XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 143 di Mercoledì 9 marzo 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori.
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Audizione dei componenti della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale.
Bindi Rosy , Presidente ... 3 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 3 
Bossa Luisa (PD)  ... 6 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 6 
Vecchio Andrea (SCpI)  ... 6 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 6 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 7 
Falanga Ciro  ... 8 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 8 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 8 
Falanga Ciro  ... 8 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 8 
Falanga Ciro  ... 8 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 8 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 8 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 9 
Falanga Ciro  ... 9 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 9 
Falanga Ciro  ... 9 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 9 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 9 
Falanga Ciro  ... 10 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 10 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 10 
Falanga Ciro  ... 10 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 10 
Bindi Rosy , Presidente ... 10 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 10 
Bindi Rosy , Presidente ... 10 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 11 
Santarelli Daniela , dirigente dell'area società «Risorse per Roma» ... 12 
Bindi Rosy , Presidente ... 13 
Fava Claudio (SI-SEL)  ... 13 
Bossa Luisa (PD)  ... 13 
Gaetti Luigi  ... 14 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 14 
Falanga Ciro  ... 14 
Vecchio Andrea (SCpI)  ... 15 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 15 
Vulpiani Domenico , Presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 15 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Vulpiani Domenico , Presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 17 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 17 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 17 
Vulpiani Domenico , presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale ... 17 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 17 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 18 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 18 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 18 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 18 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 18 
Esposito Cinzia , direttore del X municipio di Roma Capitale ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 19

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE ROSY BINDI

  La seduta comincia alle 14.50.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione dei componenti della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del prefetto Domenico Vulpiani, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale, del viceprefetto Rosalba Scialla e del dottor Maurizio Alicandro, componenti della medesima commissione. Sono altresì presenti l'ingegner Mario Prisco, sovraordinato presso il X municipio di Roma, l'architetto Cinzia Esposito, direttore del X municipio di Roma, l'ingegner Francesca De Luca Tupputi, responsabile dell'ufficio demanio del X municipio, e l'architetto Daniela Santarelli, dirigente dell'area società «Risorse per Roma». L'audizione rientra negli approfondimenti dedicati alla situazione della criminalità organizzata a Roma a seguito dell'inchiesta su Mafia Capitale. Ricordo che il prefetto Vulpiani è stato ascoltato, congiuntamente ai componenti della commissione straordinaria, nel corso della missione che la Commissione ha svolto a Ostia il 9 dicembre 2015. Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera e che, ove necessario, i lavori potranno proseguire in forma segreta. Nel ringraziare, pertanto, il dottor Domenico Vulpiani e tutti gli altri presenti, cedo volentieri la parola al prefetto, che ci illustrerà l'evoluzione della fase commissariale e i lavori svolti dalla stessa commissione in questi mesi.

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Grazie, presidente. La ringrazio anche a nome della commissione, dei funzionari del municipio e dell'architetto di Risorse per Roma, che ci accompagna. Salutiamo tutti i presenti. Questa volta, per evitare di avere un'illustrazione noiosa, ci siamo serviti di una presentazione fotografica, anche perché talune questioni tecniche è meglio forse vederle e mostrarle piuttosto che descriverle. Si guadagna molto più nei tempi e si rende più efficace l'esposizione. Nel corso della mia audizione a un dato momento darò la parola a un architetto, a un tecnico specializzato, che sta collaborando con noi, per illustrare una parte molto tecnica, ma molto spendibile e molto facilmente accessibile, anche per me, che non sono un tecnico. L'agenda di oggi prevede l'esame, partendo dall'audizione del 9 dicembre, in cui avevamo già fatto cenno a tutte le criticità rilevate nel corso dei nostri primi due mesi di insediamento – oggi siamo quasi alla fine del sesto – delle criticità rilevate e di che cosa abbiamo fatto sui vari punti. Ovviamente, abbiamo ridotto il nostro intervento alle parti più importanti, a quelle che sono più Pag. 4all'attenzione del nostro lavoro. Abbiamo cominciato con il litorale. Il litorale è la parte che più desta preoccupazioni perché è composto di 18 chilometri ed è fonte di grande dibattito sul suo futuro, in quanto su di esso il 56 per cento è occupato da stabilimenti balneari, mentre la restante parte di arenile è gestita con spiagge libere o spiagge libere attrezzate. Su tutto il litorale, in ogni parte di questa spiaggia, si sono verificati degli abusi non solo edilizi, ma anche di gestione, di mala gestione e di non pagamento dei tributi dovuti. Sono frutto di sessant'anni, dal dopoguerra in poi, di una sovrapposizione di atti della pubblica amministrazione non sempre presi con particolare attenzione – mettiamola così – nella migliore delle ipotesi. In altri casi ci sono stati veri e propri atti discussi, anche oggetto di inchieste giudiziarie. Cominciamo con le spiagge libere, facendo un volo tipo Google Earth. Si tratta di otto spiagge libere. In questo momento sono gestite dai vincitori di un bando fino al 2016-2017. Hanno dei problemi, ma sono secondari rispetto agli altri. Su questo andrei avanti. Nel litorale è anche ricompresa una darsena, che non è il porto di Ostia. È una darsena all'interno del canale dei pescatori. Anche lì c’è una concessione. È seguita da un'altra situazione particolare, che vedremo più avanti, che riguarda 86 concessioni demaniali in un unico punto di territorio sull'arenile, di cui la gran parte sono scadute già da dieci anni e su cui non si è mai messo mano, né in un senso, né in un altro, per deciderle se prorogarle o verificare che cosa fosse stato fatto. Posso anticipare che si tratta di cabine che sono state trasformate in veri e propri residence sempre più larghi, che insistono su un'area demaniale in cui era impossibile costruire queste cose. Poi ci sono quattro concessioni demaniali marittime, cosiddette francobollo. Su alcune di esse c’è un'attività giudiziaria in corso. Per ora sorvolo, perché non è il momento per parlarne. Siamo in seduta pubblica e non voglio anticipare. Per verificare tutta la situazione del litorale abbiamo costituito una task force composta da tecnici del municipio, di cui alcuni presenti, dalla capitaneria di porto, dall'Agenzia del demanio dello Stato e dalla polizia locale del X gruppo mare, con il supporto tecnico-amministrativo di Risorse per Roma, una società che abbiamo investito di quest'attività mediante un contratto pubblico. Risorse per Roma è di proprietà del comune di Roma. È una società composta di urbanisti, ingegneri e architetti che da anni provvedono a supportare le attività di urbanizzazione e di recupero ambientale del nostro territorio romano. Con questa task force abbiamo condotto un'attività sugli stabilimenti balneari. Ad oggi possiamo dire di aver svolto un'attività di controllo su 42 stabilimenti demaniali, dei quali 30 svolti in via d'iniziativa amministrativa direttamente dal tavolo tecnico di cui ho detto prima, otto svolti di iniziativa della polizia locale, che ha agito in termini di polizia giudiziaria di fronte ad abusi molto rilevanti e particolarmente evidenti, e altri quattro svolti sempre dalla polizia locale, ma con il supporto del tavolo tecnico e sempre come polizia giudiziaria. Otto di questi sono stati sottoposti a sequestro giudiziario e hanno, quindi, in corso un'attività della magistratura, della procura di Roma, che sta indagando su queste situazioni che sono state rappresentate nell'inchiesta. Altri quattro sono stati solo oggetto di notizia di reato e siamo in attesa delle decisioni del magistrato. Le attività ispettive, che non sono semplici, proseguiranno senza interruzione fino all'espletamento dei sopralluoghi su tutte le 71 concessioni demaniali marittime. Siamo oltre la metà, in sostanza. Vi mostro alcune foto di alcuni dei più evidenti abusi che sono stati commessi, con i nomi degli stabilimenti che sono stati sequestrati. Si tratta di quelli maggiormente sottoposti all'attenzione della magistratura. Sono qui presenti, li potete leggere sulle slide e sono quelli che più destano preoccupazione. Quello che voglio precisare, a questo punto della mia esposizione, è che ogni stabilimento balneare ha all'interno una serie di autorizzazioni per l'espletamento di attività sull'arenile che partono da un titolo concessorio, ossia da una concessione demaniale Pag. 5marittima, che ha una durata massima di sei anni, che è stata prorogata ex lege fino al 2020. L'altro tipo di concessione a cui può essere sottoposto uno stabilimento sul litorale di Ostia sono le concessioni demaniali marittime con atto formale di durata compresa tra 18 e 25 anni. In questo caso ne esistono sei o sette di questo tipo. Queste concessioni sono state rilasciate negli anni scorsi perché, insieme alla domanda di concessione, era stato fatto un piano d'investimento dall'imprenditore che aveva in carico questo stabilimento. Pertanto, l'amministrazione ha ritenuto opportuno rilasciargli una concessione tanto lunga. La durata di queste concessioni è in dubbio perché ci sono due aspetti da tenere presenti. È in arrivo una sentenza della Corte di giustizia, perché c’è stata un'infrazione contestata al nostro Paese attraverso il ricorso di due stabilimenti, di cui uno su un fiume del Nord Italia. Si prevede – già c’è stata la richiesta – una probabile condanna nel nostro Paese dell'atto del Governo, di infrazione per aver emesso questo provvedimento di proroga, che non poteva essere emesso proprio perché in contrasto con la direttiva Bolkestein sulla libera concorrenza. Questa sentenza dovrebbe arrivare fra due mesi. Aprendo questa parentesi normativa, bisogna anche dire che siamo in attesa da parte della regione dell'emanazione del regolamento regionale. C’è stata una legge regionale del 6 agosto 2015 che ha previsto una nuova disciplina che tiene conto anche delle direttive europee e che va nella stessa direzione del ricorso che è stato presentato contro il provvedimento del nostro Governo. Gli altri titoli che vengono spesso rilasciati e che sono stati spesso rilasciati sono licenze e permessi di costruire. Oppure sono stati presentati, a seguito di abusi edilizi, dei condoni che non potevano essere presentati perché sul demanio marittimo non è valida alcuna forma di condono. La tecnica degli uffici competenti è stata quella di evitare di esaminarli. Stiamo lavorando per acquisire tutte queste licenze. A volte le abbiamo acquisite direttamente dagli interessati. La nostra tecnica è quella di avere quanti più atti possibile, anche quelli fatti in loro difesa, per poterli riscontrare su quelli che troviamo nei vari archivi. C’è una dispersione di atti nell'ambito degli archivi comunali molto massiccia, perché fino al 2011 gli atti venivano rilasciati per la gran parte dai dipartimenti del comune. Nel 2011 la competenza è stata passata al municipio, ma non tutti gli atti di archivio sono stati trasmessi. Nel municipio abbiamo riscontrato un'archiviazione degli atti veramente confusionaria, nella migliore delle ipotesi. Pertanto, stiamo ricostruendo attraverso altre fonti, ossia attraverso la capitaneria di porto e l'Agenzia del demanio, che ne hanno competenza, la storia di ciascuno stabilimento, sia di tipo amministrativo, sia di tipo visibile attraverso riscontri di tipo oggettivo. C’è un problema, però, ossia che, oltre a queste licenze di concessione, ci sono anche la licenza balneare per i servizi balneari, con il rilascio degli ombrelloni, e le licenze commerciali che attengono ad attività come quelle che vengono svolte. Sono vere e proprie imprese. La legge regionale – quella scritta in rosso – prevede che queste non possano più essere concesse. Era l'imprenditore stesso che sceglieva chi dovesse gestire il bar e chi il negozio. Qualcuno ha messo qualche negozio che vendeva abiti, costumi e cose di questo tipo. Addirittura in uno stabilimento era stata messa una palestra, che non poteva esserci. Siamo arrivati ad abusi notevoli. Le verifiche del tavolo tecnico di sopralluogo sono tese ad accertare tutte le superfetazioni abusive che sono state fatte, anche di tipo edilizio, per vedere quante fossero state dichiarate e quante no. Le planimetrie che vengono fornite dai titolari della licenza non corrispondono, in realtà, a quelle originarie. L'indagine che stiamo conducendo mira a trovare dove sono state rilasciate all'origine e come erano state rilasciate, perché loro le hanno modificate nel tempo. La piantina allegata la modificavano. Pertanto, anche per noi è difficile ricostruire questo, ma lo stiamo facendo con grande attività e molto in silenzio, poiché, più si parla, più si mettono in condizione gli altri di difendersi, in Pag. 6maniera non proprio corretta, ossia facendo sparire le cose, che è un po’ quello che è successo in questi anni. Questi sono i sopralluoghi effettuati fino ad oggi. Quelli segnati in rosso sono quelli a cui è seguita anche un'attività di sequestro, come avevamo già detto prima. Sono chilometri di apparati che abbiamo verificato e che stiamo verificando, anche non solo con una visita. A volte torniamo. Abbiamo un contatto continuo con questa task force tecnica che agisce.

  LUISA BOSSA. Che vuol dire «totale» e «parziale», scusi ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Lo preciso subito. Ho capito la domanda. Non tutte le strutture erano autorizzate. Abbiamo sequestrato solo la parte di abuso, ma anche su questo non abbiamo la certezza. Quelle più evidenti sono quelle che abbiamo sequestrato. Erano talmente evidenti che erano sicuramente un abuso, ma non è detto che non ci siano altri abusi, perché una cosa è la planimetria e un'altra è la verticalizzazione. Il lungomuro è una verticalizzazione di muretti che piano piano sono cresciuti e di inferriate, oppure degli arenili che sono cresciuti in altezza, in sabbia, sotto cui hanno costruito delle cose. Se passate sul lungomare, vedete quest'alternanza, per cui a volte il mare si vede e a volte non si vede niente. C’è proprio una collina. Anche quelli sono abusi, ma in genere uno pensa di vederli solo con la pianta. Invece, bisogna misurarli anche volumetricamente, ed è quello che stiamo facendo. Un'altra verifica riguarda i canoni che dovevano versare, con continui solleciti. Il canone è importante. La gran parte lo paga, perché sa che potrebbe essere motivo di decadenza. Alcuni, però, lo pagano in misura ridotta per salvaguardarsi, non ottemperando alle direttive. Questa diatriba comunque riguarda anche altri stabilimenti in altre parti del Paese. Fatto sta che, per la prima volta, abbiamo fatto un'operazione. La devo raccontare. Fino alla nostra gestione la valenza turistica, che doveva essere attribuita con un calcolo tecnico dal municipio, era B o A. Abbiamo trovato che la zona di Ostia era a valenza B. Che significava valenza B ? Per il calcolo che era stato fatto dalla gestione politica precedente, per dire B, bastava stare sotto 50. Hanno fatto due delibere di seguito, nonostante il sollecito, e sono rimasti al 49,75. Addirittura hanno cancellato la ferrovia in un punto per non salire oltre i 50. Hanno detto che la Roma-Lido non era una ferrovia, ma una metropolitana, cosa che non è vera, e sono rimasti a 49,75.

  ANDREA VECCHIO. Si tratta di 50 fronte mare ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. No, la valenza turistica è un calcolo di valori che si attribuisce alla zona. Insiste sulla presenza del litorale, sulla presenza di villaggi archeologici – c’è Ostia Antica – sul sistema di mobilità e su tanti altri aspetti. È un parametro. Roma è tutta A e loro riuscivano a mettere B. Che significa questo ? Significa che, passando ad A, come abbiamo fatto noi, abbiamo raddoppiato i canoni. Si è passati da valenza B a valenza A e da quest'anno tutti i canoni devono essere raddoppiati, non solo nell'area demaniale, ma anche nelle altre attività. Non scendo nei particolari, ma questo è significativo, perché comporta introiti maggiori da parte dello Stato. È un modo per combattere anche una forma strisciante di evasione fiscale. Poi abbiamo pubblicato, per la prima volta, la tabella di tutti i versamenti fatti dai vari stabilimenti, che non era mai stata pubblicata. Non si tratta di quello che versano, ma di quello che abbiamo chiesto loro, di quello che avrebbero dovuto versare. Come dicevo prima, qualcuno ha versato, qualcuno ha versato in misura ridotta e qualcuno non ha versato per niente. Questa è la situazione. Noi, però, abbiamo pubblicato la tabella, che è sotto gli occhi di tutti. Si tratta di un adempimento di legge, che però veniva in qualche modo aggirato. I Pag. 7canoni non venivano mai pubblicati. Mancano proprio le planimetrie, non c’è certezza.

  PRESIDENTE. Scusi, prefetto, avete pubblicato anche quelli che hanno pagato e quelli che non hanno pagato ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Li stiamo verificando. Questo calcolo l'abbiamo fatto a dicembre. Non c’è un sistema informatico che ci consente di farlo subito, perché i versamenti vengono fatti sul conto del comune. Dobbiamo fare un accertamento non dico manuale, ma quasi. Possiamo assicurare che nei 40 stabilimenti che abbiamo controllato andiamo a verificare anche questo, per poter iniziare subito nei confronti di quelli per i quali troviamo le prove certe che non hanno pagato il primo avviso per la decadenza, cui seguirà il secondo avviso. Poi si va alla decadenza. Che cos’è il lungomuro ? Vedete come potrebbe essere. Vorrei aggiungere altro, ma, per scaramanzia, non lo faccio. Un altro esempio riguarda come potrebbe essere anche attraverso un ravvedimento operoso di qualcuno che sta già iniziando a provvedere, senza niente in contraccambio. Finiti gli stabilimenti, parliamo delle spiagge libere di Castel Porziano. L'anno scorso quattro dei cinque chioschi erano stati in parte demoliti perché erano state fatte delle superfetazioni. Tre si erano autodemoliti, uno era stato demolito con la forza, credo, e su un quinto era stata fatta resistenza giudiziaria, impugnando tutti gli atti. Ha perso la causa dieci giorni fa ed è arrivata la sentenza in favore della demolizione. Se guarda, presidente, questo a sinistra, quello circondato dalla linea verde, era quello che avremmo dovuto trovare autorizzato. Quello che abbiamo trovato in più è tutto il resto. Che cosa deve essere demolito ? Tutta la parte in più. Questo è pronto per la demolizione. Ovviamente, per la demolizione abbiamo chiesto al prefetto Tronca, commissario straordinario, che pochi giorni fa ha messo a disposizione sia i fondi, sia l'esercito per farla. Questo è stato fatto su nostra richiesta. Era una delle nostre richieste, che è stata esaudita. L'unico passaggio tecnico che cerchiamo di fare quanto prima è il progettino di demolizione, perché dobbiamo salvaguardare le strutture che rimangono per metterle in sicurezza, altrimenti non potremmo poi farle utilizzare dagli utenti in futuro. Veniamo alle spiagge libere di Capocotta. La spiaggia libera di Capocotta è di competenza del dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale. Lo è in questo momento, ma non lo sarà più nei prossimi giorni, perché abbiamo chiesto di prendercela noi, come competenza. Su questa parte del litorale non era stato fatto alcunché. Un mese fa, attraverso una segnalazione giunta alla polizia locale di presenza di rifiuti solidi urbani e di laterizi su questa parte del litorale, è stata fatta un'irruzione e sono stati trovati effettivamente mille sacchi di cemento e di materiale di risulta di demolizione, nascosti dietro le dune.

  PRESIDENTE. Mi pare giusto. Sono un arredo di pregio.

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Sono stati sequestrati e, con l'occasione, si è fatta la visita su tutti: non ce n'era nessuno in ordine, ragion per cui sono stati sequestrati tutti. Sequestravamo noi stessi, perché, in realtà, queste non erano concessioni edilizie, ma accordi che erano stati fatti in passato, quando erano state fatte delle convenzioni con i titolari di questi chioschi. Sono sei. Queste convenzioni poi si sono riunite in un consorzio. All'epoca fu affidato un progetto tipo di realizzazione, che è quello che vi mostriamo in questa slide. Questo è come avrebbe dovuto essere realizzato. Partiamo da Dar Zagaia. Vediamo le aree conformi a quelle che avrebbero dovuto essere. Sono quelle verdi di prima. Questo, invece, è ciò che dobbiamo demolire, perché è la parte che è stata fatta in più. Se poi andiamo avanti con «Mediterranea», questa Pag. 8è la parte che va demolita. Vedete alcune foto di questa parte. Passiamo al porto di Enea, altra concessione. La parte verde è sempre quella conforme. Possiamo scorrere un po’ velocemente per guadagnare tempo, ma la situazione è grave dappertutto.

  CIRO FALANGA. Chiedo se può essere un po’ più chiaro: con «convenzioni» che cosa si intende ? Come si fa a fare un consorzio tra soggetti titolari di una convenzione ? Non è possibile, perché le convenzioni dovrebbero essere ad personam. Qual è il punto ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Le riferisco quello che abbiamo trovato noi. Abbiamo trovato queste convenzioni, che erano state fatte nel 2000. Posso dare la parola al direttore del municipio, che tecnicamente le spiega ? Forse è meglio.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Si tratta fondamentalmente di occupazione di suolo pubblico, perché il suolo su cui insistono questi chioschi è di proprietà di Roma Capitale, mentre la parte di spiaggia è del demanio dello Stato. Questi fabbricati, che sono passati al vaglio della Commissione della riserva del Ministero dell'ambiente, avevano avuto un benestare. Per questo motivo erano di competenza del dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale. Pagavano una tassa d'occupazione di suolo pubblico e avevano queste convenzioni con il dipartimento di occupazione suolo pubblico, convenzioni che sono state prorogate negli anni.

  CIRO FALANGA. E il concetto di consorzio ?

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Si erano consorziati tra loro con una forma loro autonoma. Addirittura da maggio dell'anno scorso non hanno più titolo a occupare questi manufatti. Li abbiamo invitati più volte ad andarsene. Il dipartimento ha scritto per spiegare loro che dovevano lasciare liberi questi manufatti. Quando siamo addivenuti a questa scoperta, abbiamo proceduto con i sequestri e con tutte le verifiche.

  CIRO FALANGA. Infatti, li avevano realizzati.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Sì, sono realizzati da una quarantina d'anni. Li hanno realizzati loro, ma sotto progetto di Roma Capitale. Si tratta di un progetto molto vetusto, che continuano a reiterare perché la commissione della riserva ha confermato quest'inverno al dipartimento che le starà bene su quella zona di litorale solo e sempre quella tipologia. Non vuole altro.

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Scusate se mi avvalgo della consulenza, ma vorrei evitare di dire cose inesatte. Addirittura in questo caso erano crollati per una mareggiata perché sono stati costruiti molto vicino alla spiaggia, in maniera completamente difforme dal progetto originale, che è quello in alto a destra. Abbiamo un caso particolare. Avevo mostrato prima la darsena del borghetto dei pescatori, dove insistono delle cooperative di pescatori che hanno questo come mestiere e anche di pescatori di diporto. Questo canale è lì presente da prima della guerra, credo, come età. È il canale principale del consorzio di bonifica dell'Agro romano ed è importantissimo. Forse perché ha un orientamento non particolarmente esatto, bastano quattro o cinque mareggiate come quelle di questi giorni a ridurlo nelle condizioni che potete vedere nelle due immagini, la prima e la seconda a sinistra e a destra. Nel corso degli anni su questo canale dei pescatori la competenza è stata del consorzio di bonifica, fino al ponte che vedete nella prima foto a sinistra, ma dalla parte dell'entroterra. Nella parte verso il mare è di competenza del municipio. Nel tempo sono stati fatti Pag. 9dragaggi – mediamente tre o quattro l'anno – per una cifra complessiva di circa 180.000 euro. In un periodo è stata acquistata anche una draga, con una spesa di 700.000 euro, che poi è stata lasciata arrugginire. Non è mai stata utilizzata. Quest'anno, quando siamo arrivati, stavano terminando un dragaggio fatto con un sistema molto banale, ossia con una specie di canale che dragava e spingeva la sabbia nella parte a lato a sinistra. Questo ha consentito a fine settembre, o a fine ottobre, l'uscita delle barche fino alla prima mareggiata, che per fortuna è stata soltanto a gennaio. A gennaio ci siamo ritrovati nella situazione che vedete qui. Invece che fare ricorso alla draga, abbiamo chiesto al consorzio di bonifica CBTAR se avevano una ruspa per poter lavorare. Con cinque giorni di lavoro e 7.000 euro di spesa l'abbiamo completamente ripulito. È la terza foto che vedete a sinistra. Purtroppo, la mareggiata di questi giorni l'ha di nuovo intasato e ho di nuovo i pescatori sulla porta che ci pregano di ristapparlo.

  PRESIDENTE. Posso fare una domanda da inesperta ? C’è una strada per una soluzione un po’ più definitiva ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Volevo appunto aggiungere due cose. La prima è che siamo nelle more di una soluzione più definitiva, che stiamo già cercando di studiare, perché la competenza è sul rischio idrogeologico. Pertanto, chi ha i fondi che potrebbe stanziare per aiutarci è la regione. È una delle prime cose che ho chiesto a Zingaretti. Con i suoi uffici tecnici siamo già in contatto, per la verità, cercando una soluzione per il ripascimento del litorale proprio a sud del canale dei pescatori – a levante, si dice, perché l'orientamento è quello – perché è veramente senza sabbia. Nelle more di questo faremo anche una convenzione col CBTAR. Con quattro interventi l'anno di 7.000 euro rimaniamo comunque abbondantemente sotto le cifre che venivano spese prima. Passiamo all'entroterra. Abbiamo parlato di litorale, ma questo è l'altro aspetto su cui siamo intervenuti. Una delle condizioni più gravi in cui versa Ostia dipende proprio dal rischio idrogeologico. È una città, non una cittadina. Parte da Acilia e arriva fino alla costa, con 10 quartieri, alcuni dei quali costruiti, prima in modo abusivo e poi sanati con condoni spregiudicati che sono stati fatti nel tempo, sotto il livello del mare. Regolarmente, quando c’è un'emergenza meteorica, nella migliore delle ipotesi questi quartieri hanno le cantine, o quelle che gli abitanti chiamano «taverne», allagate. Ci sono quartieri come l'Infernetto che hanno 40 mila abitanti e che sono a rischio idrogeologico, per non parlare delle zone intorno all'idroscalo o da altre parti.

  CIRO FALANGA. C’è il vincolo idrogeologico per quest'area ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. C'era, ma non l'hanno mai rispettato.

  CIRO FALANGA. Come sono state date le concessioni ? La legge n. 47 del 1985 escludeva la possibilità di sanare immobili che fossero stati realizzati su aree con vincolo idrogeologico.

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Posso passare la parola ?

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Ci sono determinate aree che hanno un vincolo dichiarato idrogeologico. Nella stratificazione del tempo, però, alcune di queste si trovavano comunque in una fase di subsidenza, anche se non avevano un vero e proprio vincolo idrogeologico. Non fanno parte delle fasce di rispetto dei canali e dei fossi, né delle aree a rischio R4 dell'autorità di bacino, ma comunque si trovano in ambiti nel territorio che erano utilizzati. Essendo nel sistema di raccolta delle acque del Pag. 10municipio X, purtroppo, per morfologia territoriale, le canalizzazioni realizzate esattamente per lo scopo contrario, ossia per contenere l'acqua piovana che doveva esondare da questi canali e irrigare i terreni agricoli, che sono stati inurbati in modo abusivo negli anni, l'amministrazione ha dovuto fare anche degli strumenti urbanistici – zone O e piani di zona – per sistemare queste realtà, per poter realizzare le famose opere di urbanizzazione, quali strade, canalizzazioni, fogne, scuole.

  CIRO FALANGA. È poco chiaro: o c’è il vincolo idrogeologico, nel qual caso questi immobili non potevano essere sanati, o non c’è. Il punto è quello: verificare se siano state rilasciate concessioni in sanatoria nonostante un impedimento di carattere normativo che veniva dalla legge n. 47 del 1985. Quello è il punto da accertare.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. È quello che stiamo facendo, sì. È uno dei controlli che nell'entroterra abbiamo iniziato a fare.

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Lo stiamo facendo e l'abbiamo avviato proprio per questi motivi. Nel frattempo, abbiamo riesumato delle pratiche di sopralluoghi effettuati dalla polizia locale negli anni in cui erano già stati rilevati degli abusi che compromettevano la funzionalità dei canali, a prescindere da quelli un po’ più ampi. Abbiamo cominciato questi controlli e abbiamo rilevato 30 manufatti abusivi, dei quali 7 sono stati oggetto di demolizioni, che non erano mai state eseguite. Tenteremo di eseguirle. Tengo a precisare che ci stiamo mettendo mano noi adesso. Non ci aveva mai messo mano nessuno. Sei hanno rimesso in pristino, sono spariti gli abusi. Vedendo che ci muovevamo lì, gli abusi che erano stati segnalati non li abbiamo più trovati. Questo ravvedimento è un fatto positivo. Si sono autotutelati. Due sono in procinto di ripristino. Inoltre, abbiamo trovato 17 nuove costruzioni: quattro erano prive di titolo edilizio, costruite nello spazio di una notte. Hanno realizzato 100 metri quadrati alti tre metri con un tetto, dentro la pineta. Vi faccio vedere alcune foto. Quelli sono i canali della bonifica. Le recinzioni dovrebbero stare minimo a quattro metri dal bordo del canale per consentire ai mezzi del consorzio di pulire i canali, altrimenti vengono intasati. Alcune costruzioni non dovevano essere realizzate sui bordi, ma dovevano stare a dieci metri dal canale di bonifica per consentire questi spazi. Questi sono solo alcuni casi.

  CIRO FALANGA. Sono abusivi ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Sì, sono abusivi. Tutto lì è abusivo. Comunque, stiamo procedendo. Se potessimo avere ancora – poi lo dirò – più persone e più mezzi, si potrebbe andare più celermente e ottenere un'azione più efficace. Abbiamo cominciato a metterci le mani per poter indirizzare quest'azione perché sia poi proseguita anche oltre la nostra presenza lì. Nella relazione Magno era stato messo in luce l'affitto particolarmente pesante in termini di cifre. Si prevedeva un milione di euro l'anno per l'affitto di quella sede. Già con la giunta Marino si stava cercando una sede alternativa. Hanno chiesto a noi.

  PRESIDENTE. Di chi è la proprietà di quella sede ?

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Non lo so. In questo momento non lo so. Abbiamo dei dubbi sulla proprietà. Si tratta di un privato. Adesso non ho il nome qui, ma ve lo possiamo far sapere, presidente. È circa un milione l'anno. Manca qualche euro al milione.

  PRESIDENTE. Era solo per capire se avevate ricostruito che non era un privato qualsiasi, solo questo. Era per capire se fosse un privato legato anche...

Pag. 11

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. La commissione Magno l'aveva rilevato, comunque. Lì abbiamo un ex edificio della gioventù italiana del littorio (Gil). Il contratto non è del municipio. Stiamo cercando una soluzione. Abbiamo individuato una ex scuola Gil, che, sebbene i colori siano brutti, in realtà è un bell'edificio, che è stato chiuso circa dieci anni fa per un cedimento strutturale. È di proprietà della regione. Siamo già in contatto con la regione e abbiamo fatto già due sopralluoghi per vedere se effettivamente questo cedimento strutturale fosse tanto grave. Non sono un tecnico per stabilire se lo sia o meno. Ci sono ingegneri strutturisti della regione che hanno fatto parte dell'ex genio civile. Sono venuti con noi e hanno fatto questo primo esame, di cui aspettiamo gli esiti. Potrebbe essere un edificio che va bene sia per il reparto della polizia locale, sia per l'insediamento del tribunale del giudice di pace, che è stato ripristinato a Ostia con legge e che è in cerca di sede. Sarebbe perfetto ed è anche molto bello, perché è un ex edificio fatto dall'architetto Piacentini. Gli ex Gil hanno tutti le stesse dimensioni. Piuttosto che tenerlo abbandonato, con un investimento, con un project financing, oppure attraverso i fondi FAS che sono al CIPE, lo si potrebbe recuperare. Si potrebbero cercare dei fondi perché parliamo di sicurezza. Si può accedere per la sicurezza. È un tentativo che stiamo facendo. Stiamo spingendo verso questa strada, perché qualunque attività deve essere fatta attraverso il comune. Noi siamo un municipio, non abbiamo poteri. Possiamo suggerire. Questo è anche uno dei limiti relativi alla nostra commissione. Non abbiamo un grande bilancio. Abbiamo un bilancio solo per alcune cose e possiamo spingerci soltanto fino a un certo punto, come attività.
  Siamo arrivati alle criticità dei dipendenti, terzo punto. Sostanzialmente la metà dei dipendenti appartengono alla direzione socioeducativa. Abbiamo 108 plessi scolastici dentro Ostia, con il personale conseguente, più della metà. Poi abbiamo 429 amministrativi, di cui molti dediti all'attività amministrativa dei servizi resi al pubblico. Poi c’è la parte più importante, quella che più ci sta a cuore, i 21 tecnici, che così ripartiti sono troppo pochi. Ovviamente, si tratta di un municipio sciolto per mafia, che ha avuto anche qualche arresto. L'ultimo è stato fatto a dicembre del 2015 e ha riguardato un geometra dell'area tecnica del municipio. L'affidabilità di tutti è ancora sub iudice. Per fortuna, riusciamo ad avere una buona collaborazione. Il direttore del municipio, qui presente, ossia la dottoressa Esposito, che parlava prima, ha provveduto alla rotazione di oltre 150 unità. Su nostra indicazione ha riorganizzato gli uffici. Abbiamo soprattutto regolarizzato gli accessi, perché, quando siamo arrivati, il municipio era un porto di mare. Entrava chiunque, ma non entrava soltanto allo sportello, andava negli uffici e si prendeva le pratiche, con le conseguenze che si possono immaginare: non si ritrovano fascicoli negli archivi e l'archivio è tenuto in disordine. Stiamo lavorando anche in termini di riorganizzazione e di informatizzazione degli uffici. Come ripeto, non gestiamo però queste risorse. Abbiamo un cordone ombelicale con Roma Capitale, prima con il sindaco Marino e adesso con il prefetto Tronca. Siamo il quindicesimo di una parte più consistente.
  A dicembre, dopo aver preso cognizione e fatto questo assessment, abbiamo fatto una delibera di indirizzo che prevedesse un masterplan per la riqualificazione di tutto il territorio di Ostia e che contenesse all'interno almeno alcuni aspetti significativi. Dobbiamo avere un obiettivo da conseguire, a prescindere da noi. Non si possono fare interventi, come vengono fatti spesso, a macchia di leopardo, ossia un intervento qui e un intervento là, senza avere un'idea di che cosa si debba ottenere. Stiamo ricostruendo la storia di Ostia e vedendo di ricondurla a situazioni urbanistiche e sociali anche più accettabili di quelle che abbiamo trovato. Questo masterplan ha previsto un contributo in termini di idee. Abbiamo affidato attraverso la direzione del municipio la realizzazione Pag. 12di un progetto che partisse dalla riqualificazione del litorale in cui inserire tutti gli interventi urbanistici o di altro tipo. Cederei la parola, se il presidente permette, all'architetto Santarelli di Risorse per Roma, cui, come dicevo prima, abbiamo affidato questo compito. Farà una breve esposizione con delle slide per vedere qual è il disegno che stiamo realizzando. Questo progetto ovviamente non è finito, perché l'abbiamo affidato a gennaio ed è un mese che ci stiamo lavorando. Tuttavia, comincia ad avere una sua consistenza.

  DANIELA SANTARELLI, dirigente dell'area società «Risorse per Roma». Buonasera a tutti. Noi siamo operativi da circa un mese e ci siamo organizzati, collaborando come supporto tecnico-amministrativo, insieme al municipio e alla direzione dell'architetto Esposito, fornendo le prime indicazioni e facendo i primi approfondimenti rispetto alla riqualificazione del litorale, per poi passare anche agli approfondimenti per gli altri temi. Il primo approfondimento che abbiamo fatto è stato trovare una cartografia univoca su cui lavorare. Ci siamo riferiti e abbiamo lavorato sulla carta tecnica regionale numerica, che ha anche la possibilità di avere, un domani, un'interrogazione attraverso un sistema informativo territoriale, perché è una carta vettoriale. Abbiamo intenzione, insieme all'approfondimento cartografico, anche di poter, un domani, monitorare tutti i dati che andremo a inserire lavorando per le diverse tematiche. La prima parte dell'operazione, che ha già una sua configurazione specifica, è quella relativa ai vincoli e all'individuazione cartografica di tutte le fasce di rispetto e della diversa distribuzione che hanno su tutto il territorio del municipio. Abbiamo individuato sia le riserve, sia tutti i beni paesaggistici e tutti i beni culturali, monumentali e archeologici. Abbiamo, quindi, il quadro completo per tutto il municipio di tutta la situazione vincolistica. Dopodiché, abbiamo approfondito tutti i temi del piano regolatore riguardanti, come prima situazione, quello che inquadra tutto il tema del litorale, riguardando tutte le norme, vedendo le categorie di intervento ambientale, andando a identificare tutti gli spazi aperti pubblici, facendo tutte le corrispondenze tra quelli attuali e quelli in attuazione e approfondendo tutti i temi, sia ambientali, sia di rete ecologica, perché ci servivano per individuare quali fossero tutte le tutele, insieme a tutti i temi idrogeologici. Partendo poi dalle indicazioni anche storiche che ci possono essere utili per le varie informazioni, siamo arrivati all'approfondimento, sempre per quanto riguarda il piano regolatore, della parte centrale, che riguarda sia tutto il litorale, sia la parte centrale di Ostia. Il piano regolatore chiedeva già una valorizzazione attraverso schede specifiche. Il piano regolatore fornisce delle prescrizioni generali, poi gli approfondimenti devono essere fatti con piani attuativi. Partendo dall'idroscalo, la delimitazione che ci divide da Fiumicino, e andando a seguire – sono temi che devono essere focalizzati come capisaldi per tutto ciò che riguarda il lungomare. Abbiamo visto l'idroscalo, la parte del porto turistico, il famoso canale dei pescatori, che è un'individuazione specifica, perché delimita la parte più costruita dell'insediamento di Ostia, per poi arrivare alla parte più naturalistica, che riguarda tutta la tenuta del Presidente della Repubblica e tutta la parte di Capocotta. Questa è l'individuazione di 18 chilometri di tutto il litorale. L'ampia parte verde a destra è tutta l'individuazione della tenuta del Presidente e la delimitazione specifica di tutto il litorale. L'abbiamo praticamente classificata pezzetto per pezzetto, individuando le 8 spiagge libere, i 71 stabilimenti, i chioschi e le parti di spiagge libere che però non possono essere utilizzate, per esempio quelle vicino al canale dei pescatori. Poi abbiamo cominciato a fare un'operazione, che adesso riassumo velocemente, perché è abbastanza complessa. Gradualmente abbiamo individuato tutti gli stabilimenti, uno per uno, su tutto il litorale di 18 chilometri su cui sono distribuiti. Dopodiché, riprendendo la cartografia di cui parlavo prima, abbiamo Pag. 13fatto un'individuazione cartografica. Su quella andiamo a verificare il catastale storico per vedere come si partiva dalla prima individuazione e arriviamo allo stato di fatto. Praticamente abbiamo classificato tutto quello che esiste sui 18 chilometri. Questa operazione, essendo cominciata da pochissimo, è graficizzata in modo veloce adesso, ma potrà essere puntualmente monitorata facendo anche un'interrogazione sistematica informatizzata, in modo che, se ci sono documentazioni ulteriori da inserire anche successivamente, queste operazioni possano essere fatte. In tutta questa operazione alcuni approfondimenti abbiamo cominciato a farli. Nelle situazioni, come si diceva prima, di naturalità maggiore dobbiamo andare a far emergere la prima questione, che riguarda tutta la parte dei vincoli e delle fasce di rispetto che devono essere comunque tutelate. Abbiamo portato un esempio di come stiamo operando e di ciò che vi ho appena descritto. Questo è il compendio «Maresole», che nasceva nella sua storia come cabine balneari. Come abbiamo fatto vedere nella fotografia a destra in alto, le cabine sono diventate dei villini a due piani. Ce ne sono 86. L'individuazione dei perimetri riguarda tutti i condoni che sono stati chiesti per quest'area. Sono stati richiesti. Adesso dobbiamo verificare in che situazione stanno e in che fase stanno. Abbiamo fatto l'istruttoria per individuare tutti quelli che stanno sul litorale e tutti quelli che, invece, sono stati chiesti nell'entroterra, così abbiamo il quadro completo. La stessa cosa faremo poi per gli interventi di riqualificazione su alcuni edifici che possono essere valorizzati, specialmente l'ex Gil di cui parlava il prefetto prima. Sono tutti edifici pubblici, che possono essere valorizzati anche dando loro delle destinazioni nuove. Abbiamo cominciato a fare tutta questa classificazione partendo dagli edifici pubblici che hanno maggiore valore. Questo è il lavoro che stiamo facendo.

  PRESIDENTE. Come vogliamo procedere, adesso ? Lei aveva annunciato una parte segreta, ma la possiamo fare dopo le domande. Credo che riguardi un progetto di cui possiamo parlare anche separatamente. Adesso possiamo passare all'approfondimento di questa esposizione, poi faremo la parte per cui ha anticipato che avrebbe richiesto la segretazione. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  CLAUDIO FAVA. Pongo una domanda molto semplice e forse anche molto ingenua. Il quadro che ci ha tratteggiato a Ostia e che racconta una stratificazione di illiceità, di illegalità e di abusi che si sono sommati e consolidati nel tempo porta a una riflessione e a una domanda: gli uffici competenti, la municipalità, tutti coloro che avevano, o che avrebbero dovuto avere, contezza della situazione nel corso di questi anni erano distratti o erano complici ? Capisco che è una domanda che va fatta a lei e contemporaneamente anche all'autorità giudiziaria che su queste cose sta lavorando, ma gliela faccio perché siamo alla vigilia di un rinnovo dell'amministrazione di Roma e siamo di fronte alla necessità di capire se, quanto e quando la politica sia stata capace di vigilare e intervenire. È una domanda un po’ sfacciata, ma – mi creda – è una domanda necessaria. Altrimenti se non diamo una risposta a questo punto, lei avrà un lavoro immane da fare, ma noi ci tireremmo fuori dalla nostra responsabilità. La seconda domanda, invece, è più tecnica. Lei ha chiesto un milione di euro al prefetto Tronca per potere demolire gli abusi a Ostia. Vorrei sapere se ci può dire se c’è questa disponibilità economica per poter intervenire. Peraltro, la sua preoccupazione era quella di intervenire senza sovrapporsi all'estate, per evitare di ricadere in uno degli antichi pretesti che sono stati opposti in questi anni: c’è la stagione estiva, fermiamo tutto, ne riparliamo in autunno. Quello che si potrà fare e che si dovrà fare crede che sarete in condizione di farlo prima che debbano aprire i lidi ?

  LUISA BOSSA. Vorrei continuare a chiederle una cosa per la quale prima l'ho Pag. 14interrotta, e le chiedo scusa. Una delle slide presentava la tabella sulla quale c'era la dicitura «abuso totale» e «abuso parziale». La domanda è: l'abuso parziale permette ancora la continuazione delle attività ? Passo alla seconda domanda e chiudo. Il vostro intervento – pregevole, per carità; abbiamo visto che cosa state facendo – è più sulle strutture o, invece, sulle procedure adottate non corrette ?

  LUIGI GAETTI. In realtà, anch'io volevo andare sulla scia di quello che ha detto il collega Fava. Il quadro che avete evidenziato è un quadro di un'amministrazione davvero molto lacunosa. Anch'io volevo sapere se questa lacuna è, come si suol dire, un'inerzia dei controlli oppure se è, invece, più un'inerzia di tipo culturale e di prospettiva, nel senso che non c’è stata una visione di medio-lungo periodo di sviluppo della città. Vorrei sapere se gli artefici di tutto questo sono stati poi allontanati. Abbiamo sentito di alcuni spostamenti di personale. Vorremmo sapere se ritenete che queste persone – non credo a questo punto solo la componente politica, ma anche la componente amministrativa – vadano ulteriormente selezionate o allontanate.

  FRANCESCO D'UVA. Per certi versi la domanda l'ha fatta il mio collega. Volevo capire che provvedimenti fossero stati presi verso i dipendenti comunali che si trovano coinvolti nell'inchiesta Mafia Capitale. Questa era una domanda. Volevamo sapere delle demolizioni, domanda posta dall'onorevole Fava. Faccio una domanda a margine, perché ci sono state delle notizie di stampa recenti in cui si parla dell'utilizzo di sedi appartenenti al municipio utilizzate per far svolgere le primarie del Partito Democratico. Poiché c’è stata una polemica, chiedo se vogliamo utilizzare questa occasione per fare un po’ di chiarezza.

  CIRO FALANGA. Presidente, credo che i lavori di questa Commissione, per un certo verso, siano andati al di là delle nostre specifiche competenze. L'illustrazione dei programmi e dei progetti per la riqualificazione delle aree e per la sistemazione di «cose sconce» attengono a un buon andamento dell'amministrazione, che è affidata a lei, signor prefetto, ma che a noi personalmente, con tutto il rispetto, non interessano. Non siamo chiamati a giudicare un'attività amministrativa che sta ponendo in essere questa commissione, ma siamo interessati piuttosto a capire quali condizionamenti vi siano stati e quali attività illecite si siano consumate. È questo ed esclusivamente questo ciò che a noi interessa. Lei parla di 71 concessioni. A noi interesserebbe – almeno a me interesserebbe – sapere a chi sono intitolate queste 71 concessioni e capire se i 71 soggetti titolari di queste concessioni sono stati in qualche modo radiografati sotto il profilo della loro condizione penale e quali implicazioni possono avere avuto. Parla di un municipio in cui, quando ella è arrivato, non si capiva nulla, con gente che entrava negli uffici... C'era un direttore, ci sono delle responsabilità ? Il direttore è lo stesso di allora o è cambiato ? Qual è la posizione di chi governava questo municipio ? È stata fotografata la sua condotta ? Sono stati fotografati i suoi comportamenti e le ragioni talvolta sottese a una condotta un po’ elastica, dettata forse da pressioni, da condizionamenti o altro ? È questo quello che a noi, presidente – mi permetto di dirlo – interessa. Il fatto che la vostra attuale capacità amministrativa sia apprezzabile, e sicuramente lo è, esula dalle nostre competenze. Vorremmo sapere, per esempio, a proposito di queste demolizioni, a chi appartenevano questi immobili e se erano soggetti legati in qualche modo alla criminalità organizzata. Vorremmo capire se le demolizioni devono essere sostenute con costi della pubblica amministrazione. Ella sa bene che, pur anticipando le somme per l'abbattimento delle opere, si può poi agire in peius rispetto al proprietario. Sono somme che dovrebbero, in teoria, essere recuperate, ma bisogna vedere se i soggetti sono capienti, se hanno la possibilità e se sono già state avviate le pratiche per indurre a loro l'onere di abbattere. La foto Pag. 15che a noi interessa, o perlomeno a me, è quella di capire che cosa avveniva in questo ente e se ciò che avveniva aveva un significato anche sotto il profilo della criminalità organizzata, perché alla fine è questo il nostro lavoro. Tutto quello che loro faranno sicuramente sarà apprezzabile.

  ANDREA VECCHIO. Ringrazio il prefetto e le persone che l'accompagnano. Ho quattro domande sintetiche, cui si può rispondere con un numero per ciascuna. Quanti del personale tecnico del comune di Ostia c'erano prima e quanti sono rimasti in servizio ? Quante delle persone che sono qui questa sera insieme a lei, signor prefetto, vengono dalla vecchia amministrazione ? Quanti tecnici della vecchia amministrazione sono impegnati nel lavoro che ci avete presentato ? Avete verificato le procedure con le quali sono state rilasciate le concessioni ? Un conto è la legittimità intrinseca della concessione, un conto è la legittimità burocratico-amministrativa della concessione.

  CELESTE COSTANTINO. Presidente, questa è la seconda audizione che facciamo. Rispetto all'ultima volta che ci siamo recati a Ostia oggettivamente rilevo un cambio di passo, perché siamo arrivati almeno al controllo di 40 stabilimenti. La novità che riscontro rispetto alla scorsa audizione è questa della spiaggia libera di Capocotta, che non avevamo menzionato in quell'occasione. Vorrei un chiarimento proprio su questo punto, ossia sulla parte relativa ai chioschi. Se non ho capito male, veniva detto che è da quarant'anni che permane questa situazione e che è stata nominata la commissione riserva, che si collega al Ministero dell'ambiente. Vorrei capire come sia possibile che in quarant'anni il Ministero dell'ambiente e la commissione riserva non abbiano fatto presente che si erano consumati abusi di questo tipo in questi anni. Voglio capire se sono state fatte delle denunce nel corso di questi quarant'anni e quali sono state le risposte da parte del Ministero e dei vari ministri che si sono susseguiti negli anni. Mi ricollego poi alla domanda che ha fatto l'onorevole Vecchio sulle concessioni. C’è una parte, che abbiamo visto proprio all'inizio, in cui si è detto che alcune sono state prorogate grazie a questo Governo. Mi riferisco alle concessioni di sei anni, se non sbaglio.

  DOMENICO VULPIANI, Presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Al precedente Governo.

  CELESTE COSTANTINO. Va bene. Poi si parlava di altre proroghe, di periodo molto più lungo, che vanno dai 18 ai 25 anni. Vorrei un chiarimento su questa parte.

  PRESIDENTE. Do la parola per le risposte e faccio io una domanda. Ne farò poi una nella parte segreta. Che tempi avete calcolato per lo svolgimento di questo programma ?

  DOMENICO VULPIANI, Presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. Presidente, i tempi sono legati alle risorse di cui disponiamo. L'onorevole Vecchio ha già messo l'accento su un aspetto particolare: quanti sono quelli rimasti ? Sono rimasti quelli che sono sopravvissuti alle inchieste penali. Sugli altri non abbiamo notizia. Tengo a precisare che questa è una commissione per la gestione straordinaria del municipio. Pur avendo un'esperienza di ex poliziotto, non sono un investigatore, in questo caso. Chiaramente, ogni volta che è emerso o che emergerà qualche cosa che ha caratteri di reato, l'abbiamo trasmesso o lo trasmetteremo alla procura della Repubblica. Per rispondere seccamente alla domanda del presidente, ci vorrà non meno di un anno, ma non interromperemo la nostra attività durante le ferie estive per permettere a tutti di andare al mare, perché questo è il modo implicito per proprio prorogare che loro tendono ad avviare. Ovviamente, ci saranno dei disagi, ma si deve fare una scelta di fondo, se si vuole il ripristino Pag. 16della legalità di un'amministrazione verso l'interno dell'amministrazione, politica, sia verso l'esterno. Ce ne faremo una ragione. I tempi possono raddoppiare se diminuiamo le risorse e possono dimezzarsi se aumentiamo le risorse. Le risorse di cui abbiamo bisogno non sono facilmente reperibili. Abbiamo bisogno di ingegneri e, come diceva prima l'onorevole Vecchio, di tecnici. Li dobbiamo attingere dalla fonte principale, che è il comune, che ce li deve fornire. Come Ministero dell'interno, ho un sovraordinato che per contratto può stare da noi 18 ore. L'abbiamo preso dalla provincia di Salerno perché è un esperto, un ingegnere, un urbanista. Queste sono le possibilità che ci offre la legge. Non posso andare oltre. Abbiamo richiesto al comune più volte delle risorse. Ci sono state fornite delle prime risorse, ma non sono sufficienti per avere un'attività forte su questo aspetto. Se ci forniscono le risorse, potremo ottenere anche un cambio di passo nel senso che diceva il senatore Falanga, ossia entrare più nel profondo. Non è semplice ricostruire sessant'anni di malaffare. Sono sei mesi che siamo lì. Abbiamo preso stabilimento per stabilimento e abbiamo preso la consulenza di gente anche esterna – la società Risorse per Roma è composta di tecnici – per cercare di costruire una soluzione intorno a questa sovrapproduzione di atti amministrativi, che molto spesso lì per lì sembrano validi, ma di cui mancavano i presupposti per il rilascio. Alcune azioni amministrative, come l'autotutela, non sono più possibili. Bisogna dimostrare e non è facile. Ci vuole tempo. Di qui a un anno, se ci forniscono le risorse e ci forniscono anche le risorse economiche, completeremo. Quanto alla gestione amministrativa pulita, dobbiamo ridare anche speranza alle popolazioni. Dobbiamo occupare quei territori che sono occupati dalle mafie. Chiedo di passare alla seduta segreta.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione procede in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Volevo ringraziare il prefetto Vulpiani, tutta la commissione, tutti i dirigenti e i collaboratori che sono qui presenti per l'importanza dell'audizione, ma anche perché possiamo constatare che rispetto alla missione a Ostia questi mesi non sono passati invano. Del lavoro in cantiere è stato messo ed è stato fatto. Ci faremo interpreti delle vostre richieste presso il comune, presso il Ministero e presso la regione già a partire da questa sera, quando sentiremo il presidente Zingaretti, perché riteniamo che per Ostia questa sia un'occasione che non può essere persa. Tutte le risorse di cui avete bisogno devono essere messe a disposizione perché si possa procedere. Nello stesso tempo, oggi non abbiamo parlato di tutto, chiaramente. Non potevamo parlare di tutto. Restano ancora, credo, anche rispetto alla relazione Magno, alcuni capitoli che oggi non abbiamo preso in esame. Confidiamo, però, sul fatto che, come è stato fatto nel settore che abbiamo preso in esame oggi, tutto si faccia con la stessa determinazione, con la stessa competenza e con la stessa forza di tutti gli altri settori nei quali avete trovato irregolarità, infiltrazioni o addirittura insediamenti. Da quello che ci avete detto anche nella seduta segreta il lavoro è tanto. Siamo disposti a fare la nostra parte perché vengano rafforzate le vostre risorse, ma confidiamo sulla vostra volontà di andare fino in fondo.

  FRANCESCO D'UVA. Avevo fatto una domanda a margine, ossia se voleva chiarire la storia dell'utilizzo delle sedi di disposizione municipale impiegate dal PD per fare le primarie a Ostia. Mi sembra un po’ strano.

  PRESIDENTE. La mettiamo in segreta o in pubblica ?

  CELESTE COSTANTINO. Non è stato risposto alla domanda sulle concessioni e poi era rimasta in sospeso la questione delle quattro concessioni francobollo, su cui volevo avere informazioni.

Pag. 17

  PRESIDENTE. Su quelle sentiamo la regione stasera. Mi pare che la competenza sia della regione.

  CELESTE COSTANTINO. No, le concessioni francobollo riguardano sempre stabilimenti balneari.

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. A una domanda avevo risposto nella seduta segreta. Stiamo lavorando anche sulle altre, nei termini in cui ho risposto nella seduta segreta. La torre di Capelvenere, dove è avvenuta questa primaria, è fatta di due parti. Una parte è di gestione del municipio, una parte è affidata da sempre dal dipartimento patrimonio a un'associazione, di cui non ricordo il nome. Quando ho avuto la notizia giornalistica – un giornale mi ha chiamato alle sei di pomeriggio di quel giorno – ho mandato la dottoressa, che era ancora al municipio a lavorare. Tornando a casa, le ho chiesto di andare a vedere. Come municipio, non possiamo interferire nelle attività di un'associazione.

  PRESIDENTE. Per capire meglio, quella parte è in concessione a un'associazione, la quale, a sua volta, la dà per utilizzazioni che ritiene...

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Lo stabile è del comune di Roma ed è diviso in tre piani. Piano terra e primo piano sono a disposizione nostra. L'ultimo piano è a disposizione del patrimonio, che lo gestisce in modo, giustamente, autonomo e ha dato in convenzione a quest'associazione anni orsono le due stanze. Sono andata a fondo per capire e ho trovato che anni addietro è sempre stata data all'associazione del vecchio Partito Comunista. Non ricordo chi fossero quelli che avevano fatto l'esposto...

  PRESIDENTE. Anni molto addietro, quindi.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Sì, ma è rimasta sempre a loro. Hanno cambiato il nome di quest'associazione. Credo che, nell'immaginario collettivo delle persone che vivono a Ostia, essendo stata messa a disposizione per le primarie del PD, sia stata fatta un'associazione di idee. Non essendo del posto, ho fatto la verifica ma non è emerso nulla.

  PRESIDENTE. Pare che sia tutto chiarito.

  FRANCESCO D'UVA. È stata concessa a titolo gratuito ?

  PRESIDENTE. Questo lo deve dire l'associazione. Non c'entra il municipio.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Il dipartimento patrimonio di Roma Capitale.

  FRANCESCO D'UVA. Volevo che si chiarisse, perché si parlava di gestione municipale. Invece è del dipartimento. Il municipio non c'entra nulla.

  DOMENICO VULPIANI, presidente della commissione straordinaria incaricata della gestione del X municipio di Roma Capitale. In generale, una delle grosse criticità è che siamo un municipio all'interno di un comune e che a volte le competenze slittano da una parte all'altra. Nel tempo sono slittate e continuano a slittare. Si incrociano, si intrecciano e molto spesso si creano anche questi misunderstanding.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Oggi è il dottor Luigi Maggio che dirige il dipartimento patrimonio. Forse l'autorizzazione l'avrà rilasciata il precedente, perché e proprio una questione di giorni. Pier Luigi Mattera era colui che l'ha preceduto. Queste autorizzazioni vengono chieste anche con un po’ di tempo in anticipo. Non glielo saprei dire.

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  CELESTE COSTANTINO. Avevo chiesto una cosa rispetto ai chioschi della spiaggia libera di Capocotta. Poiché si era fatto riferimento al fatto che è da quarant'anni che vengono commessi questi abusi, volevo capire, anche in quel caso, come la commissione della riserva e il Ministero dell'ambiente avessero agito durante questi quarant'anni.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Noi prendiamo in mano, come procedura amministrativa, in questi giorni, in queste settimane, tutta la pratica. Prima è sempre stata gestita dal dipartimento tutela ambientale. Non so dirle come l'abbiano gestita. So per certo un fatto dai colleghi sentiti in questi giorni, perché stiamo attuando questi passaggi, i quali ovviamente sono complicati. Non siamo del tutto disponibili, infatti, a prenderci una situazione troppo confusa e, pertanto, abbiamo chiesto la disponibilità di passaggio anche a loro, perché conoscono la commissione ministeriale, con tutti questi rapporti. Mi hanno portato di nuovo questo vecchio progetto e hanno detto: «Se andate a ripristinare lo stato dei luoghi con questo nostro vecchio progetto, ve l'autorizziamo». Loro sono per la tutela assoluta e totale, ragion per cui si deve procedere alle demolizioni.

  CELESTE COSTANTINO. Forse non ho capito io. Loro dicono addirittura che sarebbero per la demolizione totale. In questi quarant'anni com’è possibile che... ?

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Non le so rispondere. Non le so rispondere perché non ho mai gestito io, in questi anni, tutta la procedura.

  CELESTE COSTANTINO. A me sembra paradossale la risposta da parte del dipartimento, non chiaramente da parte vostra, che state sollecitando. Secondo me, a questo punto, bisogna veramente fare l'audizione.

  PRESIDENTE. Se posso riferire in pubblico una battuta, bisogna cercare di capire, perché ci stiamo trovando di fronte al tentativo di infiltrazione nello Stato a Ostia rispetto a quello che è successo in tutti questi anni. È un po’ ostacolato, è un po’ reso difficile, ma è un tentativo di infiltrazione della legalità e dello Stato a Ostia. La ricostruzione del passato, quindi, è un po’ impegnativa.

  CINZIA ESPOSITO, direttore del X municipio di Roma Capitale. Faccio solo un passaggio sulle demolizioni. Non vorrei che sembrasse irrispettoso il fatto di non accettare il milione di euro circa o la disponibilità del prefetto Tronca, che ci ha messo a disposizione l'esercito per le demolizioni. Volevo rappresentare che le demolizioni non sono una telefonata: «Partiamo e mandiamo l'esercito». Poiché ci sentiamo il fiato sul collo su questa questione, ci tenevo a rappresentarvi che è complicato procedere. Ancorché abbiamo tutti gli atti pronti, per esempio su questi chioschi dobbiamo far sì che, una volta demoliti... Fisicamente non ci si può andare con i mezzi (camion, ruspe, bracci meccanici), perché si va tutti a piedi, o arriva l'esercito dal mare. Comunque dobbiamo intervenire proprio manualmente, segando manualmente, altrimenti vengono giù. Diversamente, c’è il pericolo di crolli, come è successo anche quest'estate, con dentro bambini. Servono strutture che noi, come municipio, non abbiamo. Questo messaggio lo stiamo cercando di riportare a più tavoli, ma sembra che siamo io e il presidente che non vogliamo demolire. Poiché mi sto sentendo un po’ il fiato sul collo, glielo spiegavo: dobbiamo predisporre atti che siano firmabili senza il rischio di risarcimento danni, perché questi soggetti hanno forti avvocati. Stiamo cercando su più fronti di intervenire in modo amministrativo corretto, penale sicuro e anche ricostruttivo, perché sono tutti in sinergia. Mi rendo conto che molte volte il diritto urbanistico col diritto penale e il diritto amministrativo sono complicati da conciliare: troppi diritti e tutti solo doveri. Mi spiace, non lo voglio portare a giustificazione, ma sicuramente Pag. 19per maggio-giugno quest'estate a Ostia, a Roma, ci sarà un mare un po’ particolare.

  PRESIDENTE. Ci sarà chi se ne farà carico. Della serie, stiamo lavorando per voi: se ci sono dei disagi o dei sacrifici, lo facciamo perché il futuro sia migliore. Vi ringrazio. Vale ricordare che Ostia è più grande di Reggio Calabria e che siamo di fronte all'Istituzione sciolta per infiltrazione mafiosa fino adesso più grande. Ci sarà la possibilità di interloquire in altre circostanze. Sappiamo che possiamo contare sulla vostra disponibilità. Voi potete contare sulla Commissione come umile disponibilità a dare una mano per le cose di cui avete bisogno. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.40.