XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 177 di Mercoledì 26 ottobre 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Seguito dell'audizione della sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 3 
Bindi Rosy , Presidente ... 6 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 6 
Bindi Rosy , Presidente ... 6 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 6 
Bindi Rosy , Presidente ... 6 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 6 
Bindi Rosy , Presidente ... 6 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 6 
Bindi Rosy , Presidente ... 6 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 7 
Mirabelli Franco  ... 7 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 7 
Mirabelli Franco  ... 7 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 7 
Mirabelli Franco  ... 9 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 9 
Mirabelli Franco  ... 9 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 9 
Mirabelli Franco  ... 9 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 10 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 10 
Bindi Rosy , Presidente ... 11 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 11 
Bindi Rosy , Presidente ... 11 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 11 
Bindi Rosy , Presidente ... 11 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 11 
Bindi Rosy , Presidente ... 11 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 11 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 12 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 12 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 12 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 12 
Bindi Rosy , Presidente ... 12 
Mirabelli Franco  ... 12 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 12 
Bindi Rosy , Presidente ... 13 
Mirabelli Franco  ... 13 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 13 
Bindi Rosy , Presidente ... 13 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 13 
Di Lello Marco (Misto-M.PPA-Mod)  ... 13 
Bindi Rosy , Presidente ... 14 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 14 
Bindi Rosy , Presidente ... 14 
Mirabelli Franco  ... 14 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 14 
Bindi Rosy , Presidente ... 14 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 14 
Bindi Rosy , Presidente ... 14 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 15 
Mirabelli Franco  ... 15 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 15 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 15 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 15 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 15 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 15 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 16 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 16 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 16 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 16 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 17 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 17 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 17 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 17  ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 17 
Sarti Giulia (M5S)  ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 18 
Sarti Giulia (M5S)  ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 18 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 18 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 18 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 18 
Muraro Paola , assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 18 
Raggi Virginia , sindaca di Roma Capitale ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 19

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
ROSY BINDI

  La seduta comincia alle 8.55.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione della sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione della sindaco di Roma Capitale, Virginia Raggi, avviata lo scorso 19 ottobre 2016. La seduta odierna è dedicata alle risposte della sindaco ai quesiti formulati dai commissari nella scorsa seduta. Avverto che la sindaco è accompagnata dalla vicesegretaria generale di Roma Capitale, Maria Rosa Turchi, e sono altresì presenti la assessore alla sostenibilità ambientale, Paola Muraro, la assessore alle politiche sociali, Laura Baldassarre e il collaboratore Antonio De Santis. Ricordo come di consueto che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera e che, ove necessario, i lavori della Commissione potranno proseguire in seduta segreta. Cedo la parola alla sindaco Raggi, che ringrazio per la sua presenza e per la sua disponibilità a concludere l'audizione in tempi ravvicinati.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Buongiorno presidente, grazie. Saluto lei, i vicepresidenti, i senatori e i deputati presenti e vi ringrazio per avermi dato questa seconda opportunità di chiarire, vista la scarsità di tempo del nostro primo incontro. Oggi termineremo l'audizione trattando gli altri temi che erano rimasti ancora non del tutto conclusi.
  Delineerò le prime strategie e le prime attività poste in essere in questi primi quattro mesi. Tutte denotano una forte discontinuità con il passato. Come ho già detto la volta precedente, la nostra assoluta priorità è quella di creare una cesura netta con il passato, cambiare modo di amministrare e soprattutto ribadire con forza che tutto ciò che ha a che fare con l'illegalità e tutto ciò che ha a che fare con la mafia a Roma non ha e non trova ascolto. La mafia non ha diritto di cittadinanza a Roma.
  Entro immediatamente nel merito delle questioni poste. Ostia per noi deve tornare quanto prima nella disponibilità dei suoi cittadini, dobbiamo riaccompagnare questo municipio, questa città nella città, al voto. Dopo la fase commissariale, tutto deve tornare nuovamente alla gestione politica, democraticamente eletta dai suoi cittadini. Come ben sapete, il 27 agosto del 2015 è stato disposto lo scioglimento del X municipio ed è stata nominata la commissione per la gestione straordinaria del litorale, della struttura territoriale e quindi anche del litorale, un'operazione straordinaria unica nel suo genere – si diceva la volta scorsa – perché in realtà il testo unico non prevede lo scioglimento di un municipio, che peraltro il testo unico ancora non contempla perché parla di circoscrizioni. Voi stessi avete – credo – avuto modo più volte di audire la commissione straordinaria, anche recandovi ad Ostia, per questo non mi Pag. 4dilungherò molto, ma intendo sottolineare alcuni dati rilevanti per il prosieguo della relazione. Ostia è sicuramente il terzo Municipio più popoloso del comune di Roma con 204 mila residenti, la rete infrastrutturale dei trasporti pubblici e privati ha determinato una sorta di isolamento reale di questo municipio rispetto a Roma Capitale e questa lontananza fisica accentuata da una cattiva gestione dei mezzi di trasporto di fatto ha delineato una sorta di lontananza anche probabilmente nella gestione, quindi lasciando intendere che l'impunità ad Ostia fosse più semplice da realizzare. In effetti, tutta una serie di indagini ci lascia intendere che probabilmente questa lontananza ha, in effetti, creato questa differenza e sicuramente questa è una delle principali cause di degrado sociale che noi dobbiamo combattere. Il nostro obiettivo quindi è quello di riavvicinare questo municipio ai suoi cittadini e al centro. Per questo tra l'altro ho nominato una persona di Ostia, una ex consigliera, Giuliana Di Pillo, come delegata ai rapporti con i municipi, con particolare riferimento ad Ostia, perché sia un trait d'union sempre presente e costante proprio con questa realtà municipale. Tra l'altro l'assessore al bilancio Andrea Mazzillo è del X municipio e così anche il capogruppo, quindi abbiamo una forte presenza del municipio perché riteniamo fondamentale avere persone che conoscono quella realtà e possono indicarci in maniera sempre molto puntuale aspetti che non dobbiamo trascurare mai.
  Per quanto riguarda tutta la questione della gestione del litorale dobbiamo partire necessariamente da quello che ha fatto la commissione straordinaria. Sicuramente avete già la relazione, tuttavia, visto che mi è stato chiesto la volta scorsa quale fosse «l'intenzione della Raggi» sulle concessioni, è importante capire una cosa. La commissione straordinaria ha evidenziato che sulle concessioni balneari c'è un'illegalità diffusa, ha effettuato una vera e propria ricognizione di tutte le 71 concessioni, che sono in parte scadute, in parte in scadenza, sulle quali è intervenuta la procura. Mi è stato chiesto in maniera molto precisa se io avessi intenzione di rimetterle a bando, chiaramente la mia risposta è sì, però tale proposta non può prescindere da un'attività che il Parlamento – composto anche da voi – ha posto in essere, travalicando e travolgendo quella che può essere la mia intenzione. Ricordo, infatti, che per effetto dell'articolo 34-duodecies del decreto-legge n. 179 del 2012, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, recante «Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese», le concessioni demaniali in attesa del riordino della materia del demanio marittimo sono state prorogate di diritto fino al 31 dicembre 2020. Voi avete effettuato questa proroga, quindi, sia che «la Raggi» voglia mettere a bando le concessioni, sia che lo voglia tutta la giunta e tutti i consiglieri – e così è – noi abbiamo le mani legate, perché voi le avete prorogate sino al 2020, ben sapendo qual è la situazione delle concessioni sul litorale di Ostia. Quindi pregherei di non fare domande – peraltro anche quasi compiaciuti – per capire quale sia l'intenzione «della Raggi», perché, come sapete bene, l'ente locale non può violare una norma di rango primario. Noi non possiamo mettere a bando se la norma ci dice che le concessioni sono prorogate di diritto fino al 2020. Se voi voleste ritornare sulla materia, concedendoci delle finestre e degli spazi per provare a mettere a bando queste concessioni, noi ve ne saremmo grati e ne approfitteremmo. Proviamo a lavorare su questo.
  Altri temi con una situazione aggiornata rispetto a quella che ci ha fornito il commissario, ma che sicuramente conoscete. La gestione del municipio procede in maniera difficoltosa, perché il personale è scarso, soprattutto c'è carenza di organico nel settore tecnico e nel commercio, gli atti vanno sicuramente avanti, ma c'è carenza di organico. Effettivamente questa è una situazione comune a molti municipi, abbiamo avviato un'attività di ricognizione del personale presso le strutture di Roma Capitale, centrali e municipali, e un'attività di riallocazione del personale, ove possibile. È vero, tuttavia, che Roma Capitale sconta in assoluto una mancanza di tecnici, per questo, oltre a questa attività di riallocazione, abbiamo sbloccato alcune procedure Pag. 5 del cosiddetto «concorsone» e quindi a breve saranno assunti i vincitori di vari settori, tra i quali i settori tecnici.
  La nostra linea è quella di far entrare queste nuove forze con prevalenza nei municipi, per rafforzare tutto il nostro presidio sul territorio. Del resto, con il decentramento che per adesso non è ancora completo, è evidente, però, che le strutture territoriali hanno una competenza estremamente variegata ed è quindi necessario che i municipi siano rafforzati. Tra i vari servizi che eroga il municipio non si è ancora partiti con l'assegnazione delle palestre scolastiche per l'attività sportiva in orario extrascolastico – il bando non è ancora completato – e con le attività integrative delle scuole materne. La forte carenza di personale provoca l'impossibilità di completare bandi secondo il nuovo codice degli appalti e questo è un problema; l'ufficio del verde è sguarnito di funzionari di riferimento, vi è impossibilità di completare bandi su aree verdi per sfalci e potature; abbiamo delle chiusure di somme urgenze per debiti fuori bilancio, vi ho già detto la volta scorsa che purtroppo questa è una prassi che per anni nel Comune di Roma è stata all'ordine del giorno; tutto quello che riguarda anche gli abbattimenti di alberi e aggiornamenti delle VTA sono al momento bloccati, perché non abbiamo personale. Tra l'altro, il personale che c'è in parte non è del tutto formato soprattutto sul nuovo codice degli appalti, quindi, oltre a una riallocazione del personale, a un ingresso di nuove forze, stiamo avviando un programma di formazione molto energico su tutti i dipendenti capitolini, perché è fondamentale che i nostri dipendenti siano aggiornati sulle nuove normative. Il bando delle palestre non è ancora concluso – poi ho tutta una relazione sull'attività della commissione sull'assessorato sport, su tutte le palestre – sono state rilevate irregolarità contabili e gestionali in alcune delle convenzioni scadute, per anni tutta Roma è andata in proroga sulla situazione delle palestre e degli impianti sportivi comunali e municipali. Il bando degli assistenti educativo culturali (AEC): ci sono una serie di ricorsi nei confronti dell'amministrazione da parte di un operatore che è stato escluso nelle ultime gare dal 2014 ad oggi e c'è stato un esposto all'ANAC in cui si chiedono spiegazioni in merito a questa continua esclusione.
  L'arenile: c'è stata – ma questa è l'attività della commissione – questa ricognizione molto importante su tutte le situazioni concessorie, da una task force composta dalla capitaneria di porto, dal demanio, dai vigili e dall'ufficio tecnico sono state rilevate numerose irregolarità. Devo dire che sono state rilevate irregolarità anche sulle otto spiagge libere e su questo l'ANAC è stato estremamente prodigo di elementi. Con delibera n. 1086 del 5 ottobre 2016 il Presidente dell'ANAC ha dato ragione al LabUr, il laboratorio di urbanistica, che aveva inviato un esposto sull'affidamento in concessione dei servizi connessi alla balneazione delle spiagge libere del litorale di Roma Capitale. LabUr aveva denunciato pubblicamente diversi profili di illegittimità, che ovviamente gli sono costati anche insulti e diffamazioni aggravati. Cosa ha rilevato l'ANAC? Violazione da parte del X municipio dell'articolo 29 del decreto legislativo n. 163 del 2006 per omessa indicazione del valore della concessione dei servizi connessi alla balneazione, invalidità della nomina delle commissioni di gara – perché erano state fatte in maniera non conforme ai princìpi e alla normativa di settore, che prevede espressamente che la commissione di gara sia composta da un numero dispari di componenti, in violazione dell'articolo 8, comma 2, del decreto legislativo – genericità dei requisiti di capacità tecnica e professionale inidonee a dimostrare la capacità tecnica e professionale ed economico-finanziaria degli operatori economici partecipanti alla procedura di gara, non coerenti con le previsioni di cui all'articolo 12 del decreto legislativo.
  Inoltre il municipio non ha richiesto ai partecipanti l'attestato SOA obbligatorio per i lavori di valore superiore a 150.000 euro. Ancora: illegittimità dell'operato della commissione di gara, ossia conferma che i criteri di valutazione delle offerte sono stati del tutto discrezionali, la specificazione del punteggio da assegnare a ciascun criterio di Pag. 6valutazione ex post rispetto al bando non appare coerente con il principio di trasparenza di cui all'articolo 2, comma 1, del codice dei contratti; il fatto che non sia stato dato alcun peso all'elemento prezzo, poiché non è stata prevista la corresponsione di un canone, ha reso del tutto discrezionale la valutazione delle offerte. Non conformità delle dichiarazioni in riferimento alla richiesta del possesso dei requisiti di carattere morale, di cui all'articolo 38 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e relativi controlli: nel disciplinare di gara si chiede ai concorrenti una semplice dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante, corredata da copia del documento di identità, e tale dichiarazione non è conforme alle previsioni del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa.

  PRESIDENTE. Sindaco, se mi posso permettere, siccome il tempo a disposizione non è molto e conosciamo la delibera dell'ANAC, a noi interessa sapere quali sono le iniziative che l'amministrazione intende assumere per superare questa situazione, che è stata ampiamente fotografata, ha dato vita allo scioglimento della circoscrizione di Ostia che questa Commissione ritiene legittimo e anzi considera una grande opportunità per Ostia. Vorremmo capire, ad esempio, come il comune intenda accompagnare l'opera del commissario Vulpiani in questa fase e garantire al commissario gli aiuti necessari a superare quella carenza di organici che ha ripetutamente citato venendo in questa Commissione e che sicuramente avrà fatto presente anche a lei. Quello che abbiamo detto al commissario Tronca lo ripetiamo a lei: Ostia è stata sciolta perché a Ostia c'è la mafia, checché ne dica la corte d'appello di Roma...

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. E su questo siamo d'accordo.

  PRESIDENTE. E confidiamo nella Cassazione perché ristabilisca la verità su quella circoscrizione. Anche noi preferiamo la democrazia, ma in questa fase credo che il commissariamento sia un'opportunità per Ostia e credo che lei con la sua amministrazione debba accompagnare l'opera del prefetto Vulpiani e, se ha delle carenze di personale, credo che il comune debba mettergliele a disposizione.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Sì, infatti stanno arrivando.

  PRESIDENTE. E quindi accompagnare questo percorso. Anche sulle concessioni, è vero, quella brutta proroga l'ha votata il Parlamento, questa Commissione non era d'accordo, tanto che abbiamo preso la decisione della Corte europea come una manna dal cielo e io mi auguro che si cambi la legge. Lei però sa anche che le concessioni illegittime, che sono state fatte con tutte queste violazioni di legge che l'ANAC ha certificato, le danno la possibilità di rinnovarle. Lei lo può fare perché, se sono illegittime, lo può fare. Non abbiamo sanato, con quella orribile legge che anche a me non piace, le situazioni illegittime: sono state prorogate tutte le concessioni – sbagliando secondo me – ma se quelle concessioni sono state conferite in maniera illegittima, come è stato ampiamente dimostrato dall'opera dei commissari, lei ha il potere di cambiarle e si potrebbe approfittare della fase del commissariamento per iniziare un procedimento di sanatoria seria, vera...
  Non sanatoria, ho sbagliato, chiedo scusa.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Non usiamo la parola sanatoria.

  PRESIDENTE. Di salute pubblica. Su questo mi sono permessa di interromperla.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Ha fatto benissimo.

  PRESIDENTE. Ma Ostia è per noi un punto fondamentale e proprio perché quella comunità è lontana, approfittiamo di questi ultimi mesi per avvicinarla, perché la nostra esperienza ci dice che quando torneremo a elezioni anche nel municipio di Ostia nessuno ci garantisce che le persone Pag. 7che verranno elette siano tutte in grado di essere totalmente affrancate da quel condizionamento, quindi questa fase credo che sia un'opportunità per il comune. Non sta a noi dirle cosa fare, lo sa da sé, però un'indicazione gliela vorremmo dare: lei può intervenire sulle concessioni illegittime.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Questo lo sappiamo e su questo stiamo lavorando. Il fatto di aver individuato una persona che lavori a stretto contatto con l'attuale commissario Vulpiani ci serve per riuscire a dare al commissario tutto il supporto di cui ha bisogno. La stessa attività di riallocazione del personale e di nuove assunzioni che, come ho già detto, andranno prioritariamente nei municipi, chiaramente anche nel municipio di Ostia, serve proprio per dare un'iniezione di nuove forze a una struttura con gravi carenze. Stiamo lavorando sul rinnovo delle concessioni illegittime, ma mi preme segnalare che quella proroga vergognosa votata dal Parlamento ci taglia le gambe. Ci tengo a dirlo, presidente, perché poi dopo mi si viene a dire «qual è la sua intenzione?». La mia intenzione è quella di fare tutto ciò che mi consente la legge. Su quelle illegittime stiamo lavorando, sul resto purtroppo non posso fare altro che adeguarmi.

  FRANCO MIRABELLI. Visto che una parte di questa domanda l'avevo fatta io senza tutta questa vis polemica, volevo capire, siccome lei ci ha spiegato che ci sono otto spiagge libere di cui decidere la gestione, c'è la vicenda dei chioschi su cui decidere la gestione, ci sono le vicende, che la presidente richiamava, delle concessioni già dimostrate illegittime, su cui il comune può intervenire subito, volevamo capire quale sia l'orientamento del comune su queste vicende. È interessante capire come si mette in sicurezza il futuro rispetto a ciò che è successo.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Attraverso dei bandi regolari, cosa che non era stata fatta.

  FRANCO MIRABELLI. Come lei sa, però, sulle spiagge libere non basta dire «i bandi», ma ci saranno dei contesti da creare, un orientamento da prendere rispetto a che tipo di gestione si vuole in quei posti.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Stiamo lavorando con il commissario per capire e individuare al meglio il perimetro dei soggetti, delle condizioni, di quello che può essere il nostro raggio d'azione per assicurare il massimo rigore nei nuovi bandi, il massimo della regolarità non solo negli atti di gara, ma nei soggetti che partecipano. Il comune di Roma, come vi spiegava la volta scorsa il vicesegretario, si è dotato di strumenti informatici che consentano una scelta del contraente quanto più regolare possibile e stiamo ragionando sull'utilizzo di strumenti simili anche in questo settore, perché non vi sfuggirà che gli elementi discrezionali possono costituire un elemento che, come è già stato evidenziato dall'ANAC, va a inficiare un eventuale buon lavoro fatto a monte. Stiamo quindi lavorando molto con il commissario su questo aspetto, proprio per riuscire a fare quanto più possibile bandi regolari, ma soprattutto per riuscire a individuare soggetti che siano puliti e che siano in grado di portare avanti una gestione di una parte di litorale in maniera pulita e sana, che è ciò di cui abbiamo bisogno. Questo stiamo facendo.
  Per quanto riguarda il tema dell'ambiente, come è stato già detto tutta la gestione dei rifiuti è una gestione che su Roma sconta un ritardo cronico, perché i rifiuti per anni sono stati sversati tal quale nella discarica di Malagrotta, peraltro la discarica di Malagrotta era di proprietà di un privato che per anni ha lucrato su questa attività. I rifiuti in realtà in tutta Italia sono un business e un business nel quale spesso si annida malavita e mafia. Allora che cosa stiamo facendo? Premesso che la chiusura di Malagrotta lato discarica era un atto doveroso, perché eravamo in procedura di infrazione, noi stigmatizziamo il fatto che sino alla chiusura e successivamente ad essa l'amministrazione non abbia provveduto a creare degli impianti e dei sistemi alternativi. Pag. 8
  Io continuo a sottolineare questo dato perché è importante, perché generalmente, quando si prende una decisione, bisogna anche creare un ambiente tale per cui quella decisione non comporti ulteriori problemi. Tutto questo non è stato fatto, quindi noi ci siamo ritrovati con la discarica chiusa e un quantitativo di spazzatura indifferenziato da gestire. Cosa vuole fare questa amministrazione? Vuole chiudere il ciclo dei rifiuti, quindi gestire, oltre alle attività di raccolta dei rifiuti, anche gli impianti. Che tipo di impianti? Noi sappiamo che soprattutto sull'indifferenziato c'è malavita. Noi vogliamo aumentare la raccolta differenziata, dobbiamo aumentare la raccolta differenziata anche perché ce lo dice l'Europa, ce lo dicono le buone pratiche ed è doveroso. Per fare questo dobbiamo puntare sull'ampliamento dei quartieri che utilizzano questo sistema di raccolta. Oggi ancora molti quartieri purtroppo non fanno raccolta differenziata, quindi stiamo lavorando per ampliarne il numero e riuscire a coprire tutta Roma nel minor tempo possibile. L'aumento della raccolta differenziata necessariamente porta con sé la diminuzione della raccolta indifferenziata, quindi di tutti i traffici che sono dietro la gestione di questo tipo di rifiuti. Partiamo da un dato di fatto: oggi l'AMA ha solamente due impianti di trattamento, due TMB, un impianto di compostaggio, due impianti di selezione multimateriale, un inceneritore di rifiuti sanitari ospedalieri, attualmente – per fortuna – chiuso. Tra l'altro, gli impianti TMB sono stati fatti con una tecnologia indicata nel 1997 dal decreto Ronchi, vengono realizzati dieci anni dopo con una tecnologia già vecchia, quindi noi li stiamo risistemando e stiamo cercando di portarli intanto a un funzionamento migliore. Nella nostra idea, tuttavia, quei due impianti – e lo ripeto perché sia messo nero su bianco – oggi necessariamente devono funzionare così, perché AMA non si è dotata di un sistema alternativo. La nostra idea è quella di riconvertire gli impianti TMB – Salario e Rocca Cencia – che si trovano all'interno dell'abitato, in impianti di selezione del multimateriale o in impianti di riparazione riuso-riciclo, quindi impianti che non sono «odorigeni», che non presentano fuoriuscite e immissioni nell'aria e che quindi possono tranquillamente, come una qualunque attività, convivere all'interno dell'abitato, perché questo è quello che gli abitanti – giustamente – oggi lamentano. Condizioni pessime di vita intorno agli impianti. Premesso che oggi non possiamo fare diversamente perché l'amministrazione non è arrivata preparata, dobbiamo galoppare, lavorare il più velocemente possibile per creare un sistema alternativo, che oggi non esiste.
  A questo dobbiamo aggiungere l'esistenza del gassificatore di Malagrotta, che Renzi considera un obiettivo strategico e che noi non abbiamo alcuna intenzione di utilizzare. Per noi la tecnologia degli inceneritori è una tecnologia vecchia che va abbandonata, quindi chiediamo al Parlamento di smettere di incentivare gli inceneritori e di puntare invece a un diverso ciclo dei rifiuti, che vada a incentivare gli impianti alternativi, la selezione del multimateriale, gli impianti di riuso e riciclo. Ci dovete aiutare in questo senso, perché altrimenti noi non avremo soggetti che ci aiutano, imprenditori che ci aiutano a cambiare il ciclo. Dobbiamo fare tutto da noi e lo faremo, ma con una difficoltà maggiore, perché troviamo imprenditori che ovviamente sono economicamente incentivati a puntare su una tecnologia che la stessa Unione europea ci dice di non utilizzare, che è quella degli inceneritori. Da questo punto di vista voi dovreste aiutarci.
  Sino ad ora la gestione AMA ha collezionato una serie di obiettivi falliti e vogliamo intervenire e stiamo intervenendo per invertire questo corso. È fallito completamente l'obiettivo di autosufficienza impiantistica a livello territoriale, pure se stabilito dalla deliberazione comunale n. 129 del 2014, fallito l'obiettivo di realizzazione di una rete impiantistica a servizio della raccolta differenziata. Era stato previsto che in ogni municipio ci fosse un centro di raccolta differenziata, ma così non è, quindi dobbiamo lavorare in quella direzione. È fallita la riconversione degli attuali impianti TMB, dobbiamo farlo noi. Fino ad oggi AMA non l'ha fatto, per cui ad oggi i Pag. 9rifiuti che escono dagli impianti TMB sono di due tipi: la FOS, che generalmente va in discarica magari a ricoprire, e il CDR, che è combustibile per gli inceneritori. Noi dobbiamo necessariamente invertire questo genere di trattamento, questo genere di conclusione. È fallito il rapporto con i terzi: la gestione dei rifiuti dipende quasi esclusivamente dalle modalità di gestione tra le parti, AMA ha oltre 30 appalti con terzi per lo smaltimento dei rifiuti. Tra l'altro ai soggetti che sostanzialmente smaltiscono i nostri rifiuti e che non effettuano correttamente gli adempimenti previsti nel contratto, AMA sino ad oggi non ha mai applicato le penali. È un doppio danno per AMA, perché da un lato il contratto non viene rispettato, e quindi AMA subisce un peggioramento nella gestione, un peggioramento operativo, dall'altro AMA non viene neanche ristorata di questo pregiudizio perché si dimentica di applicare le penali. Della discarica di Malagrotta ho già detto: non c'è stato alcun piano alternativo. È fallita anche l'anagrafe pubblica dei rifiuti, che era un obiettivo previsto dal piano del PD, ci abbiamo messo otto sedute di aula durante la consiliatura Marino e c'è voluto lo sciopero della fame del consigliere Magi – un consigliere dei radicali che però mi sembra fosse stato eletto con la Lista Civica Marino – per convincere la maggioranza a votare una proposta che era nel proprio programma elettorale. Nonostante alla fine l'anagrafe dei rifiuti sia stata varata, non è poi stata utilizzata. Attualmente l'anagrafe – che si dovrebbe occupare di monitoraggio, di raccolta, recupero, smaltimento e impianti dei rifiuti urbani e quindi dovrebbe raccogliere e riportare tutti questi dati e renderli pubblici – è ferma al primo semestre del 2014. Cosa intendiamo fare? Chiaramente tutte queste aree di fallimento sono aree sulle quali noi stiamo intervenendo, è evidente che non abbiamo la bacchetta magica. La costruzione di nuovi impianti richiede tempo e soldi e soprattutto la modifica del ciclo dei rifiuti richiede una visione che necessariamente è di medio-lungo periodo, quindi gli effetti si vedranno tra un po’. Per quanto riguarda gli ingombranti di cui tanto si è parlato, il 18 giugno, quindi prima del secondo turno delle elezioni...

  FRANCO MIRABELLI. Presidente, quando si è parlato degli ingombranti in questa Commissione? Non si è mai parlato degli ingombranti, io vorrei che lei richiamasse la sindaca a rispondere alle domande che le abbiamo fatto, perché sta parlando del PD, del Parlamento, di un sacco di cose, delle politiche dei rifiuti e io già l'altra volta l'ho invitata a venire in Commissione ambiente al Senato a parlarne, perché le domande sui rifiuti erano su dov'è la discontinuità se si sceglie l'assessore Muraro che è stata interna all'AMA in tutti questi anni, questa era la domanda a cui doveva rispondere il sindaco.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. C'erano anche tante altre domande, non solo quella, ma ci arrivo.

  FRANCO MIRABELLI. C'era la domanda sulle tariffe – che secondo me non c'entrava con l'antimafia – però, se possiamo stare sui punti che abbiamo sollevato nella scorsa audizione. Quella degli ingombranti è una vicenda giornalistica di questi giorni.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. No, non è una vicenda giornalistica, è una vicenda sostanziale.

  FRANCO MIRABELLI. È una vicenda sostanziale che, però, non le è stata richiesta l'altra volta.

  FRANCESCO D'UVA. Volevo semplicemente ricordare, presidente, che i commissari per poter prendere la parola dovrebbero chiederla alla presidenza.

  PRESIDENTE. Sì, a dire il vero me la stava chiedendo ripetutamente e io non gliela stavo dando.

  FRANCESCO D'UVA. Presidente, giusto per saperlo, allora interveniamo anche noi molto tranquillamente nelle prossime audizioni. Io ho piena fiducia nella gestione della presidenza e onestamente mi dispiace Pag. 10che qualche altro commissario, invece, debba pensare che sia necessario intervenire per riportare ordine in quest'aula. Siamo abbastanza tranquilli che, se c'è qualcosa che non va in questa audizione, interverrà lei.

  PRESIDENTE. Io avevo già interrotto la sindaco prima e confesso che stavo per farlo anche io adesso, perché anch'io credo che non possiamo arrivare alle 10 non avendo evaso un paio di domande che sono più attinenti alla nostra Commissione. La Commissione sul ciclo dei rifiuti esiste e ha già audito la sindaco quest'estate, esistono le Commissioni ambiente dei due rami del Parlamento. Qui noi siamo ad affrontare il tema dei rifiuti in relazione al rischio di infiltrazioni mafiose, quindi le sono state rivolte alcune precise domande, anche perché l'AMA non ha fatto quello che doveva fare e il presidente del consiglio di amministrazione di AMA in Commissione rifiuti ha fatto un esplicito riferimento, come voi sapete, al rischio di condizionamento della ’ndrangheta in maniera particolare. Noi siamo qui prevalentemente per questo, io mi raccomando che non finisca questa audizione senza aver dato una risposta alle domande che sono più pertinenti. Dopodiché il senatore Mirabelli verrà richiamato in maniera dura dalla presidente che anzi l'ha già fatto, però gli darò la parola subito dopo che la sindaco avrà terminato.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Vado quindi diretta a un paio di domande che mi sembrano il cuore di quello che volete sapere. Il resto evidentemente l'ho sentito solo io la volta scorsa e va bene, per carità, poi prenderemo eventualmente lo stenografico e vi farò vedere che comunque c'erano state anche altre domande. Detto questo, è chiaro ed è evidente che la malavita e la mafia per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti si annida soprattutto nella gestione dell'indifferenziato. Allora che cosa sta facendo questa amministrazione in netta discontinuità? Sta cercando di intervenire su alcuni aspetti che riguardano la prevenzione del rifiuto, il recupero della materia e il riciclo, che sono tutte aree che, se ben gestite, eliminano proprio i rifiuti indifferenziati. Tutto questo ci consente di virare e di togliere materiale a imprese che con i rifiuti indifferenziati fanno affari, quindi puntare su una diversa gestione del ciclo dei rifiuti per noi è tema di antimafia, poi probabilmente sto sbagliando io, ma per me è tema di antimafia. Per questo io chiedo fortemente al Parlamento che, se vuole impegnarsi in una lotta contro la mafia nel settore dei rifiuti, dovrebbe probabilmente investire molto su tutto il ciclo dell'economia circolare – permettetemi di dire così – dovrebbe dare gli strumenti normativi e gli incentivi fiscali alle imprese che vogliono investire in sistemi alternativi, perché ci aiuterebbe. Finché il Parlamento continuerà a dare incentivi fiscali a soggetti imprenditori che vogliono investire sugli inceneritori, che bruciano rifiuti indifferenziati, non ci aiuta, non ci sta aiutando e stiamo parlando di mafia. Avere una gestione operativa in discontinuità – e viene portata avanti proprio dall'assessore Muraro – significa cambiare integralmente la visione del ciclo dei rifiuti che sino ad oggi AMA e le amministrazioni precedenti – targate PD, sinistra, PdL e tutti i partiti delle destre – hanno portato avanti fino ad oggi: indifferenziato a Malagrotta, unico operatore privato, come se tutto questo fosse normale. Che cosa sta facendo l'amministrazione in discontinuità, con l'assessore Muraro? Innanzitutto vuole eliminare dal ciclo dei rifiuti i privati che lucrano, vuole far sì che AMA – che è azienda cento per cento pubblica, perché è nostra – diventi proprietaria degli impianti. Vogliamo eliminare i privati dalla gestione dei rifiuti, questa è discontinuità. La discontinuità è puntare su un sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti che è alternativo agli inceneritori e all'indifferenziato. Lo ripeto perché forse non sono stata chiara, colpa mia: differenziata, recupero e riuso. Questo significa togliere terreno alla malavita. Discontinuità. Sino ad oggi non è mai stato fatto.
  Tutto questo lo stiamo facendo con l'assessore Muraro, che – sì – è stata consulente in AMA e conosce bene l'azienda, talmente bene che sa dove andare a puntare Pag. 11 proprio per cambiare tutto quello che non va. La Muraro è stata colei che durante il lodo AMA-Colari, che vedeva contrapposta AMA a Cerroni, il privato che dagli anni ’60 ha gestito l'immondizia di Roma grazie a chi ha governato Roma sino ad oggi – mi dispiace se l'annoio senatore, ma è così – ha fatto risparmiare ad AMA 900 milioni di euro, scusatemi se è poco. La discontinuità sta proprio nell'avere il coraggio di interrompere un ciclo che sino ad oggi ha avvantaggiato i privati, in particolare un privato, e che sino ad oggi vede infiltrazioni malavitose all'interno di un ciclo dei rifiuti relativo ai rifiuti indifferenziati. Quindi, cambiare sistema e rendere AMA proprietaria degli impianti è il modo migliore per segnare una netta cesura con il passato ed è l'unico modo, non ce n'è un altro. AMA ha una serie di appalti con soggetti esterni, appalti che sono stati attenzionati da ANAC, perché stranamente nel 2015 le gare relative al trasporto, recupero, smaltimento di rifiuti per ben due volte sono andate deserte. Venivano tutte aggiudicate la terza volta, quindi stiamo esaminando anche noi queste anomalie delle quali si sta interessando l'ANAC, perché non è normale che tutti gli appalti di questo settore siano andati deserti per due volte e la terza volta improvvisamente aggiudicati. Peraltro alcuni aggiudicati a ditte che vengono da territori che tradizionalmente sono ritenuti a rischio infiltrazione. Tuttavia, nessuno sino ad ora se n'era accorto. Vi risparmio i dettagli delle gare, anche perché credo che siamo in chiusura, presidente, mi corregga se sbaglio.

  PRESIDENTE. Non c'è dubbio che dopo l'intervento del sindaco ci saranno gli interventi dei commissari.

  FRANCESCO D'UVA. Ci saranno domande?

  PRESIDENTE. Mi sembra il minimo. Non ci saranno domande nuove rispetto a quelle affrontate la volta scorsa, ma approfondimenti sulle domande rivolte l'altra volta e sulle risposte che ha dato il sindaco mi sembra il minimo.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Ancora, mi è stato chiesto un chiarimento sulla dichiarazione della Muraro che così recitava, spero di aver trascritto bene, non sono una stenografa: «per gli appalti delle cooperative non è cambiato nulla dai tempi di mafia capitale». L'assessore si riferiva agli appalti affidati alla «cooperativa 29 giugno», che, come sapete, era una delle cooperative con le quali AMA faceva affari d'oro. La cooperativa è stata, tuttavia, commissariata, quindi oggi continua ancora, anche se sotto la gestione di un commissario, a erogare servizi per AMA, in particolare carta, umido e ingombranti. L'assessore si riferiva al fatto che, nonostante il cambio di gestione della «cooperativa 29 giugno», il disservizio è rimasto identico. Perché prima mi sono permessa, senatore, di parlare di ingombranti? Perché quello degli ingombranti è un tema sul quale voi – pur non sapendolo – mi avete chiesto un chiarimento: il servizio degli ingombranti il 18 giugno, prima che ci fosse la votazione del secondo turno, è stato improvvisamente interrotto. Il motivo non lo sa nessuno.

  PRESIDENTE. Siete in grado di verificarlo.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Il motivo probabilmente lo poteva verificare la scorsa dirigenza, noi ci stiamo adoperando per riattivarlo, abbiamo attivato una nuova gara, ditemi voi se vi sembra normale che all'improvviso un servizio venga interrotto. A cosa si riferisce, quindi, l'assessore Muraro quando dice che non è cambiato nulla? Scontiamo ancora enormi disservizi, anche nella raccolta di carta e cartone. Abbiamo riattivato il servizio di raccolta, anche quello completamente claudicante.
  Mi è stato chiesto tutto il tema delle riunioni, delle presunte riunioni segrete. Come ha evidenziato lo stesso Fortini che è venuto a riferire qui da voi...

  PRESIDENTE. No, alla Commissione sul ciclo dei rifiuti.

  CLAUDIO FAVA. Nessuno ha parlato di riunioni segrete.

Pag. 12

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Sì, ho la domanda.

  CLAUDIO FAVA. Ha trascritto male: abbiamo parlato di riunioni che si sono tenute in un luogo che non era quello istituzionale. La segretezza è altra cosa.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Va bene, riunioni svolte in un luogo che non era istituzionale. Queste riunioni tenute in un luogo istituzionalmente non idoneo: innanzitutto pare sia stata una sola riunione, che è continuata su impulso dei partecipanti alla prima riunione, tra cui l'ex amministratore Fortini, credo per concludere una riunione che si era tenuta il giorno precedente. Il motivo per il quale è stata tenuta in un luogo istituzionalmente non consono io non lo so, non ero presente, quindi probabilmente dovreste chiedere ai presenti, io posso dirvi quello che mi è stato riferito: che era la conclusione di una riunione avviata il giorno precedente.
  Ci è stato chiesto un chiarimento sulla gara Enki: è una gara che è stata effettuata negli anni precedenti. Forse però su questo vuole intervenire l'assessore Muraro.

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Buongiorno a tutti. A Enki è stata aggiudicata una gara nell'ottobre 2015, è stato fatto un contratto qualche mese dopo. Enki si è lamentata perché eravamo quasi in emergenza e AMA non era solerte nel fare questo contratto. Finalmente contrattualizzano e da novembre o dicembre Enki conferisce, presenta la procedura per il transfrontaliero, era maggio o giugno. Ho portato io direttamente l'amministratore di Enki dall'ex amministratore Fortini perché non riusciva a contattare l'AMA. Tanto è vero che, ancora ad aprile 2016, quando non c'era più il direttore generale, Enki inviava ancora le e-mail direttamente al direttore generale perché nessuno li aveva avvertiti che non c'era più. Questo per dire che i rapporti tra AMA e Enki non erano così veloci, diciamo così. Nessuno ha dubitato su questo, ma in una crisi che stavamo vedendo all'orizzonte è un fatto che l'ex presidente Fortini abbia detto più di una volta ai giornali che Enki avrebbe risolto il problema di Roma e poi abbia tardato nel fare il contratto e nel presentare insieme ad Enki la procedura per il transfrontaliero. A settembre, insieme ad Enki, siamo andati in regione perché per noi a questo punto era fondamentale e ho caldeggiato, nel senso che c'erano dei problemi con le parti straniere e l'Austria se ricordo bene. D'accordo con la regione abbiamo avviato. Il nostro era più un accompagnamento da parte politica, perché volevamo assolutamente accelerare. Enki ha presentato la documentazione, quindi i primi di dicembre dovrebbe partire il servizio Enki a 138 euro a tonnellata e sono circa 500-700 tonnellate che ogni giorno verranno portate all'estero.

  PRESIDENTE. Grazie. Do la parola ai commissari per alcuni chiarimenti.

  FRANCO MIRABELLI. Rapidamente, chiedo scusa per l'interruzione di prima, ma mi sembrava che si stessero trattando argomenti che non erano propri di questa Commissione, su cui mi piacerebbe interloquire, signora sindaco, perché io vivo in una città che ha il 70 per cento di raccolta differenziata. Abbiamo tutti contezza dei problemi che ci sono nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti a Roma e se verrà in Commissione ambiente al Senato le faremo vedere la legge che il Parlamento italiano ha già approvato sull'economia circolare, in cui ci sono tutti gli incentivi per la raccolta differenziata, il riuso e le cose che diceva prima. È una legge che abbiamo approvato sei mesi fa. Proprio la sua risposta mi spinge a porle nuovamente la domanda. Siccome la situazione di AMA e la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Roma sono stati segnati dagli episodi di malcostume, malaffare, inefficienza di cui ci ha parlato, non si capisce perché rappresenta una discontinuità il fatto di affidare il nuovo corso a una persona che ha avuto responsabilità, anche importanti, dentro la vicenda precedente. Capisco che conosca tutto, però...

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Ma come si permette?

Pag. 13

  PRESIDENTE. Lei non si preoccupi, sindaco. Il senatore Mirabelli è responsabile delle cose che dice e non sta a lei censurarlo.

  FRANCO MIRABELLI. Non ha avuto responsabilità? Ha avuto responsabilità nella vita dell'azienda che ha gestito i rifiuti in questi anni. Anche gli incontri di cui si è parlato e le cose che ci ha detto anche adesso l'assessore Muraro dimostrano che aveva una responsabilità e un ruolo. Non accuso niente, voglio capire perché la discontinuità viene segnata con una persona che ha avuto comunque un ruolo dentro AMA in questi anni, che sono stati gli anni di questo disastro che lei ha raccontato.

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Posso rispondere io, visto che sono interpellata in prima persona?

  PRESIDENTE. Finiamo prima le domande, assessore, mi scusi.

  CLAUDIO FAVA. Solo un rilievo sulla risposta che la sindaca ha dato su questa riunione, che segreta non era, su un luogo che non è quello istituzionalmente adeguato. Rileggendo lo stenografico vedo che non c'è alcuna domanda sul luogo, la riunione poteva farsi anche sul tetto del municipio: la domanda riguardava le persone che hanno partecipato. A questa riunione alla quale partecipa il sindaco e poi rappresentata in un secondo tempo dall'assessore, partecipa l'amministratore delegato dell'AMA, partecipa Saioni che è indagato per abuso d'ufficio e per discarica abusiva – ha un processo in corso, la cui prossima udienza è a gennaio – rappresenta gli interessi del signor Cerroni, che ha un carico di vicende penali che non è il caso di riepilogare. La mia domanda era: «Per quale ragione a questa riunione è stato invitato il vicepresidente della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che è naturale e istituzionale controparte di due soggetti che rappresentano il business dei rifiuti e che si trovano imputati di fronte al tribunale della Repubblica, quindi dovrebbero essere controparte dal punto di vista politico rispetto al vicepresidente della Commissione d'inchiesta?»
  La seconda domanda, alla quale non ha risposto, provando però a definire la discontinuità rispetto alla gestione precedente delle altre amministrazioni sul tema della raccolta dei rifiuti: lei ha parlato di discontinuità rispetto a Cerroni, non l'ha nominato, ma è chiaro che il soggetto al quale si riferiva era Cerroni. Le ho chiesto la volta scorsa se lei fosse al corrente ed eventualmente come avesse valutato il fatto che, nel momento in cui l'assessore Muraro veniva indicata da lei come assessore al ramo, aveva appena avuto saldata una consulenza per un rapporto di lavoro che legava lei e Cerroni. Aveva preparato un'istanza per ottenere che un'azienda che aveva ricevuto un'interdittiva antimafia in Umbria potesse essere riammessa nel circuito degli appalti: un rapporto particolarmente fiduciario, liquidata una somma particolarmente significativa, nello stesso momento in cui diventava assessore della sua municipalità. A meno che questa cosa non sia del tutto sbagliata però, siccome abbiamo letto la notizia e non abbiamo letto la smentita della notizia da parte dell'assessore né del sindaco, vorremmo capire quale sia l'interpretazione che lei dà al concetto di discontinuità rispetto a Cerroni su questo punto.

  MARCO DI LELLO. Grazie, presidente, anch'io per puntualizzare. Siccome la volta scorsa mi ero soffermato sul tema delle proroghe degli appalti, in relazione al rapporto con ANAC leggo testualmente che la sindaca ci ha detto che il comune di Roma ha già in essere un protocollo di intesa – sostanzialmente configurava una sorta di vigilanza collaborativa sperimentale – prevedeva un limitato raggio d'azione dell'ANAC, quindi vorrebbe rafforzare questo rapporto. Tuttavia, leggo sui giornali che la convenzione con ANAC sarebbe scaduta il 29 luglio e non sarebbe stata rinnovata. Delle due l'una: o la convenzione è in essere o non lo è, quindi non è veritiero quanto riportato dai giornali o quanto riferito in quest'aula?

Pag. 14

  PRESIDENTE. Su questa domanda su ANAC risponde lei, sindaco? Dopo eventualmente verifichiamo se oltre a lei risponderà anche l'assessore.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Iniziamo con le responsabilità della Muraro. Io so che l'assessore Muraro è stata consulente di AMA e consulente per una parte precisa, doveva sostanzialmente validare le procedure di attribuzione dei codici dei rifiuti. Non è un ruolo operativo o gestionale, come forse si vuole far intendere. Dire che l'assessore Muraro ha responsabilità nella gestione di AMA a me sembra un po’ esagerato. A me, mettiamola così. Detto questo, sappiamo bene che al momento la posizione dell'assessore Muraro è sub iudice e, come abbiamo sempre detto, nel momento in cui avremo maggiori elementi per valutare le eventuali responsabilità dell'assessore – pensi, anche la procura parla di «eventuali responsabilità», mentre lei le dà per certe...

  PRESIDENTE. Guardi, adesso non possiamo fare una disquisizione di natura linguistica, però la parola «responsabilità», senza nessun aggettivo, è un termine che, se uno fa parte di un'organizzazione, è chiaro che...

  FRANCO MIRABELLI. Possiamo usare «ruolo»? Qui, però, la domanda non è se manderà via l'assessore Muraro, nel caso in cui succeda qualcosa. Io vorrei capire perché la scelta dell'assessore Muraro nel momento in cui ha avuto comunque un ruolo – possiamo discutere se grande o piccolo – nel disastro che ha descritto prima.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Un «ruolo» lo trovo corretto. Lei ha avuto un ruolo come consulente e come consulente validava dei codici dei rifiuti. Perché l'abbiamo scelta? Perché conosce bene l'AMA, conosce e condivide con noi una visione di ciclo dei rifiuti che non è quella portata avanti da AMA sino adesso. Attenzione, questo è fondamentale. L'abbiamo scelta perché conosce bene l'AMA, condivide una visione di rifiuti che va verso l'economia circolare, condivide il fatto che l'AMA debba diventare responsabile dell'intero ciclo dei rifiuti, condivide il fatto che noi dobbiamo togliere i privati dalla gestione dei rifiuti, condivide il fatto che l'AMA debba intraprendere un nuovo corso. Riteniamo che la conoscenza di AMA, che significa saper infilare la chiave nel quadro e far partire la macchina in una situazione nella quale AMA era stata volutamente lasciata nelle paludi, ci potesse aiutare ad attivare immediatamente un percorso. Tanto è vero che, nonostante i due TMB per mesi siano stati lasciati abbandonati a se stessi, l'assessore Muraro, non appena arrivata, è riuscita a svuotarli e stiamo lavorando sulla riparazione. In parte sono stati riparati, in parte stiamo ordinando un nuovo braccio, ma questo l'abbiamo fatto proprio perché lei era a conoscenza della macchina AMA e perché condivide con noi una visione diversa da quella che sino ad oggi AMA ha portato avanti. Il fatto che siamo riusciti a lavorare da subito in questa direzione ci fa capire che quantomeno sulla visione e sulla conoscenza non ci siamo sbagliati. Sul resto io non posso che rimettermi a quello che sarà definito da altre autorità, però, ad oggi, la discontinuità viene segnata attraverso la possibilità di incidere immediatamente e con una visione che è la nostra.

  PRESIDENTE. Diciamo che prima in AMA era un consulente inascoltato la dottoressa Muraro. Mi pare che questa sia una conclusione che possiamo fare, perché se AMA era un disastro e l'assessore Muraro era consulente e condivide la discontinuità che lei segna come sindaco, vuol dire che prima era un consulente inascoltato in AMA. Questa mi sembra l'interpretazione più benevola che possiamo dare.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. La Muraro non ha alcun ruolo in quella che è la gestione dei rifiuti di AMA – attenzione – quella veniva definita dalla dirigenza.

  PRESIDENTE. L'assessore Muraro vuole aggiungere qualcosa? Penso che sia opportuno che intervenga. Prego, assessore.

Pag. 15

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Siccome si dà molto credito ai giornali e mi dispiace visto il ruolo istituzionale di questa Commissione. Soprattutto perché a settembre eravamo già state audite per quanto riguardava la parte gestionale dei rifiuti e sulla prima domanda, l'incontro in una sede non istituzionale, l'ex presidente Fortini aveva già chiarito il perché: era un problema solo logistico. Quindi, benché i giornali avessero romanzato...

  PRESIDENTE. Assessore, il vicepresidente Fava ha ribadito che non gli interessava il luogo. La domanda era perché il vicepresidente della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha partecipato a quella riunione.

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. L'altra questione sono, invece, i rapporti con Cerroni.

  FRANCO MIRABELLI. Ma la risposta alla prima domanda?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Sulla questione della sede abbiamo chiarito.

  PRESIDENTE. Però il resto no. Ce lo dice il sindaco o ce lo dice lei, visto che ha chiesto la parola?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Io continuo su quello che è «l'attacco» al mio ruolo in AMA che, come ben detto dalla sindaca, era di consulente, un consulente inascoltato certo, anche perché incidere su alcuni aspetti non era nella mia possibilità, visto che c'erano 20 dirigenti e una struttura ben chiara, con un organigramma ben definito. Per quanto riguarda invece il commento su rapporti con una società umbra...

  CLAUDIO FAVA. Non era un commento, era una domanda.

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Va bene. Io sono stata chiamata il 21 ottobre del 2015 perché la società Gesenu-Gest era stata sottoposta a un procedimento penale da parte della procura del tribunale di Perugia. Il consiglio di amministrazione, per capire cosa fosse successo, quindi «per meglio comprendere e presidiare i comportamenti e i processi aziendali relativi agli impianti asserviti alla citata concessione – quindi Gest – ritiene necessario procedere immediatamente alla costituzione di un comitato di esperti di valutazione», quindi era un comitato di esperti di valutazione e noi abbiamo risposto ai commissari delegati dal prefetto. Queste sono la nota e la relazione, che non è benevola nei confronti della Gesenu e che è stata inviata ai commissari della prefettura e penso in procura. Questo era il ruolo.

  CLAUDIO FAVA. Mi aiuti a capire: la Gesenu aveva un'interdittiva per mafia, perché c'è un forte sospetto di interessi di cosa nostra nella gestione degli investimenti di questa azienda perugina che fa capo a Cerroni. Lei firma una relazione, in cui si chiede di modificare la decisione che è stata assunta nei confronti della Gesenu, cioè l'interdittiva? Non mi interessano i toni, se benevoli o meno.

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Assolutamente no, io sono un tecnico e quindi quello che mi era stato chiesto era se la gestione Gesenu fosse ottimale o avesse qualche lacuna. Io parlo solo della parte tecnica di trattamento dei rifiuti e dei vari comparti di selezione dei rifiuti.

  CLAUDIO FAVA. Ma c'è una rassegna stampa, dottoressa, che riferisce...

  PRESIDENTE. Mi farebbe la cortesia di chiedermi la parola?

  CLAUDIO FAVA. Ha ragione, presidente. Posso intervenire?

  PRESIDENTE. Prego.

Pag. 16

  CLAUDIO FAVA. Ho contato almeno 60 notizie che riportano della sua consulenza e non ho trovato traccia di una sua smentita, che lei sta facendo in questo momento.

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Mi dispiace, ma su 200 querele sto andando avanti con 40 denunce, quindi mi muovo su altro.

  CLAUDIO FAVA. Quindi ci conferma che è falso?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Il fatto che io nella relazione, nella mia parte tecnica, abbia caldeggiato su alcuni aspetti la Gesenu assolutamente no. Non lo potrei nemmeno fare perché non sono un'esperta di richieste di ritiro di interdittive: io ero stata chiamata solo per capire se c'erano delle falle a livello gestionale di trattamento. Questa relazione – che è andata in procura, c'è un procedimento in corso quindi non è uscita sui giornali – non era assolutamente a favore dell'azienda, tant'è che penso abbiano preso provvedimenti in base a questa relazione.

  PRESIDENTE. La gestione dei rifiuti in alcune zone della provincia di Perugia era stata carente. Quindi lei aveva rilevato questo?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. È ancora carente. Sì, avevo rilevato molte lacune che, tra l'altro, comprendevano anche la parte autorizzatoria – se vogliamo entrare nel merito – e quindi enti istituzionali. Questo io ho rilevato, però – ripeto – la mia relazione era esclusivamente tecnica e per quello mi era stata chiesta. Il nostro interlocutore erano i commissari nominati dal prefetto.

  CLAUDIO FAVA. Possiamo acquisirla?

  PRESIDENTE. Noi di questa vicenda ci siamo già interessati durante la missione in Umbria e possiamo acquisire la relazione.

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Posso anche farvela avere.

  PRESIDENTE. Ha concluso?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Per quanto riguarda i rapporti con Cerroni tengo a precisare che, oltre al lodo arbitrale di cui ho fatto parte come perito di parte, nominata dall'ex presidente Fortini, ho partecipato alla verificazione del Ministero in seguito all'ordinanza del Consiglio di Stato, per accertare la determinazione delle tariffe di accesso ai due impianti TMB, Malagrotta 1 e Malagrotta 2, che sicuramente non erano quelli che voleva Cerroni. Ho poi partecipato all'aggiornamento dei maggiori costi sostenuti – richiesti da Cerroni – e anche in questo caso abbiamo ricorso contro la determina regionale nel 2015. A questo punto la discontinuità c'è sicuramente, perché sono stata inserita come consulente in tre contenziosi contro Cerroni e in questo caso Cerroni non ha assolutamente portato avanti le sue richieste. Un ultimo commento riguarda le gare deserte, che sono da attenzionare molto, perché, se una gara va deserta, il ciclo dei rifiuti va avanti con proroghe e nessuno ha posto il focus, nemmeno la Commissione bicamerale. E noi lo diciamo qui oggi, va posto il focus sul fatto che, nel 2015 e nel primo semestre 2016, andando deserte le gare, hanno prorogato e quindi la proroga causa delle criticità.

  PRESIDENTE. Scusi, assessore, ha qualche elemento da aggiungere sul perché vanno deserte le gare? Ci potrebbe essere un cartello?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. L'ANAC ci insegna che più si spezzetta una gara e maggiori possibilità di infiltrazione ci sono. Nei primi mesi del 2015 le gare sono state spezzettate subito: o il mercato non era attento o non si era preparati. Sta di fatto, però, che se per due volte una gara per smaltimento o recupero di rifiuti va Pag. 17deserta, laddove Roma vive di questo tipo di appalto, ciò fa pensare molto. Come il fatto che vada deserta la gara di trasporti. Ma come consulente non mi dovevo porre il problema, forse c'era un amministratore o un direttore generale che si doveva porre il problema. L'ho evidenziato più di una volta, però la modalità l'hanno comunque portata avanti spezzettando la gara, quindi ognuno si assume le proprie responsabilità. Il fatto di spezzettare e di creare uno spazio, perché il servizio deve andare avanti per forza di cose, induce a chiedersi se in quel periodo – ed è una valutazione che io sto facendo, perché ereditiamo anche i problemi – oltre alla proroga sia stato fatto anche un contratto a prezzo di mercato. Cerco di farmi capire: se la proroga è avvenuta con il prezzo di gara precedente, nulla quaestio, c'è tutta la buona volontà nel comprendere; se invece ci sono dei mesi in cui il servizio è stato fatto con un prezzo di mercato, allora lì c'è qualcosa da seguire con attenzione. Se poi questo prezzo di mercato era superiore alla gara aggiudicata tre o quattro mesi dopo, c'è da chiedersi se quella gara deserta abbia favorito qualche fornitore. Tuttavia, sono approfondimenti che dovrebbe fare qualcun altro, non noi, nessuno si è posto il problema del 2015 e del primo semestre del 2016. Abbiamo trovato il problema degli ingombranti come altri vari appalti.

  PRESIDENTE. Diciamo che voi ve lo dovete porre...

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Sì, ce lo dobbiamo porre, ma lo porteremo in procura sicuramente. Altra questione, i vestiti, quindi i cassonetti gialli che sono stati tolti, perché c'era un'infiltrazione evidentissima con mafia capitale. Però per un anno non abbiamo avuto una gara d'appalto che potesse coprire quel servizio, per cui abbiamo visto crescere il fenomeno del «rovistaggio», che è ancora evidente nella città di Roma. C'è da porsi il problema, perché in un anno nessuno ha bandito una gara e qui le responsabilità sono in capo all'amministrazione precedente.

  PRESIDENTE. Adesso voi lo fate?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Certo, noi l'abbiamo bandita.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Circa la domanda sulla presenza dell'onorevole Vignaroli a quella riunione, credo sia stata chiarita dallo stesso Fortini, che a questo punto in Commissione ambiente, non antimafia, ha dichiarato che fu lui a chiederne la presenza perché non voleva incontrare Cerroni da solo.

  CLAUDIO FAVA. Fortini ha chiesto cosa?

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Fortini ha dichiarato che fu lui a chiedere la presenza dell'onorevole Vignaroli perché non voleva incontrare Cerroni da solo.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Io mi limito a riferire quello che ho letto.

  PRESIDENTE. Sulla scadenza del protocollo con l'ANAC?

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. In realtà ne abbiamo due: uno sulla gestione e sulla supervisione degli appalti del Giubileo, che è tuttora in corso; un altro, che era quello di vigilanza collaborativa solo su 10 procedure, in realtà è cessato e noi stiamo lavorando insieme al segretariato per ampliare il numero di procedure. Più che ancorarci al numero, abbiamo intenzione di sottoporre l'intero settore delle politiche sociali, che viene gestito per larga parte tramite cooperative, quindi con appalti dati all'esterno, a questa nuova vigilanza collaborativa, quindi vogliamo estendere questa sorta di protocollo di sperimentazione a un intero settore. Tuttavia, rapporti con l'ANAC sono ancora in corso per quanto riguarda tutti gli appalti del Giubileo, che non sono ancora terminati. Quindi quelle affermazioni sono entrambe vere, perché uno dei due protocolli è cessato e stiamo lavorando per il rinnovo con Pag. 18un ampliamento, quindi non è un rinnovo sic et simpliciter perché stiamo modificando il protocollo, un altro è tuttora in corso.

  GIULIA SARTI. Presidente, intervengo semplicemente perché il problema di alcune domande che avevo già rilevato l'altra volta era proprio questo, cioè nel momento in cui c'è un sindaco e si chiedono a un sindaco i motivi della partecipazione a una riunione a cui lei non era presente – non c'era e non era neanche sindaco – e si fa riferimento ai motivi della partecipazione di terze persone, io ritengo che in questa Commissione una cosa del genere non sia mai successa. Non era presente, è questo il punto. Mi è sembrata, non una scorrettezza, ma un riferimento che in questa Commissione non ho mai visto in questi tre anni, perché noi facciamo sempre le domande direttamente agli amministratori degli enti locali e, se abbiamo ulteriori domande, invitiamo altre persone e non ci sono mai stati problemi su questo.

  PRESIDENTE. Deputato Sarti, io apprezzo il modo con il quale lei ha svolto in questo momento il suo ruolo di capogruppo, ma affermare che in questa Commissione da parte dei commissari non siano mai state rivolte domande simili a quelle che sono state rivolte al sindaco francamente lo trovo ingeneroso e non corrispondente alla realtà.

  GIULIA SARTI. Su terzi?

  PRESIDENTE. Ma sì, non mi faccia fare una ricerca perché, se faccio una ricerca delle domande rivolte agli auditi da tutti i commissari, compresi quelli appartenenti al suo Gruppo, troveremo questo tipo di domande. Comunque apprezzo il modo con il quale lei è intervenuta come capogruppo.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Io ho riferito quello che ho letto, questo posso fare, perché non ero presente a nessuna riunione, onorevole Fava.

  CLAUDIO FAVA. La Muraro c'era.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Sì, ma io non c'ero, per cui posso riferire quello che ho letto e ho letto che Fortini ha chiesto la presenza dell'onorevole Vignaroli. L'ha dichiarato lui.

  PRESIDENTE. Io vorrei un'ultima precisazione dall'assessore Muraro, anche perché le domande che facciamo, come ha visto anche in questa circostanza, sono a tutela dell'audito, non contro l'audito. Abbiamo accertato alcune realtà che, come lei stessa ha detto, erano distorte dalla comunicazione. Quindi la parcella non è stata pagata da Cerroni, come scrivono i giornali?

  PAOLA MURARO, assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. No, si chiama Gest ed è un gruppo in cui c'è anche Gesenu, che però ne faceva parte con altri amministratori. È il consiglio di amministrazione che ci ha nominato. L'interlocutore erano i commissari, quindi la relazione è stata mandata ai commissari nominati dal prefetto, tanto che le riunioni le abbiamo tenute con loro, evidenziando degli aspetti già anomali. Loro ci hanno chiesto di approfondire altre questioni e noi abbiamo approfondito. Io ero una consulente normale, quindi un comitato di esperti di valutazioni in seguito a un procedimento penale. Tra l'altro non volevano prendere le difese, ma volevano capire la parte tecnica, ossia se vi fossero delle anomalie. Le anomalie c'erano e sta a voi adesso acquisire la relazione.

  PRESIDENTE. Grazie. A conclusione di questa audizione per la quale ringrazio il sindaco, gli assessori, tutti coloro che l'hanno accompagnata e naturalmente anche tutti i commissari perché abbiamo svolto un lavoro importante, tengo a precisare un aspetto sul decreto di scioglimento del municipio di Ostia, che ripetutamente il sindaco ha affermato non essere nei poteri del Governo.

  VIRGINIA RAGGI, sindaca di Roma Capitale. Avevo detto nel TUEL.

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  PRESIDENTE. Nel Testo unico si fa esplicito riferimento alla possibilità di sciogliere le circoscrizioni e, siccome nel regolamento del comune di Roma i municipi sono paragonati alle circoscrizioni, l'atto di scioglimento da parte del Governo del solo municipio di Ostia è legittimo. Teniamo a precisarlo e anzi consiglierei al sindaco, come ho detto prima, di approfittare di questi ultimi mesi di commissariamento. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.20.