XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 112 di Martedì 19 luglio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione del dottor Mauro Meggiolaro, dirigente della società Merian Research (Svolgimento e conclusione):
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 3 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 5 ,
Pepe Bartolomeo  ... 5 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 5 ,
Arrigoni Paolo  ... 5 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 5 ,
Arrigoni Paolo  ... 5 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 6 ,
Cominelli Miriam (PD)  ... 6 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 6 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 6 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 7 ,
Pepe Bartolomeo  ... 7 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 7 ,
Pepe Bartolomeo  ... 7 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Meggiolaro Mauro , dirigente della società Merian Research ... 7 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 

(La seduta, sospesa alle 14.35, è ripresa alle 14.45) ... 7 

Esame della proposta di relazione territoriale sulla Regione Siciliana (relatori: on. Bratti, on. Stella Bianchi, on. Polverini) (Seguito dell'esame e conclusione):
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 ,
Cominelli Miriam (PD)  ... 9 ,
Bianchi Stella (PD)  ... 9 ,
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 

Comunicazioni del presidente:
Bratti Alessandro , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del dottor Mauro Meggiolaro, dirigente della società Merian Research.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Mauro Meggiolaro, dirigente della società Merian Research, esperto in materia di traffico transfrontaliero dei rifiuti, che ringrazio della presenza.
  Ricordo che la Commissione si occupa di illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche e al ciclo di depurazione delle acque.
  Avverto il nostro ospite che della presente audizione viene redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Noi stiamo facendo un approfondimento sul traffico transfrontaliero dei rifiuti e abbiamo già avviato un lavoro molto specifico sui porti; adesso, però, ci stiamo anche occupando di vicende più recenti, riguardante il trasporto di rifiuti urbani verso altri Paesi. Abbiamo visto il lavoro fatto dalla vostra società rispetto al tema delle discariche rumene e delle discariche che si stanno costruendo in alcuni Paesi. Ci interessa capire, quindi, in base alla vostra esperienza, lo stato dell'arte della situazione; le chiederemmo, insomma, di farci un po’ il punto rispetto ai temi che trattiamo, posto che questo filone di approfondimento sarà oggetto di una nostra relazione; al termine della sua illustrazione, le faremo qualche domanda. Cedo dunque la parola al dottor Meggiolaro per lo svolgimento di una breve relazione introduttiva.

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Grazie, presidente, vi ringrazio per l'invito. Come Merian Research abbiamo realizzato una ricerca concentrata sulle discariche di rifiuti solidi urbani in alcuni Paesi dell'Est Europa, Paesi per i quali buona parte dei rifiuti solidi urbani è conferita in discarica; abbiamo cercato di individuare, all'interno di questi Paesi, alcune problematicità, non solo a livello di corruzione o sospetto riciclaggio di denaro e di irregolarità nello smaltimento dei rifiuti, ma anche, dal punto di vista ambientale, come nel caso della Bulgaria, dove comunque, per il momento, non sono state riscontrate problematiche di tipo corruttivo; oppure ci sono questioni che vanno a incidere sull'economia di altri Paesi, come nel caso della Croazia. I Paesi sui quali ci siamo concentrati, quindi, sono Romania, Bulgaria, Croazia. Sulla Romania si sono aperte una serie di questioni che hanno a che fare con la corruzione e con il sospetto riciclaggio di denaro, questioni che hanno coinvolto in passato – e stanno a nostro parere ancora Pag. 4coinvolgendo – alcuni soggetti imprenditoriali italiani.
  In particolare, visto che c'è stato chiesto di presentare la nostra ricerca al Forum Rifiuti, dove ci siamo conosciuti, abbiamo aggiornato parte della ricerca con le questioni relative all'appalto per lo smaltimento delle ecoballe in Campania, in particolare per quanto riguarda i lotti nn. 5 e 6, in quanto per questa parte dell'appalto si è riscontrata la presenza di un'impresa rumena subappaltatrice. Siamo andati a ricostruire la struttura proprietaria di quest'impresa, che oggi è in mano a dei prestanome, che però fanno riferimento a un imprenditore rumeno il quale ha una lunga storia di sostegno ad attività che in passato sono state oggetto di inchieste da parte della magistratura italiana e dell'Interpol. Si tratta di un personaggio che è stato coinvolto in vicende assieme ai fratelli Pileri, allo stesso Manlio Cerroni e ad altri personaggi citati all'interno della ricostruzione effettuata da questa Commissione parlamentare, già nel 2000, delle attività illecite connesse allo smaltimento dei rifiuti in Europa. Carlo Merlo e Pierangelo Montanucci sono quindi personaggi ai quali questo imprenditore rumeno è stato legato.
  Con l'analisi ulteriore che ha integrato la nostra ricerca abbiamo scoperto che alcune società di imprenditori italiani in Romania nel settore dello smaltimento dei rifiuti (in genere si tratta del conferimento di rifiuti solidi urbani in discarica), dopo le inchieste avviate dalla magistratura italiana, in particolare nel 2014, hanno cambiato struttura azionaria e proprietaria; tuttavia, in base alla nostra ricostruzione siamo riusciti a verificare come i veri azionisti, i veri portatori di interessi di queste società continuino ad essere gli stessi che avevamo riscontrato prima del 2014. Faccio l'esempio di due imprese citate nella ricerca: Fin-Eco S.A. e Comprest S.A., entrambe con sede a Brasov, che erano imprese del gruppo Cerroni; poi, improvvisamente, nel 2014 Cerroni sparisce dalla struttura societaria ed entra in gioco un rumeno che si chiama Jean Michel Rozorea. In base all'analisi delle società nelle quali questo Rozorea è presente, è emerso che è in affari con dei prestanomi di Cerroni nel passato, come per esempio Giuliano Lombrici, e con il miliardario rumeno Marcel Butusa, che è stato uno degli apriporta dello stesso Cerroni in Romania. Questo è un esempio dell'analisi che abbiamo fatto finora; siamo in contatto anche con il gruppo di giornalisti investigativi rumeni, il RISE, che ci ha aiutato a recuperare i documenti del registro delle imprese rumene. Costoro ci hanno assicurato questo aiuto anche nel caso di un eventuale proseguimento dalla nostra analisi, in quanto la nostra società si occupa di analisi investigative, di ricostruzione di assetti societari, di valutazione della reputazione delle imprese e degli amministratori, per cui, di volta in volta, ci appoggiamo ad associazioni o a gruppi che, a livello locale, seguono più da vicino la ricostruzione delle catene societarie, nonché gli eventuali interessi politici di certi personaggi del mondo imprenditoriale.
  Abbiamo visto, quindi, che questo imprenditore, Ninel Caval, che gestisce attraverso prestanomi la società Eco-Sud S.A., alla quale sono stati subappaltati due lotti dell'appalto sulle ecoballe in Campania, in passato è stato in affari sia con Manlio Cerroni, sia con i fratelli Pileri, sia con questi altri due personaggi che nel 2000 sono comparsi nella relazione di questa Commissione: Carlo Merlo e Pierangelo Montanucci. Avevamo quindi evidenziato all'interno della ricerca questa anomalia e avevamo integrato la ricerca con questa ricerca suppletiva, dovuta alle questioni più di attualità che erano emerse.
  La ricerca ha una conclusione molto semplice, cioè che nell'Unione europea ci sono Paesi che ancora oggi conferiscono in discarica fino al 90 per cento dei rifiuti solidi urbani; questi Paesi sono agli ultimi posti nelle classifiche sulla percezione della corruzione, quindi sono Paesi nei quali la percezione della corruzione è molto alta e sono Paesi molto a rischio dal punto di vista del riciclaggio di denaro e dello smaltimento illegale di rifiuti.
  Alla fine abbiamo cercato di individuare questi rischi, primi fra tutti i rischi connessi a società di imprenditori italiani che Pag. 5portano in questi Paesi i rifiuti italiani, ma anche i rischi ambientali o economici, nonché gli impatti sul turismo di tutte le discariche a cielo aperto censite, per esempio in Croazia. Questo è in sintesi quello che abbiamo fatto finora.

  PRESIDENTE. Grazie. Ci diceva della Croazia e della Bulgaria: lì che tipo di situazione avete censito?

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Come vi dicevo prima, in Croazia e Bulgaria la ricerca è stata fatta con l'aiuto di ricercatori sul posto, quindi di un ricercatore in Bulgaria e di una ricercatrice in Croazia; lì abbiamo trovato una situazione diversa rispetto a quella rumena dal punto di vista del supposto coinvolgimento di organizzazioni criminali o mafiose che, da quanto siamo riusciti ad analizzare, sembra non esserci stato, oppure non è ancora stato oggetto di indagini.
  Per la Bulgaria abbiamo grossi problemi dal punto di vista dell'inquinamento, quindi della tutela dell'ambiente e della salute. Abbiamo delle aree, in particolare in prossimità di due discariche che abbiamo analizzato come casi di studio, per le quali ci sono continue proteste da parte delle popolazioni locali e sono stati riscontrati, con analisi mediche ed epidemiologiche, rischi provati per la salute delle persone, mentre in Croazia abbiamo più di un caso serio; uno dei più gravi è nella periferia di Zagabria, vicino a una zona ad alta densità di popolazione, a causa di una discarica a cielo aperto. Vi sono poi altre piccole discariche, che però sono nelle vicinanze di località turistiche; ricordiamo che la Croazia ricava dal turismo una parte importante del proprio prodotto interno lordo.
  Proprio nelle zone della Dalmazia alcune discariche, non grandi come la discarica di Zagabria, regolarmente si incendiano, provocano emissioni e, quindi, la partenza dei turisti che si trovano invasi dal fumo, dagli odori e dagli agenti inquinanti. Questa è l'analisi che abbiamo fatto.
  In Croazia, poi, c'è una questione di tipo politico; ci sono state forti critiche al Ministro dell'ambiente, quindi ci sono casi che si intersecano su vari livelli: il livello sociale, il livello economico e il livello politico.

  BARTOLOMEO PEPE. Volevo sapere se in questo 90 per cento di rifiuti che vengono smaltiti in Paesi come la Croazia e la Bulgaria ci sia il sentore della presenza di rifiuti speciali tossico-nocivi mischiati a questi rifiuti.

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Sicuramente questo è uno dei rischi che ci sono sempre quando si parla di conferimento in discarica. Qui stiamo parlando quasi sempre di rifiuti solidi urbani, quindi di rifiuti domestici, però è chiaro (è emerso anche da una serie di documenti che abbiamo analizzato, soprattutto per quanto riguarda il caso rumeno) che quando c'è una discarica – è facile creare una discarica abusiva senza essere perseguiti – queste poi diventano punti di raccolta di rifiuti di tutti i tipi.

  PAOLO ARRIGONI. Voi avete fatto un focus sui lotti nn. 5 e 6 delle ecoballe. Il vostro lavoro termina qui oppure intendete prossimamente verificare l'evoluzione del conferimento di questi lotti? Se non ricordo male, i lotti delle ecoballe oggetto di gara erano 8. Vi è stato commissionato un analogo approfondimento sugli altri 6 lotti, oppure è un'attività che inizia e finisce qui, con il quinto e il sesto?

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Non ci è stato commissionato un approfondimento degli altri lotti; siamo naturalmente molto interessati a fare approfondimenti di questo tipo ma, per ora, ci siamo concentrati sui lotti nn. 5 e 6 perché in occasione del Forum Rifiuti questo è stato un tema presente sulla stampa e quindi abbiamo colto l'occasione per fare un approfondimento.

  PAOLO ARRIGONI. Su vostra iniziativa?

Pag. 6

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Abbiamo fatto questo approfondimento su richiesta dello stesso Forum Rifiuti perché ci sembrava interessante portare una questione di attualità all'attenzione dei partecipanti. Chiaramente, siamo sempre interessati a fare ulteriori approfondimenti; abbiamo già lavorato con questa associazione di giornalisti investigativi rumeni, che è molto efficiente e che ci ha fornito tonnellate di documenti in rumeno; ci hanno aiutato, poi, ad interpretare il tutto, quindi, da parte nostra, c'è sicuramente l'interesse di continuare in questo tipo di analisi.

  MIRIAM COMINELLI. In Bulgaria e Croazia, sul problema dell'inquinamento e della tutela della salute, c'è un'attenzione da parte della popolazione e delle forze politiche? Sono messi in campo degli interventi per affrontare il problema?

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Diciamo che c'è una risposta da parte della società civile in entrambi i Paesi ma in modo diverso: in Bulgaria è una risposta popolare dei comuni e delle zone interessate dall'inquinamento di queste discariche, mentre in Croazia c'è un maggiore interesse da parte di alcune associazioni ambientaliste vicine a una particolare parte politica, il Partito Verde.
  In Croazia, quindi, la protesta ci sembra più strutturata, mentre in Bulgaria abbiamo riscontrato una protesta più popolare, da parte delle persone che vivono vicino alla discarica, anche se abbiamo avuto l'impressione che questo malcontento non abbia ancora trovato un'espressione politica o comunque organizzata in qualche associazione.

  PRESIDENTE. Volevo chiedervi se pensate che un tipo di collaborazione come quello che avete riscontrato in Romania possa realizzarsi anche altrove. Questa ricerca che avete concluso è stata poi trasmessa a qualche procura interessata? In questo caso si tratta della Campania, quindi poteva essere interessante trasmetterla; oggi c'è un po’ di confusione; è saltata fuori questa questione del Marocco e del documento falso e, come Commissione, stiamo raccogliendo materiali per capire come nascano cose di questo genere. Vi chiedo, quindi, se abbiate trasmesso le risultanze del vostro lavoro alle procure interessate, se riteniate che associazioni efficienti di giornalisti investigativi siano attive anche in altri Paesi e se, in merito a queste associazioni di giornalisti in Romania, ci sia da parte degli organi inquirenti del posto la consapevolezza della problematica che è sul tappeto, se loro se ne rendano conto, se la tollerino.

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Prima di tutto no, non abbiamo ancora trasmesso i risultati della ricerca ad alcuna procura; stavamo attendendo l'audizione di oggi perché avevamo presentato la ricerca al Forum Rifiuti e non l'abbiamo fatta circolare per parlarne prima in questa sede e poi valutare come procedere. Per quanto riguarda le altre aree, sicuramente c'è la possibilità di fare una ricerca investigativa coinvolgendo associazioni e organizzazioni locali anche in Marocco; dal Marocco ci è arrivata nei giorni scorsi la segnalazione di una ONG, quindi, se si pensasse di dare seguito alla ricerca, potremmo lavorare in modo più stretto anche con organizzazioni di questo tipo, sicuramente in Croazia, dove abbiamo trovato molta disponibilità da parte di questa organizzazione ambientalista vicina al Partito Verde, che ci ha trasmesso una serie di documenti.
  La nostra è una ricerca preliminare, che ha individuato alcuni macro problemi, ma se volessimo scendere nel dettaglio, non ci sarebbero problemi nell'interessare anche associazioni locali. Per quanto riguarda la consapevolezza della problematica in Romania, abbiamo avuto l'impressione che le istituzioni, al momento, siano un po’ fredde. Anche se nel Paese, negli ultimi mesi, come testimoniano alcune indagini sulla corruzione di alcune forze politiche, la magistratura si sta muovendo finalmente in modo libero, per quanto riguarda però questa specifica questione gli stessi colleghi rumeni dicevano di essere spesso di fronte Pag. 7a un muro e di avere difficoltà nel far passare queste informazioni. Questa associazione di giornalisti investigativi, il RISE, ha un blog in cui cerca di pubblicare informazioni di questo tipo, che però sulla stampa ufficiale non vengono pubblicate.

  PRESIDENTE. Un'ultima cosa: a parte l'imprenditore che ha citato prima, nel corso del vostro lavoro avete avuto segnalazioni di altri imprenditori italiani interessati a lavorare su questo settore in questo Paese?

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Al momento no, non abbiamo avuto segnalazioni, anche perché non abbiamo pubblicato ancora la ricerca, posto che era una presentazione che abbiamo fatto al Forum Rifiuti. Immagino che se la ricerca diventerà pubblica, alcuni ci vedranno come interlocutori ai quali raccontare qualcosa di interessante.

  BARTOLOMEO PEPE. È possibile che, come ci è stato segnalato da varie associazioni, nelle ecoballe ci sia la presenza di sostanze tossico-nocive? Le risulta una cosa del genere o c'è solo la caratterizzazione fatta illo tempore per vedere se le ecoballe avevano un buon potere calorifico? Una caratterizzazione più completa è stata fatta?

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Noi non l'abbiamo fatta nell'ambito di questa ricerca, quindi non le so dire nulla di più rispetto a quello che c'è già ma, chiaramente, sono cose che siamo disponibili ad approfondire.

  BARTOLOMEO PEPE. Quando queste ecoballe andranno nella destinazione finale e si effettuerà la caratterizzazione, nel caso venissero riscontrate delle sostanze tossico-nocive ci sarebbero conseguenze dal punto di vista gestionale, cioè dovrebbero essere smaltite in maniera diversa? Le spese a carico di chi sono?

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Questo sicuramente, però non è parte della nostra ricerca.

  PRESIDENTE. Va bene, se non ci sono altre domande vi ringraziamo e rimaniamo in contatto; abbiamo acquisito dal Forum sia la ricerca che le presentazioni; presumo che questo sia materiale libero.

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Sì, questo è materiale libero; poi alcune delle cose che ho detto oggi non sono all'interno della ricerca.

  PRESIDENTE. Però diciamo che il combinato disposto dell'audizione di oggi più il materiale che ci ha lasciato completano lo stato dell'arte ad oggi.

  MAURO MEGGIOLARO, dirigente della società Merian Research. Sì. Se poi avete bisogno di allegati quali le visure delle banche dati delle imprese rumene, a conforto di ciò che ho detto oggi, perché le visure dimostrano che certi soggetti sono o sono stati in collegamento con altri soggetti, ve le posso sicuramente inviare in allegato.

  PRESIDENTE. Perfetto, grazie. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 14.35, è ripresa alle 14.45.

Esame della proposta di relazione sulla situazione territoriale sulla Regione Siciliana (relatori: on. Bratti, on. Stella Bianchi, on. Polverini).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame della proposta di relazione territoriale sulla Regione Siciliana. Ricordo che nella seduta dello scorso 23 giugno i relatori avevano presentato una proposta di relazione e, sulla base delle osservazioni e delle proposte di modifica pervenute, hanno poi predisposto un nuovo testo, che è stato già trasmesso a tutti i componenti della Commissione. Pag. 8
  Avverto quindi che, se non vi sono obiezioni, la presidenza porrà direttamente in votazione il nuovo testo della proposta di relazione, riservandosi di procedere al coordinamento formale del testo approvato. Ricordo inoltre che, secondo quanto stabilito dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sarà richiesto di inserire la discussione della relazione in esame nel calendario dei lavori delle due Assemblee. Prima di passare alla votazione, visto che anche io sono relatore del documento, aggiungo alcune brevi considerazioni.
  È stata una relazione molto complessa, per diversi motivi, innanzitutto per i contenuti, che si sono dimostrati, purtroppo, tutti attendibili, visto lo stato di emergenza che oggi la regione sta vivendo, a fronte di una situazione molto complessa: era tutto scritto. Ricordo, infatti, che nella scorsa legislatura era già stata fatta una relazione che metteva in evidenza una serie di problemi; se si leggono le due relazioni in continuità, si constata come si tratti di una storia che ha un filo conduttore che vede nelle diverse amministrazioni regionali che si sono avvicendate una prova di inefficienza straordinaria; è uno di quei racconti in cui non si salva nessuno, se non i poveri cittadini e qualche volenteroso amministratore pubblico locale che ha cercato di affrontare un tema che da solo non poteva affrontare. La relazione nella parte finale delle conclusioni riassume tutto l’iter, quindi, da un lato, tutta la parte che ha portato all'ultima ordinanza, che è una sorta di surroga da parte del Ministero, perché più che un'ordinanza è un piano alternativo a quello ufficiale; dall'altro vengono stigmatizzate tutte quelle situazioni di corruzione diffusa che abbiamo verificato non solo a livello regionale.
  Continua a esistere un substrato molto interessante per la malavita organizzata, per Cosa Nostra soprattutto, nel settore degli appalti: vi è una situazione di caos, le problematiche ambientali sono tante e importanti. Ci siamo trovati di fronte alla Commissione nominata dall'assessore Marino, una Commissione che ha fatto un lavoro molto approfondito sullo stato dell'arte e sulla veridicità delle autorizzazioni. Abbiamo verificato, infatti, come tante autorizzazioni in essere, di cui i gestori degli impianti hanno usufruito, fossero in buona parte false, per cui sono stati aperti vari procedimenti amministrativi.
  Abbiamo stigmatizzato tutta la vicenda dei quattro mega inceneritori, notando anche la costante presenza di alcune imprese in quelle ATI dove c'è stata sicuramente una regia unica di tutta l'operazione; abbiamo messo in evidenza alcune carenze da parte degli organi inquirenti e della magistratura, che è intervenuta probabilmente in ritardo su questa questione (i dati sono oggettivi), nonché tutto il tema delle discariche abusive e delle numerose infrazioni a livello comunitario; non sto adesso a ripercorrere tutta la storia che i colleghi hanno vissuto in diretta, ma rileggendo la relazione si ha contezza e consapevolezza di un sistema, purtroppo, in grande difficoltà. Anche lì c'è stata una discussione sul sistema pubblico verso un sistema privato, ma si salva poco dell'uno e dell'altro perché, se si guarda a tutta la vicenda di Bellolampo, qualcosa rispetto al precedente disastro è stata migliorata, però la gestione delle discariche da parte dei privati non è stata risolutiva, con tutte le autorizzazioni per ampliamenti considerati ineffettuabili, perché queste discariche oggi sono in emergenza, alcune sono state sequestrate, altre hanno raggiunto le loro capacità di abbancamento.
  Abbiamo fatto anche una segnalazione della presenza di alcune aziende importanti, che abbiamo trovato anche in altre regioni, coinvolte in inchieste giudiziarie (nomi e cognomi si trovano nella relazione); abbiamo fornito qualche indicazione rispetto al tema della depurazione delle acque, soprattutto nell'agrigentino, dove ci sono situazioni che definire disastrose è poco; la relazione evidenzia poche cose positive nonostante la volontà, che abbiamo sempre dimostrato, di capire come dare una mano perché qui è veramente difficile.
  Chiudo ringraziando i consulenti che hanno lavorato a questa relazione: Massimiliano Jervolino, Laura D'Aprile, Barbara Pag. 9Villani per la parte più tecnica, Irene De Chiaro per l'inizio. In particolare, Massimiliano Jervolino è stato fondamentale anche per la sua conoscenza pregressa sulle vicende sicule. Rivolgo un ringraziamento particolare anche alla dottoressa Spinelli che è riuscita a seguire in maniera dettagliata il lavoro malgrado l'attività a tempo parziale. Ringrazio infine gli uffici che hanno fornito un valido supporto per la composizione finale di tutto il lavoro.
  Nella parte che vi è stata consegnata il 98 per cento delle osservazioni è stato reinserito. Specifico questo non perché non ci si fidi dei proponenti, però quando ci sono situazioni che non si evincono dai nostri documenti o che non sono riferite dagli auditi, siamo obbligati a fare un approfondimento sulla veridicità delle fonti; se introduciamo qualcosa di nuovo, ciò è compatibile ma deve essere supportato dalla documentazione ufficiale, quindi abbiamo fatto una serie di verifiche rispetto agli emendamenti presentati e il riscontro è stato quasi perfetto, per cui quasi tutto è stato inserito (direi tutto, ma forse abbiamo modificato alcuni aggettivi). Le relatrici contattate telefonicamente hanno condiviso il tutto. Lascio quindi la parola all'onorevole Cominelli.

  MIRIAM COMINELLI. Io lascerò poi la parola alla relatrice, ma intervengo semplicemente per dichiarare il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico, unirmi ai ringraziamenti ai consulenti che hanno lavorato su questa importante relazione ed esprimere l'auspicio che, una volta trasmessa agli organi competenti, questa possa, come in altri casi, fungere da stimolo per la risoluzione di problemi che anche oggi sono sui media nazionali. Grazie.

  STELLA BIANCHI. Vorrei aggiungere una considerazione. Per quanto concerne la relazione che, come sempre, beneficia del supporto fondamentale degli uffici nella preparazione, vorrei sottolineare due punti. La Regione Siciliana è in una condizione di continua emergenza e risale allo scorso aprile la richiesta da parte del presidente della regione del conferimento di poteri commissariali di emergenza, a cui è seguito, invece, il riconoscimento da parte del Ministero dell'ambiente della possibilità di emanare una nuova ordinanza contingibile e urgente.
  Si tratta, quindi, di una situazione di emergenza cronica, per la quale non sembrano ancora vedersi all'orizzonte dei provvedimenti di programmazione ordinaria, che con delle soluzioni temporanee ci consentano di intravedere una via d'uscita e una possibile realizzazione della gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti, posto che nessuno può rassegnarsi all'idea che in qualche posto di questo Paese non sia possibile realizzare ciò che è assolutamente prevedibile.
  Nel piano stralcio presentato dal presidente della regione si chiede di fare in sei mesi quello che non si è riuscito a realizzare in anni, per cui ci troviamo di nuovo in una condizione di non programmazione. Vorrei quindi fare due considerazioni. Come già nei sopralluoghi e nelle relazioni svolti da questa Commissione nelle precedenti legislature, abbiamo avuto modo di verificare di nuovo, ascoltando i nostri numerosi interlocutori, come le organizzazioni di stampo mafioso abbiano un'area di contiguità estremamente estesa, come viene definita nelle conclusioni, che le porta ad essere interessate ad alcune fasi della gestione del ciclo dei rifiuti, cioè quello dei subappalti e quello della gestione dei trasporti.
  Nel caso di ordinanze contingibili e urgenti, veniva fatto riferimento, in occasione dell'audizione svolta a Palermo con il prefetto, all'ingerenza molto forte in questo tipo di provvedimento, con una attenzione particolare al meccanismo delle white list, perché il meccanismo delle ordinanze contingibili e urgenti consentiva di avere una dichiarazione formale alla quale, però, non faceva seguito un effettivo controllo sostanziale, con evidenti difficoltà anche per la questione dell'urgenza e quindi dell'impossibilità di acquisire informazioni che scaturiscono da indagini in corso, che sono quindi coperte dal segreto istruttorio. Sottolineo questo, presidente, perché dal nostro lavoro è emersa anche la necessità di Pag. 10una riflessione su questo meccanismo delle white list, se vogliamo che le certificazioni antimafia abbiano un'effettiva efficacia.
  Si spiega bene nella relazione il caso dei quattro inceneritori. Sono molti gli aspetti di estrema gravità che emergono in questo terribile episodio. Uno è quello definito nella conclusione della relazione «differenziazione dell'investimento illecito», laddove gli stessi soggetti sono attivi sia nel tentativo – spesso andato a buon fine – di ampliamento dei volumi delle discariche gestite da privati, sia in una delle quattro cordate, sia pure con una percentuale minima, che si sono candidate alla realizzazione degli inceneritori.
  Naturalmente, il fatto che quattro proposte di offerta per la realizzazione di quattro inceneritori non abbiano alcuna sovrapposizione sul territorio regionale, è un chiaro segno di come ci sia stato un accordo tra questi soggetti, pur non provato dalla magistratura, ma questo è un punto che vorrei sottolineare. Questo procedimento è stato interrotto perché c'è stato un intervento degli organismi comunitari; la Corte di giustizia europea ha annullato il bando di gara ma l'indagine della procura di Palermo parte non in quel momento, bensì in un momento successivo, nel 2010, quando arriva una notizia di reato che investe direttamente la procura di Palermo. Su questo devono valere le nostre considerazioni su cosa dia pubblicità a un reato, se il fatto che la Corte di giustizia europea annulli un bando di gara non è stato ritenuto, in questo caso, una notizia pubblica di reato.
  Su un altro aspetto andremmo troppo lontano e quindi non spendo troppe parole, ma il fatto che sia stato necessario trasferire con legge regionale la competenza della valutazione al rilascio dell'AIA dall'assessorato al territorio e all'ambiente, all'assessorato all'energia e ai servizi di pubblica utilità è un segnale preoccupante. Il fatto che a questo sia seguito un ostracismo da parte degli uffici durato diversi mesi e che ci fossero degli elementi poco chiari nelle autorizzazioni concesse alle discariche private, ci dice molto su come il sistema di corruzione sia, purtroppo, ancora molto presente nell'amministrazione pubblica della Regione Siciliana e nel modo con il quale i diversi soggetti si intrecciano e avviano proprie relazioni con la pubblica amministrazione.
  È chiaro che, quanto più un procedimento amministrativo è complesso e farraginoso, con tempi non certi, con procedure di scelta non particolarmente trasparenti e verificabili, tanto più il sistema di corruzione rischia di essere dominante e diventa difficile porre le basi per avviare quella che crediamo debba essere la prospettiva della Regione Siciliana, cioè una programmazione ordinaria che la porti a gestire in modo ordinario il ciclo di gestione dei rifiuti. Grazie.

  PRESIDENTE. Ringrazio la relatrice. Direi di passare alla votazione finale della relazione sulla situazione territoriale sulla Regione Siciliana. La pongo in votazione.

  (È approvata all'unanimità).

  Dichiaro conclusa l'audizione.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che nella riunione odierna dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato deliberato che la Commissione effettui una missione in Piemonte il 9 e il 10 settembre 2016. Comunico inoltre che il Consiglio superiore della magistratura ha disposto l'assegnazione del dottor Alessandro Sutera Sardo, collaboratore a tempo pieno della Commissione, presso l'Ambasciata d'Italia a L'Aja in qualità di esperto. L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha pertanto deliberato la cessazione della collaborazione del dottor Sutera Sardo con la Commissione.

  La seduta termina alle 15.

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