XVII Legislatura

Commissione parlamentare per le questioni regionali

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Giovedì 19 giugno 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Balduzzi Renato , Presidente ... 2 

Seguito dell'audizione del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta, sulle linee programmatiche dell'azione del Governo in materia di autonomie territoriali:
Balduzzi Renato , Presidente ... 2 
Lanzetta Maria Carmela , Ministro gli affari regionali e le autonomie ... 2 
Balduzzi Renato , Presidente ... 4

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE RENATO BALDUZZI

  La seduta comincia alle 8.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta, sulle linee programmatiche dell'azione del Governo in materia di autonomie territoriali.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta, sulle linee programmatiche dell'azione del Governo in materia di autonomie territoriali. Ricordo che nella seduta del 28 maggio scorso il Ministro ha svolto una relazione sul tema dell'audizione e che sono quindi intervenuti alcuni commissari per porre domande e svolgere considerazioni.
  Do quindi la parola al Ministro Lanzetta per la sua replica.

  MARIA CARMELA LANZETTA, Ministro gli affari regionali e le autonomie. Saluto il presidente e tutti i componenti della Commissione e ringrazio per l'opportunità di tornare su alcuni punti toccati nell'audizione dello scorso 28 maggio, rispondendo alle domande poste in quell'occasione.
  Innanzitutto, parto da alcune considerazioni svolte in quella sede dal presidente Balduzzi in materia di spending review rispetto alla legalità, in particolare sulla circostanza che, normalmente, inefficienze e sprechi non stanno mai da soli, ma allignano meglio in un contesto di scarso rispetto della legalità.
  È un'affermazione che condivido pienamente e che deve fortemente orientare le nostre future scelte legislative. È, infatti, importante riconoscere e anzi ulteriormente promuovere l'autonomia di spesa degli enti territoriali, ma – come dirò nella seconda delle mie audizioni di oggi, quella nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle questioni connesse al regionalismo ad autonomia differenziata – è fondamentale farlo nell'assoluto rispetto delle forti esigenze esistenti di riduzione della spesa pubblica e di lotta agli sprechi, che non solo sono il frutto di inefficienze amministrative e gestionali, ma anche il risultato quasi necessario del contesto di gestione clientelare, se non di vere e proprie ruberie.
  Come dimostrano i recenti provvedimenti adottati dal Governo in materia di lotta alla corruzione, controllo degli appalti e poteri dell'Autorità nazionale anticorruzione, allo Stato deve essere attribuito un forte ruolo di controllo della legalità, ma anche di vero e proprio ausilio e supporto agli enti locali in questo ambito, non lasciando a loro stessi i territori più a rischio, in particolare per la presenza di criminalità organizzata.
  Inoltre, relativamente al tema posto sempre dal presidente Balduzzi, ma anche dal senatore Del Barba, circa le funzioni Pag. 3da assegnare agli enti infraregionali, ritengo pienamente condivisibile la scelta contenuta nel disegno di legge governativo di riforma costituzionale di ricondurre alla competenza statale la disciplina dell'ordinamento degli enti cosiddetti «di area vasta», anzi sarebbe forse auspicabile integrare tale previsione con un riferimento anche alle funzioni di tali enti.
  Le condivisibili esigenze di rispetto delle specialità di alcune situazioni potranno e dovranno essere affrontate nell'ambito del generale processo di valorizzazione delle peculiarità territoriali e di promozione del regionalismo ad autonomia differenziata, su cui tra breve, nella sede della relativa indagine conoscitiva, svolgerò specifiche considerazioni.
  Per quanto concerne la riattribuzione delle competenze precedentemente in capo alle province e l'attuazione della legge n. 56 del 2014, ribadisco che la questione costituisce una priorità assoluta nell'attività del Ministero per gli affari regionali e le autonomie.
  Come ho già ricordato nell'audizione dello scorso 28 maggio, da subito dopo l'entrata in vigore della legge sono stati istituiti due tavoli tecnici. Il primo, composto da rappresentanti dei ministeri, sta operando una ricognizione delle funzioni e dei compiti che sono stati nel tempo trasferiti alle province e che dovranno ora essere trasferiti agli enti subentranti. Il secondo è la sede di confronto con i rappresentanti di regioni, comuni e province su tutte le iniziative di accompagno da adottare affinché il nuovo riparto di competenze sia pienamente operativo nei tempi previsti dalla legge.
  Rispondo poi all'ulteriore questione posta dal Presidente Balduzzi sui nuovi elenchi di materie di cui all'articolo 117 della riforma costituzionale e sul rischio di una nuova esplosione del contenzioso costituzionale: ora, infatti, forse con la parziale eccezione delle questioni attinenti alla clausola trasversale del coordinamento della finanza pubblica, in altri ambiti la giurisprudenza costituzionale si è assestata. Relativamente al rischio di un riacutizzarsi di tale contenzioso, ritengo che la soluzione sia da individuare in quelle modalità collaborative di concorde delimitazione ed aggiornamento dei rispettivi ambiti di competenza statale e regionale di cui parlerò più diffusamente nella seconda delle mie audizioni odierne, quando analizzerò più nel dettaglio le proposte di specificazione e periodico aggiornamento delle materie elencate nell'articolo 117, attraverso leggi bicamerali, secondo il modello che abbiamo definito del «federalismo dinamico» e che, appunto, ha tra le proprie finalità quella di facilitare una definizione condivisa, tra Stato e regioni, dei rispettivi ambiti di azione e di prevenire, in tal modo, l'insorgere di eccessivo contenzioso costituzionale.
  Ribadisco, inoltre, l'attenzione del Governo e mia personale al tema degli enti locali in situazione di dissesto o predissesto finanziario e auspico interventi anche di revisione e razionalizzazione del quadro normativo esistente che favorisca l'azione di assistenza e di supporto da porre in essere prima del verificarsi del dissesto e delle conseguenze negative che dallo stesso derivano.
  Al riguardo potrebbe essere di particolare utilità l'avvalimento delle competenze dei rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze, da coinvolgere, a seconda degli enti locali, in chiave preventiva e collaborativa, secondo il modello della cosiddetta due diligence.
  Vengo ora al tema posto dall'onorevole Kronbichler che si è a me rivolto – e di questo lo ringrazio – come al ministro di riferimento di questa Commissione, cosa che condivido.
  L'onorevole ha evidenziato alcune criticità nell'originaria formulazione del decreto-legge n. 66 del 2014 per quanto attiene la sede RAI di Bolzano e la tutela delle minoranze linguistiche. Al riguardo sono ben lieta di riscontrare che, nel corso dell'esame del provvedimento in Commissione al Senato, su richiesta degli esponenti dei vari gruppi, il testo dell'articolo 21 del citato decreto-legge, del quale, come è noto, proprio ieri si è avuta l'approvazione finale, è stato modificato.Pag. 4
  È stata in primo luogo prevista la garanzia del servizio pubblico radiotelevisivo attraverso la presenza di redazioni e strutture adeguate in ciascuna regione e provincia autonoma. È stato, inoltre, specificato che le sedi che garantiscono la diffusione di trasmissioni di lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia di Trento, in francese per la regione autonoma della Valle d'Aosta e in lingua slovena per quella del Friuli-Venezia Giulia mantengono la loro autonomia finanziaria e contabile e fungono anche da centro di produzione decentrato per la promozione delle culture e degli strumenti linguistici locali.
  Infine, è stato previsto che, con convenzione stipulata tra le società concessionarie e la provincia autonoma di Bolzano, siano individuati i relativi diritti e obblighi e che le spese per la sede di Bolzano siano assunte dalla provincia autonoma, tenendo conto dei proventi del canone.
  Quanto, infine, al tema posto dall'onorevole Plangger, mi sento di esprimere completa condivisione della considerazione che, specialmente nei piccoli comuni, gli amministratori locali abbiano un particolare carico di lavoro, per cui burocratizzare eccessivamente le procedure di acquisto possa costituire un problema.
  Credo, però, che i margini di risparmio per le finanze pubbliche che possono derivare dalla razionalizzazione attraverso l'utilizzo delle centrali di acquisto siano tali da dover proseguire in questa direzione. Una soluzione che contempera le esigenze di risparmio con quelle legate alle specificità e necessità delle diverse realtà territoriali mi pare, da ultimo, quella individuata dall'articolo 9 del già ricordato decreto-legge n. 66 del 2014 nella versione modificata al Senato ed ora approvata definitivamente.
  Si prevede, infatti, l'istituzione dell'elenco dei cosiddetti «soggetti aggregatori» di cui fanno parte la Consip, una centrale di committenza per ciascuna regione e gli ulteriori soggetti individuati in base ai requisiti stabiliti in apposita intesa sancita in Conferenza unificata.
  Sempre attraverso un'intesa, questa volta in Conferenza Stato-regioni, entro il 31 dicembre di ogni anno saranno individuate le categorie di beni e servizi e le soglie al superamento delle quali le regioni e i loro enti dovranno ricorrere a tali soggetti aggregatori, mentre per i comuni non capoluoghi di provincia sono previsti meccanismi che consentono il raggiungimento di economie di scala attraverso accordi consortili ovvero l'utilizzo dei soggetti aggregatori o gli strumenti di acquisto elettronico gestiti sia da Consip sia da qualsiasi altro soggetto aggregatore.
  In tal modo dovrebbe anche stimolarsi la concorrenza tra tali soggetti così da raggiungere condizioni più vantaggiose per gli enti locali, sia in termini di costi, di modalità e tempi di acquisto, sia in termini di caratteristiche specifiche di beni e servizi acquistati.
  Spero di aver risposto in maniera sufficientemente esauriente alle domande e alle sollecitazioni emerse al termine dell'audizione dello scorso 28 maggio. Vi ringrazio per l'attenzione.

  PRESIDENTE Nel ringraziare il ministro delle risposte puntuali, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 8.35.