XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 52 di Giovedì 24 luglio 2014

INDICE

Audizione del direttore della casa di reclusione di Opera (Milano), Giacinto Siciliano:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Comunicazioni della presidente:
Bindi Rosy , Presidente ... 3

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE ROSY BINDI

  La seduta comincia alle 14.20.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Audizione del direttore della casa di reclusione di Opera (Milano), Giacinto Siciliano.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del direttore della casa di reclusione di Opera (Milano), Giacinto Siciliano. L'audizione ha ad oggetto il tema del regime detentivo speciale previsto dall'articolo 41-bis della legge sull'ordinamento penitenziario, con particolare riferimento anche alle modalità di attuazione di tale regime carcerario nei confronti del detenuto Salvatore Riina per il periodo trascorso nel carcere di Opera-Milano.
  Ricordo che la Commissione è riunita in seduta segreta, conformemente a quanto previsto dall'articolo 7, comma 3, della legge istitutiva e in base agli accordi intercorsi con l'audito.
  Avverto, inoltre, il nostro ospite che l'audizione si svolge in forma libera e che di essa sarà comunque redatto un resoconto stenografico, ai sensi dell'articolo 12 del regolamento interno.

  (La Commissione concorda. I lavori procedono in seduta segreta indi in seduta pubblica).

Comunicazioni della presidente.

  PRESIDENTE. Al termine dell'audizione odierna, dedicata al pari di quella di ieri a un argomento di particolare delicatezza quale il regime carcerario del detenuto Salvatore Riina, ritengo doveroso richiamare l'articolo 6 della legge istitutiva che prevede che i componenti della Commissione, i funzionari, il personale addetto e ogni altro collaboratore sono obbligati al segreto per tutto quanto riguarda gli atti e i documenti coperti da segreto. Con l'andar del tempo, infatti, l'archivio della Commissione si è andato arricchendo di un sempre maggiore numero di documenti, spesso soggetti a regime di vietata divulgazione alla stregua della legislazione vigente, del regolamento interno e delle delibere della Commissione. In merito ai documenti riservati e segreti – tra cui rientrano in particolare le parti segrete delle audizioni – rivolgo pertanto un caldo invito a tutti i colleghi, e in particolare ai membri dell'ufficio di presidenza e ai rappresentanti dei Gruppi, oltre al personale della segreteria e ai consulenti, ad attenersi nel modo più scrupoloso ai doveri di riservatezza, in ossequio a quanto previsto dal citato articolo 6 della legge istitutiva, che prevede peraltro sanzioni penali per «chiunque diffonda in tutto o in parte, anche per riassunto o informazione, atti o documenti del procedimento di inchiesta dei quali sia stata vietata la divulgazione». A tale proposito, il regolamento interno prevede, inoltre, all'articolo 19, che «il presidente informa l'autorità giudiziaria di tutti i casi di violazione del segreto apposto dalla Commissione in ordine a notizie, atti e documenti» e che «di tale informativa è data comunicazione alla Commissione. Se del fatto viene indicato quale autore uno dei componenti della Commissione, il rapporto è trasmesso anche al Presidente della Camera di appartenenza». Faccio appello, pertanto, alla comprensione e al senso di responsabilità di ognuno ai fini del buon andamento dei Pag. 4lavori della Commissione e del rispetto del principio di leale collaborazione tra istituzioni, di cui la presidente è istituzionalmente garante e responsabile. Eventuali violazioni, anche involontarie, dei doveri di riservatezza, al di là delle responsabilità personali si riverberano in modo negativo sull'operato della Commissione e sul rapporto con i soggetti – auditi, autorità giudiziaria, organi dello Stato – che a vario titolo sono chiamati a partecipare all'inchiesta parlamentare e che fino ad ora, devo dire, nei confronti della Commissione hanno tenuto un atteggiamento di obiettiva collaborazione. Se noi veniamo meno ai nostri doveri può anche darsi che ci sia da parte delle altre istituzioni meno disponibilità a collaborare con la Commissione. Siccome abbiamo acquisito elementi e notizie interessanti che ci consentiranno di fare su questo tema una relazione che darà il suo contributo al chiarimento di una vicenda seria, sulla quale soprattutto in sede giudiziaria c’è un impegno significativo da parte delle nostre istituzioni, se rispettiamo tutti, assolutamente tutti, i nostri doveri possiamo fare un buon lavoro e in quella sede decidere insieme anche di quali notizie, oggi sottoposte a regime di segretezza, possiamo fare uso, in modo da trasmetterle al Parlamento e a tutte le altre istituzioni.
  Comunico, infine, che venerdì 31 luglio 2014 una delegazione della Commissione si recherà in missione a Foggia.

  La seduta termina alle 15.50.