XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo

Resoconto stenografico



Seduta n. 62 di Giovedì 3 novembre 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Catania Mario , Presidente ... 2 

AUDIZIONI NELL'AMBITO DELL'APPROFONDIMENTO TEMATICO IN MATERIA DEL RAPPORTO TRA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E CONTRAFFAZIONE.

Audizione di rappresentanti dell'Interpol: Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, Massimiliano Razzano.
Catania Mario , Presidente ... 2 ,
Razzano Massimiliano , Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia dell'Interpol ... 2 ,
Catania Mario , Presidente ... 5 ,
Cenni Susanna (PD)  ... 5 ,
Catania Mario , Presidente ... 6 ,
Gallinella Filippo (M5S)  ... 6 ,
Razzano Massimiliano , Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia dell'Interpol ... 6 ,
Catania Mario , Presidente ... 7 ,
Bordo Franco (SI-SEL)  ... 7 ,
Catania Mario , Presidente ... 7 ,
Razzano Massimiliano , Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia dell'Interpol ... 7 ,
Catania Mario , Presidente ... 8 

Allegato: Documentazione prodotta da Interpol ... 9

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MARIO CATANIA

  La seduta comincia alle 8.35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti dell'Interpol: Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, Massimiliano Razzano.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nel filone di lavoro che riguarda la relazione che sta curando la collega Cenni, l'audizione del colonnello Razzano, direttore della III Divisione del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia dell'Interpol.
  Sostanzialmente, si tratta, come mi spiegava il colonnello, di un gruppo interforze posizionato nell'ambito delle nostre Forze di polizia, che è l'interfaccia italiano di Interpol stesso.
  Sono presenti, con il colonnello Razzano, anche il colonnello De Angelis, della Guardia di finanza, il maresciallo Squillaro e il brigadiere capo Rupolo.
  Non abbiamo oggi moltissimo tempo, perché c'è Aula, ma sono convinto che faremo in tempo a fare anche tutte le domande che abbiamo bisogno di formulare.
  Do la parola al colonnello Razzano.

  MASSIMILIANO RAZZANO, Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia dell'Interpol. Ringrazio il signor presidente e tutti i componenti della Commissione per avermi offerto la possibilità di spiegare oggi brevemente il ruolo di Interpol quale organizzazione internazionale nel contrasto a questa fenomenologia criminale, che negli anni, soprattutto a causa della globalizzazione e dello strumento delle opportunità offerte da Internet, costituisce una minaccia sempre più grave per l'economia e per la salute dei cittadini-consumatori.
  Le linee di intervento per il contrasto al fenomeno sono state tracciate, come noto, anche dal Comitato nazionale anticontraffazione, che nelle sue relazioni ha più volte ribadito, oltre all'apprestamento di strumenti specificatamente dedicati al contrasto del fenomeno, quindi alla repressione, il coinvolgimento della società civile per il contrasto a questa fenomenologia.
  Prima di fare una panoramica degli strumenti apprestati dalla nostra organizzazione, vorrei brevemente accennare al Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, un organismo interforze costituito nel 2000 attraverso un decreto interministeriale in seno al Dipartimento della pubblica sicurezza, costituito appunto da tutte e cinque le Forze di polizia del nostro Paese.
  Ha il compito, sostanzialmente, di indirizzare e curare lo scambio informativo con i collaterali stranieri di tutto il mondo. In campo nazionale, è il referente per questo scambio informativo delle altre articolazioni del Dipartimento della pubblica sicurezza e dei comandi generali dell'Arma Pag. 3dei carabinieri e della Guardia di finanza. Garantisce, inoltre, l'attuazione della cooperazione tecnico-operativa e fornisce consulenza per la redazione di accordi bi- o multilaterali in tema di cooperazione internazionale di Polizia.
  Si articola in cinque divisioni: due dedicate a Interpol, quindi a livello internazionale; due a livello europeo, Europol e Sirene; una quinta articolazione è la I Divisione affari generali e si occupa di questioni organizzative interne, quali la gestione degli esperti della sicurezza, l'attività di formazione e altri compiti analoghi.
  Il Servizio per la cooperazione internazionale trova, inoltre, uno dei suoi settori di punta nella ricerca in campo internazionale di latitanti, ricercati appunto sia da altri Paesi nel nostro territorio nazionale sia dalle autorità nazionali in territorio estero.
  In ragione del suo mandato, inoltre, il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia costituisce il punto di contatto nazionale per un'importante serie di tematiche afferenti alla sicurezza. Cito brevemente le decisioni di Prüm, recentemente implementate con una norma di legge del 2016, che riguardano la costituzione della banca dati DNA, delle impronte digitali e dell'archivio dei veicoli registrati.
  È punto di contatto, inoltre, per i dati sulle manifestazioni di grande ampiezza, terrorismo, documenti falsi, iniziativa svedese (principale strumento legislativo in campo europeo per lo scambio di informazioni), asset recovery office, rete europea anticorruzione e per il sistema di allarme scomparsa minori.
  Per corrispondere appieno a questo mandato, il Servizio si avvale di una sala operativa internazionale costituita al suo interno, struttura formata da personale di tutte le Forze di polizia, che opera sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro con personale in grado di esprimersi in almeno una delle quattro lingue ufficiali di Interpol (inglese, spagnolo, arabo e francese).
  Questa struttura assolve alla funzione di front desk, cioè è il primo contatto con le controparti internazionali per lo scambio di informazioni. È anche referente per le Forze di polizia italiane per potersi interfacciare urgentemente e tempestivamente con i collaterali servizi esteri.
  Accennavo a Sirene, un'altra divisione, che assicura lo scambio di informazione nell'ambito del SIS, ovvero il Sistema informativo Schengen, sostanzialmente la banca dati a livello europeo, attualmente SIS II perché di seconda generazione, che consente lo scambio informativo di tutte le banche dati dei precedenti di Polizia attraverso il collegamento di tutti gli uffici Sirene dei Paesi membri dell'Unione europea e di quelli aderenti al Trattato di Schengen.
  Accennavo anche all'unità nazionale Europol, ma questa Commissione ha già audito il rappresentante dell'agenzia dell'AIA. Presso lo SCIP è comunque presente, analogamente a Interpol, un'unità nazionale Europol, che è l'interfaccia nazionale perché quest'Agenzia europea, che ha come referenti nazionali tutte le Forze di polizia, il Servizio centrale operativo, la Direzione centrale per i servizi antidroga e la Direzione investigativa antimafia.
  Da ultimo, per quanto riguarda il canale Interpol, il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia attua attraverso una propria articolazione lo scambio informativo nel settore della contraffazione, quello che qui interessa.
  Al fine di consolidare la già proficua collaborazione con il Segretariato generale di Lione, già dal 2009 è assicurato il distacco di un ufficiale della Guardia di finanza appunto presso il Segretariato generale di Lione, che si occupa della sotto-direzione traffici illeciti. È in corso di perfezionamento il distacco di un ufficiale, il colonnello De Angelis, per i prossimi mesi proprio presso questa sotto-direzione.
  Vorrei aggiungere che presso il suddetto Segretariato generale di Lione, anche a seguito della recente decisione di ridurre i finanziamenti da parte di privati, è in atto una ristrutturazione di quest'articolazione interna preposta al contrasto di questo fenomeno, ma la priorità del contrasto alla contraffazione comunque resta una delle missioni principali di quest'organizzazione internazionale. Pag. 4
  Accennavo anche alla rete degli esperti della sicurezza. È una rete costituita da circa 50 unità di personale dislocate su quattro continenti, che consente di interfacciarsi con le Forze di polizia e con le autorità preposte alla sicurezza dei Paesi in cui sono ospitate.
  Questa rete è stata recentemente rivisitata in base a un recente regolamento del Ministro dell'interno d'intesa con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale dello scorso marzo. È disciplinata da un protocollo d'intesa tra il Ministero dell'interno e il Ministro degli affari esteri del 2010. A essa si riferisce anche il COP SCIP, il Comitato per la programmazione Strategica per la cooperazione internazionale di Polizia, che ha compiti propositivi riguardanti anche la dislocazione degli esperti per la sicurezza presso le varie sedi all'estero.
  Questa rete, ripeto recentemente rivisitata, ha riunito nella figura dell'esperto per la sicurezza quelli che erano in precedenza gli ufficiali di collegamento Interpol e gli esperti antidroga della Direzione centrale per i servizi antidroga.
  Un'efficace attività di contrasto al fenomeno non può prescindere dall'aggressione dei patrimoni illeciti proventi da reato, compresi quelli afferenti alla contraffazione.
  In questo senso, anche in base a una decisione del Consiglio dell'Unione europea, l'Italia ha costituito al proprio interno, sempre in seno al Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, l’asset recovery office, un ufficio messo in rete con tutti gli altri omologhi uffici europei, deputato alla ricerca dei beni proventi di reato in vista del loro sequestro e confisca da parte dell'autorità giudiziaria.
  A questa rete si affianca a livello extraeuropeo una rete informale, denominata CARIN, che riunisce circa 53 Paesi di tutto il mondo e ha il compito analogo di fornire assistenza tra le Forze di polizia per la ricerca e il recupero di beni da sottoporre a sequestro.
  Illustrati brevemente gli strumenti di cui è dotato il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, vorrei passare in rassegna alcune iniziative in atto, in cui è coinvolto il servizio, tra cui il policy cycle, il ciclo programmatico dell'Unione europea, un esercizio strategico, Attraverso quattro fasi che connotano quest'esercizio, il Consiglio dell'Unione europea individua le principali minacce dal punto di vista della sicurezza agli Stati membri dell'Unione europea, le quali vengono tradotte in priorità e in attività operative.
  Nell'attuale ciclo operativo, queste priorità sono state individuate nel numero di nove, tra le quali vorrei annoverare quella della contraffazione di beni, per la quale l'Italia riveste il ruolo di guida attraverso due ufficiali, uno dell'Arma dei carabinieri e uno della Guardia di finanza, appunto driver di questa priorità.
  Passando più specificatamente alle iniziative Interpol, vorrei fare riferimento all'operazione Pangea, che riguarda la commercializzazione dei medicinali contraffatti attraverso Internet, che, come è noto, sono regolati nel nostro Paese da un decreto legislativo del 2003, che disciplina anche il ruolo degli Internet service provider.
  In questo contesto, mi preme sottolineare la recente iniziativa del Comando generale della Guardia di finanza, che è l'intesa con l'International AntiCounterfeitering Coalition (IACC), un'associazione no profit americana attraverso la quale è possibile, con un accordo con le società di pagamento e con le società di carte di credito, bloccare i pagamenti sospetti relativi a transazioni riguardanti beni contraffatti. Di quest'iniziativa so che già il comandante generale della Guardia di finanza ha riferito in questo consesso.
  Sempre riguardo a quest'operazione Pangea, coordinata dal Segretariato generale di Lione, a livello nazionale il principale attore è l'Ufficio nazionale Interpol, che coordina l'attività e il coinvolgimento di tutti gli attori nazionali, vale a dire tutte le Forze di polizia, l'Agenzia delle dogane e le principali società dei circuiti delle carte di credito. Quest'operazione si svolge solitamente dei mesi di maggio e giugno. Viene preceduta da una fase di analisi attraverso riunioni preparatorie che coinvolgono tutte Pag. 5le Forze di polizia. Viene coordinata a livello nazionale dall'Ufficio nazionale Interpol italiano.
  All'ottava edizione di quest'operazione, che si è svolta lo scorso anno, nel 2015, dal 16 giugno, hanno partecipato 115 Stati, mentre nell'edizione di quest'anno, la nona, che si è svolta dal 30 maggio al 7 giugno, hanno partecipato 103 Stati, con 193 agenzie e Forze di polizia. In quest'ultima edizione segnalo che a livello internazionale sono stati sospesi quasi 5.000 siti Web dove veniva proposta la vendita di medicinali contraffatti.
  Da menzionare è anche il progetto Energia, sempre sotto egida Interpol, che riguarda il commercio illecito di sostanze illecite dopanti. Quest'iniziativa si svolge in collaborazione con l'Agenzia mondiale antidoping. Anche l'operazione Opson si svolge sotto l'egida Interpol e attiene specificatamente alla contraffazione di prodotti agroalimentari, in cui la tutela del made in Italy riveste una figura di primo piano.
  Anche in questo settore il Segretariato generale di Interpol, unitamente all'agenzia Europol, è fortemente impegnato. Analogamente all'altra operazione, Pangea, di cui ho appena parlato, annualmente viene svolta in un determinato periodo di tempo un'operazione che coinvolge moltissimi Paesi a livello europeo e non.
  La prossima edizione avrà inizio nel prossimo mese di dicembre e coinvolgerà, oltre a tutte le Forze di polizia italiane, all'Agenzia delle dogane e ad altri attori, anche stakeholder privati, quali consorzi di tutela e altri attori coinvolti nel settore.
  Tra gli altri partenariati e progettualità in cui è coinvolto il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, vorrei citare la 10ª Conferenza sulla tutela della proprietà intellettuale, che si è tenuta a Londra, nella quale i vertici di Interpol hanno rappresentato l'importanza del programma in essere presso quell'organizzazione internazionale riguardante i traffici illeciti e della tutela della salute.
  In quel contesto, è stata anche affermata e ribadita l'iniziativa formativa, svolta unitamente Underwriters Laboratories, di cui si è fatta carico Interpol, finalizzata a formare operatori di Polizia di tutti i Paesi. Fino a questo momento, ha consentito di formare 12.000 utenti di oltre 140 Paesi associati a Interpol.
  In ultimo, faccio presente che il Servizio è parte attiva anche in un progetto finanziato dall'Unione europea che riguarda i Paesi in predicato di accedere all'Unione europea, finanziato dalla Commissione, IPA 2013 Balcani occidentali, volto al miglioramento delle buone pratiche nel settore della Polizia e della sicurezza in genere, che consente di migliorare la cooperazione con quei Paesi dell'area balcanica.
  Sempre sotto il profilo della formazione, il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia ha istituito presso la scuola allievi agenti di Caserta un centro di eccellenza di alta formazione per la lotta al crimine organizzato, in cui vengono formati a livello specialistico, oltre che operatori delle Forze di polizia italiana, anche operatori delle Forze di polizia estere.
  Io avrei terminato con questa panoramica. Spero di aver centrato l'obiettivo di spiegare in breve tempo il ruolo e il coinvolgimento di Interpol, che, quale organizzazione internazionale di Polizia, è l'unica in questo settore che può operare a livello anche extraeuropeo. Vi ringrazio per l'attenzione.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Sicuramente ci ha illustrato molto bene la strutturazione delle realtà di contrasto che operano a livello internazionale, in particolare con i riferimenti all'Interpol e agli interfaccia italiani, ma credo che la relatrice abbia bisogno di qualche approfondimento ulteriore in merito a valutazioni sulla realtà del fenomeno della contraffazione e delle relazioni con la criminalità organizzata.
  Do la parola alla collega Cenni.

  SUSANNA CENNI. La ringrazio, colonnello, per la sua relazione dettagliata sul funzionamento di Interpol, sicuramente utile e di cui la ringrazio.
  Ho una sola semplice domanda. L'audizione era fondamentalmente legata a un'indagine Pag. 6 che stiamo svolgendo in questa fase legata alle relazioni esistenti, se esistono, tra la criminalità organizzata e il fenomeno contraffazione. La domanda che, quindi, le porgo è proprio questa: secondo la sua esperienza, secondo il suo punto di vista, secondo le indagini che avete avuto modo di svolgere e di concludere o che sono in corso, esiste questa relazione? Che dimensioni ha?
  Secondo le Forze dell'ordine e gli altri soggetti che abbiamo audito, in modo particolare la Guardia di finanza, che ci ha illustrato con dovizia di dettagli una parte di queste informazioni, di queste indagini che sono state svolte, il fenomeno c'è in Italia, riguarda alcune forme di criminalità organizzata in Italia e anche, purtroppo, l'emergere di alcune connessioni con il terrorismo.
  La parte che a noi interesserebbe conoscere è questa: il suo punto di vista alla luce proprio del ruolo che svolgete, delle relazioni con altre Forze dell'ordine di altri Paesi, dei nuovi soggetti a cui avete dato vita, dello scambio di dati. Mi sembrano tutte cose importanti, per cui la domanda di fondo che vorrei rivolgerle è un po’ questa.

  PRESIDENTE. Ringrazio la collega Cenni. Questo è il tema centrale del nostro lavoro.

  FILIPPO GALLINELLA. Ringrazio, anzitutto, per la spiegazione.
  Avrei una curiosità: può menzionare una o più operazioni che meritano un rilievo nel campo della contraffazione alle quali avete partecipato, contribuito o risolto?

  MASSIMILIANO RAZZANO, Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia dell'Interpol. Rispondo, seguendo l'ordine, alla prima domanda.
  Devo fare una premessa di carattere metodologico. Il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia presso cui presto servizio e presso il quale vengono gestiti i tre canali principali di cooperazione internazionale di Polizia cui ho fatto cenno (Interpol, Europol e Sirene), non è direttamente coinvolto nell'esecuzione di indagini, le quali sono direttamente seguite dalle Forze di polizia presenti sul territorio.
  Come Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, abbiamo il compito unico e precipuo di mettere in contatto, di scambiare informazioni, laddove richiesto. Da un verso, riceviamo le richieste dei nostri omologhi uffici internazionali, che richiedono appunto informazioni in Italia, e le giriamo alle Forze di polizia italiane direttamente interessate o che sono in possesso delle notizie richieste dai collaterali esteri.
  Viceversa, giriamo le richieste delle Forze di polizia italiane che agiscono sul territorio italiano quando hanno bisogno di interfacciarsi, relazionarsi con le omologhe autorità o Forze di polizia estere nel corso delle loro indagini. Non partecipiamo, quindi, direttamente alla fase investigativa, ma siamo un tramite per lo scambio di informazioni.
  Venendo alla sua domanda, onorevole, sicuramente esiste una relazione tra la criminalità organizzata e la contraffazione nei termini che sicuramente avranno spiegato, come mi ha accennato, la Guardia di finanza o le altre Forze di polizia che sono state sentite.
  Per quanto riguarda la domanda sulle operazioni di Polizia, per brevità ho sorvolato, ma nella mia relazione avevo indicato tre operazioni tra le tante nell'ambito dell'operazione internazionale Opson, svolta sotto l'egida Interpol, un sequestro operato dai Carabinieri di Parma di diversi quintali di salumi e carne di maiale adulterata, oltre a varie etichette di vini pregiati contraffatte.
  Un'altra indagine ha riguardato, sempre da parte dei Carabinieri, il sequestro di oltre 75.000 litri di spumante adulterato.
  Da ultimo, ancora più rilevante sotto il profilo della tutela della salute dei consumatori, il Corpo forestale dello Stato ha operato il sequestro di 85 tonnellate di olive da tavola pronte per essere commercializzate e che erano state artatamente Pag. 7colorate di verde attraverso l'utilizzo di solfato di rame. Non ho a disposizione la località del sequestro.

  PRESIDENTE. Ovviamente, ci aspettavamo una valutazione diversa, di merito, rispetto al focus della nostra indagine, che è quello, come dicevo, della relazione esistente tra la grande criminalità organizzata e la contraffazione. Prendo atto, comunque, della sua risposta. Non è un rilievo nei suoi confronti, per carità.
  In ogni caso, visto che abbiamo ancora qualche minuto, aggiungo io due domande puntuali relativamente a due passaggi del suo intervento.
  La prima riguarda un accenno che lei ha fatto alla circostanza che il Segretariato generale di Interpol avrebbe, sostanzialmente, dismesso l'organizzazione che esisteva finora in merito al contrasto alla contraffazione. Mi risulta che ci fosse un'unità di contrasto al commercio illecito presso il Segretariato generale di Interpol, che adesso appunto è stata dismessa, e si va a un assetto diverso. Lei stesso ha fatto un accenno anche a questo.
  Ciò sarebbe anche in relazione alla cessazione di contributi a Interpol provenienti dalle imprese private finalizzati al contrasto alla contraffazione. La chiusura di quest'unità sarebbe, quindi, da mettere in relazione con la fine di questi contributi provenienti da grandi imprese private. Vorrei che su questo lei tornasse un attimo.
  Allo stesso modo, vorrei che ci dicesse due parole in più, se possibile, su quel passaggio in cui ha evocato le attività delle autorità americane, che danno luogo al blocco di pagamenti attraverso il circuito delle carte di credito. Che ruolo avete in tutto questo? Come vi collegate a questa tipologia di attività?

  FRANCO BORDO. Intervengo per un'integrazione sull'osservazione precedente alla domanda della collega Cenni. Nella sua risposta ha detto che pensate che esista una correlazione con la criminalità: Interpol, l'organizzazione che rappresenta, è in grado di fornirci qualche elemento in più un po’ più specifico su questo fenomeno, magari tramite la banca dati che avete una relazione un po’ più puntuale su quest'aspetto?

  PRESIDENTE. Integro leggermente la domanda del collega Bordo dicendo che, se ritenesse di poterci far pervenire un testo scritto specificamente mirato al tema sollevato dalla relatrice Cenni, ripeto sulla relazione tra grande criminalità organizzata e contraffazione, nei prossimi giorni, sarebbe estremamente gradito a questa Commissione.
  Intanto, se lo desidera, può rispondere sia a quello che le chiedevo io sia a quello che chiedeva il collega Bordo.

  MASSIMILIANO RAZZANO, Direttore III Divisione Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia dell'Interpol. Iniziando dalle sue domande, presidente, per quanto riguarda la prima, in ordine alla quale avevo fatto un accenno, per le mie informazioni in mio possesso, non è stata dismessa presso il Segretariato generale di Lione di Interpol alcuna unità deputata al contrasto della contraffazione.
  Tuttavia, mi risulta che fino a poco tempo fa l'organizzazione internazionale beneficiava di finanziamenti da parte di privati e che, per decisione dei vertici dell'organizzazione stessa, ma non solo – mi risulta che decisioni analoghe siano stati assunte anche dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea – ci sia ora un diverso orientamento, cioè di non accettare più per il funzionamento dell'organizzazione questo tipo di finanziamento da parte di privati.
  Tuttavia, questo sicuramente determina minori possibilità di svolgere progettualità nello specifico settore, ma non la chiusura di alcuna articolazione in seno all'organizzazione internazionale, e non pregiudica il fatto di continuare ad avere quella della lotta alla contraffazione come una delle principali priorità e obiettivi dell'organizzazione internazionale.
  Riguardo alla seconda domanda e all'iniziativa formalizzata dalla Guardia di finanza con l'International AntiCounterfeiting Coalition, posso affermare che si tratta Pag. 8di un'associazione no profit statunitense che si occupa di tutela della proprietà intellettuale, nell'ambito della quale era prevista l'iniziativa che consente, attraverso la collaborazione tra titolari di marchi e i principali gestori dei canali di pagamento elettronici e in presenza di siti che commercializzano prodotti contraffatti, di ottenere dagli intermediari interessati il blocco dei conti sui cui si appoggiano transazioni illecite, con l'inibizione conseguentemente dell'operatività del punto di vendita illegale online. Questa è, sostanzialmente, la spiegazione in termini un po’ più approfonditi di quest'iniziativa, di questa forma di collaborazione.
  Riguardo alla domanda dell'onorevole Bordo, se effettivamente esista una documentazione dell'organizzazione internazionale Interpol sul fenomeno relazione tra criminalità organizzata e contraffazione, come ufficio nazionale Interpol non sono in possesso di una relazione di questo genere. Posso riservarmi di vedere se presso il Segretariato generale di Lione esiste una relazione di questo genere e, ovviamente, fornirvela al più presto.

  PRESIDENTE. Direi che allo stato l'audizione si può considerare conclusa. Ringrazio molto il colonnello Razzano, che è stato molto disponibile e molto coinvolto in quest'intervento oggi presso di noi.
  Gli ricordo, ma l'ho detto testé, che sarebbe per noi graditissima un'integrazione in merito. Se può girare la richiesta a Lione e farci avere qualcosa in materia proprio sul punto specifico, ci sarà particolarmente utile per il lavoro che la collega Cenni sta svolgendo e che darà luogo poi a una relazione di questa Commissione.
  Dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione, una volta pervenuta, sia pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 9.15.

ALLEGATO

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