione del C3, per i quali non c'è il provvedimento decisionale. Al loro interno, però, c'è tutta una serie di situazioni intermedie, tra cui, per esempio, il numero dei dublinanti, oppure tutti i provvedimenti che sono in attesa di notifica o di elaborazione. Pertanto, il vero numero di soggetti in attesa è dato, nel prospetto che vi forniamo, da quelli che sono in attesa di convocazione.
  Abbiamo elaborato il dato proprio il 27 gennaio, a ieri. Abbiamo 110.915 pendenze, ma questo è il numero sporco, in cui vi sono dentro 14.769 dublinanti, la cui pratica è ferma in attesa. Avete i dati in Commissione. Ve li ho trasmessi ieri sera. Noi elaboriamo tutte le settimane questo dato. È il prospetto n. 3.

  PRESIDENTE. Le cose che ci sta dicendo sono qui dentro?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Sì, sono nel prospetto 3.

  PAOLO BENI. I dublinanti sono 14.610?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Ecco, questo è ciò che noi vi inviamo, il prospetto 3.
  Quindi il numero vero di pendenze è dato dal numero in blu scuro, 69.820, dentro cui poi ci sono gli irreperibili, i convocati che devono essere ancora sentiti, le audizioni effettuate, e via elencando... Il numero vero di pendenze è 69.820.

  PAOLO BENI. Ma come si fa ad arrivare da 110.000 a 69.000?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Ve lo spiego subito. Se si fa la somma di tutti, arriviamo a 110.000. Lettera di convocazione già emanata, da convocare da parte della PS, notificate 4.669. Irreperibili alla notifica 1.197...

  GREGORIO FONTANA. Da questo punto di vista sono oggettivamente pendenti.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Certo. Però, continuo a ripetere, sono 110.000 complessivi, ma bisogna capire che su questo numero ci sono 15.176 pratiche di Dublino che sono ferme in attesa che ci sia lo sblocco della situazione di Dublino, oppure che vi sia la notifica dei provvedimenti di convocazione. Questo è il dato oggettivo.
  Abbiamo diramato una serie di circolari a mia firma, con le quali siamo riusciti a Pag. 10migliorare di molto l'efficienza. Sui percorsi di miglioramento vi è un forte accordo e una collaborazione con l'UNHCR. Abbiamo fatto dei progetti finalizzati al controllo della qualità delle Commissioni e all'elaborazione delle vittime della tratta.
  Per quanto riguarda le vittime della tratta, abbiamo elaborato un documento guida che è stato diffuso nelle Commissioni e che è stato presentato, credo il 12 dicembre, su cui stiamo continuando a lavorare insieme alla Presidenza del Consiglio.
  Per quanto riguarda il controllo qualità, abbiamo istituito dei meccanismi di analisi della qualità delle decisioni, prevedendo anche visite presso le Commissioni da parte di gruppi ispettivi, e per il 2017 continueremo.
  Abbiamo sviluppato dei forti tirocini curriculari con le università, in particolare con La Sapienza e con la Luiss. In questo momento 7 tirocinanti operano presso la Commissione nazionale e la Commissione territoriale di Roma.
  Quanto alla formazione, abbiamo investito tantissimo in formazione. Abbiamo adottato i moduli formativi europei EASO. Tutti i nostri docenti sono colleghi che hanno acquisito la qualifica di formatore EASO a livello europeo. Nel 2016, attraverso la formazione EASO, abbiamo formato 460 persone.
  Stiamo operando con un modello abbastanza innovativo di formazione «congiunta» con i magistrati, proprio per superare le difficoltà che ci sono, soprattutto nella chiave di lettura delle situazioni dei Paesi di origine. Per il 2017 abbiamo programmato due incontri con i magistrati e i presidenti proprio di analisi delle criticità, che si terranno dal 19 al 21 aprile. Ai primi di giugno, con l'aiuto dell'organizzazione EASO, terremo un megaconvegno di due giorni sulla situazione in Nigeria. Abbiamo creato un'unità COI che collabora con l'EASO.
  Inoltre, la Commissione nazionale ha competenze esclusive in tema di cessazione e revoca. A questo punto, chiederei la segretazione.

  PRESIDENTE. Disponiamo la segretazione della seduta.

  (I lavori della Commissione procedono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Volevo segnalare, sempre in tema di cessazioni e revoche, come siano enormemente aumentate nell'ultimo anno le procedure di cessazione relative ai rientri nei Paesi di origine. Stiamo notando con assoluta preoccupazione come una serie di soggetti titolari di protezione internazionale rientrino nei Paesi di origine.
  In particolare, abbiamo avuto quest'anno 612 pachistani, 515 afgani e 78 iracheni. In questi casi li convochiamo immediatamente e avviamo il procedimento. Devo dire che la gran parte dei casi è dovuta a rientri per motivi familiari, per esempio un papà che è morto. D'altra parte, non c'è lo Stato. L'unico punto di riferimento è la famiglia, ragion per cui spesso rientrano.

  PRESIDENTE. Mi scusi, ma, per capire, queste persone sono in attesa di valutazione?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No, sono già titolari. Sono titolari, perché in Commissione nazionale noi esaminiamo, come dicevo, le revoche e le cessazioni di chi è già titolare.

  PRESIDENTE. Questo come Commissione nazionale.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Le Commissioni territoriali procedono al riconoscimento. La nazionale può revocare o cessare. Questo è il quadro delle competenze.

  PRESIDENTE. Quindi, lei, come commissione nazionale, ha verificato che ci sono questi casi di soggetti che rientrano nei Paesi di origine, pur avendo ottenuto il sistema di protezione.

Pag. 11

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Ovviamente nella gran parte dei casi si tratta di motivi familiari. Soprattutto non si recano nei villaggi d'origine, ma magari si recano nella capitale o adottano delle precauzioni, per cui se ne stanno nascosti da un parente. Quando scatta il vincolo familiare, rientrano.
  Questo è il quadro.

  GREGORIO FONTANA. Come fate a saperlo voi?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Ce lo segnala la Polizia di frontiera, perché i controlli agli aeroporti sono molto efficienti.
  Questo potrebbe essere sintomatico di un non più sussistente esigenza di protezione, ma devo dire che nel 90 per cento dei casi gli interessati ci dimostrano oggettivamente che ci sono problemi. Ci portano una documentazione medica. Nel 90 per cento dei casi avviene questo, ma è un fenomeno che stiamo monitorando attentamente e che provoca un carico di lavoro in più da parte della Commissione.
  Presidente, lei mi chiedeva dei ricorsi giurisdizionali. Sui ricorsi giurisdizionali i dati che abbiamo al momento sono scarsamente attendibili. Il nostro dato nasce da un input che abbiamo fornito alle Commissioni, a partire dal 2014, di andare a registrare tutte le notifiche che vengono fatte.
  Ovviamente, non tutti i provvedimenti sono notificati e non tutti vengono portati a conoscenza delle Commissioni, o non tutte le Commissioni, oberate come sono, riescono a inserire i dati. Il problema lo stiamo in gran parte risolvendo con evolutive al sistema informatico, ragion per cui dovremmo a brevissimo arrivare, da un lato, a un'evolutiva su VESTANET che ci permette di inserire i dati.
  Dall'altro lato, ho avviato, insieme al Ministero della giustizia – siamo in una fase avanzatissima – l'iscrizione delle commissioni al ReGIndE, il Registro elettronico del processo telematico, per tutte le Commissioni. Siamo in una fase avanzatissima. Penso che fra qualche mese tutto il processo sarà telematizzato e avremo i numeri veri in tempo reale.
  I dati che abbiamo quali sono? Dal 2014 al 30 dicembre – continuo a ripetere, sono dati assolutamente imprecisi e poco attendibili – i ricorsi presentati sono 53.438. Di questi, sono definiti il 18 per cento (9.690), di cui il 70 per cento accolti, il 29 per cento rigettati e ben l'81 per cento pendenti.
  Ci siamo anche interrogati sulle cause, come accennava il presidente, di questo alto numero. Il problema è assolutamente complesso. Ci siamo resi conto che soprattutto da parte dei giudici onorari le chiavi di lettura sono completamente diverse.
  Ovviamente, questo è un dato che ci preoccupa, ragion per cui stiamo lavorando, insieme al Ministero della giustizia, per fare formazione comune, proprio perché vediamo delle sentenze che, sinceramente, ci lasciano perplessi. Penso a quando si fa riferimento al sito Viaggiare Sicuri oppure quando a un Paese ampio come la Nigeria, in cui le aree di rischio sono confinate al nord o dove opera Boko Haram, viene data per intero la caratteristica di «Paese non sicuro». Stiamo intervenendo anche selettivamente sui magistrati e sui presidenti e soprattutto stiamo parlando con il Ministero della giustizia per fare una formazione comune, che è l'unico percorso.

  ELENA CARNEVALI, (fuori microfono). Posso fare una domanda? Al 70 per cento degli accolti si riconosce una protezione?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Sì, un livello di protezione o un'umanitaria. Non abbiamo il dato specifico, ma è uno dei tre livelli.
  Parlavo dell'avvenuta iscrizione nel ReGIndE, per cui a breve, penso nell'arco di qualche mese saremo in grado di far partire col ReGIndE il processo telematico.
  Abbiamo avuto delle intese con l'Agenzia delle entrate, in seguito al quale viene fornito il codice fiscale provvisorio. Abbiamo riscritto con EASO il Piano di supporto per quest'anno e, per quanto riguarda Pag. 12 le Commissioni, siamo impegnati soprattutto sulla formazione in tema di COI, ossia informazione sui Paesi di origine, perché questo è il punto su cui possiamo operare.
  Su questo punto abbiamo fatto una scelta strategica, come Commissione nazionale, per cui abbiamo reso pubbliche tutte le informazioni sui Paesi di origine e le abbiamo pubblicate sul sito dell'EASO. Sono perfettamente consultabili da tutti. Questo ci sta aiutando tanto anche nei confronti della magistratura, che ha a disposizione le nostre informazioni. Infatti, vediamo dei segnali positivi.
  Poi mi si chiedeva dell'ipotesi di riforma. Su questo punto, come ministero, abbiamo lavorato e ci siamo resi conto di quali siano i punti deboli del sistema. I punti deboli del sistema stanno nella sostanziale mancanza di professionalità e nel fatto che alcuni dei componenti non operino in via esclusiva.

  GREGORIO FONTANA. Quasi tutti i componenti...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No, soprattutto i componenti di PS ed enti locali, mentre sono a tempo pieno gli UNHCR e 26 dei presidenti su 48.
  Vi dicevo che abbiamo elaborato uno studio. L'ipotesi su cui stiamo lavorando prevede la creazione di un corpo di istruttori-intervistatori che entrino a far parte delle Commissioni. Mantenendo il principio di collegialità, ipotizziamo delle nuove Commissioni che siano anche di meno nel numero, ma che abbiano alle spalle un pacchetto di soggetti intervistatori i quali entrino, volta per volta, a far parte delle Commissioni. Avremo due persone fisse di mestiere, il presidente e il componente dell'UNHCR.
  Tengo a precisare che il componente UNHCR è un elemento essenziale per noi, come Paese, di garanzia. Io sono fiero, come Italia, di essere l'unico Paese in Europa in cui i rappresentanti dell'UNHCR fanno parte a pieno titolo delle Commissioni. Questo è il nostro elemento di garanzia nei confronti di possibili interpretazioni non corrette della normativa internazionale, che da noi, grazie a Dio, è anche protetta costituzionalmente dall'articolo 10.
  A questo punto, che cosa ipotizziamo? Ipotizziamo due persone fisse e 4-5 persone che professionalmente, formate da noi, facciano le interviste ed entrino ognuna a far parte della Commissione nel momento in cui trattano il proprio caso.
  Abbiamo fatto delle simulazioni. Con 250 istruttori formati professionali riusciremmo a coprire circa 100.000 domande. Certo, se questi numeri continuano ad aumentare, saranno pochi, ma perlomeno ci saremo dotati di un corpo professionale che ci permetterà di operare.

  PRESIDENTE. Questi 250 istruttori non sarebbero, però, a tempo pieno.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Sarebbero a tempo pieno, esclusivo, dipendenti del Ministero dell'interno, laureati e formati da noi con corsi di formazione ad hoc, pronti per fare il lavoro dopo aver svolto tutti i percorsi formativi internazionali.

  GREGORIO FONTANA. Basta un provvedimento amministrativo?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Basta un'autorizzazione a farci assumere, come ministero.
  Per quanto riguarda il cambio del sistema, non è un grosso problema, perché possiamo utilizzare entro luglio la delega alla direttiva. Abbiamo un canale che ce lo permette. Per le assunzioni è il Parlamento a essere competente.
  In questo momento i sintomi che vediamo di disagio delle Commissioni nascono soprattutto dal fatto che il personale di supporto sta venendo meno. Siamo pochissimi. Il personale di supporto è sempre di meno e non ce la facciamo, come non ce la facciamo in Commissione. È una situazione Pag. 13 tragica. Aumentano i numeri e diminuisce il personale.
  Poi volevo sottolineare al Parlamento, presidente, se mi permette, quello che vediamo come un grosso «rischio Europa», che nasce dalle proposte di regolamento in discussione in questo momento a livello europeo, che speriamo che non diventino mai regolamento. Lo dico per un motivo molto semplice: vengono a essere create delle regole giuridiche, questa volta assolutamente insormontabili, che ci condannerebbero.
  Se mi permettete una battuta, la logica è una sola: «se ne stiano a casa loro e, se proprio vengono, se ne stiano in Italia e in Grecia, definitivamente». È una mia libera interpretazione, scusate.
  Vorrei segnalare degli elementi sicuramente di difficoltà. In primo luogo viene introdotto obbligatoriamente l'esame preliminare di ammissibilità, il che significa che ci sarebbe un doppio esame.

  MARIA CHIARA GADDA. Di quale regolamento in particolare parla?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Mi riferisco alle proposte di regolamento che sono in discussione in questo momento. Sono state presentate e sono all'esame delle istituzioni europee per una possibile riforma del sistema europeo. Sono molto restrittivi, a danno nostro, ovviamente. Il parere di ammissibilità comporta un doppio esame e – attenzione – porta anche a un doppio ricorso giurisdizionale, perché si può fare ricorso contro l'esame preliminare.
  In un altro passaggio si prevede che ciascuno Stato, su propria decisione, possa considerare un Paese terzo di primo ingresso come Paese terzo sicuro e dichiarare inammissibile la procedura. Pertanto, se un richiedente asilo per venire da noi deve passare prima dalla Turchia, io dichiaro la Turchia «Paese di primo ingresso sicuro» e dichiaro inammissibile la domanda, con il risultato finale che è violato anche l'articolo 10, comma 3, della nostra Costituzione, che dispone che qualsiasi persona abbia il diritto di chiedere protezione in Italia.
  Tra l'altro, vengono dimezzati i tempi di validità della protezione, ragion per cui lo status da cinque anni passa a tre e la sussidiaria a uno o due, con un obbligo di riesame individuale a ogni scadenza.
  Aggiungo un'altra cosa: il Paese di primo ingresso è sempre Paese di primo ingresso, ragion per cui, se entro in Italia e sbarco in Italia e poi me ne sono tornato al mio Paese o ho girato per il mondo ed entro di nuovo in un Paese del Nord Europa dopo dieci anni, sarà sempre competente l'Italia, perché l'Italia è il Paese di primo ingresso di dieci anni fa.
  Tra l'altro, viene previsto che per i permessi di lungo soggiorno non debba esserci alcuna violazione in area Schengen per un periodo di cinque anni. Se sono stato titolare in Italia di protezione e me ne vado in Germania o in Francia e ci sto, invece di tre mesi, tre mesi e un giorno, perdo il bonus e per altri cinque anni non posso avere il permesso di lungo soggiorno.
  Queste sono le maggiori criticità che mi sento in dovere di sottolineare. Avrei finito.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente. Come vede, non l'ho interrotta. Abbiamo dedicato ampio spazio alla sua relazione, molto interessante. Sicuramente ci sono alcune parti che, al di là di una lettura superficiale, hanno bisogno di un approfondimento. La inviteremo, ovviamente, a consegnarci la sua relazione, o comunque gli appunti che ha, perché, sinceramente, da questi schemi non siamo riusciti sempre a seguirla. Glielo dico proprio sommessamente: da questi schemi non siamo riusciti a seguirla, mentre le cose che ha detto ci sono sembrate particolarmente interessanti.
  L'Aula riprende alle 15, ragion per cui dobbiamo procedere celermente. Iniziamo con il giro delle domande, presidente, e poi le darò la parola per la sua replica finale.
  Do la parola ai deputati che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MARCO RONDINI. Grazie, presidente. Volevo sapere se la Commissione nazionale Pag. 14ha fornito delle indicazioni precise alle Commissioni territoriali sui criteri da utilizzare per concedere la cosiddetta protezione umanitaria.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. C'è la mia circolare.

  MARCO RONDINI. ...e quindi se ci sono delle linee-guida che devono essere seguite.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. La circolare è di un paio di anni fa....

  MARCO RONDINI. Per quanto riguarda, invece, il rinnovo della protezione, volevo sapere se, quando scadono i permessi, si verifica se le condizioni che hanno portato alla concessione della protezione siano mutate oppure il rinnovo è automatico.
  Vorrei sapere anche se esiste ancora il diniego per manifesta infondatezza e se viene ancora utilizzato.
  Per ultimo, vorrei sapere se, come Commissione nazionale, avete stilato una lista di Paesi sicuri e non sicuri che avete comunicato poi alle Commissioni territoriali.

  PAOLO BENI. Una domanda riguarda la questione – mi scuso se insisto su questo; forse non ho capito; anzi, su questo credo di aver capito bene, ma insisto – se sia indicativa la media dei tempi. Comunque è un indicatore importante dal punto di vista del perfezionamento del servizio. La media dei tempi deve essere calcolata sulle decisioni assunte in un dato anno.
  Per capire se realmente si stia andando verso una maggiore o minore produttività, bisogna fare la media dei giorni complessivi di permanenza che hanno avuto tutti i soggetti riguardati da una decisione nel 2014, tutti quelli investiti da una decisione del 2015, e via elencando. Altrimenti non capiamo l'evoluzione. Queste percentuali che ci citava prima sulle decisioni del 2016 si riferivano soltanto a una parte di quelle. La media significativa non è quella, ma riguarda, se sono state prese 90.000 decisioni nel 2016, quanto mediamente hanno atteso quei 90.000.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno (fuori microfono). Infatti, ho fornito il dato dei tre anni, scorporato anno per anno. È un dato complessivo dinamico.

  PAOLO BENI. Appunto, la dinamicità sta nel fatto che questa percentuale dovrebbe diminuire andando avanti con gli anni.
  Dopodiché, chiedo conferma, ma sulla situazione dei ricorsi ho capito che avete iniziato a monitorare questa situazione soltanto negli ultimi anni, perché non rientrava nelle competenze della Commissione nazionale. Le Commissioni territoriali hanno in carico quelle persone, ma, alla fine, opera la Commissione nazionale, che ha un numero totale di persone entrate nel sistema e passate dall'esame delle Commissioni, quindi un numero conclusivo, finale, che è la somma dei dinieghi e dei vari titoli concessi. Sul totale dei dinieghi non c'è nessuno al Ministero dell'interno che segua e che continui a monitorare quel numero?
  Faccio un esempio: se ci sono 50.000 richiedenti, tra quei 50.000 ci sarà chi non fa ricorso (e quindi riceve comunque il provvedimento di allontanamento subito), chi ha un decreto di espulsione, e via elencando. Chi monitora il totale, chi ha un quadro complessivo della sorte, dell'esito di queste persone? Oppure non c'è? Questo è un dato importante. Probabilmente non c'è, mi immagino.
  Mi fermo per ora.

  GREGORIO FONTANA. Innanzitutto permettetemi di ringraziare il prefetto Trovato, che è sempre stato molto solerte e pronto a venire qui a riferire, per quanto di sua competenza, delle questioni di una situazione molto grave.
  Apprezzo molto lo sforzo che la struttura del prefetto Trovato sta facendo, perché si trova, per usare le parole del presidente, in una situazione molto grave, che Pag. 15non ha bisogno solo di buona volontà e di grande spirito di servizio, come testimoniato dal lavoro fatto da tutti i membri delle Commissioni, ma avrebbe bisogno forse anche di un approccio legislativo e di una modifica profonda del sistema in cui i funzionari sono chiamati a operare.
  Mi pare evidente che l'aspetto fondamentale sia il tempo di attesa. I tempi di attesa che importano e rilevano rispetto alla vicenda dei richiedenti asilo, nonostante il prefetto Trovato ci abbia spiegato tutti i vari meccanismi del processo, sono i tempi di attesa che vanno dal momento in cui viene fatta la richiesta al momento in cui la prima decisione viene presa. Questa decisione può portare al riconoscimento dello status oppure no, e poi agli eventuali ricorsi.
  Questo non solo importa riguardo ai diritti dei richiedenti asilo, ma ha anche un risvolto economico non da poco rispetto al nostro sistema, perché comunque, nel momento in cui uno ha il suo status definito, cessa di far parte della struttura di accoglienza gestita dal Governo italiano.
  Il dato che, però, salta all'occhio è quello dei pendenti. Se in un anno la struttura, che sta lavorando allo stremo, come ha detto il prefetto e come sappiamo, è riuscita a definire 91.000 posizioni e i pendenti di quest'anno, all'inizio, cioè oggi, sono 110.000, ciò significa che in un anno forse riusciremo a definirli tutti. Ammesso che non sbarchi più nessuno, però!
  Questo è il punto vero. Il punto vero, al di là delle statistiche assolutamente veritiere, che testimoniano il lavoro che il prefetto e la sua struttura stanno facendo, è che questo sistema comunque è lento. Alla domanda su quanto tempo ci si metta per avere la prima decisione la risposta è: tendenzialmente un anno, come minimo. Se si prendono 91.000 decisioni e ci sono 110.000 richieste pendenti, non c'è verso. Questo è il tempo.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno (fuori microfono). Sono 250 giorni.

  GREGORIO FONTANA. Saranno 250 – non so se lei conta le domeniche – ma purtroppo per i richiedenti asilo i 35 euro vanno spesi tutti i giorni. Il problema è questo. Questo è il primo punto: la prima decisione avviene in un anno.
  Il secondo punto è quello della disparità del lavoro delle Commissioni. Com'è possibile che determinate Commissioni lavorino tanto e altre no? Facciamo l'esempio della mia città. Noi siamo stati molto soddisfatti che a Bergamo sia stata costituita una sezione distaccata. Tuttavia, guardando i dati che sono resi disponibili, da quando è stata istituita, nei suoi 287 giorni di lavoro, questa Commissione ha definito 471 pratiche e ne ha 1.944 pendenti. Per chiudere tutte le 1.944 ci metterà tre anni. Non un anno, ma tre. I tempi di attesa, se le cose funzionano così come funzionano adesso, sono di tre anni. A Bergamo il tempo di attesa è di tre anni.
  È chiaro che questo non è per demerito di chi ci lavora, perché, come ha detto giustamente il prefetto; le riunioni sono fatte come si può. Se c'è il dirigente della DIGOS quel giorno in Commissione e c'è una rapina, il dirigente della DIGOS deve andare a fare il suo lavoro. Questo è il punto vero.
  Questo è un aspetto che deve tener conto della vostra indicazione, ma forse ci vorrebbe anche una decisione non certo sua, ma dal punto di vista della maggioranza e del Governo, perché bisogna risolvere queste questioni. Non è possibile. Noi ci accaloriamo e ci appassioniamo al problema giurisdizionale, quando il primo problema è quello della decisione, che dovrebbe avvenire in 2-3 mesi dalla presentazione del C3, ma impiega almeno un anno. Questo è, secondo me, un problema.
  Per quanto riguarda, invece, la domanda sui rinnovi delle protezioni umanitarie, vorrei sapere dei numeri precisi. Ormai le protezioni umanitarie concesse negli ultimi anni sono centinaia. Più di 100.000 persone negli anni hanno ricevuto questa protezione umanitaria.
  Uno dei requisiti costitutivi della protezione umanitaria è la temporaneità del pericolo per il quale viene concessa la protezione Pag. 16 umanitaria. Vorrei capire questo meccanismo del silenzio-assenso. Le Commissioni, già oberate per definire lo status di chi arriva per la prima volta, devono definire – noi non abbiamo mai avuto contezza del lavoro in questo senso – se una richiesta di rinnovo accolta due anni fa abbia ancora l'attualità oggi rispetto al rischio Paese e alla situazione che ha ben descritto.
  Qual è l'impegno e il lavoro delle Commissioni rispetto a questo elemento del rinnovo? Penso che i rinnovi debbano essere valutati attentamente, come le concessioni, altrimenti ci troveremmo di fronte di fatto a una sanatoria mascherata.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Carnevali, ma l'onorevole Beni voleva fare una battuta velocissima.

  PAOLO BENI. Mi sono dimenticato una cosa. Parlerò per quindici secondi.
  Sui ricorsi, almeno per quanto riguarda i dati che lei citava, cioè l'85 per cento di pendenti e il 70 di accolti, su quel 70 per cento di accolti sappiamo se siano in primo o in secondo grado? Sono tutti in primo, cioè dal primo al secondo? Abbiamo percezione che i dinieghi nel ricorso poi non cambino in appello?

  MARCO RONDINI. Per agganciarmi a quello che diceva il collega, il numero di 51.000 ricorsi è riferito a tutti i ricorsi che sono stati presentati dal?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Sono quelli di cui abbiamo conoscenza.

  ELENA CARNEVALI. Parto da una questione molto specifica. Innanzitutto mi permetto di ringraziare il prefetto Trovato, perché davvero ci aiuta, anche molto, a darci una lettura dell'evoluzione, visto che adesso abbiamo una storia che potremmo definire triennale. Vorrei ringraziare anche tutta la struttura, perché fa un lavoro davvero molto faticoso. Ringrazio anche per aver esposto alla Commissione gli elementi di crisi e di criticità dentro il sistema di cui dobbiamo farci carico.
  Vengo al dunque su alcune questioni. In primo luogo, non ho capito da dove sia partita questa iniziativa per cui attualmente stiamo fornendo un codice fiscale – credo che ciò sia dovuto a una circolare dell'Agenzia delle entrate, ma non penso che sia stata un'iniziativa dell'Agenzia delle entrate – non più con codice alfanumerico, ma con codice numerico, finché le persone non hanno di fatto un permesso di soggiorno.
  Questo sta mandando in tilt il sistema, perché i beneficiari hanno difficoltà all'accesso delle cure sanitarie e hanno tutta una serie di difficoltà nelle procedure amministrative. Chi in questo momento è soggetto gestore dei centri di accoglienza non riesce a gestire. Poiché per alcuni accessi ai servizi c'è la necessità di avere il codice fiscale, non si riesce a procedere.
  Non riesco a capire quale sia la motivazione per questa scelta. Immagino che, giustamente, quando uno non ha il riconoscimento del permesso di soggiorno, per facilitare questa situazione... Mi esprimo con un termine un po’ meno aggraziato: poiché le amministrazioni pubbliche faticano a parlarsi tra di loro, con tutto il rispetto, abbiamo scelto di utilizzare un altro strumento, senza pensare che sta veramente generando problemi – ve lo dico – particolarmente importanti. Questo lo riferisco qui, ma ovviamente ho già cercato di approfondire. È un argomento che sta avendo davvero un impatto molto significativo.
  La seconda domanda riguarda, invece, la questione della media. Ha fatto bene a riferirci il trend dell'esito conclusivo. Mi trovo in linea anche con le osservazioni fatte dai colleghi, con riferimento all'esito. Abbiamo visto che le percentuali viaggiano, come lei diceva, tra coloro che hanno, per il 5 per cento, il riconoscimento di status, per il 14 per cento di una sussidiaria e per il 21 di un'umanitaria, mentre al 54 per cento, più o meno, non è riconosciuto nulla.
  L'aspetto che continua a farmi rimanere molto perplessa – basta andare a vedere non la scheda di gennaio del 2017, ma il Pag. 17trend dello scorso anno, di tutto il 2016 – è la forte disparità di giudizio tra le 46 Commissioni territoriali. Credo che questo non vada bene, al di là del fatto che sappiamo che non è il Paese di provenienza che può determinare l'accesso o il non accesso a un qualsiasi tipo di protezione. Giustamente, come diceva lei, in Nigeria non è tutto poco sicuro e nel Gambia sta succedendo quello che sta accadendo.
  Quindi, il tema vero è che, al di là della condizione per cui è finita l'emergenza della Primavera araba, purtroppo di grandi emergenze ne abbiamo tante in altri Paesi, anche in evoluzione. Francamente, abbiamo molte «situazioni esplosive» che generano poi crisi umanitarie. Il tema è riuscire a capire.
  Non è una risposta al collega Fontana, ma sulla protezione umanitaria credo ci sia anche un giudizio – questa è più una domanda – che spetta al questore: non credo che venga rilasciata solo dalla Commissione rispetto al giudizio per il ricorso alla protezione umanitaria. Anche dal punto di vista eventualmente del rinnovo della protezione umanitaria questo non torna più in Commissione. Va e viene sulla base delle analisi che stanno all'interno del sistema. Lo domandiamo, così ci risolve il dubbio.
  L'altro punto riguarda la questione dei minori. È emerso nel gruppo di lavoro che stiamo svolgendo come Commissione – sono segnalazioni che ci stanno arrivando da molte parti del territorio – che spesso i minori vengono disincentivati a fare domanda di protezione internazionale. Questo, purtroppo, ha un impatto soprattutto sui meccanismi di tutela delle persone minorenni, al di là della verifica se siano minori o non minori.
  Ciò avviene soprattutto quando ci sono minori in una fascia di età molto vicina all'età matura, al compimento del diciottesimo anno. Ovviamente, rende molto più facile poi il cammino nell'oblio di quelli che non avranno alcun tipo di riconoscimento, con ciò che ne consegue.
  Mi sembra di aver detto tutto. Sui minori c'era un'altra questione che in questo momento mi è sfuggita. Adesso mi verrà in mente.
  Quando abbiamo sentito la dottoressa Caprara, nell'audizione che abbiamo fatto la settimana scorsa, un dato che ci ha particolarmente colpito riguarda le pendenze che riguardano soprattutto i minori. Erano allora, se non ricordo male, tra le 4.000 e le 5.000. Abbiamo bisogno di capire, rispetto ai dati delle attuali presenze che abbiamo sul territorio – questo è un dato che ci serve per il lavoro che dobbiamo presentare alla Commissione e poi in Parlamento – quante siano attualmente le situazioni di pendenza. Soprattutto penso sempre alla necessità di garantire protezione, ma anche a tutto l'impatto di cui, giustamente, si parlava anche prima.

  PRESIDENTE. Grazie. Non so se ci siano altre domande e altri interventi dei colleghi.

  GREGORIO FONTANA. Vorrei porre una domanda sulla parte segretata.

  PRESIDENTE. Dispongo la disattivazione del circuito.

  (I lavori della Commissione procedono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Grazie, onorevoli, per gli interventi. Mi permetto di chiarire alcuni aspetti.
  L'onorevole Rondini mi chiedeva dei criteri per la concessione della protezione umanitaria. Per la concessione della protezione umanitaria, vi è una mia circolare di un paio di anni fa, in cui abbiamo delineato un canovaccio sulle condizioni per la protezione umanitaria.
  Ovviamente, proprio per il termine umanitario, si tratta di un discorso assolutamente di massima e assolutamente indicativo, perché poi è il caso individuale che viene preso in considerazione. Può andare dalla condizione di salute della persona a qualsiasi altro elemento che emerga nel Pag. 18corso dell'audizione e che meriti una protezione. Ci sono queste mie circolari, che però forniscono un criterio di massima, anche perché tendiamo a verificare se vi siano situazioni di inserimento nel territorio nazionale. Va visto caso per caso, perché ogni storia è una storia individuale.
  Per quanto riguarda il rinnovo dell'esame, sempre per quanto riguarda le umanitarie, il problema è di competenza delle Commissioni territoriali. Alle Commissioni territoriali è stata indirizzata una mia circolare, che ho fatto insieme al prefetto Pinto, un paio di anni fa, volta a snellire un poco la procedura.
  Nel momento in cui il permesso giunge a scadenza, sono le questure, che conoscono quando vi è la scadenza, a verificare se vi siano elementi ostativi, soprattutto sotto il profilo penale, per il rinnovo. Dopodiché, le Commissioni, se vi sono problemi di natura ostativa, che possono anche nascere dall'esame che fanno le Commissioni relativamente alle condizioni dei Paesi di origine, verificano e decidono caso per caso che cosa fare. Altrimenti scatta un percorso di silenzio-assenso.

  GREGORIO FONTANA. Qui che numeri abbiamo?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Non abbiamo monitorato questo discorso.

  ELENA CARNEVALI, (fuori microfono). Se c'è il silenzio-assenso, vuol dire che gli danno il rinnovo in automatico.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Se non vi sono elementi ostativi, che possono nascere o dalla presenza di pregiudizi penali o da un mutamento radicale delle condizioni nei Paesi di origine.
  Questo è il quadro. Non abbiamo monitorato questo fenomeno.

  GREGORIO FONTANA. Neanche gli elementi ostativi, per differenza?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No.

  GREGORIO FONTANA. Quindi non sappiamo.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Come Commissione nazionale non abbiamo monitorato il rinnovo delle umanitarie. Ovviamente, è un dato che, se la Commissione lo chiede, possiamo iniziare a monitorare.

  GREGORIO FONTANA. Per forza, cioè, io penso di sì, perché il fatto che sia rinnovato automaticamente un permesso concesso...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No, non automaticamente, mai automaticamente.

  GREGORIO FONTANA. Beh, col silenzio-assenso...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No, solo se non vi sono elementi ostativi, onorevole.

  GREGORIO FONTANA. Ho capito, ma gli elementi ostativi chi li deve decidere? Il rischio Paese lo decide la questura?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No, la Commissione. Il meccanismo è in questi termini: alla scadenza la questura manda tutto l'elenco alle Commissioni e segnala semplicemente se vi siano reati. Dopodiché, le Commissioni consultano l'elenco e verificano, in base ai Paesi di origine, se vi siano situazioni degne di attenzione. Se vi sono situazioni degne di attenzione, riconvocano la persona e la risentono, altrimenti scatta il silenzio-assenso. Il silenzio-assenso scatta solo in quell'ipotesi limitata.

Pag. 19

  GREGORIO FONTANA. Infatti, se uno ha i numeri, capisce quanto questo «solo» incida su 100. Lei ha fatto l'esempio del Gambia. L'esempio del Gambia ci può essere al contrario. Ci può essere un Paese che aveva problemi di natura democratica sei anni fa e che oggi, invece, è un Paese tranquillo. Coloro i quali, provenendo da quel Paese, avevano ottenuto la protezione umanitaria e questa protezione umanitaria è scaduta, magari non hanno fatto nulla di male. La questura non rileva questioni soggettive, relative alla persona, che possano incidere. Sono «solo» di quel Paese. Chiedono il rinnovo e, con questo meccanismo, scatta il silenzio-assenso, se nessuno se ne accorge.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No, le Commissioni verificano se vi siano situazioni tali da far cambiare la valutazione relativa al Paese.

  GREGORIO FONTANA. Le Commissioni, scusi, non mi pare che siano impegnate ... La mia domanda specifica era: quanto tempo ci mettono le Commissioni nella loro gestione giornaliera a fare questa valutazione, cioè a decidere se stare silenti oppure dire qualcosa?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Onorevole, le ho già detto che è un dato che non abbiamo rilevato.

  GREGORIO FONTANA. Temo – ma questa è una valutazione personale – che ci sia forse un aspetto di sottovalutazione e che nel lavoro delle Commissioni non ci sia molta attenzione a gestire questo meccanismo del silenzio-assenso. Invece, la Commissione nazionale ha questo dato, perché è interessata da queste persone per le quali sono state fatte informazioni specifiche. Quanti provvedimenti sono stati fatti?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Glielo dico subito.

  PRESIDENTE. Se mi posso permettere di interloquire con il collega Fontana, osservo che il problema emergerà principalmente quando lo status di rifugiato, di sussidiarietà o di umanitaria scadrà.

  GREGORIO FONTANA. Due anni.

  PRESIDENTE. Esattamente. Il flusso maggiore di queste riconferme o meno avverrà nel 2017-2018, immagino, a partire dal 2015-2016...

  ELENA CARNEVALI. Faccio notare che questo permesso consente alle persone di allontanarsi dal Paese italiano.

  GREGORIO FONTANA. No, la protezione umanitaria no. Con la protezione umanitaria non si va da nessuna parte.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. La sussidiaria è protezione.

  GREGORIO FONTANA. La mia domanda era sulla protezione umanitaria.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Le posso fornire i dati per la cessazione e revoca della Commissione nazionale: nel 2015 abbiamo esaminato 163 casi, tra cui ci sono state 92 conferme e 70 tra cessazioni e revoche; nel 2016 i casi sono stati 277, con 103 conferme e 124 tra cessazioni e revoche.
  Ne ho operata una, per esempio, proprio poco prima di venire qui, di un cittadino della Costa di Avorio che aveva acquisito la cittadinanza del Mali. A questo punto, avendo acquisito la cittadinanza del Mali, non c'era più il requisito. Tra l'altro, la famiglia risiedeva nella zona del Mali del Sud.

Pag. 20

  GREGORIO FONTANA. Quindi, il silenzio-assenso è stato dato per il 99 per cento dei casi?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Scusi, ma in Commissione nazionale non c'è alcun silenzio-assenso. Non c'è alcun caso di silenzio-assenso. In Commissione per la sussidiaria non esiste il silenzio-assenso.

  MARCO RONDINI. Lei ha fornito dei numeri parlando di qualche centinaio di richieste che erano scadute e che voi avete rivalutato. È giusto?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No.

  GREGORIO FONTANA. Sono quelle per le quali la questura ha fatto le informazioni.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. No, scusate, il numero che vi ho fornito è il numero di cessazioni e revoche operate dalla Commissione nazionale su soggetti titolari di protezione internazionale.

  GREGORIO FONTANA. Sì, delle due protezioni che vanno a scadere.

  MARCO RONDINI. Però, non avete un dato relativo alla protezione umanitaria.

  GREGORIO FONTANA. Scusi, che numero ha riferito riguardo al totale dei dinieghi?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Il numero complessivo dei dinieghi è il seguente: nel 2015 sono stati esaminati 163 casi, con 92 conferme e 70 cessazioni e revoche; nel 2016 sono stati esaminati 227 casi, con 103 conferme e 124 cessazioni. Questo lo fa la Commissione nazionale su tutti i casi di protezione e di sussidiaria.

  GREGORIO FONTANA. Sono comunque numeri residuali rispetto a quelli che vanno a rinnovo quotidianamente.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Ma non in automatico, scusate.

  GREGORIO FONTANA. Se c'è il silenzio-assenso, sì.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Non c'è il silenzio-assenso. Le ho detto, onorevole...

  GREGORIO FONTANA. Non da parte della Commissione nazionale.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Il silenzio-assenso opera solo per le umanitarie.

  GREGORIO FONTANA. La mia domanda infatti era su questo.

  PAOLO BENI. Sono poche, perché cominciano ora.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. La protezione umanitaria scadrà tra cinque anni... tre anni.

  ELENA CARNEVALI. Scusi, ho una domanda. Sul rilascio dei permessi umanitari lei mi dice che le questure di riferimento non hanno alcun ruolo?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. La questura segnala solo i precedenti penali e le date di scadenza alle Commissioni.

Pag. 21

  MARCO RONDINI. I dati relativi all'esito del riesame della richiesta scaduta da parte delle Commissioni territoriali li abbiamo o non li abbiamo?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Sull'umanitaria no, non li abbiamo rilevati.

  MARCO RONDINI. È un dato che possiamo acquisire?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Possiamo iniziare a rilevarlo. Per il futuro possiamo iniziare a rilevarlo. Sicuramente non possiamo farlo per il passato.

  PRESIDENTE. Presidente, concluda. Grazie.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Per la manifesta infondatezza vi è una mia circolare applicativa. Stiamo dando la manifesta infondatezza, che, come sapete, ha come conseguenza la non sospensività del ricorso in primo grado.
  Quanto alla lista dei Paesi sicuri, non esiste una lista dei Paesi sicuri perché, per scelta del nostro Parlamento – e io la ritengo una scelta giustissima – non si può valutare una persona semplicemente per il fatto che provenga da un dato Paese. Proprio per questo non abbiamo le procedure di respingimento in frontiera per i soggetti provenienti dai cosiddetti «Paesi sicuri». È una delle cose che questa riforma chiede di rendere obbligatoria.
  Che io sappia, la posizione del nostro Paese sui Paesi sicuri – almeno, secondo le notizie che ho da fonti informative – è che si possa accettare il discorso della lista dei Paesi sicuri solo se vi è una lista comune a livello europeo. Ovviamente, allora il discorso cambia.
  Per quanto riguarda il calcolo dei tempi medi, come dicevo, è un divenire, ragion per cui abbiamo un tempo medio iniziale e finale che abbiamo calcolato in 250 giorni. Poi abbiamo resettato anno per anno e vengono fuori quei dati che vi ho dato poco fa. Sinceramente, non vedo come poter leggere in altro modo un discorso di tipo dinamico. Devo necessariamente prendere un periodo ampio, per cui, calcolando il 2014-2016, mi pare che fossimo a 254 giorni.

  PAOLO BENI. L'importante è capire se i tempi stanno diminuendo o aumentando.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Infatti, glielo dico subito.

  GREGORIO FONTANA. Io non riesco a capire. Se ci sono pratiche concluse in un anno per 91.000, se ne ho 110.000 pendenti all'inizio dell'anno, presumo che ci metterò un anno a farle fuori tutte. Il problema è questo. I tempi di quanto aspettano sono chiari e ha fatto bene a dirceli. Sono chiari. Per quel che mi riguarda, il dato che salta all'occhio è questo.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Le analisi che posso fare con i numeri sono quelle. L'analisi non può essere fatta diversamente. Se considero l'intero periodo 2014-2016, un periodo ampio, sono 257 giorni. Se lo vado a «spacchettare» anno per anno, ho 347 giorni nel 2140, 261 nel 2015 e 163 nel 2016, riferiti alle domande presentate nel corso dell'anno.
  Per quanto riguarda la disparità sul lavoro delle Commissioni, come dicevo, rientra tra le difficoltà che incontriamo, per cui non tutte le Commissioni, non avendo personale a tempo pieno, riescono a dedicarsi tutti i giorni. Noi stiamo intervenendo. Coi colleghi del personale stiamo in tutti i modi cercando di rafforzare l'organico, ma la situazione è in questi termini.
  Del silenzio-assenso abbiamo parlato. Per quanto riguarda il codice fiscale, vi è questo accordo con l'Agenzia delle entrate di fornire il codice fiscale, altrimenti vi Pag. 22erano dei problemi di accesso al sistema sanitario.
  Mi fermo qui.

  ELENA CARNEVALI. È il contrario. Avete creato loro il problema della sanità, non è che ci fossero problemi con la sanità.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Onorevole, mi scusi, poiché non seguo i percorsi di accoglienza, mi limito a dire questo.

  ELENA CARNEVALI. Assolutamente no. Noi tutti usiamo il codice alfanumerico.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Per quanto riguarda i minori, come vi dicevo, le Commissioni danno sempre la priorità. Il punto su cui ci troviamo un po’ in difficoltà riguarda i tempi per la nomina dei tutori. Questo è effettivamente un grosso nodo, che blocca l'esame e la presentazione delle domande. Probabilmente quel fenomeno cui accennava il presidente della disincentivazione nasce proprio dal fatto che non ci sono i tutori.
  Qualche forza politica ha avanzato l'ipotesi di nominare tutori i responsabili dei centri. Personalmente sono assolutamente contrario a questa ipotesi, perché significa creare un conflitto di interesse palese tra il minore e il gestore del centro, che non è certamente colui che fa il miglior interesse del minore.
  Questo mi pare sia il quadro di massima. Non so se ho dimenticato qualche altra cosa.

  PRESIDENTE. Grazie, signor prefetto. Credo che dobbiamo raccogliere con attenzione tutti i dati e le informazioni che ci ha fornito. Ci permettiamo, ovviamente, come Commissione parlamentare, anche di valutare suggerimenti nell'elaborazione di eventuali fonti informative. In merito al dato che veniva richiesto dai colleghi per quanto riguarda, per esempio, la protezione umanitaria...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Avvieremo un percorso di rilevazione.

  PRESIDENTE. Esattamente. Credo che sia un elemento rilevante. Se sul valore assoluto in termini percentuali, almeno dai dati che ci ha consegnato – non so se li ho capiti bene, ma spero di sì – quelli che hanno lo status di rifugiati sono l'8 per cento, quelli che hanno la protezione sussidiaria sono il 10 per cento e quelli che hanno l'umanitaria sono il 23 per cento, questi ultimi sono nella condizione che va monitorata maggiormente, perché è quella che, in termini numerici, è forse la più consistente.
  Lo dicevo per questo motivo. Abbiamo capito in termini percentuali anche il lavoro che fa, come Commissione nazionale, sulle altre due forme di protezione in relazione al lavoro di diniego o di non conferma di un eventuale status. È un lavoro che fate in maniera sistematica.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno. Anche perché la competenza è esclusiva nostra.

  PRESIDENTE. Esatto. È competenza esclusiva vostra.
  La ringraziamo. Ci aggiorneremo prossimamente.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.